Il mercato della sicurezza tra normative e formazione

Giulio Iucci – presidente di Anie Sicurezza – vanta un punto di vista privilegiato sul mercato della sicurezza, della sua evoluzione e sull'importanza della normativa e della formazione dei professionisti
mercato della sicurezza

Il mercato della sicurezza e dell’automazione degli edifici è in costante crescita soprattutto in un periodo storico  nel quale la vede coinvolta in tutti gli ambiti: building automation, infrastrutture intelligenti, energia, digitalizzazione.

Ne abbiamo parlato con Giulio Iucci, il Presidente di ANIE Sicurezza, l’Associazione che – all’interno di ANIE Federazione – raggruppa i principali operatori del settore della sicurezza antincendio, antintrusione, TVCC, controllo accessi e building automation.

Come si è modificato il mercato della sicurezza in questi anni e quali sfide è chiamato a raccogliere?

Giulio Iucci presidente Anie SicurezzaLa necessità di essere sicuri e proteggere i beni materiali (inclusi gli esseri umani) e immateriali (compreso tutto il mondo dell’ICT), oggi, è un’esigenza sempre più sentita a tutti i livelli dalle grandi infrastrutture alle reti di comunicazione, dai luoghi di aggregazione fino alle abitazioni private. Lo rilevano tutte le indagini demoscopiche e lo rileva anche il mercato, che da anni recepisce questo sentiment diffuso.

Il settore ha dato risposte adeguate rinnovando la propria offerta con prodotti sempre più sofisticati ed innovativi dal punto di vista tecnologico. Ma è il concetto stesso di sicurezza ad essere evoluto. Essa non viene più percepita per settori, ma come un unico “ambiente” che consente la supervisione del tutto, nell’ottica di quello che oggi viene chiamato Early Warning, (sicurezza predittiva).

Questa è esattamente la “convergenza” di cui si parla, in primo luogo tra sicurezza fisica e sicurezza logica: un approccio per governare la complessità grazie alla “digitalizzazione” dove ogni sistema è collegato; da qui la crescita di soluzioni software che permettono ai sistemi di essere interoperabili.

Lo sviluppo tecnologico è il driver che ha portato alla “convergenza” concettuale e sistemica di settori appartenenti allo stesso mondo o limitrofi: security, safety ed automazione. Questa rappresenta la vera svolta e la sfida che come ANIE accettiamo. Quanto al rapporto tra uomini-tecnologie, a mio avviso non vi sarà convergenza, come non dovrà esserci “collisione”, ma semplicemente una ridefinizione dei ruoli.

Mi spiego meglio: la tecnologia non è e non sarà solo un sensore che invia un allarme, che viene preso in carico da un uomo il quale interviene tramite una procedura. La tecnologia è centrale, è in grado di intercettare un numero elevatissimo di informazioni, di correlarle e metterle a disposizione dell’uomo, il tutto ad una velocità elevatissima.

La filiera nei sistemi complessi comprende: monitorare, intercettare, correlare, interpretare, intervenire, contenere, ripristinare, apprendere, implementare. La tecnologia non sostituisce quindi l’uomo, ma è un potentissimo mezzo di supporto alle decisioni. L’uomo c’è sempre: all’inizio, quando costruisce la logica e l’architettura del sistema; durante, quando programma la tecnologia e la manutiene; alla fine quando prende le decisioni ed interviene, ma anche quando corregge ed implementa.

Quali sono i traguardi più complessi da raggiungere sul fronte normativo e sul fronte del mercato?

Come dicevo poco fa, sicuramente l’evoluzione più importante è la convergenza, l’integrazione fra sistemi. In uno scenario complesso, anche sul mercato ha successo chi si propone come provider di soluzioni tecnologiche a tutto tondo, tailor-made, fatte su misura rispetto al contesto di applicazione. Far dialogare soluzioni diverse significa cercare un linguaggio comune per le diverse tecnologie dell’edificio, contemporaneamente, per essere in grado di modulare le diverse funzioni e calibrare il singolo intervento tecnologico in sinergia con tutti gli altri impianti e apparecchi dell’edificio.

