La emobility sarà il traino della green economy

Ivano Benedet, manager Sonepar per il mercato HVAC e rinnovabili, delinea la strategia green del player mondiale della distribuzione sulla emobility

Com’è vista la mobilità elettrica da un distributore di soluzioni tecnologiche presente in 44 Paesi nel mondo? Non è una domanda casuale, dato che l’emobility è un tema affrontato in diversi modi e con vari risultati a livello internazionale. Dal modello Cina, che sta puntando decisa sugli EV, all’Europa fino all’Italia, le differenze ci sono e anche molto marcate.

Emobility, l’evoluzione è globale

Ivano Benedet Sonepar ItaliaPer questo abbiamo voluto parlarne con Ivano Benedet, responsabile per il mercato HVAC ed Energie rinnovabili della Divisione Nord di Sonepar Italia. Una realtà che non ha bisogno di grandi presentazioni: il Gruppo Sonepar, fondato nel 1969 in Francia da Henri Coisne, è presente in quattro continenti con oltre 2800 punti vendita attivi. Nel 2017 il fatturato consolidato è stato di 21,6 miliardi di euro e il gruppo conta oltre 44.500 collaboratori in tutto il mondo. In Italia è presente con i due marchi Sonepar Italia e Sacchi con un fatturato superiore a 1 miliardo di euro, 160 punti vendita e 2400 collaboratori: è il primo distributore nazionale.

«Mi occupo del mercato dei Paesi del Nord Europa e posso constatare il loro livello di evoluzione nel settore della mobilità elettrica: penso alla Norvegia, all’Olanda, alla Germania. Grazie alla fattiva collaborazione e condivisione di informazioni con colleghi dei vari team dedicati sono in grado di cogliere i trend dominanti nelle varie realtà internazionali. Uno dei temi di cui si parla sempre più spesso è l’emobility. I divari ci sono tra paese e paese. Giusto un dato per capire: Sonepar in Germania ha fatturato circa 2,5 milioni di euro nella vendita d’infrastrutture di ricarica elettrica. In Italia il mercato è decisamente più limitato, anche se sta conoscendo un forte sviluppo che passa anche attraverso utility o altri fornitori di servizi: parliamo di un mercato, per Sonepar Italia, quantificabile in 200mila euro, stiamo assistendo a una crescita del comparto molto accentuata: +160% nel confronto col 2017».

Sonepar Future Road

Che Sonepar creda nella emobility lo dimostra anche l’iniziativa Sonepar Future Road, un tour a emissioni zero in l’Italia, finalizzato ad avvicinare, sensibilizzare e formare clienti e installatori elettrici sulla mobilità sostenibile. La società è consapevole che la mobilità elettrica sia una leva strategica di sviluppo del proprio business, grazie a committenti pubblici e a multi utility che considerano il mercato EV un cruciale nei prossimi anni.

Sonepar Future Road è un viaggio a bordo di una elettrica targata Sonepar, partito dal punto vendita di Cagliari il 5 ottobre e che per una settimana si snoderà lungo tutta la penisola facendo sosta (e ricarica) da Palermo fino a Padova, nella sede aziendale il 12 ottobre. Un giro d’Italia zero emission, organizzato in partnership con ABB, Eaton, GMT, Nissan, Scame e Sonenkraft – Kioto Solar.

emobilityQuale sarà il fattore capace di sbloccare lo sviluppo ad ampio raggio della mobilità elettrica?

Come segnala anche l’Emobility Report, il fattore prezzo è strategico. È dimostrato che un listino di 5/6mila euro più basso, sotto forma di incentivi o altre misure stimolanti, darebbe il via a uno sviluppo massivo. L’Italia è il terzo mercato di auto pro capite: ogni dieci abitanti ci sono sette auto. Considerando che ci superano Paesi come Lussemburgo e Malta, decisamente più piccoli, l’Italia si pone ai vertici mondiali. Inoltre il parco auto nazionale è il più vecchio d’Europa. Sono due fattori di grande interesse per una conversione all’elettrico.
Dovremo forse attendere che le Case automobilistiche affrontino la transizione. Ormai tutte si stanno preparando e, in diversi casi, sono pronte o quasi.

In questa transizione che ruolo avrà il fotovoltaico e la sua combinazione con auto elettrica?

Il veicolo elettrico assumerà un’importanza strategica nel momento stesso in cui si potrà considerare uno strumento di energy storage. Il cerchio virtuoso si chiuderà così, con la batteria pronta a rivestire il ruolo di equalizzatore della rete elettrica.

Una volta che si diffonderà il concetto di vehicle to grid, si renderà ancor più indispensabile l’approccio alla vettura elettrica. Non dimentichiamoci che la Strategia Energetica Nazionale prevede entro il 2030 72 TWh in più di produzione dal fotovoltaico. Significa che da qui ai prossimi 12 anni dovremo aumentare la nuova potenza collegata alla rete a 3 GW/a. La Germania è arrivata l’anno scorso a 1,7 GW… Storage e solare saranno sempre più soluzioni adottate in combinazione.

Oltre a emobility e fotovoltaico c’è qualche altra soluzione tecnologica che si affiancherà nella progressiva decarbonizzazione?

Penso alle pompe di calore. Il quantitativo prevalente di CO2 viene dal riscaldamento e dal traffico veicolare. Non posso pensare, passando all’emobility, di non convertire all’elettrico anche gli impianti che provvedono al calore e al clima all’interno degli edifici.

Non solo: occorre riqualificare il patrimonio immobiliare in modo da non disperdere l’energia. Le buone pratiche verso l’era a emissioni zero passa da un sistema completo di soluzioni virtuose e già oggi possibili da applicare. Sulla green economy Sonepar crede fermamente e lo conferma l’intenzione di stanziare importanti investimenti in questa direzione. Lo comprova anche l’entrata nel comparto delle “energie verdi” con la partecipazione societaria all’interno della francese Akuo Energy.

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Andrea Ballocchi

Giornalista freelance, si occupa da anni di tematiche legate alle energie rinnovabili ed efficienza energetica, edilizia e in generale a tutto quanto è legato al concetto di sostenibilità. Autore del libro “Una vita da gregario” (La Memoria del Mondo editrice, prefazione di Vincenzo Nibali) e di un manuale “manutenzione della bicicletta”, edito da Giunti/Demetra.
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