Contro il taccheggio scopri la tecnologia della sicurezza

Lo studio del Barometro Mondiale dei Furti nel Retail 2015, promosso da Checkpoint Systems e condotto nel biennio 2014-2015 dall’azienda di analisi e ricerca The Smart Cube, offre un’interessante panoramica sul fenomeno del taccheggio nel mondo. Zona con maggior casi di furti in negozi e supermercati è quella dell’America Latina, seguita da Nord America, Asia sul Pacifico ed Europa. Dietro al Messico, che ottiene un poco lusinghiero 1,68% come percentuale di differenze inventariali, si collocano le insospettabili Olanda (1,48%) e Finlandia (1,38%), mentre l’Italia, all’ottavo posto nella classifica dei disonesti, rivela un tasso pari a 1,01%.

Il fenomeno del taccheggio in Italia

Taccheggio pinzaLa cucina italiana è famosa e apprezzata nel mondo, questo si sa. Una condizione che non viene smentita nemmeno dai furfantelli che colpiscono entro i confini nazionali, dato che quello agroalimentare è il settore più soggetto all’azione delle mani leste. I taccheggiatori che hanno agito nel Bel Paese nell’intervallo di tempo considerato hanno avuto una marcata predilezione per il vino, cui hanno voluto accompagnare in molti casi del buon formaggio, altro prodotto largamente presente nel computo della refurtiva. Non sono stati disdegnati neanche liquori e carne fresca, sempre ad indicare la passione per le gioie del palato che si maturano su suolo nazionale, mentre l’altro grande campo d’azione, anche qui in linea con il più squisito cliché nostrano, è quello della moda e della cosmesi: scarpe, e abbigliamento sportivo non mancano all’appello, in stretta compagnia di lamette da barba, profumi e trucchi in generale. Meno diffuso, anche per il rischio maggiore di essere rintracciati, il taccheggio nell’ambito dell’elettronica, come cellulari, tablet e portatili; più sicuro e invitante tutto quell’insieme di accessori per quei dispositivi, ovvero caricabatterie, cavi, cover, custodie e cuffiette.

Il totale degli ammanchi si attesta in Italia sui 2,95 miliardi di perdite per gli esercenti, una quantità che risulta la somma di un 68% dovuto a furto, 45% per mano di clienti e 23% di dipendenti, un 19% di errori amministrativi, e un 13% di frode da parte dei fornitori. Il periodo preferito per il taccheggio è quello invernale, durante il quale viene compiuto il 46% dei reati, grazie all’alta presenza di scorte e, soprattutto, al vantaggio di indossare cappotti e altri indumenti pesanti sotto cui celare il maltolto, ma c’è un dato che, invece, mette in buona luce il nostro Paese, quello relativo agli investimenti per contrastare il fenomeno: con oltre 2,5 miliardi di euro spesi nel 2015 in dispositivi di controllo e sicurezza, l’Italia si pone come una delle Nazioni che affronta la problematica in maniera più virtuosa.

Sistemi di sicurezza

Nel settore produttivo dei sistemi antitaccheggio, l’azienda italiana Itac–Tron S.r.l. vanta un’attività di altissimo livello da quasi 25 anni, snodatasi a raggio dalla sede centrale di Pomezia nel Lazio fino a raggiungere una copertura dell’intero territorio nazionale, con una rete tecnico-commerciale di oltre 20 centri. Incentrata costantemente sull’innovazione tecnologica nell’abito della protezione della merce, quest’impresa accompagna il cliente qualunque siano le sue esigenze logistiche e lavorative, grazie a una serie di servizi che vengono forniti prima e dopo la vendita, dalla fase di rodaggio dell’impianto a quella di richiesta di consiglio e assistenza.

Barriera Evolve Itac-TronI sistemi antitaccheggio Itac-Tron sono progettati e realizzati per diminuire le differenze inventariali degli esercizi commerciali e aumentarne le vendite. Tra i prodotti offerti, molto apprezzati gli impianti ad antenna a radiofrequenza e ad antenna magneto-acustica. Nel primo caso, rappresentato ad esempio dal modello Evolve I-Range P20, adottato con ottimi riscontri da molte catene di punti vendita tra le quali l’italiana Bricofer, si assiste alla sinergia tra un piccolo circuito Lc oscillante che, con funzione sia di trasmettitore che di ricevitore, viene applicato sulle etichette dei prodotti, rigide o flessibili che siano. L’interazione con il sistema all’uscita, composto di due antenne, l’una ricevente e l’altra trasmittente, avviene quando il circuito arriva a trovarsi nelle immediate vicinanze: un segnale parte dall’antenna trasmittente a quella ricevente, facendo così scattare l’allarme e smascherando il delinquente.

