Tester elettrico Fluke T6 per effettuare misure in modalità wireless

Conrad Business Supplies propone il tester elettrico Fluke T6 che grazie alla tecnologia FieldSense consente di misurare corrente, tensione alternata e frequenza senza dover utilizzare i puntali. Grazie alla pinza di forma aperta, non è più necessario il contatto diretto di un puntale con i cavi alimentati per effettuare le misure.

L’ampia apertura della pinza consente di eseguire misure su cavi con sezioni fino a 120 mm2 e correnti fino a 200 A. La tecnologia FieldSense evita agli installatori elettrici di trovare un accesso fisico ai contatti e ai terminali del circuito, risparmiando in questo modo tempo durante le attività quotidiane e di lavorare in modo più sicuro.

“Vogliamo offrire ai clienti uno strumento di misura che offra vantaggi concreti nelle attività quotidiane, poiché l’affidabilità, la velocità e la sicurezza sono fattori critici per tutti. Ed è proprio in questi casi che il tester elettrico Fluke T6 è adatto” ha sottolineato Stefan Kohler, Marketing Manager di Fluke Germany.

Le caratteristiche del tester elettrico Fluke T6

Tester elettrico Fluke T6 per effettuare misure wirelessIl tester elettrico è disponibile nelle versioni T6-600 con gamma di misura fino a 600 V, e T6-1000, con gamma di misura fino a 1000 V in continua e in alternata. Il modello T6-1000 visualizza simultaneamente corrente, tensione e frequenza.

Le altre peculiarità del tester elettrico Fluke T6 sono:

Quando si effettuano le misure coi puntali, l’accuratezza delle misure di tensione AC/DC e di resistenza è del ±1%. La misura della frequenza ha un’accuratezza del ±1,5%.

Insieme allo strumento vengono forniti i puntali dotati di cappucci di protezione da 4 mm. Per ottimizzare ancor di più l’utilizzo dello strumento, Fluke offre anche in opzione il supporto magnetico TPAK, che permette di usare il tester elettrico senza mani.

Pompa di calore aria-acqua per efficienza energetica e comfort al top

Installare soluzioni ecosostenibili che garantiscono efficienza energetica è una dei fattori chiave per la realizzazione di condomini a basso consumo energetico. Tecnologie come la pompa di calore aria-acqua, contabilizzazione, impianti radianti, gestione del comfort sono solo alcune delle possibilità che il mercato mette a disposizioni di progettisti, architetti, installatori e utilizzatori.

Proprio dal concetto di integrazione edificio-impianto è nato il Condominio Europa di Salzano, in provincia di Venezia, composto da 7 appartamenti.

Per l’impianto di riscaldamento e climatizzazione è stata scelta la pompa di calore aria-acqua Toshiba Estìa 5 ad Alta Temperatura in grado di fornire il comfort ottimale in ogni stagione e l’acqua calda sanitaria. A questo è stato affiancata una contabilizzazione semplice in grado di fornire una perfetta ripartizione dei consumi energetici con uno sguardo attento al comfort e all’ottimizzazione dei consumi.

Sono stati installati due modelli Estìa 5 ad alta temperatura da 11,2 kW a servizio dei 7 appartamenti e 2 moduli idronici tutti equipaggiati con una pompa a 6 velocità in classe energetica A.

Al sistema sono stati abbinati due serbatoi: un accumulo da 300 litri con utilizzo estivo e un accumulo da 1.000 litri per la produzione istantanea di acqua calda sanitaria.

Unità esterne Estìa 5 di ToshibaPer la ripartizione dei consumi di riscaldamento, acqua calda sanitaria e acqua fredda sono stati installati – all’interno di nicchia ricavata nel muro del vano scale – i moduli di contabilizzazione; mentre nel locale tecnico al piano terra, sono stati posizionati gli accumuli dell’acqua di riscaldamento e sanitaria, le elettropompe di circolazione, l’autoclave e i serbatoi idrici.

Le unità esterne Estìa 5 Toshiba – che si caratterizzano per compattezza e silenziosità – sono state posizionate esternamente sul retro dell’edificio.
Per il raffrescamento estivo è stata prevista una rete di distribuzione alimenta split idronici per la zona giorno e la zona notte.

Gli appartamenti di Condominio Europa sono stati dotati di impianto a pannelli radianti sottopavimento e a parete nei bagni che si sposano perfettamente con la pompa di calore e regalano comfort in ogni stagione. Per la regolazione personalizzata è stato installato un cronotermostato di zona con commutazione estate/inverno.

Nei bagni, il riscaldamento è stato integrato con termoarredi elettrici, comandati da apposito termostato ambiente a parete.

L’illuminazione nell’era dell’IoT: cos’è la Smart Lighting?

