L’integrazione con le soluzioni intelligenti Fronius

Approvvigionamento energetico realizzato totalmente con fonti rinnovabili grazie alle soluzioni intelligenti Fronius che offrono la possibilità di utilizzare l’energia solare in modo efficiente per la produzione di acqua calda, per le attività domestiche e la e-mobility.

Se si possiede un impianto fotovoltaico è fondamentale utilizzare al meglio l’energia prodotta, ed è quello che ha pensato la famiglia Samwald di Steinbach, Austria, che ha installato nel 2014 un impianto fotovoltaico da 4 kWp, che produce energia per sei persone. Il proprietario ha deciso di voler integrare anche il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria, poiché nella cantina era presente un impianto di riscaldamento a olio vecchio di 20 anni, attivo anche in estate, per generare acqua calda.

È stato installato Fronius Ohmpilot, la soluzione intelligente di Fronius che in modo automatico indirizza l’energia prodotta – se disponibile – direttamente all’impianto di riscaldamento.

In questo modo viene coperto l’intero fabbisogno di acqua calda dalla primavera fino all’autunno con l’energia elettrica prodotta dal proprio tetto, in questo modo viene non solo autoconsumata tutta l’energia, ma non viene utilizzato il riscaldamento a olio.

Nel 2017, la famiglia Samwald ha risparmiato 430 litri di olio combustibile e la quota di autoconsumo di energia elettrica fotovoltaica prodotta è aumentata dal 30% a oltre il 60%, in alcuni casi anche al 90%.

Soluzioni intelligenti Fronius e mobilità elettrica

L’impianto fotovoltaico alimenta una Fronius Solar Battery e una eCharge Wallbox: grazie alla soluzione intelligente Fronius l’energia prodotta ricarica la vettura elettrica

Autonomia del 90% con le soluzioni intelligenti Fronius

Anche la famiglia Auer di Rieden si è affidata a Fronius utilizzando la soluzione intelligente Ohmpilot per sfruttare al meglio l’energia fotovoltaica prodotta e aumentare la quota di consumo della propria energia.

In questo caso è presente un impianto su tetto da 16 kWp che alimenta una Fronius Solar Battery e una eCharge Wallbox per la vettura elettrica. Con questo sistema, la famiglia Auer riesce ad essere al 90% autonoma dal punto di vista energetico, abbassando i costi dell’energia e a riducendo i tempi di ammortizzazione dell’impianto fotovoltaico.

Pelle di lamelle e luce con LED ERCO individual

Il miglioramento della qualità delle postazioni di lavoro è stato l’obiettivo della ristrutturazione dell’edificio amministrativo di otto piani della società immobiliare svizzera SPG Société Privée de Gérance, risalente agli anni ‘70 e situato nella periferia di Ginevra. Lo studio di architettura di Giovanni Vaccarini ha sostituito la vecchia facciata in vetro con una nuova tripla vetrata isolante e l’ha integrata con una nuova “seconda pelle” fatta di quasi 2900 lamelle in vetro orientate verticalmente e con impressa una griglia quadrata.

Di giorno le lamelle proteggono gli interni dal sole, garantendo un elevato comfort visivo sulle postazioni di lavoro e consentono un controllo climatico degli ambienti efficiente dal punto di vista energetico.

La nuova facciata in vetro rende l’edificio inconfondibile, conferendogli un carattere elegante e rappresentativo. Di notte i contorni dell’edificio dietro al guscio trasparente illuminato in modo discreto sembrano sparire, l’edificio sembra dissolversi verso l’alto.

ERCO individual, soluzioni ad hoc per la facciata in vetro

Erco Individial per SPG GinevraPer realizzare questo effetto notturno sulla facciata – Simon Simos, lighting designer responsabile del progetto – è stata scelta ERCO che ha sviluppato degli innovativi apparecchi speciali per ambienti esterni, Erco individual. L’effetto luminoso ed il gioco tra gli apparecchi per facciate e le lamelle con le loro grafiche, è stato testato in loco sulla base di un modello di diversi metri di dimensioni.

Sono stati installati in tutto 290 apparecchi per facciate a LED su tre livelli lungo la facciata di otto piani, nelle fessure tra le lamelle in vetro, in parte larghe solo 45 mm.

