R-EVolution per il mondo della mobilità elettrica

R-EVolution HomeLa mobilità elettrica sta diventando parte integrate di un nuovo modo di spostarsi e di immaginare l’auto: in quest’ottica nasce R-EVolution di Gewiss, la nuova serie di quadri e torrette per la ricarica elettrica di tutti i mezzi di trasporto elettrici.

In conformità alla normativa EN 61851, la gamma di prodotti offerti garantisce una soluzione affidabile, sicura e adeguata agli attuali requisiti di ricarica per ogni tipo di veicolo elettrico.

Quatto i modelli proposti: Home, Parking, Parking+ e Station che possono essere collocati sia in ambienti residenziali sia in ambienti pubblici.

In ambito residenziale, privato i punti di ricarica sono installati in abitazioni singole o in condomini con parcheggi e sono adatti a periodi prolungati di sosta e ricarica, soprattutto durante le ore notturne.

Per coprire l’autonomia delle percorrenze medie giornaliere di un’auto elettrica, questi punti hanno una potenza nominale che varia da 4,6 kW a 7,4 kW.

Nel caso di ambienti pubblici, invece, la sosta dei veicoli elettrici è breve quindi sono necessarie torrette con una potenza nominale che può raggiungere i 22 kW, consentendo la ricarica rapida in 1 ora o poco più.

R-EVolution Parking+Questi prodotti hanno lo stesso tipo di presa e sono compatibili anche con i veicoli che si ricaricano a potenze inferiori.

Gewiss vede l’auto elettrica come il modo nuovo di spostarsi da un luogo all’altro, coniugando le esigenze individuali con la salvaguardia ambientale e delle risorse disponibili, puntando su sviluppo costante di prodotti sicuri e affidabili per il settore della mobilità smart.

L’azienda, grazie a questa nuova gamma di prodotti R-EVolution per il residenziale e il pubblico, si pone come player internazionale di riferimento nella produzione di impianti elettrici evoluti, sicuri e affidabili.

La filosofia aziendale si fonda sul principio dello sviluppo come costante di gestione, una vocazione che si traduce anche nella capacità di immaginare il futuro, di innovare e di perseguire la sostenibilità.

 

Climatizzazione in crescita

climatizzazione mercato in crescitaSecondo un'indagine statistica condotta dall'Ufficio Studi Anima per Assoclima, l'Associazione dei costruttori di sistemi di climatizzazione risulta una crescita del fatturato in Italia del settore della climatizzazione nei primi tre mesi del 2016.

Infatti, risulta che i condizionatori monoblocco e trasferibili registrano incrementi a tre cifre: +120,7% a volume e +113% a valore per i monoblocco e +177,9% a volume e +222,9% a valore per i trasferibili.

Positiva anche la situazione per i sistemi monosplit con +81% a volume e +63,3% a valore, multisplit con +46,5% a volume e +49,3% a valore e miniVRF e VRF con +17,4% a volume e +11,9% a valore. 

Antonio Galante, Capogruppo Statistiche della Commissione Marketing di Assoclima ha sottolineato che “sono diversi anni che non si vedeva un primo trimestre con dati così importanti, soprattutto per i sistemi monosplit e multisplit”.

Ovviamente bisogna analizzare i dati guardando cosa sia successo negli anni precedenti, “il 2014, a causa di un’estate molto fredda e della congiuntura economica negativa, è stato un anno abbastanza disastroso, soprattutto per quanto riguarda la distribuzione dei prodotti residenziali. Alla fine del 2014 i grossisti si trovavano con notevoli quantità di prodotto ancora a magazzino rispetto al totale stimato di vendita annuo, di conseguenza l’inizio del 2015 è stato estremamente difficile per le aziende del nostro comparto, con decrescita a valore superiore al 23% nel primo trimestre per mono e multisplit rispetto allo stesso periodo del 2014”.

Lo scorso anno a a partire da metà giugno e fino a tutto settembre  si sono registrate temperature decisamente elevate che hanno portato a un boom di vendite nel settore residenziale.

Questo ha permesso lo svuotamento dei magazzini dei grossisti di materiale idrotermosanitario. “Ritengo che i risultati del primo trimestre 2016 siano ben al di là delle più rosee aspettative e che si respiri aria di cauto ottimismo” ha concluso Antonio Galante.

