Errori di installazione degli scaricatori di sovratensione tipo 2

Le sovratensioni causate da fenomeni atmosferici (fulminazione indiretta) o da manovre sulla rete sono responsabili di molti guasti che si verificano ai dispositivi elettrici ed elettronici. Per proteggerle al meglio è necessario installare correttamente gli scaricatori di sovratensione di tipo 2 (SPD).

Negli schemi che seguono vediamo alcuni errori di installazione.

schemi con errori di installazione scaricatori di sovratensione

Figura 1 – Esempio d’installazione errata: il conduttore di protezione principale non raggiunge il quadro (per esempio è posto in una cassetta di derivazione), quindi la regola dei 50 cm non può essere rispettata (poco importa la presenza di una barra di rame vicino all’SPD: non è il nodo equipotenziale locale perché le apparecchiature non sono direttamente collegate ad esso). Figura 2 – Esempio d’installazione errata: il conduttore di protezione principale non raggiunge il quadro elettrico e il nodo locale di terra è esterno ad esso; anche se l’SPD è stato installato vicino al nodo equipotenziale locale si sono allungati eccessivamente i cavi di collegamento ai conduttori attivi (fasi e neutro).

È importante sottolineare che anche la lunghezza del tratto di conduttura compresa tra l’SPD e le apparecchiature da proteggere è importante ai fini dell’efficacia della protezione: se eccessiva, la propagazione degli impulsi limitati dall’SPD è soggetta a fenomeni di riflessione di tipo oscillatorio, che possono dar origine ad un innalzamento della sovratensione sino a 2 UP/F (nel caso di rischio di fulminazioni dirette, si aggiunge la sovratensione dovuta a fenomeni di induzione elettromagnetica nella spira formata dai conduttori che connettono l’SPD agli apparecchi).

Tale effetto è trascurabile se la lunghezza della linea tra SPD e apparecchiature da proteggere (la più lontana) non supera i 10 m (figura 3). Nella maggior parte degli appartamenti, un SPD posto all’origine dell’impianto nel quadro principale è sufficiente a proteggere tutti i carichi.

Al contrario, nella maggior parte dei casi, un unico SPD installato in prossimità del collettore centrale di terra posto alla base dell’edificio non è adeguato perché è troppo lontano dalle apparecchiature da proteggere (figura 4).

Schemi di errata installazione scaricatori di sovratensione tipo 2

Figura 3 – La lunghezza dei cavi dall’SPD sino al carico più lontano non deve essere superiore a 10 m. Figura 4 – Esempio d’installazione errata: un solo SPD alla base dell’edificio è troppo lontano dai carichi che deve proteggere.

Per impianti più estesi, la distanza dei carichi maggiore di 10 m non è più trascurabile e l’SPD posto all’origine dell’impianto – nel quadro principale – non è sufficiente.

La soluzione più semplice è installare ulteriori SPD a meno di 10 m di distanza dalle apparecchiature da proteggere (in un quadro secondario o nelle prese a spina) opportunamente coordinati con quello a monte (nel caso di SPD ABB di tipo 2, è sufficiente che siano installati ad almeno un metro di distanza perché siano coordinati). In alternativa all’installazione di SPD secondari è possibile ricorrere a SPD con UP più
bassa ma questa procedura non è sempre praticabile.

È chiaro che anche i quadri secondari devono essere raggiunti dal corrispondente cavo di protezione principale perché possa essere rispettata la regola dei 50 centimetri per il cablaggio efficace degli SPD (figure 5 e 6).

Schema di collegamento quadro con SPD

Figura 5 – Corretta installazione degli SPD nei quadri secondari

 

schema di errata installazione di scaricatori di sovratensione nel quadro

Figura 6 – Esempio d’installazione errata: il quadro secondario non è raggiunto dal cavo di protezione principale, di conseguenza gli SPD in esso contenuti hanno un’efficacia ridotta.

Approfondimenti sugli scaricatori di sovratensione

Articolo sulla variante 5 – Norma CEI 64-8: novità sulla protezione contro le sovratensioni di origine atmosferica

Articolo – Guida alla scelta degli SPD (surge protection device)

Articolo – Faq e approfondimenti sugli scaricatori di sovratensione

Articolo redatto dai tecnici di ABB per Elettricomagazine

Efficienza e affidabilità elevate con Therma V monoblocco R32

LG Electronics amplia la gamma di sistemi di riscaldamento con Therma V monoblocco R32, una pompa di calore aria-acqua monoblocco progettata per offrire efficienza energetica elevata, massima praticità e un facile controllo.

Dotata di gas refrigerante R32, può essere utilizzata per diverse soluzioni di riscaldamento che vanno dalla produzione di acqua calda a scopo sanitario, al riscaldamento a pavimento.