Smart home, smart building, smart health, smart city: l’attributo “smart” – traducibile come intelligente, elegante, ma anche furbo, astuto, accorto – qualifica oggi molti ambiti della nostra vita quotidiana. Nella panoramica non manca l’illuminazione degli ambienti interni ed esterni – la Smart Lighting – un settore in cui le tecnologie hanno registrato negli ultimi anni importanti avanzamenti.

Rientrano nel concetto di Smart Lighting tutti gli impianti “intelligenti”, vale a dire quelli forniti di dispositivi che, da un lato, consentono una gestione più potente, raffinata e flessibile rispetto a quella del tradizionale impianto basato su cablaggi e comandi localizzati e manuali, d’altro lato, sono in grado di scambiare segnali e dati con altri dispositivi, oggetti e in genere “cose” che pur essendo estranee all’impianto sono però presenti nel contesto ambientale, oppure sono remote, in altri luoghi, ma pur sempre connesse in rete.

Tradizione e innovazione

Da parecchi anni gli impianti di illuminazione hanno una gestione parzialmente automatizzata ed agevolata grazie a tecnologie basate su reti cablate di segnalazione e comando, con sensori, attuatori, dispositivi di controllo che assolvono ad una pluralità di funzioni. Ci riferiamo ai noti protocolli DALI e DMX ampiamente applicati e che oggi si affiancano ai nuovi sistemi wireless basati sulla rete globale, cioè su Internet. Ciò che sta cambiando è la struttura dei sistemi, i canali di trasferimento e scambio delle informazioni nonché le modalità pratiche di gestire l’illuminazione.

Nel prossimo futuro vedremo sempre meno cavi nell’impiantistica illuminotecnica. Tutti i segnali saranno veicolati attraverso Internet. E’ evidente la grande semplificazione e il radicale mutamento nell’utilizzo degli impianti. Resteranno solo le condutture elettriche preposte all’alimentazione delle sorgenti luminose.

Internet of Things

La Smart Lighting è uno dei più promettenti risultati della tecnologia chiamata IoT, acronimo che sta per “Internet of Things”, Internet delle cose, definizione proposta nel 1999 da Kevin Ashton allora ricercatore al MIT (Massachussets Institute of Technology).

Per “cose” si intendono realtà tangibili: oggetti, materiali, strumenti, attrezzature, cellulari, mezzi di trasporto, apparecchiature di vario genere che, grazie alla loro connessione in rete, “dialogano” tra loro, interagiscono scambiandosi segnali e dati, consentendo così la gestione intelligente degli impianti.

Non tutti se ne rendono conto, ma già oggi viviamo immersi in questa realtà interconnessa via etere: si pensi ai contatori elettrici e del gas che trasmettono i dati dei consumi, alle telecamere di videosorveglianza, agli ascensori, ai termostati presenti per legge nei radiatori degli impianti di riscaldamento. Sono tutti oggetti connessi a Internet.

L’impianto luci diventa rete di connessione

L’ambito illuminotecnico offre il grande vantaggio di presentare sempre una configurazione sistemica a rete.

Per esempio l’illuminazione di strade, vie e piazze si realizza con un insieme interconnesso di apparecchi il più delle volte montati su pali e questo complesso di fonti luminose è distribuito capillarmente sul territorio urbano ed extra-urbano. Si parla di “palo tecnologico” per indicare l’elemento che, evolvendo nel ruolo di nodo della rete, viene equipaggiato con i dispositivi che raccolgono, distribuiscono e scambiano informazioni con altri pali e con gli utenti e i gestori. In termini pratici, per fare degli esempi, l’illuminazione potrà essere automaticamente attivata, disattivata e regolata in base al volume di traffico, alla presenza di pedoni per le zone di attraversamento, alle condizioni meteorologiche. Il sistema wireless può diagnosticare, inoltre, lo stato di funzionamento degli apparecchi.

Il ruolo dello Smartphone

Per quanto riguarda gli impianti per ambienti interni sta assumendo particolare rilevanza il telefono cellulare (IPhone e Smartphone) nel ruolo di strumento per la gestione remota. Oggi le sue funzioni vanno ben oltre la comunicazione telefonica via audio. I cellulari di ultima generazione dispongono della connessione veloce a Internet e, tramite piccoli software (le “app”), possono dialogare con le “cose”.

smart Lighting

Schema generale della gestione wireless dell’impianto di illuminazione tramite cellulari e tablet forniti di app con comandi ed immagini fotografiche per l’individuazione delle fonti luminose (documentazione Casambi)

E’ quello che avviene con gli apparecchi di illuminazione nelle soluzioni wireless. La gestione delle fonti luminose può avvenire interamente attraverso i comandi impartiti da una app del cellulare: innanzitutto accensioni, spegnimenti, regolazioni di flusso luminoso e di temperatura di colore (della colorazione della luce), ma anche movimentazione degli apparecchi lungo binari o canali e loro orientamento. Ogni azione o manovra riguardante gli apparecchi e le loro emissioni non richiedono più l’uso di attrezzature per interventi manuali ma sono effettuati digitando comandi dallo schermo del telefono portatile in modo facile e intuitivo, anche da persone non specializzate.

smart Lighting Flos

Sistema di apparecchi proiettori traslati lungo il binario elettrificato e ruotati tramite comandi remoti da Smartphone (documentazione e produzione Flos)

L’utilizzo di Internet apre ulteriori scenari di grande interesse. Quando una persona fornita di uno cellulare attivo si avvicina ad un apparecchio, un piccolo dispositivo alloggiato al suo interno rileva, segnala e registra in memoria la sua presenza. Non solo, lo stesso dispositivo è in grado di far apparire sul piccolo schermo dei testi (informazioni, annunci, consigli) o delle immagini, oltre a messaggi sonori e video relativa alla zona dell’ambiente in cui si trova l’utente.

Si comprende bene, in conclusione, quante applicazioni di grande interesse avrà in futuro la Smart Lighting. La luce sarà veramente al totale servizio degli utilizzatori in modo semplice e diretto.

smart Lighting indicazioni retail

La app permette di individuare nello spazio vendita la collocazione del prodotto a cui è rivolto l’interesse dell’acquirente (documentazione Eldoled)

Smart Lighting, Internet of Things, Smart Retail sono alcune delle tematiche al centro di Illuminotronica 2018 a Bologna (29, 30 novembre – 1 dicembre 2018) – Gianni Forcolini ne parlerà giovedì 29 novembre h 11.30.

Cosa non deve mancare nella cassetta degli attrezzi dell’installatore

Una scommessa vinta, la quarta edizione di Hardware Forum, che ha portato a Milano l’intera community della ferramenta in una due giorni all’insegna dell’innovazione e del matchmaking tra aziende, rivenditori e installatori. Dalla nutrita partecipazione ai convegni – soprattutto al primo Assofermet Forum -, ai riscontri della nuova proposta Colorday per il comparto colore, fino al tangibile incremento degli espositori (+55% sul 2017), con aziende estere provenienti da sei Paesi europei, gli organizzatori di Koelnmesse esprimono soddisfazione per il livello di qualità delle realtà coinvolte nell’edizione 2018, utile a offrire momenti di riflessione e di stimolo sulle sfide del mercato, tra e-commerce, negozio di prossimità e nuovi modelli di business.

Notevole, infatti, l’aumento di distributori e rappresentanti del dettaglio ferramenta che hanno apprezzato la proposta convegnistica, le aree demo e, in particolare, lo sportello consulenza di Confcommercio per i titolari di punti vendita. Senza dimenticare il centinaio di incontri B2B tra espositori e potenziali clienti/distributori italiani e internazionali.

Un fermento di iniziative accompagnato dall’altrettanto interessante area espositiva, su due padiglioni, con tutti i suoi “must have” per la cassetta degli attrezzi dei professionisti evoluti. Vi abbiamo selezionato qualche spunto.

Utensili e strumenti per ogni esigenza professionale

tronchesi knipex Si comincia dai quattro innovativi modelli di tronchese con tagliente laterale della tedesca Knipex. Dedicata alle esigenze più severe, la struttura con doppia articolazione brevettata della versione TwinForce semplifica notevolmente il taglio e garantisce affidabilità con di tutti i tipi di fili metallici, dai più grossolani ai più sottili, offrendo anche la possibilità di riposizionamento.

Per la cassetta degli attrezzi, il tronchese “tuttofare” X-Cut, Knipex soddisfa invece le principali esigenze dei professionisti, grazie alle simmetrie dell’angolo di taglio e al rapporto di trasmissione, che consentono tagli precisi su tutti i tipi di filo metallico, incluso quello armonico, come anche su cavi di rame più sottili.

I taglienti di precisione temperati a induzione del tronchese laterale Knipex rappresentano poi la soluzione ideale per tagliare fili metallici duri e dolci, mentre il tronchese con tagliente laterale tipo forte è dedicato alle applicazioni che richiedono utensili particolarmente robusti.

L’altra nota realtà della ferramenta Beta Utensili ha presentato un catalogo che vanta oltre 12.000 referenze per diversi contesti professionali quali edilizia, idraulica, elettrotecnica e automotive. Da menzionare, in particolare, il nuovo cricchetto reversibile in acciaio inossidabile costruito in AISI 420, magnetico e completamente smontabile. Un prodotto che unisce la storica affidabilità Beta a nuovi materiali utili ad affrontare situazioni dove non è ammessa la minima contaminazione. I visitatori hanno inoltre apprezzato la versione limitata della nota cassettiera C24S, nell’accattivante versione “total black”, che verrà prodotta solo in 300 esemplari e offerta allo stesso prezzo della versione standard.

