I rappresentanti di Consiglio europeo, Parlamento e Commissione hanno siglato l’accordo che modifica e amplia il quadro normativo europeo al 2030 sulle energie rinnovabili, compresi l’autoconsumo e i trasporti: 32% di energie rinnovabili; 14% per il settore dei trasporti e sostegno per i consumatori che autoproducono energia.
Sono state quindi approvate due delle otto proposte legislative del pacchetto “Energia pulita per tutti”. La prima delle proposte – l’aggiornamento della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (EPBD Directive) – era stata approvata in aprile.
Alzato quindi il target relativo alla quota di energie rinnovabili dal 27% al 32% con una revisione (verso l’alto) entro il 2023.
Secondo quanto approvato, nel settore trasporti almeno il 14% del carburante deve provenire da fonti rinnovabili entro il 2030, inoltre è previsto un aumento dell’utilizzo di biocarburanti di seconda generazione con un target al 3,5%.
L’accordo provvisorio individua un sotto-obiettivo con un aumento annuo dell’1,3% delle energie rinnovabili per gli impianti di riscaldamento e raffreddamento, calcolato su un periodo di 5 anni a partire dal 2021.
Gli Stati membri devono garantire che le informazioni sul rendimento energetico e la quota delle energie rinnovabili nei loro sistemi di teleriscaldamento e raffreddamento siano fornite ai consumatori finali in modo accessibile. I clienti dei sistemi di teleriscaldamento o di raffreddamento che non sono efficienti sono autorizzati a rescindere i loro contratti al fine di produrre autonomamente il riscaldamento o il raffreddamento da fonti di energia rinnovabile.
Gli Stati membri devono garantire che un consumatore abbia la possibilità di:
L’accordo necessita ora dell’approvazione sia dei ministri dell’Unione Europea, sia dei deputati al Parlamento europeo. Successivamente la legge entrerà in vigore 20 giorni dopo la data di pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE e dovrà essere recepita dagli stati membri entro il 30 giugno 2021.
“Questo accordo rappresenta un punto di svolta nelle politiche europee di contrasto al clima – come sottolineato da Simone Mori, Presidente di Elettricità Futura – e dimostrano l’impegno delle istituzioni comunitarie nella costruzione di un’economia decarbonizzata. Il percorso di transizione energetica non è reversibile e ora è necessario che i governi nazionali creino le condizioni ottimali per centrare gli obiettivi”.