Comfort climatico ottimale con LG MULTI V 5

Comfort climatico ed efficienza energetica per i punti vendita di MD SpA. uno dei più importati player della grande distribuzione italiana, grazie alle soluzioni di climatizzazione per raffrescamento e riscaldamento di LG Electronics ideali sia per store di nuova realizzazione sia per ristrutturazioni.

Per garantire un efficientamento elevato e la temperatura ottimale in qualsiasi condizione sono stati installati i sistemi MULTI V 5 a portata di refrigerante variabile (VRF). Grazie all’innovativo Dual Sensing Control – che rileva sia la temperatura che l’umidità (esterna e interna) aiutando il sistema a valutare le condizioni climatiche nei minimi dettagli – è possibile gestire in modo efficace ed efficiente sia il raffrescamento sia il riscaldamento.

sistemi Multi V 5 MD_1Altre fondamentali caratteristiche di MULTI V 5 di LG sono il compressore inverter di ultima generazione coniuga massima efficienza, affidabilità e durata e l’elevata capacità delle unità esterne che la rendono la soluzione ideale per la climatizzazione di grandi edifici.

Gli store di MD hanno una metratura di 1600 m2 e la soluzione scelta è composta da due macchine esterne da 14 Hp con 8 cassette a 4 vie da 10,2 kW nelle aree di vendita, mentre nelle zone di lavorazione (come l’area forno o quella della lavorazione carni) sono state installate macchine commerciali con multisplit o cassette a 4 vie.

Le cassette a 4 vie sono indipendenti e possono rilevare la temperatura della zona in cui sono installate e variare la portata del refrigerante così da impostare temperature differenti nelle diverse aree del supermercato.

LG Electronics ha supportato MD in tutte le fasi del progetto, dall’individuazione della soluzione più appropriata, all’implementazione fino al primo avviamento.
“La collaborazione con MD ci ha permesso di realizzare già più di cinquanta progetti in tutta Italia. – ha dichiarato Gianluca Figini, Air Conditioning & Energy Solutions Director, LG Electronics Italia – Ci aspettiamo in futuro di proseguire questa cooperazione con soluzioni in grado di soddisfare tutte le esigenze, introducendo anche funzionalità aggiuntive come il controllo da remoto centralizzato, già disponibile ma non ancora implementato”.

Multi V 5 comfort ottimale M

Nuovo armadio per la quadristica: Rittal VX25

Rittal VX25 è il nuovo armadio ideato per la filiera della quadristica che offre massima qualità e disponibilità continua dei dati, riduzione della complessità e risparmio di tempo, oltre ad una totale sicurezza in fase di montaggio. Il nuovo armadio Rittal è compatibile con Industria 4.0

L’armadio componibile VX25 è il risultato di 5 anni di studi per realizzare un successore al Sistema TS 8 – l’armadio di Rittal che ha avuto maggior successo in assoluto – che garantisse le caratteristiche consolidate aggiungendo nuove soluzioni e vantaggi.

Rittal VX25 è un concentrato di innovazione, affidabilità e stabilità dove la V sta per Versatilità, la X per l’avvenuta soddisfazione dei requisiti degli utenti e il 25 indica il passo meccanico di 25 mm attorno al quale sono costruite tutte le simmetrie dell’armadio.

Come è fatto Rittal VX25

Il nuovo prodotto si basa sulla filosofia “Less is more”, che ha permesso di ridurre significativamente la complessità della tecnologia dell’armadio elettrico proprio grazie al passo da 25 mm e alla totale simmetria che garantisce una riduzione dei componenti e dello spazio necessario per lo stoccaggio.

interno Rittal VX25VX25 poggia su 5 pilastri di progetto:

“Rittal VX25 è nato da uno studio che ha coinvolto i principali clienti – spiega Marco Villa, amministratore delegato di Rittal per l’Italia -. Il nostro obiettivo era quello di proporre un sistema di contenimento più moderno, che rispondesse alle logiche della digitalizzazione e rafforzasse la catena del valore che Rittal vuole proporre”.

profilo Rittal VX25L’innovazione in 7 step

  1. Il telaio che offre accessibilità da tutti e quattro i lati, il più esterno dei due piani di montaggio è allestibile dall’esterno senza l’impiego di accessori aggiuntivi, lo stesso vale per la nuova opzione di installazione posteriore della piastra di montaggio. Inoltre, i 20 mm in più di profondità di installazione garantiscono uno spazio di manovra aggiuntivo.
  2. Il nuovo profilo del telaio è stato unificato lungo tutto il perimetro dell’armadio, semplificandone notevolmente l’espandibilità.
  3. I divisori e i pannelli di segregazione, le coperture di protezione dai contatti accidentali possono essere montati direttamente dall’esterno sul profilo del telaio quando la parete laterale o posteriore è stata rimossa.
  4. Tra i plus, quello di non dovere eseguire alcuna lavorazione meccanica nella porta montata con cerniere a 180°. La nuova cerniera a 180° può essere montata rapidamente e facilmente senza eseguire forature: in questo modo le porte sono facili da sganciare e agganciare.
  5. Nuovo sistema di maniglie con fissaggio a scatto e senza attrezzi che riduce di circa il 50% del tempo di montaggio.
  6. Tutti gli accessori standard dell’armadio possono essere installati nello zoccolo grazie alla loro compatibilità. Oltre ai giunti di accoppiamento e alle guide di fissaggio, i cavi possono essere facilmente posizionati e fissati sugli elementi a chassis. Questo consente di risparmiare tempo e garantire sicurezza.
  7. Assemblaggio facilitato poiché tutte le viti sono montate nella direzione dell’accoppiamento.

A SPS 2018, tra automazione 4.0 e sfida digitale

Non c’è automazione senza connessione, ci insegna SPS 2018. Un’ottava edizione da 808 espositori, 35mila visitatori e un fermento tecnologico senza precedenti per il settore industriale italiano, che ha risposto alla “chiamata” parmense mostrando maturità e grande apertura verso la trasformazione digitale, ormai protagonista di ogni aspetto della produzione e della gestione aziendale.