Tecnologia in ferramenta

batteria hikoko

Batteria a doppio voltaggio Multi-Volt

Dal mese di ottobre 2018 il mercato degli elettroutensili professionali accoglie il nuovo player HiKOKI, evoluzione del marchio Hitachi, presente ad Hardware Forum per promuovere questo cambio di “identità”, ma non di sostanza, con alcuni prodotti all’avanguardia. A cominciare dalla nuova batteria a doppio voltaggio Multi-Volt, che commuta automaticamente la tensione 36 V/18 V a seconda dell’utensile connesso, possiede gli stessi dimensioni e peso delle attuali batterie da 18 V ed è compatibile con quasi tutti gli attuali modelli 18 V.

Il martello tassellatore cordless 36V DH36DPA assicura invece elevata velocità di perforazione pur nelle dimensioni più compatte rispetto al modello precedente. Tra le caratteristiche dell’elettroutensile: motore brushless, tre modalità di lavoro (rotazione e percussione, solo percussione, solo rotazione), impugnatura ergonomica “Soft-Grip”, dispositivo di protezione RFC (Reactive Force Control), frizione di sicurezza e peso 4,2 kg.

Installatori: la sicurezza conta

Passando a un altro elemento fondamentale per gli “avventori” della ferramenta, il brand Fasb Tools propone una gamma di transenne pratica e versatile, interamente made in Italy, per rispondere alle recenti normative sulla prevenzione dagli infortuni nei luoghi di lavoro, che richiedono strumenti efficaci per la segnalazione e la delimitazione degli spazi.

La transenna Fasb Tools Safe Work, caratterizzata dai colori bianco e rosso, comprende struttura in acciaio robusta e segnaletica realizzata su materiale “flame retardant”, tessuto ignifugo di Classe B1. Caratteristiche che la rendono adatta a piccoli cantieri stradali, interventi sulle facciate esterne delle case con l’utilizzo di piattaforme aeree, manutenzione del bene pubblico, creazione di sbarramenti e altri lavori. La linea Fasb Tools Safe Industry, riconoscibile dai colori giallo nero, trova invece impiego all’interno di siti industriali o di stoccaggio, dove possono sorgere situazioni di pericolo per gli operatori. Entrambe le transenne modulari sono pieghevoli, dagli ingombri ridotti e facilmente trasportabili su qualunque furgone, qualità sempre gradite da chi deve movimentare le attrezzature.

proiettore da cantiere velampSempre in tema “cantieristico”, chiudiamo la rassegna tecnologica di Hardware Forum 2018 con i dispositivi di illuminazione Velamp, tra i quali spicca il faro ricaricabile LED 20 W antiblackout con LED ad alta potenza da 1600 lumen, funzione power bank per ricaricare smartphone e tablet, luce posteriore rossa per segnalare la propria presenza e autonomia fino a 8 ore. LED CoB (Chip-on-Board) e flusso luminoso di 3800 lumen sono infine le caratteristiche del faro ricaricabile LED 50 W da cantiere, dimmerabile e in grado di illuminare una stanza da 40 mq con un’autonomia di 15 ore.

La lampada integra anche un altoparlante Bluetooth per ascoltare musica e altri messaggi audio da qualunque dispositivo connesso.

 

Pronto alla Digital Transformation? Schneider Electric a European Utility Week

European Utility Week è il punto di incontro per la filiera che ruota attorno alla Digital Energy: utility, operatori di rete, fornitori, grandi utenze, consulenti, integratori di sistemi che affrontano ogni sfaccettatura della Digital Energy value chain.

Schneider Electric sarà presente alla European Utility Week Conference & Exhibition – che si svolgerà dal 6-8 novembre 2018 a Vienna in Austria – dove verranno approfondite le tematiche relative alla trasformazione che sta investendo il settore utility.

La transizione energetica e la diffusione delle rinnovabili rappresentano una grande opportunità, ma è necessario comprendere appieno che il mondo dell’energia è guidato dalla decarbonizzazione, dal decentramento e dalla digitalizzazione. In questo scenario il settore delle utility deve cambiare pelle per competere e vincere la sfida attraverso un cambio di mentalità e di processi.

European Utility Week è la piattaforma chiave per l’incontro fra professionisti del settore, per scoprire le soluzioni più innovative e le tecnologie più recenti, nonché per sviluppare partnership strategiche con i fornitori leader nel mercato.