LG Therma V Monoblocco R32Therma V monoblocco R32 è un grado di raggiungere un coefficiente di prestazione stagionale di riscaldamento (SCOP) pari a 4,45 e l’elevata classificazione energetica A+++ (Erp).

Inoltre, questo modello è operativo anche con una temperatura esterna di -25 ° C ed è in grado di produrre acqua calda ad una temperatura fino a 65°C, anche con climi particolarmente rigidi.

Therma V monoblocco R32: efficienza e affidabilità elevate

Dotata del compressore scroll di LG offre elevata efficienza e affidabilità. Grazie al range operativo 10-135 Hz, aumenta l’efficienza a carichi parziali e consente di raggiungere rapidamente la temperatura desiderata dall’utente. Questo nuovo modello rende, inoltre, possibile un’operatività più stabile, eliminando le vibrazioni presenti nei compressori tradizionali.

Therma V monoblocco R32 è dotata dello scambiatore di calore Ocean Black Fin ideale per funzionare in ambienti a rischio corrosione come quelli ricchi di inquinamento e umidità garantendo una maggiore durata e costi inferiori di manutenzione.

Therma V monoblocco R32 Comando RS3Funzioni smart con un semplice tocco

Il nuovo comando a filo RS3 è dotato di un’interfaccia intuitiva con display LCD a colori da 4,3 pollici con tasti a sfioramento che consente di utilizzare le funzioni di controllo smart: dal monitoraggio dei consumi energetici, alla programmazione e alle operazioni di emergenza. Inoltre è possibile controllare visivamente lo stato di funzionamento e regolare i livelli di consumo di energia per ridurre gli sprechi.

Questa pompa di calore è controllabile attraverso lo smartphone con la app LG SmartThinQ che consente di accendere e spegnere l’unità, monitorare i consumi energetici, temperatura, selezionare la modalità operativa.

Installazione semplice e veloce

Tra i plus di Therma V monoblocco R32 sicuramente una facile installazione grazie al design compatto che combina unità interna ed esterna in un unico modulo, peso e dimensioni ridotte (non è, per esempio, necessaria l’installazione delle tubazioni per il refrigerante). Inoltre, per facilitare sia l’installazione sia la messa in servizio LG ha sviluppato il programma Therma V Configurator che consente di impostare tutti i parametri prima dell’installazione.

Therma V monoblocco R32 sarà disponibile a partire dal mese di ottobre 2018.

SPD BTicino: limitatori di sovratensione per tutti i livelli di rischio

Le sovratensioni causate dai fulmini sono responsabili del 25 – 40% (fonte compagnie di assicurazione) dei guasti che si verificano occasionalmente alle apparecchiature elettriche, e si arriva quasi al 60% se si aggiungono le sovratensioni transitorie dovute ad altri motivi.
Un’incidenza che potrebbe essere evitata installando dispositivi SPD, i limitatori di sovratensione. La nuova gamma di SPD BTicino è in grado di rispondere a tutte le tipologie d’impianti a bassa tensione e a tutti i livelli di rischio.

L’installazione degli SPD consente, dunque, di proteggere le apparecchiature sia contro le sovratensioni causate dai fulmini Sia contro le sovratensioni transitorie: rischi sempre di più presi in considerazione dalle normative internazionali e dalle regolamentazioni nazionali.

La normativa CEI EN 61643-11

SPD Bticino blocco agganciabileLa norma CEI EN 61643-11 definisce i due tipi di SPD destinati ai circuiti di bassa tensione:

La nuova gamma di SPD BTicino è conforme alla norma CEI EN 61643-11 e risponde anche alla variante V5 della CEI 64-8, che riporta un metodo di valutazione del rischio semplificato, ma non cambia il modo di prevedere e usare gli SPD.

In pratica per l’analisi del rischio è possibile utilizzare la formula semplificata della CEI 64-8 V5 (invece di utilizzare la CEI 81-10); se dalla formula esce l’obbligo di usare l’SPD si procede come in precedenza: si analizza l’ambiente (residenziale, terziario……, sistema TN, TT, IT), infine in base all’ambiente e sistema di alimentazione si sceglie l’SPD: per es. Tipo 1 all’ingresso dell’impianto, Tipo 2 sui quadri derivati, Tipo 3 sulle prese terminali.

