Forum Meccatronica: utilizzo pratico dei Big Data

Schneider Electric è partner della quinta edizione di Forum Meccatronica – mostra-convegno ideata dal Gruppo Meccatronica di ANIE Automazione e realizzata in collaborazione con Messe Frankfurt Italia – a Torino presso il CNH Industrial Village il 26 settembre 2018.

La transizione verso Impresa 4.0 è iniziata e in questa edizione del Forum troveranno spazio le tecnologie abilitanti e le esperienze concrete di integrazione.

Il tema dell’efficienza manutentiva è fondamentale per la produttività in ambito industriale, le capacità di analisi dei dati rappresentano uno strumento strategico. Le potenzialità della digitalizzazione consentono di trasformare i dati in informazioni che saranno tanto più significative quanto più sarà adeguata la capacità di selezionarli, raccoglierli e analizzarli: un compito facilitato dall’integrazione fra IT e OT connaturata all’approccio meccatronico.

Forum Meccatronica è un’occasione per aggiornarsi professionalmente su temi che rappresentano dei fattori competitivi per gli OEM, System Integrator e End-User.

Schneider Electric parteciperà con un intervento che focalizzerà sull’utilizzo pratico dei Big Data in un caso applicativo concreto di monitoraggio condition based delle macchine, mettendo in luce come sia possibile sfruttare le funzionalità di comunicazione già presenti nei componenti e nei controlli smart.

Schneider Electric propone, infatti, soluzioni di nuova generazione che permettono di ottenere direttamente dai componenti, – senza la necessità di integrare ulteriore sensoristica – informazioni da elaborare in ottica di manutenzione condizionale, attraverso un’attenta analisi e l’applicazione di algoritmi dedicati.

“L’esperienza che condivideremo è il risultato di una collaborazione con il mondo accademico italiano – sottolinea Nicola Peli, Group Product Manager di Schneider Electric. – Abbiamo messo alla prova le caratteristiche di connettività, apertura, collaborazione proprie della nostra offerta per l’automazione di macchina e di linea PacDrive, evidenziando come possa essere la scelta di elezione per dispiegare al meglio le potenzialità dell’approccio meccatronico e valorizzare gli investimenti in digitalizzazione”.

PacDrive 3 fa parte di EcoStruxure for Industry, la piattaforma aperta, interoperabile e basata su IoT che Schneider Electric propone al mercato per l’innovazione del settore industriale.

Termografia: quando la tecnica predittiva che fa la differenza

È riduttivo ricorrere alla termografia solo per confermare l’esistenza di una problematica. Si tratta infatti di una tecnica predittiva che consente di prevenire l’insorgenza di un problema e di porre rimedio alle conseguenze prima che queste si manifestino, consentendo risparmi di tempo e denaro.

Gli ambiti in cui la termografia può risultare decisiva sono numerosi e, come sostiene Corrado Ciuti, titolare dello studio professionale Termogramma, l’unico limite è la fantasia applicativa.

Anche la tecnologia a disposizione fa la differenza: per fornire consulenze e perizie con il massimo dell’autorevolezza, Termogramma si affida a una dotazione completa di dispositivi FLIR a partire dalla termocamera FLIR T640 abbinata a tutte le funzionalità del software FLIR Tools+.

immagine termografia

Termografia in ambito elettrico per la diagnosi di un teleruttore con contatti difettosi

“Le perizie per cui è richiesto il mio intervento sono commissionate da privati e studi professionali che hanno bisogno di risposte immediate su problemi che affliggono unità abitative o complessi residenziali” sottolinea Ciuti.

Grazie alla termografia è possibile, infatti, individuare l’origine delle perdite d’acqua, rilevare le inefficienze del cappotto isolante o qualunque minaccia alla sicurezza degli stabili identificabile con gli strumenti a disposizione.

Per Termogramma un settore applicativo in forte crescita è il fotovoltaico. “Il mio intervento è richiesto sia per ottemperare ai requisiti di certificazione a norma di legge che per la valutazione di installazioni già presenti”, aggiunge Ciuti. Grazie alle termocamere è possibile verificare eventuali difetti e malfunzionamenti nei pannelli e nelle altre componenti, a partire da trasformatori e sezionatori. Ma non è tutto. La Termografia è una tecnica efficace anche in campo biomedico e veterinario: senza sostituirsi a qualunque giudizio dei professionisti della sanità, permette di supportare le diagnosi attraverso il rilevamento di temperature anomale sul corpo di persone e animali.

FLIR T640: la termocamera dalle alte prestazioni

“Ho iniziato la mia attività con una termocamera FLIR E6 a cui ho abbinato, con l’aumento delle complessità lavorative, il modello T640”, precisa Ciuti.

