Contabilizzatori di calore, un milione gli appartamenti ancora non a norma

Sin nel 2013, all’interno del testo ufficiale della comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo a Bruxelles, si parlava di energia e di come non andasse sprecata.
L’Europa non può permettersi di sprecare energia. – recita il testo – La realizzazione di un’Europa efficiente sotto il profilo energetico è un obiettivo dell’UE da lungo tempo, ripetutamente sostenuto dai suoi capi di Stato e di governo”.

L’Italia non è certo rimasta ferma a guardare: già con la UNI 10200 sono stati stabiliti i dettami per una corretta ed equa ripartizione delle spese di climatizzazione invernale e acqua calda sanitaria in edifici di tipo condominiale, provvisti o meno di dispositivi per la contabilizzazione dell’energia termica.

Sono poi arrivati il D.P.R. 59 e il decreto legislativo n. 141/2016 a imporre prima il 31 dicembre 2016, poi il 30 giugno 2017, come termine ultimo per l’installazione dei dispositivi di contabilizzazione del calore negli edifici serviti da impianto termico centralizzato. Le conseguenze per chi non si mette in regola? Multe comprese tra 500 a 2500 euro per i proprietari di immobili e condomini inadempienti.

Fino a sei milioni di contabilizzatori da installare

Oggi i dati Istat indicano in più di un milione gli appartamenti da adeguare a norma, per un totale di circa 6 milioni di contabilizzatori da installare.
Le ragioni che hanno portato a questa “reticenza” sono diverse: in parte la colpa può essere attribuita alle deroghe agli obblighi di legge legate alle relazioni di non convenienza economica della contabilizzazione da parte di progettisti e società specializzate, ma anche alla temporanea non operatività degli organi sanzionatori preposti.

Antonello Guzzetti_QUNDIS ItaliaIl 2016 è stato un anno nel quale la contabilizzazione ha ricevuto un forte impulso – ragionevolmente proprio per le prime scadenze imposte – ma il 2017 non si è dimostrato altrettanto vivace. L’anomalia riguarda dunque il mercato, che non è ripartito come previsto a giugno; in molti pensano che ci sarà una ulteriore accelerazione con l’arrivo delle prime sanzioni pecuniarie in caso di controllo da parte dei pubblici funzionari preposti.

Per tale ragione, arrivati a questo punto, l’unico consiglio ragionevole da seguire è pianificare i lavori per il 2018 sin da adesso, pur dovendo attendere la prossima primavera per potersi effettivamente adeguare a norma. È, quindi, essenziale richiedere l’immediata convocazione dell’assemblea di condominio così da iniziare a prestabilire a quale professionista dare l’incarico e contattare la società che dovrà poi installare le valvole termostatiche. Anche perché, in caso di mancata delibera da parte dell’assemblea di condominio, saranno i singoli proprietari degli immobili a dover pagare le possibili multe.
Non essendo più possibile correre ai ripari, bisogna fare in modo che il proprio impianto non sia a norma per il minor tempo possibile.

A cura di Antonello Guzzetti, Country Manager di Qundis in Italia

Aggiornato il catalogo apparecchi del Conto Termico

Il GSE ha pubblicato l’aggiornamento del catalogo degli apparecchi domestici per la produzione di energia termica e l’incremento dell’efficienza energetica che possono usufruire del Conto Termico (D.M. 16 febbraio 2016).

L’elenco dei prodotti contenuto nel Catalogo degli apparecchi domestici ha valore esemplificativo e non esaustivo, infatti è possibile che altri prodotti presenti sul mercato rispondano ai requisiti e quindi ammissibili al Conto Termico.

Il catalogo – consultabile a questo link – sarà aggiornato periodicamente. Inoltre è possibile far richiesta per includere nuovi prodotti.

6 le sezioni del catalogo

  1. Caldaie a condensazione (con potenza termica al focolare fino a 35 kWt)
  2. Pompe di calore elettriche o a gas (con potenza termica utile nominale fino a 35 kWt)
  3. Caldaie a biomassa (con potenza termica nominale fino a 35 kWt)
  4. Collettori solari termici (con superficie solare lorda fino a 50 m2)
  5. Scaldacqua a pompa di calore
  6. Sistemi ibridi a pompa di calore

Ammissibili al Conto Termico

Interventi di sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale, in edifici esistenti, parti di edifici esistenti o unità immobiliari esistenti, con:

Sono ammissibili interventi di sostituzione di scaldacqua elettrici (dotati di un impianto di climatizzazione) con scaldacqua a pompa di calore.

Digitalizzazione, l’arma in più per l’efficienza energetica

La digitalizzazione avanza non solo nell’energia, ma anche nel settore edilizio/immobiliare e nel manifatturiero. Con tassi di rendimento annui che variano dall’11 all’89% per lo smart building, a tassi variabili dal 21 a 68% per la smart energy e dal 9 a 49% per la smart manufacturing stiamo assistendo a una fase cruciale. Quella, cioè, in cui «le tecnologie sono mature e sono sostenibili economicamente con o senza sistemi di incentivazione». A dirlo è Federico Frattini, professore ordinario alla School of Management del Politecnico di Milano e vice direttore del gruppo di ricerca Energy & Strategy Group, che ha da poco pubblicato il Digital Energy Report.