Nella concezione di questi apparecchi le possibilità di miniaturizzazione con i LED sono state portate a nuove vette. ERCO ha quindi fornito due varianti di un apparecchio per esterni potente ma al tempo stesso estremamente piccolo, con corpi in alluminio fresati e protezione IP 67.

Partendo da un articolo a catalogo, sono state sviluppate una versione lunga 20 cm ed una lunga 30 cm, nelle quali sono allineati rispettivamente 6 e 9 LED: varianti che corrispondono alle dimensioni delle lamelle in vetro.

Il colore del corpo degli apparecchi è stato adattato alle staffe di fissaggio in argento anodizzato. Il montaggio degli apparecchi per facciate è stato facile e veloce grazie ad un sistema ad innesto.

Fonte foto © ERCO GmbH – Moritz Hillebrand

Eaglehawk NX per gestire e controllare gli edifici evoluti

CentraLine, marchio primario dell’Honeywell Partner Channel, propone la nuova versione all-inclusive e completamente programmabile del controllore aperto Eaglehawk, studiato per il controllo delle applicazioni di gestione energetica e tecnologica dell’edificio evoluto, e adatto per l’integrazione di impianti come illuminazione, ombreggiatura, speciali …

Eaglehawk NX è una soluzione di controllo ottimizzata che consente oltre alla connessione al supervisore o al cloud, una gestione tramite il proprio display operatore locale, integrato o esterno (opzionale), che soddisfa anche eventuali necessità operative “Off-Line” in condizioni di emergenza.

Dispone di input/output (I/O) integrati e di un’ampia gamma di moduli I/O di remotizzabili, di porte di comunicazione seriali e di due porte Ethernet indipendenti, configurabili in diverse modalità operative, per garantire flessibilità e della sicurezza informatica.

Eaglehawk NX può essere montato a parete o all’interno di quadri elettrici standard, su piastra di fondo e su guida DIN.

Eaglehawk: costi operativi minimi

Eaglehawk controllore aperto Honeywell

Eaglehawk NX – versione senza interfaccia operatore locale – offre la possibilità di connettere un display operatore locale esterno (opzionale)

Per scuole, uffici, centri commerciali, aeroporti è essenziale l’integrazione di tutti i sottosistemi e delle altre applicazioni al servizio dell’edificio al fine di ottenere costi operativi minimi e condizioni di lavoro e di vita ottimali.

Eaglehawk NX si basa sulle più evolute tecnologie BEMS e web che, in combinazione con l’esclusiva libreria di applicazioni CentraLine, garantiscono la massima efficienza energetica, salvaguardando la facilità di utilizzo.

Tutti i controllori includono un server web HTML5 dinamico, integrato, che consente un funzionamento dell’impianto sicuro, intuitivo, senza Java e che, tramite browser standard, permette operatività in loco o da remoto, con qualsiasi PC, tablet o smartphone connesso in rete. Eaglehawk NX è ideale per l’utilizzo con il software di gestione dell’energia CentraLine, che monitora i dati energetici dell’edificio.

Integrazione con più protocolli

Eaglehawk NX agisce da piattaforma di controllo e integrazione multiprotocollo, consentendo l’integrazione mediante i più comuni protocolli BEMS standard quali, per esempio, BACnet, Lon, M-Bus, MODBUS, oBIX, KNX, EnOcean, OPC UA.

L’aggiornamento e l’integrazione di installazioni esistenti è facilitata grazie alla possibilità di implementare nel controllore anche drivers customizzati.

Soluzioni storage di VP Solar per il Bando Lombardia Accumulo 2017

Grazie a un rifinanziamento, Regione Lombardia ha stanziato altri 3 milioni di euro per il bando Accumulo 2017 con l’intento di soddisfare i 1.025 soggetti che lo scorso anno avevano partecipato con domande ammissibili, ma senza ricevere il finanziamento a causa dell’esaurimento dei fondi.

Il bando prevedeva l’incentivazione a fondo perduto per l’acquisto e l’installazione di sistemi di accumulo destinati a impianti fotovoltaici fino a 20 kW di potenza pari al 50 % per un importo massimo di 3.000 euro. Questo bando aveva permesso l’installazione di 1.200 impianti replicando il successo che aveva riscosso una iniziativa analoga lanciato nel 2016.

Soluzioni storage di VP Solar

VP Solar ha preparato una proposta dedicata a rivenditori ed installatori impegnati nella fornitura ed installazione di sistemi di accumulo ai soggetti che hanno ricevuto l’incentivo da parte della Regione Lombardia.

