Domotica integrata Came per la casa passiva di Gardigiano

Benessere termico di chi ci abita, senza sfruttare fonti energetiche di riscaldamento alternative grazie al sistema domotico, antintrusione e di videocitofonia di Came per la casa passiva costruita a Gardigiano, in provincia di Venezia.

L'edificio bifamiliare, costituto da due appartamenti di 200 mq disposti su due piani, è stato realizzato secondo i criteri di edilizia eco-sotenibile, interamente in legno senza l'utilizzo di calcestruzzo per ottenere il certificato di casa passiva. 

sistema domotico CameLa casa è priva di sistemi di riscaldamento: la somma degli apporti di calore provenienti dal sole trasmessi dalle finestre e aggiunti a quelli generati dagli elettrodomestici, compensano le perdite dell’involucro durante la stagione fredda. 

Inoltre, dispone di un impianto di ventilazione che garantisce un ricircolo costante dell’aria, e di una pompa di calore che immette aria calda nella ventilazione in inverno e aria fresca in estate. Un impianto fotovoltaico genera l’energia elettrica e l’acqua calda.

Tra le richieste, la gestione degli impianti da un unico sistema: dalla videocitofonia alle tapparelle, dalle aperture all'impianto TVCC, dalle luci a LED dimmerabili fino al controllo carichi. 

Per rispondere alle esigenze di massimo comfort e benessere è stato installato CAME Domotic 3.0, una soluzione d’avanguardia, completa, integrata, modulare, e su misura perché consente ai proprietari di scegliere quali funzionalità domotiche implementare e quali eventualmente aggiungere anche a distanza di tempo. 

Grazie alla tecnologia CAME Connect è possibile gestire tutte le automazioni nella casa da remoto: basta collegarsi in Cloud attraverso smartphone e tablet.

Anche la casa passiva richiede un elevato numero di utenze elettriche che rischiano di generare fenomeni di black-out, perché la richiesta di energia è spesso superiore a quella generata dall'impianto fotovoltaico e può portare a un sovraccarico del sistema. 

Per risolvere questa problematica, sono stati installati i moduli di controllo energia di CAME Domotic 3.0 provvedono a scollegare i carichi elettrici meno importanti e a ricollegarli in un secondo momento (ovviamente in basa a priorità stabilite). 

Il sistema, inoltre è dotato di terminale touch screen che permette di visualizzare il consumo attuale e storico dei carichi elettrici controllati e la lettura dell’energia prodotta e consumata dall'impianto fotovoltaico. Utilizzando due toroidi, collegati uno a valle del contatore e uno all’uscita dei pannelli, è possibile leggere il valore dell’energia prodotta, consumata e la risultante dei due valori. 

Per una maggiore sicurezza di beni e persone, la casa passiva è dotata di un sistema antintrusione CAME, un sistema di videosorveglianza composto da monitor, telecamere e videoregistratori digitali e un sistema videocitofonico costituito da un posto esterno Thangram e un videocitofono vivavoce FUTURA IP a colori, con display LCD da 7’’.

Raptor: sistema via radio di AVS Electronics

Raptor di Avs ElectronicsRaptor di AVS Electronics è la nuova gamma centrali via radio che unisce tecnologia a funzionalità e semplicità d’uso.

Raptor è un prodotto di sicurezza professionale che utilizza l’innovativa tecnologia Wireless Bidirezionale GFSK FM 868 Mhz ed è pensato per semplificare a pochi clic l’intera gestione della propria sicurezza

Elevata sicurezza nella trasmissione radio grazie alla funzione di ricerca automatica del canale (AFC), che rileva eventuali tentativi di accecamento attraverso una continua supervisione dei dispositivi radio. 

Raptor semplifica il lavoro dell’installatore, infatti è facile da installare e da programmare, anche con la programmazione assistita del programma AVS Wizard.

Massima libertà e flessibilità nel creare l’impianto di sicurezza, Raptor è modulare da 1 a 125 zone con tante funzioni, compatibilità con una vasta gamma di accessori per la protezione interna ed esterna. 