Un concetto di Impresa 4.0 in costante evoluzione, che dal successo del piano nazionale riconfermato anche per il 2018, sembra contare oggi anche sulla crescente consapevolezza dei player circa i vantaggi della fabbrica connessa.

L’ecosistema digitale ha così trovato a SPS 2018 un ambiente fertile – nei seminari, nell’area cultura 4.0, nelle innovative soluzioni in mostra agli stand e, soprattutto, nel Digital District – per la diffusione delle tecnologie e delle conoscenze necessarie ad affrontare quell’innegabile convergenza tra produzione industriale e mondo IT, verso le ultime frontiere di big data, cloud e intelligenza artificiale.

La sfida digitale di SPS 2018 parte dall’integrazione

Abb a Sps 2018Un’interessante declinazione di questa convergenza digitale nell’industria emerge da ABB Ability, l’approccio integrato di ABB che spazia dal singolo componente per l’automazione al cloud, con prodotti, sistemi, soluzioni e servizi pensati per una lungimirante visione di Impresa 4.0.

Una piattaforma dalle tante sfaccettature tecnologiche e strategiche, da associare alle esigenze di ciascun cliente, come sottolineato in fiera da Antonio De Bellis, Country Business Development Manager di ABB Italia. “È importante parlare di trasformazione digitale e non di semplice digitalizzazione – precisa il manager -. La digitalizzazione è solo la premessa, una condizione necessaria ma non sufficiente. La trasformazione digitale implica invece la revisione dei processi e una profonda rivalutazione di ciò che l’azienda produce, come produce, quali partnership stringe e come adegua il proprio business model”.

Non una semplice offerta cloud, bensì un pacchetto di tecnologie e competenze declinate, per i visitatori di SPS 2018, in esempi concreti delle quattro fasi di ABB Ability:

Automazione 4.0, innovazione sinonimo di connessione

“Connessione e collaborazione” sono le parole chiave della strategia Omron, presente in fiera con tecnologie e dimostrazioni pratiche del “proprio” smart manufacturing. Un universo di macchine e robot integrati e interattivi, progettati per agevolare rapidi cambiamenti della produzione, adattandola con la massima efficienza a specifiche caratteristiche progettuali.

Omron ha presentato nell’area espositiva robot mobili e fissi in grado di dialogare con altri sistemi, raccogliere e trasmettere informazioni per monitoraggio e manutenzione predittiva e soddisfare comandi sulla base di istruzioni inserite tramite HMI locale o tablet, attraverso comunicazioni OPC UA sicure.

phoenix contact a Sps 2018Tra le novità, il sistema IoT aperto Proficloud di Phoenix Contact, che permette di realizzare la soluzione più adatta per ogni applicazione basata su cloud, sia essa dedicata all’acquisizione, all’analisi di dati o a un concetto di automazione completo.

Grazie al nuovo Software Development Kit (SDK), gli utenti possono programmare ogni servizio secondo le proprie esigenze, sviluppando Application Container da inserire e utilizzare in Proficloud. Il kit software rappresenta così una soluzione ideale per creare servizi di segnalazione di allarme, di monitoraggio o meteo e per la gestione dei Container nel Proficloud o nell’infrastruttura IT locale.

Da SPS 2018 emerge un mercato 4.0, pronto ad affrontare le sfide della fabbrica connessa sia nelle tecnologie sia nelle strategie dei player

Energy management: efficienza energetica nella fabbrica connessa

Dai vantaggi dell’ottimizzazione dei processi industriali, a un altro grande driver di Impresa 4.0, l’efficienza energetica. Le soluzioni per il monitoraggio e la gestione intelligente dei consumi, con relativi servizi digitali basati su cloud, entrano di diritto in quell’ecosistema di prodotti e di piattaforme smart perfettamente integrabili nella fabbrica connessa.

socomecNon ci ha quindi stupito la massiccia presenza a SPS 2018 di proposte per la gestione energetica degli impianti produttivi, come le soluzioni di misura e monitoraggio dell’energia Socomec Diris A-40 e Diris Digiware, che giocano un ruolo fondamentale nel funzionamento e nella sicurezza dell’impianto, assicurando al contempo monitoraggio delle prestazioni, controllo della qualità dell’energia elettrica e gestione dei carichi. Facilmente integrabili in impianti nuovi ed esistenti, le centraline Diris A-40 e i sistemi Diris Digiware vantano tre nuove tecnologie che ne aumentano la precisione.

PreciSense garantisce l’accuratezza della misurazione nella catena globale, permettendo di individuare adeguate soluzioni correttive.

La tecnologia VirtualMonitor fornisce accesso remoto per il monitoraggio in tempo reale dei sistemi di protezione senza bisogno di hardware o cablaggi aggiuntivi, mentre AutoCorrect assicura il corretto funzionamento del sistema anche senza carico, grazie al controllo automatico del cablaggio e a un sistema di correzione degli errori.

Sempre in tema di energy management in ambito industriale, Lovato Electric ha presentato la famiglia di contatori intelligenti DME. Un’offerta completa che va dai multimisura per la gestione dei carichi DME D130 LM, passando per il DME CD, concentratore dati espandibile con porta RS485 integrata, fino al monitoraggio intelligente con i contatori trifase DME D3…, nei diversi modelli utilizzabili per monitorare consumo e ore di lavoro su ogni singola fase. Alla proposta tecnologica si affiancano i software Synergy e Synergy Cloud, da interfacciare con l’intera gamma di dispositivi smart dedicati a monitoraggio energetico, controllo motori, gestione rifasamento e commutazione/gestione di fonti di energia.

Allo stand Weidmüller abbiamo invece scoperto PROtop, alimentatore intelligente per applicazioni di power management in VDC che permette di creare in maniera semplice, aggiungendo un modulo di comunicazione add-on, un’interfaccia per il trasferimento dati al sistema di controllo o al livello superiore del monitoraggio o del settaggio in locale o remoto delle funzionalità dell’alimentatore.