Federico FrattiniUn documento che analizza lo stato di avanzamento della digitalizzazione. E che mostra uno scenario di luci e di ombre sul tema. Il perché lo spiega bene il docente milanese: “Siamo di fronte a un potenziale, ma anche a un rischio: da un lato si assiste a un’enorme opportunità, dall’altro c’è ancora molta strada da fare quanto a priorità di investimento anche a livello culturale, specie nel comparto dell’imprenditoria medio-piccola e nel settore building e manufacturing. Il problema attuale è che gli investimenti in digitalizzazione vengono spesso considerati in second’ordine rispetto a quelli riguardanti il cuore del processo. Siamo anche in una fase di attesa vigile, come comprova l’interesse per la cybersecurity e per la sicurezza delle informazioni, in particolare nel settore energetico. Si percepisce una certa preoccupazione in materia di protezione e di controllo dei dati, rafforzata anche da ciò che porterà la definitiva attuazione, il prossimo anno, del Regolamento europeo per la protezione dei dati personali. Un altro ostacolo al pieno sviluppo della digitalizzazione è costituito dalla poca chiarezza e comprensione in materia di gestione e valorizzazione dei dati. Infine, l’offerta ancora non si è strutturata e articolata chiaramente”.

La smart manufacturing può contare sul piano Industria 4.0 ma anche su un quadro normativo che incentiva efficienza energetica ed evoluzione tecnologica. È così anche per la smart building e la smart energy?

Per quanto riguarda gli incentivi, il quadro è chiaro e interessante sia per il manufacturing sia per il building, decisamente meno nel ramo energy e ancor meno nel lato smart grid. Non così a livello regolatorio: infatti, pur esistendo le norme, non c’è altrettanta attenzione a metterle in pratica e controllare la loro applicazione.

La diffusione delle smart grid sarà influenzata maggiormente dalla digitalizzazione o dalla diffusione dei prosumer?

Nel comparto specifico, la diffusione del digitale è imprescindibile: il problema che emerge, a mio avviso, è anche in questo caso a livello normativo. C’è un’evoluzione culturale che porta a ragionare non più come individui isolati, ma come membri di una comunità. Tuttavia non c’è un quadro regolatorio tale da permettere a queste comunità di affermarsi.

L’IoT quanto contribuirà allo sviluppo della digitalizzazione dell’energia?

L’Internet of Things è il supporto infrastrutturale che permette di raccogliere dati dagli oggetti e dai dispositivi interconnessi. Considerato in questo modo, il suo ruolo in avvenire sarà fondamentale e abilitante: non si può, infatti, parlare di analytics, di manutenzione predittiva e di argomenti simili senza che si diffonda prima un’infrastruttura IoT.

Quanto potranno giovarsi le energie rinnovabili dalla digitalizzazione?

Dalla trasformazione digitale le fonti rinnovabili potranno giovarsi nel rendere la generazione distribuita davvero sostenibile a livello di sistema Paese. Il vero punto essenziale nel concetto di digital energy, specie per quanto riguarda le rinnovabili, è che tramite il digitale si potrà integrare opportunamente in rete un sistema complesso come quello italiano, sdoganando la generazione distribuita e frammentata, che potrà così divenire una componente essenziale del mix energetico dell’Italia.

Nel report si è accennato al valore della digitalizzazione nell’efficientamento energetico sul retrofit in edilizia. Ma quanto potrà essere utile in termini di riqualificazione energetica del costruito?

In generale la digitalizzazione avrà benefici su tanti aspetti che comprendono l’efficienza energetica degli edifici, ma anche il revamping degli impianti. Non dimentichiamo mai che l’Italia, in termini di patrimonio immobiliare, è uno dei Paesi che sconta una netta prevalenza di immobili nati prima di qualsiasi normativa in tema di efficienza energetica. Pertanto, il digitale ha un potenziale molto interessante perché, tra le tante tecnologie utili a fare efficienza in modo innovativo, è quella meno invasiva.

A proposito, quali sono le tecnologie più interessanti?

Da un’analisi effettuata su un centinaio di imprese che avevano svolto interventi significativi di efficientamento energetico emergeva che in più di due terzi dei casi erano conseguenza di un investimento in architetture digitali base, limitate cioè a visualizzare in tempo reale i consumi e, al massimo, a un benchmarking basilare. Già solo questo aspetto permette grandi spazi di manovra ed è maggiormente capace di innescare un circolo virtuoso in termini di miglioramento.

Qual è la conclusione che si può trarre dal report?

Quello che abbiamo definito il paradosso della digital energy. Il fatto che oggi offrano maggiori rendimenti sull’investimento le architetture più elementari e basilari, in grado di ottenere benefici misurabili nel breve termine ma non sufficientemente adatte ad abilitare delle funzionalità innovative circa i dati e la loro valorizzazione che invece le architetture più complesse garantiscono.