Raptor può essere gestito da remoto con il modulo integrato di comunicazione Gsm/Gprs o su rete Ethernet (opzionale). Inoltre, la App Myavsmanager – connessa al Cloud Server AVS – consente la gestione e configurazione del sistema da smartphone o tablet.

Raptor si compone di diversi modelli per rispondere a qualsiasi esigenza installativa e applicativa: Raptor RT con tastiera touch e alimentazione a 220 Vac, Raptor RK con tastiera LCD e alimentazione a 220 Vac, Raptor RK LC con tastiera LCD e alimentazione a batteria (inclusa), Raptor R senza tastiera e alimentazione a 220 Vac e Raptor RLC senza tastiera e alimentazione a batteria (inclusa).

Per l’utente finale, Avs Electronics ha predisposto una semplice e intuitiva App Myavsalarm (su cloud protetto) che consente di gestire e configurare l’impianto attraverso smartphone e tablet.

Vademecum Enea per l’ecobonus 70-75% per i condomini

Un utile vademecum è stato pubblicato da Enea (Agenzia Nazionale Efficienza Energetica) relativamente alle detrazioni del 70-75% per gli interventi di riqualificazione energetica sulle parti comuni dei condomini effettuati dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021.

La guida chiarisce le tipologie di interventi:

Il vademecum, inoltre, elenca chi può usufruire del bonus e i limiti di spesa pari a 40.000 euro per ogni unità immobiliare. Il rimborso, anche in questo caso, è in 10 rate uguali.

Possono beneficiare della detrazione gli immobili esistenti o con richiesta di accatastamento e dotati di impianto di secondo il D.lgs 192/05.

Ma quali sono i requisiti tecnici per usufruire dell’Ecobonus 70-75%?

Innanzitutto l’intervento deve riguardare le parti comuni di edifici condominiali che delimitano il volume riscaldato e interessare più del 25% della superficie disperdente; deve configurarsi come sostituzione o modifica di elementi già esistenti.

Per gli interventi al 75% l’involucro edilizio dell’intero edificio deve avere, allo stato iniziale, qualità bassa sia per la prestazione energetica invernale, sia per la prestazione energetica estiva.

Il Vademecum, infine, identifica tutta la documentazione necessaria per poter accedere alle detrazioni fiscali.

Per maggiori informazioni, a questo link è possibile scaricare il Vademecum Enea condominio.

Elettrocanali: arriva il nuovo sito web

Elettrocanali, azienda attiva nel settore dei componenti e sistemi per installazioni elettriche, ha riprogettato il proprio sito web www.elettrocanali.it, per essere sempre più vicino ai propri clienti e offrire servizi e informazioni sempre più aggiornate e dettagliate.

Semplice, funzionale, pensato per l’utente medio, sviluppato interattivamente in italiano, inglese, francese e spagnolo, il nuovo sito offre contenuti personalizzati e dedicati ai diversi mercati, con un’attenzione all’Italia, Francia e Spagna dove il marchio Elettrocanali è riconosciuto.

Sviluppato su una piattaforma CMS proprietaria, offre all’utente la massima sicurezza durante la navigazione.

Il nuovo sito è responsive e si adatta facilmente a Pc, Tablet o Smartphone rendendo le informazioni usufruibili e leggibili.

Dal punto di vista della funzionalità il nuovo sito mantiene le informazioni e i servizi della versione precedente, migliorandole, e implementandone di nuovi: informazioni sulle società del Gruppo, prodotti, contatti commerciali, informazioni tecniche, certificazioni, eventi e novità.

La parte più dettagliata riguarda naturalmente i prodotti, dove è possibile navigare nell’offerta globale partendo dall’illustrazione generale di tutte le famiglie, approfondendo e allargando la quantità di informazione specifica accompagnando l’utente fino alla documentazione esaustiva.

Tra le funzioni la possibilità di accedere, direttamente dal menù principale, all’area di Download, per scaricare la documentazione relativa ai prodotti.

