Riqualificazioni con Kit Smart Home – Comfort

Nelle riqualificazioni oltre agli interventi prioritari (sostituzione caldaia e contabilizzazione calore, sostituzione degli infissi ecc.) è ormai indispensabile prevedere un’adeguata ventilazione degli ambienti per contenere l’umidità e prevenire il formarsi di muffe.

Fantini Cosmi, con il Kit Smart Home – Comfort, propone due apparecchi fondamentali per realizzare una riqualificazione conforme agli attuali standard di efficientamento energetico.

Con il cronotermostato settimanale da parete CH140GSM2, con GSM integrato e possibilità di controllo remoto tramite SMS o App, e la nuova versione dell’APP Intelliclima+, che ora permette di controllare tutti i cronotermostati Fantini Cosmi comodamente da smartphone o tablet (Android o iOS), si può gestire in piena libertà il controllo remoto della termoregolazione, venendo tempestivamente informati in caso di anomalie dell’impianto o eventuali blackout nella fornitura di elettricità.

Con i ventilatori monostanza a recupero di calore serie Ecocomfort RF (AP19981 e AP19982), comandati dal relè ausiliario del cronotermostato, è possibile scegliere tra una gestione remota dell’attivazione del sistema di ventilazione oppure predisporre un programma orario per accenderlo automaticamente in particolari fasce orarie, magari le ore più calde della giornata.

Un sodalizio di funzioni per un importante valore aggiunto, in termini di efficientamento dell’appartamento e di comfort ambientale.

Kit Smart Home – Comfort

Detrazioni fiscali

Installare un prodotto in grado di ventilazione degli ambienti per contenere l’umidità e prevenire il formarsi di muffe conviene anche dal punto di vista fiscale: per il prodotto CH140GSM2 è possibile sfruttare l’Ecobonus fino al 65%, mentre per i prodotti e i prodotti AP19981 e AP19982 si può usufruire del Bonus 50% per la Ristrutturazione.

Per maggiori dettagli sulle agevolazioni applicabili, è possibile scaricare la “Guida alle agevolazioni fiscali” di Fantini Cosmi.

Questo articolo è parte dello Speciale Termostati e regolazione del comfort.

Focus Termostati – La regolazione del comfort

Regolare la temperatura di un ambiente in base al proprio stile di vita risulta oggi un elemento imprescindibile non solo per il comfort legato a una casa domotica, ma anche per una questione di risparmio energetico e di rispetto delle normative.

In questo Focus dedicato ai termostati, cronotermostati e alla regolazione del comfort troverete trend di mercato, approfondimenti tecnologici, aspetti legati allo sviluppo dei componenti, e alcune delle novità presenti sul mercato.

Realizzato in collaborazione con

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impianti a livelli

Trend e approfondimenti

I cronotermostati e i termostati smart sono i primi dispositivi connessi che hanno fatto il loro ingresso in casa, dando un saggio di quelle che potevano essere le potenzialità della domotica.

I termostati Wi-Fi sono uno dei prodotti preferiti per chi vuole regalare un tocco smart alla propria abitazione: piccoli e facili da installare, permettono di regolare e controllare la temperatura di casa dallo smartphone ed evitare così inutili sprechi.

Una spinta verso l’evoluzione più Smart nella gestione del clima è sicuramente data dagli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici: l’Ecobonus è stato  esteso fino alla fine del 2018, con un vantaggio fiscale che arriva al 65% se si installa una termoregolazione evoluta.

Secondo recenti stime Navigant Research, istituto di ricerca internazionale sulle tecnologie Green, il business dei termostati intelligenti e servizi collegati dovrebbe fatturare quasi 2.3 miliardi di dollari l’anno entro il 2023.

regolazione comfort termostato intelligente

Quanto si risparmia con il termostato intelligente e connesso?

Risparmiare energia, regolare e controllare la temperatura di casa dallo smartphone ed evitare così inutili sprechi, facili da installare e sicuramente poco invasivi: alcuni vantaggi di un termostato o cronotermostato smart.
Il termostato 4.0: interconnesso, confortevole, efficiente

Il termostato 4.0: interconnesso, confortevole, efficiente

L’oggetto di riferimento della casa si avvia a divenire sempre più hi-tech. Ma realtà come Fantini Cosmi puntano anche su comfort, design ed efficienza.
Regolazione del comfort

Regolazione del comfort, un connubio tra tecnologia ed efficienza

La regolazione del comfort è fondamentale in termini di efficienza energetica. Approfondimento tecnico-normativo realizzato ANIE CSI associazione componenti e sistemi per impianti.

I prodotti in primo piano

Il mercato legato alla regolazione del comfort è in forte crescita, secondo i dati dell’ultimo Osservatorio sulla smart home sono tra le prime scelte di oggetti connessi: i protagonisti di questo settore propongono soluzioni tecnologiche che si adattano alle richieste degli utenti, sono espandibili e crescono in base alle esigenze.

I nuovi dispositivi consentono una misurazione dei consumi precisa, un aumento del comfort e un risparmio sia in termini economici, sia di energia pulita. Filo conduttore la semplicità di utilizzo e la garanzia di avere sempre il comfort ottimale a portata di click.

