Parlare di luce a LED di fronte a una nutrita platea di professionisti del mondo elettrico potrebbe suonare quasi scontato. Eppure, nell’evoluzione che dal primo e celebre LED blu del premio Nobel Nakamura ha portato alla diffusione di questa tecnologia di natura elettronica nei sistemi di illuminazione di tutto il mondo non sono mancate – e ancora non mancano – difficoltà nell’interpretare e applicare parametri del tutto nuovi rispetto alle tradizionali sorgenti luminose.
Serve formazione, servono competenze che integrino impiantistica elettrica, elettronica e soluzioni smart, nonché ulteriori approfondimenti sui vantaggi dell’illuminazione a LED, sulle normative a essa legate e sull’ampia gamma di soluzioni oggi a disposizione di progettisti e installatori.
Da questi aspetti nasce la riflessione proposta al pubblico di Elettromondo 2018 dal prof. Gianni Forcolini, docente di progettazione illuminotecnica del Politecnico di Milano, in occasione del convegno dedicato all’illuminazione. “La luce a LED, in qualunque contesto applicativo, risulta parte integrante di un progetto di più ampio respiro, che tiene conto non solo delle sorgenti e dei corpi illuminanti da installare, ma anche degli altri componenti optoelettronici – precisa l’architetto -. Microelettronica, ottica, fotometria, colorimetria, illuminotecnica e impiantistica sono le fondamenta di un complesso di prodotti e materiali legati alle nuove frontiere dell’illuminazione a LED”. Senza dimenticare gli aspetti di benessere psicofisico riconducibili al noto concetto di Human Centric Lighting e la questione normativa, importante soprattutto in contesti professionali e commerciali.
Gli impianti di illuminazione a LED consentono massima personalizzazione e piena soddisfazione dei requisiti del progetto illuminotecnico.
Lungi dal rappresentare una pratica “assodata”, l’illuminazione a LED resta al centro del dibattito, sia per le caratteristiche della sorgente luminosa, ben lontana dalle tradizionali lampade a incandescenza, alogene, a scarica e fluorescenti, sia per quegli aspetti di smart lighting e integrazione impiantistica che dominano l’attuale mercato dell’illuminazione.
Ecco perché ripercorrere la rivoluzione del LED in questi 8 punti chiave, utili a fare chiarezza sui vantaggi dell’adozione di questa tecnologia:
Una volta approfonditi i plus di un progetto illuminotecnico a LED, non resta che sbizzarrirsi tra le tipologie di prodotto e i marchi più adatti alla nostra realizzazione: sui cataloghi dei migliori produttori globali si trovano LED strip, soluzioni lineari, moduli poligonali, circolari, rettangolari e altre interessanti proposte in termini di prestazioni e destinazioni d’uso.
“La soluzione lineare – aggiunge il prof. Forcolini -, ha ottenuto ottimi riscontri negli ultimi anni in quanto adatta a diverse applicazioni, soprattutto negli ambienti interni, per loro natura architettonica caratterizzati da linee (pareti, angoli, mobili, …), e ideale nel caso di spazi ridotti”.
Quando il progetto richiede invece elevata potenza, entrano in gioco i LED COB (Chip-on-Board), molto apprezzati da produttori di corpi illuminanti e lighting designer per il flusso luminoso nettamente superiore alle lampade a incandescenza tradizionali combinato a dimensioni davvero compatte. Interessanti, infine, le potenziali applicazioni dei tubi a LED negli interventi di retrofit dei sistemi di illuminazione tradizionali.
Pensando al mercato italiano, il relatore sottolinea un ultimo ma significativo aspetto che avvantaggia i professionisti nella selezione di tecnologie all’avanguardia: “Se l’industria elettronica nostrana non può competere nella produzione dei LED, segmento dominato dai “big” asiatici e statunitensi, l’eccellenza made in Italy si rispecchia nell’ampia e sofisticata proposta di componentistica per il lighting e nel rinomato design dei corpi illuminanti, assemblati con materiali di alta qualità”.