FLIR T640 è una termocamera ad alte prestazioni dotata di camera integrata 5 MP, ottiche intercambiabili, messa a fuoco automatica e ampio touchscreen LCD da 4,3″ che unisce ergonomia a qualità di immagine e funzionalità avanzate.

L’elevata risoluzione IR consente misurazioni accurate di temperatura da grande distanza, mentre il controllo manuale e la rapidità dell’auto-focus consentono elevata nitidezza, accuratezza ed efficienza.

termocamera FLIR T640

FLIR T640 è una termocamera con camera integrata 5 MP, ottiche intercambiabili, messa a fuoco automatica e  LCD da 4,3″

La tecnologia MeterLink, di cui la T640 è dotata, consente analisi predittive in ambito elettrico e fotovoltaico anche in funzione della richiesta di agevolazioni fiscali. I dati rilevati dalla pinza amperometrica FLIR CM85 e dal termoigrometro FLIR MR77 possono essere trasmessi via Bluetooth direttamente alla termocamera, abbattendo il rischio di errore e risparmiando tempo prezioso.

“Con la stessa strumentazione, in campo edilizio è possibile ottenere valori di umidità e temperatura in stabili e abitazioni – aggiunge Ciuti – permettendo di bloccare l’origine e la diffusione di muffe e condensa. La T640 unisce alta risoluzione a una elevata sensibilità, fattori che fanno la differenza”.

Verso la termografia 4.0

A completamento della strumentazione a disposizione, Termogramma ha scelto l’upgrade alla versione plus di FLIR Tools, il software che mette a disposizione un set completo di controlli, che consente di generare report sulle attività e sugli interventi effettuati altamente dettagliati.

FLIR Tools+ aggiunge valore ai prodotti FLIR con preset e template utili a produrre la documentazione necessaria. La versione plus permette anche di realizzare file radiometrici in movimento in formato video e, con la funzione panorama, è possibile ottenere un unico rilevamento su grandi superfici come la facciata di un edificio.

Personalizzare gli spazi con il videocitofono XTS

Il nuovo videocitofono XTS vivavoce di Came BPT si caratterizza per eleganza, compattezza – ha uno spessore di soli 11 mm nella versione a incasso e di 24 mm a parete -, intelligenza, personalizzazione e facilità di installazione.

Concepito per portare la tecnologia e l’eleganza all’interno della casa, il nuovo videocitofono XTS è dotato di monitor da 5” e 7”, disponibile in 6 modelli differenti, nei colori bianco e nero e nelle versioni da incasso, da parete e da tavolo.

Facilità di installazione grazie alla chiusura a magneti che consente di accedere ai collegamenti. Il monitor, full touch-screen, è concepito con tecnologia optical bonding, che riduce i riflessi, aumenta il contrasto dello schermo, garantendo una miglior qualità dell’immagine. Grazie a questi accorgimenti è possibile installare il dispositivo anche vicino a finestre e fonti di luce.

Videocitofono XTS Came BPTIl videocitofono XTS è dopato di un’interfaccia grafica user friendly che permette al professionista di offrire la soluzione più adatta al contesto abitativo: da un livello base dove l’utente può intervenire nella configurazione modificando il numero e l’ordine delle icone o il colore degli sfondi preconfigurati, fino a un livello di totale personalizzazione.

Grazie al software dedicato UI Creator l’installatore può personalizzare sia la homepage sia le altre schermate con immagini, pulsanti o icone identificative.
In applicazioni condominiali e a destinazione collettiva (residenziale e uffici), il software di configurazione grafica dà anche la possibilità di applicare impostazioni comuni a vari monitor posizionati all’interno dello stesso edificio (lay-out, colori e icone), consentendo di apportare personalizzazioni come l’inserimento di loghi aziendali.

Il videocitofono XTS vivavoce diventa smart

I modelli 7” integrano un modulo WI-FI che permette di collegarsi al Cloud senza l’ausilio di dispositivi accessori. Grazie alla tecnologia CAME Connect, il sistema può essere gestito con la App VideoEntry che permette di ricevere chiamate videocitofoniche, aprire la porta, accendere le luci d’entrata e visualizzare il live delle telecamere del posto esterno sullo smartphone.

Inoltre, il videocitofono consente di registrare l’audio e il video delle chiamate in corso, un messaggio audio di cortesia, qualora si sia impossibilitati a rispondere al citofono.

Attraverso un sistema di notifica, l’utente ha anche la possibilità accedere al registro delle chiamate perse, con date e orari in cui sono state effettuate.
È possibile, inoltre, programmare l’apertura automatica della porta o del cancello in specifiche fasce orarie.

Nei palazzi dotati di portineria, è possibile utilizzare la funzione messaggistica di XTS, per gestire la comunicazione tra portiere e condomini.