Cronotermostato Wi-Fi: la tecnologia a portata di mano

Cronotermostato Wi-Fi: la tecnologia a portata di mano

Il nuovo cronotermostato Wi-Fi di Perry Electric consente di ottimizzare i consumi, supervisionare gli impianti e di programmarne le azioni necessarie per un risparmio e un’efficienza energetica garantite.
Kit Smart Home – Comfort

Riqualificazioni con Kit Smart Home – Comfort

Nelle riqualificazioni è ormai indispensabile prevedere un’adeguata ventilazione degli ambienti per contenere l’umidità e prevenire il formarsi di muffe: Fantini Cosmi propone il Kit Smart Home – Comfort.
termoregolazione intelligente con ABB

Termoregolazione intelligente per una maggiore efficienza energetica

Per la termoregolazione intelligente ABB propone il proprio sistema ABB i-bus EIB/KNX, soluzione che permette di coprire qualunque bisogno e funzionalità, sfruttando, inoltre, la possibilità d’integrare facilmente altri sistemi per ottimizzarne la flessibilità e l’affidabilità.

Il termostato 4.0: interconnesso, confortevole, efficiente

Se pensiamo alla casa, il primo concetto che ci viene in mente è il calore domestico, il luogo in cui la famiglia si ritrova, sta bene, fa suo il concetto di comfort e lo sperimenta pienamente. Qual è allora lo strumento deputato a offrire confortevolezza e giusto tepore? Il termostato.

Se si guarda al progresso che questo oggetto ha vissuto, vale la pena ricordare chi ha contribuito alla sua innovazione: Fantini Cosmi. Quest’azienda italiana, fondata nel 1931, ha il grande merito di aver ideato il primo cronotermostato digitale prodotto in Italia; sulla termoregolazione ha davvero scritto pagine importanti.

Claudio Franceschini Fantini CosmiPer questo, guardando anche alla rivoluzione digitale e agli scenari di mercato che si stanno aprendo, è interessante comprendere come si stia muovendo una realtà così significativa. Lo abbiamo chiesto a Claudio Franceschini, direttore commerciale Fantini Cosmi, che pone l’accento proprio sull’importanza di avere un know how.

Una conoscenza profonda, abbinata a una sorta di artigianalità, nel senso più virtuoso del termine, ossia l’attenzione alla qualità fino al minimo dettaglio: «ad alcuni clienti spesso mostro l’interno dei nostri prodotti per far comprendere loro immediatamente perché siano così concretamente affidabili e precisi. E la loro reazione è quella di un piacevole stupore per la cura con cui costruiamo i nostri prodotti. Riusciamo a farli bene perché abbiamo una fondata conoscenza storica e le nostre competenze in materia di termoregolazione ci permettono di proporre soluzioni della più elevata qualità».

Fantini e Cosmi da sempre ha a cuore concetti quali design, sicurezza ed efficienza. Come si declinano nei vostri nuovi termostati?

La nostra azienda ha avuto e ha un’attenzione particolare su questi tre aspetti. D’altronde, chi acquista un nostro prodotto si aspetta che sia caratterizzato dal design, dalla sicurezza, dall’efficienza, e – aggiungo – dalla qualità. Partiamo dall’idea di realizzare e proporre un prodotto ben fatto: sembra un dettaglio, ma è il punto fondante su cui s’incardinano i vari concetti. Il design in questo aiuta molto.

Veniamo allora al design: quale finalità deve avere?

Il suo presupposto fondamentale non è tanto quello legato all’estetica, pure importante, quanto alla funzionalità. Il design ha lo scopo di facilitare l’uso del prodotto, realizzando l’interfaccia e permettendo al cliente di avvicinarsi ad esso e fruirne. Per questo diviene cruciale la sua importanza. Il design, inoltre, deve partire dalla conoscenza profonda dell’utente finale per rispondere pienamente alla sua esigenza di impiegare il prodotto al meglio.

Da una parte realtà consolidate e storiche come Fantini Cosmi, dall’altra l’arrivo di Google & C. Come una realtà come la vostra affronta questa sfida sul mercato globale?

Per Fantini Cosmi, realtà della grandezza di Google, Apple, Amazon non possono essere definiti concorrenti, ma “alleati”, innovatori capaci di aprire il mercato con tecnologie nuove. Il nostro ruolo è cogliere le opportunità, proponendo un prodotto un po’ più tecnico ma ugualmente accessibile, con caratteristiche adatte per il mercato dell’impiantistica, capace di sfruttare l’innovazione tecnologica portata avanti e diffusa a livello di mass market da questi colossi.

intelliclima+ HOME App termostati Fantini CosmiIl termostato significa calore e calore è, come detto, uno degli elementi cardine del concetto di comfort domestico. Quali strumenti e strategie state utilizzando per far comprendere al cliente finale il valore del vostro prodotto?

Il primo aspetto da curare è una buona comunicazione: significa lavorare su più fronti per far cogliere la qualità del prodotto e la sua piena fruibilità e affidabilità. Siamo partiti con una campagna digital e social, oltre che sui media tradizionali, in cui si fa leva proprio sul concetto di casa, intesa come luogo amichevole.

Quello che è cambiato è l’oggetto da comunicare: una volta era il prodotto oggi sono i sistemi. Abbiamo realizzato una App con cui gestire più soluzioni Fantini Cosmi tutto a vantaggio di un prodotto più user friendly, integrato, che sappia trasmettere immediatamente il comfort associato e percepibile per il cliente.

Accanto alla comunicazione, immagino sia altrettanto importante la formazione, dato che il vostro medium per eccellenza sono gli installatori. È così?