Il team tecnico-commerciale di VP Solar è a disposizione per fornire indicazioni, schede tecniche ed offerte in relazione ai sistemi di accumulo che possono essere abbinati ad impianti fotovoltaici già in funzione, oppure di nuova installazione, offrendo consigli per la scelta delle migliori soluzioni coerentemente con le specifiche tecniche previste dal bando.

Nel sito VP Solar è possibile scaricare le informazioni e la documentazione dei sistemi che possono beneficiare dell’incentivo relativo al bando Accumuli 2017 cliccando questo link.

VP Solar si è inoltre attivata per mettere a disposizione dei propri clienti professionali (rivenditori ed installatori) molti sistemi di storage in pronta consegna per agevolare una tempestiva installazione ai richiedenti.

Le caratteristiche per accedere all’incentivo del bando Accumulo 2017

eMobility Report a That’s Mobility: la fotografia della mobilità elettrica

La mobilità elettrica sta crescendo con continuità in questi ultimi anni e ormai la quasi totalità delle case automobilistiche pianificano l’introduzione o l’aumento di tipologie di veicoli elettrici.

analisi ricarica elettrica in emobility ReportL’Italia tuttavia è ancora in secondo piano e le immatricolazioni di veicoli elettrici coprono solamente una parte minima del totale. La prima edizione di That’s Mobility, il nuovo evento dedicato alla mobilità sostenibile – in calendario dal 25 al 26 settembre 2018 presso il MICO, Centro Congressi di Fiera Milano – darà una fotografia del mercato e delle opportunità a disposizione.

eMobility Report: l’Italia alla sfida della mobilità elettrica

Nel pomeriggio di martedì 25 settembre verranno presentati i dati aggiornati dell’eMobility Report 2018 che metterà in luce i motivi di questo ritardo dell’Italia rispetto agli altri grandi paesi europei.

Durante il convegno saranno analizzati diversi aspetti che consentiranno di allargare visione e competenze:

Venite a scoprire tutto questo a That’s Mobility, iscriviti sul sito e partecipa agli eventi, intervenendo alle tavole rotonde per approfondire curiosità e sciogliere dubbi. La mobilità elettrica non è il futuro ma è già qui!

10 motivi per visitare Hardware Forum

Hardware Forum, la mostra convegno della ferramenta firmata Koelnmesse, sta consolidando la propria posizione nel mercato, confermandosi come punto di riferimento del comparto italiano con grandi aperture internazionali.

La filiera ferramenta al completo si incontrerà a Milano il 19 e 20 settembre 2018 presso il Mi.Co. Milano Congressi (entrata Gattamelata) per delineare il futuro del mercato.
Sono tanti i motivi per i quali questo evento merita una visita: ne abbiamo raccolti alcuni in un pratico “decalogo” utile per chi ancora fosse indeciso!

hardware Forum e Assodermet1 – Offerta completa e variegata

Hardware Forum 2018 si presenta con un’offerta merceologica ancora più completa: sicurezza, edilizia, antinfortunistica, mondo elettrico e termoidraulico, ferramenta, utensileria.

Non solo una ricca vetrina di prodotti nel comparto, ma anche un’esperienza completa e inedita per progettare il futuro della propria attività e cogliere le opportunità di business disponibili oggi sul mercato.

2 – Ampio spazio dedicato alle prove a Hardware Forum 2018

Aree test interne in collaborazione con brand come Fischer, Hitachi/Hikoki, Knipex, Pferd e Stahlwille che presenteranno i prodotti più innovativi. La manifestazione continua a mantenere il focus sul canale distributivo tradizionale dei negozi ferramenta, allargando il coinvolgimento anche al canale professionale tecnico con la proposta di attività coerenti con il comparto artigiano.

3 – Spazio esterno con furgoni allestiti

A disposizione di installatori e professionisti furgoni attrezzati per ogni esigenza professionale, sui quali è possibile effettuare prove e test grazie alla collaborazione con Fischer e Hitachi.

4 – Convegno Hardware Forum

Il 19 settembre una tavola rotonda affronterà le tematiche di maggiore interesse per la filiera della ferramenta tradizionale e professionale chiamata a confrontarsi con le sfide del mercato contemporaneo e la rivoluzione digitale.

