Smart road per strade più sicure e green

L’Italia è in pole position, ma anche altri Paesi UE e gli USA si stanno muovendo per le smart road. Tra tecnologia ed elettricità, ecco gli esempi più recenti
Smart road per strade più sicure e green

In Italia ci si prepara a viaggiare sulle smart road. Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, in partnership col Comune di Torino, coadiuvati da un gruppo di partner industriali e tecnologici, ha progettato l’avvio di un percorso di sperimentazione in alcune aree della città piemontese.

All’inizio sarà un’area chiusa al traffico, ma col tempo, e con risultati positivi, si arriverà a testare sistemi tecnologici “intelligenti” su strade aperte, con gli opportuni accorgimenti per rendere tutto il più sicuro possibile.

Ma di cosa si tratta quando si parla d’infrastrutture smart? Lo spiega lo stesso MIT in una nota pubblicata sul proprio sito web: si faranno sperimentazioni sulla notifica di eventi pericolosi, sull’avvertimento del passaggio di un utente vulnerabile sulle strisce pedonali, su suggerimenti ai veicoli per la velocità consigliata in modo da ottenere il verde semaforico, su servizi di parcheggio autonomo e su applicazioni per la logistica urbana e per il carico e scarico merci.

Ma non si ferma qui il progetto: il ministero, infatti, ha istituito l’Osservatorio tecnico di supporto per le Smart Road e per il veicolo connesso e a guida automatica, facendo sapere che “attraverso l’Osservatorio tecnico di supporto per le Smart Road e per il veicolo connesso e a guida autonoma, garantirà il coordinamento nazionale tra le diverse iniziative locali presenti e future in ambito smart road e sperimentazione su strada di veicoli a guida automatica”.

strade intelligenti smart roadQuanto disposto nelle ultime settimane è conseguenza di quanto già fatto da qualche anno: di recente, col precedente Governo, arrivò la firma del nuovo decreto Smart Road, e l’arrivo in Gazzetta Ufficiale del provvedimento di autorizzare le sperimentazioni su strada di veicoli a guida automatica. Per quanto riguarda, invece, le infrastrutture di trasporto, Anas ha pubblicato bandi di gara per 160 milioni di euro destinati a interventi su varie arterie autostradali e stradali. L’ultimo bando di gara telematico, da 30 milioni di euro di valore, è stato indetto per una procedura di “Accordo Quadro relativa alla fornitura di elementi funzionali secondo standard Anas per la Smart Road”.

Di recente, la stessa società, in vista di Cortina 2021, mondiali di sci alpino, ha nominato un gruppo di esperti di prestigio in campo scientifico e tecnologico applicato a mobilità e trasporti. Come ha spiegato il presidente di Anas Ennio Cascetta, ci si occuperà di sviluppare la progettazione dell’infrastruttura tecnologica e dei servizi, con l’ambizione di essere “il primo prototipo di smart mobility in Europa che vuole realizzare piattaforme integrate per la gestione della mobilità, partendo dai servizi e dalle tecnologie offerte dalle smart road Anas con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza, fluidità del traffico e comfort di guida”.

Smart Road in Europa e nel mondo

L’obiettivo del decreto e del progetto Smart Road è programmato in due fasi: entro il 2025 si dovrà intervenire sulle infrastrutture italiane appartenenti alla rete europea Trans European Network – Transport (TEN-T), e su tutta la rete autostradale e statale, estendendo poi i servizi a tutta la rete dello Sistema nazionale integrato dei trasporti, come individuata dall’allegato al Documento economico finanziario 2017 intitolato “Connettere l’Italia”.

Nella fase successiva, che si concluderà entro il 2030, saranno attivati servizi relativi alla deviazione dei flussi, all’intervento sulle velocità medie per evitare congestioni, al suggerimento di traiettorie, alla gestione dinamica degli accessi, dei parcheggi e del rifornimento, anche elettrico.

Tutto questo per quanto riguarda l’Italia. Ma cosa sta accadendo a livello internazionale?
Intanto va detto che quanto approvato in Italia è il risultato delle decisioni prese a livello europeo. Nel 2016 i ministri dei Trasporti UE siglarono una dichiarazione sulla cooperazione in tema di guida automatizzata e di smart mobility in UE, puntando a ridurre le emissioni, a rendere interoperabili i sistemi e a sviluppare Cooperative Intelligent Transport Systems (C-ITS). Ma la decisione di rendere “intelligenti” auto e strade è anche motivata da una questione di sicurezza che invita a puntare su sistemi di guida e infrastrutture smart.