Certamente, ma non solo. Lavoriamo e operiamo prevalentemente attraverso una filiera di operatori professionali, composta da grossisti e installatori, cui spetta il compito fondamentale di comunicare tali aspetti.

A questo proposito abbiamo costituito recentemente la Fantini Cosmi Academy, un progetto ambizioso che si rivolge a tre attori principali: i progettisti, che informiamo sugli aspetti principalmente normativi; gli installatori, cui proponiamo una formazione continua, organizzando corsi ad hoc o presso le loro sedi lavorative o presso il grossista di riferimento; e poi aggiungo che proprio in questi giorni è partita una campagna sui nuovi prodotti, dedicata esclusivamente agli operatori del settore, in particolare ai venditori che fanno capo agli stessi grossisti. Addetti della Fantini Cosmi sono attivati in un’azione capillare in ogni punto vendita, finalizzata a spiegare i prodotti, illustrandone caratteristiche e applicazioni.

Si parla sempre più spesso di IoT e di Intelligenza artificiale e del loro ruolo disruptive e ubiquo in ogni ambito tecnologico. Come questi concetti entrano ed entreranno sempre più in gioco nei vostri termostati?

termostati CH193WiFi e CH180WiFi Sono concetti in pieno sviluppo e che già oggi si stanno sviluppando ampiamente. Siamo convinti e intenzionati a seguire questa strada; c’è già un progetto avanzato di IoT che sarà pienamente fruibile sul mercato a breve. Ma già oggi abbiamo prodotti che sposano l’hi-tech, sempre coniugato al concetto di comfort domestico.

Il nostro obiettivo è inserire tali soluzioni in un unico grande comune denominatore che abbia ben presente tecnologie come l’Internet delle Cose e l’AI. Certo, l’IoT sarà il primo fondamentale passo verso la piena innovazione, come già testimoniano i nostri ultimi cronotermostati wi-fi.

In prospettiva, come si sta evolvendo il termostato e quali tratti caratteristici avrà tra 5-10 anni?

A mio parere, il termostato sarà un elemento fondamentale per la casa, perché lo è già in quanto è il primo elemento di comfort. Andrà a incorporare le nuove tecnologie e sarà un riferimento della casa, divenendo ancora più ricco. Già oggi lo possiamo vedere dalle nostre vendite, cresciute moltissimo grazie ai cronotermostati gestibili da remoto.

Anche il mercato edilizio, sempre più diretto alle ristrutturazioni, privilegia l’adozione di tali soluzioni: gli interventi presuppongono infatti una ricerca della qualità. Le famiglie vogliono questo: richiedono il meglio in termini tecnologici e confortevoli, connesse e comunicanti con gli altri ambienti della casa.

 

Questo articolo è parte dello Speciale Termostati e regolazione del comfort.

Regolazione del comfort, un connubio tra tecnologia ed efficienza

logo ANIE_CSILa gestione e regolazione della temperatura degli ambienti domestici è una delle soluzioni che trainano il mercato italiano della Smart home. In questo articolo ci focalizziamo solo su un piccolo aspetto della termoregolazione ma di grande attualità per questioni normative e di efficienza energetica degli edifici soprattutto quelli residenziali dotati di impianti di riscaldamento sia autonomi, sia centralizzati.

Il termostato ambiente è un regolatore della temperatura dell’ambiente in cui si trova. Ha un sensore di temperatura, conosce il valore della temperatura voluta chiamato setpoint e attiva la sua uscita (output) in funzione della differenza tra la temperatura voluta e quella letta dalla sua sonda. L’uscita può essere sia on-off con isteresi (tradizionale relè a scambio), in modulazione on-off proporzionale, oppure analogica 0-10 V.

L’algoritmo di regolazione può essere Proporzionale (P) o Proporzionale Integrale (PI) come si fa quasi sempre, molto di rado si usa anche la funzione derivativa (PID).

Quando il setpoint può cambiare nel tempo secondo un programma temporale stabilito dall’utente (giornaliero, settimanale od altro), il termostato si chiama cronotermostato o solo crono. Se la T voluta cambia anche secondo comandi dati da remoto oppure via app, possiamo parlare di Crono telegestito oppure IoT.

La finalità della regolazione, della funzione crono e della telegestione è di evitare gli sprechi attivando la climatizzazione (riscaldamento/raffreddamento) solo nei periodi di occupazione.

Le difficoltà per gli utenti sono principalmente due:

Non sempre, infatti, esso si raggiunge quando la temperatura regolata coincide con quella voluta, questo perché il comfort è un concetto più assimilabile ad una sensazione soggettiva che ad una grandezza ingegneristica.

Identici livelli di temperatura nello stesso luogo e nello stesso momento possono essere percepiti in modi discordanti da diversi individui, oppure lo stesso individuo può cambiare la sua sensazione di comfort in tempi diversi a parità di condizioni termiche negli stessi luoghi. In questo caso si può parlare di “termopsicologia”.

Non tenere in debita considerazione questi fattori può avere l’effetto di rendere l’utente finale restio all’uso di questa minima automazione ma soprattutto di avere un cliente non soddisfatto.

Questo articolo è parte dello Speciale Termostati e regolazione del comfort.

Schneider Electric: accordo con la FIRE per i partner EcoXpert

Schneider Electric ha siglato in Italia un nuovo accordo con la FIRE per attività di formazione rivolte alla sua rete di partner EcoXpert legate al tema della gestione dell’energia.

