Il furgone giusto, allestito per i professionisti

Un furgone efficiente, parsimonioso nei consumi, capiente, ben equipaggiato e dai costi certi: quale installatore, elettricista, manutentore o idraulico non ne vorrebbe uno?
Ci hanno pensato in Leasys, società di FCA Bank attiva del noleggio a lungo termine, e Würth, azienda all’avanguardia nel settore dei prodotti e sistemi per il fissaggio e il montaggio.

Con un canone fisso mensile a partire da 299 euro al mese, i clienti Leasys possono contare sui benefici e sui servizi tipici di un noleggio a lungo termine: tassa di possesso, assicurazione RCA, incendio e furto, servizio riparazione danni, manutenzione ordinaria e straordinaria, traino e assistenza stradale, gestione pratiche amministrative, sostituzione pneumatici, servizio di info mobilità Leasys I-Care.

Un furgone allestito da Würth

Furgone Doblo FiatGli allestimenti sono progettati per rispondere alle esigenze dei profili professionali citati, con soluzioni di noleggio personalizzate e full-service: niente costi imprevisti, massima efficienza, totale libertà.
I modelli messi a disposizione da Leasys sono Ducato, Talento e Doblò Cargo. Ogni furgone è particolarmente apprezzato da svariate categorie di artigiani proprio perché pratici, robusti, comodi e funzionali.

A questi mezzi Würth ha dato una “marcia in più”, con allestimenti che prevedono diversi assetti dedicati alle specifiche esigenze lavorative e di trasporto, a cui si affianca la possibilità di scegliere configurazioni personalizzate.
L’offerta è disponibile attraverso i canali di vendita Leasys, che includono la rete dei concessionari FCA su tutto il territorio italiano, e tramite la capillare rete Würth che si basa sul 1.800 tra agenti e venditori.

Würth Srl è attiva in Italia dal 1963: da allora ha esteso il proprio catalogo fino ad arrivare agli attuali 125.000 articoli in gamma da proporre ai 230.000 professionisti nel mondo dell’automotive, dell’artigianato, dell’edilizia e dell’industria. Con tre Centri Logistici – Egna (BZ), Crespellano (BO) e Capena (Roma Nord) – e 120 punti vendita in tutta Italia, Würth può contare su oltre tremila collaboratori, di cui due terzi sono Tecnici Venditori.

Smart City in Italia, c’è ancora molto da fare

Angela TuminoIn tema di smart city italiane è possibile applicare l’esempio del bicchiere mezzo pieno o vuoto: se si è ottimisti, si può osservare, per esempio, circa che la metà dei 260 Comuni monitorati ha avviato un progetto di smart city e c’è un interesse diffuso per capire come cogliere opportunità per il territorio in ottica “intelligente”. Se invece si è pessimisti – o realisti – si nota come in Italia i progetti dedicati sono in buona parte ancora in fase sperimentale.

La ricerca sulla Smart City dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano mette in evidenza diversi aspetti che attengono ai servizi avviati, a quelli in divenire, ma anche a evidenziare opportunità da cogliere e ostacoli da superare.

In occasione della presentazione dell’indagine abbiamo incontrato Angela Tumino, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things per comprendere meglio l’andamento nazionale sul tema.

L’Italia delle smart city a che punto è rispetto al contesto internazionale?

Il problema che scontano le città italiane è che stanno perdendo terreno rispetto a quanto avviene nelle realtà urbane d’Europa. Certo, ci sono esempi virtuosi come Milano, Bologna, Firenze che stanno avviando progettualità e definendo strategie complessive, ma c’è ancora da fare per colmare il gap.

Cosa manca alle città italiane per essere davvero smart?

Al di là della progettualità specifica in un determinato ambito, notiamo spesso mancare la definizione di una strategia chiara di cosa voglia dire davvero smart city calata poi nel territorio circostante. Soprattutto, quello che balza all’attenzione è la scarsità dei dati raccolti. Oggi una città dovrebbe essere interessata soprattutto a raccogliere dati e informazioni utili a migliorare il governo stesso del proprio territorio. Lo sanno bene le aziende private: grazie ai dati raccolti si possono prendere decisioni migliori.

Questa sensibilità manca non solo nei singoli enti locali, ma anche a livello centrale non c’è un indirizzo chiaro in proposito. Malgrado nel passato si sia tentato di istituire tavoli di lavoro per tracciare delle linee guida, si è risolto in un nulla di fatto.

C’è quindi una decisa difficoltà circa cosa si dovrebbe fare prima ancora di reperire i fondi necessari all’attuazione.

Una delle due principali barriere evidenziate dalle città in ottica smart city è la mancanza di competenze. Cosa si può fare per colmare questa lacuna?