Mobilità elettrica, l’Italia si muove

La mobilità elettrica e, più in generale, la mobilità sostenibile è uno dei tasselli fondamentali per migliorare la qualità di vita in città e non solo, ridurre le emissioni climalteranti e la dipendenza dalle fonti fossili. Per questo serve un approccio deciso al cambiamento “verde” che non può prescindere dall’uso sempre più ampio di veicoli a trazione elettrica, dalle auto alle bici.

Cosa si sta facendo in Italia? Partiamo, innanzitutto, dal livello nazionale: di recente il Cipe ha approvato lo schema di Accordo di programma del decreto legge 83/2012, finalizzato a concentrare gli interventi per realizzare il Piano Nazionale per la ricarica dei veicoli elettrici. Si tratta di interventi finanziati con apposito Fondo istituito nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, “nei singoli contesti territoriali in funzione delle effettive esigenze, promuovendo e valorizzando la partecipazione di soggetti pubblici e privati”.

Tale piano fa parte della legge (134/2012) dedicata allo sviluppo della mobilità mediante veicoli a basse emissioni complessive e nello specifico è fortemente correlata con l’implementazione del Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati a energia elettrica, che prevede anche incentivi per l’acquisto di veicoli specifici.

Tornando al Cipe, si sa che il dicastero finanzia gli interventi con un Fondo espressamente dedicato in cui ha impegnato 28,7 milioni di euro, ripartendo la somma tra le Regioni nel programma di finanziamenti per lo sviluppo delle reti di ricarica per i veicoli elettrici diffuse sul territorio nazionale, il cui valore economico complessivo ammonta a 72,2 milioni di euro.

L’accordo verrà stipulato tra il Ministero delle infrastrutture con le Regioni (eccetto, per ora, Abruzzo e Molise) e le 2 Province autonome di Trento e Bolzano.

Mobilità elettrica, i piani di Regioni e Province Autonome

mobilità elettricaIntanto le Regioni si muovono. Dalla Lombardia, che a fine 2015, ha approvato le Linee guida per l’infrastruttura di ricarica dei veicoli elettrici, alla Sardegna. Quest’ultima di recente, attraverso l’ok della Giunta, ha infatti dato il via libera al Programma di integrazione della mobilità elettrica con una dotazione di 15 milioni di euro, per realizzare infrastrutture dedicate, l’acquisto di nuove auto elettriche e la realizzazione di sistemi di mobilità elettrica integrati.

In Trentino Alto Adige le novità sono rappresentate dalle decisioni (che dovrebbero essere ratificate a breve) della Provincia di Bolzano che ha approvato una serie di provvedimenti a sostegno della mobilità elettrica, per imprese, privati, associazioni ed enti pubblici.

Per imprese e privati si parla di uno “sconto” di 4mila euro sul costo della vettura a batteria e a fuel-cell, ripartito tra contributo provinciale e rivenditore, mentre l’incentivo provinciale è di 1000 euro per i veicoli “ibridi plug-in”. La Provincia di Trento ribatte con il proprio piano, che contempla investimenti per circa 21 milioni di euro per incentivare diverse soluzioni.

Innanzitutto si vogliono moltiplicare le colonnine di ricarica, a oggi 65, ma che già alla fine 2018 potrebbero raggiungere le 400 unità sul territorio provinciale e raggiungere nel 2025 a 2500 punti di ricarica per le auto elettriche. Non solo: si prevedono incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici per passare dalle attuali mille unità immatricolate in Trentino a fine 2016 a più di 11mila. Nei 21 milioni di investimento sono compresi anche benefit per chi acquista bici e scooter elettrici.

Sempre in tema di enti autonomi, vale ricordare che la Valle d’Aosta prevede l’esenzione dal pagamento della tassa di circolazione per i veicoli elettrici (per cinque anni) e una riduzione successiva del 75% dell’ammontare del bollo. Inoltre, ad Aosta le auto elettriche parcheggiano gratuitamente nelle aree di sosta dedicate.

