Efficienza energetica: un mercato in crescita

In Italia il mercato dell’efficienza energetica vale 8-10 miliardi di euro l'anno nel prossimo quinquennio secondo l’ultimo rapporto redatto dall’Energy&Strategy Group
Evento la filiera efficienza energetica

Il totale complessivo degli investimenti in efficienza energetica realizzato in Italia nel 2016 è stato pari a circa 6,13 miliardi di € con un trend positivo negli ultimi 5 anni.
A guidare la classifica il settore residenziale con 3 miliardi di euro di investimenti pari al 53% del totale, seguono l’industriale con circa 2 miliardi di euro (33%) e il terziario, GDO, alberghi e uffici, che vale appena il 14% degli investimenti (800 milioni di euro).

Figura 2 -Report Efficienza energeticaLe pompe di calore, l’illuminazione e le superfici opache sono le tecnologie per l’efficienza maggiormente adottate nel 2016 e rappresentato oltre il 50% degli investimenti complessivi del comparto.

Gli investimenti in pompe di calore sono ammontati a 1,17 mld di euro, mentre l’illuminazione e le superfici opache hanno fatto registrare investimenti pari a 1 mld di euro. La quasi totalità di queste tecnologie è stata installata in ambito residenziale.

Per quanto riguarda, invece il comparto industriale, le soluzioni adottate riguardano la cogenerazione, i sistemi di combustione efficiente, le caldaie a condensazione e le superfici vetrate.

“Rispetto agli anni passati, il mercato dell’efficienza energetica si sta consolidando e ci si può aspettare un volume di affari pari a 8 e i 10 miliardi di euro l’anno” ha sottolineato Vittorio Chiesa, direttore dell’E&S Group della School of Management del Politecnico di Milano.

Figura 1 -Report Efficienza energetica

Le soluzioni di efficienza energetica maggiormente adottate nel 2016 – Fonte Energy Efficiency Report 2017

Il ruolo delle esco e la relazione con le utility

Nel 2016 si è confermata la tendenza verso una propensione del risparmio energetico anche a livello industriale, è necessario comprendere il ruolo delle ESCo (Energy Services Company).

Il numero di ESCo certificate è quasi raddoppiato nel 2016, passando da 144 società a 272.  È interessante notare, le utility che hanno aumentato il peso della propria presenza nel settore. La strada per il raggiungimento degli obiettivi europei di efficientamento energetico e riduzione delle emissioni, però, è ancora lunga.
Le ESCo hanno realizzato investimenti per un controvalore di 836 mln €, pari ad una quota sul mercato totale di poco inferiore al 14% (+3% rispetto all’anno precedente).

Nel comparto industriale (e poco meno nel terziario) 1 € ogni 4 investiti in efficienza energetica è appannaggio delle ESCo (+4 %).

Tra le 272 ESCo certificate, quasi il 47% del campione vede nella consulenza tecnico-gestionale in ambito energetico il proprio core business.

Solo 1 ESCo su 4 è nata come soggetto installatore di impianti elettrici e successivamente si è specializzata nell’ambito dell’efficienza energetica, mentre la quota rimanente del campione si divide equamente tra fornitori di tecnologie e utility.

Il ruolo delle ESCo è ancora minoritario in tutti i comparti. La soluzione tecnologica che sembra trainarne lo sviluppo è la cogenerazione, di cui detengono il 40% del mercato e che veicola il 30% degli investimenti da esse realizzati. Gli interventi di efficientamento di impianti di illuminazione invece pesano per oltre il 20% sugli investimenti delle ESCo, ma queste riescono a intercettare solamente il 17% del mercato. Interventi di ottimizzazione della refrigerazione, aria compressa rappresentano invece soluzioni in cui le ESCo sono i principali operatori, ma si tratta di nicchie estremamente ridotte.

Vittorio Chiesa_Energy&Strategy Group Politecnico MilanoUn dato decisamente interessante, invece, è quello delle utility che offrono servizi di efficienza energetica. Delle 22 top utility, ben 18 hanno al proprio interno una divisione che si occupa di servizi di efficienza energetica e 6 hanno al proprio interno una ESCo certificata, talvolta una società esterna che è stata acquisita.

“Se questo è un segnale dell’interesse verso i servizi di efficienza energetica, dall’altro ci si chiede se il mercato è in grado di sopportare un incremento della competizione e soprattutto una diversificazione così spinta della tipologia di operatori. L’ingresso dei grandi dell’energia nei servizi di efficienza energetica è indubbiamente una minaccia per il resto delle ESCo. Le utility possono infatti sfruttare la disponibilità di capitali e la capillarità che deriva loro dalla vendita del vettore energetico per aggredire in maniera efficace sia il mondo industriale che quello residenziale. Tuttavia, essendo ancora ‘giovani’ nel campo dell’efficienza energetica, non hanno sviluppato competenze specifiche” ha aggiunto Chiesa.

Come affrontare il mercato?

È necessario elevare il livello di specializzazione delle competenze tecniche e la realizzazione di interventi di efficientamento energetico evoluti.Le ESCo generaliste che realizzano solamente interventi standard non sono in grado di competere in un mercato in forte evoluzione.

Inoltre, le difficoltà nell’ottenere finanziamenti sono tra le principali barriere allo sviluppo, è quindi necessario puntare su partnership (con istituti di credito) al fine di garantire un importante differenziale competitivo.

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Alessia Varalda

Ingegnere elettrotecnico con esperienza come Project Manager presso un'importante multinazionale attiva nel settore dell'energia e dell'automazione. La curiosità verso le tecnologie innovative e le soluzioni all'avanguardia nel mondo delle energie (tradizionali e rinnovabili) mi ha portata a lavorare per 14 anni presso un importante editore di riviste tecniche di settore scrivendo di home&building automation, illuminazione, comfort, efficienza energetica e sostenibilità.
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