Smart CityOccorre lavorare su diversi livelli uno dei quali riguarda la necessità di uscire da uno schema predefinito secondo cui un Comune deve essere l’unico promotore dei progetti smart city. Le competenze non possono essere appannaggio esclusivo dell’ente locale.

Occorre appoggiarsi a esterni che garantiscano il necessario know how; tuttavia, l’amministrazione comunale deve contare su una competenza basilare per definire quanto meno la strategia, basandosi su una figura in ambito Ict in grado di comprendere soluzioni, opzioni, alternative, pregi e difetti. Altrimenti il rischio è di essere in balia di un fornitore tecnologico o di un altro portatore d’interesse puramente commerciale.

Tali lacune potrebbero essere colmate quanto meno definendo alcune linee guida a livello centrale, e poi stabilendo collaborazioni con network di ricerca come le università locali, specie se hanno già sviluppato competenze in materia di gestione dei dati, di analisi, di tecnologie digitali.

Occorre quindi operare su più livelli e competenze, interne ed esterne.

A proposito di efficienza energetica, come si sposa il tema con quello delle smart city?

La serie d’interventi necessari in tema di efficienza coniuga soluzioni tecnologiche ai materiali. Oggi, solo considerando l’adozione di tecnologie IoT abbinate alla gestione energetica degli edifici, l’investimento necessario è in grado di ripagarsi col risparmio energetico ottenuto, contando sulla riduzione dei consumi anche del 10-20% annuo.

Se poi questo si coniuga all’ambito residenziale, la questione assume un valore ancora più evidente. Stiamo terminando uno studio dedicato alla comprensione dall’impatto dell’efficienza energetica sulle abitazioni. Si evidenziano già dei temi interessanti che sono il punto di partenza per comprendere ad esempio se ha senso porre degli incentivi in grado di stimolare le persone ad adottare certe soluzioni.

Fare efficienza energetica è un processo virtuoso che non riguarda solo la riduzione dei consumi, ma ha conseguenze positive anche a livello ambientale, con la conseguente riduzione dell’inquinamento e sulla migliore qualità di vita.

Quanto sarà utile l’Internet of Things per cambiare lo scenario attuale in materia di smart city?

Lo reputo fondamentale. Già solo il vantaggio dell’IoT di mettere a disposizione soluzioni tecnologiche e di comunicazione a costi inferiori rispetto a mezzi tradizionali è un pregio considerevole. L’Internet delle Cose mette a fattor comune l’infrastruttura necessaria consentendo da un lato, per chi si occupa di progetti, di non preoccuparsi più di alcuni aspetti tecnologici.

È possibile rilevare almeno una peculiarità positiva delle smart city italiane?

Una in particolare: molte iniziative sono partite da piccoli Comuni. È un segnale positivo di un territorio che afferma la volontà di rinnovarsi. Ora si deve lavorare per metterlo nelle condizioni di poterci riuscire, non lasciando solo l’amministratore locale illuminato, ma lavorando a livello corale e coordinato.

Sicurezza 2017: protetti sempre in ogni luogo

L’innovazione tecnologica si conferma una delle principali leve competitive del comparto, che trae nuova linfa dalle diverse possibilità offerte dalla digitalizzazione.
L’integrazione fra tecnologie e sistemi resta uno dei driver di sviluppo, rafforzata dalla richiesta di sicurezza di beni e persone.

Grazie alla costante ricerca di innovazione in ottica di integrazione e di digitalizzazione, il comparto della Sicurezza ha saputo rinnovare il portafoglio prodotti intercettando le nuove esigenze. Il comparto Sicurezza e Automazione edifici ha registrato un trend positivo con un incremento del volume d’affari superiore al 5,0%.

Nel primo articolo dedicato alle novità di settore presentate a Sicurezza 2017 abbiamo focalizzato sulle tecnologie per l’edificio integrato, in questa seconda parte alcune soluzioni di antintrusione.

Innovazione, controllo e design nell’antintrusione del futuro

Pess a Sicurezza 2017Se tecnologia, qualità e affidabilità sono prerogative fondamentali nei sistemi di sicurezza smart, guadagnano sempre più spazio anche il lato estetico e, naturalmente, le considerazioni economiche.

Il perfetto equilibrio tra questi fattori rappresenta la mission di Pess Technologies, presente in fiera con la nuova “galassia” Elios.

Alla base, il sistema modulare in cinque versioni, per soddisfare impianti di diverse dimensioni nei settori residenziale, uffici, negozi, aziende, che permette di gestire da 8 a 192 ingressi cablati e 64 ingressi radio, oltre alle periferiche installabili su bus RS485. I dieci organi di comando garantiscono poi flessibilità in fase di gestione dell’impianto, mentre i sensori a doppia tecnologia Iride e Aires e le sirene Urania Simple, Bus, Pro e Flyk completano la soluzione completa e integrata.

