MultiMark: la risposta Weidmüller per la siglatura dei quadri elettrici

L’Industria 4.0 porta a tecnologie di connessione sempre più complesse e una crescente richiesta di identificazione del quadro elettrico: MultiMark è il sistema di siglatura che, grazie al software coordinato e alla tecnologia di stampa, risponde all’esigenza che tutti i componenti installati siano identificabili.
In caso di manutenzione è fondamentale che i collegamenti all’interno del quadro siano subito comprensibili.

Ciò che ci si aspetta da un buon sistema di siglatura è che mostri con chiarezza la configurazione dei componenti.

MultiMark è un sistema veloce e affidabile per ogni necessità, in particolare su piccoli e medi volumi di siglatura: Weidmüller offre un completo processo di siglatura del quadro elettrico che parte dall’inserimento dei dati per giungere alla stampa del marcatore.

Morsetti, cavi o dispositivi; la gamma MultiMark offre una strutturata varietà di marcatori compatibile con il software M-Print PRO, semplice da usare: importa, modifica, elabora e gestisce i dati con facilità.
Il vantaggio economico e l’elevato è il risultato della combinazione ed integrazione tra la tecnologia a trasferimento termico, i tanti e diversi marcatori che la gamma THM MMP offre e l’alta qualità dell’intero sistema.

MultiMark: professionale e facile da usare

Norme e linee guida stabiliscono la corretta presentazione e identificazione dei componenti installati oltre alla documentazione associata. L’utilizzo di MultiMark consente di codificare la propria apparecchiatura nella maniera corretta, in modo molto facile.

I nuovi marcatori MultiMark per la siglatura di morsetti, sono caratterizzati da una innovativa struttura a due componenti: una base resistente per garantire il fissaggio meccanico al connettore e una superficie elastica per semplificare il montaggio da parte del cablatore.

Alcuni dei vantaggi offerti dal sistema MultiMark sono

sistema MultiMark

La stampante per ogni esigenza

THM MMP è la stampante a trasferimento termico compatta dalle molteplici potenzialità d’uso.
Il dispositivo di taglio e perforazione permette ai marcatori a modulo continuo di essere tagliati alla lunghezza desiderata, rendendo semplice il lavoro di taglio e separazione delle etichette.
La stampante scrive sui nuovi marcatori della famiglia MultiMark così come su marcatori a modulo continuo, su etichette in tessuto e poliestere, guaine termoretraibili ed etichette in policarbonato per PLC.
Il design compatto ed il peso di soli 3,5 kg consentono di trasportare e utilizzare la stampante ovunque.

 

‘@mod, la soluzione di Avidsen che dialoga con tutti

Quando si sceglie una soluzione tecnica wireless per la gestione della propria casa domotica spesso è necessario fare una scelta sul protocollo impiegato: quale utilizzare? Il più adatto alle nostre esigenze? O il più diffuso? E se con il passare degli anni cambiano le necessità?

A questi dubbi vuole dare una risposta Avidsen (Fiera Sicurezza Pad, 7, stand R30) con il concetto @mod. L’azienda francese, filiale del gruppo Smarthome INTL, progetta e distribuisce accessori connessi per la Smart home e lo Smart building dedicati al comfort, alla sicurezza e alla gestione dei consumi energetici.

Con il concetto @mod, Avidsen promuove lo sviluppo della casa connessa offrendo servizi a valore aggiunto e rafforzando la propria gamma prodotti, dedicando importanza all’estetica ed ergonomia degli stessi.

Avidsen @mod, un solo modulo per comandarli tutti

Avidsen @modAvidsen offre un approccio flessibile per la realizzazione della smart home. @mod vuole essere un vero e proprio punto di svolta in termini di gestione della smart home e dello smart building.

@mod permette infatti la compatibilità totale con i vari protocolli radio esistenti. Non importa quale sia lo standard scelto: Sifox, HomeKit, Lora, Bluetooth, Zigbee, Wifi, Z-Wave e molti altri. @mod è una sorta di “camaleonte” che utilizza una sola forma e un solo formato per dialogare con tutti i protocolli radio. È sufficiente scegliere il modulo @mod con il protocollo idoneo ed esso si adatterà a tutti gli accessori. Non c’è necessità di effettuare programmazioni particolari o configurazioni specifiche: una volta inserito nel sensore o nell’attuatore, il modulo si auto-configura e diviene operativo.
Un evidente vantaggio di questa soluzione è l’adattabilità e la capacità di evolversi del sistema.
@mod è brevettato, interamente sviluppato e costruito in Francia ed è proposto con una garanzia di 5 anni.

Riello in Forma, la formazione per l’installatore evoluto

Sono più di 150 le città che ospiteranno gli incontri Riello in Forma 2017: grazie alla collaborazione delle agenzie Riello dislocate in tutta Italia, oltre 3.000 installatori avranno la possibilità di approfondire la conoscenza dei prodotti e dei servizi per il riscaldamento, il condizionamento e l’efficienza energetica offerti da Riello e le relative modalità di installazione e fruizione.