Il videocitofono XTS la soluzione ideale per portare la connettività anche negli impianti esistenti Came BPT a 2 fili grazie al modulo WI-FI integrato, presente nel modello 7” per il sistema X1. Non è necessario intervenire sull’impianto, è sufficiente cambiare il monitor interno, collegarlo al router di casa e usufruire di tutti i vantaggi della gestione remota.

Autostrada elettrificata: il futuro del trasporto elettrico parte da Brescia

Dalla mobilità elettrica più strettamente connessa alle scelte green “private” di cittadini e aziende al rivoluzionario concetto infrastrutturale di autostrada elettrificata.

Una ventata di innovazione sostenibile che, forte dei progetti di trasporto elettrico in ambito logistico già avviati in altri Paesi europei, tocca il territorio italiano con la nuova iniziativa per il trasporto elettrico delle merci su strada promossa a Brescia da A35 Brebemi. La nota autostrada inaugurata nel 2014 e CAL (Concessioni Autostradali Lombarde) hanno infatti raccolto una sfida particolarmente sentita per il contesto italiano, dominato da attività di logistica su gomma, proponendo il primo progetto di autostrada elettrificata da sviluppare sull’intera tratta, dopo una preliminare fase di studio pilota, con il placet del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministero dell’Ambiente.

Uno sguardo al futuro della mobilità elettrica e alla riduzione delle emissioni inquinanti dovute ai trasporti che sottende interessanti prospettive per l’intera economia italiana: “Il progetto affronta un tema sempre più rilevante alla luce degli impegni presi anche dal nostro Paese con il Protocollo di Kyoto e l’Accordo di Parigi – sottolinea Gianantonio Arnoldi, amministratore delegato di CAL -. La sperimentazione favorisce lo sviluppo di un sistema di trazione dei mezzi pesanti a emissione zero per l’intera autostrada Brebemi, che CAL potrebbe estendere a tutta la sua rete, permettendo la creazione di un corridoio di mobilità sostenibile tra Brescia e l’Hub di Malpensa”.

A breve lo studio pilota su A35 Brebemi, verso la creazione della prima autostrada elettrificata italiana: il primo passo di un ampio progetto di economia circolare nei trasporti su strada

Cosa significa, in concreto, autostrada elettrificata?

L’idea nata dalla partnership con Scania e Siemens è quella di dotare l’A35 Brebemi, in entrambe le direzioni, di una linea elettrica sospesa che consenta l’alimentazione degli autocarri in circolazione.

I veicoli Scania selezionati per la prima autostrada elettrificata italiana, infatti, sono dotati di catena cinematica ibrida con motore elettrico, alimentato attraverso un pantografo.

Ma il “viaggio” elettrico della merce non si ferma alla corsia preferenziale: quando il mezzo deve effettuare un sorpasso o abbandonare l’autostrada per raggiungere la destinazione finale, può continuare a circolare tramite motore elettrico, grazie alle batterie integrate, o motore a combustione interna.

Quanto alla roadmap dell’ambizioso progetto, nei prossimi mesi assisteremo alla prima fase di “studio pilota”, con l’elettrificazione di circa 6 km di autostrada nella tratta centrale del percorso Brescia-Bergamo-Milano, tra i caselli di Calcio e Romano di Lombardia.

I sistemi di distribuzione dell’energia elettrica saranno installati all’esterno della piattaforma autostradale, mentre la linea di contatto (600-750V in corrente continua) sarà posizionata sopra la corsia di marcia, a circa 5,5 metri di altezza.

Una volta verificate efficienza, efficacia e sostenibilità economica della soluzione, e dopo la definizione di una chiara programmazione sovra-nazionale orientata all’elettrificazione dei trasporti della merce su strada, si passerà a una seconda fase di estensione della linea elettrica a tutta l’A35 Brebemi, accompagnata dalla commercializzazione dei mezzi e dei relativi dispositivi per l’utilizzo dei “binari” su strada. Il passo successivo, nonché l’auspicio delle realtà promotrici e delle istituzioni coinvolte, è la futura realizzazione di un’autostrada a economia circolare, resa autosufficiente dalla produzione di energia elettrica attraverso pannelli fotovoltaici.

YALE Smart Living, la sicurezza connessa

La gamma di prodotti per la sicurezza connessi alle tecnologie e ai dispositivi intelligenti, Yale Smart Living, si arricchisce di due dispositivi intelligenti progettati per rispondere a ogni necessità di sicurezza domestica: una telecamera Wi-Fi per gli ambienti interni e una telecamera da esterni “all-in-one”.

Yale – azienda specializzata nella sicurezza residenziale del Gruppo Assa Abloy – sta investendo in soluzioni innovative e in grado di rispondere non solo alle esigenze di sicurezza me anche di oggetti connessi. Con Yale Smart Living inedite funzionalità progettate per garantire la sicurezza totale in ogni momento della giornata a tutti gli utenti.

Sicurezza, monitoraggio e controllo grazie all’ampia gamma di dispositivi Yale: che si tratti della Serratura Digitale o di uno Spioncino Digitale, la gamma di prodotti Yale Smart Living consente di avere sotto controllo la sicurezza della propria abitazione.

Nuove telecamere Yale Smart Living

La telecamera Wi-Fi per ambienti interni della gamma Yale Smart Living permette di controllare tramite smartphone cosa accade dentro casa visualizzando “live” ogni ambiente. Inoltre, è possibile ricevere direttamente sullo smartphone notifiche, avvisi ed immagini.
Semplice da installare, la telecamera può ricevere chiamate vocali grazie al microfono e agli altoparlanti integrati.

La telecamera All-in-one è dotata di un riflettore integrato e di una sirena di sicurezza. È possibile impostare il sistema per scegliere se – dopo il rilevamento di un movimento all’esterno dell’edificio – accendere automaticamente il riflettore incorporato oppure manualmente. Una volta ricevuta la notifica, è inoltre possibile avviare una comunicazione audio bidirezionale e/o accendere la sirena.

Grazie alla app Yale View è possibile controllare cosa succede attorno alla propria abitazione o visionare i filmati registrati.

La telecamera All-in-one è adatta per monitorare sia gli esterni, sia gli ambienti interni e può anche essere integrata anche con Amazon Alexa per il controllo vocale e con l’app Yale Home per il sistema d’allarme.

Entrambi i dispositivi saranno disponibili in Italia a partire dal 2019.

26 settembre 2018: fase 2 dei Regolamenti ErP o Ecodesign

Continua il percorso verso le nuove scadenze delle direttive 2009/125/CE (Regolamenti ErP o Ecodesign) sui requisiti di progettazione ecocompatibile degli apparecchi connessi all’energia e 2010/30/Ce Eld (Energy Labelling Directive) sull’etichettatura energetica per raggiungere gli obiettivi imposti dal Pacchetto clima – energia 20-20-20:

A queste direttive quadro è seguita la pubblicazione dei quattro importanti Regolamenti specifici per gli impianti, che hanno individuato nella climatizzazione invernale e nella produzione di acqua calda sanitaria le maggiori potenzialità per fare efficienza e sviluppare soluzioni innovative:

I Regolamenti 811 e 812 introducono un sistema armonizzato per l’etichettatura dei generatori in base alla loro efficienza in modo da fornire ai consumatori delle informazioni omogenee tali da consentirne il confronto.

I Regolamenti 813 e 814 definiscono i requisiti prestazionali minimi per la commercializzazione e/o la messa in funzione dei generatori

Cosa è successo il 26 settembre 2015?

etichetta energetica vaillant

Regolamenti ErP – Esempio di etichetta energetica relativa a una caldaia combinata – fonte Vaillant

Per certificare l’efficienza dei generatori di calore per il riscaldamento e per la produzione di acqua calda sanitaria ed il loro rispetto dei limiti in merito alle emissioni inquinanti, il 26 settembre 2015 sono entrate in vigore le Direttive Europee Eco Design ed Etichettatura Energetica (o ErP – Energy related Products).

Tali requisiti riguardano rendimento, emissioni inquinanti (NOx), rumorosità e dispersioni.

Le nuove regole di progettazione – dal 26 settembre 2015 al 26 settembre 2019 – riguardano gli apparecchi per il riscaldamento ambiente e apparecchi di riscaldamento misti aventi una potenza termica nominale inferiore ai 400 kW, inclusi gli apparecchi integrati in insiemi di apparecchi per il riscaldamento d’ambiente, dispositivi di controllo della temperatura e dispositivi solari o in insiemi di apparecchi di riscaldamento misti, dispositivi di controllo della temperatura e dispositivi solari, gli scaldacqua aventi una potenza nominale inferiori ai 400 kW e di serbatoi per l’acqua calda aventi un volume utile inferiore ai 2.000 litri, compresi quelli integrati negli insiemi di scaldacqua e dispositivi solari.

La Fase 1 dei Regolamenti ErP ha imposto l’obbligo di produrre apparecchi in grado di assicurare specifici standard di efficienza energetica. Inoltre, tutti i prodotti e sistemi immessi sul mercato devono avere un’etichetta energetica che fornisce una chiara indicazione della classe di efficienza.

I Regolamenti hanno introdotto il concetto di sistema di prodotti, ovvero la combinazione di uno o più apparecchi per il riscaldamento d’ambiente con uno o più dispositivi di controllo della temperatura e/o uno o più dispositivi solari.

Regolamenti ErP: cosa succederà dopo il 26 settembre 2018?