Durante la European Utility Week verranno affrontati i più recenti sviluppi – locali e globali – in ambito rinnovabili, smart metering, città intelligenti, servizi energetici e efficienza, trading energetico, edifici intelligenti, gestione dei dati, analisi e IoT, Cyber Security, Smart Gas e Smart Water.

Schneider Electric – da sempre attenta nel supportare i propri clienti ad affrontare i trend e i cambiamenti imposti dal mercato – è presente con le ultime soluzioni come EcoStruxure Grid, l’architettura aperta e abilitata a IoT per una digital transformation di successo delle utility.

Grazie a un team di esperti – presso lo stand A.g50 nella Hall A del padiglione francese – sarà possibile approfondire e conoscere le ultime innovazioni su smart grid, distribuzione elettrica, cyber security e microgrid.

A questo link tutte le informazioni per partecipare e per scoprire la Digital Trasformation targata Schneider Electric.

L’importanza di dialogare per mettere in moto l’emobility

Qualcuno li ha definiti i “vegani dell’auto” ma se l’emobility prenderà piede sarà anche per merito dei membri di Motus-E. Una realtà giovane, «nata solo quattro mesi fa», afferma il segretario generale dell’associazione Dino Marcozzi, ma in ogni caso importante in quanto è la prima associazione italiana costituita, come spiega nel proprio sito web: “per volontà dei principali operatori industriali, del mondo accademico e dell’associazionismo ambientale e d’opinione per favorire la transizione del settore nazionale dei trasporti verso l’adozione massiva di mezzi sostenibili, promuovendo la mobilità elettrica e divulgandone i benefici connessi alla tutela ambientale.”

Motus-E è nata su impulso di Enel X, la società del gruppo dedicata all’emobility, per unire insieme i soggetti interessati in modo da centrare l’obiettivo di installare 14mila colonnine entro il 2022 in tutta Italia.

Un’impresa considerevole, pensando che nel nostro Paese gli electric vehicle sono ancora poco diffusi.

Dino Marcozzi associazione MotusE di EmobilityA oggi sono 32 i player che fanno parte di Motus-E, tutti a pari livello, anche la stessa Enel X che l’ha promossa. Dell’associazione fanno parte tre case automobilistiche – Wolksvagen, Volvo e Nissan – fornitori di infrastrutture, gestori di flotte, utility. «Non solo: in Motus-E sono presenti anche i consumatori, consapevoli del fatto che sia il cliente finale colui che deve essere contattato in fin dei conti, le associazioni ambientaliste, i fornitori di tecnologia», evidenzia Marcozzi.

La ricerca e sviluppo è importante: per questo Motus-E si avvale del Politecnico di Milano e anche di Torino, Luiss, Bocconi, oltre a associazioni dei consumatori, come Adiconsum e Unione Consumatori. «Perché è nata Motus-E? Per far dialogare attori completamente diversi», evidenzia Marcozzi, ricordando che nel suo primo anno di attività, ha aperto 13 tavoli di lavoro, in due mesi.

Primo frutto di quest’opera di mediazione e di collaborazione è un vademecum per i Comuni, uno strumento utile per far sapere loro quali siano le procedure di installazione delle infrastrutture di ricarica: «un esempio: i sindaci spesso non sanno che se qualcuno si proponesse a installare gratuitamente e a sua spese le colonnine di ricarica, non sono tenuti a indire una gara. Stipula un accordo in cui le uniche condizioni stabilite dall’operatore: l’interoperabilità e l’entrata di altri attori».

Qual è il vero obiettivo di Motus-E?

«Noi non intendiamo gestire la transizione, ma la vogliamo accelerare partendo dal fatto che l’Italia è ultima in Europa, siamo anche il Paese con il più alto numero di auto per abitante al mondo, ma siamo anche l’energia più pulita a livello europeo, nel confronto coi grandi paesi, col 42% di rinnovabili nel mix complessivo. Non solo: realizziamo il 40% della componentistica automotive. Ma quello che occorre è un cambio di paradigma. Occorre correre, non gestire. Non è possibile che la flotta dei bus elettrici di Torino sia metà polacca e metà cinese. È inaccettabile».

Per questo oltre al suo ruolo “diplomatico”, Motus-E è pronta a supportare i modelli di business. «Partiamo da un presupposto: le auto non si venderanno più in modo prevalente ai privati. Oggi in Inghilterra le immatricolazioni di auto per questa destinazione sono il 30% del totale; in Italia supera il 60%. Il dato da cui partire è che tra 20 anni comprare un’auto avrà la stessa convenienza di acquistare un treno. Occorrerà gestirle, in modo da usarle e non tenerle ferme: oggi, infatti, le auto si usano solo al 4% della loro vita utile».

Il vademecum per i Comuni su cosa si focalizza?