5 – Ultimi dati del settore in anteprima

Verranno presentati i risultati dell’Osservatorio permanente sulla Multicanalità in Ferramenta 2018 che monitora l’integrazione della filiera distributiva tradizionale verso il canale e-commerce, approfondendo gli aspetti economici e logistici, le performance di vendita e di fatturato, i pagamenti e la comunicazione digital attraverso le piattaforme di social networking.

6 – Concorso Giro d’Italia 2019

Quest’anno Hardware Forum offre la possibilità ai visitatori di partecipare all’estrazione per vincere la partecipazione a una tappa del Giro d’Italia 2019. Basta iscriversi ad Hardware Forum (spuntando la casella “voglio partecipare al concorso”), andare in fiera il 19-20 settembre 2018 e provare a vincere un’esperienza esclusiva in compagnia della squadra Lotto Soudal al Giro d’Italia 2019.
Il vincitore avrà l’esclusiva possibilità, in una tappa a sua scelta, di passare un’intera giornata con la squadra Lotto Soudal.

7 – Area consulenza Confcommercio

Sportello di consulenze legale e fiscale verranno offerte durante la manifestazione. Inoltre, sono state create esclusive aree matchmaking per favorire l’incontro tra aziende espositrici e distribuzione nazionale e internazionale presente all’evento.

Hardware Forum Awards8 – Oscar della ferramenta

Tornano i premi alla filiera con l’Oscar del negozio ferramenta Hardware Forum Awards 2018, che valorizza i punti vendita più interessanti e innovativi nelle proposte di negozio fisico e iniziative online e l’Innovation Awards in collaborazione con Techno Trade Group.

9 – Offerte imperdibili

In occasione di Hardware Forum molti espositori offriranno pacchetti esclusivi e occasioni utili per rinnovare il proprio parco utensili o per aggiornarlo con l’ultima novità tecnologica!

10 – Ingresso completamente gratuito

L’ingresso ad Hardware Forum è gratuito: è sufficiente registrarsi sul sito per ottenere il biglietto direttamente nella propria e-mail, da stampare e presentare all’ingresso.

Continuità operativa ottimale con Easy UPS 3S

Schneider Electric presenta Easy UPS 3S, un gruppo di continuità (UPS) con potenza da 10 a 40 kVA che offre stabilità dell’alimentazione e continuità operativa grazie alle specifiche elettriche particolarmente interessanti e alle prestazioni nel tempo specifiche, design compatto, facilità di installazione, utilizzo e manutenzione

Easy UPS 3S – ideale per piccole/medie imprese – è perfettamente compatibile con EcoStruxure ed è in grado di proteggere le apparecchiature critiche dai danni dovuti a interruzioni di corrente, picchi e sovratensioni. Tra le peculiarità, un’efficienza fino al 96% in modalità a doppia conversione e fino al 99% in modalità ECO a risparmio energetico.

Per soddisfare qualsiasi esigenza è disponibile con o senza batterie. Inoltre, è possibile beneficiare dello start-up compreso nella fornitura, per garantire che Easy UPS 3S sia configurato correttamente per prestazioni, affidabilità, sicurezza.

Continuità operativa senza problemi con Easy UPS 3S

Easy UPS 3S schneider ElectricEstrema robustezza, supporto di un’ampia gamma di tensioni di ingresso, elevata protezione contro vari tipi di danni causati da sovraccarichi elettrici, sono alcune delle caratteristiche che rendono Easy UPS 3S un’ottima soluzione per gli ambienti industriali (industria leggera).

È dotato di un’interfaccia di visualizzazione intuitiva che semplifica la configurazione e monitoraggio.

Per incrementare la capacità e la ridondanza è possibile collegare fino a 4 UPS in parallelo.

È possibile monitorare e gestire lo stato dell’UPS da remoto attraverso le suite software EcoStruxure IT di Schneider Electric con accesso a dati in tempo reale, allarmi intelligenti e informazioni sullo stato delle risorse collegate reperibili direttamente tramite
smartphone. I rapporti regolari segnalano lo stato del ciclo di vita delle unità per programmare la sostituzione delle batterie.

Schneider Electric propone servizi concepiti per ottimizzare la gestione e la manutenzione delle applicazioni mission-critical per garantire sempre il massimo livello di prestazioni e che includono piani di manutenzione preventiva.

