Mobilità elettrica, per il condominio ci pensa l’ESCo

La startup EnerMia propone un pacchetto chiavi in mano per condomini, ma anche per i Comuni che vogliano installare una colonnina per la mobilità elettrica
mobilità elettrica

Le Energy Service Company possono favorire il passaggio alla mobilità elettrica. L’esempio di EnerMia conferma: la ESCo modenese, nata nel 2017 come startup innovativa per progettare, installare e gestire impianti “per la produzione, lo stoccaggio e la distribuzione di energia elettrica destinata all’alimentazione di veicoli elettrici”, come spiega l’ad Domitilla Flavia Samorì «propone un servizio chiavi in mano che comprende l’infrastruttura di ricarica e la sua gestione» rivolto a condomini, alberghi e altre attività aziendali e commerciali.

Un vantaggio specifico per i condomini che intendono installare una colonnina per le loro necessità.

Mobilità elettrica, come opera l’ESCo

Domitilla Flavia Samori«Il nostro ruolo è di occuparci per conto dei condomini di tutti gli aspetti che dalle fasi burocratiche necessarie per l’avvio della pratica comprendono poi la gestione degli accessi e dei pagamenti», risolvendo in pratica ogni questione relativa alla ricarica.

«Il condominio può decidere di far pagare anche l’infrastruttura a chi utilizza la colonnina, applicando una sorta di mark-up al costo dell’elettricità effettivamente pagata dallo stabile oppure può decidere di pagare l’infrastruttura in modo comune senza riaddebitare questo costo. In più, la stazione di ricarica condominiale che viene posizionata su un’area accessibile al pubblico, può essere data in utilizzo a terzi in cambio di un pagamento dell’erogazione», spiega l’ad EnerMia.

L’automobilista privato, grazie alla geolocalizzazione della colonnina, la potrà individuare e servirsene come una stazione di rifornimento «magari a un prezzo diverso e superiore a quanto pagano i condomini, divenendo una fonte di reddito a beneficio condominiale». Le soluzioni ci sono, flessibili a seconda dell’area di collocazione della infrastruttura e delle esigenze dell’immobile.

La trafila burocratica che parte dal momento in cui viene presa la decisione di collocare la colonnina viene gestita interamente dalla ESCo. «Studiamo ogni caso con l’amministratore di condominio con il quale avviamo la bozza di progetto e poi, in assemblea. Se la proposta viene da un singolo condomino che decide di accollarsi interamente la spesa per installare su suolo condominiale l’infrastruttura si può procedere senza bisogno di contare sulla maggioranza».

Dal condominio alla PA, la ricarica elettrica è possibile

EnerMia ha installato a Bologna anche una propria colonnina a beneficio pubblico «e con un accordo con la Regione Emilia Romagna abbiamo un piano di installazione che prevede altre installazioni sul territorio a partire dal 2019. Inoltre, si è stipulato un accordo col Comune di Genova, oltre a lavorare per altre iniziative con Milano, Firenze e Torino».

Cosa significa per una ESCo gestire l’installazione di una “spina” su suolo pubblico e che benefici ne trae l’amministrazione locale?

«Il Comune concede a titolo gratuito, o oneroso a tassi comunque agevolati, uno spazio pubblico per il posteggio oltre che per la ricarica perché ha l’interesse a sviluppare infrastrutture per l’mobilità elettrica; l’alternativa sarebbe quella di un finanziamento interamente a carico della PA. Per l’ente, quindi, è un valore aggiunto quello che noi offriamo alla comunità, un’opportunità particolarmente interessante per i piccoli Comuni. Anzi, in questo senso lavoriamo con piccole realtà, cercando di aggregarle per fare un consorzio unito per sviluppare la mobilità elettrica e gli strumenti necessari».

In ogni caso, il settore più interessato all’emobility, secondo EnerMia, è il privato specie B2B: «le aziende stanno cogliendo le opportunità di contare su una colonnina a beneficio di clienti e dipendenti, anche come investimento in termini di immagine».

Manca però un’adeguata conoscenza sui vantaggi connessi alle possibilità di installare un’infrastruttura: «i concessionari non stanno promuovendo questa forma di mobilità oltre a mancare un’offerta adeguata di veicoli in catalogo: si manifesta una situazione ancora a macchia di leopardo. Quindi, c’è ancora molto lavoro da fare per divulgare l’emobility».

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Andrea Ballocchi

Giornalista freelance, si occupa da anni di tematiche legate alle energie rinnovabili ed efficienza energetica, edilizia e in generale a tutto quanto è legato al concetto di sostenibilità. Autore del libro “Una vita da gregario” (La Memoria del Mondo editrice, prefazione di Vincenzo Nibali) e di un manuale “manutenzione della bicicletta”, edito da Giunti/Demetra.
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