Se si decide di installare i climatizzatori con pompa di calore, è possibile beneficiare degli incentivi come indicato nella Legge di Stabilità 2017. In questo caso sono a disposizione: le detrazioni del 50% per le ristrutturazioni edilizie; l’ecobonus 65% per lavori di efficientamento energetico, il bonus mobili 50% oppure il conto termico 2.0.
A questo si aggiunge anche l’aliquota IVA agevolata per il climatizzatore e tutti i beni “significativi”.
Bisogna però capire quale scegliere e quale sia il più adatto.
È possibile richiedere questo incentivo per i climatizzatori con pompa di calore per riscaldamento e raffrescamento installati in sostituzione dell’impianto di riscaldamento esistente. Ovviamente sono quelli con elevata efficienza.
Possono detrarre sia le persone fisiche sia le aziende e vale per qualsiasi edificio con un impianto di riscaldamento installato.
Sono detraibili anche le spese di progettazione e il limite per questa tipologia di intervento è 30.000 euro.
Tutti i pagamenti – per essere validi – devono essere effettuati con bonifico bancario idoneo e il rimborso sarà suddiviso in 10 rate.
È obbligatorio conservare tutta la documentazione inerente agli interventi e i pagamenti.
Se si effettua una ristrutturazione in una abitazione è possibile usufruire della detrazione 50% anche per i climatizzatori con pompa di calore anche non ad alta efficienza, utilizzabile anche per il riscaldamento in inverno a integrazione o sostituzione dell’impianto di riscaldamento presente
In questo caso è solo per le persone fisiche, ma è valido sia per i proprietari sia per gli inquilini o i familiari, a patto che siano loro a sostenere le spese.
Non è necessario effettuare una ristrutturazione contestuale come per il bonus mobili, ma questo incentivo è solo per interventi in case e abitazioni.
Tutti i pagamenti – per essere validi – devono essere effettuati con bonifico bancario idoneo e il rimborso sarà suddiviso in 10 rate.
È obbligatorio conservare tutta la documentazione inerente agli interventi e i pagamenti.
Sono detraibili anche le spese di progettazione e legate ai lavori e tetto di spesa a 96mila euro.
Questa tipologia di incentivo è legata a una ristrutturazione edilizia, vale per tutti i climatizzatori con classe di efficienza energetica A+ o superiore.
È applicabile solo per persine fisiche e per edifici residenziali, ma è valido sia per i proprietari sia per gli inquilini o i familiari.
In questo caso non è richiesto che sia presente già un sistema di riscaldamento, ma è obbligatorio che la ristrutturazione edilizia sia fatta nello stesso periodo dell’acquisto del climatizzatore.
Il tetto di spesa di 10mila euro e il rimborso in dieci rate annuali di pari importo.
Nuova Guida_bonus_mobili 2017.
Il nuovo Conto termico è un incentivo usufruibile da privati e amministrazioni pubbliche per interventi di piccole dimensioni per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per l’incremento dell’efficienza energetica. È calcolato in base all’energia termica prodotta (dalla macchina e zona climatica) e viene erogato in 2-5 anni. Se il totale dell’incentivo non supera i 5.000 €, invece, viene erogato in un’unica rata.
Inoltre è a disposizione un catalogo con gli apparecchi domestici idonei, in modo da agevolare chi acquista un prodotto e ottenere l’incentivo attraverso una procedura semplificata e semi-automatica.
Rientrano in questa categoria i climatizzatori con pompa di calore con determinate prestazioni energetiche che devono essere installati in sostituzione di un impianto di riscaldamento preesistente.
Maggiori informazioni sul sito Assoclima o nell’articolo Guida al conto termico.
La novità più significativa per chi ha installato una pompa di calore è la riforma delle tariffe elettriche entrata nella seconda fase dal primo gennaio 2017 e sarà completata nel 2018.
Dall’inizio del 2017 non esistono più le tariffe elettriche D2 per residenti fino a 3 kW, D3 per non residenti e residenti con più di 3 kW e D1 per le pompe di calore, ma è stata introdotta un’unica tariffa TD che varia solo in base alla potenza impegnata e al kWh prelevato dalla rete dal ogni cliente.
Le modifiche – che aboliscono gradualmente la progressività della tariffa, cioè il fatto che il costo del kWh aumenti con il crescere dei consumi – stanno portando risparmi in bolletta.
Inoltre, grazie alla riforma, costa meno aumentare la potenza elettrica impegnata, necessaria per chi vuole dotarsi di una pompa di calore e ha un contatore da 3 KW.
Maggiori informazioni sul sito Assoclima