I nuovi impianti multimediali, norme per la progettazione e l’installazione

Nella costruzione di nuove abitazioni (dagli appartamenti alle unità indipendenti) e nelle ristrutturazioni più importanti è indispensabile pensare al sistema di distribuzione dati collegati agli impianti multimediali.
I nuovi impianti multimediali, norme per la progettazione e l'installazione

Con la legge 164-2014 (conversione del D.L. 133/2014) è stata introdotta una modifica al Testo Unico per l’Edilizia (D.P.R. 380/2001) e in particolare è stato introdotto l’art. 135 – bis che prevede che tutti gli edifici di nuova costruzione o in caso di opere che richiedano il permesso di costruire con richiesta di autorizzazione successiva al 1 luglio 2015, debbano essere equipaggiati di:

  1. una infrastruttura fisica multiservizio passiva interna all’edificio, costituita da adeguati spazi installativi e da impianti di comunicazione ad alta velocità in fibra ottica fino ai punti terminali di rete;
  2. un punto di accesso inteso come il punto fisico, situato all’interno o all’esterno dell’edificio e accessibile alle imprese autorizzate a fornire reti pubbliche di comunicazione, che consente la connessione con l’infrastruttura interna all’edificio predisposta per i servizi di accesso in fibra ottica a banda ultralarga.

Lo stesso articolo, al comma 3, riporta che gli edifici equipaggiati in conformità alle nuove richieste legislative possono beneficiare, ai fini della cessione, dell’affitto o della vendita dell’immobile, della etichetta volontaria e non vincolante di “edificio predisposto alla banda larga” rilasciata da un responsabile tecnico di impresa abilitata ai sensi del DM 37/08 lettera B – comma 2 art.1.

Riferimenti normativi per gli impianti multimediali

I documenti normativi di riferimento sono le guide seguenti:

CEI 306guida al cablaggio per le comunicazioni elettroniche negli edifici residenziali

CEI 64-100/1edilizia residenziale – Guida per la predisposizione delle infrastrutture per gli impianti elettrici, elettronici e per le comunicazioni – parte 1: Montanti degli edifici

CEI 64-100/2parte 2: Unità immobiliari (appartamenti)

CEI 64-100/3parte 3: case unifamiliari, case a schiera e in complessi immobiliari (residence)

Si evidenzia che le edizioni delle norme citate attualmente in vigore (gennaio 2018) sono antecedenti alla data di pubblicazione della legge 164. Il CEI ha dunque pubblicato una guida specifica:

CEI 306-22Disposizioni per l’infrastrutturazione degli edifici con impianti di comunicazione elettronica – Linee guida per l’applicazione della Legge 11 novembre 2014, n. 164).

Le soluzioni tecniche

L’obbligo si applica ad edifici di nuova costruzione o ristrutturazioni edilizie molto importanti, e non si applica a tutti quegli interventi di manutenzione edilizia ordinaria o straordinaria (ivi inclusi quelli che richiedono il rifacimento completo degli impianti tecnologici e impianti multimediali), per cui l’iter autorizzativo è rappresentato da una CIL (Comunicazione di Inizio Lavori) o una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività).

Tuttavia mai come in questo caso, l’utenza (acquirente dell’immobile o affittuario) risulterà particolarmente sensibile alla presenza o meno di infrastrutture tecniche in grado di agevolare la connettività, intesa come la possibilità di ricevere o trasmettere da parte dei terminali utente, un flusso informativo ovvero: segnali TV, voce e dati.

In particolare la guida CEI 306 -2 mostra un esempio di connettività di un’unità immobiliare (un appartamento) ottenuta attraverso un’infrastruttura condominiale dedicata agli impianti multimediali.

I sistemi di cablaggio strutturato vengono infatti classificati dalla norma EN 50173 secondo 3 gruppi principali:

  • HBES (Home and Building Electronic System) e CCCB (Commands Controls and Communications in Buildings) – automazione dell’edificio e remotizzazione dei sistemi di controllo.
  • BCT (Broadcast Communications Technology) e HEM (Home Entertainment & Multimedia)
  • ICT (Information and Communications Technology) – dati e voce.