Nell’attuale quadro normativo, l’Italia è chiamata a realizzare l’obiettivo “20/20/20” fissato dal pacchetto europeo clima-energia, secondo le delineate dal Decreto Legislativo 102 del 2014.

Disporre di una formazione continua e aggiornata è essenziale: i partner EcoXpert grazie a questo accordo potranno migliorare le proprie competenze in termini di gestione energetica ed efficienza.

Strumenti come la Diagnosi Energetica devono essere condotte da una figura professionale ben precisa: l’Esperto in Gestione dell’Energia (EGE), titolato a occuparsi delle diagnosi energetiche presso grandi imprese ed imprese energivore e dotato di competenze sia di energy manager (ai sensi del D.Lgs 115/08) sia di responsabile del sistema di gestione dell’energia nell’ambito della norma ISO 50001.

“Le competenze necessarie per diventare EGE si sviluppano con un’adeguata formazione e, soprattutto, con una solida esperienza sul campo. – ha aggiunto Saul Fava, Business Development Manager Efficienza Energetica Schneider ElectricL’esperienza sul campo è il valore aggiunto degli EcoXpert, che oltre ad essere i partner Smart di Schneider Electric, mettono in pratica le soluzioni smart di Schneider Electric: gestione energetica e operativa, automazione degli edifici, service e consulenza energetica”.

“L’EGE associa alle competenze tecniche delle solide basi in materie ambientali, economico-finanziarie, di gestione aziendale e di comunicazione – ha affermato Francesco Belcastro, Direttore del Secem, organismo creato dalla Fire per la Certificazione in Energy Management. – È chiamato a interpretare al meglio i cambiamenti che interessano lo sviluppo dell’efficienza energetica: la liberalizzazione del mercato, il ruolo della misura, l’importanza dell’elaborazione di un piano aziendale per l’efficienza energetica. Fire ha elaborato da tempo un percorso formativo focalizzato alla figura dell’EGE, a cui Schneider Electric ha deciso di aderire.”

Schneider Electric da sempre punta al valore della formazione a tutti i livelli: sono necessarie competenze qualificate e multisettoriali per riuscire a competere in un mercato in forte trasformazione. “Questo accordo di collaborazione con Fire ci consente di proporre ai nostri partner EcoXpert un percorso differenziante su tematiche di gestione dell’energia, di base ed avanzate” ha concluso Saul Fava.

Cosa prevede l’accordo Schneider Electric-Fire

Per maggiori dettagli è possibile rivolgersi a Fire.

Termoregolazione intelligente per una maggiore efficienza energetica

ABB, per venire incontro alle nuove esigenze di termoregolazione intelligente imposte dalla Direttiva 2012/27/UE nel luglio 2014, propone il proprio sistema ABB i-bus EIB/KNX, soluzione basata sul principale protocollo mondiale per il controllo e l’automazione degli edifici, che permette di coprire qualunque bisogno e funzionalità, sfruttando, inoltre, la possibilità d’integrare facilmente altri sistemi per ottimizzarne la flessibilità e l’affidabilità.

La capacità di adattarsi rapidamente alle nuove esigenze è una delle caratteristiche del sistema ABB i-bus EIB/KNX, che lo differenziano dalle altre soluzioni di Home e Building Automation, e lo portano ad arricchirsi costantemente di nuovi dispositivi.

disp termoregolazione intelligenteE’ il caso del nuovo dispositivo per il controllo proporzionale delle valvole degli apparecchi di riscaldamento o raffrescamento, comandabile tramite comunicazione in radiofrequenza EnOcean da parte dei termostati KNX, grazie al gateway wireless ENOcean EG/A 32.2.1.

Semplice da montare direttamente sulla valvola, senza cablaggio, il suo display permette sia di impostare localmente il livello di temperatura scelto, sia di visualizzarlo insieme agli eventuali allarmi. La batteria inclusa assicura un funzionamento per 4 anni, senza bisogno di manutenzione.

Completano le novità due nuovi termostati, dotati di 5 ingressi integrati, configurabili come:

Oltre alla misura della temperatura, uno dei due nuovi termostati dispone di sensori per il monitoraggio della qualità dell’aria, che consentono di rilevare il livello di anidride carbonica, il valore della pressione dell’aria e la percentuale di umidità.

Gli ingressi a bordo termostato consentono ad esempio di:

Il nuovo modulo logico ABA/S 1.2.1, mette a disposizione numerose funzioni logiche e matematiche, timer, controllori PID e molto altro, consentendo di implementare funzionalità avanzate che non possono essere normalmente realizzate utilizzando i dispositivi tradizionali (attuatori, sensori, ingressi, ecc.). L’interfaccia di programmazione in ETS inclusa nel nuovo modulo logico è semplice e intuitiva, mentre sono disponibili numerosi blocchi logici per coprire ogni tipo di richiesta/applicazione.

La programmazione permette sia di definire blocchi logici “composti” riutilizzabili in altre logiche dello stesso progetto e/o in altri progetti, sia di effettuare la simulazione off line e il monitoraggio on line dei moduli per facilitare e rendere più sicuro il lavoro del system integrator.

Per la modifica veloce di alcune variabili e la programmazione rapida dell’applicativo ETS è disponibile, infine, l’interfaccia di accesso Web.

Questo articolo è parte dello Speciale Termostati e regolazione del comfort.