Per quanto riguarda, invece, un impianto magneto-acustico, come nel caso della Exus Star Dual 58 KHZ, l’etichetta, sia rigida che flessibile, viene munita di due sottili lamelle metalliche in grado di generare un campo magnetico a impulsi. Quando l’etichetta si trova in concomitanza di un altro campo magnetico, originato questa volta dalle antenne poste all’uscita del negozio, ecco che le lamelle cominciano ad alterare le proprie dimensioni, a causa di uno spostamento nella distribuzione degli elettroni: cambiando ritmicamente le proprie misure, restringendosi e dilatandosi, l’etichetta inizia a vibrare e quindi a lanciare un segnale caratteristico.

Queste due linee di Itac-Tron, molto apprezzate dagli esercenti, rappresentano una soluzione efficace ed economica per limitare le differenze inventariali e, quindi, minimizzare le perdite.

Il negozio del futuro è connesso e intelligente

La trasformazione digitale e l’internet of things hanno portato notevoli cambiamenti in tutti i settori, incluso il Retail dove sta portando numerose opportunità di innovazione per i negozi fisici. È necessario trovare nuovi modi per attirare i clienti nei propri negozi e soprattutto offrire un facile accesso alle informazioni e all’acquisto utilizzando tecnologie in grado di attirare l’attenzione degli acquirenti su prodotti e promozioni.

Immaginiamo allora il negozio del futuro, dove l’IoT è in grado di migliorare l’esperienza dei clienti attraverso segnaletica digitale, dove sono presenti sensori che monitorano la presenza e il flusso dei clienti, soluzioni di illuminazione dinamica, di display touch interattivi, sistemi di videosorveglianza integrata, intelligenza artificiale e sistemi di proximity marketing.

Grazie alla tecnologia IoT è possibile:

Per rendere questo processo efficace ed efficiente è necessario investire nell’edge computing, che avvicina analitica ed elaborazione dei dati per assicurare un’esperienza affidabile e immediata.

Il negozio del futuro a Illuminotronica 2018

Proprio il Retail, la progettazione dei suoi ambienti e la creazione di esperienze d’acquisto emozionali sono al centro di Illuminotronica 2018 – dal 29 novembre – 1 dicembre 2018 – la fiera professionale dedicata al mercato dell’integrazione e dell’IoT.

Qui, grazie alla collaborazione di Schneider Electric e VEM Sistemi, sarà possibile visitare un vero negozio interattivo ed esperienziale, nel quale poter toccare con mano le ultime novità tecnologiche del settore Retail. Grazie alla presenza di alcuni prodotti tecnologicamente all’avanguardia sul fronte dell’illuminazione e del project mapping sarà possibile vivere esperienze davvero immersive.

La tecnologia è già a disposizione, ma è necessario sfruttare tutte le potenzialità, la velocità e la flessibilità dell’edge computing per offrire un’esperienza d’acquisto capace di richiamare ancora i clienti.

smart bunkerUn ruolo chiave di questa trasformazione può essere giocato dai Micro Data Center, un ambiente di elaborazione autonomo, che include tutti gli strumenti necessari di alimentazione, raffreddamento, sicurezza e strumenti di gestione: archiviazione, elaborazione e collegamento in rete necessarie per garantire continuità operativa e avere soddisfazione da parte della customer experience lato clienti con il corretto quindi funzionamento dei devices connessi.

Infatti i server periferici, abilitati dall’edge computing, elaborando dati forniscono le risposte in tempo reale attese dal cliente. In questo scenario, il cliente entrando in un negozio fisico riceverà messaggi personalizzati su promozioni e nuovi prodotti sul proprio smartphone, grazie alla registrazione via Wi-Fi.