“Lavoriamo a stretto contatto con gli installatori su tutto il territorio, – conferma Umberto Ferretti, Amministratore Delegato di Riello Group – e per quelli che offrono le nostre soluzioni tecnologicamente innovative questi meeting sono un importante momento di incontro”.

Per Riello la figura dell’installatore è uno degli anelli più importanti della catena del valore, perché rappresenta l’interlocutore privilegiato nei confronti del consumatore finale. I seminari di Riello in Forma, inoltre, permettono di raccogliere feedback precisi sulle specifiche esigenze di chi i prodotti li utilizzerà.

Formazione continua

Gli incontri di Riello offrono una formazione continua in campo tecnologico, normativo e sulle complessità che gli installatori si trovano ad affrontare nel coniugare prodotti sviluppati per sistemi integrati, assicurando la perfetta integrazione e il corretto funzionamento.

Durante gli incontri, Riello presenta le soluzioni e i servizi più innovativi per migliorare comfort, affidabilità, prestazioni e risparmio energetico, oltre alle modalità per il corretto inserimento negli impianti residenziali e professionali. Tra questi le pompe di calore NexPolar e NXH; i ventilconvettori di design delle gamme Helioterm, i nuovi condizionatori Aaria One monoblocco; la gamma di caldaie murali a condensazione di potenza Condexa Pro e le soluzioni professionali Alu Pro Power e Tau, oltre al controllo remoto intelligente ad alto rendimento RiCloud.

Particolare attenzione viene riservata alla piattaforma delle soluzioni ibride Residence Hybrid, Residence In Hybrid, In-Hybrid Evo e Domus Hybrid, che coniugano al meglio differenti risorse energetiche per raggiungere la massima efficienza.
Il calendario dei prossimi incontri di Riello in Forma può essere verificato direttamente sulla pagina dedicata del sito Riello.

Nuova gamma antintrusione CAME

Il meglio della tecnologia CAME e BPT nella nuova gamma antintrusione CAME composta da prodotti di ultima generazione, dal design innovativo e con nuove funzionalità. 

Elevata qualità delle soluzioni proposte, avanguardia tecnologica, affidabilità dei prodotti, design Made in Italy sono solo alcuni dei punti di forza della nuova antintrusione CAME. 

Le centrali antintrusione di ultima generazione sono affiancate da numerosi prodotti che consentono di realizzare innumerevoli soluzioni impiantistiche. Tra le novità una nuova centrale radio, un terminale touch-screen, un ricevitore radio universale e una serie completa di rivelatori volumetrici. 

La centrale antintrusione (PXC24W) è il modello “entry-level” che completa la gamma radio offrendo funzionalità tipiche di un sistema professionale per impianti di piccole dimensioni: dotata di 24 ingressi radio può essere installata senza interventi in muratura e gestita da remoto con un sistema di sintesi vocale integrato. 

Il terminale touch-screen (PXTS4.3B) consente il controllo totale dell’impianto con un’interfaccia grafica semplice e intuitiva, gestibile attraverso mappe personalizzabili. Il terminale – progettato per essere installato a parete – è dotato di display 4.3” con risoluzione 480×272 16/9.

Il ricevitore radio universale (PXRXU) consente di integrare rivelatori radio in impianti via filo esistenti, realizzati con qualsiasi tipo di centrale. Dotato di 8 uscite a relè, consente collegare 32 dispositivi radio (rivelatori e radiocomandi). In caso di allarme, ogni rilevatore attiva l’uscita a cui è abbinato. La programmazione avviene sia con tastiera, sia con display.

Il rivelatore a doppia tecnologia radio (PXWDTPI) – realizzato con sezione a infrarossi passivi e sezione a microonda – è dotato della funzione Pet Immunity, per rilevare il passaggio di animali di piccola taglia (al di sotto dei 30kg) mantenendo nel contempo caratteristiche di rivelazione di ottimo livello.

CAME ha inoltre armonizzato il design dell’intera gamma, realizzando una nuova livrea per i rivelatori volumetrici per interni a raggi infrarossi passivi e a doppia tecnologia (PXIRV01, PXDTV01 e PXDTAM01).

Qundis presenta i connection kit Valve Water Meter

Nel corso del 2017 si è parlato molto di contabilizzazione del calore e decisamente troppo poco di contabilizzazione dell’acqua, Qundis propone i connection kit valve water meter per i contatori dell’acqua, delle pratiche unità di connessione che consentono il montaggio facile e veloce dei contatori ibridi per l’acqua calda e fredda.

Cosa dice la normativa

Il D.P.C.M. del 4 Marzo 1996 impone l’obbligo di installazione dei contatori di acqua in ogni appartamento per un maggior risparmio idrico e una ripartizione più corretta dei consumi.