Caratteristiche degli SPD BTicino

Cartucce sostituibili in sicurezza – sostituzioni agevolate grazie alla maniglia di estrazione, di colore grigio e ben visibile, di cui sono dotate le cartucce

Marcatura e indicazione di stato – facilita l’identificazione del prodotto nel quadro. Sulla sezione frontale è presente un indicatore di stato delle cartucce segnala se il dispositivo è finzoionante (verde) o fuori servizio (rosso)

Protezione fase neutro – integra dispositivi fase+neutro di tipo 1P+N e 3P+N per garantire protezioni ottimali e massima continuità di servizio

Protezione sempre garantita – se una cartuccia è assente o fuori servizio, l’interruttore può comunque essere chiuso in ON e il dispositivo SPD continuerà a proteggere gli altri poli.

Unico contatto di segnalazione – il contatto ausiliario integrato consente di controllare sia lo stato di funzionamento sia la posizione dell’interruttore associato (interruttore ON/OFF, cartucce fuori servizio)

Moduli SPD associabili – semplificano la sicurezza in fase di installazione e manutenzione, riducono la lunghezza di collegamento aumentando l’efficacia della protezione

La connessione tra interruttore e SPD si effettua affiancando i dispositivi, agganciandoli con i ganci di bloccaggio e serrando le viti dell’interruttore.

La corretta installazione degli scaricatori di sovratensione tipo 2

Gli apparecchi e gli impianti elettronici sono sempre più diffusi anche nelle case, oltre alla presenza di dispositivi domotici, climatizzatori, caldaie ed elettrodomestici smart. Tutte queste apparecchiature possono guastarsi se soggette a sovratensioni causate da fenomeni atmosferici (fulminazione indiretta) o da manovre sulla rete: è quindi necessario proteggerle attraverso l’installazione di scaricatori di sovratensione di tipo 2. Il rischio di fulminazione diretta richiede l’installazione di SPD di tipo 1.

Per gli impianti elettrici domestici di livello 3 secondo il capitolo 37 della norma CEI 64-8 è obbligatoria l’installazione di scaricatori di sovratensione di tipo 2 (SPD = Surge Protective Device) per la protezione delle apparecchiature.

Al fine di garantirne l’efficacia, la scelta e l’installazione in modo corretto, è necessario tenere conto delle prescrizioni delle sezione 534 della norma impianti CEI 64-8 e delle indicazioni del costruttore.

Guida all’installazione

Il principio da seguire per la corretta installazione degli scaricatori di sovratensioni è che la tensione residua che viene limitata durante una sovratensione impulsiva, misurata ai morsetti delle apparecchiature da proteggere, non deve essere superiore al livello UW di tolleranza delle apparecchiature alle sovratensioni impulsive (tolleranza indicata anche con UIMP).

Tipicamente, per i comuni apparecchi utilizzatori, tale valore è pari a 2,5 kV (corrispondente alla categoria II di tenuta all’impulso), mentre per gli apparecchi a ridotta tenuta è pari a 1,5 kV (corrispondente alla categoria I).

In generale, la tensione residua ai morsetti delle apparecchiature è determinata da tre contributi:

Mentre UP è un dato caratteristico dell’SPD ed è fornito dal costruttore (ad esempio UP = 1,5 kV per SPD di tipo 2), i due contributi addizionali sono legati alla loro corretta installazione, che deve mirare a ridurli il più possibile.

Durante una sovratensione, la corrente impulsiva che attraversa l’SPD provoca una caduta di tensione ΔU sugli altri eventuali elementi percorsi dalla medesima corrente impulsiva per effetto delle loro impedenze. Essa si somma alla tensione residua ai morsetti dello scaricatore di sovratensioni, dando origine a un livello di protezione effettivo UP/F maggiore di UP.

Tali elementi conduttivi sono rappresentati dai cavi di collegamento dell’SPD ai conduttori attivi di alimentazione (fasi e neutro) e al conduttore di protezione nei punti A e B da cui si diramano i collegamenti all’impianto o alle apparecchiature da proteggere. Si noti che, a causa della elevata velocità di variazione della corrente impulsiva, tali impedenze sono essenzialmente induttive, con cadute di tensione dell’ordine di un 1 kV per ogni metro di cavo di collegamento.

A questo va aggiunta la caduta di tensione sulla protezione di backup dell’SPD, qualora essa sia installata in parallelo all’impianto da proteggere e non sia integrata nell’SPD stesso (figura 1).

La norma, tuttavia, considera solo le cadute di tensione sui cavi di collegamento quindi, per evitare cadute di tensione eccessive sulle protezioni di backup degli SPD, è necessario installare le protezioni di backup indicate nella documentazione del costruttore del dispositivo.

Decisivo ai fini della protezione degli impianti è il valore effettivo della tensione impulsiva applicata agli apparecchi da proteggere (tra i conduttori attivi e tra questi e il conduttore di protezione) UP/F comprensiva degli eventuali contributi dei collegamenti, che devono essere i più brevi possibili.