Illuminazione connessa con Vimar Friends of Hue

Illuminazione connessa, bella ed eco-friendly nel programma Vimar Friends of Hue. L’esperienza tecnologica e il design tutto italiano delle serie civili Vimar sposa il controllo intelligente delle lampade nei nuovi comandi wireless, lanciati a seguito della partnership avviata nei mesi scorsi con Signify per estendere l’ecosistema Philips Hue con opzioni di smart lighting.

La soluzione wireless Vimar, basata su motore tecnologico Energy Harvesting, garantisce elevata personalizzazione di forme, materiali e colori – in coerenza stilistica con i comandi delle serie Eikon, Arké e Plana –, integrandosi in qualunque contesto abitativo o commerciale, anche nel caso di ristrutturazioni, cambio di destinazione d’uso o di arredamento e installazioni sottoposte a vincoli architettonici/normativi.

illuminazione connessa Vimar Philips HueLuce smart in poche mosse

Per ottenere i benefici economici e funzionali generati da Vimar Friends of Hue non servono ristrutturazione invasive. I comandi sono infatti posizionabili praticamente ovunque, con massima libertà di installazione, anche su superfici in vetro o legno, senza la necessità di opere murarie e ritinteggiatura delle pareti. Questo perché la proposta di smart lighting non richiede collegamenti filari: la trasmissione del segnale avviene via radio e la loro alimentazione è ricavata dall’energia generata premendo i tasti. Non servono nemmeno le batterie, che non dovranno così essere sostituite e smaltite, nel pieno rispetto dell’ambiente. Quanto alla concreta gestione delle lampade, i nuovi comandi si interfacciano efficacemente con i prodotti Philips, garantendo a clienti e consumatori la possibilità di gestire il sistema di illuminazione anche attraverso l’App Philips.

Una proposta sinergica, Vimar Friends of Hue, che segna un’ulteriore tappa di innovazione tecnologica e architetturale nel percorso di Vimar nella promozione di illuminazione connessa e smart building.

La tecnologia di controllo wireless Vimar, unita alle lampade Philips Hue, offre nuove esperienze di illuminazione connessa

Emobility, dalle bici alle moto l’offerta è completa e il trend in crescita

L’emobility viaggia sulle due ruote. Se guardiamo al panorama produttivo e al mercato, le auto elettriche sono decisamente più di nicchia rispetto a ebike, ciclomotori e moto elettriche. Quanto visto a Eicma, al Salone del Ciclo e Motociclo non fa che confermare questa realtà.

Emobility a due ruote, parlano i numeri

Innanzitutto, l’industria italiana delle due ruote tradizionali è una realtà decisamente in ottima salute. Con circa 20mila dipendenti diretti e più di 5 miliardi di euro di fatturato si propone all’attenzione del mondo industriale italiano. se poi aggiungiamo che a livello produttivo, tra biciclette (2,3 milioni di unità) e motocicli (300 mila unità) occupa saldamente il primo posto a livello europeo il quadro è completo. Segnala Confindustria ANCMA: “Nel nostro Paese operano nel settore circa 5.000 punti vendita e, complessivamente, il commercio di bici, moto, ciclomotori, scooter, componenti e accessori, tenendo conto anche dell’indotto, dà lavoro a circa 60.000 persone.”

L’incremento, in termini di immatricolazioni è confermato dai primi dieci mesi del 2018: fa segnare, infatti, un +6% sul 2017.

Arriviamo così all’elettrico: se, a livello europeo sono stati immatricolati 34.722 motoveicoli elettrici nel 2017, corrispondenti al 2,3% del mercato endotermico (1.313.000 unità), l’Italia con il 7,2% del mercato continentale, rappresenta una realtà solida, con 2.500 veicoli venduti.

Ma è la crescita anno su anno che fa capire come i veicoli elettrici a due ruote stiano cominciando a svilupparsi nel Belpaese, specie per quanto riguarda le e-bike: con 148mila pezzi venduti nel 2017, la crescita rispetto al 2016 è del 19%. Positivo è anche il dato di crescita riguardante l’import di bici a pedalata assistita (+21% rispetto al 2016). Ma è la produzione italiana di e-bike che conferma una tendenza in atto: nel 2017 si è arrivati a 35mila veicoli, rispetto ai 23.600 del 2016, con un rialzo del 48%. Sempre secondo i dati di Confindustria ANCMA anche le esportazioni di e-bike sono positivi: si è passati, infatti, da 8mila unità nel 2016 a 19mila nel 2017.

