Industrial Internet of Things: dalla teoria alla pratica (vincente) in 4 step

Come potenziare il proprio business padroneggiando al meglio i sistemi di Industrial Internet of Things (IIoT)? La proposta strategica di Roland Berger
Industrial Internet of Things

La vera e propria esplosione, negli ultimi anni, di una cultura tecnologica legata al concetto di Internet of Things sembra aver raggiunto anche il mondo industriale, che più di altri settori può beneficiare, in ottimizzazione dei processi e aumento dei profitti, di questa connessione intelligente di “oggetti” in rete ribattezzata Industrial Internet of Things (IIoT).

Un mercato destinato, nei prossimi 3-5 anni, a toccare quote multimiliardarie, supportato dalla rapidità dei progressi tecnologici e dall’avvento di piattaforme in grado di collegare un numero sempre maggiore di dispositivi a servizi cloud più corposi. Molti operatori hanno già adottato dispositivi intelligenti nelle proprie filiere produttive per raccogliere dati, analizzarli e intervenire in tempo reale, perfezionando i processi produttivi, ma la trasformazione innescata dall’IIoT – con le correlate opportunità di business per le aziende della filiera – è ancora agli inizi.

Roland Berger Focus: Mastering the Industrial Internet of Things (IIoT)“Come Internet ha trasformato l’interazione tra le persone, le soluzioni IIoT stanno cambiando sia le relazioni uomo-macchina sia le modalità di interazione tra le macchine stesse” leggiamo nelle prime pagine dello studio “Mastering the Industrial Internet of Things (IIoT)” pubblicato dalla nota società di consulenza Roland Berger.

Questa fase di fermento tecnologico, che richiede cambiamenti nella mentalità e nelle strategie imprenditoriali, risulta essere fonte di incertezza per chi opera nel design di prodotti e servizi ad alto contenuto tecnologico. Tra le principali difficoltà, troviamo infatti il capire come e dove posizionarsi all’interno di questo nuovo paradigma. Quale sarà il suo impatto sul business tradizionale? Come dovrebbe essere il nuovo modello aziendale? E’ meglio sviluppare la propria piattaforma IIoT o sceglierne una esistente? Come trarre valore aggiunto dai nuovi servizi digitali? E soprattutto cosa tenere a mente quando si intraprende questo impegnativo viaggio?

A queste domande, tutt’altro che scontate, Roland Berger prova a rispondere con una visione strutturata delle modalità di diffusione e dell’impatto che l’Industrial Internet of Things potrebbe avere sull’economia globale.

4 step per proporre con successo soluzioni Industrial Internet of Things

Prima di suggerire una strategia di approccio al mercato, gli analisti di Roland Berger identificano cinque “strati” di aziende ugualmente coinvolte nel viaggio verso le soluzioni IIoT: i fornitori di servizi cloud, gli operatori che offrono piattaforme cloud industriali (sul mercato già troviamo alcune soluzioni leader), i provider di applicazioni e software per l’industria, gli OEM (Original Equipment Manufacturers) o altre realtà che consentono la connessione delle apparecchiature al cloud e, infine, gli utenti finali che utilizzano tali applicazioni a valore aggiunto per sviluppare il proprio business.

Ad alimentare la filiera IIoT troviamo infatti le imprese che sfruttano servizi basati su cloud e nuovi modelli digitali per aumentare l’efficienza di macchinari, linee di produzione, raccolta e analisi dei dati, attività di logistica e molto altro.

Una proposta metodologica per ottenere i risultati sperati, senza “affondare” nel dinamismo di questo mercato in evoluzione, è riassunta nell’approccio a 4 step:

  1. Definire il tuo ruolo: una posizione di partenza e un modello aziendale attentamente definiti sono alla base ogni futura decisione. Per l’industria tradizionale, può essere difficile pensare a un portfolio in ottica IIoT, serve quindi analizzare il proprio know-how, concentrarsi su quanto già consolidato e avvalersi di partner validi per ottenere le competenze mancanti.
  2. Definire la tua offerta: le aziende hanno due opzioni: impegnarsi nell’aumentare il vantaggio competitivo dei propri prodotti o servizi adottando soluzioni IIoT, oppure vendere i servizi digitali sviluppati (es. manutenzione predittiva). In alternativa, si possono progettare servizi digitali per un utilizzo di massa, creando così un nuovo flusso di entrate.
  3. Scegliere la piattaforma: creare una piattaforma IIoT proprietaria o implementarne una di terze parti? La decisione dipenderà dalla proposta di chi più si avvicina alle necessità dell’azienda e dalla possibilità di monetizzare nella propria offerta un tale investimento. In generale, più grandi sono la piattaforma e la sua portata, maggiori risultano le economie di scala e più preziosa è la soluzione per un’azienda. Roland Berger prevede, nei prossimi anni, la concentrazione nei diversi settori verticali un numero limitato di piattaforme “leader” di mercato.
  4. Identificare il valore aggiunto: altrimenti detto, in che modo l’IIoT può essere utile a te e alla tua azienda? Si possono adottare modelli completamente nuovi, grazie all’ampia gamma di servizi digitali dal rilevante impatto sulla produzione industriale: manutenzione predittiva, monitoraggio degli asset dei fornitori, integrazione e ottimizzazione della supply chain, ottimizzazione di prodotti e sistemi. La loro facile integrazione nelle soluzioni cloud-based e le ultime frontiere dell’analisi dei dati, rappresentano una nuova leva per l’efficienza.

Il successo di alcune piattaforme per il mondo industriale testimonia la necessità di reagire in tempi rapidi al cambiamento, adattando la propria offerta secondo precisi obiettivi, nati anche dall’esplorazione di nuovi potenziali target

Nell’IIoT vince chi è rapido

Conclude lo studio un’interessante analisi sul comportamento delle aziende già coinvolte in questo percorso di trasformazione del proprio modello di business, che evidenzia alcuni fattori chiave per plasmare con successo un’offerta dedicata all’Industrial Internet of Things.

Primo fra tutti, la rapidità di “reazione” al cambiamento, ovvero dare priorità elevata a tali questioni nell’organizzazione aziendale. Si potrebbero per esempio creare apposite business unit che facciano direttamente riferimento al Ceo, mentre risulta fondamentale privilegiare i talenti rispetto ai luoghi, creando team di sviluppo dove si localizzino potenziali “hotspot” IIoT, indipendentemente dalla sede geografica della società. Una seconda mossa vincente è quella di espandere il target della propria offerta di prodotti, servizi o piattaforme, per raggiungere più segmenti di mercato e stimolare la domanda di nuove soluzioni.

L’ultima chiave del successo consiste secondo Roland Berger nel fare leva sui clienti già fidelizzati, comunicando loro in anteprima le novità strategiche e coinvolgendoli nel processo di trasformazione dei servizi in ottica Industrial Internet of Things.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.

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