 

Premiati i pannelli bifacciali NeON 2 di LG Electronics

NeON 2 pannello fotovoltaico bifacciale di LG LG Electronics si aggiudica – per la terza volta in quattro anni – la vittoria nella categoria fotovoltaico all’Intersolar Award con i pannelli NeON 2.

Il Premio – che si tiene durante Intersolar, la manifestazione svoltasi a Monaco di Baviera, riferimento per il settore fotovoltaico – viene assegnato alle migliori innovazioni presentate. Il nuovo modulo bifacciale NeON 2 ad alte prestazioni di LG si è distinto per il design particolare e per il fatto che il pannello è in grado di utilizzare entrambi i lati per assorbire più luce solare e, quindi, di produrre maggiore energia elettrica. In condizioni ottimali, la resa energetica del modulo può superare del 25% quella dei moduli standard.

Il backsheet trasparente di LG NeON 2 Bifacial permette di generare energia sfruttando anche il retro del pannello e, insieme alle 60 celle monocristalline ad alta efficienza, raggiungere un output di 375 Wp.

Questi moduli fotovoltaici beneficiano, anche, di una lunga durata, sono progettati per sopportare un carico anteriore fino a 6mila Pascal e un carico posteriore fino a 5.400 Pascal. Inoltre sono in grado di resistere in condizioni estreme di vento fino a 93 metri al secondo e neve fino a 1,8 metri.

Oltre ai dodici anni di garanzia del prodotto, LG Electronics ha previsto una garanzia aggiuntiva di 25 anni sulle prestazioni. Il degrado annuale delle celle stato ridotto dello 0,6 per cento all’anno, quini LG è in grado di garantire prestazioni al 83,6%, anche dopo 25 anni di funzionamento.

Davide Ponzi, Solar Business Manager di LG Italia ha sottolineato “questa vittoria è il riconoscimento all’impegno di LG a innovare il mercato del Solar con prodotti ad alto contenuto tecnologico che assicurino il massimo delle performance in termini di resa e durata. In un settore ad alta competitività, l’innovazione gioca un ruolo cruciale: le nostre cellule bifacciali alzano l’asticella della sfida e impongono all’intera industria nuove riflessioni”

 

Phoenix Contact: soluzioni di connessione

Sistemi di connessione Phoenix ContactRapidità e semplicità di applicazione sono le caratteristiche principali richieste dagli utilizzatori alle soluzioni di connessione, che svolgono un’importante funzione negli impianti di ogni tipo: Phoenix Contact ha raccolto questa esigenza e propone un’ampia gamma di connettori.

Modularità dai connettori con telaio snap in

Utilizzabili per la trasmissione di potenza, segnali e dati, i nuovi inserti porta contatti Heavycon modulari di Phoenix Contact sono rapidi e semplici da utilizzare, con i moduli che s’inseriscono nell’innovativo telaio snap in, posizionati e fissati con precisione grazie alle molle di ritenuta. Moduli già assemblati possono essere inseriti successivamente in custodie da incasso premontate.

Nella versione di potenza a cinque poli, con tecnica di connessione push in, il trefolo, provvisto di capocorda, può essere inserito direttamente nella sede di contatto, mentre, per la trasmissione sicura di dati, sono disponibili sia i moduli dati RJ45 per cavi patch, sia i connettori industriali RJ con tecnica di connessione rapida Quickon. Anche i cavi in fibra ottica preassemblati con contatti SC ed LC possono essere inseriti nei moduli LWL corrispondenti. Tutti i diversi moduli – per segnali, dati, potenza e pneumatica – possono essere combinati in modo flessibile in un unico telaio.

Collegamenti rapidi con i connettori schermati SACC

La tecnica di connessione rapida IDC di Phoenix Contact dei connettori schermati M12 consente un rapido assemblaggio grazie alla semplicità di preparazione del cavo e d’uso del connettore, costituito da due soli elementi: nel caso di conduttori schermati, è sufficiente rimuovere solo la guaina esterna e la calza di schermatura, lasciando intatti i trefoli.

Il connettore può ospitare sezioni di collegamento da 0,14 mm² a 0,75 mm², mentre anche il diametro massimo esterno del cavo è stato portato fino a 9,7 mm, consentendo l’assemblaggio sul campo della maggior parte delle linee di segnale e di dati oggi utilizzate. I colori dei singoli fili sono differenziati e normalizzati in funzione del tipo di cavo e devono essere assegnati nell’area di connessione, dove trovano corrispondenza come codifica sia cromatica, sia numerica. Tutte le comuni codifiche, quali A, B, D ed X, sono disponibili per la trasmissione di segnali e dati fino 10 GBit/s.

Sistema per piccole sezioni

Anche per sezioni di conduttori da 0,5 mm2 a 1,5 mm2, Phoenix Contact mette a disposizione il sistema di installazione QPD con tecnica di connessione rapida IDC Quickon, una compatta linea di prodotti particolarmente indicata per applicazioni con spazio limitato per il montaggio.

Ampliata, quindi, la copertura dell’intera gamma che ora supporta sezioni da 0,5 mm2 fino a 6 mm2 ed è adatta a potenze fino a 690 V/40 A nella distribuzione di energia nelle macchine, negli impianti e negli edifici cablati. Semplice l’installazione, per effettuare la quale è sufficiente rimuovere la guaina del cavo, posizionare i fili nel corpo di giunzione, tagliarli a misura e avvitare, senza l’impiego di utensili speciali.

I prodotti soddisfano i requisiti dei gradi di tenuta IP68/IP69K e di resistenza agli urti IK07, con un assortimento che comprende: passa parete, connettori per cavi e a innesto, ripartitori ad H e distributori a T.

Come calcolare l’indice di Prestazione Energetica

energiaLa Diagnosi energetica è fondamentale per ridurre i consumi energetici. E necessario individuare l’indice di Prestazione Energetica per valutare i processi produttivi.

La diagnosi energetica ha l’obiettivo di verificare lo stato di salute energetico di un’azienda, calcolare l’Indice di Prestazione Energetica per valutare quali interventi effettuare per ridurre i consumi di energia elettrica e gas. 

La diagnosi energetica restituisce una fotografia istantanea di un edificio, effettuandola periodicamente è possibile valutare i cambiamenti e intervenire su anomalie e situazioni inefficienti. 

La normativa richiede una diagnosi ogni 4 anni, o, in alternativa, un Sistema di Gestione dell’Energia (SGE).

Per poter effettuare una buona diagnosi è necessario conoscere a fondo il processo produttivo di un’azienda. Solgen, una Energy Service Company certificata specializzata nella consulenza alle aziende che vogliono ridurre la spesa energetica, ha effettuato la diagnosi energetica degli stabilimenti di RCS.

L’attività di diagnosi dello stabilimento produttivo RCS di Roma, che produce una media di 140.000 copie giornaliere per il Corriere della Sera e per la Gazzetta dello Sport, è stata realizzata entrando nel cuore dell’attività produttiva, per trovare l’Indice di Prestazione Energetica (EnPI). 

L’EnPI è un parametro fondamentale che fornisce il consumo specifico di ogni reparto, singola macchina, o dell’intero sito produttivo e consente di valutare se la soluzione tecnologia adottata sia la migliore tecnologia disponibile.

A seguito di un’analisi approfondita delle aree di attività, in questo caso formatura delle lastre di stampa e rotative, spedizione, e servizi accessori è stato possibile calcolare gli Indici di Prestazione Energetica, dividendo il consumo effettivo di energia elettrica e/o gas per i milioni di facciate stampate. In questo modo sono stati individuati gli EnPi relativi al consumo di energia elettrica per le singole attività produttive e per i servizi.

Giuseppe Caruso SolgenSolgen ha anche svolto la diagnosi della sede di Milano dove si trova principalmente la redazione. In questo caso gli Indici di Prestazione Energetica sono stati trovati dividendo il consumo energetico per i metri quadri di superficie utile. Si sono ottenute così indicazioni sull’efficienza dei sistemi di illuminazione degli uffici, riscaldamento, raffreddamento e produzione di acqua calda.

“Gli EnPI sono parametri fondamentali che permettono di capire il fabbisogno di energia per ogni singola fase del processo produttivo, possono essere confrontati con benchmark di settore per capire se il consumo energetico è eccessivo e quindi procedere con eventuali interventi” sottolinea Giuseppe Caruso, fondatore di Solgen. “In mancanza dei benchmark di settore possono comunque essere confrontati con i risultati di altri stabilimenti simili, piuttosto che con i risultati di una diagnosi successiva, prevista dalle normative ogni 4 anni.”