Tuttavia queste ultime scontano oggi una diffusione molto limitata perché hanno un costo addizionale dell’investimento non ripagato dagli extra benefici tangibili che assicurano: da qui il paradosso che delinea un rischio di digitalizzazione delle filiere dei consumi energetici con una prospettiva di breve periodo incapace però di innestare quel salto di qualità in termini di competitività da tutti atteso dall’Industry 4.0 e da innovazioni simili. Il problema si riscontra trasversalmente in ogni settore analizzato.

In dieci anni di attività dell’energy & strategy group quali sono stati i principali trend di evoluzione nel settore energy, building e manufacturing in termini di innovazione?

Personalmente, guardando dal lato building, è il settore dove si è assistito a uno scollamento più sensibile tra le normative promulgate in termini di innovazione ed efficienza energetica, con le attese suscitate, e i risultati ottenuti.

Selettori e radiocomandi firmati Came

La gamma di accessori Came si arricchisce di selettori e radiocomandi caratterizzati da un design accattivante e da una tecnologia in grado di semplificare la vita agli utenti, facilitare il lavoro di professionisti e installatori e rendere più semplice la gestione dei sistemi.

Selettori

Selettori bluetooth CameDisponibili nella versione con chiave, tastiera, transponder e bluetooth, i nuovi selettori Came si contraddistinguono per la retroilluminazione blu e per la livrea grigio scuro.
Sia nella versione da incasso sia a parete, sono compatibili con la gamma Came esistente e permettono di ampliare la potenzialità degli impianti, grazie a nuove funzioni in grado che consentono agli utenti di gestire le tecnologie di casa.

Tra le novità i selettori bluetooth, che abbinati alla nuova APP gratuita di Came Automation BT consentono di gestire, aprire o chiudere, le automazioni Came con lo smartphone.

Un unico dispositivo consente di gestire l’ingresso automatico sia dall’esterno, sia dall’interno dell’abitazione.

Se per problemi strutturali del cancello o della recinzione non fosse possibile posizionare un unico selettore, si possono installare due selettori bluetooth gestendoli da un unico comando della App Came.

Ma come funziona? Quando lo smartphone entra nel raggio d’azione del selettore, è possibile ricevere una notifica di prossimità e decidere se aprire o meno, oppure procedere con l’apertura automatica in modalità keyless.
È un sistema versatile e modulabile, che consente di selezionare fino a cinque livelli di prossimità per l’apertura.

Facile da gestire e facile da utilizzare:

I selettori con tastiera a codice sono realizzati con 12 tasti per un maggior numero di combinazioni.

Sono dotati di DIP switches per realizzare diverse configurazioni, come attivare e disattivare la retroilluminazione, e di Memory Roll Card per scaricare e caricare i codici utente.

I selettori transponder sono ideali in contesti di business in cui è possibile abbinare sistemi a badge e a tessera, garantendo massima sicurezza grazie all’utilizzo del protocollo Manchester.

Radiocomandi

Radiocomando CameI nuovi trasmettitori Top – disponibili sia in versione rolling code sia a codice fisso – hanno nuove funzioni e un design completamente nuovo in 6 diverse colorazioni (grigio, azzurro, nero, giallo, verde e rosa).
I pulsanti hanno colorazione grigio chiaro o grigio scuro per identificare facilmente se i radiocomandi sono a codice fisso o rolling code.

I nuovi trasmettitori sfruttano la tecnologia dual frequency che consente la trasmissione simultanea in 433,92 MHz e 868,35 MHz con un unico codice, aggirando così i rischi di interferenza di altri dispositivi radio esterni.

In caso di disturbi di ricezione, l’installatore può risolvere il problema sostituendo la scheda di frequenza del cancello automatico senza cambiare i radiocomandi in uso.

I radiocomandi, a singola batteria, avvisano l’utente in caso di batteria scarica con una differente frequenza di lampeggio.
La tecnologia Rolling Code previene la duplicazione di segnali e i tentativi di clonazione: i codici dinamici generati dal radiocomando, sono determinati da un particolare algoritmo che, a ogni utilizzo, genera un codice sempre diverso.

CasaClima: energia e comfort vanno di pari passo?

KlimahouseLogoCome si vive in una CasaClima? Se vuoi scoprirlo l’appuntamento è Fiera Bolzano dal 24 al 27 gennaio 2018 a Klimahouse dove è possibile toccare con mano l’innovazione e scoprire gli edifici più virtuosi dell’Alto Adige.
Sostenibilità, efficienza energetica e design di incontrano per raccontare le moderne tecniche in edilizia e l’economicità dei progetti.

Klimahouse, fiera internazionale per l’efficienza energetica e il risanamento in edilizia, offre un ricco programma di visite guidate tra scuole, condomini in edilizia sociale, biblioteche e masi.