Il D.L. n° 152 del 3 aprile 2006 allarga tale obbligo anche alle attività produttive terziarie.

Purtroppo non tutti dispongono di contatori dell’acqua, ignorando quanto questa installazione significhi in termini di risparmio economico, controllo per eventuali perdite, abusi e informazione costante.

connection kit Valve Water Meter QundisLa principale motivazione che spinge a non dotare la propria abitazione di contatori d’acqua è principalmente quella di dover effettuare interventi su muri, piastrelle e tubature. Qundis con i valve water meter, unità di collegamento (vendute separatamente rispetto ai contatori Q water 5.5) garantisce l’installazione al sistema di vari tipi di contatori dell’acqua. Inoltre, si installano con facilità su ogni rubinetto di intercettazione a vitone.

“Dotare di contatori dell’acqua gli stessi impianti che sono stati attrezzati con i ripartitori di calore è ormai necessario ed obbligatorio per quanto non sempre immediato poiché tutto deve essere integrato in un sistema che possa essere letto attraverso lo stesso software – ha commentato Antonello Guzzetti, Country Manager di Qundis in Italia – Spesso la distribuzione dell’acqua avviene tramite colonna verticale e ci possono essere colonne che partono dalla centrale termica e portano l’acqua direttamente all’appartamento in  vari punti d’attacco. Di solito in bagno, dove ci sono i rubinetti di intercettazione, solitamente vicini ai sanitari. Per installare un contatore normale bisognerebbe spaccare le piastrelle e mettere a nodo il tubo; grazie al sistema di Qundis, invece, è sufficiente avvitare il valve water meter al filetto della valvola di intercettazione: l’acqua viene contabilizzata e si evitano interventi importanti sull’abitazione.”

TAB 7 e TAB 7S, i nuovi videocitofoni di Vimar

La serie Tab di Vimar di allarga grazie a due nuovi videocitofoni TAB 7 e TAB 7S che sfoggiano un profilo sottile e un design elegante ed essenziale in armonia con qualsiasi contesto abitativo e sono la soluzione ideale per piccoli e grandi impianti.

Disponibili nelle versioni bianco o nero, vestono il suggestivo effetto vetro che impreziosisce il dispositivo regalando brillanti giochi di trasparenzTAB 7S Vimare.

Entrambi disponibili con tecnologia Due fili Plus e IP, dotati di tastiera capacitiva, grande monitor LCD a colori da 7” con una risoluzione delle immagini 800 x 480 pixel e ampio altoparlante per comunicare con chiarezza sonora verso l’esterno, possono anche sostituire videocitofoni già installati su impianti di videocitofonia Elvox con tecnologia Due Fili e Due Fili Plus.

Oltre alle classiche funzioni videocitofoniche (risposta alla chiamata, apertura cancello, chiamata intercomunicante e accensione luci) TAB 7S – grazie al Wi-Fi integrato e all’App Video Door – consente di accedere a tutte le funzionai da smartphone e tablet. Basta un semplice tocco sul proprio dispositivo mobile per rispondere al videocitofono, aprire il cancello o accendere le luci e gestire le chiamate.

È possibile inviare e ricevere messaggi testuali con gli altri videocitofoni installati nell’edificio, di monitorare le telecamere di videosorveglianza e di accedere ad un servizio di segreteria videocitofonica.

Il GSE aiuta gli installatori nella manutenzione degli impianti fotovoltaici

Manutenzione: una parola antica, etimologicamente legata al latino “manutentionem”, ovvero “tenere con mano”, avere cura di qualcosa per fare sì che duri a lungo. Un concetto che trova perfetta corrispondenza in un’attività troppo spesso trascurata in Italia, la manutenzione degli impianti fotovoltaici. Un’attività che vede progettisti e installatori protagonisti di una campagna di sensibilizzazione dei propri clienti verso tali servizi, in virtù degli esistenti obblighi giuridici.

Non dimentichiamo che la manutenzione del fotovoltaico è chiaramente indicata dal Decreto Ministeriale 37/08 per gli impianti negli edifici e nelle pertinenze degli edifici. Nei luoghi di lavoro è altresì obbligatoria ai sensi del DLgs 81/08 e del Codice Civile (dall’art. 2087 “Tutela delle condizioni di lavoro”). Infine, è richiesta anche dalle disposizioni sulle attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco (DPR 29 Luglio 1982 n.577 e DPR 1 agosto 2011 n.151).

Motivare i professionisti in questo difficile compito del promuovere una corretta ed efficace manutenzione degli impianti fotovoltaici installati è il principale obiettivo dell’intervento di Massimo Gamba, titolare dello Studio Gamba e consigliere di Italia Solare, in occasione del convegno “Autoconsumo e sviluppo tecnologico per il fotovoltaico del futuro”, promosso a Brescia da P.M. Service e Italia Solare.