Le prestazioni e la capacità di comunicazione del prodotto consentono di ottimizzare i processi industriali con la gestione della corrente della macchina, aumentandone efficienza e affidabilità, grazie ad attività di manutenzioni predittiva. Insieme a PROtop, Weidmüller offre un’ampia gamma di energy analyzer, energy meter integrati nei modelli UR20 IO IP20 o da pannello e convertitori di segnali analogici connessi in rete (ACT20C), che raccolgono e trasmettono dati relativi ai consumi energetici di macchine e impianti.

La trasformazione digitale dell’industria richiede ecosistemi di prodotti, soluzioni e servizi da implementare in applicazioni integrate e intelligenti

Anche i componenti smart contano

La nostra carrellata tecnologica dedicata a SPS 2018 si sofferma su un altro rilevante aspetto, strettamente connesso al funzionamento dei quadri elettrici in ambito industriale. Pensando infatti al mantenimento della temperatura corretta nei pannelli di controllo e nelle custodie, Finder propone un “trio” di soluzioni a elevata precisione per la termoregolazione, composto dal termo-igrostato da quadro 7T.51, dalla serie 7F di ventilatori con filtro e dai riscaldatori da quadro con sistema PTC 7H.51.

Da notare infine, nell’ampio catalogo online di soluzioni per automazione, controllo e manutenzione di Conrad, il PLC Controllino Maxi, compatibile con software Arduino liberamente programmabile per uso privato e industriale secondo la norma EN 61010-2-201. Il prodotto, distribuito da Conrad insieme ad altri dispositivi targati Controllino, integra Real Time Clock ed è progettato per offrire massima compatibilità, grazie alle interfacce I²C, SPI, RS485 ed Ethernet.

Efficienza energetica in Italia, una crescita certificata

In tema di efficienza energetica, in che periodo siamo oggi in Italia? «Stiamo vivendo una sorta di primavera». L’immagine più efficace la offre uno dei manager presenti alla tavola rotonda organizzata alla presentazione dell’Energy Efficiency report dell’Energy&Strategy Group, del 5 giugno a Milano.

Un’occasione importante in cui fare il punto su quanto accade nel mondo dell’efficienza energetica: un mondo complesso, non certo privo di difficoltà, ma capace di offrire molti spunti positivi e prospettive. I dati confermano che stiamo davvero vivendo una stagione promettente: gli investimenti hanno raggiunto nel 2017 i 6,7 miliardi di euro, con una crescita del 10% rispetto al 2016, certifica proprio il report.

Efficienza energetica, crescita e trend positivi

convegno Energy Efficiency ReportSi è parlato di grande fermento in Italia per il settore dell’efficienza energetica, “finalmente avviato su un sentiero di solida crescita”, ha sottolineato in una nota il think tank della School of Management del Politecnico di Milano, segnalando che oltre alla crescita degli investimenti anno su anno, è anche il trend cui si è assistito nell’ultimo quinquennio a offrire motivi di ottimismo. Lo conferma inoltre il CAGR dell’12% e, per l’anno in corso, le prospettive positive in termini di sviluppo.

«È un settore che esprime tassi di crescita molto interessanti in particolare se rapportati alla media dell’economia nazionale», afferma Vittorio Chiesa, direttore dell’Energy&Strategy Group. È lui a rilevare il ruolo trainante del segmento home e building, «che pesa per due terzi del mercato, il terzo restante va all’industria, mentre rimane marginale il ruolo della PA».

Home e Building, residenziale e retrofit protagonisti

A guidare la classifica degli investimenti in efficienza energetica è quindi l’Home e Building, con più del 65% del totale, circa 4,4 miliardi di euro. Al suo interno, la voce più forte è il residenziale con oltre l’80% degli investimenti destinati qui. A questo proposito, altrettanto predominanti sono gli interventi di retrofit (l’80%), rispetto a quelli sulle nuove costruzioni (20%).

In termini di tecnologie, le pompe di calore sono le più richieste in assoluto: da sole valgono il 21% del mercato, con 400/500mila unità installate, seguite dai sistemi di illuminazione efficiente (18% degli investimenti complessivi) e dalle superfici opache – cappotti termici  – col 16%. Se si analizza il contesto residenziale, il peso delle pompe di calore è ancora più forte, con il 38% del totale investito, seguite dagli interventi sulle superfici opache (25%) e sull’illuminazione (17%).

Sempre in tema di residenziale, la building automation sta cominciando a farsi strada. Sebbene nel triennio 2014-2016 gli investimenti abbiano cominciato a farsi sentire, seppur timidamente, dall’ultimo anno, è comunque una tecnologia che sta crescendo. Nel confronto tra 2016 e 2017, si è registrata una variazione positiva del 10%, la terza più elevata dopo le pompe di calore e le caldaie a condensazione.

Gli investimenti 2017 in efficienza energetica nel comparto Home e Building

Gli investimenti 2017 in efficienza energetica nel comparto Home e Building automation – Fonte Energy Efficiency Report

Si fa strada la Building Automation

Il report sottolinea l’importanza crescente dei sistemi di automazione: i sistemi di Building Automation rappresentano un trend positivo, secondo solo a pompe di calore e caldaie a condensazione. Sottolineano, infatti, che “il miglioramento dell’efficienza energetica è infatti adiuvato dall’implementazione di soluzioni ‘smart’ che consentono di ottimizzare i consumi all’interno di un edificio, agendo con un approccio integrato per la gestione intelligente dei carichi”.

I fattori decisivi per il futuro dell’efficienza energetica

Detto questo, quali saranno in generale i fattori che influenzeranno il mercato specifico nei prossimi anni? «Il primo aspetto positivo è che si assisterà a un consolidamento della filiera dell’efficienza», prospetta Chiesa, evidenziando il fermento positivo che si assiste nel comparto delle ESCo e i processi di aggregazione che proseguiranno.