A decorrere dal 26 settembre 2018 le emissioni di ossidi di azoto, espresse in diossido di azoto, degli apparecchi di riscaldamento e scaldacqua non possono essere superiori a:

Gli scaldacqua istantanei devono rispettare in base al profilo di carico, una determinata efficienza energetica di riscaldamento dell’acqua ancora più severa.
Questi obblighi riguardano i produttori, mentre i rivenditori e i grossisti possono continuare a vendere le scorte di magazzino acquistate prima del 26 settembre 2018.

Agosto 2019: ultima scadenza Regolamenti ErP

Ad Agosto del 2019 terminerà il percorso relativo ai Regolamenti ErP con l’eliminazione delle classi di minore efficienza e indicazioni ancora più restrittive.

Regolamenti Erp scadenze

Regolamenti Erp – Tempistiche e obblighi

Ferramenta 4.0 e sfida digitale aprono Hardware Forum 2018

Riusciranno i negozi di ferramenta a salvaguardare la propria rilevanza nel tessuto commerciale delle nostre città? Missione difficile ma non impossibile, se si affronta la sfida digitale con i giusti “attrezzi” mentali e professionali, trasformando le minacce del web in stimoli per una moderna concezione di Ferramenta 4.0.

Emblematico, nel complesso divenire del mercato, il tema scelto da Assofermet e dallo staff di KoelnMesse per il convegno inaugurale di Hardware Forum 2018, terza edizione dell’appuntamento di riferimento per la filiera distributiva della ferramenta in programma al MiCo (Milano Congressi) il 19 e il 20 settembre, accompagnato anche quest’anno da Bricoday, manifestazione rivolta al mondo del bricolage.

Thomas Rosolia Hardware Forum 2018Hardware Forum rappresenta oggi una piattaforma capace di abbracciare e di connettere molteplici realtà distributive – esordisce Thomas Rosolia, amministratore delegato di Hardware Forum Italia, accogliendo il pubblico in sala -. Negozi di prossimità, rivendite professionali e industriali, e-commerce e grande distribuzione si ritrovano rappresentanti al meglio in questo evento di incontro, nato per rafforzare l’intero comparto della ferramenta. Al centro del dibattito, l’importanza di “fare squadra” con istituzioni, associazioni e aziende per vincere le nuove sfide mercato 4.0, alla luce dei progetti europei per lo sviluppo dell’agenda urbana e di altre iniziative a favore del negozio di prossimità, passando per il ruolo delle nuove generazioni, imprescindibile motore di innovazione per cogliere le opportunità del mercato”.

Hardware Forum 2018 abbraccia il tema della trasformazione digitale e il suo impatto sui negozi di prossimità

4 step per la trasformazione digitale in Ferramenta 4.0

La mission sinergica più volte sottolineata dall’amministratore delegato di Hardware Forum ha trovato riscontro anche nelle voci dei relatori intervenuti all’Assofermet Forum, incontro annuale della distribuzione ferramenta, avviato dopo il taglio del nastro dalla presidente Sabrina Canese. “Hardware Forum ospita per la prima volta il nostro congresso, proprio nell’anno del settantesimo di Assofermet – commenta la rappresentante dell’organizzazione -. Abbiamo il piacere di accogliere personalità di spicco del mondo politico, associativo e imprenditoriale per approfondire le strategie e i nuovi modelli di business associati all’avvento delle tecnologie digitali”.

Come sfruttare gli incentivi europei e rafforzare i punti vendita? Adeguamento al trend digitale, competitività, nuovo rapporto con il cliente e recupero delle città, contro la desertificazione commerciale, passano secondo Sabrina Canese da 4 step che coinvolgono la filiera della ferramenta e le istituzioni:

Negozi di prossimità ed e-commerce tra i topic di Hardware Forum 2018

taglio del nastro Hardware Forum 2018Lo spazio fisico del negozio continua a rappresentare un’opportunità di business quando si sfruttano gli strumenti competitivi a disposizione per soddisfare esigenze del cliente, primario centro di interesse per chi possiede una ferramenta. Anche Michele Tacchini, vicepresidente di Assofermet, insiste sull’evoluzione della filiera di prossimità e sugli sviluppi di un presidio territoriale che vanta oggi oltre 40mila punti vendita e un mercato Italia totale pari a 13 miliardi di euro.

“Anche in questo periodo economico non florido per la vendita al dettaglio, complice naturalmente la diffusione di potenti marketplace online, dobbiamo unire le forze per preservare i grandi e piccoli negozi di ferramenta, anche in virtù del loro valore sociale e relazionale di servizio al cittadino. Dopo bonus ristrutturazione, bonus mobili ed ecobonus, ci piacerebbe sentire parlare anche di bonus ferramenta, per incentivare gli acquisti nei punti vendita”, aggiunge il relatore.

Il know-how e l’esperienza sul campo maturati dagli addetti, uniti al contatto umano, diventano quindi la discriminante per sopravvivere all’e-commerce, purché supportati da un proficuo passaggio di competenze ai giovani, che lentamente riscoprono la voglia di portare avanti il negozio di famiglia.

Non poteva mancare, nell’intensa mattinata di Hardware Forum, il punto di vista dei grandi produttori e dei grossisti, notevolmente coinvolti nell’evoluzione multicanale.

Tra i fattori comuni a entrambe, oltre alle difficoltà nell’affrontare le diverse esigenze di ogni canale distributivo, spiccano il maggiore dialogo con i consumatori, agevolato dalle tecnologie digitali, e la conseguente necessità di lavorare sinergicamente con tutti gli attori della distribuzione per assecondare il cliente finale.

Influencer in ferramenta

Vivace intermezzo, tra una tavola rotonda e un dibattito, l’intervento degli youtuber Mr. K e Mattley.it sulla comunicazione di brand e negozi di ferramenta nell’era digitale. Un percorso di trasformazione, nei linguaggi, nei contenuti e nei canali, che nasce dalla consapevolezza che il passaggio generazionale e le tecnologie 4.0 comportano cambiamenti aziendali dal necessario impatto sulle attività di promozione. Accade così, come nel caso di Krino e del suo rappresentante-influencer Mr. K, che una storica azienda brianzola di utensileria da taglio decida di cambiare platea e di lanciarsi nel DIY (Do It Yourself) tramite piattaforme digitali, accompagnata dal “social media maker” Mattley.it.

Un canale Youtube da 50mila iscritti, 13mila follower su Instagram e altri 10mila seguaci su Facebook costituiscono infatti il biglietto da visita di questo imprenditore digitale che ha saputo unire la passione per il video editing al “fai da te”, ottenendo risultati davvero sorprendenti. Dalla collaborazione tra i due giovani nascono contenuti formativi, interessanti e immediati più vicini alle necessità del mondo DIY italiano pronti a generare altrettanto soddisfacenti risvolti economici per l’azienda.

Lampadine alogene: quali sono le alternative?

La normativa ERP (Direttiva Ecodesign) ha stabilito l’addio definitivo alle vecchie lampadine alogene a partire dal 1° Settembre 2018. Non potranno più essere messe in commercio le lampadine non direzionali, cioè quelle con la classica forma “a pera” poiché poco efficienti, classificate in classe energetica D (il massimo è in Classe A++) e dichiarate 5 volte più “usuranti” delle lampade a LED.

I commercianti potranno esaurire le loro scorte, poi la commercializzazione sarà vietata. Il provvedimento riguarda tutta l’Europa, perché previsto dal regolamento 244/2009. Il testo, in realtà, prevedeva la fine delle alogene già dal primo settembre 2016, ma la scadenza ultima era poi stata posticipata di due anni per permettere una maggiore diffusione dei sistemi a Led. Nel 2012 la Ue aveva già vietato le lampade a incandescenza. Non tutte le alogene verranno però messe al bando: saranno messe fuori mercato le lampade non direzionali senza trasformatore con efficienza energetica inferiore a B; rimangono in commercio le lampade alogene direzionali e le lampade alogene con attacco G9 e R7S.

Attualmente sono in corso dei lavori per redigere un unico Regolamento, denominato “Single Lighting Regulation” all’interno del quale confluiranno tutte le misure di implementazione e le disposizioni in vigore oggi al fine di rendere più chiaro ed esaustivo possibile la normativa e fare massima chiarezza all’interno del settore. Tale normativa sarà molto probabilmente approvata entro Dicembre 2018.

Le alternative alle lampadine alogene

Fluorescenti compatte con alimentatore integrato – Tipologia di lampadine a fluorescenza che si caratterizzano per la presenza di un rivestimento di polveri fluorescenti all’interno del tubo di vetro. Sono spesso indicate come “lampadine a risparmio energetico” poiché, in ambito domestico, furono le prime sorgenti luminose a ridurre i consumi energetici per l’illuminazione.

LED – Tipologia di lampade che utilizzano diodi a emissione luminosa (Lighting Emitting Diode). I LED sono componenti optoelettronici che convertono l’energia elettrica in luce. Tra le tecnologie applicate alle sorgenti luminose è quella di più recente sviluppo.

Fabio Pagano AssilPer meglio comprendere i perché di questa rivoluzione e la relativa evoluzione del mercato, la redazione di Elettricomagazine ha parlato con Fabio Pagano, responsabile tecnico ASSIL.

Perché lo stop alle lampade alogene?

Perché pur emettendo luce di qualità, la maggior parte dell’energia assorbita è dispersa in calore. In un’ottica di massimizzare i risparmi energetici, la legislazione europea fornisce una forte spinta e guida gli utilizzatori finali a cambiare la tipologia d’utilizzo dei prodotti per l’illuminazione per massimizzare l’efficienza energetica.

Come si possono riconoscere le lampadine messe al bando?

Le lampadine messe al bando (ovvero che non possono più essere prodotte/importate per il mercato europeo) sono spesso identificate da una classe energetica di basso livello, generalmente D o C.

La Direttiva Ecodesign ha eliminato tutte le lampade alogene, o qualche modello può ancora circolare?

Non tutte le lampade alogene sono oggi vietate: è ancora possibile immettere sul mercato europeo quelle che:

  1. sono classificate in classe B quali ad esempio le alogene bi-spina da 12V (esempio con attacco lampada GU4 o GY6,35), così come
  2. le alogene doppio attacco lineari (con attacco lampada R7s) o quelle bi-spina da 230V, ma solo con attacco lampada G9
Qualche consiglio sull’acquisto?

Evitare di acquistare prodotti a caso. Occorre fare attenzione alle caratteristiche idonee per l’utilizzo (flusso luminoso, tonalità della luce, resa dei colori, ecc.), nonché scegliere quelle lampadine conformi ai requisiti di sicurezza elettrica e di compatibilità elettromagnetica. Infatti, con la grande richiesta del mercato vi è il rischio che si provveda a cercare il prodotto al più basso costo d’acquisto senza valutare le caratteristiche prestazionali delle lampade stesse. Questo può tradursi in potenziali problemi sia per i consumatori, sia per quell’industria che dedita nel rispetto delle regole si trova a competere in modo poco leale.

Alcuni dati di mercato?

Dati di mercato recenti non ne abbiamo. Si possono però consultare i dati pubblicati dal consulente della Commissione durante lo studio preparatorio del “Single Lighting Regulation” dal seguente link.

lampade-  vendite per tipologia

Dati cumulativi di vendita per sorgenti luminose dei 28 paesi Europei

Climatizzatori: tanto comfort, ma a che prezzo?

Gli ultimi anni sono stati particolarmente caldi dal punto di vista meteorologico, con picchi anche superiori ai 40 °C, con umidità elevata e per molti giorni.
I climatizzatori sono ideali per far fronte a queste condizioni, tanto più che i modelli più recenti sono parsimoniosi nei consumi e attenti all’ambiente grazie ai nuovi gas refrigeranti come l’R32.

Dov’è dunque il problema? Nei numeri in continua crescita.
Come sottolinea il sito The Economist, solo in Francia lo scorso luglio sono stati venduti il 192% di climatizzatori in più rispetto allo stesso periodo del 2017. E, è bene ricordarlo, la Francia non è tra i paesi che hanno maggiormente sofferto il caldo questa estate.

Milioni di nuovi impianti per la refrigerazione dell’aria vengono dunque installati ogni anno, e crescono a un ritmo vertiginoso. Si parlava di dispositivi attenti nei consumi e rispettosi dell’ambiente, ma a livello globale (pur con un grande impegno dei costruttori nel realizzare prodotti sempre più eco-attenti) sono i numeri a indicare un trend che nasconde non pochi rischi.

I conti li ha fatti anche la IEA, l’Agenzia Internazionale dell’Energia, che stima in circa un miliardo nei prossimi dieci anni il numero di nuovi climatizzatori installati nel mondo. Non pochi, se si considera che oggi sono indicativamente “solo” 1,6 miliardi.
Se si sommano altri dispositivi di refrigerazione e raffrescamento – come frigoriferi casalinghi, o impianti per i data center – il numero sale a quasi 6 miliardi di nuovi dispositivi entro il 2028.

Come ottenere il massimo dai climatizzatori

aria condizionataQuesti dati possono far venire i brividi e far riflettere: come è possibile godere del giusto comfort in casa senza contribuire a questa escalation?
Certo non rinunciando a ridurre la temperatura in casa o in ufficio quando fa veramente caldo (uno studio condotto in Sud America stima che il PIL scenda in media dell’1% per ogni grado superiore ai 26 °C).

Innanzitutto è importante scegliere il dispositivo più adatto alle proprie esigenze, affidandosi a un installatore competente e che sappia consigliare al meglio.
A proposito di installatori, non tutti sanno che per installare i dispositivi è necessario essere muniti di patentino F-Gas: questo darà la certezza di avere di fronte un professionista qualificato, in grado di realizzare un impianto a regola d’arte.

Una volta installato il tutto, starà a noi utilizzare in modo intelligente il nuovo climatizzatore. Ad esempio evitando eccessivi sbalzi di temperatura tra gli ambienti (climatizzando una stanza e non quella adiacente per “risparmiare”) e senza impostare i famigerati 18 gradi (irraggiungibili quando all’esterno ce ne sono 30 e più, costringendo così l’impianto a lavorare costantemente e alla massima potenza).