3F Filippi: una nuova luce per gli ambienti di lavoro

Una nuova luce per migliorare il comfort e l’efficienza sul lavoro, è la proposta di 3F Filippi con la linea di corpi illuminanti 3F Architectural, concepita principalmente per questi contesti lavorativi.

Proprio la fiera speciale Light di Francoforte è stata l’occasione per presentare la linea 3F Architectural realizzata in collaborazione con Atelier(s) Afonso Femia, Park Associati, Geza e Andrea Ciotti.

“In questi anni – ha sottolineato Giovanni Bonazzi, amministratore delegato di 3F Filippi – la progettazione degli uffici si è evoluta: con la linea 3F Architectural la nostra azienda vuole proporre un nuovo approccio illuminotecnico, essenzialmente dedicato a questi spazi, così da affiancare i professionisti che richiedono una flessibilità maggiore”.

3F Trittico è un corpo illuminante a soffitto, dotato di tre o quattro bracci che garantisce una illuminazione diretta e indiretta. La possibilità di modificare l’assetto dei moduli luminosi consente di adattare l’illuminazione alle modifiche dei layout degli ambienti di lavoro.

3F Filippi Filoluce3F Filoluce è la piantana in acciaio dal design prettamente industriale. Il suo volume cilindrico si sviluppa da terra, evolvendosi in una serie di curve dalla rigidità smussata, fino diffondere la luce sul piano di lavoro, resa efficace e al tempo stesso confortevole da uno schermo in metacrilato altamente performante.

Disponibile a incasso, plafone e sospensione, il corpo illuminante 3F HD può essere installato singolarmente o a fila continua. La presenza di moduli ciechi per la componentistica permette l’alloggiamento della componentistica aggiuntiva necessaria all’implementazione del progetto (segnaletica, sistemi di emergenza, sensori di rilevazione luce naturale e/o presenza).

3F Mirella in alluminio e metacrilato sagomato viene proposto nella versione piantana e in quella XS, installabile a soffitto con apposite tige.

Il lancio dei nuovi prodotti si accompagna all’implementazione delle soluzioni sviluppate per la gestione della luce: le tecnologie di 3F Filippi permettono di interfacciarsi con i sistemi di controllo e regolazione degli apparecchi, da Casambi a Beg Luxomat, fino a ZetaQlab e Micas, una versatilità che consente la massima libertà di scelta fra le tecnologie presenti sul mercato.

Industria italiana sempre più smart grazie all’IIoT

In tema di Industrial Internet of Things (IIoT) in Italia siamo in una fase di pieno sviluppo. Lo certifica l’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, evidenziando anche questo aspetto nella ricerca “Internet of Things: connessi o estinti!”.

Il Piano Nazionale Industria 4.0 ha contribuito a diffondere conoscenza sul tema e a far adottare soluzioni IoT nelle aziende. Come evidenzia lo stesso Osservatorio: “Se un anno fa i risultati della Ricerca mostravano una scarsa consapevolezza delle imprese italiane verso la digitalizzazione e l’ammodernamento tecnologico legato al paradigma dell’Industria 4.0, oggi la situazione è ben diversa: solo l’8% delle imprese dichiara di non conoscere il tema (25% nel 2016), circa un terzo ha partecipato a eventi e incontri di approfondimento e il 28% sta valutando come passare all’azione.”

Situazione progetti IIoT

Nell’analisi dei progetti di IIoT più diffusi in Italia a emergere ci sono innanzitutto quelli relativi al controllo dell’avanzamento della produzione (31% dei casi), alla manutenzione preventiva (28%), a un maggior supporto agli operatori nello svolgimento delle attività sulla linea (22%) e al material handling (20%).

Poco dietro si segnalano le soluzioni per garantire l’efficienza energetica nella fabbrica (17%) e un miglior controllo qualità nelle fasi produttive e di assemblaggio (14%). Manutenzione predittiva (11%), sicurezza sul lavoro (8%) e gestione del ciclo di vita dei prodotti (5%) pur tra le applicazioni meno diffuse, allo stesso tempo sono quelle che potrebbero avere impatti più rilevanti sui processi aziendali.

IIoT Osservatorio Politecnico di Milano

Questo il quadro, in sintesi, che in qualche modo certifica come l’IoT abbia incontrato l’industria italiana. Lo confermano anche le parole di Giovanni Miragliotta, responsabile scientifico dell’Osservatorio Internet of Things: “nella nostra analisi empirica i segnali sono estremamente positivi: i livelli di consapevolezza e di rilevanza di questa trasformazione sono elevatissimi anche grazie al Piano nazionale. Il numero di imprese che hanno stilato progetti in alcuni ambiti specifici è quasi raddoppiato negli ultimi 12 mesi e si registrano anche diverse Pmi impegnate in questo percorso di trasformazione, dimostrando che se c’è un vertice lungimirante la dimensione non è un ostacolo. E in prospettiva la situazione potrà solo migliorare ulteriormente anche grazie all’arrivo d’infrastrutture tecnologiche quali le reti, in grado di alimentare ulteriormente il progresso. Direi, quindi, che in questa prospettiva il bicchiere è mezzo pieno, anche qualcosa di più”.

Giovanni MiragliottaA proposito di Piano nazionale Industria 4.0, è importante che questa misura venga prorogata in modo da offrire una certezza di medio-lungo termine in termini di piani e investimenti?

