La diffusione nell’industria della cultura dell’efficienza energetica

Sette imprese su 10 hanno realizzato progetti di efficienza energetica nell’ultimo anno e la maggior parte dichiara di avere incrementato i propri investimenti

Cresce la consapevolezza del problema della gestione dell’energia e la conoscenza degli strumenti più idonei per affrontarla: l’efficienza energetica è una delle chiavi di business.
Proprio per meglio comprendere le leve che portano alla scelta delle soluzioni di efficientamento e risparmio è stata svolta un’indagine tra gli oltre 700 energy manager (laddove presenti in azienda) dichiarati dalla Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia (Fire) e tra gli associati delle associazioni di Categoria Assoege, Anima, Anie.

Dall’indagine emerge una significativa attenzione al tema dell’efficienza energetica, dovuta soprattutto alla diffusione dello strumento degli audit energetici, cioè l’obbligo di diagnosi energetica per i soggetti grandi e per quelli energivori. 

Inoltre inizia ad essere presente – all’interno delle aziende – la figura dell’energy manager per la gestione dell’energia.

Sette imprese su 10 hanno realizzato progetti di efficienza energetica nell’ultimo anno e la maggior parte dichiara di avere incrementato i propri investimenti. Gli interventi di efficienza energetica stanno gradualmente assumendo un ruolo strategico per lo sviluppo dell’impresa e il consumo energetico sta divenendo un driver di valutazione della vita utile residua di un asset: un macchinario viene considerato obsolescente quando inizia a far registrare consumi più elevati dello standard e ciò rappresenta sicuramente un cambiamento di paradigma importante.

Report efficienza energetica industria

Le motivazioni per l’esecuzione dell’audit energetico – Fonte Rapporto Energy Efficiency Report 2017

Negli ultimi 5 anni è aumentata l’attenzione verso la misura ed il controllo dei consumi energetici e si sta assistendo all’adozione di approcci all’efficienza energetica sempre più strutturati. Purtroppo i tempi di ritorno degli investimenti sono una barriera alla realizzazione di interventi, a cui si aggiungono l’incertezza del quadro normativo, le difficoltà di interazione tra il processo produttivo esistente e la nuova soluzione tecnologica e il limitato accesso al credito.

Quasi l’80% delle imprese che ha sostenuto investimenti in efficienza energetica nel corso del 2016 ha realizzato gli interventi internamente, questo è legato soprattutto a una diffidenza verso i soggetti esterni e alla volontà di proteggere il proprio know how.

Se analizziamo i dati delle grandi imprese, emerge il risparmio sui costi degli interventi. Il comparto industriale sottolinea una certa inadeguatezza nelle competenze tecniche dei soggetti esterni che si occupano di interventi di efficienza energetica.

Tra i soggetti esterni, quelli che detengono la maggiore quota di mercato sono le ESCo, tuttavia, anche quando l’intervento è stato realizzato da un soggetto esterno, la metà delle volte il rapporto si interrompe alla consegna della soluzione e le attività di monitoraggio e manutenzione sono svolte internamente.

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