Anche l’audit energetico con scadenza al 2019 farà sentire i suoi positivi effetti «anche in materia di consapevolezza e di cultura; è un fattore stimolante all’adozione di sistemi per la migliore gestione energetica – afferma il direttore E&S – Un terzo fattore positivo è l’avvento della cessione del credito d’imposta; nel lato home & building potrebbe rappresentare un importante elemento di spinta. Infine, con l’avvento delle nuove linee guida, segnalo anche positivamente il rilancio dei TEE che ultimamente ha sofferto».

Le difficoltà non mancano

Ci sono anche le criticità: ad esempio, la frammentata costellazione delle piccole Energy Service Company che faticano a fare aggregazione.
Un altro elemento critico riguarda le riforme degli oneri di sistema, gli sconti in bolletta derivanti dal decreto energivori e le agevolazioni per i nuovi gasivori che: “riducono fortemente il costo energetico delle imprese e potrebbero avere un impatto negativo sugli investimenti in soluzioni di efficienza energetica nei prossimi anni. I tempi di rientro degli investimenti, infatti, si allungano notevolmente, costituendo una possibile barriera alla diffusione degli interventi in efficienza energetica”.

Il 66% degli operatori sentiti dagli analisti considerano, infatti, i tempi lunghi di rientro dell’investimento un ostacolo alla realizzazione di interventi.

Gli investimenti da qui al 2021: superare quota 10 miliardi è possibile

Difficoltà a parte, le previsioni virano all’ottimismo. Il gruppo di analisi della School of Management del Polimi ha anche delineato tre scenari fino al 2021: da quel che emerge, in ogni caso, piccola o grande che sia la stima, la crescita ci sarà: «riteniamo che per il 2021 la possibilità di sfondare la soglia “psicologica” dei 10 miliardi di euro d’investimenti questo settore ce l’abbia ampiamente nelle sue corde», sottolinea Chiesa. E conclude: «l’industria ormai ha inteso l’efficienza energetica come elemento portante nel processo di ammodernamento; ci auguriamo che la cessione del credito possa essere una forte spinta al mondo dell’home & building e riteniamo ci siano prospettive migliori (quelle per il periodo 2018-2021) di quelle delineate lo scorso anno e una visione positiva per gli operatori».

La crescita del mercato dell’efficienza energetica è un segnale molto forte per gli operatori, coerente peraltro con una ripresa economica complessiva che pare cominciare a far veramente vedere i propri frutti anche in Italia, segnala nel report. È anche un “patrimonio” da conservare, mantenendo alta l’attenzione da parte del regolatore e facendo in modo che la maturazione tecnologica e di business e la crescita degli operatori del settore continui e anzi si rafforzi ulteriormente.

Le previsioni di mercato Energy Efficiency Report 2017

Le previsioni di mercato Energy Efficiency Report 2017

Illuminotronica: l’integrazione nell’era dell’Internet of Things

A BolognaFiere, la nuova edizione di Illuminotronica (in programma il 29-30 novembre e l’1 dicembre 2018), la mostra convegno dedicata al mercato dell’integrazione nel building management promossa da Assodel (Associazione Distretti Elettronica – Italia).

Una fiera che da sempre punta sull’innovazione tecnologica e che negli anni ha saputo rappresentare al meglio un mercato in continua trasformazione ed evoluzione. Proprio per questo l’edizione 2018 si focalizzerà sul nuovo mercato dell’Internet of Things che integra e mette in comunicazione tutti i settori dall’illuminazione all’elettronica, dalla sicurezza alla domotica, dall’efficienza energetica al multimedia.

Integrazione di prodotti, competenze, servizi e soluzioni rappresentate con un format che coniuga informazione e formazione a 360°.

Conferenza stampa Illuminotronica 2018L’ecosistema dell’Internet of Things coinvolge tutta la filiera lunga, dai fornitori di tecnologia ai professionisti che applicano, integrano, installano, dai prodotti smart alle soluzioni applicate.

“L’obiettivo di Illuminotronica è canalizzare il mercato nella filiera dell’innovazione, perché solo facendo rete si può unire il valore aggiunto dei system integrator – i sarti 4.0 delle soluzioni IoT nei vari ambiti applicativi – con le potenzialità offerte dal “dato”, il fulcro dei nuovi modelli di business basati su connettività, software e servizi” Elena Baronchelli, Direttore Generale della manifestazione.

Internet of Minds

La formazione assume un ruolo cruciale nella manifestazione, saranno presenti seminari, workshop, corsi per la formazione e l’aggiornamento professionale dei tecnici, organizzati con gli ordini dei professionisti e in collaborazione con le Associazioni di categoria.

Per sottolineare l’importanza di mettere a fattor comune le competenze dei vari professionisti lungo la filiera saranno organizzati tavoli di lavoro su focus applicativi, gli Internet of Minds.

I gruppi sono lo strumento che Assodel utilizza per aggregare e condividere informazioni, dati e conoscenze riguardanti l’utilizzo e i vantaggi dell’IoT, per l’evento Illuminotronica sono previsti due tavoli Internet of Minds:

1. Design & Retail, l’applicazione dell’Internet delle cose nel mondo del negozio per migliorare la customer experience, la sicurezza e la gestione del punto vendita;

2. Smart Spaces, migliorare il comfort e la qualità della vita delle persone, utilizzando tecnologie efficienti e compatibili con l’ambiente. L’integrazione come mezzo aumentare la produttività di ambienti di lavoro, per superare le barriere fra le persone e gli spazi in cui vivono puntando sul benessere e sulla creazione di spazi di relazione.

aroTHERM split, la pompa di calore aria/acqua di Vaillant

Un nuovo passo verso il futuro green ed efficiente del comfort domestico: questo è il messaggio di Vaillant che presenta aroTHERM split, il nuovo sistema in pompa di calore aria/acqua, silenzioso e facile da installare.