Su questo punto sono decisamente più aperto, nel senso che tantissime imprese da noi studiate in questi anni avevano già cominciato ad attivarsi ben prima del Piano, per ragioni di competitività. Certamente esso ha costituito un’occasione importante per investire, nel rinnovamento degli asset oppure anche solo nel rinnovamento di alcuni software. Il Piano, inoltre, ha compreso in modo corretto il tema della formazione, ma le imprese sono consapevoli che devono procedere con o senza tale misura. Non credo però sia pensabile a una sua proroga ad libitum. Oltretutto, il costo di un macchinario o di un’infrastruttura è una piccola parte rispetto all’onere del cambiamento complessivo in termini organizzativi.

Qual è l’aspetto maggiormente percepito come vantaggioso tra quelli promossi dal piano nazionale in termini di applicazioni tecnologiche?

Le soluzioni attualmente più in voga, in termini di tasso di penetrazione, sono quelle frutto della combinazione tra IoT e Analytics, ambiti già di per sé inseparabili, così come molto forte è la possibilità di sfruttare le opportunità di cloud computing, relativamente al settore manifatturiero.

L’intelligenza artificiale può rappresentare un ulteriore volano per la digitalizzazione dell’industria?

Più che un volano, è una necessità. Con le aspettative crescenti in termini di impiego delle informazioni e della necessità di saper prendere delle decisioni, l’AI diverrà essenziale, nel senso di capacità della macchina di prendere autonomamente alcune decisioni tipicamente affidate all’uomo. Non è però un percorso immediato o a breve termine: ci aspetta un lungo lavoro di comprensione del dato e di addestramento del software dedicato.

La fabbrica connessa tra tecnologie, agevolazioni e competenze

La quarta rivoluzione industriale vale, in Italia, 1,7 miliardi di euro: ce lo confermano i dati 2017 sugli investimenti in beni e servizi legati alla fabbrica connessa e – complici gli incentivi del Piano Industria 4.0 – le percentuali di aziende che hanno colto i benefici di iperammortamento (36%) e superammortamento (52%).

Ma le statistiche dell’Osservatorio Industria 4.0 della School of Management del Politecnico di Milano evidenziano anche un 16% di realtà imprenditoriali che ancora non conosce il piano nazionale e, di conseguenza, sarà meno propenso ad adeguare i propri impianti con sistemi di smart manufacturing.

industria 4.0Terreno fertile da coltivare e da sensibilizzare in questo inarrestabile panorama di trasformazione digitale che vede nella conferma del Piano Impresa 4.0, approvato dal Governo nella Legge di Bilancio 2018, nuova linfa strategica per l’innovazione e la competitività del sistema manifatturiero italiano.

Non dimentichiamo, nella corsa alla fabbrica intelligente e interconnessa, gli stimoli provenienti dalle aziende fornitrici di tecnologie e di servizi digitali per applicazioni di smart manufacturing, in prima linea nell’aiutare clienti e imprenditori a cogliere non solo i vantaggi economici ma anche i benefici apportati dal concetto di Impresa 4.0 porta in termini di efficienza e produttività. Assumono importanza, in periodi di tale fermento tecnologico, normativo e “culturale”, occasioni di confronto e di analisi come il convegno “Industria 4.0, evoluzione tecnologica e nuove agevolazioni”, che ha riunito a SAVE Milano 2018 big player, consulenti fiscali e professionisti del mondo digitale.

Impresa 4.0 significa affiancare alle tecnologie abilitanti competenze utili allo sviluppo della fabbrica connessa

A ognuno la propria fabbrica connessa

Una prima interessante considerazione riguarda il target del Piano Impresa 4.0: non esistono grandi soluzioni digitali per grandi industrie, per ottenere processi ottimizzati ed efficienti serve analizzare ogni singolo contesto produttivo e ritagliare sistemi di interconnessione tra macchine, impianti e piattaforme su misura.

“Valorizzare l’idea di smart manufacturing in Italia significa adattare l’offerta di tecnologie e servizi al modello imprenditoriale prevalente, quello dell’impresa – commenta Matteo Masi di Cisco Italia -. E’ importante in questa prospettiva saper razionalizzare la proposta dedicata al mondo industriale in soluzioni IT espressamente pensate per il contesto manifatturiero italiano”.

Nasce così un concetto di Impresa 4.0 declinato in sei ambiti, che confermano la progressiva convergenza tra mondo informatico e “operations” industriali:

Impresa 4.0 significa gestire i dati

convegno save fabbrica connessaSe negli ultimi cento anni abbiamo assistito a cambiamenti tecnologici dirompenti, sul fronte industriale come nella sfera professionale e nell’esistenza quotidiana, lo scenario digitale cambia nuovamente le carte di tavola, in quanto caratterizzato da un aspetto finora inedito: il dato. O per meglio dire, la memorizzazione di dati, la comunicazione tra oggetti e la gestione remota che creano valore per l’azienda in termini di manutenzione predittiva, efficienza e ottimizzazione dei processi.

Al collegamento tra Internet of Things e Impresa 4.0 è dedicato l’intervento di Andrea Boccotti di IBM Italia, che ha sottolineato la necessaria trasformazione dei fornitori di hardware in aziende in grado di offrire altrettanti servizi a valore aggiunto legati a cloud manufacturing e IoT.