La figura 1 della guida CEI 306-2 rappresenta un esempio concreto delle applicazioni all’interno dell’appartamento da cui conseguono le infrastrutture impiantistiche da garantire nel condominio.

guida CEI 306-2 Figura 1– Applicazioni all’interno dell’appartamento e relative connessioni esterne 

La topologia dell’impianto di comunicazione dell’appartamento è di tipo a stella e prevede un Quadro Distributore dei Segnali di Appartamento (QSDA) dal quale dipartono le linee di connessione verso i punti presa.

Il QDSA raccoglie le terminazioni delle linee per la distribuzione dei segnali televisivi, le terminazioni di rete TLC e gli apparati attivi di distribuzione: Modem/Router, Switch, Terminazioni ottiche). Le dimensioni minime suggerite sono 65x45x10 cm.

Requisiti minimi per gli impianti multimediali

Le infrastrutture impiantistiche necessarie a garantire la connettività delle singole unità immobiliari sono definite dalla guida CEI 306-22, che risulta essere un documento fondamentale per la realizzazione della “struttura multiservizio” citata dalla legge 164, di cui si riassumono di seguito i principali requisiti:

  • Adeguati spazi installativi atti ad accogliere quadri di permutazione e alimentazione elettrica dei diversi servizi. Per condomini multipiano, per ogni vano scala fino a 32 unità immobiliari, il consiglio della guida è di dedicare non meno di 4 m2, per locali alti fino a 1,7 m.
  • Centro Servizi Ottico di Edificio (CSOE), che rappresenta il punto di accesso all’infrastruttura da parte delle reti dei vari operatori dei servizi ed è l’interfaccia di collegamento con le singole unità immobiliari.
  • un cablaggio in fibra ottica tra CSOE e le singole unità immobiliari (almeno 4 fibre, di cui due utilizzabili per i servizi TLC e due utilizzabili per i servizi televisivi DVB-T e DVB-S) e un cablaggio in fibra ottica tra CSOE e il vano tecnico che ospita il terminale di testa dell’impianto di ricezione televisivo, alla sommità dell’edificio (almeno 8 fibre. Tale numero è motivato dalla necessità di assicurare l’utilizzo per i servizi televisivi DVB-T, DVB-S, internet da satellite, distribuzione di segnali da satelliti su diverse posizioni orbitali, scorta in caso di manutenzione e/o eventuali impieghi futuri)
  • una terminazione ottica all’interno dell’unità immobiliare, che potrà essere inserita in un Quadro Distributore dei Segnali di Appartamento (QDSA).

Rappresentazione schematica dell’impianto di comunicazione in fibra ottica nel caso di edifici a distribuzione verticale

 Conclusioni

Per gli edifici di nuova costruzione, per autorizzazioni a partire dal luglio 2015, è richiesta un’infrastruttura fisica condominiale e un punto di accesso nella singola unità immobiliari, atta a garantire la connettività tramite fibra ottica per i servizi video, voce e dati dei diversi operatori.

Il CEI, coinvolgendo tutte le parti interessate dall’entrata in vigore della legge 164-2014, ha pubblicato una imprescindibile guida (la CEI 306-22) che chiarisce, sia per edifici a distribuzione verticale che per soluzioni edilizie a distribuzione orizzontale, le soluzioni tecniche per rispondere alle nuove richieste legislative.

Vuoi rimanere aggiornato sui contenuti di ElettricoMagazine?
Iscriviti alla nostra newsletter!

Mailchimp subscribe

Massimo Monopoli

Ingegnere Elettrotecnico - Progettazione impianti tecnologici - Efficienza energetica - Produzione energia da fonti rinnovabili presso Studio Simax (www.studiosimax.it), studio di ingegneria specializzato nella progettazione di impianti tecnologici
menu linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram