Tecnologia di Danfoss per il riscaldamento dell’acqua a energia solare

Nella città di Silkeborg, in Danimarca è stato realizzato il più grande sistema per il riscaldamento dell’acqua tramite energia solare in grado di riscaldare le case e le sedi di lavoro di 40.000 cittadini.

Il sistema soddisfa il 18-20% del fabbisogno annuale di calore nella città, è progettato per produrre 80.000 MWh di calore all’anno e ridurre le emissioni annue di CO2 di 15.700 tonnellate.

Come obiettivo quello di raggiungere la neutralità della CO2 nella produzione di calore entro il 2030.

Questo impianto consente di immagazzinare l’energia durante le ore diurne e di riutilizzarla nelle ore notturne o in un altro periodo dell’anno rendendo ancora più redditizio l’utilizzo dell’energia solare.

Il sistema per il riscaldamento dell’acqua tramite energia solare è stato realizzato con la tecnologia degli scambiatori di calore Sondex e convertitori di frequenza VLT di Danfoss che assicurano un’efficienza elevata nel controllo delle pompe e nel trasferimento di calore.
Inoltre, hanno ridotto del 30% i costi nel primo anno di funzionamento rispetto ai tradizionali sistemi con convertitori di frequenza di vecchia concezione.

Quattro grandi pompe funzionano continuamente per distribuire l’acqua calda, mentre altre quattro pompe sono disponibili in modalità standby per casi di emergenza. Sono tutte controllate dai convertitori di frequenza VLT Aqua, per mantenere il loro consumo energetico al minimo.

Gli scambiatori di calore forniti da Sondex sono composti da un numero di piastre compreso tra 884 e 936 e sono collegati all’impianto di riscaldamento solare.

L’impianto di riscaldamento solare utilizza 22 km di tubature che collegano 12.436 pannelli solari termici, installati su un’area di 50 ettari.
Il parco è suddiviso in quattro sezioni indipendenti per la massima affidabilità operativa. In questo modo, in caso di anomalie, malfunzionamenti o semplici manutenzioni è possibile isolare una sezione e il sistema funziona utilizzando gli altri tre.

Un impianto di questa tipologia risulta più efficiente (da 4 a 6 volte) di un sistema di riscaldamento residenziale installato sul tetto.

App Heat & Cool per la linea residenziale di climatizzatori

Panasonic Air Conditioning propone il kit Wi-Fi CZ-TACG1, per la gestione da remoto dei propri impianti di climatizzazione residenziale e la App Heat & Cool, compatibile con i dispositivi Android e iOS.

Grazie a questa App è possibile controllare e impostare la temperatura, visualizzazione dello stato di funzionamento, programmare per fasce orarie, direttamente da smartphone o tablet.

App Heat & Cool statisticheInoltre, è possibile visualizzare le statistiche dei consumi energetici e gestirne l’efficienza e il risparmio energetico agendo sulla programmazione.

L’applicazione Heat & Cool consente di attivare i sensori di movimento Econavi e il sistema di purificazione dell’aria nanoe.

Il kit Wi-Fi CZ-TACG1 è compatibile con tutte le unità interne della linea residenziale Panasonic, a eccezione della “console” a pavimento.

È possibile scaricare la App Heat & Cool da Apple Store o Android Play Store, come “Panasonic AC Controller”, registrarsi e procedere alla configurazione.

Più utenti possono accedere all’applicazione e possono essere attivati livelli diversi di controllo. Si possono registrare fino a 20 unità interne per ambiente, mentre nel caso di controllo di impianti di condizionamento installati in più di una proprietà si possono gestire fino a 10 ambienti per un massimo di 200 unità interne.

Da Usag scarpe antinfortunistiche leggere e comode

Sicurezza innanzitutto, ma anche comodità, leggerezza e – perché no? – design.
Le moderne scarpe antinfortunistiche sono solo lontane parenti degli “scarponi” che un tempo si vedevano ai piedi di operai e lavoratori in generale addetti alle attività più pesanti e talvolta rischiose.

Tomaia traspiranteUsag ha perciò realizzato un modello di scarpa antinfortunistica che riassume in sé tutte le qualità indispensabili in una calzatura di questo tipo, insieme a una estetica gradevole, persino adatta per l’utilizzo durante il tempo libero.

La peculiarità delle calzature Usag 3500 S1P è la tomaia in Mesh con microfibra che le rende altamente traspiranti. La fodera in poliestere con lavorazione a nido d’ape è ottimale per il corretto ricircolo dell’aria.

La soletta estraibile è ammortizzante, confortevole, traspirante, anatomica, lavabile e antibatterica.
L’intersuola è anti perforazione mentre la suola, in poliuretano bi-densità, è resistente alle flessioni e alle abrasioni, antiolio e antiscivolo.

Il puntale è in materiale composito leggero e resistente: questo rende le scarpe antinfortunistiche Usag 3500 S1P totalmente metal free.
soletta ammortizzataSono certificate secondo le più attuali norme europee in materia di sicurezza EN ISO 20345: 2011 e sono consigliate per lavori leggeri, nell’industria meccanica, logistica e imballaggi.
Disponibili dalla taglia 36 alla 47, Le scarpe antinfortunistiche Usag 3500 S1P possono essere acquistate direttamente sul sito Usag o sui principali e-commerce.

Il prodotto è disponibile presso i rivenditori specializzati oppure direttamente on-line su Amazon. Elettricomagazine partecipa al programma di affiliazione Amazon: acquistando attraverso i link qui sotto sosterrete le nostre iniziative editoriali mentre per voi non ci saranno sovrapprezzi.

Da Panduit le unità per la distribuzione intelligente dell’alimentazione

Panduit, produttore specializzato in infrastrutture e soluzioni avanzate per la connettività, presenta Intelligent Power Distribution Unit (iPDU) SmartZone G5, la nuova unità per la distribuzione intelligente dell’alimentazione.

Intelligent Power Distribution Unit (iPDU) SmartZone G5 fornisce una migliore densità di prese, un design ottimale per un utilizzo efficiente dello spazio nel rack e un’affidabilità superiore per monitorare l’alimentazione, l’ambiente e la sicurezza del data center a livello cabinet mediante la scansione continua dei sovraccarichi dei circuiti elettrici e delle condizioni ambientali fisiche che mettono a rischio le apparecchiature IT critiche.

Garantisce una completa e accurata misurazione dei dati relativi al consumo di energia per consentire di utilizzare in modo efficiente ed efficace l’alimentazione, prendere decisioni, migliorare l’uptime, aiutare a misurare il PUE (Power Usage Effectiveness), condurre iniziative di green data center per risparmiare energia e costi, e fornire sicurezza fisica per prevenire accessi al cabinet non autorizzati.

Esistono 5 famiglie di G5 iPDU:
1. Basic PDU
2. Monitored Input (MI) Series iPDU
3. Monitored Switched (MS) Series iPDU
4. Monitored per Outlet (MPO) Series iPDU
5. Monitored and Switched per Outlet (MSPO) Series iPDU

SmartZone G5 iPDU si interfaccia con le soluzioni Panduit SmartZone sia hardware sia software e può essere ospitata in tutti gli armadi Panduit e in tutti gli armadi standard presenti sul mercato.

“Nel mondo IoT, gli IT manager devono fornire maggiori velocità di trasferimento dati controllando al contempo costi e massimizzando il ritorno sulle attività,” ha spiegato Marc Naese, senior vice president, data centre business di Panduit. “Scegliere gli apparati IT giusti diventa essenziale per un funzionamento efficiente del data center. La gamma completa di G5 iPDUs, sensori ambientali, accessori per l’accesso in sicurezza, e cavi di alimentazione a doppia chiusura di sicurezza sono la chiave per soddisfare le esigenze dei data center mission-critical”.

SoloMio: la smart home come piace agli italiani

Sicurezza, benessere, efficienza energetica e risparmio in bolletta: pensieri ricorrenti nella mente degli italiani, nonché driver di percorsi tecnologici e culturali verso il concetto di smart home, che fa dell’integrazione di impianti e dispositivi in applicazioni di gestione intelligenti il fulcro della casa connessa. Un riscontro tangibile di questo insieme di tendenze e opportunità, che i professionisti dell’edilizia non possono più ignorare, viene dal +35% registrato dalla filiera italiana dell’automazione domestica nel 2017, che corrisponde a 250 milioni di euro spalmati su soluzioni di controllo per impianti di sicurezza, riscaldamento/raffrescamento, illuminazione ed elettrodomestici smart.

Tuttavia, il recente studio sulla smart home dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano non mostra un quadro del tutto “rose e fiori”. Se infatti gli italiani sono pronti a sperimentare la comodità di controllare gli impianti domestici via app, il mercato è altrettanto in grado di fornire soluzioni complete, che realmente semplifichino la quotidianità delle persone?

Ivan Mariani, fondatore di SoloMio ci spiega come sia possibile integrare in un unico e intuitivo sistema di smart automation tutte le complessità impiantistiche e tecnologiche di una casa realizzata “su misura” di chi la vive.

Secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano, tra le “barriere” allo sviluppo della casa connessa restano le difficoltà nell’integrare efficacemente i numerosi brand installati. SoloMio sembra arrivare al momento giusto…

ivan mariani fondatore SoloMioDirei proprio di sì, l’installazione dei prodotti e la loro integrazione da parte di realtà consolidate e capaci di offrire ulteriori servizi di valore al cliente rappresentano le chiavi di volta per lo sviluppo della smart automation. Mi soffermo in particolare sul servizio di installazione, fondamentale in un mercato come quello italiano in cui l’utente medio si trova spesso ad acquistare oggetti connessi senza poterli utilizzare, anche quando sono proposti come autoinstallanti.

All’ancora troppo confuso concetto di DIY (Do it Yourself), SoloMio contrappone le competenze associate a prodotti di qualità e a un servizio di installazione affidabile, sia che si tratti di sistemi cablati, preferibili in termini di efficienza e manutenzione, sia nel caso di connessioni in wireless, ampiamente supportate dalla soluzione.

SoloMio diventa così un “concentratore” smart di tecnologie concepito per soddisfare i desideri del cliente, tenendo conto delle esigenze architettoniche e impiantistiche del contesto applicativo.

Una proposta di automazione sartoriale, un “pezzo” unico e irripetibile che non amo definire domotica, termine che rischia di spaventare un certo tipo di utenza ancora scottata da vissuti di mancato dialogo tra tecnologie e di scarso supporto da parte dei professionisti del settore.

Esistono limiti al numero e alla tipologia di impianti che si possono connettere alla vostra proposta di smart automation?

SoloMio non si pone limiti tecnologici, garantisce un sistema aperto e scalabile nel tempo, interfacciabile con i principali protocolli di comunicazione: dai più tradizionali come KNX e Modbus a quelli proprietari del settore elettrico e del comfort, fino alla sicurezza con ONVIF e altri standard.

Le più comuni applicazioni controllabili tramite l’app di SoloMio sono assistenza alla persona, climatizzazione/riscaldamento, gestione di elettrodomestici, scenari, tapparelle e tende, illuminazione, monitoraggio dei consumi energetici, monitoraggio di fumi, allagamenti, incendi, sicurezza e salubrità dell’aria. E non escludiamo nuove integrazioni se il cliente lo desidera.

Finora abbiamo considerato solo gli spazi interni, con SoloMio si può anche uscire dall’abitazione?

Certamente, ci è già capitato per esempio di integrare l’impianto fotovoltaico, per automatizzare la gestione dei carichi implementando efficienza energetica e risparmi in bolletta.

Inoltre, i tecnici di SoloMio stanno testando i principali sistemi di accumulo oggi sul mercato, al fine di selezionare i migliori prodotti da associare al sistema. La flessibilità di SoloMio potrebbe consentire anche l’integrazione di rinnovabili diverse dal fotovoltaico e di sistemi di ricarica per la mobilità elettrica. Manteniamo aperta la finestra su futuro, ma prima di selezionare e installare una qualsiasi tecnologia è per noi fondamentale conoscerla e provarla, per garantirne la massima operatività nell’integrazione targata SoloMio.

SoloMio vanta un livello di personalizzazione che sposa soprattutto le esigenze degli architetti. Qual è il valore aggiunto di affidarsi a un partner tecnologico nella realizzazione dei propri progetti?

SoloMIo CUCINALa garanzia di una tecnologia senza limiti, realizzata da professionisti in grado di coordinare in fase progettuale come sul campo tutto l’iter che trasforma l’edificio in smart home. A cominciare dalla valutazione insieme all’architetto delle esigenze del cliente, perché solo entrando in sintonia con entrambi si riescono a creare soluzioni innovative, in grado di coniugare i desideri del committente, le necessità dell’architetto e le migliori tecnologie sul mercato.

Risulta poi altrettanto cruciale la definizione delle soluzioni da adottare, interpretando al meglio il livello di know-how digitale del cliente, da condividere con il progettista affinché si vada a proporre la tecnologia più “nelle corde” di chi la andrà a utilizzare. Spesso infatti si commettono errori proponendo prodotti o troppo semplici o troppo sofisticati, SoloMio ritaglia a ciascuno il proprio abito su misura.

Il processo avviato dal nostro staff prevede poi la presentazione del piano lavori, la loro esecuzione materiale e la configurazione dell’impianto, altro momento dove nulla deve essere lasciato al caso. Seguono infine collaudo e consegna al cliente, il tutto in un clima di proficua collaborazione con gli altri professionisti che si interfacciano nelle varie fasi della realizzazione di SoloMio.

Una complessità tecnologica che potrebbe spaventare il cliente finale. Come spiegherebbe invece loro i vantaggi dell’utilizzo, tramite smartphone, di questo pacchetto “smart home in mano”?

La nostra esperienza ultra decennale ci ha insegnato che l’home automation è possibile solo quando si riescono a soddisfare pienamente le esigenze del cliente, nel rispetto delle sue competenze tecnologiche e tramite una filiera completamente interna, senza subappalti.

Affidarsi a SoloMio significa avere un unico interlocutore: consulenza, progettazione, installazione e assistenza sul sistema, anche real-time, sono i plus di un consulente tecnologico che affiancando l’architetto accompagna il cliente nella realizzazione di un progetto che davvero si possa definire solo suo!

La smart home entra nella scatola 503 con PowaHome

Powahome è la nuova serie di dispositivi intelligenti pensati per controllare da remoto interruttori, prese elettriche e avvolgibili motorizzate, il tutto senza centraline di controllo e senza modifiche all’impianto elettrico esistente.

PowaHome cassetta 503Il merito è dei dispositivi compatti e facili da installare (due ore per un impianto medio completo), tanto da poter essere installati nelle scatole 503 dell’impianto elettrico insieme agli interruttori da automatizzare. In questo modo gli interruttori meccanici preesistenti continuano a funzionare, diventando però smart. Con Powahome, infatti, diventano controllabili da qualunque parte del mondo grazie a una app per smartphone personalizzabile in base alle esigenze dell’utente. Il sistema funziona con la tecnologia Wi-Fi e non necessita di centraline aggiuntive da installare e configurare perché si appoggia alla rete wireless già usata per navigare su internet. Un singolo dispositivo ha due canali per controllare due luci o prese nella stessa cassetta elettrica.

PowaHome è inoltre compatibile con tutti i tipi di lampade: tradizionali, alogene, Led, neon, CCFL con un assorbimento massimo di 8A.
Il catalogo al momento comprende numerosi dispositivi e combinazioni di acquisto: il comando wi-fi per tapparella, quello per il termostato e per luci e prese, dal singolo sistema per l’automazione ai kit da 5 e 10 pezzi per risparmiare ulteriormente sui costi complessivi.
È già inclusa, inoltre, l’interazione con l’assistente vocale di Google Home, che consente di gestire i dispositivi terzi direttamente e tramite il controllo vocale. Ciò risponde al trend di un mercato in crescita: una ricerca di Capgemini infatti stima che tra tre anni il 40% degli utenti preferirà utilizzare un assistente vocale piuttosto che app e siti web.

Chi è PowaHome

PowaHome è una startup romana (finanziata da LVenture Group e da un gruppo di Business Angel, accelerata da LUISS EnLabs) che progetta e realizza i propri dispositivi in Italia. I punti di forza dei dispositivi sono l’assenza di centraline esterne e la modularità del sistema. Può infatti essere collegato solo a quelle luci o quegli elettrodomestici che abbiamo interesse a comandare da remoto, senza investire necessariamente denaro in un ecosistema più ampio e sovradimensionato.

Efficienza e ottimizzazione dei costi con monitoraggio e manutenzione predittiva

Intergen – attiva nel settore dell’energia da oltre 70 anni – ha sviluppato un sistema di visualizzazione e controllo remoto degli impianti per offrire un servizio di manutenzione predittiva che individua le anomalie allo stato iniziale consentendo una migliore gestione dell’esercizio e della manutenzione, garantendo efficienza e ottimizzazione dei costi.

Nel settore della cogenerazione è fondamentale un alto livello di assistenza tecnica post-vendita per garantire che le specifiche di progetto siano mantenute nel tempo e fornire l’energia elettrica e termica previste senza interruzioni e senza deviazioni rispetto al business plan.

Dalla sala di controllo i tecnici Intergen monitorano gli impianti installati e le variabili critiche per potere intervenire tempestivamente qualora si presentino delle anomalie. A ogni impianto è associato uno specialista che garantisce il corretto funzionamento e interviene nel caso di allarmi nei sistemi di controllo a distanza:

Per i guasti non risolvibili da remoto, tecnici specializzati Intergen intervengono entro le 12 o le 24 ore grazie a una rete capillare e altamente qualificata dislocata sul territorio nazionale.

I dati di monitoraggio degli impianti sono indispensabili anche per l’ottenimento dei titoli di efficienza energetica (TEE): una reportistica dettagliata è inviata mensilmente al cliente, secondo logiche automatizzate.

“Il servizio post-vendita è fondamentale per consolidare la relazione con il cliente, realizzando di fatto una partnership stabile di lunga durata. – ha sottolineato Gianluca Sciuto, Aftersales & Service Director di Intergen – Nell’ultimo anno diversi clienti, quali Rovagnati e Ospedale San Raffaele, ci hanno rinnovato la fiducia a testimonianza del fatto che il servizio di assistenza e manutenzione sia fondamentale per fidelizzare i clienti.”

Investimenti green in crescita su rinnovabili ed e-mobility

Come procedono gli investimenti green, ovvero quelli sulle energie rinnovabili e sulle tecnologie dedicate all’e-mobility? Una risposta la fornisce Bloomberg New Energy Finance. Nella sua ultima analisi vede in crescita gli stanziamenti sull’energia pulita, ma le tecnologie dedicate alla mobilità elettrica sono in aumento rispetto all’anno scorso. Unica eccezione in negativo il fotovoltaico.

Rinnovabili: solare in calo, ma crescono gli investimenti su eolico & C.

Secondo BNEF, gli investimenti globali nel settore dell’energia pulita nel primo semestre 2018 sono stati pari a 138,2 miliardi, facendo segnare un -1% rispetto allo stesso periodo del 2017. Al calo semestrale è da segnalare il buon andamento del secondo trimestre (aprile-giugno), con un +8% e 76,7 miliardi di dollari.

A diminuire sono gli investimenti in energia solare (-19%) rispetto al semestre 2017, causato da costi di capitale decisamente inferiori per i progetti fotovoltaici, e quindi meno dollari spesi per MW installati, e un calo del boom cinese. “Queste tendenze sono destinate ad accelerare nella seconda metà dell’anno”, rileva la società di analisi, sottolineando che il governo cinese ha emanato un provvedimento che limita le nuove installazioni solari richiedenti un sussidio nazionale; esso ha effetto immediato. Bloomberg New Energy Finance prevede che “ciò porterà a un forte calo delle installazioni in Cina quest’anno, rispetto allo spettacolare record del 2017 di 53 GW”.

Tra gennaio e giugno, la Repubblica Popolare ha investito 35,1 miliardi di dollari nell’energia solare, con una diminuzione del 29% rispetto al corrispettivo periodo 2017. Tuttavia, BNEF si aspetta che la riduzione ordinata dal governo diventi evidente solo dalla seconda metà del 2018. E pensare che lo scorso anno, la Cina aveva totalizzato 98 GW, “molto più di qualsiasi altra tecnologia, rinnovabile o non”.

Dal fotovoltaico all’eolico, è proprio il caso di dirlo, il vento cambia. Si è, infatti, assistito a un vero balzo degli investimenti su questa fonte rinnovabile nel primo semestre del 2018, ottenuto grazie a vari grandi progetti finanziati a partire dagli Stati Uniti a Taiwan, dall’India ai Paesi Bassi e alla Norvegia.

Buone notizie dall’e-mobility, “piccole” rinnovabili non crescono

Ma nel panorama delle energie “pulite” ci sono altre buone notizie: BNEF rileva che l’aumento di capitale da parte delle società specializzate in tecnologie smart per l’energia ha registrato un aumento del 64% su base annua, raggiungendo 5,2 miliardi di dollari. Le migliori offerte del secondo trimestre hanno riguardato tecnologie legate all’e-mobility, da parte di aziende produttrici di batterie agli ioni di litio o di veicoli elettrici, tutte cinesi.

Andamento in flessione per le fonti energetiche a dimensione più limitata come biomasse, mini idroelettrico, geotermia, che hanno registrato investimenti sempre nel primo semestre 2018 tra i 700 milioni e 1,2 miliardi di dollari. Tutti, a parte i biofuel, sono registrati in calo rispetto allo stesso periodo 2017.

In totale, gli investimenti globali sulle rinnovabili nel primo semestre dell’anno in corso hanno raggiunto i 138,2 miliardi di dollari. Al primo posto, pure in calo del 15%, la Cina, con 58,1 miliardi; dietro si posizionano gli USA con 28,8 miliardi (+31%), l’Europa con 16 miliardi (+8%) e l’India (7,4 miliardi, +22%).

Sistema di accumulo di energia da 3 MW nella Johan Cruijff ArenA

È stato messo in funzione il più grande sistema di accumulo di energia d’Europa da 3 MW che utilizza batterie sia rigenerate sia nuove provenienti da veicoli elettrici e offre una fonte energetica efficiente e affidabile ad uso dello stadio Johan Cruijff ArenA in Amsterdam e della rete elettrica olandese.

Combinando unità di conversione d’energia di Eaton e batterie equivalenti a 148 Nissan LEAF, il sistema per l’accumulo d’energia garantisce un sistema di alimentazione più sostenibile e crea un’economia circolare per le batterie dei veicoli elettrici.
Il sistema per l’accumulo gioca un ruolo importante nel bilanciamento della fornitura e della domanda di energia all’interno della Johan Cruijff ArenA.

L’impianto fotovoltaico è composto da 4200 pannelli e l’energia prodotto viene immagazzinata sia per una gestione ottimale sia come alimentazione di backup riducendo l’impiego dei generatori diesel e offrendo un supporto alla rete elettrica attenuando i picchi che si verificano durante i concerti.

“Il sistema per l’accumulo d’energia installato presso la Johan Cruijff ArenA è una dimostrazione dell’esperienza di Eaton nelle soluzioni per la gestione dell’energia. – ha dichiarato Frank Campbell, Presidente di Eaton Electrical e Corporate EMEA – Abbiamo progettato il sistema di energy storage specificatamente per le necessità della Johan Cruijff ArenA. Ciò ha implicato la progettazione dell’elettronica di potenza, integrando i moduli batteria di veicoli elettrici e adattando questa innovativa soluzione all’infrastruttura preesistente dello stadio. Lo stadio Johan Cruijff ArenA è ora più efficiente a livello energetico ed è in grado di gestire quest’energia in modo più sostenibile, sicuro e affidabile.”

“Grazie a questo sistema di accumulo d’energia l’Amsterdam Energy ArenA BV oltre a sfruttare l’energia autoprodotta potrà scambiare l’energia disponibile nelle batterie con la rete – ha dichiarato Henk van Raan, direttore innovazione presso la Johan Cruijff ArenA – “Lo stadio si assicura in questo modo energia, anche in caso di black out e contribuirà a stabilizzare la rete elettrica olandese. La Johan Cruijff ArenA è uno degli stadi più sostenibili e apre la strada all’introduzione di innovazioni smart.”

TeSys D Green, gamma di contattori ad alta efficienza energetica

TeSys D Green è la gamma di contattori ad alta efficienza energetica per la commutazione dei carichi di Schneider Electric che consente di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, migliorare l’affidabilità dei sistemi di automazione.

I contattori sono dotati di un’innovativa bobina elettronica che riduce i consumi di energia fino all’80% rispetto ai contattori elettromeccanici e si caratterizzano per una elevata resistenza contro i disturbi elettromagnetici della rete di distribuzione, agli shock meccanici, vibrazioni.

I contattori TeSys D Green contribuiscono a ridurre la dissipazione ed il consumo di energia nell’intero armadio, in modo particolare se abbinati ai nuovi relè elettronici TeSys LR9D.

I plus TeSys D Green

La gestione  è semplificata: con sole quattro referenze si coprono le tensioni dei circuiti di comando da 24 V a 500 V, sia in corrente alternata sia in corrente continua. I contattori TeSys D Green sono compatibili con gli accessori già esistenti nell’offerta TeSys.

Inoltre, grazie alle dimensioni ridotte e alla siglatura universale dei morsetti è possibile sostituire i contattori standard, di qualsiasi produttore.

TeSys D Green si integra facilmente con le architetture di automazione, grazie alla compattezza si riducono le dimensioni dei quadri di comando. La progettazione è semplificata e i costi di cablaggio sono ridotti con i contattori da 40 a 65 A in quanto possono essere comandati direttamente dalle uscite statiche dei PLC a 24 V DC/500 mA senza utilizzare relè di interfaccia. Questa gamma utilizza i connettori di alimentazione EverLink che assicurano connessioni costanti nel tempo.

Un’offerta completa di soluzioni “green”

La gamma TeSys D Green fa parte di un’offerta “green” per macchine e processi industriali.

È stato progettato seguendo le norme ambientali come RoHS, REACH, PEP e EoLI. IIprodotti TeSys Green rispettano gli standard di sicurezza internazionali, così da supportare le esigenze di esportazione in tutto il mondo.