Su questo punto l’industria tecnologica italiana rappresentata da ANIE, non solo quella della sicurezza, ma quella impiantistica in genere, è particolarmente avanzata.

Temi sempre più attuali saranno il monitorare e se possibile il “governare” i processi e le evoluzioni appena descritti. Di grande interesse anche il posizionamento delle aziende di settore e delle relative competenze aziendali e professionali che abbracciano tutta la filiera: dalla realizzazione e distribuzione di un prodotto, alla progettazione, installazione e manutenzione di un sistema. da un punto di vista tecnologico e normativo, degli equilibri tra gli attori in gioco e dei processi da ridefinire.

mercato della sicurezzaIl compito di ANIE Sicurezza sarà quindi quello di tutelare e valorizzare tale filiera garantendone la qualità, dando importanza e dignità all’imprenditoria di questo settore, con azioni costruttive verso il mercato e le istituzioni.

Come associazione ANIE promuoviamo corsi di formazione professionale per elevare e certificare la qualità; confermiamo ed implementiamo delle task di lavoro nelle quali studiare e interpretare i fenomeni emergenti anche in modalità multidisciplinare (tecnologia, operatività, legalità, ecc.), a tutela dei nostri associati, ma soprattutto della collettività.

Siamo convinti che la sicurezza, nel significato più pieno del termine, soprattutto in questo momento storico, sia trasversale a tutti i settori e percepita dal cittadino come una esigenza primaria. Normazione e mercato sono due temi che abbiamo recentemente affrontato in una recente Tavola Rotonda: agli albori di questo settore, le normative sono state concepite ed ideate per dare una spinta propulsiva a giovani imprese con grandi idee.

Oggi, sempre più spesso, la normazione (nella sua accezione di “insieme di regole e specifiche tecniche”) rischia di venire percepita come elemento che in qualche modo “attutisce” lo sviluppo innovativo di prodotti, sistemi e soluzioni. Nel corso di questi anni moltissimi operatori, tanti dei quali espressione di nostre aziende associate, si sono adoperati per completare il corpus normativo dei nostri settori. Dobbiamo ritornare alla norma come “driver di sviluppo”, attraverso partecipazione, azione e propositività verso gli Enti Normatori, sia nazionali che internazionali. Un mercato più “consapevole e partecipativo” fa bene a tutti.

La formazione è un elemento importante per gli operatori del settore. Quali sono le vostre proposte per progettisti e installatori?

Come sempre, nelle fasi di grande cambiamento, la sfida principale per mantenere lo spazio di mercato è quella di essere preparati. La tecnologia non può sostituire in toto l’uomo, ma è un potentissimo mezzo di supporto alle decisioni.

Le aziende devono comunque avere competenze software digitali, seppur coniugate nel loro ambito di riferimento, che comunque rimane la Sicurezza fisica. E proprio perché crediamo che al centro di tutto ci sia sempre l’uomo con la sua professionalità, abbiamo investito sulla formazione.

Ricordo, per esempio, il corso di formazione FIRE-EVAC organizzato in collaborazione con l’ente di certificazione IMQ, il primo e unico in Italia per qualificare questo genere di professionisti. Un progetto formativo in grado di offrire a tutti gli operatori del settore una preparazione puntuale, sia tecnica che pratica, per fornire le competenze necessarie per l’attività di manutenzione dei presidi e degli impianti antincendio.

Sul fronte privacy, siamo in attesa dell’adeguamento della normativa da parte del legislatore, sapendo che la linea che divide la sicurezza dalla privacy è sottile, ma anche che la tecnologia nel nostro Paese è all’avanguardia e sarà in grado di ottemperare alle necessità di entrambi questi due aspetti.

Come presidente ANIE Sicurezza, insieme a tutti i nostri associati, siamo impegnati a monitorare e se possibile “governare” i processi e le evoluzioni appena descritti, da un punto di vista tecnologico, normativo, degli equilibri tra gli attori in gioco e dei processi da ridefinire.

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