Grazie a queste caratteristiche Easy UPS 3S è la scelta giusta per la continuità operativa.

L’esperto: risponde Impianti a Livelli

impianti a livelliI differenziali a toroide separato: RCM e MRCD

Risponde Impianti a Livelli (Associazione Componenti e Sistemi per Impianti CSI)
Quali sono le differenze fra RCM e MRCD?

Ad oggi sul mercato sono disponibili due tipologie di dispositivi differenziali a toroide separato, simili dal punto di vista estetico ma profondamente diversi ai fini funzionali e applicativi:

Quali sono le funzioni di un RCM?

Gli RCM, in accordo alle indicazioni riportate nella normativa di prodotto non sono destinati ad essere impiegati come dispositivi di protezione.

La loro funzione all’interno dell’impianto è evidenziata nel paragrafo 538.4 della CEI 64-8 V3 e consiste nel controllo permanente delle correnti di dispersione e di guasto a terra dell’impianto a valle o di parte di esso, allo scopo di informare/allertare l’utilizzatore circa il livello di queste correnti.

Gli RCM non possono essere impiegati per fornire la protezione contro i contatti diretti e indiretti, ma devono soltanto fornire un segnale udibile e/o visivo, che deve continuare finché il guasto persiste.

Possono inoltre essere utilizzati per la prevenzione del rischio di incendio nei sistemi IT, se collegati ad un dispositivo idoneo al sezionamento e con taratura della corrente differenziale d’intervento non superiore a 300mA.

Quali sono le funzioni di un MRCD?

Gli MRCD sono invece protezioni differenziali a tutti gli effetti e, se installati seguendo le indicazioni del costruttore sono tecnicamente equiparabili ai dispositivi differenziali denominati CBR (Circuit Breaker incorporating Residual current protection) integrati o da assemblare agli MCCB e rispondenti alla CEI EN 60947-2 Allegato B, sono in grado di svolgere le funzioni di:

Al fine di essere impiegati per la protezione addizionale contro i contatti diretti gli MRCD devono essere regolati con la funzione di intervento istantaneo, corrente differenziale nominale non superiore a 30 mA e di operare esclusivamente in abbinamento con un apparecchio di interruzione specificato dal costruttore.

Un MRDC collegato ad un interruttore modulare in quadretto domestico può essere considerato equivalente ad un interruttore differenziale conforme alla CEI EN 61009-1?

Assolutamente NO: gli MRCD conformi alla norma CEI EN 60947-2 (Allegato B) sono apparecchi pensati per impiego industriale; sono infatti a funzionamento dipendente dalla tensione di rete ed hanno la possibilità di regolare la sensibilità ed il ritardo del tempo di intervento.

Per questo motivo la norma CEI 64-8 con la variante V3 ha inserito un commento all’articolo 531.3.4.1 che dice che gli interruttori differenziali accessibili a persone non addestrate devono essere conformi ad una delle seguenti norme:

Altri apparecchi di protezione non sono idonei alla protezione contro i contatti in ambiente domestico e similare.

 

Nota bene: La rubrica fornisce solo indicazioni informative di carattere generale e le risposte non sono sostitutive di pareri resi da professionisti a clienti.

Termocamere: fino a che distanza è possibile misurare?

Se avete acquistato di recente una termocamera, vi starete probabilmente chiedendo fino a che distanza è possibile misurare. O forse siete interessati ad acquistarne una, ma non siete certi di quale modello sia adatto a misurare in modo accurato il vostro soggetto e rientri nel vostro budget. La risposta alla domanda “Fino a che distanza è possibile misurare?” dipende da fattori quali risoluzione, campo visivo istantaneo (IFOV), ottiche, dimensioni del soggetto e altre variabili.

Ottenere una misurazione accurata

La questione è assimilabile all’esame della vista. Seduti a una data distanza dalla tavola optometrica è probabile che non riusciate a vedere chiaramente le lettere dell’ultima riga: ma a quale distanza riuscite a leggerle (analogamente a “misurarle”)? Se avete un’acuità visiva di 10/10, potrete vedere le lettere più piccole anche a maggiore distanza. In questo caso, l’acuità visiva di 10/10 sarebbe equivalente a una termocamera ad alta risoluzione. Se la visione non è perfetta, è possibile migliorarla con gli occhiali (nel caso della termocamera aggiungendo una lente teleobiettivo) o avvicinandosi alla tavola optometrica (ossia riducendo la distanza dal soggetto).

pixel termocameraComprendere appieno il rapporto spot/distanza è importante. Il rapporto spot/distanza indica la distanza a cui ci si può porre da un soggetto di una data dimensione per ottenere una misura di temperatura accurata.