Primo passo: riconoscere gli errori di installazione degli impianti fotovoltaici

pannelli fotovoltaici

Errori da evitare: non fissare i cavi con fascette resistenti agli UV

Prima di analizzare gli strumenti normativi a supporto della manutenzione e dell’ammodernamento dell’attuale parco fotovoltaico italiano, come il Documento Tecnico di Riferimento del GSE del febbraio 2017, il relatore ritiene doverosa una “carrellata” sui problemi tecnici nei quali è possibile incappare una volta interpellati dal cliente per una consulenza sul proprio impianto.

Ecco i principali errori o problemi da considerare per non farsi cogliere impreparati:

Sono solo alcune delle situazioni “drammatiche” per rendimento, efficienza e sicurezza degli impianti, che spesso richiedono interventi drastici, ostacolati tuttavia da un cliente finale restio ad agire, vuoi per l’investimento vuoi per il timore di perdere gli incentivi fiscali legati all’iniziale installazione del sistema. Fortunatamente, i professionisti trovano nel DTR del GSE “Impianti fotovoltaici in esercizio. Interventi di manutenzione e ammodernamento tecnologico. Procedure ai sensi del D.M. 23 giugno 2016” un alleato nella promozione di questo tipo di consulenza.

Il DTR rappresenta un valido strumento normativo per promuovere la corretta manutenzione degli impianti fotovoltaici con la garanzia di mantenere gli incentivi previsti dal Conto Energia 

La manutenzione degli impianti fotovoltaici “salva” da errori e degrado

Manutenzione degli impianti fotovoltaici 1

Errori da evitare: ombre a causa della distanza non ottimale

“Le linee guida del GSE dedicate agli impianti fotovoltaici incentivati in Conto Energia fanno da stimolo e supporto alla promozione di buone pratiche ed efficientamento energetico del parco installato – spiega Gamba -. Tuttavia, come nel caso di ogni riferimento normativo, il DTR va analizzato e compreso da installatori e progettisti in ogni suo possibile risvolto, onde evitare che da una possibile risorsa nascano insidie tali far perdere al nostro cliente gli incentivi, con tutte le conseguenze del caso”.

Ma partiamo dalle buone notizie: il documento è finalizzato a semplificare gli adempimenti degli operatori verso il GSE, ma anche ad agevolare il conseguimento degli obiettivi generali di sostenibilità ambientale.

Un impianto fotovoltaico, infatti, nel periodo di incentivazione e fino al fine vita, può essere oggetto di interventi per mantenerlo in efficienza, in virtù del prevedibile degrado dei componenti. Non solo –  qui entra in gioco l’”elettrobestiario” (come lo definisce Gamba) sopra elencato – può presentarsi la necessità di interventi per rimediare a situazioni che limitano prematuramente il rendimento dell’impianto, oppure a scelte progettuali inadeguate. Infine, oggetto degli interventi potrebbero essere anche le strutture edilizie che ospitano impianti fotovoltaici, per ripristinarne od ottimizzarne le prestazioni.

Per massimizzare le performance, è consentito lo spostamento, rimanendo nello stesso sito, di singoli o gruppi di componenti, principali e secondari, purché in rispetto dei requisiti iniziali, anche in termini di autorizzazioni edilizie o di configurazione elettrica.

Ben vengano dunque interventi di manutenzione e ammodernamento tecnologico che prevedano la sostituzione di moduli, inverter e altri componenti degli impianti fotovoltaici in esercizio con prodotti tecnologicamente più avanzati. Attenzione però alla potenza dell’impianto: il GSE ammette incrementi fino al 5% per gli interventi su impianti con potenza nominale non superiore a 20 kW e fino all’1% nel caso di potenza nominale superiore a 20 kW. Passando al caso della rimozione di moduli FV per danneggiamento o altre cause tecniche, è sempre possibile la riduzione della potenza nominale dell’impianto fotovoltaico, temporanea o definitiva (ma non saranno riconosciuti eventuali aumenti della tariffa incentivante).

Infine, potrebbe essere utile, sempre in ottica di efficienza e ammodernamento tecnologico, l’installazione di dispositivi elettronici quali ottimizzatori e rigeneratori, per il recupero del rendimento ottimale teorico delle stringhe di generazione, mitigando gli effetti di una installazione scorretta o gli effetti di degrado e perdita di potenza per elettrocorrosione o polarizzazione delle celle fotovoltaiche.

Considerate, negli interventi di manutenzione, le insidie del DTR

Manutenzione degli impianti fotovoltaiciVeniamo ora alle note dolenti, ovvero ai risvolti burocratici degli interventi di manutenzione e ammodernamento degli impianti per essere certi di rimanere all’interno del Conto Energia.

