Città più sicura e bella con la luce bianca dei LED

L’aspetto serale e notturno delle nostre città è cambiato negli ultimi anni dopo l’avvento della nuova tecnologia optoelettronica (LED e driver per LED) sempre più presente negli interventi di riqualificazione urbana
luce accesso City Lifejpg

La novità che viene immediatamente percepita riguarda la tonalità della luce. Gradualmente ci stiamo dimenticando della luce giallastra degli apparecchi equipaggiati con le vecchie lampade a vapori di sodio ad alta pressione, quella luce che fino a pochi anni fa invadeva strade, vie e piazze, in qualche caso tingeva di giallo anche le facciate dei palazzi storici e dei monumenti. Siamo passati dagli indici di resa dei colori pari a 60 ai valori dei LED intorno a 80. Eravamo rassegnati alla ferrea logica del massimo contenimento dei consumi energetici.

Luce Urbana

Illuminazione di via urbana ad alta uniformità delle luminanze sul manto stradale e sui marciapiedi

Le lampade a scarica, infatti, alteravano i colori ma garantivano significative quote di risparmio per i bilanci delle Pubbliche Amministrazioni. Tutto è mutato con l’avvento dei LED grazie ad un’efficienza superiore e alla loro lunga durata di funzionamento. Queste due prestazioni hanno convinto gli amministratori più attenti; da un lato è possibile ridurre la spesa energetica (contribuendo così alla tutela dell’ambiente naturale), dall’altro si agevola e alleggerisce l’ordinario lavoro di manutenzione degli impianti di illuminazione pubblica.

Quando una fonte di luce si spegne, oppure quando l’erogazione del suo flusso subisce delle alterazioni, si pone un doppio problema:

  • in primo luogo il manto stradale presenta zone con bassi valori di illuminamento e si riduce così la sicurezza di pedoni e conducenti di veicoli;
  • in secondo luogo si rende necessario un rapido intervento con personale specializzato e mezzi adeguati al fine di ripristinare le condizioni di normalità.

Tali operazioni diventano sporadiche quando le lampade installate hanno una lunga durata di vita. Pertanto un vecchio impianto è costoso sia sotto il profilo della spesa energetica sia sotto quello della manutenzione ordinaria. Inoltre, ottimi risultati si ottengono quando lampade e apparecchi sono forniti di componenti ottiche compatte e stagne, prive di cavità (come, ad esempio, le ottiche rifrangenti del tipo lenticolare) che mantengono alti rendimenti anche in ambienti inquinati.

Alta resa dei colori e riduzione degli illuminamenti

Tornando alla questione della resa cromatica, bisogna rilevare che la tonalità bianca della luce dei LED contribuisce al risparmio energetico; c’è infatti una relazione tra l’indice di resa dei colori e il livello degli illuminamenti. Il miglioramento che si ottiene nella visione consente una riduzione degli illuminamenti.

Le norme di riferimento (la UNI EN 13201 “Illuminazione stradale”, varata nel 2004 e recepita dall’UNI con la sua traduzione in italiano, nella UNI 11248 “Illuminazione stradale. Selezione delle categorie illuminotecniche”) prevedono un cambio di classe per quanto attiene alla quantità di lux (circa il 30% in meno) per le strade illuminate con sorgenti che abbiano un indice di resa dei colori superiore a 60. La luce bianca, inoltre, contribuisce alla sicurezza degli utenti delle strade perché consente loro il corretto e pronto riconoscimento degli ostacoli presenti sul manto stradale. Per fare un esempio: la bassa resa cromatica non consente di distinguere una macchia di olio sull’asfalto da una banale pozzanghera di acqua piovana.

Illiminazione City Life

Apparecchi incassati per l’illuminazione indiretta del viale di accesso a City Life

Led: scelta della temperatura di colore

Le sorgenti LED sono disponibili in un’ampia gamma di temperature di colore. Spesso la scelta cade sui valori di 4000 – 4500 K allo scopo di attribuire all’impianto la massima efficienza luminosa. Come è noto passando da 4000 a 3000 K l’efficienza si riduce nella misura di circa il 10%.

Ma il cambiamento nella percezione dell’area urbana passando da 2000 K a 4000 K, è rilevante e non sempre gli utenti lo accolgono con favore.

Il problema nasce dal fatto che i valori delle luminanze in gioco (vale a dire la luminosità del manto stradale, dei passaggi e dei marciapiedi) non si conciliano con valori delle temperatura di colore superiori a 3000 K (legge di Kruithoff). Secondo questa legge a bassi valori di illuminamenti e luminanze dovrebbero corrispondere le tonalità calde, cioè bassi valori della temperatura di colore.

L’osservatore avverte un disagio visivo dovuto allo spettro luminoso sbilanciato verso le radiazioni di piccola lunghezza d’onda, anche se avverte un netto miglioramento nell’apprezzamento dei colori.

In conclusione, considerati tutti i vantaggi, si comprende perché alcune grandi città europee (tra le prime Milano) abbiano operato negli ultimi anni numerosi interventi di riqualificazione sfruttando in pieno la tecnologia LED. Oggi, a Milano, ben l’85% del totale degli apparecchi in funzione per l’illuminazione della sua rete viaria è equipaggiato con diodi luminosi. In altre importanti città si sta lavorando nella medesima direzione.

L’augurio è che questo trend virtuoso, che certamente rende più accoglienti e sicuri i nostri insediamenti urbani, si estenda rapidamente anche alle città di media e piccola dimensione.

 

Foto in apertura: Viale di accesso a City Life, il grande centro commerciale recentemente aperto a Milano, illuminato con apparecchi incassati per luce diretta e indiretta

 

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Gianni Forcolini

Architetto e designer, docente in Lighting Design alla Facoltà del Design, Politecnico di Milano. Autore di libri, saggi e articoli. Si occupa di progettazione di oggetti e installazioni luminose, impianti, apparecchi e sistemi di illuminazione per ambienti interni ed esterni.
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