“Le nuove sfide del settore riguardano l’eterogeneità dei protocolli di comunicazione, la crescente necessità di integrazione tra macchine e le minacce legate a privacy e cyber security – commenta Boccotti -. Rimane poi il problema di natura più culturale legato alla scelta del cloud, perché molte aziende ancora oggi preferiscono tenere i propri dati “in casa”. Ritengo invece importante sensibilizzare il tessuto imprenditoriale italiano sulle potenzialità del cloud, maggiore abilitatore di Impresa 4.0 in quanto oggi estremamente sicuro ed economicamente accessibile”.

Testimoniano la ulteriore necessità di competenze in ottica IoT i risultati di uno studio realizzato nel 2017 da IBM e Digital 360°, che fotografano un mercato del cloud manufacturing ricco di “volontà” ma dagli ancora inespressi potenziali pratici. “Il vento sta cambiando, ma le aziende devono abbandonare gli strumenti cartacei e i tradizionali fogli di calcolo per sperimentare appieno i vantaggi della pianificazione dei processi produttivi e della manutenzione predittiva” conclude il relatore.

Il mercato dell’automazione industriale punta alla convergenza tra macchine intelligenti, impianti e sistemi intelligenti in un concetto “olistico” di smart manufacturing

Incentivi fiscali e competenze per la fabbrica connessa: ecco il piano Impresa 4.0

industry 4.0Come ogni innovazione, la digitalizzazione dell’industria ha un costo. E richiede investimenti che spesso spaventano gli imprenditori poco avvezzi alle ultime politiche fiscali. “Il Governo italiano ha confermato lo stanziamento di fondi dedicati a diversi incentivi strutturali per sostenere investimenti in soluzioni di interconnessione per l’industria – sottolinea Daniele Migliavacca, rappresentante della società di consulenza Warrant Group -. La normativa nasce nel 2015, ma la Legge di Bilancio 2018 ha incrementato e perfezionato le misure nel Piano Impresa 4.0”.

Insieme alla proroga di iper ammortamento al 250% e super ammortamento al 130% (non più al 140%), di particolare interesse per la fabbrica connessa è l’ampliamento dei software ammessi all’agevolazione relativa ai beni immateriali (140%) collegati all’acquisto di soluzioni hardware oggetto di iper ammortamento. Tra le new entry, i sistemi di gestione della supply chain legati all’e-commerce, i servizi digitali per fruizione immersiva, interattiva, ricostruzioni 3D, realtà aumentata e le piattaforme per la gestione integrata della logistica.

Il Piano Impresa 4.0 prevede poi ulteriori supporti, sempre dedicati a tutte le realtà imprenditoriali su tutto il territorio nazionale, quali i finanziamenti agevolati per le Pmi che investono in nuovi macchinari (nuova Sabatini), i fondi per le start-up innovative e il credito d’imposta incrementale del 50% sugli investimenti in Ricerca e Sviluppo sostenuti dalle aziende nel periodo 2012-2014.

Dulcis in fundo l’evoluzione di natura concettuale del nuovo piano Impresa 4.0 che accorda alla formazione un ruolo da protagonista nello sviluppo dell’industria intelligente.

La “formazione 4.0” introdotta dalla Legge di Bilancio 2018, in affiancamento agli incentivi alla formazione professionale in essere, aiuterà le imprese a innovare anche tramite le competenze delle figure coinvolte nel processo di digitalizzazione attraverso un credito d’imposta pari al 40% del costo aziendale del personale per il periodo di formazione.

“Sebbene avessimo già compreso l’importanza delle risorse umane in questo passaggio epocale, il Piano 2018 riconosce alla formazione il ruolo “ufficiale” di asset per lo sviluppo dell’Impresa 4.0 – sottolinea anche Marco Gamba, Smart Manufacturing Project Manager di Schneider Electric, intervenuto per presentare le peculiarità della nuova piattaforma di smart manufacturing EcoStruxure -. Tecnologia, normativa e formazione convergono in una visione strategica che fa della fabbrica connessa ed efficiente un indiscutibile punto di forza del manifatturiero italiano”.

Non solo distributori: gli specialisti del fotovoltaico scelgono l’integrazione

Cambia il panorama delle rinnovabili, inserite a pieno titolo nel processo di convergenza digitale dalla smart home alla smart city, cambia il ruolo dei distributori, capaci di riemergere dalla crisi del fotovoltaico con una rinnovata offerta di prodotti, soluzioni e servizi che accompagnano l’installatore dal primo contatto con il cliente alle attività di monitoraggio e gestione degli impianti.

Un “ecosistema fotovoltaico” di marchi e programmi dedicati ai professionisti del mondo elettrico che sposta l’attenzione dalla tradizionale rivendita di componenti e accessori per energie rinnovabili al concetto di soluzione completa, frutto di una affidabile rete di partner.

Moduli fotovoltaici, inverter, batterie di accumulo, ottimizzatori, dispositivi di automazione, solare termico, colonnine di ricarica per veicoli elettrici, piattaforme cloud e innovativi servizi di assistenza… il fermento tecnologico di questa integrazione impiantistica che connette sistemi elettrici, comfort ed efficienza energetica, più volte “decantato” nei nostri approfondimenti su MCE 2018, trova perfetta corrispondenza nella nuova identità dei distributori specializzati in fotovoltaico e altre energie rinnovabili, oggi protagonisti della digital energy.