 

 

Anche l’agricoltura contribuisce all’efficienza energetica

efficienza energetica in agricolturaCon un calo dei consumi energetici del 21% ed un risparmio pari al 70% legato ad operazioni di efficientamento, l’agricoltura in Italia contribuisce significativamente al raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica che il nostro Paese si è posto.

Una diminuzione dei consumi, quello del settore agricolo/alimentare, sia in termini assoluti (-21%, da 16,79 a 13,3 Mtep), sia come quota parte dell’energia finale consumata in Italia fra il 2013 e il 2014 (dal 13% all’11,1%), come emerge dalla presentazione dell’ENEA tenutasi in occasione del Convegno dal titolo: “Efficienza Energetica per la competitività delle imprese agricole, agroalimentari e forestali”, organizzato dall’Agenzia con la partecipazione, tra gli altri, di GSE, CREA, Coldiretti, FIRE, Assoesco.

Restano, comunque, spazi importanti per ulteriori riduzioni, applicando soluzioni e tecnologie “verdi”, ad esempio nel settore alimentare che consuma il doppio di quello agricolo (8,57 contro 4,73 Mtep).

In Italia, inoltre, il 3% del consumo di energia è imputabile agli sprechi alimentari, una quota che equivale ai consumi energetici di oltre un milione e mezzo di abitanti e che si potrebbe recuperare sia riducendo i rifiuti, sia utilizzando gli scarti nella produzione di biogas.

L’analisi condotta dall’ENEA valuta possibili risparmi energetici del 25% nell’irrigazione, del 70% nella ventilazione degli ambienti industriali e del 20% nella produzione e trasformazione agroalimentare, attraverso interventi di efficienza energetica e l’applicazione di tecnologie verdi sia nella produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti, sia nella climatizzazione degli ambienti di lavoro.

In questo contesto, le coltivazioni in serra restano il settore che consuma più energia, con un rapporto prodotto/energia pari a 0,04, contro l’1,23 delle coltivazioni in pieno campo. Per migliorare la situazione, ENEA ha sviluppato sia impianti di raffrescamento che sfruttano la radiazione solare per produrre acqua refrigerata per la climatizzazione, sia sistemi di serre sostenibili alimentati a energia fotovoltaica e illuminati a LED, basati su tecnologie colturali senza suolo, in un’ottica di risparmio di risorse e incremento della produttività (10 volte maggiore rispetto ai sistemi tradizionali).

A queste si affiancano anche modelli di tetti e pareti verdi per aumentare l’isolamento termico, ridurre le emissioni e i consumi legati alla climatizzazione, tutte soluzioni tecnologiche innovative che ricorrono alla natura per migliorare l’efficienza energetica degli edifici.

 

Sistema WiFi Hi-Kumo per il monitoraggio del comfort

Sistema WiFi Hi-Kumo Il nuovo sistema Hi-Kumo di Hitachi consente di controllare, gestire e monitorare da remoto il proprio impianto di climatizzazione.

Hi-Kumo – che in giapponese significa nuvola – è una soluzione cloud, applicabile su tutta la serie RAC (acronimo di Room Air Conditioners, la gamma di climatizzatori per il residenziale) di Hitachi, che consente il controllo dell’impianto migliorandone l’efficienza energetica e garantendo risparmio energetico.

L’installazione è molto semplice: è sufficiente posizionare il gateway wifi all’interno dell’unità, che in cinque passaggi si collegherà al router ricevendo i comandi direttamente da un’apposita app scaricabile su smartphone.

Anche la programmazione è facilissima, in soli tre passaggi è possibile impostare la temperatura settimanale della propria casa, oppure selezionando l’opzione “Smart Tip” si possono configurare tutte le unità associate in modalità “Ecomode” per un maggior risparmio energetico.

APP Hi-Quote

Hitachi ha pensato a tutto per agevolare gli installatori di condizionatori residenziali, infatti è stata pensata la App HI-Quote che permette di creare e inviare un preventivo istantaneo al cliente.
E’ disponibile per tutti gli smartphone e tablet, sia IOS sia Android.

Room_focus_1Con Hi-Quote il professionista può organizzare le visite ai clienti e pianificare anche i tempi di spostamento e intervento, inoltre è sempre a disposizione un database con i contatti e i preventivi.

Inserendo i dati dell’ambiente da climatizzare, un programma di selezione semplificato calcola la potenza necessaria scegliendo la modalità prioritaria di riscaldamento o raffrescamento, per sistemi monosplit o multizone.

L’App propone tutti i prodotti corrispondenti al dimensionamento calcolato.

Un database di materiali di installazione – con descrizioni e prezzi – è presente all’interno della App per poter realizzare un preventivo attendibile calcolando tubazioni, staffe, canaline, mano d’opera.

Inoltre fotografando l’ambiente con lo smartphone è possibile visualizzare con la realtà 3D i prodotti scelti in modo da valutare anche l’estetica e il posizionamento.

Con questa semplice App l’installatore può creare un preventivo personalizzato completo di logo, condizioni di vendita, foto e ovviamente un elenco particolareggiato di tutti i materiali necessari per realizzare l’impianto inviare il pdf via mail direttamente da smartphone.

 

Fluke Serie 1660: i tester di installazione multifunzione

serie 1660 FlukeI nuovi tester di isolamento serie 1660 Fluke sono strumenti che consentono di proteggere le apparecchiature collegate da danni accidentali. La nuova serie 1660 garantisce, a installatori e professionisti, test rapidi ed efficienti, conformi alle normative e di condividere e analizzare i risultati attraverso lo smartphone e il tablet.

Fluke 1664 FC è dotato della funzione Insulation PreTest che rileva se un apparecchio è collegato al sistema sottoposto a test, interrompendo il test e segnalando il problema grazie all’accensione di una spia. Insulation PreTest permette, quindi, di evitare danni accidentali alle periferiche.

Il modello 1664 FC è dotato di una funzione di test automatico. Grazie a questa funzione, lo strumento effettua – in un’unica sequenza – 5 test di installazione obbligatori, tra questi i test tipo RCD e CA, A relativi alla conformità alle normative locali sulle installazioni. Inoltre vengono ridotti i collegamenti manuali e quindi viene limitato il rischio di errore, i tempi di test si riducono del 40% rispetto a quelli effettuati con i precedenti strumenti Fluke.

Fluke 1664 FC entra nel mondo wireless

Fluke 1662Questo strumenti fa parte della gamma Fluke Connect che utilizza la modalità wireless per comunicare, infatti grazie a una APP, le misure effettuate con il tester possono essere trasmesse direttamente su smartphone o tablet e caricate su FlukeCloud Storage, eliminando gli errori di trascrizione e rendendo disponibile a tutti i dati. I tecnici interagiscono in tempo reale grazie alle videochiamate ShareLive. Grazie a questo sistema, l’installatore può garantire una manutenzione veloce e risolvere le anomalie in tempo reale grazie all’aiuto di tecnici specializzati che possono analizzare da remoto i dati rilevati in campo.

Con tutti i dati rilevati è possibile creare dei report completi di cantiere.

La nuova serie 1660 Fluke permette di verificare la resistenza di isolamento, la resistenza del collegamento di terra, la resistenza verso terra, l’impedenza d’anello, le prestazioni di RCD nei sistemi TT e TN, la sequenza di fase, e i test RCD nei sistemi IT.

Fluke 1664 FC

Illuminazione smart con l’Internet of Things

convegno assil sull'illuminazione smartIlluminazione smart e Internet of Things sono stati i due principali temi sui quali si è dibattuto durante il convegno “Alla velocità della luce. Nuovi traguardi per il mondo dell’illuminazione” organizzato da Assil – Associazione Nazionale Produttori Illuminazione federata ANIE Confindustria.

Il mondo della luce è cambiato radicalmente grazie all’avvento del led e ora l’internet of Things, la digitalizzazione e gli oggetti connessi rappresentano una nuova opportunità per l’illuminazione smart.

L’obiettivo principale dell’industria illuminotecnica è sempre stato lo sviluppo di prodotti in grado di soddisfare le esigenze visive e garantire le prestazioni migliori in termini di efficienza energetica.

Ma con la tecnologia LED è cambiato il modo di concepire la luce influenzando la progettazione illuminotecnica sia da un punto di vista di prodotto sia di impianto. Infatti, oltre all’efficienza e ai rendimenti luminosi, la miniaturizzazione e i vantaggi in termini di controllabilità, configurazione e adattabilità permettono un’integrazione delle sorgenti LED in sistemi di illuminazione evoluti.