Per ottenere una misura di temperatura più accurata possibile è importante che il soggetto occupi il maggior numero di pixel del sensore della termocamera. In questo modo si aumenta il dettaglio dell’immagine termica. Man mano che ci si allontana dal soggetto da misurare, l’accuratezza della misura di temperatura diminuisce. A risoluzioni maggiori della termocamera aumenta anche il numero di pixel dedicati al soggetto a distanza maggiore, a garanzia di risultati accurati. Dato che lo zoom digitale non migliora l’accuratezza in quanto ingrandisce solo i pixel, è fondamentale una risoluzione più elevata o un campo visivo ristretto.

Un po’ di calcoli

Campo visivo termocameraIpotizziamo di voler eseguire una misurazione di temperatura accurata di un soggetto di 20 millimetri a 15 metri di distanza dalla termocamera. Come si fa a capire se la termocamera è in grado di misurare con accuratezza? È necessario controllare nelle specifiche della termocamera il campo visivo e la risoluzione. Per questo esempio, ipotizziamo che la risoluzione della termocamera sia 320 x 240, e il campo visivo orizzontale dell’ottica di 24 gradi. È necessario prima calcolare l’IFOV in milliradianti (mrad) con questa formula:

IFOV = (FOV/numero di pixel*) x [(3,14/180)(1000)]

*Utilizzate il numero di pixel che corrisponde all’orientamento (orizzontale/verticale) del FOV

Poiché l’ottica ha un FOV orizzontale di 24 gradi, si divide 24 per la risoluzione pixel orizzontale della termocamera, in questo caso 320. Poi si moltiplica per 17,44, che è il risultato di (3,14/180)(1000) nell’equazione sopra.

(24/320) x 17,44 = 1,308 mrad

Sapendo che l’IFOV è 1,308 mrad, si deve trovare il proprio IFOV in millimetri con questa formula:

IFOV (mm): (1,308/1000) x 15000* mm = 19,62 mm

*La distanza dal soggetto

Che cosa significa dunque questo numero? Il rapporto spot/distanza è 19,62:15000. Questo numero è la dimensione misurabile di un singolo pixel (1 x 1). Semplificando, questo calcolo indica che la termocamera è in grado di misurare uno spot di 19,62 mm a una distanza di 15 metri.

Questa misura a singolo pixel è chiamata rapporto spot/distanza teorico. Alcuni produttori elencano nelle loro specifiche di prodotto il rapporto spot/distanza teorico. Anche se può essere considerato il vero rapporto punto/distanza, è fuorviante perché non è necessariamente il più accurato. Questo dato fornisce infatti solo la temperatura di un’area molto piccola all’interno di un singolo pixel. Come accennato in precedenza, è preferibile avere il maggior numero possibile di pixel sul soggetto per ottenere massima accuratezza. Uno o due pixel possono essere sufficienti per determinare in modo qualitativo l’esistenza di una differenza di temperatura, ma possono non essere sufficienti per fornire una rappresentazione accurata della temperatura di un’area.

Dalla teoria alla pratica

La misurazione di un singolo pixel può essere imprecisa per vari motivi:

A causa del fenomeno della dispersione ottica, la radiazione proveniente da un’area molto piccola non fornisce a un elemento del sensore energia sufficiente per ottenere un valore corretto. Per questa ragione Flir utilizza un puntatore delle dimensioni di 3 x 3 pixel così da garantire una misura accurata anche a distanza. È sufficiente moltiplicare per tre il rapporto punto/distanza teorico in millimetri, per ottenere un rapporto punto/distanza di 3 x 3 pixel invece di 1 x 1. Questo valore sarà più accurato.

Quindi moltiplicando l’IFOV in mm (19,62) per 3, si ottiene: 58,86 mm.
Ciò significa che è possibile misurare un punto di 58,86 millimetri a 15 metri di distanza. Ora ipotizziamo di voler misurare uno spot di 20 millimetri. Fino a che distanza è possibile misurare con accuratezza questa specifica dimensione dello spot? È necessario eseguire alcune moltiplicazioni incrociate:

IFOV in mm: Distanza in mm
(15 m = 15000 mm)
5,886:15000
20 mm : x
15000* 2= 58,86 * x
300000/58,86 = x
x = 5096,8 mm o circa 5,1 m

Con una termomocamera di risoluzione 320 x 240 è possibile misurare uno spot di 20 mm a circa 5 m di distanza dal soggetto.