Menzione speciale merita anche la linea Flyk, ideale per ottimizzare l’installazione di contatti e sensori radio perimetrali e volumetrici, nonché totalmente integrata con il sistema Elios grazie al collegamento diretto del modulo Flyk Controller sul bus RS485, che permette di gestire fino a 64 sensori radio e 16 telecomandi.

Le caratteristiche smart dell’ecosistema di sicurezza Elios si ritrovano anche nella semplicità di gestione e di programmazione dell’impianto. Con Pess Mobile e l’Elios App per iOS e Android è possibile controllare da remoto il sistema, visualizzando stato ingressi, eventi e anomalie oppure gestendo uscite, diverse zone e scenari, allarmi e molto altro.

Il servizio gratuito di teleassistenza, gestione remota e notifiche push Pess Cloud semplifica infine la programmazione da parte degli installatori e l’utilizzo per l’utente finale. La piattaforma permette di connettere la centrale in rete senza eseguire configurazioni su router e firewall, creare NAT e Virtual Server o utilizzare un servizio DNS.

Gli installatori possono garantire assistenza via internet tramite software Elios Prog e gestione remota via pc, mentre gli utenti che utilizzano l’app ricevono notifiche in tempo reale sui dispositivi mobili e un allarme di disconnessione persistente della centrale dal cloud.

APP per segnalare pericoli

Ricevere notifiche via smartphone è possibile grazie all’APP Shelly di Daitem, gratuita e disponibile per i sistemi operativi IOS e Android. Ogni volta che si entra nell’APP Shelly una mappa della zona in cui ci si trova fornisce una situazione aggiornata di ciò che accade grazie alle segnalazioni della community Shelly.

Gli utenti – nel menù segnalazioni – possono inviare un warning che può essere solo anonimo alla Community o scegliere tra 12 tipologie di potenziale pericolo. Attivando la funzione “Sentinella”, Shelly invia notifiche di eventi anomali che si verificano attorno a luoghi prescelti come la casa, l’ufficio, la scuola.

Centrale di allarme robusta e versatile

duevi-celanIl connubio tra innovazione tecnologica, rapidità di programmazione e semplicità di utilizzo non è più un tabù. Lo dimostrano soluzioni antinstrusione come la centrale CE-LAN di Duevi, robusta, espandibile e dotata di interfaccia chiara e intuitiva, per gli installatori come per gli utenti.

Il dispositivo consente di controllare fino a 128 zone filo o radio, a loro volta suddivisibili su 8 aree indipendenti, ciascuna ulteriormente parcellizzabile in 4 settori. Nel cuore della centrale, un hardware basato su processore dual core ARM Cortex di ultima generazione, in grado di gestire con efficienza e rapidità funzioni e periferiche del sistema. Tra le caratteristiche salienti di CE-LAN:

Grazie al server P2P (gratuito per l’utente), CE-LAN risulta sempre raggiungibile da remoto, via internet, senza necessità di intervenire sulla programmazione porte del router, tramite comunicazione sicura criptata AES 128.

Per la gestione da smartphone

TRIKDIS_FamigliaDias presenta la gamma Trikdis – sinonimo di affidabilità e innovazione – che si compone di una gamma di prodotti e soluzioni: i comunicatori universali TX-G16 e TX-E10 compatibili con i principali marchi di centrali antintrusione (in particolare con le centrali Paradox) alle quali si collegano via BUS dati della tastiera.

TX-G16, un modulo GSM/3G e TX-E10, un modulo Ethernet consentono il controllo completo dei sistemi attraverso la App gratuita “Protegus” con la ricezione delle notifiche push di allarme via Cloud.

Per alcuni marchi e modelli di centrale i comunicatori Trikdis si integrano con il bus (RS485) della centrale stessa.
Una soluzione semplice per poter offrire la gestione da smartphone anche per impianti già esistenti.

Una linea studiata per il settore residenziale

SECUPLACE_Kit Risco GroupPer il mercato residenziale e delle piccole e medie imprese, Risco Group ha presentato a Sicurezza 2017 Electronics Line (EL) una linea di prodotti basata su connettività cloud e protocollo radio, oltre a video-verifica live e software di programmazione EL. In particolare, questa linea include:

Potenza e semplicità di installazione

Ultrabus è la gamma EL.MO. di dispositivi indirizzabili su bus seriale RS485 che cambia l’approccio alla creazione di impianti antintrusione: i dispositivi collegati sulla linea seriale RS485 Ultrabus sono gestibili e programmabili via software sia da locale, sia da remoto.
Questo comporta una riduzione dei dispositivi in campo (concentratori e cablaggi)e possibilità di settaggio avanzato.