La norma CEI 64-8 chiede una lunghezza totale delle connessioni dell’SPD dai punti di diramazione A e B preferibilmente non superiore a 0,5 m, con una sezione minima dei conduttori di collegamento pari a 4 mm² (figura 2).

scaricatori di sovratensione Tipo 2

Figura 1 – Il livello di protezione effettivo UP/F comprende il livello di protezione UP dell’SPD e le altre cadute di tensione tra i punti di diramazione A e B cui sono collegate le apparecchiature da proteggere. Figura 2 – La lunghezza totale dei conduttori di collegamento ai punti di diramazione A e B deve essere la più breve possibile.

Normalmente, ci si riferisce al punto B come al “collettore di terra”, tuttavia esso non va confuso con il collettore principale di terra dell’edificio (la cui distanza è del tutto ininfluente ai fini dell’installazione degli scaricatori di sovratensioni di tipo 2). Il punto B è il nodo equipotenziale loca-le cui sono attestati sia l’SPD sia i cavi di protezione di tutte le apparecchiature che devono essere protette dalle sovratensioni.

La soluzione ideale per il collegamento degli scaricatori di sovratensione è la cosiddetta tecnica del collegamento “aV”, o anche a “entra-esci” (figura 3, ove per semplicità nello schema non compare la protezione di backup), cioè il collegamento diretto dell’SPD ai conduttori attivi e al conduttore di protezione principale che consente di ridurre a zero le cadute di tensione sui collegamenti (a+b+c=0).

Per non interrompere il conduttore di protezione si può realizzare un “piercing”, effettuando il collegamento all’SPD su una parte di cavo privata dell’isolante senza interrompere l’anima in rame. È importante che il cavo di protezione principale passi per il quadro principale con una sufficiente abbondanza da permettere l’esecuzione del piercing (indicata per i centralini domestici).

Quando questa soluzione non è possibile (la sezione dei conduttori non è compatibile con i morsetti dell’SPD), è necessario portare il conduttore di protezione principale nel quadro dove andranno installati gli scaricatori di sovratensione, in modo da realizzare un nodo
equipotenziale locale (costituito da una sbarra o da un semplice morsetto) in prossimità degli stessi.

In tutti i casi, per limitare la lunghezza dei collegamenti, è necessario individuare esattamente i due punti di diramazione A e B.

scaricatori di sovratensione Tipo 2

Figura 3 – Con la tecnica del collegamento a “entra-esci” la caduta di tensione sui cavi di collegamento è zero. Figura 4 – Il conduttore di protezione principale delle utenze da proteggere raggiunge il quadro ove si crea un nodo locale di terra a cui si collega l’SPD (si noti che è del tutto ininfluente la distanza del dispersore di terra o del nodo di terra centrale dell’edificio).

Approfondimenti sugli scaricatori di sovratensione

Articolo sulla variante 5 – Norma CEI 64-8: novità sulla protezione contro le sovratensioni di origine atmosferica

Articolo – Errori di installazione degli scaricatori di sovratensione tipo 2

Articolo – Guida alla scelta degli SPD (surge protection device)

Articolo redatto dai tecnici di ABB per Elettricomagazine

Focus SPD – Scaricatori di sovratensione

Gli scaricatori di sovratensione – detti comunemente SPD – Surge Protection Device – permettono di proteggere dispositivi e impianti dalle sovratensioni generate da eventi naturali (fulmini) o legati al normale funzionamento e manutenzione della rete elettrica (sovratensioni di manovra).

Gli scaricatori di sovratensione si dividono in:
Tipo I – installati sul punto di fornitura dell’energia elettrica, offrono la protezione più ampia, sono testati per resistere alla potenza dei fulmini.
Tipo II – adatti a proteggere le apparecchiature o gli impianti da sovratensioni indotte e di manovra
Tipo III – protezione dei dispositivi sensibili, anche con l’installazione puntuale sulla singola presa elettrica.

In questo Focus troverete approfondimenti tecnologici per la scelta e l’installazione corretta dei scaricatori di sovratensione, la normativa in vigore e alcune delle novità presenti sul mercato.

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Normativa e approfondimenti

In arrivo la variante 5 della norma CEI 64-8 che semplifica le scelte per la protezione contro le sovratensioni di origine atmosferica. Entro fine anno saranno pubblicati due nuovi articoli che sostituiscono quelli attualmente in vigore:
  • 443 Protezione contro le sovratensioni di origine atmosferica o dovute a manovre
  • 534 Dispositivi per la protezione contro i disturbi elettromagnetici e di tensione

Questi due articoli allineano l’Italia ai paesi europei in quanto derivano da documenti Cenelec armonizzati.

