Il Parlamento europeo ha approvato i nuovi obiettivi vincolanti a livello Unione Europea per portare al 35% l’efficienza energetica, aumentare al 35% l’energia da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di energia e una quota del 12% di energia rinnovabile nei trasporti.
Questi obiettivi sono da traguardare entro il 2030 e gli Stati membri devono individuare le azioni necessarie per raggiungerli. Ogni Stato membro deve notificare alla Commissione un piano nazionale integrato per l’energia e il clima alla Commissione dell’UE entro il 1° gennaio 2019 che copre il periodo dal 2021 al 2030.
Tutte i piani nazionali saranno valutati e monitorati secondo le nuove regole sulla governance dell’Unione dell’energia.
Per quanto riguarda l’efficienza energetica, il Parlamento ha approvato con 485 voti favorevoli, 132 contrari e 58 astensioni un obiettivo minimo vincolante del 35% e fissato obiettivi nazionali indicativi.
Tale obiettivo sarà definito sulla base del consumo energetico previsto per il 2030 simulando il consumo energetico e il sistema di approvvigionamento energetico nell’UE.
Con 492 voti favorevoli, 88 contrari e 107 astensioni è stato approvato al 2030 la risoluzione che aumenta al 35% la quota di energie rinnovabili del consumo energetico dell’UE.
Saranno fissati obiettivi nazionali, dai quali gli Stati membri potrebbero discostarsi – a determinate condizioni – fino al 10% massimo.
Deve essere potenziata la mobilità elettrica e entro il 2022, il 90% delle stazioni di rifornimento lungo le strade delle reti transeuropee dovrà essere dotato di punti di ricarica ad alta potenza per i veicoli elettrici.
I regimi di sostegno alle rinnovabili da biomassa devono essere studiati al fine di non incoraggiare un uso inappropriato della biomassa se esistano impieghi industriali o materiali che offrono un valore aggiunto più elevato.
Per quanto riguarda la produzione di energia, occorre dare priorità alla combustione dei rifiuti di legno e residui.
Il Parlamento vuole garantire che i consumatori che producono energia elettrica (autoconsumo e prosumer) abbiano il diritto di consumarla e di installare sistemi di stoccaggio senza dover pagare oneri, canoni o imposte.
Gli Stati membri devono valutare gli ostacoli esistenti all’autoconsumo di energia prodotta, promuovere tale consumo e garantire che i consumatori, in particolare le famiglie, possano aderire alle comunità delle energie rinnovabili senza essere soggetti a condizioni o procedure ingiustificate.
Nel 2030, ogni Stato membro dovrà garantire che il 12% dell’energia consumata nei trasporti provenga da fonti rinnovabili.
Il contributo dei biocarburanti di “prima generazione” – come colture alimentari e da mangimi – dovrà essere limitato ai livelli del 2017 mentre la quota dei biocarburanti avanzati (che hanno un impatto minore sull’uso del suolo), dei carburanti rinnovabili per i trasporti di origine non biologica, dei combustibili fossili a base di rifiuti e dell’elettricità rinnovabile dovrà essere pari almeno all’1,5% nel 2021, con un aumento fino al 10% nel 2030.