Durante i giorni di fiera sarà possibile rispondere alle domande: quali sono i benefici di una CasaClima? Quanto conviene in termini di efficienza energetica e di risparmio in bolletta? Energia e comfort vanno di pari passo? Qual è il valore di un edificio virtuoso per un minore impatto sul clima?

L’Alto Adige offre un ampio ventaglio di esempi: dal settore pubblico a quello privato, dall’edilizia scolastica a quella storica e residenziale.
Grazie a un articolato programma di Enertour, è possibile partecipare a visite guidate per scoprire e toccare con mano l’edilizia più sostenibile dell’Alto Adige: esempi concreti in cui Architettura, Energia e Design si fondono.

Per una panoramica completa, gli Enertour di Klimahouse mostrano anche esempi di condomini IPES (Istituto per l’edilizia Sociale della Provincia Autonoma di Bolzano), progetti ai piedi delle Dolomiti che mettono al centro il rapporto Architettura, Montagna e Design, strutture realizzate secondo il protocollo ClimaHotel e il nuovissimo Parco Tecnologico NOI come caso studio per l’applicazione di tecnologie digitali.

CasaClima: edilizia responsabile tra high e low tech

Tra le molte sfide che il settore dell’edilizia è chiamato ad affrontare, quella di definire le nuove strategie per il futuro: tecnici e gli analisti concordano nell’affermare che il settore delle riqualificazioni coniugato ai criteri della sostenibilità sarà centrale.
Ma quali sono gli strumenti su cui può far leva? Come rispettare gli impegni presi con l’Europa sui temi dell’efficienza energetica, ma allo stesso tempo mettere in sicurezza il patrimonio edilizio?

Il Congresso organizzato dall’Agenzia CasaClima e Fiera Bolzano nell’ambito della tredicesima edizione di Klimahouse vuole essere un contributo all’interno del più ampio dibattito per un riposizionamento di tutto il settore edilizio: partendo dallo sviluppo tecnologico per toccare i temi del benessere e della sicurezza di chi negli edifici vive e lavora.

Pompa di calore? Se la conosci, la installi

Le tecnologie a pompa di calore per riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria, in abitazioni singole come in interi edifici, recitano il ruolo da protagonista nelle politiche di efficientamento energetico e nella lotta all’inquinamento atmosferico.

Lo affermano dati di mercato sempre più incoraggianti, trend normativi in evoluzione e innovazioni tecnologiche che concorrono ad abilitare un concetto di efficienza energetica molto prossimo a quello di “elettrificazione” degli edifici. A queste tendenze si aggiunge un recente studio della Commissione Europea che sottolinea le mancanze dell’Italia rispetto alle norme sulla qualità dell’aria; anche Enea evidenzia come il livello delle polveri sottili rimanga critico, soprattutto nelle grandi città, con conseguenze nocive per la popolazione. Inutile nascondere che gli impianti di riscaldamento a gas o a gasolio contribuiscono non poco ai preoccupanti livelli di inquinamento registrati nei centri urbani soprattutto nei mesi invernali.

8 motivi per adottare soluzioni a pompa di calore

Quali sono i vantaggi della pompa di calore rispetto ai sistemi a combustione? Il capogruppo italiano Pompe di Calore Assoclima, Fernando Pettorossi, in un recente intervento ne elenca almeno otto:

Non solo, le pompe di calore vengono sempre più abbinate a impianti di produzione energia da fonti rinnovabili, in sistemi ibridi “green”, e garantiscono un ritorno dell’investimento medio di 5 anni (poco, considerando la longevità delle macchine). Di fronte a un settore in costante evoluzione, dove le novità di prodotto sono all’ordine del giorno, proponiamo una panoramica di soluzioni utile ad approfondire caratteristiche e funzionamento delle pompe di calore in relazione agli specifici contesti applicativi.

I sistemi che uniscono pompa di calore, solare termico e fotovoltaico sono alla base degli edifici green del futuro

Efficienza energetica e rinnovabili nel comfort radiante

Daikin_HPSU Compact_004Daikin HPSU Compact è un sistema compatto in pompa di calore per il riscaldamento radiante. Un unico elemento permette di riscaldare, raffrescare e produrre acqua calda sanitaria (ACS) con elevata efficienza energetica, soddisfacendo i requisiti di utilizzo dell’energia rinnovabile provenienti dalle ultime direttive in campo edile.

Daikin HPSU Compact garantisce riscaldamento e produzione di ACS anche con temperature esterne fino a -25°C e raggiunge COP nominale superiore a 5 e SCOP stagionale superiore a 4. Con il sistema in pompa di calore, Daikin offre la possibilità di utilizzare energia rinnovabile in quantità superiore al 50% grazie a un unico sistema.

Integrando infatti alla pompa di calore i pannelli solari termici a svuotamento o in pressione Rotex Solaris, installabili anche in un secondo tempo, si ottiene un utilizzo di energia rinnovabile ancora superiore.

La classe di efficienza energetica in servizio acqua calda sanitaria può salire infatti ad A+++ abbinando 4 pannelli solari Rotex Solaris a una unità HPSU Compact 508 con unità esterna da 6 kW. Con l’aggiunta di pannelli fotovoltaici è infine possibile configurare un sistema completamente autosufficiente sotto il profilo energetico.

Pompa di calore versatile e silenziosa

Pompa di calore EcodanCompatta, versatile e silenziosa, la pompa di calore aria-acqua Ecodan di Mitsubishi Electric trasferisce il calore esterno in ambiente sfruttando l’acqua come mezzo vettore, ed è in grado di coniugare comfort, efficienza energetica e risparmio in bolletta.

La linea Ecodan per riscaldamento/raffrescamento e produzione di ACS prevede diversi modelli: dal residenziale autonomo con soluzioni di tipo split Hydrobox, Hydrotank o Packaged, al residenziale centralizzato, con la soluzione VRF denominata HWS & ATW o Package HWHP. Nella versione con recupero di calore, in estate il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria avviene grazie all’energia sottratta dagli ambienti climatizzati.

Inoltre, il sistema inverter dei compressori e quello di controllo della temperatura permettono di erogare solo la potenza necessaria, rispondendo così al fabbisogno termico reale dell’edificio, senza sprecare energia.

Il sistema di gestione e controllo della pompa di calore permette regolazioni con comandi remoti dotati di ampio display a icone grafiche.

La versione Ecodan Multi, sistema ibrido aria-aria, aria-acqua, unisce la flessibilità di un sistema multisplit al comfort di una pompa di calore idronica in grado di produrre acqua calda per riscaldamento e ACS. Tutta la gamma è controllabile anche attraverso MelCloud, sistema di controllo wi-fi tramite App sempre a disposizione dell’utente.

Novità efficienti e “amiche” degli installatori

PanasonicAirConditioning_Aquarea H Series_telecomando I sistemi Aquarea di Panasonic sono adatti a contesti residenziali come all’uso in spazi commerciali.

In particolare, la rinnovata linea Aquarea H Generation ad alta connettività, da 3, 9, 12 e 16 kW mantiene elevata efficienza anche in presenza di rigide temperature esterne (fino a -20°C), oltre a permettere una facilità d’installazione, date le dimensioni compatte della pompa di calore.

La proposta Panasonic garantisce inoltre un rating di efficienza energetica in classe A++ con temperature fino a 55ºC e osserva i requisiti di eco-design per gli ErP. I più recenti modelli da 12 e 16 kW, inoltre, integrano un sistema di accumulo ACS da 200 litri.

Ma le migliorie non aiutano solo il cliente finale: Panasonic ha ridisegnato la linea H per agevolare gli installatori nel lavoro di posa e nella successiva manutenzione dell’impianto. Per questo ha configurato il filtro dell’acqua – ora integrato nella parte anteriore dell’unità – con nuove valvole d’arresto, includendo un nuovo sensore di flusso che misura la portata dell’acqua.

Tra gli ulteriori interventi, le modifiche nella disposizione dei tubi, ora su un’unica fila, per facilitarne la connessione durante l’installazione. Anche la scatola elettrica è stata spostata anteriormente, e le tubazioni sono oggi studiate per essere installate separatamente dalle componenti elettriche, che risultano così facilmente rimovibili proprio per facilitare l’accesso ai tubi anche in fase di manutenzione.

La pompa di calore ideale per i condomini

pompa di calore teonMini Tina e Micro Tina sono le pompe di calore idrotermiche Teon in grado di generare acqua calda a temperatura elevata (80°), eliminando anche il rischio di legionella o di altre malattie provenienti dai batteri nelle tubazioni.

I due sistemi hanno una doppia funzione: riscaldano la casa d’inverno, mentre la raffreddano in estate, utilizzando refrigeranti naturali e innocui, che rendono la soluzione adatta ad appartamenti in condomini o villette, senza la necessità di grossi interventi strutturali.

Una pompa di calore Teon può raggiungere temperature maggiori rispetto alle proposte tradizionali, mantenendo prestazioni elevate, che la rendono più conveniente rispetto a un generatore a gasolio o G.P.L e in molti casi anche rispetto alle caldaie a metano.

In presenza di un impianto fotovoltaico, l’energia necessaria al funzionamento della macchina può essere in parte autoprodotta.

La filosofia “green” di Mini Tina e Micro Tina si riflette anche nella scelta del refrigerante: la serie utilizza l’R600, un gas naturale e innocuo, in linea con le stringenti normative in materia, utilizzato a bassa pressione.

Due famiglie per la massima efficienza energetica

Toshiba estia moduloLa serie di pompe di calore aria-acqua Estìa di Toshiba, disponibile in diversi modelli e potenze, è arricchita dal sistema ad alta temperatura, ideale per le zone particolarmente fredde.

Estìa fornisce un’alternativa ai sistemi di riscaldamento a combustibile fossile o a quelli ad alimentazione elettrica, con una gamma completa di moduli idronici per ogni esigenza applicativa: dai sistemi di distribuzione del calore a pavimento ai ventilconvettori, fino ai caloriferi, nei modelli ad alta temperatura.

La serie Estia 4 è invece disponibile in sei modelli, tre in monofase e tre in trifase, da 8 a 16 kW mentre la versione ad alta temperatura è composta da due unità da 8 kW e 11 kW in monofase. Entrambe le famiglie sono in classe A++ per tutti i sistemi della gamma, con valori di ηS fino al 175%.

La gamma è dotata di compressore rotativo Twin-Rotary e Inverter con controllo vettoriale, in grado di generare una potenza termica maggiore a fronte di un minore assorbimento elettrico. Le pompe di calore sono di tipo splittato, costituite da unità esterna a espansione diretta e da modulo idronico interno: l’acqua nel sistema non circola verso l’esterno, evitando l’uso di anticongelanti e/o la necessità di far sempre circolare l’acqua, anche a sistema spento per evitare il ghiaccio.

Il sistema Inverter permette di erogare solo la potenza termica necessaria e, di conseguenza, si regola con precisione anche la temperatura dell’acqua, adattando il riscaldamento all’effettiva esigenza degli ambienti. Ne derivano risparmio energetico, minori costi per l’utente e riduzione di emissioni di CO2 nell’atmosfera.

Vuoi cambiare l’aria? Ecocomfort lo fa per te!

Ecocomfort è la gamma di recuperatori di calore di Fantini Cosmi che permette di cambiare l’aria, eliminare le muffe e risparmiare energia.

Gli edifici moderni necessitano di un rinnovo costante dell’aria, ma aprire costantemente le finestre produce dispersione di calore e inefficienze. La Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) è un sistema di ventilazione dell’edificio a doppio flusso, che garantisce un ricambio costante dell’aria negli ambienti con un dispendio energetico contenuto, grazie al recupero di calore.

recuperatore ecocomfortEcocomfort è un’unità di ventilazione e aspirazione decentralizzata con recupero di calore che permette cambiare l’aria nell’ambiente sia in estate sia in inverno, recuperando fino al 90% del calore o del fresco.

Si tratta di un sistema evoluto di ventilazione che consente l’estrazione dell’aria viziata e la contemporanea immissione di aria nuova. Il sistema può essere installato in tutti i tipi di edifici in ristrutturazione o in costruzione limitando i consumi energetici e migliorando la qualità dell’aria, evitandola fastidiosa comparsa di muffe e mantenendo basso il livello di inquinanti.

Come funziona Ecocomfort?

Ecocomfort Fantini CosmiL’unità ventilante è comandata da un motore DC brushless a basso consumo con funzionamento a inversione di ciclo che permette il continuo scambio d’aria tra interno ed esterno. L’aria viene costantemente filtrata attraverso un filtro “G3” installato sul frontale dell’apparecchio e facilmente estraibile al fine di consentirne una pulizia periodica.

Durante il funzionamento a flusso alternato con recupero del calore, il flusso d’aria in entrata e il flusso d’aria in uscita passano attraverso uno scambiatore di calore ceramico, che recupera fino al 90% del calore contenuto nell’aria in uscita, e lo restituisce all’aria in entrata quando l’unità inverte il ciclo di ventilazione.

Due tipologie di impianto:

Nel modello radiofrequenza sono presenti sensori di temperatura, umidità e luminosità, che permettono all’unità di adottare le modalità di ventilazione autonomamente assicurando il comfort ottimale.

In modalità “notte” riduce la ventilazione ai livelli minimi, assicurando benessere e silenziosità.

Ecocomfort è disponibile con diametro 100 mm per locali fino a 22 m2 e diametro 160 mm per locali fino a 50 m2 per assicurare la portata d’aria necessaria.

Come si installa Ecocomfort?

L’unità di ventilazione Ecocomfort va installata sulle pareti perimetrali di un edificio grazie al tubo telescopico è adattabile a tutti gli spessori di muri, da un minimo di 24 cm fino ad un massimo di 58 cm.
Installazione facile e veloce grazie alla griglia esterna a espansione che può essere montata anche dall’interno.

Può essere utilizzato in ogni singola stanza, oppure collegando più unità ventilanti a un unico comando, è possibile creare un sistema di ventilazione multistanza.

Installando Ecocomfort è possibile abbattere i consumi e beneficiare delle agevolazioni fiscali del 50% o del 65%

Elettromondo 2018, spazio ai convegni su illuminazione, automazione e sicurezza

Elettromondo è la manifestazione annuale ideata e promossa da Elettroveneta e Ferri Elettroforniture: giunta alla settima edizione, si è affermata negli anni come l’appuntamento di riferimento per gli operatori del settore elettrico e termoidraulico, gli installatori e i progettisti.

Elettromondo si è aggiornata nel corso del tempo: da  piattaforma commerciale a vero e proprio contenitore di idee, spazio di confronti e di incontri, in cui poter toccare con mano i prodotti e le soluzioni tecnologicamente più avanzate e al contempo parlare di innovazione e scenari futuri, anche grazie a un programma convegnistico ricco di contenuti e di occasioni di approfondimento formativo.