Errori di installazione degli scaricatori di sovratensione tipo 2

Errori di installazione degli scaricatori di sovratensione tipo 2

Le sovratensioni causate da fenomeni atmosferici (fulminazione indiretta) o da manovre sulla rete sono responsabili di molti guasti: errori da evitare nell'installazione degli scaricatori di sovratensione di tipo 2 (SPD).
La corretta installazione degli scaricatori di sovratensione tipo 2

La corretta installazione degli scaricatori di sovratensione tipo 2

Le apparecchiature possono guastarsi se soggette a sovratensione causate da fenomeni atmosferici (fulminazione indiretta) o da manovre sulla rete: è quindi necessario proteggerle attraverso l’installazione di scaricatori di sovratensioni di tipo 2.
Guida alla scelta ed installazione degli SPD (surge protection device)

Guida alla scelta ed installazione degli SPD (surge protection device)

Gli SPD (Surge Protection Device - scaricatore di sovratensione) devono essere installati il più vicino possibile all'origine dell’impianto. In questo articolo redatto dagli esperti di Anie CSi vengono analizzate le novità normative della Cei 64-8 V5.
Cei 64-8 protezione scariche atmosferiche

Norma CEI 64-8: novità sulla protezione contro le sovratensioni di origine atmosferica

Due nuovi articoli della norma CEI 64-8 (articolo 443 e 534) semplificano le scelte per la protezione contro le sovratensioni di origine atmosferica - Articolo redatto dagli esperti di Anie CSI.

I prodotti in primo piano

Le sovratensioni rappresentano la principale causa di guasto dei dispositivi elettronici e d’interruzione dell’attività produttiva. Le sovratensioni più pericolose sono causate da fulminazioni, da manovre elettriche sulla rete di distribuzione e da interferenze parassite.

In tutti i settori – residenziale, commerciale e industriale – sono utilizzate apparecchiature alimentate dalla rete di distribuzione dell’energia elettrica. Un guasto – originato da una sovratensione, può portare a perdite di operatività e spesso con costi superiori al costo delle apparecchiature di protezione contro le sovratensioni.

SPD estrazione cartuccia

SPD BTicino: limitatori di sovratensione per tutti i livelli di rischio

La nuova gamma di SPD BTicino è conforme alla norma CEI EN 61643-11 e risponde anche alla variante V5 della CEI 64-8, che riporta un metodo di valutazione del rischio semplificato, ma non cambia il modo di prevedere e usare gli SPD.
OVR plus ABB

OVR Plus, protezione ideale contro le sovratensioni

OVR Plus di ABB è uno scaricatore di sovratensioni di Tipo 2 autoprotetto per sistemi monofase TT e/o TN-S ideale per i centralini domestici.
scaricatori di sovratensione LST Gewiss

Tutto sotto controllo con gli scaricatori di sovratensione LST

La gamma di scaricatori di sovratensione LST di Gewiss si caratterizza per una più ampia scelta di prodotti e per nuove prestazioni.
gamma SEC - Safe Energy Control quadro

Gamma SEC – Safe Energy Control: semplicità di scelta per ogni applicazione

La gamma SEC - Safe Energy Control di Phoenix Contact offre elevate prestazioni ed una lunga durata nella protezione contro correnti atmosferiche e sovratensioni.

OVR Plus, protezione ideale contro le sovratensioni

OVR Plus di ABB è uno scaricatore di sovratensioni di Tipo 2 autoprotetto per sistemi monofase TT e/o TN-S.

Progettato per la casa e i piccoli uffici, grazie al livello di protezione estremamente ridotto, è ideale per salvaguardare dalle sovratensioni di origine atmosferica o dalle sovratensioni causate da manovre le apparecchiature più delicate come televisori LCD e plasma, computer e elettrodomestici. Inoltre grazie alla configurazione “1+1”, OVR Plus garantisce anche la protezione dell’interruttore differenziale del centralino domestico.

Le dimensioni compatte ne fanno la protezione ideale da prevedere nel centralino di casa per proteggere l’abitazione dai temporali.

Le caratteristiche di OVR Plus

Universale – grazie alla corrente di scarica nominale di 5 kA, il dispositivo è dimensionato per la protezione dalla fulminazione indiretta in tutti gli impianti domestici

Autoprotetto – OVR Plus è autoprotetto grazie al fusibile di back up integrato, che assicura la disconnessione automatica del dispositivo a fine vita, senza necessità di protezioni aggiuntive a monte

Affidabile – grazie allo schema “1+1”, che prevede uno spinterometro verso terra, può essere installato a monte dell’interruttore differenziale generale, prevenendo gli scatti intempestivi.