In Friuli Venezia Giulia è stato varato NeMo Fvg, progetto finanziato con 900mila euro di fondi comunitari del Programma Horizon 2020, grazie ai quali saranno attivati investimenti per 14 milioni di euro, da quest’anno al 2019, in partnership pubblico-privata. Una delle misure più significative è l’intenzione di dismettere 800 veicoli alimentati con fonti fossili, parte delle flotte aziendali degli Enti pubblici del Friuli Venezia Giulia, sostituendoli con 560 vetture elettriche, in modalità di acquisto o di car sharing.

Andando in Italia centrale, si segnala la Regione Umbria, con il progetto “Turismo ecosostenibile regionale”, finanziato dal Mit, mediante cui ha disposto per l’installazione di 24 colonnine di ricarica dei veicoli elettrici distribuite nel territorio di 13 Comuni, in aggiunta alle 27 già presenti.
Si muove sempre nel solco del provvedimento ministeriale anche la Puglia, dove si intende arrivare a contare nei prossimi anni su più di 280 colonne di ricarica.

Aziende e buone pratiche nei Comuni

Quello sopra tracciato sono solo alcune delle amministrazioni regionali e provinciali che si stanno muovendo per sviluppare l’e-mobility in Italia, dove anche le aziende sono molto attive. Fra queste sicuramente va segnalata Enel che intende varare 12mila nuove stazioni di ricarica entro il 2019, oltre a installare 180 colonnine di ricarica veloce (fino a 50 kW) lungo le principali arterie stradale e autostradale.

E i Comuni? Non stanno certo a guardare. Il report di Legambiente “Comuni rinnovabili” elenca diversi esempi. Come Primiero San Martino di Castrozza (Trento) dove è stato dato il via a un progetto grazie alla collaborazione tra aziende pubbliche, private e 13 Comuni. Sono così impiegati 18 veicoli elettrici alimentati interamente da fonti rinnovabili e in particolare dagli impianti idroelettrici locali.

Il Comune di Firenze conta più di 100 colonnine di ricarica distribuite sul territorio e 1.700 mezzi elettrici circolanti, ha acquistato 70 veicoli elettrici per il rinnovo della flotta aziendale. Ma ha voluto favorire l’uso di ciclomotori alimentati a corrente: ricordiamo a esempio il progetto Ele.C.Tra, finanziato dall’UE, e che ha visto partecipare anche Genova – oltre a Barcellona – per incentivarne l’uso, puntando a sostituire entro il 2020 il 10% del parco scooter tradizionali, riducendo così le emissioni di anidride carbonica di oltre 90 tonnellate l’anno nelle tre città pilota in cui moto e scooter sono molto diffusi.

Oppure c’è il caso del coinvolgimento dei comuni attraverso progetti regionali. Ad esempio il progetto ‘’Mi Muovo elettrico-Free Carbon City” della regione Emilia-Romagna dove è stato adottato un piano regionale in tema di mobilità elettrica basandosi sul principio dell’interoperabilità su scala regionale e con il coinvolgimento di diverse città capoluogo e non solo per estendere la rete infrastrutturale di ricarica per arrivare entro l’anno a 150 punti. La Regione inoltre, per essere ancora più sostenibile, ha richiesto che i distributori forniscano solo energia da fonti rinnovabili.

Le stime del mercato: sarà boom

Ora la parola passa al mercato: per adesso quello delle auto elettriche in Italia è davvero limitato, contando su seimila vetture elettriche, ovvero lo 0,01% dei veicoli totali circolanti. Ma le previsioni, a livello globale, danno per certo che la prossima rivoluzione in campo automobilistico sarà rappresentata dalle vetture a batteria.

Un segnale incoraggiante è il prezzo di uno dei componenti principali dei sistemi di alimentazione elettrica, ovvero il litio, è aumentato del 60% nel 2016; ma la stima fatta da UBS, ulteriormente incrementata solo qualche settimana fa, rende ancora meglio l’idea sullo sviluppo delle “auto con la spina”: il loro tasso di penetrazione sarà del 14% entro il 2025 e ancora meglio andrà in Europa dove le vendite rappresenteranno il 30% del totale: un balzo enorme rispetto all’1% odierno.