“Vaillant, come protagonista di un settore, quello del comfort domestico, che per ragioni strutturali è tra le maggiori cause di emissioni di gas serra, ha deciso di non limitarsi a dare un piccolo contributo, ma di fare da apripista verso un futuro sostenibile – ha dichiarato Gherardo Magri, Amministratore Delegato di Vaillant Italia. – Un futuro che stiamo costruendo investendo in maniera sempre più significativa nelle nostre soluzioni in pompa di calore, che sfruttano fonti rinnovabili. Abbiamo intrapreso un percorso che vedrà l’elettricità sempre più affiancarsi al gas, un vero e proprio cambio di paradigma per un’azienda che da oltre 140 è leader nel settore del gas”.

showroom VaillantaroTHERM split è la risposta ideale per le esigenze di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria in case monofamiliari di nuova costruzione che si caratterizza per elevatissime doti di efficienza (fino ad A+++ ready), livelli di emissioni acustiche molto bassi, max 54 dB (A).

Interamente progettato, sviluppato e prodotto negli stabilimenti europei di Vaillant, infatti dallo scorso anno tutta la produzione di pompe di calore è nel quartier generale di Remscheid, dove sta nascendo un centro di ricerca e sviluppo, con l’obiettivo di presentare nel 2019 sette nuove gamme di prodotto basate sulle rinnovabili.

Facile e veloce installazione, manutenzione semplificata, affidabilità e solidità sono alcuni dei plus di aroTHERM split.

Massima silenziosità

Vaillant ha dedicato molta attenzione al comfort acustico studiando soluzioni in grado di garantire il massimo della silenziosità, il rumore percepito a una distanza di tre metri dall’unità esterna sia l’equivalente di quello rilevabile in una stanza di notte:

Il sistema in pompa di calore aroTHERM Split è disponibile nelle potenze 3, 5, 7, 10 e 12 kW, con livelli di COP fino 5 e la capacità di operare con temperature esterne fino a -20 °C.

Innovazione e trasformazione digitale per l’industria del futuro

È ormai evidente come l’economia digitale passi attraverso una elettrificazione sostenibile e distribuita, in quello che viene definito “Powering the Digital Economy”. Da questo punto di vista, l’Internet of Things e la digitalizzazione dei dispositivi permettono la convergenza di IT e OT, mentre la decarbonizzazione rappresenta la più grande opportunità per incrementare l’efficienza energetica e la sostenibilità: in altre parole, il futuro dell’energia è più elettrico e più decentralizzato. Mentre questa trasformazione digitale continua a rimodellare il modo in cui viviamo e lavoriamo, Schneider Electric sta lavorando per portare innovazione a tutti e in tutti i settori.

L’innovazione parte dalla base

In Schneider Electric l’innovazione inizia nelle fabbriche, nei processi, nelle applicazioni, nelle soluzioni e con i partner.

“Attraverso 207 stabilimenti in 44 paesi e 86.000 collaboratori, ci impegniamo a rendere la nostra supply chain più efficiente, connessa e sostenibile, come dimostra il nostro Rapporto sulla sostenibilità Schneider 2017-2018. – spiega Jean-Pascal Tricoire, Chairman & CEO Schneider Electric – Stiamo implementando le nostre soluzioni EcoStruxure negli stabilimenti e negli edifici: l’obiettivo nel 2018 è quello di avere oltre 60 fabbriche che utilizzano EcoStruxure e, entro la fine del 2020, superare quota 100”.

Schneider Electric sta rendendo intelligenti le proprie fabbriche attraverso sei aree di trasformazione digitale:

  1. Gestione agile attraverso la creazione di soluzioni in grado di connettere e gestire i diversi livelli aziendali;
  2. Operatori evoluti in grado di prendere le migliori decisioni possibili attraverso l’uso asset connessi che forniscono informazioni in tempo reale
  3. Gestione delle prestazioni delle risorse attraverso un’ottimizzazione delle performance e un miglioramento della redditività dei processi
  4. Efficienza energetica – maggiore visibilità, controllo e ottimizzazione del consumo energetico e dei costi attraverso il monitoraggio
  5. Efficienza di processo – miglioramento della misurazione e del controllo per una maggiore produttività e un’elaborazione più rapida
  6. Affidabilità di impianti e processi tramite l’analisi predittiva basata su IoT

Esempi di industria del futuro

Un chiaro esempio di quello che Jean-Pascal Tricoire intende quando parla di trasformazione digitale è la fabbrica di Le Vaudreuil, in Francia. In 12 mesi sono stati implementati strumenti digitali per supportare le operazioni di produzione: la linea produttiva è stata totalmente automatizzata e, utilizzando la realtà aumentata, i tecnici analizzano i dati per risolvere le anomalie, rendendo gli interventi più sicuri e riducendo del 30% il tempo di diagnostica.

I sensori installati consentono di effettuare una manutenzione predittiva e garantiscono la sicurezza informatica (cybersecurity); inoltre, grazie alle soluzioni EcoStruxure, è stata migliorata l’efficienza energetica. Grazie a risparmio energetico, redditività dei processi e affidabilità dei sistemi, nel febbraio 2018 lo stabilimento di Le Vaudreuil ha ottenuto il premio “Showcase for Industry of the Future” dall’Alliance Industrie du Futur.

Forti di questo risultato, Schneider Electric sta supportando i clienti ad aumentare l’efficienza e la sostenibilità dei propri processi. Ad esempio, è stato installato presso la società di intrattenimento AEG, che possiede sedi diverse come l’O2 Center di Londra e lo Staples Center di Los Angeles, EcoStruxure Resource Advisor che consente di visualizzare e analizzare su un’unica piattaforma 52 diversi flussi di dati in 59 strutture.
Questo ha portato a un risparmio di oltre 3 milioni di dollari, ridotto le emissioni di gas serra del 14% dal 2010 e ottimizzato i processi di smaltimento rifiuti.

Agire attraverso l’innovazione

Le sfide legate alla maggiore urbanizzazione, industrializzazione e cambiamento climatico possono essere superate attraverso l’innovazione.