Dal trial al racing, l’emobility è servito

Ma è il panorama dell’offerta a evidenziare che ormai le differenze tra motori “a spina” è colmata rispetto ai corrispettivi a scoppio. Se poteva servire, l’Eicma ha messo in mostra svariati esempi. Persino la “tradizionalissima” Harley Davidson ha messo in risalto la sua nuova elettrica.

emobility a due ruoteTra i vari protagonisti, va segnalata la taiwanese Kymco, un’impresa che produce oggi un milione di esemplari l’anno, dagli scooter ai quad. L’azienda produce ogni parte, partendo proprio dal motore, e non fa eccezione l’emobility, ormai entrato nelle strategie aziendali.

La scorsa primavera ha presentato iONEX, un progetto dedicato, e proprio al salone italiano faceva bella mostra di sé un concept di moto da corsa, design made in Italy, un modello equiparabile a una 600 Super Sport: «il prototipo dimostra quanto sia importante la mobilità elettrica per Kymco», spiega il responsabile stampa Italia, Luca Paletti, segnalando che per avvicinare il piacere della guida alla versione tradizionale è previsto un sistema di cambio a 6 marce e persino la possibilità di generare un rumore che vuole ricordare il sound tipico del mondo racing.

Lo stesso afferma che la gamma “a spina” si sta ampliando considerando nel prossimo futuro proprio le supersportive. I numeri, per ora sono ancora, di nicchia, ma proprio a Taiwan, uno dei più promettenti mercati, con un milione di electric vehicle in circolazione, Kymco conta di raggiungere il 5% del mercato, quindi arrivare a 50mila esemplari, preannuncia Paletti.

Ma se non bastasse una grande realtà mondiale, c’è anche l’esempio della francese Electric Motion (EM) che propone moto da enduro e trial, con un modello anche in versione stradale. Per comprendere perché ormai si possano equiparare moto tradizionali ed elettriche l’esempio di veicoli come questi sono illuminanti: enduro e trial hanno bisogno di doti di accelerazione davvero importanti.

Dal fotovoltaico all’auto elettrica il passo è breve

La collaborazione fra Solarwatt e BMW – già attiva in Germania – si estenderà nei prossimi mesi anche in Italia grazie a una soluzione completa per ricaricare l’auto elettrica attraverso l’energia prodotta dal fotovoltaico.

Solarwatt propone un pacchetto completo per l’autoconsumo domestico: moduli fotovoltatici ad elevata producibilità (fino a 310 Wp), sistema d’accumulo modulare e Energy Manager. La soluzione si estende anche alla ricarica per l’auto elettrica, grazie a Solar Carpot, la tettoia fotovoltaica realizzata con moduli Vision, e a Energy Manager, in grado di abilitare la carica intelligente dei veicoli elettrici compatibile con le più comuni colonnine di ricarica.

“Recenti studi di mercato prevedono, al 2020, un aumento del 40% del numero di auto elettriche in Italia. Per supportare questa crescita è necessaria un’attività divulgativa e di formazione su tutta la catena del valore, in un mercato che vedrà sempre maggiori sinergie fra le reti di vendita delle auto e gli installatori di impianti fotovoltaici – afferma Fabrizio Limani, Country Manager Solarwatt Italy – La collaborazione con BMW, in questa fase, prevede attività promozionali congiunte, con il duplice obiettivo di sviluppare le competenze degli installatori di impianti fotovoltaici sull’auto elettrica e sui sistemi di ricarica, e sensibilizzando la rete di vendita BMW su come alimentare l’auto con impianti fotovoltaici domestici”.

La soluzione completa di Solarwatt: fotovoltaico per emobility

Solar-Carport è un sistema integrato in grado di produrre energia per alimentare sia il veicolo elettrico, sia la casa. Questa soluzione intelligente permette di supportare un impianto fotovoltaico  già esistente, oppure di sostituirlo interamente, qualora l’abitazione non fosse adeguata a una installazione sul tetto.

A questo si aggiunge la nuova “E-mobilty app” di Energy Manager per garantire che il veicolo elettrico sia completamente carico al momento in cui deve essere utilizzato, dando comunque la facoltà all’utente di decidere se caricare la propria auto elettrica con energia solare o con energia proveniente dalla rete, risparmiando in bolletta e in CO2.