Protezione da sovratensioni per impianti fotovoltaici

La generazione di energia da fotovoltaico è una delle fonti rinnovabili più in crescita. Gli impianti fotovoltaici sono esposti e quindi subiscono le condizioni ambientali, sono quindi necessari sistemi, prodotti e componenti di qualità in grado di supportare le avverse condizioni climatiche e soprattutto è necessaria una protezione adeguata da scariche atmosferiche.

Weidmüller propone soluzioni di protezione da sovratensioni avanzata per una produzione di energia fotovoltaica completamente ottimizzata, moderna ed efficiente.

Una protezione affidabile con prestazioni all’avanguardia è un elemento chiave per massimizzare i tempi di funzionamento e il rendimento del sistema. 

La serie Varitector PU PV è progettata per l’utilizzo in combiner box a stringhe FV per tensioni massime di 1.500 V e soddisfa pienamente tutte le norme UL ed EN più recenti in materia di applicazione globale.

La serie Varitector è adatta per qualsiasi esigenza di impianto fotovoltaico:

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Strategia energetica nazionale (SEN): il commento di Assoclima

Dall’esame del documento in consultazione Assoclima condivide le priorità d’azione, ma nutre alcune perplessità sull’introduzione di nuovi limiti sull’utilizzo degli impianti di raffrescamento.

Giampiero Colli, Segretario di Assoclima Costruttori Sistemi di Climatizzazione fa un’analisi dettagliata del documento evidenziandone i pregi e i dubbi.

La Strategia energetica nazionale 2017 evidenzia quanto Assoclima afferma da anni in merito al potenziale dei sistemi a pompa di calore sia per il raggiungimento degli obiettivi delle rinnovabili termiche sia per l’elevata efficienza energetica che può contribuire alla riqualificazione degli edifici esistenti. Inoltre le pompe di calore diventeranno indispensabili per il raggiungimento degli standard della Direttiva 2010/31/UE sugli edifici NZEB.

SEN 2017 documento in consultazioneLa SEN conferma la strada verso una progressiva transizione a modelli energetici a ridotte emissioni e questo richiede innovazioni e evoluzione tecnologica per lo sviluppo di nuovi sistemi.

“È un progetto ambizioso e l’industria del settore farà la sua parte, come Associazione di costruttori di sistemi di climatizzazione condividiamo la necessità di focalizzarsi su due priorità di azione: lo sviluppo delle rinnovabili e l’efficienza energetica, entrambe alla portata della tecnologia dei sistemi a pompa di calore per riscaldamento e raffrescamento.”

In questi ultimi quattro anni le rinnovabili termiche hanno dimostrato di avere potenzialità maggiori rispetto al target fissato nel 2013. “Non è quindi utopistico pensare che nel 2030 si possa raggiungere un traguardo del 30% di penetrazione, con un peso crescente delle pompe di calore rispetto alle biomasse solide, che dovranno essere ridimensionate a causa del loro impatto emissivo e dei conseguenti effetti sanitari che generano. È necessario, però, che nel conteggio delle rinnovabili venga considerato anche l’apporto del raffreddamento.”

Per quanto riguarda l’efficienza energetica, l’obiettivo della SEN 2017 è quello di favorire le iniziative per ridurre i consumi di energia primaria soprattutto in ambito residenziale. Purtroppo però gli interventi di efficientamento sono ostacolati dalla scarsa consapevolezza dei benefici del risparmio energetico a causa dell’elevato costo degli investimenti iniziali.

“Qui si può fare veramente molto e le pompe di calore possono offrire soluzioni per l’efficienza energetica nella riqualificazione del parco immobiliare esistente, sia nel residenziale sia nella Pubblica Amministrazione. È necessario spingere sull’installazione di questa tecnologie evitando di ostacolarla con disposizioni normative e legislative contrarie, come ad esempio con la questione dei gas refrigeranti.”

Assoclima sostiene che gli obiettivi della SEN 2017 possano essere raggiunti più facilmente se venissero resti stabili e strutturali gli strumenti di incentivazione attualmente in vigore.