Le soluzioni e i servizi EcoStruxure sono adatti per supportare partner e clienti per accelerare la transizione verso un futuro sostenibile negli edifici, nell’industria, nei data center e nella rete elettrica.

Per tutti noi è arrivato il momento dell’innovazione, il momento di agire.

Articolo di Jean-Pascal Tricoire, Chairman & CEO Schneider Electric, tratto dal blog dell’azienda

Il mercato della sicurezza tra normative e formazione

Il mercato della sicurezza e dell’automazione degli edifici è in costante crescita soprattutto in un periodo storico  nel quale la vede coinvolta in tutti gli ambiti: building automation, infrastrutture intelligenti, energia, digitalizzazione.

Ne abbiamo parlato con Giulio Iucci, il Presidente di ANIE Sicurezza, l’Associazione che – all’interno di ANIE Federazione – raggruppa i principali operatori del settore della sicurezza antincendio, antintrusione, TVCC, controllo accessi e building automation.

Come si è modificato il mercato della sicurezza in questi anni e quali sfide è chiamato a raccogliere?

Giulio Iucci presidente Anie SicurezzaLa necessità di essere sicuri e proteggere i beni materiali (inclusi gli esseri umani) e immateriali (compreso tutto il mondo dell’ICT), oggi, è un’esigenza sempre più sentita a tutti i livelli dalle grandi infrastrutture alle reti di comunicazione, dai luoghi di aggregazione fino alle abitazioni private. Lo rilevano tutte le indagini demoscopiche e lo rileva anche il mercato, che da anni recepisce questo sentiment diffuso.

Il settore ha dato risposte adeguate rinnovando la propria offerta con prodotti sempre più sofisticati ed innovativi dal punto di vista tecnologico. Ma è il concetto stesso di sicurezza ad essere evoluto. Essa non viene più percepita per settori, ma come un unico “ambiente” che consente la supervisione del tutto, nell’ottica di quello che oggi viene chiamato Early Warning, (sicurezza predittiva).

Questa è esattamente la “convergenza” di cui si parla, in primo luogo tra sicurezza fisica e sicurezza logica: un approccio per governare la complessità grazie alla “digitalizzazione” dove ogni sistema è collegato; da qui la crescita di soluzioni software che permettono ai sistemi di essere interoperabili.

Lo sviluppo tecnologico è il driver che ha portato alla “convergenza” concettuale e sistemica di settori appartenenti allo stesso mondo o limitrofi: security, safety ed automazione. Questa rappresenta la vera svolta e la sfida che come ANIE accettiamo. Quanto al rapporto tra uomini-tecnologie, a mio avviso non vi sarà convergenza, come non dovrà esserci “collisione”, ma semplicemente una ridefinizione dei ruoli.

Mi spiego meglio: la tecnologia non è e non sarà solo un sensore che invia un allarme, che viene preso in carico da un uomo il quale interviene tramite una procedura. La tecnologia è centrale, è in grado di intercettare un numero elevatissimo di informazioni, di correlarle e metterle a disposizione dell’uomo, il tutto ad una velocità elevatissima.

La filiera nei sistemi complessi comprende: monitorare, intercettare, correlare, interpretare, intervenire, contenere, ripristinare, apprendere, implementare. La tecnologia non sostituisce quindi l’uomo, ma è un potentissimo mezzo di supporto alle decisioni. L’uomo c’è sempre: all’inizio, quando costruisce la logica e l’architettura del sistema; durante, quando programma la tecnologia e la manutiene; alla fine quando prende le decisioni ed interviene, ma anche quando corregge ed implementa.

Quali sono i traguardi più complessi da raggiungere sul fronte normativo e sul fronte del mercato?

Come dicevo poco fa, sicuramente l’evoluzione più importante è la convergenza, l’integrazione fra sistemi. In uno scenario complesso, anche sul mercato ha successo chi si propone come provider di soluzioni tecnologiche a tutto tondo, tailor-made, fatte su misura rispetto al contesto di applicazione. Far dialogare soluzioni diverse significa cercare un linguaggio comune per le diverse tecnologie dell’edificio, contemporaneamente, per essere in grado di modulare le diverse funzioni e calibrare il singolo intervento tecnologico in sinergia con tutti gli altri impianti e apparecchi dell’edificio.

Su questo punto l’industria tecnologica italiana rappresentata da ANIE, non solo quella della sicurezza, ma quella impiantistica in genere, è particolarmente avanzata.

Temi sempre più attuali saranno il monitorare e se possibile il “governare” i processi e le evoluzioni appena descritti. Di grande interesse anche il posizionamento delle aziende di settore e delle relative competenze aziendali e professionali che abbracciano tutta la filiera: dalla realizzazione e distribuzione di un prodotto, alla progettazione, installazione e manutenzione di un sistema. da un punto di vista tecnologico e normativo, degli equilibri tra gli attori in gioco e dei processi da ridefinire.

mercato della sicurezzaIl compito di ANIE Sicurezza sarà quindi quello di tutelare e valorizzare tale filiera garantendone la qualità, dando importanza e dignità all’imprenditoria di questo settore, con azioni costruttive verso il mercato e le istituzioni.

Come associazione ANIE promuoviamo corsi di formazione professionale per elevare e certificare la qualità; confermiamo ed implementiamo delle task di lavoro nelle quali studiare e interpretare i fenomeni emergenti anche in modalità multidisciplinare (tecnologia, operatività, legalità, ecc.), a tutela dei nostri associati, ma soprattutto della collettività.

Siamo convinti che la sicurezza, nel significato più pieno del termine, soprattutto in questo momento storico, sia trasversale a tutti i settori e percepita dal cittadino come una esigenza primaria. Normazione e mercato sono due temi che abbiamo recentemente affrontato in una recente Tavola Rotonda: agli albori di questo settore, le normative sono state concepite ed ideate per dare una spinta propulsiva a giovani imprese con grandi idee.