Si cercherà innanzitutto di spiegare loro la tecnologia base della mobilità elettrica e, soprattutto, come ingaggiare i fornitori dei servizi di ricarica. Oggi, a proposito, si assiste a un profondo divario dal momento in cui il Comune annuncia alla realizzazione.

Ciò è dovuto al fatto che gli uffici tecnici non sono ancora sufficientemente attrezzati per lo sviluppo del piano. Il nostro scopo è informare sull’esistenza di aziende desiderose di fare infrastrutture per la ricarica e come poter mettersi in contatto con loro. Ci sarà poi una fase di training rivolto ai tecnici comunali in modo da facilitare e accelerare la transizione.

Motus-E come si caratterizza?

emobilityL’associazione opera in modo che tutti gli attori interessati si riuniscano ai vari tavoli di lavoro, operando e discutendo alla pari. La finalità comune è proprio far dialogare gli stakeholder, che siano case automobilistiche, associazioni ambientaliste o fornitori di infrastrutture, per cercare di capire cosa vada migliorato e superato per arrivare alla transizione verso l’emobility.

L’unione virtuosa di attori di origine tanto differente si apre inoltre alla possibilità di avviare un centro studi e di condividere tutte le informazioni raccolte con tutti tramite il sito web.

Quali sono a oggi gli scogli dell’emobility?

Gli ostacoli non sono legati unicamente agli incentivi, ancora assenti in Italia, ma alla burocrazia, alla complessità di come approcciare la costruzione delle infrastrutture, come interagire con la Pubblica amministrazione, come conoscere e interloquire con le aziende specializzate.

NED, primo assistente personale che ti dice quanto consumi

Vi piacerebbe avere un assistente energetico personale capace di rilevare in tempo reale quanto state consumando e di trovarvi una valida alternativa per farvi risparmiare immediatamente sulla bolletta elettrica? Come tutti sappiamo dal 1° settembre 2018 le lampade a Led hanno mandato in pensione le classiche alogene promettendo ottimi risparmi per tutti. Ma cambiare le lampadine non è l’unico modo per risparmiare sulla bolletta e ridurre l’impatto sull’ambiente: per diminuire gli sprechi e le spese domestiche arrivano i consigli di NED, il primo smart meter made in Italy inventato dalla startup Midori che, collegandosi al quadro elettrico di casa, è in grado di calcolare i consumi energetici di tutti i dispositivi.

NED: algoritmi di machine learning e data analytics

casa nedLa tecnologia di NED si basa su algoritmi di machine learning e data analytics in grado di catturare e interpretare le impronte elettriche degli elettrodomestici mentre sono in funzione, capire quando vengono utilizzati e quanto consumano. NED lavora su piattaforma cloud e gli algoritmi di riconoscimento dei carichi elettrici che Midori – PMI innovativa che da 7 anni realizza e vende servizi avanzati di analisi energetica e smart metering – ha realizzato in più di 4 anni di ricerca e sviluppo nell’ambito del machine learning.

Oggi, infatti, il mercato del monitoraggio energetico offre soluzioni composte da strumenti di misura (Smart Plug) da collegare a ogni elettrodomestico; questo significa alti costi per l’utente e l’impossibilità di installare le Plug in prossimità di elettrodomestici incassati o a muro.

NED non si limita a fornire solo dati sui consumi degli elettrodomestici, ma ti dice tutto quello che devi sapere per risparmiare:

Come si installa?

NED è un servizio che non ha precedenti sul mercato. Per installarlo è sufficiente collegare un semplice dispositivo al quadro elettrico di casa. I dati vengono trasmessi al cloud tramite il wi-fi di casa. L’installazione è semplice e sicura.

Direttamente sull’APP per smartphone si può accedere a un’intera gamma di servizi per essere consapevole di come utilizzare l’energia in casa e come fare per risparmiare sulla bolletta elettrica. Il sistema guiderà l’utente, infatti, consentendogli risparmi fino al 20% all’anno.

L’analisi di NED, inoltre, permette di avere un vero e proprio check-up degli elettrodomestici e un monitoraggio predittivo basato su consumi anomali e malfunzionamenti. In questo modo può segnalare assorbimenti elettrici impulsivi anomali o distorsioni armoniche nella linea elettrica di casa e predire possibili guasti dall’analisi dell’assorbimento elettrico di alcuni elettrodomestici come il frigorifero o il forno, suggerendo l’acquisto di modelli più efficienti disponibili sul mercato grazie alla collaborazione in corso con il portale Trovaprezzi.