Il GSE è infatti molto rigido nella richiesta di garanzie sulla permanenza di tutti i requisiti previsti dai decreti di riferimento sull’incentivazione della produzione di energia elettrica da fonte solare, nonché delle prescrizioni previste dalla regolazione di settore e di quanto indicato dal DM 23 giugno 2016. Devono inoltre essere rispettati tutti gli eventuali altri vincoli che i singoli decreti Conto Energia fissano per tutto il periodo di incentivazione e l’allineamento tra i dati in possesso del GSE (comunicati dal Soggetto Responsabile) e quanto presente nel sistema Gaudì di Terna.

Alla luce di quanto prescritto dal DTR, diventa fondamentale per il titolare dell’impianto conservare in sito tutta la documentazione utile a dimostrare la natura e l’estensione degli interventi realizzati (es. registri di manutenzione, certificazioni componenti, schemi elettrici, autorizzazioni, fotografie che descrivano lo stato dei luoghi prima della realizzazione dell’intervento) anche al fine di consentire al GSE, in sede di verifica, di valutare la sussistenza o la permanenza dei requisiti e dei presupposti per il riconoscimento o il mantenimento degli incentivi.

“Un caso tipico riguarda al sostituzione dell’inverter – sottolinea Gamba -. Oltre alle fotografie dell’intervento e alla comunicazione al gestore di rete, non dimenticate di documentare lo smaltimento del vecchio prodotto!”. Altro accorgimento, la conformità al Conto Energia dei moduli FV installati al posto di pannelli difettosi, con particolare attenzione nel caso di impianti innovativi integrati, con brevetto europeo. “Se l’installatore non riesce a reperire nuovi pannelli certificati e conformi a tali requisiti, per non rischiare conviene ridurre il numero di moduli installati, diminuendo così la potenza nominale, operazione come abbiamo visto consentita dal GSE” aggiunge il relatore.

Grande attenzione quindi alle “trappole” del DTR, strumento utilissimo da un lato, ma molto complesso dall’altro. Certamente, le rafforzate competenze dei professionisti e l’adeguato aggiornamento in materia sono un’arma utile ad affrontarle con successo.

Francesconi Architectural Light: l’efficacia della tecnologia a led

L’ultimo progetto di luce di Francesconi Architectural Light coniuga le necessità strutturali ed estetiche di un luogo di culto con soluzioni di illuminazione funzionali, personalizzate e dalla grande efficacia.

Francesconi Architectural Light, sinonimo di Made in Italy, una produzione industriale che conserva cura artigianale e attenzione per l’innovazione tecnologica, ha realizzato un progetto illuminotecnico in grado di donare un effetto luminoso omogeneo.

Grazie a un team interno specializzato in lighting design, Francesconi Architectural Light offre soluzioni complete e integrate capaci di offrire luce sicura nel rispetto delle prescrizioni normative, grandi prestazioni e massima valorizzazione del contesto architettonico e ambientale.

L’illuminazione della struttura religiosa avviene in modo indiretto con il posizionamento di proiettori Slim a LED per la navata centrale.
Il proiettore Slim è realizzato con corpo in alluminio pressofuso, verniciatura eseguita in due fasi e diffusore in vetro temperato.

Tra le peculiarità, il pre-trattamento chimico di nanoparticelle ceramiche applicato sulla superficie, che, dopo una stesura di polvere poliestere certificata Qualicoat, rendono il rivestimento del proiettore inossidabile e resistente.

I proiettori sono stati posizionati a scomparsa sulla fascia marcapiano e sono dotati di sistema DALI, il driver per il controllo del flusso luminoso pensato per gestire l’emissione e l’intensità della luce e per garantire una distribuzione omogenea in grado di valorizzare le geometrie della chiesa.

Al fine di restituire la tonalità degli affreschi, la volta dell’abside è stata illuminata efficacemente dall’elevata qualità cromatica dei proiettori a LED dell’azienda italiana.
Per quanto riguarda le colonne, sono stati definiti volumi e altezze per regalare un’illuminazione precisa, efficiente, performante e in grado di evidenziare i dettagli costruttivi.

 

Fiera Home & Building: efficienza energetica, termoregolazione e integrazione

Internet of Things, domotica, efficienza energetica, termoregolazione e integrazione tra sistemi e dispositivi: la nona edizione della fiera Home & Building, a Verona il 18 e il 19 ottobre scorsi, aggiunge nuovi tasselli tecnologici agli smart building del futuro, riunendo, in un unico evento, diverse anime e filiere legate all'innovazione.

La concomitanza di Home & Building con SAVE, storica mostra-convegno dedicata ad automazione, strumentazione e sensori, e mcTER Cogenerazione e Contabilizzazione, appuntamenti fortemente votati all'efficienza energetica, ha saputo far dialogare nuove proposte per la gestione intelligente delle abitazioni, degli edifici e, altro segmento non trascurabile per il tessuto imprenditoriale italiano, dei contesti industriali.  

Sensibilità all'efficienza energetica e spinta alla convergenza digitale da parte del cliente finale, da un lato, e innovazioni tecnologiche di un mercato sempre più smart e interconnesso dall'altro, sono driver di nuove opportunità di business per installatori, progettisti e tecnici, legate alla gestione intelligente dell'edificio nel suo complesso, da cogliere con un'adeguata formazione.

