Efficienza energetica e domotica passano dalla formazione

Alessio Vannuzzi, di Itedo, vincitore del premio KNX Italia, delinea gli aspetti cruciali per la crescita dell'efficienza energetica e della domotica

ALESSIO VANNUZZI“Quando ero un ragazzo mio padre acquistò un’auto che, oltre al tachimetro e al contagiri, disponeva di uno strumento di energy saving. In pratica offriva in tempo reale un’informazione chiara sullo stile di guida adottato. Beh, ogni volta che vedevo l’asticella andare sul rosso, lo facevo presente a mio padre che, a sua volta, prestava attenzione all’andatura. Lo stesso concetto è presente oggi con gli strumenti di gestione in remoto dei consumi energetici: rappresentano un forte incentivo al risparmio energetico che parte proprio dalla consapevolezza dei propri consumi e dal modo di intervenire per ottimizzarli”.

Con questo esempio semplice, ma azzeccato Alessio Vannuzzi fa capire bene l’importanza della gestione energetica su cui ogni utente dovrebbe contare.

Fondatore della startup Itedo, premiata in occasione dei KNX Days col progetto “S.E.A. House” Vannuzzi ha vinto con un progetto che faceva leva su strumenti di domotica e building automation e che si è distinto per innovazione, integrazione ed efficienza energetica.

Partiamo da S.E.A. House: quali sono le sue caratteristiche vincenti?

SEA House iTedo efficienza energetica domotica integrazioneQuesto progetto coniuga tre fattori: sicurezza, efficienza e automazione. Si tratta di un lavoro che conta certamente su ottime prestazioni e sulla qualità di vita offerta, ma è anche frutto di un’unità di intenti esemplare.

Il successo del progetto è prima di tutto quello di aver rispettato pienamente le volontà e gli obiettivi dei committenti. Tutto questo è stato frutto di dialogo approfondito e concorde che è proseguito poi con la parte tecnica sia in fase di progettazione che di installazione.

La correttezza di questo modus operandi è stata sottolineata positivamente anche nel corso dei KNX Days e ha permesso di ridurre i tempi di esecuzione e non ha incontrato contrattempi, come spesso accade se non si dialoga e se non si presta adeguata attenzione alle fasi preliminari.

E poi c’è la qualità dell’insieme, la possibilità per il cliente non solo di contare su un ambiente performante e su misura delle sue esigenze, ma anche di poter gestire autonomamente diversi parametri, primi dei quali i consumi.

Quali sono i presupposti necessari in un progetto per garantire efficienza energetica?

Sono due gli aspetti imprescindibili, non a caso ricordati negli ecobonus al 65% per la riqualificazione energetica e collegati a quanto attiene alla termoregolazione: ovvero riscaldamento e condizionamento.

A proposito di impianti, per quello di riscaldamento è bene puntare sulla pompa di calore, dal rendimento superiore rispetto alla seppur ottima caldaia a condensazione. Innanzitutto, l’energia elettrica ha un costo inferiore rispetto al gas. Se poi ci si aggiunge l’installazione di un impianto fotovoltaico si ottiene una produzione elettrica e termica direttamente da un’unica fonte, la propria, per giunta rinnovabile.

L’adozione di un sistema di contabilizzazione dei consumi, che permette di monitorare in tempo reale l’andamento e adottare i necessari interventi per ridurlo contribuisce ulteriormente al risparmio.

Non solo: il consumatore diventa lui stesso attore nel processo di efficienza energetica come soggetto proattivo e consapevole.

Anche domotica e building automazione godono della detrazione fiscale al 65%. Che ruolo giocano per migliorare efficienza energetica?

A proposito si esprime chiaramente la norma UNI EN 15232 in tema di prestazione energetica degli edifici. In essa sono stati riportati tutti i vantaggi, espressi attraverso tabelle di calcolo attinenti al risparmio energetico conseguibili a livello residenziale e non.