La linea si compone di diverse serie di centrali d’allarme sia per il settore industriale come la serie Titania sia per il civile come Pregio; sensori da interno o da esterno; sirene, nebbiogeni; tastiere touch screen, capacitive, tradizionali, inseritori e indicatori supplementari di stato; concentratori a 2, 4 e 8 ingressi cablati e wireless.
Per aumentare, inoltre, la portata e la flessibilità di un impianto antintrusione basato su Ultrabus, è disponibile il modulo RPX485,che ripete, rigenera e isola funzionalmente la linea seriale.

Controllo efficace con la centrale all-in-one

axel axo a Sicurezza 2017Il controllo degli edifici, in ambito residenziale, industriale e commerciale, trova un valido alleato nelle soluzioni Axel, adatte a ogni livello di rischio e di utente. 

Tra le novità in mostra nell’ampio stand del padiglione 5 di Sicurezza 2017, l’unità centrale Axò, studiata per abitazioni, negozi e uffici, dove non serve grande espandibilità ma è possibile gestire apparati wireless.

Axò nasce di serie con 4 zone filari a singolo, doppio e triplo bilanciamento, espandibili a 40 (filari o wireless, anche miste), con comunicatore GSM e unità di sintesi vocale incorporati, 2 uscite a relè per gli avvisatori locali, 4 uscite ausiliarie e altre 16 remotizzabili.

Consente una divisione dell’area in quattro gruppi gestibili separatamente ed è completa, già nella versione base, di sezione per zone filari, gestione dei dispositivi wireless Axeta, uscite a relè e a O.C. e apparati di trasmissione GSM e sintesi vocale Text-to-Speech.

Opzionali, invece, scheda di rete Ethernet per il protocollo TCP/IP, scheda wi-fi per il collegamento senza fili al router dati e modulo PSTN per la linea telefonica standard. In presenza di connessione dati, il servizio cloud di Axel permette infine la tracciatura dell’IP dinamico dell’utente e la gestione delle notifiche attraverso le app per Android e iOS.

Luci e ombre italiane nella cyber security

Logo Cyber SecurityDi fronte a un primo semestre 2017 da dimenticare, con attacchi informatici in crescita dell’8,35% ed effetti sempre più dannosi a livello globale, l’Italia ha finalmente approntato una strategia per la cyber security nazionale.

Una buona notizia che certamente denota adeguata presa di coscienza da parte delle istituzioni ma che tuttavia, per essere realmente efficace, richiede alla prova dei fatti maggiori risorse economiche e investimenti da parte delle imprese.

Il tema economico è emerso con insistenza anche in occasione del Cyber Security 360 Summit, evento promosso dal Gruppo Digital360 per fare il punto insieme a esponenti politici, imprenditori e rappresentanti del mondo accademico circa la situazione della sicurezza informatica nel panorama italiano.

“Il nuovo Piano nazionale per la protezione cibernetica e la sicurezza informatica, adottato dall’Italia secondo gli indirizzi individuati dal Quadro Strategico Nazionale, ha un obiettivo ambizioso: stimolare un ulteriore sviluppo dell’architettura cyber in Italia – spiega Gabriele Faggioli, Ceo di P4I-Partners4Innovation, società del Gruppo Digital360, e presidente del Clusit (Associazione italiana per la Sicurezza informatica) -. Alle parole però ora devono seguire i fatti e soprattutto gli investimenti. È importante vedere quali risorse saranno messe in campo per poter trasformare piani e linee guida in interventi reali a tutti i livelli. A fronte di un sicuro aumento degli attacchi, bisogna puntare alla diminuzione di quelli riusciti e dei danni arrecati”.

Considerando che nel 2016, secondo le stime dell’Osservatorio Information Security & Privacy del Politecnico di Milano, gli investimenti in tecnologie per la sicurezza informatica si sono fermati a circa 1 miliardo di euro – pari all’1,5% della spesa Ict complessiva e allo 0,05% del Pil – la strada è ancora lunga.

Malware, phishing e social engineering i primi nemici della cyber security

Gabriele Faggioli Cyber Security SummitI dati del Rapporto Clusit 2017 parlano chiaro: sono 571 a livello globale gli attacchi di dominio pubblico avvenuti da gennaio a giugno, con impatti significativi per le vittime in termini di danno economico, reputazione e diffusione di dati sensibili.

Inoltre, il 50% delle aziende a livello mondiale ha subito almeno un’offensiva grave nell’ultimo anno.

La maggior parte degli attacchi, il 36%, è stata sferrata con malware – +86% rispetto al secondo semestre 2016 – ma crescono anche le aggressioni via phishing e social engineering (+85%).