Oggi, sempre più spesso, la normazione (nella sua accezione di “insieme di regole e specifiche tecniche”) rischia di venire percepita come elemento che in qualche modo “attutisce” lo sviluppo innovativo di prodotti, sistemi e soluzioni. Nel corso di questi anni moltissimi operatori, tanti dei quali espressione di nostre aziende associate, si sono adoperati per completare il corpus normativo dei nostri settori. Dobbiamo ritornare alla norma come “driver di sviluppo”, attraverso partecipazione, azione e propositività verso gli Enti Normatori, sia nazionali che internazionali. Un mercato più “consapevole e partecipativo” fa bene a tutti.

La formazione è un elemento importante per gli operatori del settore. Quali sono le vostre proposte per progettisti e installatori?

Come sempre, nelle fasi di grande cambiamento, la sfida principale per mantenere lo spazio di mercato è quella di essere preparati. La tecnologia non può sostituire in toto l’uomo, ma è un potentissimo mezzo di supporto alle decisioni.

Le aziende devono comunque avere competenze software digitali, seppur coniugate nel loro ambito di riferimento, che comunque rimane la Sicurezza fisica. E proprio perché crediamo che al centro di tutto ci sia sempre l’uomo con la sua professionalità, abbiamo investito sulla formazione.

Ricordo, per esempio, il corso di formazione FIRE-EVAC organizzato in collaborazione con l’ente di certificazione IMQ, il primo e unico in Italia per qualificare questo genere di professionisti. Un progetto formativo in grado di offrire a tutti gli operatori del settore una preparazione puntuale, sia tecnica che pratica, per fornire le competenze necessarie per l’attività di manutenzione dei presidi e degli impianti antincendio.

Sul fronte privacy, siamo in attesa dell’adeguamento della normativa da parte del legislatore, sapendo che la linea che divide la sicurezza dalla privacy è sottile, ma anche che la tecnologia nel nostro Paese è all’avanguardia e sarà in grado di ottemperare alle necessità di entrambi questi due aspetti.

Come presidente ANIE Sicurezza, insieme a tutti i nostri associati, siamo impegnati a monitorare e se possibile “governare” i processi e le evoluzioni appena descritti, da un punto di vista tecnologico, normativo, degli equilibri tra gli attori in gioco e dei processi da ridefinire.

Green Technologies Award premia le tecnologie digitali e interconnesse

Green Technologies Award è la competizione che premia la creatività dei giovani talenti dei nostri Istituti di Istruzione Secondaria Superiore e dei Centri di Istruzione e Formazione Professionale. Promosso da Schneider Electric in accordo con il MIUR, si è svolta la premiazione dell’ottava edizione del concorso “Green Technologies Award – verso Impresa 4.0 e Scuole Sostenibili”.

La competizione punta a valorizzare i temi dell’energia e della sostenibilità coinvolgendo gli studenti nella presentazione di progetti in grado di rendere efficienti, funzionali e intelligenti sia edifici scolastici sia altre strutture, grazie all’utilizzo di tecnologie digitali e interconnesse.
Digitalizzazione, Impresa 4.0 e Scuola Sostenibile sono stati i temi dell’edizione 2018 del concorso che ha visto la partecipazione di 38 istituti di tutta Italia e circa 450 tra studenti e insegnanti.

I progetti sono stati valutati da una giuria di esperti che hanno potuto attestare l’alto livello delle soluzioni adottate e “la valorizzazione del tema della digitalizzazione come opportunità per coniugare tecnologie e competenze diverse, dall’energia all’automazione” come sottolineato da Gianfranco Mereu, Responsabile delle Relazioni con le Scuole e le Università di Schneider Electric.

Alla premiazione svoltasi presso la sede Schneider Electric di Stezzano erano presenti il dott. Antonio Scincariello del MIUR, Sara Pavesi e Fabrizio Berlendis di Confindustria Bergamo, Giovanni Ulrico Hoepli, Amministratore Delegato dell’omonima casa editrice, Dario Mangiò, Direttore Marketing Communication Italia, Centro ed Est Europa e Israele di Schneider Electric e Laura Bruni, la Direttrice Affari Istituzionali dell’azienda.

Green Technologies Award 2018 premiazione

Fare la differenza: integrazione fra tecnologie informatiche e operative

“Più leggero non basta” è il progetto che ha vinto il concorso e che oltre alla soluzione tecnologica innovativa evidenziava i temi del cambiamento culturale e di attenzione all’inclusione.

Presentato dall’ISS “F. Patetta” di Cairo Montenotte (SV), questo progetto nasce dall’esperienza quotidiana di un compagno disabile che, con l’aiuto degli altri studenti, sta realizzando un progetto di un appartamento domotico in grado di rendere più “leggera la quotidianità di persone affette da disabilità motorie.

Primo premioÈ stato progettato un impianto domotico in tecnologia KNX – con componenti Schneider Electric e open source disponibili sul mercato – dotato di una interfaccia a comandi vocali con intelligenza artificiale che consente il controllo e il monitoraggio dentro e fuori casa.
In aggiunta il sistema è stato dotato di funzioni di sicurezza e allarmi per situazioni potenzialmente pericolose.

Premiato per la polivalenza, il valore tecnico e il livello di integrazione fra tecnologie informatiche e operative unito al valore sociale di aver messo a disposizione le tecnologie più avanzate a favore della qualità di vita e dell’autonomia delle persone diversamente abili, ha ottenuto un premio di 10.000 euro, di cui 8.000 in prodotti Schneider Electric.

Il progetto ha evidenziato come i sistemi open source possano essere strumento di promozione di una società inclusiva e per questo il team ha ricevuto il premio Digitalizzazione e Connettività che consiste in un kit didattico sui quadri elettrici smart iQuadro, del valore di 4.500 euro.