Protezione e video controllo con l’integrazione logisty.alma e Hager video

logisty.alma e Hager video insieme per una soluzione completa di protezione e video controllo che consente di verificare tempestivamente cosa sta succedendo negli ambienti protetti, in maniera semplice e affidabile grazie all’App dedicata.

Tra le esigenze in forte crescita troviamo sicuramente la richiesta di sapere cosa succede negli ambienti quando si è assenti: grazie all’integrazione di Hager video con l’impianto d’allarme senza fili logisty.alma, Hager Sicurezza permette gestire e visualizzare allarme e video dalla sola App Logisty Alma, con la possibilità di visionare le registrazioni in cloud di tutti i movimenti rilevati.

Oltre alla App Logisty Alma è possibile accedere anche alla App Hager Video per vedere e ascoltare in tempo reale cosa accade negli ambienti protetti, ricevere notifiche via e-mail delle avvenute rilevazioni, registrare le immagini o attivare una registrazione video durante l’osservazione da remoto e scaricare su smartphone, tablet o PC tutti i video registrati sulla scheda SD a bordo della telecamera.

Massima protezione e video controllo

Hager Video è una soluzione di videosicurezza composta da telecamere in HD da interno e da esterno, utilizzabili anche in modalità stand-alone, che garantiscono una trasmissione di informazioni audio e video in modo completamente sicuro.

Dotata di tecnologia Powerline necessita esclusivamente di un collegamento alla rete elettrica senza alcun cablaggio.

logisty.alma si caratterizza per un design compatto ed elegante, inoltre è completamente senza fili, affidabile grazie alle tecnologie brevettate di cui è dotata come Twinband, la trasmissione radio simultanea su due diverse bande, in grado di garantire un’elevata affidabilità in qualunque situazione, anche in caso di black-out elettrico grazie alla sua indipendenza dalla rete elettrica.

Sostenibilità integrata nella casa Ecolibera

Quando l’edilizia sostenibile incontra la mobilità elettrica nascono progetti come Ecolibera, la casa integrata che garantisce autosufficienza energetica ed economica in ogni aspetto della quotidianità di chi sceglie di “vivere” l’innovazione tecnologica green. Una proposta immobiliare moderna, recentemente lanciata dal gruppo Finlibera per coniugare comfort abitativo, efficienza energetica e sostenibilità ambientale in un inedito concept di bioedilizia off-grid-ready di ultima generazione, a emissioni e bollette zero.

Il vero protagonista della casa Ecolibera – già disponibile in alcuni lotti dell’area metropolitana milanese e nel territorio friulano – è il tetto, un sistema bioclimatico-attivo progettato ottimizzare la produzione di un impianto fotovoltaico che, oltre a soddisfare l’intero fabbisogno dell’abitazione, garantisce un surplus di energia da indirizzare alla ricarica dei veicoli elettrici e ad altre funzioni domestiche.

Casa-Ecolibera-idroponica-lowGrazie alle performance del fotovoltaico e al sistema di accumulo, infatti, i proprietari di Ecolibera possono dire addio alle corpose bollette di luce e gas, alimentando autonomamente riscaldamento, condizionamento dell’aria, produzione di acqua calda sanitaria e un modernissimo sistema di coltivazione a km0 con spazio dedicato in cucina.

Il futuro dell’edilizia sostenibile nella casa Ecolibera, integrata, energeticamente autosufficiente ed eco-friendly

Cosa significa Ecolibera? La casa integrata in 5 passi

Il team di progettisti, tecnici e fornitori qualificati della rete d’impresa Ecolibera interpreta di volta in volta lo stile architettonico più vicino alle esigenze del cliente, utilizzando diversi sistemi costruttivi, dall’edilizia tradizionale alla bioarchitettura in legno-canapa-calce, sempre garantendo la conformità di ogni unità abitativa ai requisiti “off-grid-ready”.

Sofisticato concept progettuale sintetizzabile nei 5 passi della casa integrata Ecolibera:

Un nuovo modo di abitare, responsabile e intelligente, accolto con favore dal mercato dell’edilizia sostenibile – le case Ecolibera hanno ottenuto la Certificazione CasaClima Gold di Klimahouse 2018 – e dal tessuto imprenditoriale internazionale, con la nomination del brand Ecolibera di Finlibera al premio Le Fonti Awards 2018 nella categoria “Eccellenza dell’anno/Innovazione & Leadership”.

