I veicoli elettrici potrebbero mettere un freno alla domanda di petrolio. Quanto potrebbero ridurla lo stima Carbon Tracker. Il think tank finanziario indipendente conclude che i veicoli elettrici da soli potrebbero causare il picco della domanda di petrolio entro la fine del 2020, la cui crescita annuale marginale potrebbe essere completamente compensata dai veicoli elettrici già nel 2027.
In altri termini 2 milioni di barili al giorno di petrolio potrebbero essere rimpiazzati dai veicoli elettrici entro il 2030. In uno scenario ancora più ottimistico si parla di 8 milioni di barili giornalieri sostituiti.
La domanda globale di petrolio sta attualmente crescendo al di sopra di 1,5 milioni di barili giornalieri (mbd) l’anno. La maggior parte delle stime si aspetta che questo incremento rallenti. Secondo quanto prospettato sia dalla International Energy Agency sia dall’Opec, la crescita annuale della domanda di petrolio dovrebbe attestarsi a 0.7 milioni di barili al giorno a partire dal 2020, rallentando ulteriormente dal 2025.
È interessante notare come queste analisi differiscano notevolmente dalle previsioni delle compagnie petrolifere. Una contraddizione che trova conferma anche nel fatto che l’industria del petrolio e del gas ha in gran parte scartato la minaccia dei veicoli elettrici per due motivi:
Secondo Carbon Tracker questo scenario potrebbe cambiare pesantemente. Innanzitutto perché i veicoli elettrici andrebbero a rimpiazzare una quantità significativa della domanda di petrolio. Inoltre, a causa della natura volatile del mercato petrolifero globale, questo spostamento della domanda cambierebbe decisamente i modelli di business delle compagnie petrolifere e del gas. A ciò si aggiunge l’ipotesi che quando la domanda globale di petrolio raggiungerà il massimo, cambierà in modo sostanziale l’approccio degli investitori al settore.
C’è poi un altro fattore: i differenti punti di vista delle compagnie petrolifere rispetto alle case automobilistiche, molte delle quali si aspettano milioni di vendite di veicoli elettrici; si arriva così a stime delle oil & gas company inferiori del 75% – 250% rispetto agli obiettivi dell’industria automotive. Da qui la conclusione di Carbon Tracker: “Le compagnie petrolifere e del gas rischiano di essere cieche di fronte all’elettrificazione e alla diffusione dei veicoli elettrici dell’industria automobilistica.”
Secondo l’analisi del think tank finanziario 2 milioni di barili di petrolio al giorno potrebbero essere rimpiazzati dai veicoli elettrici entro il 2030. Sebbene contenuto, questo volume potrebbe comportare livelli molto elevati di interruzione del settore, infatti nel 2014 il crollo del prezzo del petrolio è da imputare a uno squilibrio tra domanda e offerta.
Attualmente, i trasporti rappresentano più del 50% della domanda totale di petrolio, metà della quale per i veicoli destinati al trasporto passeggeri. Proprio le auto elettriche rappresentano un notevole rischio di sostituzione alla futura domanda di petrolio. Non solo: anche il trasporto stradale pesante, il settore aeronautico e del trasporto navale aumenteranno la loro quota nel settore dei trasporti in futuro, rendendo chiara la necessità di sforzi per la decarbonizzazione.
Tutto questo non può non preoccupare le società oil & gas.