Per esempio, in ambito residenziale, se si vanno a operare integrazioni sia nella parte termica sia nell’illuminazione si raggiungono livelli di efficientamento del 15-20% rispetto al solo impianto automatizzato. Un valore di tutto rispetto, specie poi se combinato con un intervento di isolamento termico.

Pensiamo se queste azioni virtuose venissero estese al patrimonio immobiliare italiano, anche solo in parte: i vantaggi ottenibili sarebbero notevoli e in grado di raggiungere agilmente gli obiettivi nazionali di efficienza energetica previsti dalla SEN (Strategia Energetica Nazionale).

Sempre in tema domotica, l’avvento di sistemi Do It Yourself porteranno al declino dell’ambito professionale o invece offriranno nuove opportunità?

Personalmente, la ritengo una… pubblicità gratuita! I sistemi IoT e l’arrivo di player importanti come Google e Amazon sono i benvenuti sul mercato. Ma nel momento in cui il cliente finale si rende conto di puntare a un’installazione a regola d’arte dovrà richiedere una soluzione e un intervento professionali. Certo, il parco abitazioni esistente rende difficoltoso intervenire a causa delle infrastrutture esistenti ma in questo caso i più evoluti sistemi wireless ci danno una mano.

In ogni caso i sistemi DIY permettono ai clienti di prendere coscienza dei vantaggi della domotica e questo è un vantaggio evolutivo importante. Inoltre contribuiscono alla consapevolezza che si vuole puntare a un upgrade infrastrutturale occorre puntare su sistemi di livello, che solo l’ambito professionale può garantire.

Ma l’installatore saprà coglierla questa opportunità?

Questo potrebbe essere il vero problema. Non sono certo, infatti, che l’installatore abbia compreso le prospettive aperte dall’evoluzione tecnologica in atto e potrebbe perdere importanti opportunità lavorative e di business.

Per cogliere i vantaggi di questo scenario in evoluzione come si deve attrezzare il professionista?

Innanzitutto e soprattutto attraverso la formazione. Ci sono varie stime e studi che indicano nella domotica il settore a più elevate opportunità di mercato, insieme a quello dedicato alle smart car. Ma se in quest’ultimo caso quanto posto sul mercato non richiede interventi, nello smart building servono operatori formati e preparati. Visto il gap esistente, è cruciale l’aspetto formativo e informativo, quest’ultimo in particolare per i tecnici ma anche per gli utenti finali.

L’introduzione di pacchetti normativi stanno creando il substrato ideale su cui poggiarsi per questo tipo di impianti smart; se professionisti e installatori non si rendono conto della imprescindibilità della conoscenza tecnica rischiano di perdere un’occasione enorme.

In tema di formazione entra in gioco anche il progetto Itedo, che si avvia alla prossima inaugurazione della sede, il prossimo 24 novembre, se non sbaglio…
Proprio così: la startup Itedo, al di là dei servizi di consulenza e progettazione offerti, ha nel suo dna quello di fornire occasioni di conoscenza e condivisione.

Per questo intendiamo proporre un ambiente di formazione condivisa e aperta a tutti, professionisti e tecnici. Attraverso un abbonamento periodico sarà possibile accedere e trovare una sede completa di strumentazioni e dispositivi da provare o da condividere reciprocamente.

L’unica condizione richiesta è lasciare traccia di quanto fatto, proprio per fornire una “memoria compartecipata”, che offra un rapido trasferimento di know how e fornisca un significativo ampliamento delle proprie conoscenze. Quest’atmosfera di networking e di collaborazione reciproca, in un contesto sinergico, può essere davvero una condizione vantaggiosa per tutti.

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Andrea Ballocchi

Giornalista freelance, si occupa da anni di tematiche legate alle energie rinnovabili ed efficienza energetica, edilizia e in generale a tutto quanto è legato al concetto di sostenibilità. Autore del libro “Una vita da gregario” (La Memoria del Mondo editrice, prefazione di Vincenzo Nibali) e di un manuale “manutenzione della bicicletta”, edito da Giunti/Demetra.
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