“Se il 2016 è stato l’annus horribilis della sicurezza cyber, nel 2017 la situazione è persino peggiorata: oggi in Italia, come nel mondo, qualsiasi organizzazione è concretamente a rischio di un attacco informatico significativo – continua Faggioli –. Preoccupa la crescita delle minacce verso gli smartphone, oggetto ormai posseduto da tutti spesso senza adeguati sistemi di protezione, e in generale la crescente
esposizione degli utenti a social, cloud o Internet of Things senza le necessarie misure di sicurezza. Mentre è in crescita l’aggressività degli attaccanti e sul mercato nero si diffondono strumenti sempre più sofisticati”.

Gli eclatanti attacchi informatici degli ultimi mesi chiamano all’attenzione un tema quello della cyber security, che richiede più investimenti alle aziende

Sebbene la situazione italiana concorra in misura non elevata al drammatico panorama mondiale degli attacchi informatici, sono da ricordare il presunto spionaggio attribuito ai fratelli Occhionero, l’attacco ai sistemi non classificati della Farnesina, l’attacco a un sistema del Dipartimento per la Funzione Pubblica e il Phishing contro oltre 200mila vittime dalla botnet Andromeda.

Uno scenario non roseo, che richiede la massima sensibilizzazione delle parti coinvolte: più fiducia e più investimenti economici nella cyber security da parte delle aziende, da un lato, e la diffusione di un’adeguata cultura della sicurezza nella popolazione, dall’altro, con le istituzioni chiamate a mantenere un ruolo di reale ed efficace “trait d’union”.

 

‘@mod di Avidsen: un solo modulo, tante possibilità

Avidsen – filiale del gruppo Smarthome INTL – sviluppa, produce e distribuisce oggetti connessi per la SmartHome dedicati al comfort, sicurezza e gestione dei consumi energetici.

A Sicurezza 2017 ha presentato il nuovo concetto di oggetti connessi che punta sull’universalità, l’espandibilità, la flessibilità e il design.

“Il percorso domotico è iniziato 4 anni fa con un prodotto Thombox una minuscola centralina wireless, così piccola da poter essere posizionata nel quadro dell’impianto elettrico. – ha sottolineato Francesco Carolla General Manager – Oggi proponiamo @mod: un solo modulo, tantissime possibilità che rivoluziona e semplifica il concetto di casa intelligente”.

Attorno a @mod un ecosistema di prodotti e accessori per rendere la casa sicura, connessa e confortevole.

protocolli @mod“Il vantaggio di @mod è la flessibilità, infatti permette compatibilità totale con i vari protocolli radio esistenti. Scelti i prodotti, è possibile optare per il protocollo preferito ZigBee, EnOcean, Apple HomeKit, Lora, Thread, Z Wave… Nessuna programmazione o configurazione, inserito nel sensore o attuatore, il modulo si auto-configura e diviene operativo”.

Possiamo definire @mod una sorta di “camaleonte” che utilizza una sola forma e un solo formato per dialogare con tutti i protocolli radio. Questo è un enorme vantaggio sia per l’installatore che non deve prevedere più soluzioni, sia per il distributore che non necessita di un enorme magazzino”.

Avidsen propone una gamma completa di prodotti per la sicurezza e il risparmio energetico caratterizzati da un design moderno che si adatta facilmente a qualsiasi ambiente.

Avidsen @mod“Tra i vantaggi che possiamo annoverare direi sicuramente adattabilità ed espandibilità nel tempo, infatti è possibile iniziare con un prodotto e poi rendere poco per volta la casa sempre più connessa. Tra i prodotti di sicurezza a disposizione ci sono rilevatori di movimento e di apertura per porte e finestre, la sirena per esterno, il rilevatore di gas, il sensore anti allagamento…. Per quanto riguarda invece il comfort possiamo offrire il termostato connesso, moduli da collegare alla caldaia, sensori per il consumo elettrico – ha aggiunto Carolla -. Come può vedere un’intera gamma di gamma prodotti che si distinguono per estetica ed ergonomia degli stessi”

Tutti i prodotti sono sviluppati dal reparto interno Ricerca e Sviluppo in Francia, il concetto @mod è brevettato, inoltre, ogni accessorio e/o prodotto ha una garanzia di 5 anni.

Smart City: città intelligenti ancora in fase sperimentale

Il 48% dei comuni italiani ha già avviato almeno un progetto Smart City negli ultimi tre anni, ma il 63% delle iniziative risulta ancora in fase sperimentale.
Ma quali le iniziative in questi ultimi tre anni?

Nel 52 % dei comuni ha puntato sull’illuminazione intelligente, seguono i servizi turistici, la raccolta rifiuti, la gestione del traffico e dei parcheggi e la sicurezza.

Il 2018 sembra un anno promettente per lo sviluppo, tre comuni su quattro hanno in programma nuovi progetti per rendere le città intelligenti, tuttavia resta la difficoltà ad estendere le sperimentazioni all’intero territorio integrandole in una strategia di lungo termine.

