Meno inquinamento e più efficienza con le pompe di calore

Il gruppo Pompe di Calore Assoclima sottolinea come questa tecnologia riduca l'inquinamento atmosferico, aumenti l'efficienza negli edifici e abbassi le spese energetiche.
pompe di calore

Se la Commissione Europea ha recentemente sottolineato le mancanze dell’Italia rispetto alle norme sulla qualità dell’aria, anche Enea conferma, pur con qualche miglioramento, che il livello delle polveri sottili rimane critico, soprattutto nelle grandi città, con conseguenze nocive per la popolazione. Le nuove tecnologie per il riscaldamento/raffrescamento, come le pompe di calore, giocano un ruolo fondamentale nella lotta all’inquinamento atmosferico e nelle politiche di efficientamento degli edifici.

Quali sono i vantaggi delle pompe di calore rispetto ai sistemi a combustione? Ce li elenca Fernando Pettorossi, capogruppo italiano Pompe di Calore Assoclima:

  • consente, con un solo impianto, di effettuare la climatizzazione a ciclo annuale e di produrre acqua calda sanitaria;
  • riduce i consumi di energia primaria da fonte fossile;
  • produce (cattura) il 75% dell’energia termica rinnovabile;
  • elimina ogni forma di emissione inquinante e particolati locali;
  • migliora la sicurezza delle abitazioni (no pericolo di esplosioni e incendi);
  • consente l’eliminazione delle canne fumarie;
  • dà la facoltà al cliente di ricevere una sola bolletta energetica;
  • riduce i costi di manutenzione dovuti al terzo responsabile per la conduzione della caldaia.

Pompe di calore sinonimo di efficienza: ma i costi iniziali?

La scelta di installare pompe di calore non è economica, si sa. Tuttavia negli ultimi anni l’Italia vive un intenso dinamismo nelle tematiche energetiche, che influenza anche questo comparto con varie forme di incentivazione (detrazioni fiscali e conto termico).

Grazie a queste politiche e all’abbattimento dei costi gestionali dell’energia elettrica, investire in un impianto a pompa di calore ad alta efficienza risulta particolarmente vantaggioso.

Dalle analisi del gruppo Pompe di Calore di Assoclima emerge infatti che il ritorno dell’investimento, anche per impianti complessi, generalmente non supera i 5 anni. Se consideriamo che la durata media di un impianto a pompa di calore è di circa 15-20 anni, l’investimento risulta opportuno e redditizio.

Scenari futuri e opportunità professionali

Considerando il panorama normativo in chiave materia energetica o le prospettive della SEN (Strategia Energetica Nazionale) è previsto un forte incremento dell’energia rinnovabile prodotta da fonte termica. Proprio perché sono sempre più attuali il problema ambientale e le malattie provocate dal PM10, l’associazione prevede che l’energia prodotta da biomassa verrà limitata nei centri urbani.

Appare così inevitabile che lo sviluppo delle pompe di calore subisca una vera e propria impennata, favorendo la crescita di tecnologie più avanzate e l’attività professionale dell’intera filiera connessa a tale tecnologia (progettisti, installatori, produttori ecc.).

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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