Dagli impianti elettrici a quelli termici, dal controllo dell'illuminazione a quello dei sistemi di sicurezza, dal monitoraggio dei consumi energetici ai dispositivi di test per gli impianti, dagli automatismi domestici alla vera building automation. Senza dimenticare le nuove frontiere del cloud, dell'elaborazione dati e della loro analisi in chiave predittiva.

Home & Building si concentra su contabilizzazione e termoregolazione smart 

Ampio spazio ai sistemi di controllo del comfort climatico nelle case, nei luoghi di lavoro e nei negozi: un argomento che non ha lasciato indifferenti i numerosi operatori del settore presenti, testimoni di un trend di mercato in ascesa per le soluzioni dedicate a contabilizzazione del calore e termoregolazione smart.

Se negli edifici con un unico generatore di calore le attuali normative non lasciano più scampo all’applicazione di tali sistemi, risulta interessante vedere, sul lato pratico, il fiorire di soluzioni pensate per supportare questo fabbisogno. Il mercato offre infatti numerose tecnologie in grado di rendere i proprietari di abitazioni, uffici e negozi più autonomi nella gestione degli impianti termici, garantendo al contempo più efficienza energetica, controllo dei consumi e maggiore equità nella ripartizione delle spese.

Ista  a Home & Building VeronaIl radio symphonic sensor net di Ista, per esempio, nasce per aumentare comfort e flessibilità nella contabilizzazione dei consumi di calore e acqua: i dati dei ripartitori e dei contatori vengono infatti trasmessi via radio e letti esclusivamente negli appositi punti di accesso.

Il sistema radio integra diversi componenti Ista: il ripartitore dei costi di riscaldamento doprimo 3 radio net; sensonic II (meccanico, su principio istameter) e ultego III smart (a ultrasuoni), contatori di calore elettronici per il rilevamento di singole quote di consumo di calore; i contatori modulari di calore e di acqua istameter radio net 3 o domaqua radio net 3 e il modulo a impulsi pulsonic 3 radio net, per l’integrazione di contatori d’acqua, calore o gas, che non dispongano di interfaccia radio nel sistema symphonic.

Termoregolazione e monitoraggio in condomini e centri commerciali

Maggiordomo di KerberosMonitoraggio dei consumi ed efficienza energetica sono al centro di Maggiordomo, sistema Kerberos per la contabilizzazione diretta e indiretta del calore, senza ripartitori, in condomini, centri commerciali, edifici direzionali ecc.

Progettata per garantire semplicità d'utilizzo e d'installazione, la soluzione integra il cronotermostato wireless a batteria XCM-CTW-100, per impostare la regolazione del calore, singoli termostati in ciascun ambiente, una sonda, sempre posizionata nel singolo ambiente e un attuatore per ogni radiatore. A livello condominiale, invece, Maggiordomo prevede un ripetitore collocato nel vano scale, che riceve i dati dai singoli cronotermostati, una sonda per temperatura e umidità esterne all'edificio e il concentratore di impianto XCM-GZE-100, che supervisiona la rete del condominio e si interfaccia con la centrale termica.

“Il nostro solido background industriale ci ha portato a questo sistema altrettanto robusto, sicuro e intelligente, che non si limita a rilevare i dati ma li analizza e li utilizza per garantire migliori performance e gestione dei costi – ci spiega presso lo stand Alessandro Duse, sales director di Kerberos. Anche il CEO e CTO dell'azienda Gianpaolo Rocchi conferma i vantaggi di Maggiordomo, sottolineandone le ampie capacità di connessione, che consentono invio di messaggi via mail, trasmissione di dati in tempo reale alla piattaforma cloud e connessione degli utenti per la programmazione remota degli appartamenti. Infine, la tecnologia wireless consente una veloce installazione del sistema, che non richiede opere edili. 

sinapsiAnche Sinapsi dedica la propria attività alla realizzazione e alla commercializzazione di soluzioni tecnologiche negli ambiti dell’automazione, del monitoraggio e del controllo. Tra i diversi sistemi per la contabilizzazione dell'energia e delle risorse degli edifici e per la ripartizione dei costi di esercizio troviamo Smart wireless M-Bus, indicata per utenti che richiedono consultazione da remoto dei dati e generazione di report per impianti in cui è presente una sola tipologia di bus di campo.

La soluzione prevede la connessione con il sistema SNPDS per una visione centralizzata dei dati e dello stato degli impianti dislocati in aree geografiche distinte e connessi tramite internet al server centrale.