L’illuminazione è ovunque ed è già connessa alla rete elettrica

“Il processo di Ledificazione del mercato – spiega Aristide Stucchi, Presidente ASSIL nel quadriennio 2012-2016 – ha reso possibile il raggiungimento di importanti traguardi in ambito di efficienza energetica, rappresentando senza dubbio il driver per lo sviluppo dell’industria europea ed italiana dell’illuminazione. Le scoperte scientifiche legate agli effetti biologici dell’illuminazione e l’evoluzione dell’elettronica hanno, inoltre, agevolato il passaggio ad un concetto di illuminazione dinamica, in grado di assicurare la migliore illuminazione in ogni situazione”.

Ora alla rivoluzione del LED si affiancano nuovi scenari che mettono l’illuminazione smart al centro dell’Internet of Things e l’uomo al centro della luce.

La capillarità delle reti di illuminazione e l’evoluzione dell’elettronica consentono di sfruttare i punti luce per la trasmissione dei dati, quindi rappresentano un modo per la diffusione dell’Internet of Things.

L’illuminazione è ovunque ed è già connessa alla rete elettrica e, quindi, permette lo sviluppo di soluzioni strategiche in grado di far fronte alla nascita degli smart building e delle smart city.

Durante il convegno è stato presentato il nuovo presidente dell’Associazione Nazionale Produttori Illuminazione, Massimiliano Guzzini, che ha sottolineato come ”l’innovazione sia il motore della crescita e dell’internazionalizzazione, ed anche un fatto culturale. Promuovere il sapere e la conoscenza della luce come elemento tecnico, normativo, sociale e culturale consente di formare professionisti sempre più preparati e orientati a ricercare prodotti e aziende di qualità.

Innovazione e cultura sono valori che l’industria italiana ha nelle proprie corde più di chiunque altro; valori che vanno tutelati da normative nazionali ed europee in grado di garantire a tutti le stesse opportunità.”

 

Versatili ed eleganti soluzioni di centralini da incasso

Centralini da incasso VimarPer soddisfare ogni tipo di esigenza d’installazione, Vimar propone diverse versatili ed eleganti soluzioni di centralini da incasso, utilizzabili su pareti in muratura o cartongesso.

Coniugando design e funzionalità, la gamma completa e articolata di prodotti è caratterizzata da linee semplici e profilo morbido, con angoli arrotondati, che riducono l’impatto visivo sulla parete.

Inoltre, l’estetica moderna e la disponibilità per tutte le soluzioni di una porta sia nella versione bianco integrale, sia in quella fumè semitrasparente, fanno dei centralini da incasso il naturale completamento delle serie civili Eikon, Arké e Plana.

La versatilità è assicurata dalla possibilità di apertura della porta a 180°, che favorisce l’accesso all’interno del centralino, semplificando l’installazione e proteggendolo da urti involontari.

esploso centralini da incasso VimarLa perfetta simmetria della cornice e della scatola consente di aprire la porta, semplicemente ruotandola, sia da destra, sia da sinistra. Grazie ai pannelli estraibili, disponibili per la gamma con 24 o più moduli, non è necessario rimuovere la cornice e il portello per accedere ai dispositivi installati.

Inoltre, alle versioni da 8, 12, 24 e 36 moduli si aggiungono quelle da 54 e 72, per grandi impianti e sistemi domotici.

La doppia linea di scatole da incasso permette l’installazione su pareti sia in muratura, sia in cartongesso, con i numerosi accessori che facilitano l’incasso, il cablaggio e l’installazione dei singoli componenti e di intere batterie, in verticale o in orizzontale.

Inoltre, per facscatole da incasso vimarilitare l’installazione in tempi diversi, scatole e centralini possono essere acquistati separatamente.

L’interno del centralino da incasso offre maggiore spazio per il cablaggio, in quanto si possono passare i cavi sia sul fondo della scatola, sia tra i moduli DIN e il telaio, mentre le barre DIN porta moduli permettono una doppia regolazione della profondità, consentendo l’installazione sia di moduli standard, sia di dispositivi più profondi.

Raddoppiato anche lo spazio per le morsettiere, che possono essere fissate, sugli appositi supporti, sia sulla parete superiore, sia su quella inferiore.