Nel fotovoltaico, efficienza e prestazioni partono dai moduli

coenergia distributori MCE Sebbene l’integrazione e la casa connessa si confermino “leitmotiv” di MCE anche sul fronte delle rinnovabili, non sono mancate nell’area That’s Smart interessanti innovazioni tecnologiche più strettamente legate ai componenti del nostro impianto green.

A cominciare dai moduli fotovoltaici Trienergia, fiore all’occhiello della proposta Coenergia per la realizzazione di edifici sostenibili. I pannelli fotovoltaici di nuova generazione, interamente prodotti in Italia, sfruttano la tecnologia MWT Back-Contact, in grado di offrire a ogni modulo massima efficienza (fino al 20%) e una maggiore affidabilità rispetto alle celle fotovoltaiche standard, grazie all’eliminazione dei punti di saldatura. Una soluzione innovativa anche sul fronte estetico, nelle finiture full black, disponibile nelle versioni da 60, 42 e 21 celle, con la possibilità di combinare moduli triangolari e rettangolari, ottenendo fino al 50% in più di potenza installata su tetti a falda triangolare e accelerando i tempi di ritorno dell’investimento.

as solar MCE 2018Qualità, prestazioni ed efficienza guidano anche l’offerta multibrand di AS Solar, che include moduli in silicio mono e policristallino, in film sottile e a tecnologia ibrida. Tra i pannelli solari presentati spiccano in particolare le tecnologie targate Panasonic e LG, realizzate secondo elevati standard tecnologici e di sicurezza, con materiali di qualità e assemblate in modo da garantire solidità, efficienza e durata nel tempo (garanzia 25 anni). Grazie al più ampio spettro luminoso e al basso coefficiente di temperatura, i moduli Panasonic HIT offrono una resa del 5-10% superiore ai prodotti cristallini tradizionali.

Altrettanto affidabile e prestante la proposta solare di LG, con moduli fotovoltaici sottoposti a rigidi controlli in ogni fase della produzione e realizzati con materiale anodizzato, allo scopo di ridurre i danni causati da pioggia, neve e correnti marine, aumentandone il ciclo di vita.

stand distributori bayware MCE 2018Rinnovabili smart verso la mobilità elettrica

Dal componente all’impianto smart, allo stand BayWa r.e. è andata in scena l’energia solare connessa: sistemi di accumulo, colonnine di ricarica per la mobilità elettrica e sistemi di gestione dell’energia integrati alle piattaforme per l’automazione domestica, per offrire agli utenti una gestione intelligente dei consumi elettrici grazie ai più innovativi servizi digitali.

Nell’ambito di questa interconnessione tra tecnologie, BayWa r.e. pone l’accento su due soluzioni: B-Box HV di BYD, la batteria modulare con elevato livello di stabilità e sicurezza, fornita dall’azienda leader nelle batterie al litio e l’infrastruttura di ricarica intelligente KeContact P30, del manufacturer austriaco Keba.

tecno-lario MCE 2018Sempre in tema di mobilità elettrica, anche Tecno-Lario concede ampio spazio alla variegata proposta di soluzioni per la ricarica di veicoli elettrici, con dispositivi e colonnine “made in Europe” targate ABB, Keba e RWE. Risale per esempio al 2009 la partnership con la tedesca RWE Effizienz, che vanta migliaia di stazioni di ricarica pubbliche installate e monitorate da remoto in 20 Paesi europei.

Dalla ricarica standard, alla veloce, alla ultraveloce, le infrastrutture RWE, distribuite e gestite in Italia da Tecno-Lario, soddisfano diversi contesti: box privati, aree condominiali comuni, parcheggi aziendali o pubblici, pensiline e stazioni di parcheggio fotovoltaiche. Ogni dispositivo è disponibile in versione con e senza gestione intelligente del dato di ricarica, in base alle esigenze di ogni applicazione pubblica o privata.

Da classici distributori a specialisti della digital energy

distributori pm service MCE 2018Controllare, registrare e suggerire sono i compiti di Omnia Genius, la novità per il monitoraggio smart degli impianti solari e dei consumi energetici lanciata a MCE 2018 da P.M. Service.

Il dispositivo IoT dedicato a utenti domestici e piccole imprese collegati alla rete di bassa tensione offre ai clienti finali informazioni sulle abitudini di consumo, simulazione della bolletta, monitoraggio dell’impianto fotovoltaico, temperatura esterna e interna, gestione della climatizzazione e dei carichi elettrici, ma anche funzioni anti intrusione. Il tutto grazie alla presenza di un gateway che raccoglie, memorizza localmente e trasferisce al cloud i dati, successivamente messi a disposizione tramite app.

ok solarAgli utenti finali e alle potenzialità della digital energy è dedicata anche Huawei FusionHome, soluzione intelligente che integra tecnologie digitali e impianti fotovoltaici smart nei sistemi di automazione domestica, per una casa davvero efficiente, connessa e controllabile in ogni suo aspetto. Come ottenere benessere e risparmio senza complicare la vita degli abitanti della smart home?

La piattaforma di gestione FusionHome, che arricchisce l’offerta di Ok Solar legata alle soluzioni Huawei, controlla e fornisce informazioni sull’impianto fotovoltaico dialogando con il nuovissimo Smart Energy Center – inverter monofase ibrido predisposto all’energy storage -, lo Smart PV Optimizer e la Cassetta di sicurezza Smart PV, combinando la produzione da rinnovabili, l’accumulo e la gestione dei carichi con gli altri automatismi della casa connessa.