Energy management: consumare meglio per spendere meno

Fare efficienza energetica in un edificio, ufficio, azienda significa risparmiare, senza rinunciare a nulla se non agli sprechi. La sfida dell’energy management è quella di effettuare una serie di azioni e interventi mirati all’efficienza energetica al fine di ottimizzare i consumi e raggiungere un’efficiente gestione dell’energia.

La chiave è un corretto Energy Management fondato sul controllo dei consumi, sulla conoscenza delle possibili soluzioni, ovviamente, sulle buone pratiche comportamentali. La tecnologia, anche in questo caso, viene in aiuto e Illuminotronica 2018 durante il talk show “Energy Management: consumare meglio per spendere meno” si parlerà di tecnologie e metodi per il risparmio energetico, tramite esperienze dal campo e casi pratici.

La gestione dell’energia, la riduzione delle emissioni, l’ottimizzazione dei consumi, la lotta agli spechi, la luce connessa e le tecnologie digitali sono le buone pratiche per un utilizzo responsabile delle risorse in ogni loro forma.

Il Digital management non si limita alle tecnologie abilitate al controllo dei consumi, ma anche ai sistemi hardware e software per il monitoraggio e l’azionamento dei diversi impianti energetici, comprendono i sistemi di trasmissione dei dati e l’intelligenza necessaria alla loro elaborazione.

Soluzioni e buone pratiche di Energy Management

Nel corso del talk show interverranno diversi esperti del settore pronti a far conoscere le numerose possibilità offerte dalla gestione energetica in azienda:

Andrea Angelini, energy manager Jump Facility, esporrà le tecnologie e i metodi disponibili per attuare il risparmio energetico, sottolineando che il punto di partenza è sì risparmiare energia, ma a parità di capacità produttiva. Fare efficienza energetica passa da una consapevolezza sulle azioni che permettono di raggiungere gli obiettivi prefissati, mentre l’ottimizzazione è legata prima di tutto a conoscere bene ciò che si sta facendo e avere un parametro utile per migliorare lo stato dell’arte;

Alfio Fontana, energy manager Carrefour, porterà la propria esperienza di gestione energetica raccontando come è possibile risparmiare con le tecnologie e soprattutto come la replicabilità degli interventi sia fondamentale per un energy management efficace. Tutto questo attraverso un percorso virtuoso che parte dalla conoscenza dei consumi, passa attraverso la consapevolezza e le relative soluzioni di efficientamento e culmina nel rispetto dell’ambiente e la sostenibilità ambientale;

Alessandro Abbiati, marketing manager Kerberos, spiegherà il monitoraggio dei consumi energetici e l’industria 4.0, evidenziando che se è vero che l’IOT è il trasferimento del valore dall’oggetto al dato, è anche vero che l’affidabilità dell’hardware diventa fondamentale proprio per garantire l’affidabilità del dato. Inoltre, verrà affrontato il valore dell’affidabilità, l’importanza della ricerca e sviluppo e la percezione di cosa sia IoT per le aziende;

Maurizio Tortone, product manager Riello Ups chiarirà il ruolo degli UPS in tema di efficientamento nei sistemi IoT, evidenziando le caratteristiche costruttive dei prodotti che sono determinanti per l’ottimizzazione dell’efficienza e le modalità di funzionamento che implicano la gestione dei consumi;

Luigi Rota, responsabile trade marketing lighting Gewiss che si focalizzerà sul ruolo dell’illuminazione evidenziando i vantaggi del LED in termini di qualità della luce e risparmio energetico, e dello smart lighting attraverso l’utilizzo di sistemi di gestione evoluti.

Gli interventi che possono far raggiungere i target prefissati di efficienza sono tanti: dall’installazione di illuminazione con lampade a LED all’utilizzo di CO2 nei circuiti refrigeranti, dalla climatizzazione al monitoraggio, dall’installazione di sistemi di riscaldamento ad alta efficienza e basso impatto ambientale alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

L’obiettivo del convegno “Energy Management: consumare meglio per spendere meno” è analizzare e comprendere metodi e soluzioni attraverso esempi applicativi e best practice.