“Per quanto riguarda l’aspetto formativo dei consumatori, condividiamo la volontà di rafforzare i programmi di educazione all’efficienza energetica. Su questo tema specifico Assoclima si è attivata per dare vita al Progetto Scuola, il cui intento non è solo migliorare il parco impiantistico e la qualità della vita quotidiana di studenti e insegnanti all’interno degli edifici scolastici tramite l’installazione delle migliori tecnologie disponibili, ma anche diffondere tra le nuove generazioni un modello educativo basato sull’efficienza energetica e sul corretto utilizzo delle apparecchiature di riscaldamento e raffrescamento.”

Perplessità sulla Strategia energetica nazionale

Unico punto della SEN 2017 su cui l’Associazione esprime perplessità è la possibilità di introdurre nuovi limiti sull’utilizzo degli impianti di raffrescamento con la definizione di vincoli in relazione alla zona climatica di riferimento.

“È opinione comune considerare il raffrescamento un elemento per il benessere, in alcuni casi, è fondamentale per la salute delle persone anziane o di chi soffre di patologie cardiache. Riteniamo corretto regolamentarne l’utilizzo dando priorità alla salute delle persone e all’educazione al risparmio energetico. Inoltre, ci tengo a sottolineare che le nuove apparecchiature sono sempre più efficienti e sono dotate di funzioni per ridurre i consumi mantenendo il giusto comfort negli ambienti.”

Ceced Italia: elettrodomestici smart e connessi per l’economia circolare

conferenza Ceced ItaliaEconomia circolare, smartness e connettività degli elettrodomestici sono i temi che coinvolgono il settore degli elettrodomestici come sottolineato da Manuela Soffientini, presidente di Confindustria Ceced Italia.

Il mercato cambia e sono cambiati i bisogni dei consumatori: l’elettrodomestico non è più un apparecchio che svolge funzioni, ma ci accompagna e con la digitalizzazione è diventato intelligente e anticipa le esigenze.

“L’Italia – nella produzione di elettrodomestici – è posizionata subito dopo la Germania, è un settore fondamentale, importante per l’economia perché è strettamente legato a qualità e stile della vita degli abitanti. Non solo gli elettrodomestici hanno creato uno stile di vita sostenibile, ma grazie a importanti innovazioni tecnologiche sono dotati di nuove funzionalità, principalmente smartness e connettività, per fare vivere meglio” ha aggiunto Paolo Falcioni, direttore generale, Ceced Europa.

“Il settore degli elettrodomestici è un comparto strategico della Casa delle tecnologie ANIE. È un settore che ha fatto la storia dell’industria nazionale. Molti brand sono stati per anni il simbolo dell’italianità e, entrando nelle case e nella quotidianità degli italiani, hanno mostrato il volto “buono e bello” della tecnologia, integrando funzionalità e design” ha aggiunto Giuliano Busetto, Presidente di ANIE.

Gli elettrodomestici sono entrati in una nuova era, i modelli connessi sono oltre 2100 e ogni giorno se ne aggiungono di nuovi e con nuove funzionalità.

Ormai oltre all’efficienza energetica degli stessi – identificata dalla classica etichetta – si parla di frigoriferi che fanno la spesa, che identificano quali siano i prodotti nel frigorifero… Questo è solo un primo passo: nasceranno soluzioni in grado di valutare quando è più conveniente fare la lavatrice, ad esempio, e l’elettrodomestico in automatico provvederà a lavaggio.

Lo scambio di informazioni tra tutti i dispositivi consente di gestire l’utilizzo di energia, ottimizzandolo per approfittare di migliori tariffe energetiche o di utilizzare l’energia rinnovabile prodotta o accumulata.

La connettività degli elettrodomestici rientra nel nuovo paradigma della smartness, che significa uso razionale e consapevole delle risorse energetiche: dagli elettrodomestici alla smart grid, passando per l’edificio e la smart city.

“I produttori di elettrodomestici stanno puntando sulla facilità d’uso e l’interoperabilità universale della connettività per consolidare la nuova cultura di consumi sostenibili. È necessario lavorare su linguaggi e protocolli comuni e condivisi per supportare l’utente finale nella scelta. Ad oggi ci sono diverse piattaforme e alleanze, ma noi del Ceced stiamo lavorando per garantire che questa maggiore connettività non aumenti anche la complessità” ha aggiunto Manuela Soffientini.

