Incentivi ed ecobonus: quanto ne sanno gli italiani?

I dati del progetto SI(e)NERGIA evidenziano buona consapevolezza dei bisogni di sostenibilità energetica ma scarsa conoscenza dei mezzi – come incentivi ed ecobonus - per ottenerla
Sienergia indagine incentivi e ecobonus

“Vorrei, ma non so!”, sembrano rispondere gli italiani al questionario promosso da Cittadinanzattiva, all’interno del progetto SI(e)NERGIA: cittadini e imprese per la sostenibilità energetica, per approfondire il rapporto di cittadini e imprese con consumi di energia, bollette, incentivi ed ecobonus.

Dai risultati della consultazione civica, presentati a fine giugno, traspare infatti una certa consapevolezza dei problemi legati all’efficienza energetica, tuttavia ancora poco profonda sul piano delle scelte individuali che favorirebbero un uso più sostenibile dell’energia e conseguenti risparmi energetici ed economici.

Se un cittadino su due dichiara di non conoscere le detrazioni previste per interventi di riqualificazione energetica e adozione di soluzioni efficienti, un’altrettanta metà del campione intervistato sarebbe disposta a spendere di più per aderire a un’offerta energetica del tutto o in gran parte rinnovabile. E non è l’unico contrasto tra coscienza e conoscenza “green” in tema di energia emerso dalle risposte dei 2.430 cittadini coinvolti nell’indagine.

Efficienza e rinnovabili sono i primi ingredienti della sostenibilità energetica

Efficienza energetica - Progetto SienergiaIl 63,3% degli italiani decreta la primaria importanza dell’efficienza energetica e dell’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili (62,8%) nel cammino verso la sostenibilità energetica. Altri fattori abilitanti sono: disponibilità di offerte energetiche innovative, selezionata dal 49,5% degli intervistati, affidabilità e la correttezza dei fornitori, poco più sotto al 48,2% e accessibilità economica alla fornitura (44%).

Priorità confermate anche dalla controparte del progetto SI(e)NERGIA, i fornitori di servizi energetici, che concordano con i consumatori sul ruolo chiave della classe politica nel raggiungimento dell’obiettivo sostenibile.

Le aziende assegnano inoltre molta importanza al comportamento virtuoso di ogni singolo cittadino il quale, per contro, sente le proprie azioni ancora poco incisive in termini di efficienza energetica complessiva.

Solo il 28,1% degli intervistati ritiene di potervi contribuire significativamente, mentre il 45% pensa di riuscire a favorire, con le proprie scelte di consumo, la diffusione di comportamenti virtuosi tra le aziende, premiando le più affidabili e responsabili.

Incentivi ed ecobonus, questi (troppo) sconosciuti

Le note dolenti arrivano dalla sezione dedicata agli interventi di riqualificazione energetica e alle agevolazioni, quali incentivi ed ecobonus, che supportano concretamente il cittadino nei propri investimenti virtuosi. Nel primo caso, il ventaglio di possibili interventi di efficientamento energetico risulta così suddiviso:

  • 45,9% lampade a basso consumo (LED);
  • 45,8% elettrodomestici a basso consumo;
  • 34,2% nessuno;
  • 19,4% caldaie ad alta efficienza;
  • 15,5% serramenti ad alta efficienza;
  • 13,8% valvole termostatiche;
  • 8,5% fotovoltaico/solare termico;
  • 7,7% isolamento muri;
  • 6,8% isolamento copertura.

Efficienza energetica - Progetto SienergiaSoffermandosi sulle fonti rinnovabili, l’80,4% dei consumatori interpellati non ha mai effettuato e non prevede interventi dedicati a questo tipo di installazione (fotovoltaico, solare termico, impianti geotermici, ecc.).

Il secondo dato, certamente connesso al precedente quesito, riguarda le agevolazioni fiscali in caso di interventi di efficientamento energetico, di fatto sconosciute al 50% dei cittadini e utilizzate da un “misero” 12,5%.

Lo studio di Cittadinanzattiva ci offre tuttavia un immediato rovescio della medaglia sul fronte rinnovabili: il 67,8% dei partecipanti si dice interessato a conoscere la provenienza dell’energia utilizzata, mentre il 45,6% sarebbe pronto a sottoscrivere un’offerta per la fornitura di energia prodotta esclusivamente o in maggior parte da rinnovabili, anche se non dovesse essere la più economica.

Non dimentichiamo però, pensando alla coscienza ecologica degli italiani coinvolti, quel 65,8% che ancora non “non sa” se il proprio fornitore indichi o meno sul contratto la provenienza dei consumi!

Dulcis in fundo, quanto contano innovazione tecnologica e smart home?

Dopo tante considerazioni su efficienza e risparmi economici, è interessante analizzare il punto di vista (divergente) di cittadini e aziende sull’innovazione tecnologica in ambito energetico.

Con il 53,7% di share, i consumatori pensano soprattutto a prodotti e soluzioni per l’efficienza energetica (caldaie, climatizzatori, lampade LED, installazione di impianti fotovoltaici, ecc.), seguiti al 53,4% da una variegata serie di servizi aggiuntivi quali assicurazione sugli impianti, manutenzione delle caldaie o una più generale consulenza energetica. Sorprende il terzo posto riservato alle offerte per la mobilità elettrica, che raccolgono il 49% dei consensi.

Le aziende accordano invece maggiore importanza a modalità innovative di contatto con il fornitore (es. chat dedicata, social, ecc.), applicazioni per la smart home come il controllo a distanza degli elettrodomestici, del riscaldamento e altri impianti e, unico punto in comune con i consumatori, servizi aggiuntivi.

Pur consapevole dell’importanza della sostenibilità energetica, un italiano su due ignora incentivi ed ecobonus utili a ridurre i consumi

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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