Compatto – Scaricatore 1P+N e fusibile di back up integrati in soli due moduli

Pratico – grazie alla riserva di funzionamento che gli consente ancora di intervenire in prossimità del fine vita, ma con prestazioni ridotte, lo scaricatore segnala in anticipo l’esaurimento delle sue funzionalità per poterne tempestivamente programmare la sostituzione

Performante – elevata capacità di scarica: grazie a valori Imax di 20 e 40 kA, i dispositivi OVR Plus sono in grado di proteggere le apparecchiature elettriche contro sovratensioni elevate.

Tutto sotto controllo con gli scaricatori di sovratensione LST

Le sovratensioni di origine atmosferica rappresentano la principale causa di guasto delle apparecchiature elettroniche e di interruzione dell’attività produttiva: Gewiss propone la gamma di scaricatori di sovratensione LST adatti per una sicura protezione di tutto l’impianto elettrico evitando danni anche alle apparecchiature più sensibili.

La famiglia di scaricatori di sovratensione LST è composta da scaricatori di tipo 2, scaricatori tipo 1+2 e scaricatori per il fotovoltaico. In particolare, la versione di tipo combinato (tipo 1+2) consente di ottenere una protezione del circuito elettrico sia dalle fulminazioni dirette sia da quelle indirette in un unico dispositivo.

scaricatori di sovratensione LSTGli LST consentono di conoscere sempre lo stato di funzionamento del dispositivo di protezione facilitandone la manutenzione: l’indicatore ottico in posizione frontale segnala il raggiungimento della fine del ciclo di vita del dispositivo cambiando da verde a rosso.

Sono inoltre dotati di un contatto ausiliario integrato che consente di segnalare a distanza la condizione di inefficacia del dispositivo di protezione.
L’estraibilità delle cartucce rende veloce l’operazione di sostituzione delle cartucce esaurite, senza la possibilità di commettere errori di cablaggio.

La nuova gamma si integra con gli altri dispositivi di protezione Gewiss.

A garanzia di affidabilità ed efficacia, la progettazione, la realizzazione e il controllo del processo sono effettuati seguendo i più alti standard internazionali di qualità.

Normative: scaricatori di sovratensione LST

Da un punto di vista normativo, le soluzioni della gamma LST sono coerenti con le nuove disposizioni previste dalla norma CEI 64-8/3 e consentono di prevenire danni sia per le persone sia per gli apparecchi elettronici.

Le indicazioni entrate in vigore a settembre 2011:

Gruppo Minol-Zenner acquisisce Brunata

Il Gruppo Minol-Zenner acquisisce la società danese Brunata International diventando il terzo fornitore di soluzioni di sub-metering in Europa e nel mondo.

Per il Gruppo, l’acquisizione implica anche la conquista di una posizione di leadership nel mercato scandinavo e l’espansione delle proprie attività commerciali in altri paesi europei, con la gestione di ulteriori 600.000 unità residenziali. La contabilizzazione dei costi del riscaldamento si affianca al networking degli immobili avvalendosi di comunicazione wireless e Internet of Things (IoT).
Brunata continuerà ad operare con il proprio nome.

L’acquisizione è in linea con due strategie di Minol-Zenner: la digitalizzazione e la crescita, non solo organica ma anche attraverso partnership, nuove società e acquisizioni.

Brunata, come Minol, detiene brevetti nel campo dei ripartitori dei costi del calore e inoltre detiene i dati dei consumatori e i dati degli edifici, come ad esempio il clima interno degli edifici stessi. L’azienda offre una gamma di servizi online per rendere trasparente il consumo di acqua, calore ed energia elettrica con l’obiettivo di ridurre il consumo energetico e gli sprechi.

“Supportiamo l’industria immobiliare e le utilities in tutto il mondo nella digitalizzazione dei processi e nell’implementazione di scenari quali Smart Metering, Smart Living e Smart City”, ha affermato Alexander Lehmann amministratore delegato di Minol.

Le Long Range Wide Area Networks (Lo-RaWAN) creano i prerequisiti strutturali per tutto questo: sono economiche per quanto riguarda il consumo energetico e garantiscono un’ampia copertura. Collegano i contatori e gli componenti dotati di sensori presenti negli edifici e nelle città consentendo l’utilizzo di applicazioni web-based e di conseguenza rendendo possibile il monitoraggio, la gestione e la contabilizzazione del consumo energetico e le applicazioni Smart City come i sistemi intelligenti di smaltimento, l’illuminazione o le soluzioni di sicurezza stradale.