Illuminotronica 2018Sul tema dell’energy management e su come l’IoT possa fornire strumenti e opportunità per fare efficienza energetica l’appuntamento è quindi al prossimo Illuminotronica (BolognaFiere, 29/30 novembre – 1 dicembre).

Modem libero: differenziarsi con la smart home

La delibera AGCOM sulla scelta libera del router in Italia è definitiva, tuttavia numerosi operatori internet pare abbiano trovato escamotage per mantenere lo status quo (router imposto) nonostante dal 31.12.2019 chiunque possa avvalersi del router che desidera.

La ULE Alliance – organizzazione no-profit impegnata nello sviluppo della tecnologia DECT ULE (Ultra Low Energy) per l’Internet of Things – è molto favorevole all’introduzione della libera scelta del router in Italia perché favorirà l’innovazione e la concorrenza sia tra i produttori che commercializzano i propri router sul libero mercato, sia tra gli stessi operatori Internet.

Tra le preoccupazioni degli operatori Internet italiani ci sono il non poter più vincolare l’utente all’uso del proprio router per la fruizione dei servizi erogati (Internet, telefonia, TV) e la potenziale miriade di chiamate al servizio di assistenza tecnica inerenti problematiche con router di terze parti.
Chi desidera dotarsi di una rete domestica allo stato dell’arte e soprattutto vuole tutelare la propria privacy lo fa acquistando un router di terzi.
Una soluzione alternativa, però, passa attraverso le tecnologie per la smart home.

Smart home, DECT ULE e HAN FUN

Standar DECT ULEUn esempio di best practice in termini di nuove strategie di mercato implementate dagli operatori a livello internazionale è sicuramente Deutsche Telekom, che ha scelto la strada della smart home e dell’interoperabilità per fidelizzare la propria clientela.

Sull’onda della migrazione a “All-IP”, avviata prima dell’entrata in vigore della libera scelta del router, il provider ha i sostituito in massa i vecchi dispositivi Speedport che non supportavano la telefonia VoIP con nuovi dispositivi dotati anche di stazione base DECT e quindi automaticamente dei chipset e del software di nuova generazione per integrare sensori e attuatori smart propri e di terzi basati sul protocollo ULE e HAN FUN. Un “upgrade” di impatto ridottissimo, ma decisivo per Deutsche Telekom anche in termini di time to market. Se non avesse optato per DECT ULE al fine di offrire ai propri utenti un accesso semplificato alla smart home, il provider avrebbe infatti dovuto scegliere innanzitutto su che cavallo puntare (ZigBee, Homematic, KNX o RWE con Lemonbeat oppure attendere una soluzione decente da parte di Google o Apple), quindi avrebbe dovuto acquistare e implementare uno o più standard, con un costo di cinque euro a terminale per singolo protocollo, hardware e licenze, oltre ai costi di sviluppo per l’integrazione dei protocolli nei propri router. Un investimento improbo considerando i milioni di router Speedport installati presso gli utenti.

L’obiettivo di Deutsche Telekom era diversificarsi e fidelizzare la propria clientela al proprio router garantendo la “libera scelta”

L’obiettivo di Deutsche Telekom era diversificarsi e fidelizzare la propria clientela al proprio router garantendo la “libera scelta”. L’ha fatto assicurando ai propri clienti la fruibilità di dispositivi domotici in ambiente casalingo in modo tanto facile quanto collegare un telefono cordless alla stazione base. Lo standard DECT ULE con la sua evoluzione HAN FUN si è rivelato il mezzo più idoneo per raggiungere il risultato.

Ogni cliente Speedport è abilitato in automatico alla fruizione dei servizi, sicuri grazie alle frequenze DECT cifrate, senza spese ulteriori. Non solo: con il nome di “Magenta Smart Home” Deutsche Telekom ha introdotto sul mercato un ampio portafoglio di prodotti smart certificati ULE e interoperabili con router di terzi (come i famosi FRITZ!Box di AVM), dispositivi che il provider commercializza non solo autonomamente (attualmente offre ai nuovi clienti “smart” diversi prodotti gratuitamente) ma anche attraverso noti rivenditori, tra cui Amazon.