Questi sono alcuni risultati della ricerca sulla Smart City dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, presentata oggi al convegno “Smart City in cerca d’autore: quali strategie per (ri)partire?”.

Ci sono segnali di miglioramento, purtroppo però le Smart City in Italia non hanno ancora spiccato il salto di qualità in termini di maturità dei progetti.

Le principali barriere che sono emerse sono: la mancanza di risorse economiche e di competenze, il problema trasversale della governance, a causa dell’alternarsi di amministrazioni diverse in pochi anni e la moltitudine di attori proprietari degli asset sul territorio.

Queste ragioni rendono difficile la gestione dei progetti che si arenano proprio perché non economicamente sostenibili.

città intelligenti osservatorio

Smart City; quali i benefici tangibili?

Durante il convegno è stato sottolineato come sia difficile riuscire a comprendere realmente i benefici economici che possono portare modelli basati sulle città intelligenti: ad esempio a Milano basterebbero 1-2 anni per ripagare gli investimenti in un progetto di gestione dei parcheggi con sensori per monitorare la disponibilità di singoli posti auto e App per prenotare e pagare via smartphone; 3-5 anni per l’illuminazione intelligente con l’installazione di lampioni che adattano l’intensità alla luminosità dell’ambiente; 6-9 anni per soluzioni di Smart Building in edifici pubblici.

Ma i vantaggi non finiscono certo qui, infatti una Smart city comporta migliori servizi, sostenibilità e vivibilità.

Città intelligenti: alcuni esempi virtuosi

Alcune città come Milano e Torino, ma anche realtà come Cremona e Firenze, stanno portando avanti programmi sulla scia delle grandi città europee come Barcellona, Amsterdam e Londra, mettendo a fattor comune sia progetti avviati dalla stessa municipalità sia di attori come utility, società di trasporto, aziende che gestiscono la raccolta rifiuti.

“La direzione è quella giusta, ma appare ancora troppo circoscritta per poter cogliere i benefici delle Smart City a livello di sistema Paese. – sottolinea Giulio Salvadori, direttore dell’Osservatorio Internet of Things – La Smart City in Italia risulta ancora in cerca di autore. Ma i possibili autori sono diversi: i comuni, lo Stato centrale e anche i privati, con cui è necessario sviluppare modelli virtuosi di collaborazione”.

La ricerca dell’Osservatorio Internet of Things rivela che nel 61% dei comuni italiani analizzati non è attiva alcuna iniziativa privata di Smart City, mentre nel 27% dei comuni queste sono attive ma non c’è collaborazione con la Pubblica Amministrazione.

E infine un’ultima nota dolente: la raccolta dei dati!
Risulta, infatti, che due comuni italiani su tre non utilizzano i dati raccolti perdendo importanti opportunità per abilitare nuovi servizi per i cittadini.

 

SMA Sunny Days 2017: il fotovoltaico nell’era della digitalizzazione

Il 30 novembre si terrà l’ultima tappa dei SMA Sunny Days 2017 presso il Centro Congressi Ville Ponti a Varese.
Sarà presente Pierre-Pascal Urbon, CEO di SMA Solar Technology AG, che focalizzarà l’intervento sul futuro del settore fotovoltaico attraverso la convergenza con le altre tecnologie e la crescente digitalizzazione.

In occasione dei lavori saranno approfondite le tematiche del revamping e dello storage, presentate le ultime novità tecnologiche di SMA e la partnership tra SMA e BYD. Il nuovo partner affiancherà SMA per le soluzioni Storage per supportare al meglio i professionisti del settore offrendo nuove opportunità.

Durante la giornata verrà dato, inoltre, ampio spazio alle attività di Service Tecnico, il servizio di assistenza tecnica, gestito direttamente dalla sede di Milano.

Valerio Natalizia, Regional Manager SMA South Europe, ha sottolineato l’impegno dell’azienda nella ricerca di soluzioni tecnologiche innovative e di nuovi servizi dedicati ai professionisti del settore e che la partnership con BYD rappresenta “la nostra volontà di supportare ai meglio le esigenze del mercato attraverso soluzioni affidabili, di elevata qualità e evolute”.

L’evento gratuito, previa registrazione, avrà luogo presso il Centro Congressi Ville Ponti Dimora Storica Villa Andrea – Piazza Litta, 2 – Varese.

EcoXpert Partner Forum, più opportunità per i professionisti dell’efficienza energetica

“La domanda di energia sta crescendo a causa dell’aumento di urbanizzazione e industrializzazione. Sicuramente avremo un futuro più elettrico, più decentralizzato, più digitalizzato”.