I convegni di Elettromondo

Sito ElettromondoSaranno illuminazione, automazione e sicurezza i focus della manifestazione.
Il primo convegno avrà luogo giovedì 19 aprile con un contributo sul tema della illuminazione nell’interior design, in cui verranno analizzate le nuove modalità e le nuove regole introdotte nel lavoro dei progettisti e degli installatori dal recente avvento dell’optoelettronica e della microelettronica nell’impiantistica illuminotecnica destinata agli ambienti interni. Particolare attenzione verrà prestata alla strumentazione informatica, che consente di simulare, valutare e mettere in opera tutte le avanzate prestazioni dei prodotti elettronici e optoelettronici, grazie alle funzioni dei software grafico-parametrici integrati con i software di calcolo illuminotecnico coniugato al rendering.

La mattinata di venerdì 20 aprile sarà interamente dedicata all’Industry 4.0: dalle tecnologie protagoniste dell’internet industriale e del flusso dati (IoT, Cloud Big Data/Analytics, Machine Learning) all’interconnessione e comunicazione remota tra macchine e sistemi (teleassistenza, telecontrollo, M2M, reti 5G e LPWAN e Web App). Si entrerà poi “virtualmente” dentro la fabbrica, analizzando i nuovi approcci per progettare (simulazione, prototipazione, realtà virtuale e aumentata) e produrre (robotica collaborativa, additive manufacturing, ecc.) in ottica 4.0, con un focus speciale sulle funzioni di supporto pre e post produzione.

La sicurezza sarà invece protagonista sabato 21 aprile: grazie alla presenza di avvocati esperti in materia, si parlerà di privacy e videosorveglianza alla luce del Nuovo Regolamento Europeo e a seguire degli obblighi e delle responsabilità civili e penali nella videosorveglianza. Il taglio di entrambe gli interventi sarà volto ad analizzare casi pratici e best practice, per entrare concretamente nel “vivo” della questione.

Tutti e tre i convegni daranno diritto alla acquisizione di crediti formativi: maggiori dettagli saranno disponibili a breve sul sito di Elettromondo nella sezione Convegni e Workshop.
I consueti workshop curati dalle aziende espositrici completeranno il programma della manifestazione.

Digital Energy Report: il futuro dell’energia è digitale

“Il futuro dell’energia è digitale e l’energia è il prossimo settore in cui la disruption digitale colpirà. L’energia digitale è il fattore abilitante l’ecosistema dei prodotti e servizi smart che caratterizzano le reti, i sistemi energetici e produttivi”. Con queste parole Vittorio Chiesa, direttore dell’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, ha presentato il Digital Energy Report.

vittorio ChiesaMa cosa si intende per Digital Energy? Quali sono i benefici che derivano dalla su adozione?
Digital Energy Report ha come obiettivo quello di analizzare le conoscenze e le competenze per comprendere la reale portata della digitalizzazione nell’ambito energetico nei diversi ambiti: Smart Energy & Grid, Smart Manufacturing e Smart Building.

Si sente ormai spesso parlare di Digital Energy indicando la possibilità di utilizzare le tecnologie digitali per il controllo dei consumi di energia. Ma in realtà è molto di più. L’uso delle tecnologie digitali coinvolge tutta la filiera dell’energia, dalla produzione alla vendita.
Parlare di digital energy significa parlare di architetture complesse che oltre ai sistemi per il monitoraggio e l’azionamento dei diversi impianti energetici includono i sistemi di trasmissione dei dati e l’intelligenza necessaria alla loro elaborazione.

“Le sfide della digital energy sono molte – spiega Vittorio Chiesa -, sia sul piano tecnologico, sia soprattutto sul piano dei modelli di business vincenti”.

I tre paradigmi della Digital Energy

convegno Digital Energy ReportSmart Energy & Grid – Rientrano in questo ambito le applicazioni implementabili sia nella generazione di fonti tradizionali, sia rinnovabili che consentono lo sviluppo di reti intelligenti in grado di sfruttare al meglio la produzione non programmata.
La scelta di soluzioni digitali è vincente, non soltanto per il gestore dell’impianto, ma anche per il sistema elettrico che guadagna in termini di affidabilità e flessibilità.

Smart Manufacturing – Rientrano le applicazioni IT dedicate al mondo industriale per una gestione ottimizzata dei processi produttivi. In questo caso le tecnologie digitali garantiscono una produzione automatizzata e interconnessa.
Il Piano Industria 4.0 ha lo scopo di stimolare la trasformazione digitale delle imprese manifatturiere, rendendole competitive in un mercato in continua evoluzione. Le tecnologie abilitanti spaziano dalla raccolta dati, alla robotica, all’automazione avanzata.

Smart Building – Rientrano le soluzioni digitali per la gestione automatica di impianti, come quelli per l’illuminazione e la climatizzazione, con particolare attenzione al monitoraggio in ottica di risparmio energetico e sicurezza delle persone. Il mondo digitale incontra quello dell’efficienza energetica: monitoraggio, controllo e regolazione che determinano il funzionamento ottimale degli impianti. Il flusso di energia, inoltre, genera un flusso di dati che apre a servizio come la manutenzione predittiva.
Le soluzioni digitali per lo Smart Building rappresentano un primo e importante passo di efficientamento di un parco edifici che come sappiamo è decisamente vecchio e con impianti obsoleti.