Altri produttori potrebbero non usare questo valore quando parlano di IFOV o SSR (Size to Spot Ratio – rapporto spot/distanza), ma in realtà è questo il valore che consentirà una lettura più accurata della temperatura di un’area problematica.

IFOVIn definitiva, il rapporto spot/distanza è importante perché vi aiuterà a capire se la vostra termocamera è in grado di misurare con accuratezza la temperatura alla distanza desiderata. Se è necessario misurare piccoli soggetti a grande distanza, è fondamentale conoscere il rapporto spot/distanza della termocamera e se ci si trova all’interno del range di misurazione accurata.

Se state pianificando un’ispezione termografica, considerate se potete avvicinarvi sufficientemente a un soggetto per ottenere una lettura accurata. L’accuratezza dovrebbe essere interpretata come “sufficientemente buona per un’interpretazione corretta”. Ciò non significa necessariamente entro le specifiche di accuratezza della termocamera. È possibile incappare in un errore di diversi gradi, anche di centinaia, se non si considera il rapporto spot/distanza.

Per agevolare i calcoli, Flir ha reso disponibile un calcolatore di FOV per ogni termocamera. Basta fare clic sulla serie Flir che si sta utilizzando per visualizzare l’elenco di tutte le termocamere che ne fanno parte. Facendo clic su “FOV Calc.” accanto alla termocamera corretta, verrà visualizzato il rapporto spot/distanza della termocamera.

Energia e investimenti: rinnovabili in calo, cresce la ricerca e sviluppo

Rinnovabili in calo, elettricità in crescita, segno più anche per le attività di ricerca e sviluppo e assume un ruolo sempre più importante la digital technology.

Dal report “World Energy Investment 2018” della International Energy Agency (IEA) emerge un quadro più scuro che chiaro. Il -7% fatto registrare dagli investimenti sulle fonti rinnovabili non fa ben sperare.

Ma ci sono alcuni segnali che vanno letti in modo ottimistico. Il primo è quello dedicato alla crescita degli investimenti in ricerca e sviluppo, trainata soprattutto dalle attività sulle tecnologie low emission e dalla efficienza energetica.

Anche gli stanziamenti in nuove società tecnologiche energetiche stanno avendo un rilievo sempre più sensibile, segno che la digital energy sta assumendo un peso specifico sempre maggiore. Sorprendente, in questo senso, è che la stragrande maggioranza della crescita degli stanziamenti provenga da aziende ICT, che hanno deciso di finanziare start-up e soluzioni digitali per reti intelligenti ed efficienza.

Energia, investimenti in calo, cresce l’efficienza energetica

La prima evidenza del report IEA è che il calo degli investimenti energetici è generale e perdurante. Per il terzo anno consecutivo, infatti, sono diminuiti (-2%), arrivando a 1,8 trilioni di dollari nel 2017, facendo segnare un calo del 2% in termini reali. Una diminuzione dovuta a un minor apporto di carbone, idroelettrico e nucleare, ma compensato in buona parte dal fotovoltaico.
Crescono invece gli stanziamenti in efficienza energetica, legati per lo più a politiche pubbliche.

Secondo il report IEA, la spesa destinata è rimasta relativamente immune dalla tendenza generale al ribasso. In totale sono stati stanziati 236 miliardi di dollari in efficienza energetica nel 2017, considerando edifici, trasporti e industria. Tuttavia, segnala l’Agenzia, mentre la crescita degli investimenti in efficienza è stata forte negli ultimi anni, ha rallentato di un 3%.

Energia, l’elettricità domina negli investimenti

Gli investimenti statali rappresentano una quota crescente della torta globale nell’energia. Negli ultimi cinque anni è aumentata fino a superare il 40% nel 2017.

Una sostanziosa fetta se l’aggiudica il settore elettrico. Malgrado abbia fatto segnare un -6% rispetto all’anno precedente, ha nuovamente attratto la maggior parte dei finanziamenti, superando per il secondo anno consecutivo l’industria petrolifera e del gas. Non solo: il settore energetico avanza, infatti, verso una maggiore elettrificazione.