Pronti per il lancio dello Smart Meter

E il networking di queste tecnologie è appena iniziato. La direttiva UE sull’efficienza energetica (EED) è stata adottata solo recentemente. Anche in questo caso, Minol si avvale dell’esperienza della società danese, poiché anche in Germania i contatori installati e i ripartitori dei costi del calore dovrebbero essere leggibili a distanza entro il 2020. In Danimarca la nuova normativa sull’efficienza energetica è già stata implementata e gli inquilini possono visualizzare il proprio consumo energetico quotidianamente.

In corsa per la crescita nel settore IoT

Per quanto concerne la digitalizzazione, il Gruppo Minol-Zenner ha acquisito partecipazioni in società che operano nel settore dell’IoT e del software offrendo soluzioni IoT complete, che vanno dai contatori e sensori all’infrastruttura tecnica per la trasmissione dei dati, passando per un cloud dati IoT sicuro in Germania, compresa la gestione dei Big Data e di piattaforme e applicazioni software per l’uso concreto dei dati.

A That’s Mobility la mobilità connessa, elettrica e smart

That's Mobility logoLa prima edizione di That’s Mobility, il nuovo evento dedicato alla mobilità sostenibile, si presenta come un vero e proprio spazio di confronti e di incontri, in cui poter toccare le soluzioni tecnologicamente avanzate presenti in un’area espositiva – ad oggi, di 23 aziende partner – e al contempo parlare di innovazione e scenari futuri, grazie ad un ricco programma convegnistico.

That’s Mobility, organizzato da Reed Exhibitions Italia, in partnership con l’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano, si svolgerà dal 25 al 26 settembre 2018 presso il MICO, Centro Congressi di Fiera Milano.

I convegno di That’s Mobility

E-Mobility Report 2018

L’evento si aprirà – martedì 25 settembre pomeriggio – con un focus dedicato al mercato della mobilità elettrica, alle sue potenzialità di sviluppo e al futuro del comparto. Verranno presentati i dati i dell’E-Mobility Report 2018 che fotografa la situazione italiana.

I dati dello studio saranno poi al centro di due tavole rotonde, entrambe il 26 settembre: la prima su Il business model elettrico: a che punto siamo?, la seconda su E-Mobility 2.0: dal V2X alle altre forme di trasporto.

Mobilità elettrica e qualità dell’aria

Focus sulle politiche di mobilità e qualità dell’aria in 14 Città metropolitane – Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia – di Kyoto Club. Un confronto con il mondo delle istituzioni locali e l’industria per offrire un quadro sullo stato delle politiche più incisive per una mobilità sostenibile.

Stazioni di ricarica per veicoli elettrici in condominio: criticità e opportunità

L’incontro – organizzato con il supporto di di Ev-Now! – evidenzierà le opportunità e le criticità del settore diffusione della mobilità elettrica nel nostro paese dove il 75% della popolazione italiana abita in condominio.

Le ultime normative europee prevedono – per gli edifici residenziali di nuova costruzione e nelle grandi ristrutturazioni con almeno 10 unità abitative – la predisposizione di punti di ricarica, e l’obbligo dal 1° gennaio 2018 per i nuovi edifici di predisporre infrastrutture elettriche per la ricarica al fine di raggiungere – entro il 31 dicembre 2020 – un numero adeguato di punti di ricarica accessibili al pubblico.

PV e Mobilità Elettrica: un binomio vincente?

Tavola rotonda a cura di Solare B2B nell’ottica di una convergenza tra fotovoltaico (e storage) e mobilità elettrica a vantaggio dell’intera filiera dell’energia che può supportare la transizione energetica che stiamo affrontando e facilitare la diffusione della mobilità sostenibile.

Super ed Hypercar: presente e futuro elettrico

Focus – a cura di Ev-Now! – dedicato ai modelli di auto elettriche presenti sul mercato, alla ricerca e all’ingegneria che sta portando avanti la rivoluzione del settore automotive che coinvolge tutta la filiera. Il ruolo delle aziende italiane, la formula E con la ricaduta tecnologica alla ricarica UltraRapida e alla potenza della rete italiana.

La Mobilità elettrica nella Pubblica Amministrazione

Verrà presentato il primo decalogo per i mobility manager, una delle figure previste dal Decreto del Ministero dell’Ambiente del 27/03/1998 per gli enti pubblici con singole unità locali con più di 300 dipendenti, ubicate nei Comuni delle zone a rischio di inquinamento atmosferico, che prevede l’adozione del Piano degli Spostamenti Casa Lavoro (PSCL) del proprio personale dipendente, e da una successiva norma del 2015, che ha esteso l’obbligo anche agli istituti scolastici di ogni ordine e grado.

Presa… in pieno! Gli italiani alle “prese” con le colonnine di ricarica

Saranno presentati i risultati della ricerca Presa… in pieno! Gli italiani alle “prese” con le colonnine di ricarica, un’indagine a campione realizzata da Nuova Energia. L’obiettivo è individuare le conoscenze degli italiano a proposito di mobilità elettrica, colonnine di ricarica.