È quindi un fondamentale passo in avanti per le case del futuro dove la tecnologia funziona senza problemi, aiuta nella quotidianità e consente di vivere in un modo più rispettoso dell’ambiente.

La connettività è uno strumento che può contribuire al successo dell’economia circolare e della società sostenibile.

Serviranno, però, maggiori responsabilità sia dei produttori di elettrodomestici, che avranno il compito di recuperare il materiale giunto a fine vita per produrre nuovi prodotti, sia dei consumatori che dovranno conferire correttamente i rifiuti.

I principi che costituiscono l‘economia circolare sono in discussione a livello europeo con la revisione della Direttiva Quadro sui Rifiuti e la Direttiva RAEE (Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) con riferimento all’ecodesign, all’utilizzo delle materie prime seconde, al ricondizionamento, al riciclaggio e al trattamento del fine vita.

Sono necessarie politiche economiche, normative e incentivazioni per far si che l’innovazione in prestazioni, connettività, smartness possa portare a uno sviluppo dell’industria sostenibile.
Fare innovazione non basta: serve una società che assuma consapevolezza, una società che sia circolare.

Aria di novità in MEF: nuovo sito web

Portale MEF 2017Restyling grafico e contenutistico per il portale di MEF: prodotti, soluzioni e tecnologie del comparto elettrotecnico e termoidraulico.

Dare un valore aggiunto alla clientela, offrendo oltre a una panoramica dei servizi e di ciò che è Mef è l’obiettivo che l’azienda si è posta valorizzando il sito web con una nuova area dedicata alle “News” dove verranno presentate le ultime novità del mercato con approfondimenti, video tutorial e schede tecniche dagli specialisti di settore interni all’azienda.

Da sempre MEF punta all’alto livello del servizio ed è proprio in questa ottica che nasce il nuovo sito per mettere in primo piano l’informazione e tenere aggiornata sulle novità la propria clientela.

Il delinearsi come Partner Globale per il materiale elettrico, è il filo conduttore del nuovo portale, che oltre ad ospitare gli spazi dedicati ai diversi settori di competenza dell’azienda e agli approfondimenti di prodotti, possiede un’apposita area “Cataloghi”, per leggere o scaricare, in formato PDF, il giornale commerciale bimestrale SuperShopping, le brochure dedicate a specifici settori, e l’house-organ Mef Magazine. 

Controllo e gestione dell’illuminazione: le tecnologie disponibili

Tra i più comuni e diffusi servizi resi dall’energia elettrica figura sicuramente l’illuminazione artificiale. In ogni tipo di ambiente c’è un impianto che genera luce e permettere così di usare gli spazi interni ed esterni in continuità, senza dipendere dalle variazioni della luce naturale. Questa fondamentale dotazione richiede una gestione efficace e affidabile delle accensioni, degli spegnimenti e delle regolazioni delle fonti luminose, in altre parole un “governo” che si realizza di solito con una serie di comandi.

I limiti dell’impianto tradizionale per la gestione dell’illuminazione

Nell’impianto tradizionale i comandi sono interruttori, deviatori e invertitori, rilevatori, sensori: tutti dispositivi che devono essere collegati direttamente agli apparecchi. La linea elettrica che li alimenta (linea di potenza) comprende nel suo sviluppo anche i comandi.

L’energia elettrica che arriva alle sorgenti luminose transita dai comandi, perciò entrambi (conduttori e comandi) devono essere dimensionati per la potenza elettrica che li impegna. Si consideri, inoltre, che cresce anche la quantità dei cavi da installare perché tra i comandi tradizionali corrono molti conduttori. Si dimostra che l’impianto tradizionale diventa oneroso man mano che cresce il numero dei comandi e degli apparecchi da installare. Da queste considerazioni traggono origine le alternative impiantistiche bus e wireless.