La IEA ha sottolineato questa egemonia e ha intitolato il 2018 come l’anno dell’energia elettrica.

Malgrado i modelli di business appaiano incerti, segnala l’Agenzia, l’elettricità attira ancora la maggior parte degli investimenti energetici in un momento in cui il suo futuro è molto promettente.
La Cina, che è il principale punto di riferimento, attirandone un quinto del totale globale, vede gli stanziamenti per l’energia sempre più trainati dall’elettricità a basse emissioni di carbonio, oltre che dalle reti e dall’efficienza energetica.

C’è un altro elemento a favore: è la spesa globale per la rete elettrica, cresciuta più lentamente nel 2017, all’1%, in cima, ma comunque significativa con i suoi 300 miliardi di dollari.
Stanno aumentando gli stanziamenti sulle tecnologie per migliorare la flessibilità dei sistemi di alimentazione e per supportare l’integrazione delle rinnovabili. Segnala la IEA: “Le società elettriche stanno modernizzando le reti elettriche spendendo di più e acquisendo aziende collegate alle tecnologie dedicate alle smart grid, inclusi contatori intelligenti, apparecchiature di distribuzione avanzate e per la ricarica dei veicoli elettrici, che costituiscono più del 10% delle spese di rete. E sebbene gli investimenti sull’energy storage sia sceso di oltre il 10% a meno di 2 miliardi di dollari, è sei volte superiore rispetto al 2012.”

Dati IEA investimenti in energia

Rinnovabili: il calo c’è, ma anche alcuni segnali positivi

Gli investimenti in elettricità si sono spostati quindi verso le fonti rinnovabili, sulle reti e orientandosi a una maggiore flessibilità. Tuttavia, gli investimenti in energie rinnovabili sono diminuiti nel 2017 del 7%, nonostante i livelli record di spesa per il solare fotovoltaico. Inoltre, segnala la IEA: “Il rendimento atteso dagli investimenti in energia a basse emissioni di carbonio è diminuito del 10% nel 2017 e non ha tenuto il passo con la crescita della domanda.”

Ci sono però segnali incoraggianti nel settore del solare ed eolico: nei mercati emergenti, la dimensione media dei progetti di impianti solari fotovoltaici aggiudicati nelle aste è più che quadruplicata: è aumentata, infatti, di 4,5 volte, mentre quella dell’eolico in-shore è aumentata della metà rispetto al 2013-17, contribuendo a sostenere le economie di scala. In Europa, invece, i grandi progetti di appalto sono principalmente concentrati nell’eolico off-shore.

I costi inferiori sono un importante fattore tendenziale per gli investimenti in alcuni settori. Per esempio, i progetti di solare fotovoltaico sono diminuiti di quasi il 15%, assistendo nel contempo a un miglioramento tecnologico e dispiegamento in regioni a basso costo.

investimenti energetici per settore

Crescono gli investimenti in ricerca e sviluppo

Un altro elemento lusinghiero per lo sviluppo in prospettiva delle energie rinnovabili lo si può cogliere dall’incremento della spesa in ricerca e sviluppo.

Nel 2017 le spese governative legate a ricerche su soluzioni e tecnologie a basse emissioni di CO2 sono aumentate del 13% nel 2017. La spesa pubblica per la ricerca e lo sviluppo nel settore energetico è aumentata dell’8% circa nel 2017, raggiungendo un nuovo massimo di 27 miliardi di dollari.

Si tratta, sottolinea la IEA, di un gradito aumento dopo anni di calo e stagnazione. Gran parte dell’aumento specifico lo si registra in Nord America, compensando ampiamente i cali in Europa e in Giappone.
Un importante contributo a questa crescita è dovuta al settore automobilistico, guidato da un’intensa competizione tecnologica, in particolare nei veicoli elettrici e in nuove forme di mobilità.

Concludiamo con un accenno importante in tema di mobilità all’idrogeno: si registra, infatti, un numero record di stanziamenti decisi nel 2017 per costruire impianti per produrre idrogeno legati ad applicazioni di energia pulita. La stessa Agenzia segnala che, mentre gli stanziamenti rimangono ben al di sotto di quello per le batterie elettriche per energy storage e per auto elettriche, l’interesse per i progetti dedicati all’idrogeno sta crescendo.