Guardando alle previsioni, si nota un certo ottimismo sulle prospettive relative alle strade intelligenti e al relativo indotto che possono generare. Secondo IT Intelligent Markets, il mercato specifico è stimato crescere con un CAGR del 15% nel 2018-2023.

Anche negli Stati Uniti ci si sta muovendo sul tema. Il dipartimento dei trasporti del Colorado inizierà il primo test nazionale in chiave smart road lungo un tratto di mezzo miglio della Highway 285 a un centinaio di chilometri da Denver. Durante i test quinquennali, il manto stradale esistente verrà ricoperto con speciali lastre di cemento provviste di sistemi di connettività Wi-Fi e cavi a fibre ottiche incorporate con funzione di sensori di pressione. La soluzione tecnologica è progettata per connettersi ai telefoni degli automobilisti per fornire avvisi in tempo reale sul traffico e su eventuali problemi sulla strada.

strade solariSmart road elettriche, alternative in crescita

C’è poi un altro filone legato al concetto di smart road: sono le strade elettriche. Anch’esse sono stimate in grande sviluppo e in grado di muovere un giro d’affari pari a 18 miliardi di dollari da qui al 2028. Lo prevede la società di analisi IDTechEx, che ha pubblicato un report intitolato “Electrically Smart Road 2018-2028”. In cima alla lista delle tecnologie smart road ci sono le “strade solari” realizzate con pannelli fotovoltaici in grado di generare energia, illuminare o produrre calore per sciogliere il ghiaccio.

La prima solar road al mondo è stata aperta ufficialmente a Tourouvre-au-Perche, in Francia a fine 2016. Ma, IDTechEx rivela che l’adozione è rapida e diffusa: si annoverano esempi di 37 tecnologie diverse in 18 paesi. L’anno scorso, la Svezia ha inaugurato la prima strada al mondo che consente ai veicoli elettrici di ricaricarsi mentre guidano su di essa. L’infrastruttura, lunga due chilometri, è un progetto pilota, ma intanto un altro passo è stato fatto.

progetto Scania smart roadIn Germania, il Governo ha deciso di co-finanziare un progetto riguardante le autostrade elettrificate. La ricerca si occuperà di testare e sviluppare la tecnologia, in uno sforzo congiunto pubblico-privato; le aziende impegnate sono Volkswagen Group Research insieme a Siemens che si occuperanno di sviluppare la tecnologia, mentre i veicoli ibridi elettrici per il trasporto lungo raggio saranno forniti da Scania.

Il progetto si chiama “Trucks for German eHighways” e vuole ridurre le emissioni di CO2 nel trasporto pesante lungo raggio. Nel corso del 2019 e 2020 i veicoli ad alimentazione elettrica verranno testati su tre nuove autostrade elettriche in Germania, fa sapere Scania in una nota, specificando che il progetto è co-finanziato dal Governo tedesco attraverso il Ministero federale dell’ambiente, della tutela della natura e della sicurezza nucleare.

Una strada-test verrà costruita in Schleswig-Holstein, sull’autostrada A1 vicino a Lubecca, una in Hessen sull’autostrada A5 a sud di Francoforte e la terza in Baden-Württemberg sull’autostrada federale B462.

In Svezia hanno ideato una strada in grado di ricaricare d’energia le auto elettriche al loro passaggio. Il progetto, chiamato eRoadArlanda, per ora comprende un tratto sperimentale di 2 chilometri, che collegano l’aeroporto di Stoccolma Arlanda a un centro logistico. L’obiettivo è ambizioso: se il test andrà bene, l’intenzione è sviluppare la tecnologie sulle principali strade delle territorio scandinavo.

eRoadArlanda riesce a ricaricare le vetture elettriche in movimento grazie ad appositi binari posizionati lungo la carreggiata che offrono l’energia elettrica ai veicoli che ci passano sopra. Grazie a dei sensori magnetici che rilevano la presenza di un’auto, viene attivavo un braccio meccanico sottostante che si collega al binario d’energia elettrica indirizzando quest’ultima verso il veicolo. Questa smart road riesce anche a calcolare il quantitativo di energia erogata, in modo tale da addebitare immediatamente il conto alla vettura che ha fruito del “pieno”.

Nel sito web del progetto di eRoadArlanda si esplicita che l’investimento nel progetto è in linea con l’obiettivo del governo svedese di creare un’infrastruttura di trasporto priva di fossili entro il 2030-2050 e contribuirà a rafforzare la competitività della Svezia.

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