Mantenere il giusto tasso di umidità con gli umidificatori Limpia

Mantenere il giusto tasso di umidità dell’aria negli ambienti domestici è importante per il benessere e la salute ed è fondamentale durante la stagione fredda quando, per l’effetto combinato dell’impianto di riscaldamento e del ridotto ricambio d’aria con l’esterno, la percentuale d’umidità tende a diminuire. Per rispondere a questa esigenza, Olimpia Splendid presenta una gamma di umidificatori dotata di tecnologia ultrasuoni a freddo: Limpia 2, Limpia 4 e Limpia 6 che si caratterizzano per praticità, facilità di gestione e sicurezza le funzioni benessere e antistress della cromoterapia e dell’aromaterapia.

La gamma presenta un design minimal e discreto, adattabile a qualsiasi tipologia di arredamento.

Ai benefici dell’umidificazione costante mediante la diffusione di vapore nebulizzato composto da micro-gocce ionizzanti, i nuovi modelli aggiungono funzioni rilassanti e antistress della cromoterapia con luci LED multicolore di compagnia e – sul modello di punta Limpia 6 – dell’aromaterapia.

Umidità sotto controllo con gli umidificatori Limpia

Limpia 2 – il modello base – è adatto a regolare l’umidità di ambienti medio-piccoli grazie alla pratica bocchetta direzionabile per il flusso di vapore, agendo con un’erogazione di 150 ml/h e un serbatoio da 2 litri.
Dotato di timer programmabile fino a 8 ore, si gestisce attraverso un display touch ed è munito di allarme in caso di tanica vuota.
Inoltre, emette una luce LED a effetto antistress utilizzabile come luce notturna.

Umidificatore Limpia 6

L’umidificatore Limpia 6 con funzione di preriscaldamento del vapore ed erogazione bidirezionale e aromaterapia

Limpia 4 ha una capacità di erogazione di 300 ml/h e, grazie alla funzione Vario power è possibile regolare a la potenza del getto d’umidità erogato. Dotato di una tanica della capienza di 4 litri è ideale per ambienti medio-grandi.
Durante il funzionamento,  garantisce il miglior comfort domestico grazie all’emissione di luce colorata variabile che favorisce lo stato di rilassamento e il riposo.
L’apparecchio è gestibile a distanza tramite telecomando ed è programmabile fino a 8 ore agendo sul timer.

Limpia 6 – il top di gamma – ha una capacità di erogazione di 330 ml/h, con funzione di preriscaldamento del vapore ed erogazione bidirezionale.
Il getto nebulizzato può essere regolato su tre diversi livelli di intensità, mentre la tanica da 6 litri garantisce una lunga autonomia.
Dotato di un design raffinato, è facile da gestire sia dal display touch digital, sia dal telecomando slim.
Inoltre è dotato della funzione aromaterapia che consente la nebulizzazione degli oli essenziali.

Mewa Bio-Circle: lavapezzi a noleggio, servizio incluso

Per le officine e i reparti di produzione e di manutenzione industriale, dove è ricorrente il problema della rimozione di sporcizia, oli di lavorazione, lubrorefrigeranti e grassi, Mewa propone la lavapezzi Bio-Circle.

Mewa Bio-Circle elimina in maniera biologica lo sporco rispettando la salute di chi li utilizza, perché usa un liquido privo di solventi e a base di microrganismi, a pH neutro e dal gradevole profumo alla mela verde.

Proprio grazie all’azione continuativa dei microrganismi, il liquido di Mewa Bio-Circle mantiene inalterate le caratteristiche nel tempo, a differenza di quanto avviene nelle lavapezzi tradizionali che perdono di efficacia perché a lungo andare si verifica la saturazione dei solventi.

MEWA BIO-CIRCLEPulisce a fondo tutti i metalli

La lavapezzi funziona a una temperatura compresa tra i 15 e i 48°C, nel pieno rispetto della direttiva VOC agendo in modo risolutivo su componenti in acciaio, anche inox, alluminio e metalli non ferrosi.

Nel caso di trattamento di componenti in alluminio particolarmente delicati, per evitare danni da ossidazione, esiste la versione Mewa Bio-Circle Alu Protect, studiata appositamente per questo tipo di metallo sensibile.

A noleggio in FullService

Mewa Bio-Circle non si acquista, si noleggia con un pacchetto all inclusive: viene fornita direttamente al cliente. Un consulente Mewa ne illustra il funzionamento e – secondo un calendario concordato – esegue gli interventi di assistenza come il rabbocco del liquido, la sostituzione dei filtri e gli interventi di manutenzione necessari.

Due versioni per una maggiore flessibilità di impiego

È disponibile in due diverse varianti:

New domestic landscape: caldaie e design

Il mondo degli elettrodomestici negli ultimi anni sta, letteralmente, cambiando pelle, trasformandosi da serie di oggetti acquistati per lo svolgimento di una funzione, a protagonisti del mondo del design. Oltre ad essere altamente performanti infatti – in linea con le ultime ricerche e normative in materia di prestazioni energetiche, tecnologiche e di risparmio – le caldaie sono ogni anno più attente ad aspetti finora poco considerati. Prima relegate in ambienti di servizio, il più possibile lontane dalla vista, le caldaie stanno invece riscoprendo la necessità di connotarsi come complemento d’arredo, più che come semplice elettrodomestico. Il trend è infatti questo: riuscire ad unire qualità tecnica a qualità estetica.