Ricarica elettrica in condominio, vincoli e opportunità

Il condominio è il luogo ideale per lo sviluppo dell’emobility e per l’installazione di punti di ricarica elettrica: tre quarti degli italiani vive qui, il 70% circa ne è proprietario, un primato nel panorama mondiale. Le opportunità per la mobilità elettrica, quindi, sono enormi. Ma la strada è piena di ostacoli, a partire dal clima ostile che si vive tra vicini di casa. Sono migliaia le cause legali intentate ogni anno tra condomini, per non parlare di mettere d’accordo la maggioranza dei condomini su qualsiasi decisione comune e sulle relative spese da sostenere.

Su criticità e opportunità di installare stazioni di ricarica per veicoli elettrici in condominio avrà modo di parlarne eV-Now! in occasione di That’s Mobility (MiCo Milano Congressi, 25-26 settembre).

Abbiamo parlato con Daniele Invernizzi, Presidente di eV-Now! e Marco Bandini, Building Manager da oltre 20 anni, che da tempo ha introdotto l’e-mobility nei corsi di formazione di cui è Direttore per cominciare a comprendere meglio pro e contro.

Stazioni di ricarica elettrica, le criticità

“Considerando che circa il 75% della popolazione italiana vive in edifici plurifamiliari, deduciamo che entro un biennio gli Amministratori di condominio dovranno gestire le prime liti tra condòmini per il diritto di ricarica nei parcheggi liberi in spazi comuni, nonché la relativa ripartizione delle spese”, segnala Bandini.

Lo stesso spiega perché solo oggi si tratti di mobilità e condominio: esiste, infatti, un obbligo imposto dal D.lgs. 257/2016 che, andando a modificare il Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001), stabilisce i requisiti minimi per la costruzione d’infrastrutture per i combustibili alternativi, inclusi i punti di ricarica per i veicoli elettrici.

“Tutti i Comuni entro il 31 dicembre 2017 avevano l’obbligo di adeguare il regolamento edilizio prevedendo che il conseguimento del titolo abilitativo per i nuovi edifici sia vincolato alla predisposizione di infrastrutture elettriche per la ricarica dei veicoli”, sottolinea Bandini. L’obbligo riguarda gli edifici di nuova costruzione e grandi ristrutturazioni a uso diverso da quello residenziale con superficie utile superiore a 500 metri quadrati e gli edifici residenziali di nuova costruzione e grandi ristrutturazioni con almeno dieci unità abitative.

Di questo argomento “spinoso” si parlerà per la prima volta proprio al workshop milanese.

Emobility, ricarica condominiale e opportunità

Ma quali scenari delineerebbe una maggiore diffusione a livello condominiale delle colonnine di ricarica e quali benefici apporterebbe a livello condominiale? Invernizzi è convinto: “Di sicuro l’infrastrutturazione dei condomini porterà chi ci abita a valutare l’opzione di acquisto di un’auto elettrica”.

A motivare questa previsione ci pensa Annalisa Galante, docente di Fisica tecnica ambientale al Politecnico di Milano ed esperta di e-mobility: «Sulla scia delle recenti notizie sulla graduale dismissione dei veicoli alimentati a diesel, nonostante sia dimostrato che sull’intero ciclo produttivo siano i più puliti, uno studio commissionato da Unrae al Censis e un sondaggio, elaborato da Quintegia, ha intervistato un gruppo di 1.366 potenziali acquirenti italiani d’auto tra i 25 e i 65 anni da cui è emerso che l’elettrico è desiderato dal 50% degli intervistati; meglio ancora l’ibrido (61%), mentre il Gpl conquista il 43%».

Considerando che a livello legislativo, col decreto legislativo sopra citato, le infrastrutture elettriche predisposte dovranno permettere la connessione di una vettura da ciascuno spazio a parcheggio coperto o scoperto e da ciascun box per auto, siano essi pertinenziali o no, in conformità alle disposizioni edilizie di dettaglio fissate nel regolamento stesso e, relativamente ai soli edifici residenziali di nuova costruzione con almeno dieci unità abitative, per un numero di spazi a parcheggio e box auto non inferiore al 20% di quelli totali, questo tipo di interventi «serviranno senz’altro ad abbattere in parte l’“ansia da ricarica” di molti potenziali clienti, anche in assenza di colonnine nelle vicinanze della propria abitazione», conclude Invernizzi.

L’evento eV-Now! “Stazioni di ricarica per veicoli elettrici in condominio: criticità e opportunità” si terrà mercoledì 26 settembre (ore 11-13.30) all’interno di That’s Mobility, la prima Electric Mobility Conference & Exhibition organizzata da Reed Exhibition ed Energy Strategy – Politecnico di Milano che si svolge il 25  settembre (14-18) e il 26 settembre (9-18) presso presso il MICO Milano Congressi, Gate 14-15, Via Gattamelata, 5.