Una tecnologia già disponibile anche in Italia

DECT ULEL’adozione della tecnologia DECT ULE per la smart home rappresenta un vantaggio competitivo non indifferente per i provider. Grazie a tale standard, l’interoperabilità e la gestione intuitiva delle singole componenti domotiche sono una garanzia.

Diverse le aziende che investono nello sviluppo di prodotti DECT ULE (Ultra-Low-Energy). Il primo prodotto lanciato sul mercato di massa in Italia è stato FRITZ!DECT 200, la presa intelligente di AVM. Anche Gigaset poco dopo ha introdotto la serie di sistemi di allarme Gigaset Elements (compatibili anche con la soluzione di illuminazione Philips Hue), mentre Panasonic, oltre a una varia gamma di prodotti per il monitoraggio ambientale basati su DECT ULE, offre servizi aggiuntivi.

Le possibilità di applicazione dei protocolli DECT ULE e HAN FUN sono infinite e i costi per la loro implementazione nei router domestici sono irrisori. I benefici sono molteplici per gli operatori come per i produttori di CPE disponibili sul libero mercato, ma a beneficiarne maggiormente sono quegli utenti che percepiscono la portata della libera scelta del router e chiedono al proprio operatore di “aggiornarsi” rendendo fruibili servizi e prodotti che fanno davvero la differenza.

Un futuro chiamato bioedilizia

Riusciranno bioedilizia ed efficientamento energetico a farci dimenticare gli anni “bui” della crisi del mattone? Di certo sappiamo che riqualificazione, recupero e ristrutturazione del patrimonio abitativo rappresentano oggi in Italia la voce attiva più importante per il mondo edile.

Una tendenza confermata dagli ultimi dati ANCE, relativi al 2017, che fotografano il lieve incremento degli interventi su edifici esistenti, al +0,5%, contro il -0,7% degli investimenti in nuove costruzioni. Complice la proroga degli incentivi fiscali con detrazione al 50% per le ristrutturazioni edilizie e l’efficientamento energetico degli edifici, si prospettano nuove opportunità di business per l’intera filiera delle costruzioni, che guarda soprattutto a Ecobonus e adeguamenti antisismici.

Osservatorio privilegiato di questa transizione del mercato verso bioedilizia ed efficienza energetica, la fiera Restructura (15-18 novembre, Oval-Lingotto di Torino) ha offerto anche quest’anno una panoramica completa sul settore, spaziando dalla progettazione ai materiali, dalle modalità costruttive alle soluzioni tecnologiche, dall’impiantistica alle tecniche applicative. Argomenti che hanno trovato spazio di confronto in tutte le quattro giornate del salone dedicato alla riqualificazione, efficace aggregatore di professionisti e addetti ai lavori interessati alle ultime novità del settore e di clienti finali curiosi di scoprire tendenze sulle quali investire.

Il network della bioedilizia punta su legno e tecnologie efficienti

Tra le apprezzate novità 2018 di Restructura, l’ampia area dedicata alle case in legno, con la presenza di aziende qualificate, appuntamenti dedicati all’edilizia montana e al recupero dei borghi alpini e incontri tecnici, economici e culturali sulla montagna. Ad accompagnare il focus montano, particolarmente significativo anche alla luce dei recenti danni causati dal maltempo in alcuni territori italiani, la sezione riservata alle start-up innovative, animata dalla presentazione dei migliori progetti per la casa del futuro.

Una nuova idea di abitare connessa alla scelta di materiali alternativi: protagoniste del Villaggio della Bioedilizia, le soluzioni eco-compatibili come legno massivo, canapa, paglia, terra e calce, e gli incontri ad hoc offerti da aziende e progettisti specializzati.

La crescente richiesta di approfondimenti sulle complessità normative ha trovato invece riscontro nell’iniziativa “Incontra l’esperto” e nei suoi appuntamenti su prenotazione con geometri, esperti CasaClima e consulenti dell’Agenzia delle Entrate, per ottenere gratuitamente consigli legati agli interventi di ristrutturazione e di riqualificazione.

Si chiude dunque una 31^ edizione di Restructura all’insegna del confronto diretto con prodotti di ultima generazione e tecnologie innovative per la bioedilizia, in un contesto ideale per il networking tra professionisti e la rinascita del comparto edile.

Materiali, tecnologie e impianti all’avanguardia fanno largo alla bioedilizia