Con queste parole Aldo Colombi, Presidente Schneider Electric Italia, ha aperto l’EcoXpert Partner Forum 2017 svoltosi a Rimini.

Platea Ecoxpert Partner Forum“Il nostro obiettivo è proporci come specialista globale nella gestione dell’energia e dell’automazione con soluzioni integrate, prodotti e competenze utili per rendere l’energia più affidabile, efficiente, sicura, sostenibile e connessa. – ha aggiunto Colombi – I nostri mercati di riferimento sono i più disparati, come energia e infrastrutture, industria, data center, edifici e residenziale, ma vorrei focalizzarmi su un elemento fondamentale: la comunicazione, che deve essere aperta e senza l’utilizzo di protocolli proprietari. Per questo e per vincere la sfida energetica è nata la piattaforma EcoStruxure, un’unica architettura tecnologica per controllo, monitoraggio, gestione dell’energia e dell’automazione, un approccio verso la creazione di sistemi per la gestione dell’energia”.

EcoStruxure è scalabile ed è la nostra risposta al cambio di paradigma energetico: agendo sui dati catturati in tempo reale è infatti possibile migliorare l’efficienza energetica e operativa” ha concluso Colombi.

Tre i livelli di evoluzione: prodotti connessi che raccolgono e distribuiscono informazioni; operatività in tempo reale, in locale o attraverso il cloud; app, analytics e servizi che consentano di assicurare affidabilità, riduzione dei costi e aumento dell’efficienza energetica.

EcoXpert Partner Forum: gestire le opportunità

Platea Ecoxpert Partner ForumEcoXpert Partner Forum è stata un’opportunità concreta per la crescita e la conoscenza di nuove soluzioni e nuove opportunità. Il programma di formazione e certificazione EcoXpert è volto a migliorare le competenze e affrontare le sfide di mercato come la digitalizzazione: la conoscenza della gamma di servizi e soluzioni intelligenti permette di proporsi al mercato suggerendo sempre la soluzione che meglio si abbina al contesto: dai sistemi di distribuzione elettrica intelligente alla gestione, dal monitoraggio e controllo a soluzioni flessibili e scalabili per l’automazione degli edifici.

“Questo incontro conferma il grande valore che Schneider Electric attribuisce ai partner specializzati e con competenze certificate sulle soluzioni ad elevata efficienza energetica. – ha dichiarato Saul Fava, Business Development & Marketing Manager di Schneider Electric – Queste occasioni ci permettono di rafforzare il networking, di condividere nuove opportunità che nascono dall’innovazione continua di prodotti e servizi sempre più intelligenti e connessi alla rete. Nel 2013 abbiamo parlato di come differenziarsi sul mercato, nel 2015 di prospettive cercando di comprendere tutte le sfaccettature che esistono per comprendere le esigenze di un cliente. Nel 2017 parliamo di efficacia e di come gestire le opportunità. A nostro parere, il mercato deve essere affrontato secondo il modello 3C: conoscenza, competenza e collaborazione”.

Un incontro proficuo

Nelle due mezze giornate di incontri si è parlato di innovazione tecnologica e di approccio commerciale basati su casi concreti esposti da partner EcoXpert, ma anche di normativa, manutenzione degli impianti e di Industria 4.0.

I benefici e i vantaggi dell’efficienza energetica abbinata all’utilizzo di tecnologie smart e connesse è la risposta giusta per affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione e rispondere alle esigenze dei clienti. – ha evidenziato Matteo Verdoni, Responsabile Marketing EcoXpert – È necessario comprendere il valore della tecnologia per riuscire a trasferirlo al cliente. Come Schneider Electric vogliamo supportarvi nel percorso di crescita attraverso corsi, formazione continua, la realizzazione di linee guida sulle normative e di un argomentario di vendita per essere ancora più efficaci”.

Presente anche un ampio marketplace dedicato ad architetture, soluzioni e prodotti Schneider Electric, utile per approfondire la tecnologia e apprendere le potenzialità dei diversi sistemi tecnologici: dall’energia alla gestione dell’edificio fino all’IT, focalizzandosi sull’efficienza energetica, sulla connettività e sulla massimizzazione dei risultati.

Revamping fotovoltaico con SMA Sunny Central CP

Perdite di produzione, costi per la stipula di contratti service con i fornitori delle tecnologie, ormai fuori garanzia, interventi in condizioni di urgenza sono alcuni dei motivi che hanno portato all’operazione di revamping fotovoltaico per sei impianti fotovoltaici a terra acquisiti da SOLAR21 nel 2012.

L’operazione è stata effettuata in due fasi: dopo un primo intervento di revamping fotovoltaico su tre impianti gestiti da BFP Service a Lecce che ha consentito di migliorare nettamente la produzione, SOLAR21 ha deciso di procedere anche con gli altri tre impianti adiacenti

I protagonisti del revamping fotovoltaico degli impianti SOLAR21 sono gli inverter SMA Sunny Central CP.