L’ingresso è gratuito previa registrazione su: www.thatsmobility.it

Guida alla scelta ed installazione degli SPD (surge protection device)

logo ANIE_CSIGli SPD (Surge Protection Device – scaricatore di sovratensione) devono essere installati il più vicino possibile all’origine dell’impianto. Per la protezione contro gli effetti dei fulmini e contro le sovratensioni dovute a manovra, si devono utilizzare gli SPD di Tipo 2.

Se la struttura è dotata di un sistema di protezione esterno dei fulmini (LPS) si devono utilizzare quelli di Tipo 1.

Nel caso in cui la struttura non sia equipaggiata con un sistema di protezione esterno contro i fulmini, l’eventualità di una fulminazione diretta sulle linee aeree tra l’ultimo palo e l’ingresso nell’impianto deve essere tenuta in considerazione.

Oltre agli SPD installati all’origine dell’impianto, possono essere necessari ulteriori SPD di Tipo 2 o di Tipo 3 posti vicino all’apparecchiatura sensibile, e questi devono essere coordinati con quelli posti a monte.

Possono inoltre essere necessari ulteriori SPD per fornire una protezione contro le sovratensioni transitorie dovute ad altre sorgenti quali:

Questi eventuali scaricatori di sovratensione vanno installati il più vicino possibile all’origine di tali sorgenti di sovratensione.

La scelta deve basarsi sui seguenti parametri:

Devono essere conformi alle norma CEI EN 61643-11.

installatore scelta SpdIl livello di protezione Up deve essere scelto sulla base della tensione di tenuta ad impulso Uw delle apparecchiature che deve proteggere.

La norma raccomanda che il livello di protezione della tensione Up fornito dagli SPD non superi l’80 % del valore della tensione nominale di tenuta all’impulso Uw dell’apparecchiatura e, in ogni caso, non deve superare questo valore.

Inoltre, l’apparecchiatura da proteggere non deve distare più di 10 metri dallo scaricatore di sovratensione altrimenti occorre predisporre una delle misure protettive aggiuntive:

La scelta di Uc tiene conto delle oscillazioni della tensione di rete e quindi deve essere almeno il 10% superiore alla tensione nominale: per una rete con tensione 230/400 V la Uc dovrà essere almeno 253 V tra fase e PE e tra fase e neutro e 440 V tra fase e fase con l’unica eccezione dei sistemi IT dove anche la Uc tra fase e PE dovrà essere di almeno 440 V.

Risulta estremamente semplificata la scelta della corrente nominale di scarica In per gli SPD di tipo 2 e la corrente impulsiva di scarica Iimp per gli quelli di tipo 1.

Il valore di In deve essere di almeno 5 kA per gli SPD di tipo 2 e il valore di Iimp deve essere di almeno 12.5 kA per gli scaricatori di tipo 1.

Va da se che nel caso di SPD monofase con schema CT2 (1+1) la corrente che attraversa lo scaricatore collegato tra N e PE dovrà essere doppia quindi In=10 kA e Imp= 25 kA, mentre nel caso di SPD trifase con schema CT2 (3+1) la corrente sarà quattro volte, quindi In=20 kA e Imp = 50 kA.

Infine occorre verificare che l’SPD sia in grado di interrompere la corrente susseguente all’innesco che è la corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione.

Nel caso non fosse in grado di farlo autonomamente si dovrà prevedere una protezione di back-up (fusibile o interruttore) seguendo le indicazioni del costruttore.

Il nuovo articolo 534 dà anche delle indicazioni sul collegamento degli SPD al fine di un ottimale funzionamento dello stesso fissando lunghezze e sezioni dei cavi.

La somma delle lunghezze di collegamento degli SPD non deve mai superare il 50 cm, meglio ancora è fare un collegamento entra-esci che, di fatto, azzera la lunghezza del collegamento.

Se non è possibile stare sotto i 50 cm devo considerare la sovratensione causata dalla caduta induttiva (1kV al metro) e sommarla alla Up dell’SPD che, a questo punto probabilmente, non garantirà più il livello di protezione richiesto e occorreranno SPD aggiuntivi.
La sezione dei cavi di collegamento dovrà essere almeno 6 mm2 per gli SPD di tipo 2 e di 16 mm2 per gli SPD di tipo 1.

Nell’articolo 534 vengono date anche indicazioni sugli schemi di collegamento, sul loro coordinamento e sulla posizione rispetto all’eventuale interruttore differenziale; da segnalare infine due allegati informativi:

A questo link le risposte ad alcune domande sugli SPD.