Le tecnologie per la Digital Energy

Gli apparati fisici che abilitano la trasformazione digitale sono prodotti interconnessi, intelligenti che offrono nuove funzionalità. Comunemente vengono chiamati IoT, Internet of Things. La vera innovazione non consiste nella connettività dell’oggetto, ma nella possibilità di interagire con altri oggetti o con l’uomo.

Le capacità dei prodotti interconnessi spaziano dal più semplice monitoraggio delle condizioni di funzionamento, con la segnalazione di eventuali anomalie, al controllo, dall’ottimizzazione, fino allo sviluppo di una certa autonomia del prodotto.
A fine 2015 sono stati stimati circa 18 miliardi di oggetti connessi e intelligenti e nel 2010 saranno 50 miliardi.

Pannelli Led: il segreto dell’illuminazione sta nei materiali

La durata di vita, molto superiore a quelle delle altre sorgenti luminose, è una delle carte vincenti dei Led. La capacità di mantenere un flusso luminoso praticamente intatto per oltre 50mila ore ha contribuito in modo sostanziale all’affermazione di questa tecnologia sul mercato del lighting.

Pannelli Led DisanoInoltre, l’allargamento di questo mercato anche a produttori che non vengono dal settore specifico dell’illuminotecnica ha portato all’ampliamento dell’offerta degli apparecchi di illuminazione a Led, tutti proposti con una lunga durata di vita, ma a volte con sensibili differenze di prezzo.

Si apre, quindi, per chi acquista una questione non secondaria: qual è la differenza fra apparecchi apparentemente molto simili, ma con prezzi molto diversi? Cosa deve sapere un consumatore per fare una scelta consapevole e, soprattutto, per avere un prodotto che mantenga realmente nel corso degli anni le prestazioni iniziali?

 

Quali i parametri per scegliere i migliori pannelli Led?

Per rispondere dobbiamo prendere in considerazione tutte le componenti dell’apparecchio. Il parametro più noto è quello del mantenimento del flusso luminoso, che si riferisce alle prestazioni della sorgente Led. Se la scheda tecnica indica un mantenimento del flusso luminoso all’80% per 50.000 h (L80B20), tale dato si riferisce al numero di ore in cui il Led fornirà quella quantità di luce. Tuttavia, il Led è solo una delle componenti dell’apparecchio di illuminazione e, quindi, la vita reale dell’apparecchio e il suo funzionamento dipendono anche da altri fattori.

Ambientazione Pannelli Led DisanoIn particolare, grande attenzione va posta ai materiali con cui l’apparecchio è costruito. La qualità dei materiali, infatti, rappresenta un fattore fondamentale per l’estetica e le prestazioni del prodotto, diventando così un elemento decisivo soprattutto per la reale durata nel tempo.

Prendiamo, per esempio, un prodotto di largo consumo come i pannelli Led 60×60. Oggi il mercato, che si sta allargando anche con le vendite online, accanto ai prodotti dei brand più conosciuti come Led Panel 840 (CRI90) o 842 (CRI80) di Disano, propone anche apparecchi a prezzi molto inferiori.

Qual è la differenza? Se entriamo nel dettaglio della costruzione di un apparecchio di questo tipo, scopriamo che tra la sorgente luminosa (il Led) e il diffusore è collocata una lastra, che costituisce una componente fondamentale per il funzionamento, la qualità e la quantità dell’emissione luminosa dell’apparecchio.

Led DisanoNel caso di Led Panel di Disano, questa lastra è realizzata in un materiale di grande efficienza, il PMMA (polimetilmetacrilato), un polimero che mantiene inalterate le sue caratteristiche nel tempo ed evita la tendenza all’ingiallimento. Altri pannelli simili utilizzano, al contrario, materiali che non hanno le stesse proprietà e caratteristiche, come, per esempio, il polistirene o polistirolo (PS), con costi decisamente inferiori.

Qual è il risultato? La lastra in PS dopo 6-8000 ore di funzionamento ingiallisce, compromettendo la quantità e la qualità della luce emessa. Anche di giorno, con l’apparecchio spento, viene meno la perfetta integrazione del pannello bianco con il controsoffitto, compromettendo l’estetica dell’installazione.

Quindi, se i materiali non sono di ottima qualità, dopo due o tre anni l’utente non avrà più lo stesso prodotto.
Per questo motivo, oltre alla lastra in PMMA, Disano illuminazione ha scelto di produrre Led Panel per una lunga durata nel tempo, così da offrire una reale garanzia di mantenimento delle caratteristiche tecniche di base: mantenimento del flusso luminoso all’80% 50.000h (L80B20), perfetta resa del colore (CRI≥80 o 90), assenza di abbagliamento (UGR <19) e basso livello di flickering certificato.