Gli impianti erano ancora funzionanti, ma con problematiche tecniche relative al sistema di conversione e ai sistemi elettrici di supporto facevano registrare ingenti perdite di produzione, dovute al basso livello di disponibilità operativa delle macchine.

Nell’aprile del 2016 è stata effettuata la prima fase di revamping per gli impianti Litarà, Lena e Lamelle – rispettivamente di 999 kWp i primi due e 760 kWp l’ultimo – che ha comportato la sostituzione e avvio degli inverter con un fermo impianto di una giornata e mezza.

La prima fase di revamping ha dimostrato un miglioramento del 3% circa con una disponibilità operativa annua passata dall’89% (circa 40 giorni/anno di fermo macchina) al 99.75%, portando a un miglioramento della produzione energetica kWh/kWp annua del 13%.

La seconda fase è stata effettuata a gennaio 2017 sugli impianti Milligrani, Badessa e S. Alieni – rispettivamente di 999 kWp i primi due e 760 kWp l’ultimo.

Il monitoraggio dei risultati ha evidenziato un aumento di produzione del 10% circa a fronte di una previsione di aumento di produzione del 3%: un buon risultato se si pensa che i moduli fotovoltaici sono ancora quelli originariamente installati.

“Il successo delle operazioni di revamping è stato possibile grazie alla stretta collaborazione tra BFP Service e SMA Italia che ha fornito gli inverter. La prima fase di revamping è stata determinante per la decisione di procedere con la seconda fase. Abbiamo deciso di utilizzare gli inverter centralizzati SMA della serie CP per le performance che li contraddistinguono, la compattezza coniugata alla capacità di gestire l’elevata potenza FV, la possibilità di lavorare sia outdoor sia indoor e la tempestività del servizio assistenza di SMA” ha sottolineato Antonio Festa, Founder di Bfp Service.

Mitsubishi Electric Climatizzazione è Partner CasaClima

La Divisione Climatizzazione di Mitsubishi Electric ha ottenuto per la terza volta la qualifica di “Partner CasaClima” da parte dell’Agenzia CasaClima di Bolzano che viene concesso alle aziende e agli enti che propongono soluzioni con elevati standard qualitativi e che rendono possibile l’idea di un ambiente abitato ecosostenibile in tutto il ciclo di vita, sia per i materiali utilizzati, sia per l’approvvigionamento, fino allo smaltimento.

Mitsubishi Electric da sempre sviluppa soluzioni tecnologiche innovative ed ecosostenibili che guardano al futuro e promuove una maggiore responsabilità ambientale diffondendo una cultura condivisa della sostenibilità.

L’azienda giapponese si pone l’obiettivo di offrire prodotti e soluzioni sempre più orientate al miglioramento del comfort negli ambienti e a una riduzione dei consumi energetici, dei costi di gestione e delle emissioni di CO2.

Il refrigerante ecologico R32, utilizzato nei climatizzatori della serie MSZ-LN – Kirigamine Style, è caratterizzato da un Global Warming Potential (GWP) inferiore rispetto ai gas refrigeranti utilizzati nella climatizzazione residenziale, riducendo l’impatto negativo potenziale sull’ambiente.

Affidabilità, efficienza energetica ed elevate prestazioni sono solo alcuni dei punti di forza: dalle pompe di calore idroniche per il riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria, ai climatizzatori per il settore residenziale, terziario e commerciale, alla gamma di soluzioni per il trattamento dell’aria.

“Siamo molto soddisfatti di veder riconosciuto da CasaClima, l’ente di eccellenza nella certificazione energetica delle abitazioni a livello italiano, il nostro impegno nel progettare, realizzare e offrire ai nostri clienti soluzioni che garantiscano il comfort totale e sostenibile”, ha affermato Raffaella Fusetti, Marketing Communication Manager di Mitsubishi Electric Climatizzazione. “Condividiamo pienamente l’obiettivo di CasaClima di realizzare edifici confortevoli per l’uomo e rispettosi dell’ambiente ed è proprio per questo motivo che, anche noi, continueremo a diffondere il nostro know-how attraverso la formazione professionale e qualificante per gli operatori del settore e a sviluppare sistemi di climatizzazione all’avanguardia ideali per il comfort domestico.”

Mitsubishi Electric è da due anni Sponsor del CasaClima Tour, incontri itineranti che raccontano le buone pratiche e gli errori da evitare nel campo della sostenibilità e dell’edilizia: dal risparmio energetico all’efficienza energetica, dal comfort termo-igrometrico a quello acustico, dall’involucro agli impianti.