Costituita da Equobox RTU1X SIN.EQRTU1X per l’acquisizione di dati provenienti da dispositivi che utilizzano il protocollo standard M-Bus wireless e wired quali contatori e ripartitori di consumo, la soluzione è dedicata ad amministratori di condominio e di centri direzionali, energy manager, utilities, costruttori, progettisti e installatori che vogliano sfruttare i vantaggi di un'architettura modulare espandibile e della costante disponibilità dei dati, anche da remoto.

Automazione, strumentazione ed efficienza energetica degli impianti

telestarIl nostro viaggio nelle innovazioni presentate a Home & Building, mcTER e SAVE, prosegue con l'automazione industriale di Telestar e il suo sistema modulare PLC+HMI+I/O “all-in-ine” UniStream 5'', che racchiude le funzionalità della serie UniStream in un hardware compatto, in risposta alle esigenze dei costruttori che necessitano di dimensioni ridotte senza rinunciare alla efficace gestione di macchine complesse, usufruendo dei vantaggi di un pannello operatore a colori ad alta risoluzione (800×480). Anche UniStream 5” utilizza Unilogic, intuitivo software per configurazione hardware e programmazione di PLC e HMI.

Fluke T6Per una manutenzione innovativa, pratica e flessibile

Non poteva mancare, infine, un cenno al mondo della strumentazione, con due proposte Fluke dedicate a elettricisti e tecnici.

I nuovi tester elettrici T6, con tecnologia FieldSense, rendono la ricerca guasti più sicura ed efficiente, con misurazioni simultanee di tensione e corrente, oltre alle rilevazioni, senza dover ricorrere ai puntali.

I dispositivi consentono di effettuare misurazioni a vero valore RMS all'interno di fitte scatole di giunzione o nei conduttori con punti finali inaccessibili, ottimizzando i tempi e riducendo notevolmente potenziali errori e il rischio di scariche elettriche.

Dalla combinazione tra termocamera e rilevatore di perdite di gas SF6 nasce invece il Ti450 SF6, strumento in grado di rilevare in modo preciso le perdite durante la manutenzione ordinaria, senza bisogno di disattivare le apparecchiature.

Fluke ti450-sf6La novità di prodotto, mostrata “live” a Home & Building, consente agli operatori dei gestori di energia di eseguire ispezioni in qualsiasi momento e ovunque, senza attendere revisioni speciali, riducendo il rischio di danni alle apparecchiature.

Con l'impugnatura a pistola, il Ti450 SF6 semplifica la ricerca guasti con il metodo "inquadra e scatta", anche nei punti difficili da raggiungere. In particolare, la funzione LaserSharp Auto Focus della termocamera regola rapidamente la messa a fuoco grazie al misuratore laser integrato. Inoltre, la tecnologia Fluke IR-Fusion combina immagini digitali e a infrarossi in una sola immagine, offrendo maggiore chiarezza.

Anche Elsa Cariello, responsabile marketing Italy & Israel di Fluke, ha voluto sottolineare nel presentare le novità portate a Home & Building il carattere innovativo della termocamera con rilevatore di gas, invitando gli operatori a scoprirne le funzionalità tramite il video dimostrativo  disponibile sul sito web di Fluke.

Internet of Things, al centro ci deve essere l’uomo

L’Internet of Things spalanca la porta a un futuro che è sempre più attuale e presente, a un mondo di oggetti interconnessi, di applicazioni e di soluzioni utili.

Ma come cambiano e cambieranno le nostre vite e cosa dobbiamo attenderci dal progresso tecnologico e dallo scenario che si sta già concretizzando sotto i nostri occhi?

Fabio Gatti risponde sull'Internet of ThingsFabio Gatti, ingegnere esperto di telecomunicazioni e di IoT, ai visitatori di Illuminotronica ha mostrato, mediante un monitor, una rappresentazione concreta da esempio: una mappa virtuale dei sensori presenti a Milano, attraverso e grazie ai quali sarebbe possibile leggere immediatamente alcune situazioni, prime delle quali il traffico e la possibilità di gestire il trasporto pubblico, e provvedere a offrire soluzioni in tempo reale.

L’abbiamo incontrato proprio in occasione della fiera dedicata all’integrazione intelligente delle tecnologie legate a luce, home e sicurezza, e abbiamo cercato con lui di prefigurare e comprendere lo scenario su cui ci stiamo affacciando tutti e che è legato all’Internet delle Cose.

Parliamo spesso di IoT come di futuro, ma per molti aspetti non solo è già presente, ma addirittura ha un passato: “a Singapore, città candidatasi da tempo a smart city, da circa vent’anni hanno attuato il sistema Electronic Road Pricing, in grado di calcolare la tariffa che deve pagare ogni giorno un veicolo a seconda di quando e dove procede in città – riporta Gatti – Ciò è possibile grazie a dispositivi elettronici installati su ogni automobile, un sensore che al superamento dei varchi scala il credito. In caso di zona particolarmente congestionata, il sistema penalizza economicamente chi decide comunque, pur informato preventivamente, di entrare nell’area urbana”. Bene: oggi quella malese risulta essere la città asiatica più attenta all’ambiente: non è certo un caso…

L’esempio di Singapore raffigura bene quello che può essere un’architettura in chiave IoT: sensori che gestiscono informazioni, le convogliano in un sistema che li legge e li impiega per offrire soluzioni.