I moderni impianti a rete bus

Un tipo di impianto che ha avuto negli ultimi anni una buona diffusione è il DALI (Digital Adressable Lighting Interface). Si basa sul principio della separazione tra:
•    la linea che provvede ai carichi elettrici (conduttori di fase, neutro e di messa a terra);
•    la linea che trasporta i segnali per la loro gestione (due o tre conduttori di piccola sezione).

Una centralina chiamata “controller” svolge le funzioni di riconoscimento, smistamento, trasmissione e scambio dei segnali per un numero massimo di 64 apparecchi.

Nel controller confluiscono i conduttori di tutti i comandi e i sensori presenti all’interno o all’esterno dell’ambiente. Ogni apparecchio è alimentato con un driver che riceve i comandi dal controller. Recepito il segnale partito da un qualsiasi dispositivo (telecomando, comando manuale, sensore o altro) si genera il comando che attiva l’accensione, lo spegnimento o la regolazione. Le due linee (di potenza e bus) sono realizzate con due cavi multipolari (tripolare e bipolare) oppure con un solo cavo pentapolare. Questo significa che un solo cavo corre dal quadro elettrico agli apparecchi.

Alla centralina è possibile collegare un computer e, con un software dedicato, definire i gruppi di fonti luminose, regolare i flussi in uscita di ogni apparecchio separatamente dagli altri, creare, memorizzare e richiamare sequenze on/off. La gestione può essere programmata e messa in atto a ciclo continuo.

I sistemi DMX

Il sistema DMX512 (Digital Multiplex Signal) si caratterizza anch’esso per la separazione delle linee elettriche. I segnali sono trasmessi dal controller agli apparecchi attraverso 512 canali. Si consideri che il singolo apparecchio può richiedere uno o più canali: per esempio un proiettore equipaggiato con un LED multichip RGB ha tre dimmer per la gestione delle tre fonti di luce (rosso, verde, blu). Un apparecchio robotizzato può richiedere 20 canali per tutte le funzioni che è in grado di svolgere (rotazioni sui tre assi, cambio colori, cambio gobos, ecc.). La velocità di trasmissione dei segnali è di 256 kbit/s ben maggiore di quella del DALI (1.2 kbit/s).

La tecnologia DMX512 viene utilizzata nei teatri, nelle sale da concerto, nelle discoteche, nei musei e nelle mostre, in genere per l’illuminazione architetturale. È adatta per tutte le applicazioni con colori ed effetti dinamici a forte impatto visivo.

Impianti gestiti in assenza di cavi

Illuminazione PhilipsLe nuove soluzioni a tecnologia wireless si basano sull’invio di segnali via etere in completa assenza di cavi elettrici. Per la loro trasmissione si impiegano le radiofrequenze oppure i protocolli ZigBee e Bluetooth nati nel mondo Internet. Nella gestione dell’impianto il telefono cellulare (IPhone e Smartphone) assume un ruolo di primo piano. I modelli di ultima generazione hanno la connessione veloce a Internet e possono dialogare con il mondo circostante. è quello che avviene con gli apparecchi di illuminazione nelle soluzioni wireless.

Il dispositivo che riceve i segnali e invia i comandi è installato nella linea di alimentazione delle sorgenti luminose. Tramite il monitor del cellulare, l’utente controlla l’intero impianto. La presenza della persona viene rilevata, registrata e memorizzata dallo stesso dispositivo che è in grado di far apparire sul piccolo schermo del cellulare dei testi (informazioni, annunci, consigli) o delle immagini, oltre che messaggi sonori e video. Avviene, dunque, istantaneamente, uno scambio di segnali che è all’origine di un flusso di informazioni trasmesse direttamente al cellulare.

Oltre al vantaggio dell’eliminazione della linea bus che semplifica il sistema, gli impianti wireless aprono il campo all’interazione tra gli utenti e l’ambiente attraverso gli apparecchi di illuminazione in una sorta di rete diffusa dedicata sia alla gestione che all’informazione.

Articolo redatto da Gianni Forcolini per ElettricoMagazine

Questo articolo è tratto dallo speciale Smarthome, che può essere letto, scaricato e condiviso da questo indirizzo.