Solitamente di grandi dimensioni, ingombranti e voluminose (nonché, oggettivamente, spesso non particolarmente belle) le caldaie finora non erano adatte ad essere installate in bella evidenza. Quelle di ultima generazione invece, recentemente presentate sul mercato, si orientano verso una nuova, inedita, dimensione domestica. Piccole, compatte, colorate sono disponibili in nuovi materiali e finiture che si prestano ad essere integrate anche in ambienti prima impossibili, come cucina o living.

Grazie a questi nuovi modelli la tecnologia si sposa definitivamente con il design, permettendo un migliore adattamento alla casa contemporanea, al passo con le richieste e le necessità dei fruitori, sempre più attenti a ridurre gli sprechi e le spese, senza rinunciare ad un’estetica accattivante. Le tre caldaie che più si sono avvicinate a questi nuovi standard di performance e design sono Ariston (serie Alteas One Net) Bosch (condens) e Unical (serie KON).

Connettività smart per le caldaie Alteas One Net

Si tratta di una caldaia a condensazione di ultima generazione per la gestione completa del calore con connettività smart. Principale elemento di novità, il Sistema Per4mance con quattro tecnologie che assicurano elevate prestazioni, il pannello frontale in vetro con tecnologia ultraSafe e il Wi-Fi integrato, sempre connesso alla App Ariston NET per il controllo remoto. Un apparecchio che, in sintesi, assicura: durabilità, prestazioni ottimizzate, display con interfaccia Touch.

Alteas One Net e Genus One Net, i due modelli di punta della gamma, sono dotati di funzioni in grado di gestire il riscaldamento di casa in modo intelligente ed efficace, in base allo stile di vita e alle esigenze di ciascuno.

Tutta la linea è fornita di un set innovativo di funzioni intelligenti – Auto, Comfort, Programmazione Integrata e Care – il cui obiettivo è quello di assicurare all’utente la massima resa con il minimo costo in bolletta. Alteas One Net è senza dubbio il prodotto della linea che meglio rappresenta il connubio tra prestazioni eccellenti e design innovativo.

ariston Alteas One Net e Genus One Net

Massimo comfort, efficienza e risparmio energetico sulla base dell’analisi automatica delle condizioni ambientale con le nuove caldaie Ariston

bosch_condens_2300La caldaia ultra compatta

Le caldaie a condensazione Junkers Bosch sono pensate per riscaldare risparmiando: meno consumi vuol dire anche meno emissioni inquinanti quindi un contributo alla salvaguardia dell’ambiente. Oltre che al proprio portafoglio. Una qualità evidente in ogni dettaglio, a partire dalla elevata resistenza, dalla durabilità nel tempo e da un design innovativo che ne consente una manutenzione semplice ed economica.

Appena lanciata sul mercato, la Condens 2300 W, è la nuova caldaia murale a condensazione dalle dimensioni compatte che garantisce un notevole risparmio energetico, grazie all’efficienza del 94%, la massima raggiungibile da una caldaia a condensazione.

I nuovi modelli di caldaia a condensazione, infatti – con frontale in vetro temprato al titanio, disponibile in versione bianca o nera e display soft touch – sono pensati per diventare un vero e proprio elemento di arredo, oltre a garantire un utilizzo agevole e intuitivo. Inoltre, l’impianto, opportunamente configurato con Easycontrol, è gestibile anche da remoto, per offrire ai clienti il massimo della comodità domotica.

Robustezza, silenziosità e affidabilità

KON1 è l’ultima nata tra le “caldaie d’arredo” che Unical presenta in sinergia con ArtÙ Design Studio.
Robustezza, silenziosità e affidabilità ne determinano una classe energetica A, consentendo il massimo dell’efficienza e un eccellente rapporto qualità-prezzo.

Caratterizzata da linee morbide ed un elegante frontale – in polimetilmetacrilato disponibile in diverse variazioni cromatiche, bianco, cobalto, bordeaux o rovere – la caldaia è funzionante a metano o gpl. Il suo design esclusivo con display LCD e tubi a scomparsa ne consente il posizionamento in qualsiasi luogo della casa. Essa infatti non è dotata di nessun comando in vista, ma di EASY che, senza fili, svolge la duplice funzione di cronotermostato e controllo remoto all’interno dell’abitazione.

Caldaia unical

KON1 24-28-35 kW La caldaia d’arredo a condensazione di Unical