Una risposta semplice, ma calcolando i vari miliardi di oggetti connessi tutto questo assume un significato ben più complesso.

In un vero e proprio mare magnum di connessioni, l’Internet of things che vantaggi offre?

Partiamo da una considerazione: periodicamente vengono emessi report in cui si fa la stima degli oggetti connessi, sempre in termini di miliardi. Il punto importante non è tanto dato dal numero degli oggetti quanto dal porre in evidenza un trend in atto, ovvero la connettività globale che ormai è data dagli oggetti, dai device, e non più dai computer. Questi device generano i cosiddetti big data, tanto utili nella misura in cui vengono analizzati e sfruttati per creare valore.

Sono portato a considerare il dato grezzo una ricchezza, oggi non ancora pienamente sfruttata. Normalmente, infatti, il dato viene utilizzato limitatamente da chi lo crea. In realtà questi dati se resi disponibili e condivisi, cosa di per sé pienamente possibile, rappresenterebbero una ricchezza. È bene considerare che al centro dell’esperienza IoT ci deve essere l’uomo, l’esperienza utente e il valore percepito di tutta la tecnologia che vi sta intorno. Qui entra in gioco il vero valore del dato: appunto, nel suo impiego per creare valore aggiunto per le persone. A oggi esistono tecnologie consolidate; occorre vedere nel futuro cosa accadrà. Cominciamo ad avvicinarci ora a questa mole di dati generata: è uno scenario nuovo e, al tempo stesso, una sfida avvincente.

Smart CityTra gli attori che se ne avvantaggeranno per primi ci sarà anche la smart city?

Ritengo che la smart city sia potenzialmente pronta. Pensiamo solo, come già detto, all’utilità di sfruttare i dati relativi al traffico per una sua migliore gestione, evitando di congestionare una zona particolarmente calda e sfruttando percorsi alternativi. Il pedone o, ancor più, l’automobilista potrebbe ricevere un alert e, nel caso, provvedere di conseguenza. A trarne altrettanto indubitabile vantaggio sarà il settore dell’healthcare perché il monitoraggio dei dati quali la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca potrebbe offrire benefici in senso di prevenzione, con notevoli vantaggi anche in termini di risparmi generati.

E poi naturalmente c’è l’Industria 4.0, con i vantaggi offerti dalla “fabbrica connessa” nella stessa relazione fornitore-cliente, che può avvantaggiarsi in termini di garanzia di un’assistenza puntuale e in tempo reale. Ma in generale sono vari gli ambiti industriali che dalla gestione del dato possono trarre vantaggi, in direzione di una manutenzione puntuale, con un concreto risvolto in termini di sicurezza e di allungamento della vita stessa degli impianti.

Ci sono anche controindicazioni?

Sì e sono legati alla incapacità attuale di controllare il flusso delle informazioni, a tutto svantaggio della tutela della privacy.

Ma a che punto siamo del tragitto?

Quest’anno lo reputo l’anno della svolta perché le soluzioni tecnologiche sono vicine alla maturazione e in generale si stanno stabilizzando. Ci sono vari campi di impiego, si vedrà quali daranno frutto e quali no.

Stiamo assistendo a un contesto in cui uno standard può essere vincente piuttosto che un altro, come avvenne, per esempio, tra VHS e Betamax?

Sì, il paragone con i formati di videoregistrazione è centrato e ci aiuta a capire che non è importante farsi affascinare da una soluzione tecnologica piuttosto che da un’altra, perché non è quello il vero driver del futuro. La tecnologia non ha il compito di guidare quanto di abilitare. Il vero fattore trainante è il business e ciò che ci sta dietro. Nel panorama attuale ci sono molte soluzioni: vedremo quale sarà quella vincente.

L’Internet of Things dal punto di vista dell’installatore che vantaggi offre?

L’installatore si sta confrontando con un mondo nuovo che richiede competenze differenti perché entrare nel mondo dell’IoT implica avere una visione di sistema direi olistica. Significa avere un bagaglio tecnico ben diverso da quello che richiede un impianto elettrico. Ecco perché serve una adeguata formazione.

Il vantaggio per l’installatore legato all’Internet of Things è il suo ruolo maggiormente propositivo: infatti, può proporre soluzioni, servizi legati all’installazione del sistema IoT e che prescinde una cura che va ben al di là della semplice messa a dimora.

L’integrazione tecnologica passa quindi dall’interazione umana?

Assolutamente sì. L’installatore ha il compito di illustrare al cliente e spiegargli cosa intende fare, quali potenzialità e finalità offra il progetto una volta attuato, quali vantaggi possano conseguire, e proporlo nel modo corretto.