Tecnologie digitali e interconnesse: i premi

Secondo posto – ITTS “E. Majorana” di Milazzo (ME) con “Think Smart, Learn Efficient”, per il miglioramento dell’efficienza energetica complessiva dell’edificio scolastico, costruito tra gli anni 40 e 50, con soluzioni ad alta efficienza per la gestione di illuminazione, riscaldamento, climatizzazione controllati tramite un sistema di building management. La scuola ha ricevuto un premio di 7.000 euro, di cui 5.500 in prodotti.

Terzo posto – ITIS “G.B. Pininfarina” di Moncalieri (TO) con “PininGreen” ha anche ottenuto il Premio Speciale della Giuria in quanto gli studenti hanno realizzato un progetto a regola d’arte, nel metodo, nella visione e nella correttezza di esecuzione. 32 ragazzi, hanno realizzato un progetto di efficientamento energetico sul quarto piano dell’istituto, a seguito un audit energetico condotto dagli studenti.  La scuola ha ricevuto 5.000 euro, di cui 4.000 in prodotti, e per il Premio della Giuria un kit didattico di domotica KNX di Schneider Electric.

Quarto posto – IISS E. Majorana di Martina Franca (TA) con “La mia scuola sostenibile? Ora si può” per la realizzazione di un sistema di controllo e gestione intelligente del sistema di riscaldamento e del sistema di illuminazione nell’edificio che ospita l’istituto.
Il progetto è nato a seguito della partecipazione di un gruppo di studenti ad un percorso di Alternanza Scuola Lavoro in Schneider Electric. La scuola ha ricevuto un premio di 2.500 euro, di cui 1.900 in prodotti.

Quinta posizione – ITI “San Marco” di Mestre (VE) con il progetto “The School Energy Savers” con cui è stato implementato un sistema di monitoraggio dei consumi elettrici e termici per il settore Elettro Meccanico e Meccatronico dell’edificio. La scuola ha ricevuto un 2.500 euro, di cui 1.900 in prodotti.

Premio Speciale Comunicazione – ITIS G.B. Pininfarina” di Moncalieri (TO) per aver presentato in modo efficace e chiaro l’innovazione tecnologica.
Il team ha ricevuto una targa e una copia del testo “Manuale dell’Ingegnere” edito da Hoepli – è stato vinto da l’ITIS G.B. Pininfarina” di Moncalieri (TO).

Tutti i team sono stati omaggiati del manuale “Industria 4.0” realizzato da Hoepli in collaborazione con Schneider Electric, un nuovo percorso informativo e formativo per accompagnare giovani, scuole, professionisti, mercato verso la digital trasformation.

Agli istituti classificati al 4° e 5° posto, è stato anche assegnato un premio da parte di Mondo Scuola Lavoro, partner Schneider Electric nel settore educational, consistente in uno starter kit “Automation PLC M221”.

Le tecnologie digitali stanno trasformando il settore dell’energia e dell’automazione: questo implica una trasformazione culturale oltre a un nuovo modo si fare innovazione e approcciare il mondo lavorativo.

Proprio per questo l’edizione 2019 del concorso prenderà il nome di Digital Transformation Award.

Gli interruttori differenziali Tipo F: cosa sono e quando utilizzarli

La varietà di dispositivi di protezione differenziale è costantemente aumentata nel corso degli ultimi decenni sulla scia dell’evoluzione tecnologica e della massiccia
introduzione dell’elettronica in tutti i campi di applicazione. In base alla capacità di rilevare diverse forme d’onda di corrente differenziale, si distinguono i differenziali di tipo AC, di tipo A, di tipo F e di tipo B.

Cosa sono gli interruttori differenziali di tipo F

Oggi molti apparecchi utilizzatori domestici e industriali, quali lavatrici, aspirapolvere, lavastoviglie, impianti di ventilazione, pompe, ecc… La tecnologia degli inverter è un valore aggiunto per le apparecchiature, poiché consente di migliorare le prestazioni riducendo il consumo di energia. In caso di guasto a terra a valle dell’inverter, si producono correnti di guasto differenziali con componenti a frequenze variabili.
Gli interruttori differenziali di Tipo AC e A non sempre riescono a rilevare queste correnti di guasto.

Introdotti dalla normativa di prodotto CEI EN 62423, i differenziali di Tipo F sono stati concepiti per offrire la protezione differenziale in presenza di carichi dotati di convertitori di frequenza monofase.

Dal punto di vista tecnico e prestazionale si posizionano tra gli interruttori differenziali di Tipo A e quelli di Tipo B.

Quali sono le caratteristiche tipiche dei differenziali tipo F?

Gli interruttori differenziali tipo F rilevano tutte le tipologie di corrente di dispersione identificate dai tradizionali differenziali Tipo A. Inoltre, garantiscono adeguata protezione in presenza di correnti di guasto multifrequenza, fino a 1 kHz, e intervengono in presenza di corrente continua sovrapposta fino al valore di 10 mA. D’altra parte, occorre ricordare che gli unici interruttori differenziali in grado di rilevare componenti di guasto di tipo continuo sono gli interruttori differenziali di tipo  B.
Hanno inoltre una buona resistenza ai disturbi transitori e alle sovratensioni di origine atmosferica.

Perché utilizzarli?

I differenziali di tipo F, evitano gli scatti intempestivi perché hanno un’elevata resistenza alle correnti impulsive sinusoidali e non, grazie ad un breve ritardo intenzionale all’intervento.
Il ritardo è utile per evitare l’intervento nel caso di correnti differenziali generate da scariche disruptive e correnti susseguenti e correnti differenziali impulsive con una durata massima di 10 ms che possono prodursi in caso di accensione di apparecchiature elettroniche o di filtri EMC.

I differenziali di tipo F rappresentano una valida soluzione progettuale ed installativa quando si vogliano evitare scatti intempestivi ed avere la massima protezione in caso di presenza nell’impianto di carichi dotati di inverter monofase (come, ad esempio, pompe di calore e lavatrici).

impianti a livelli

Si ringrazia Impianti a Livelli (Associazione Componenti e Sistemi per Impianti CSI) per il materiale fornito a ElettricoMagazine per la realizzazione  dell’articolo