EcoStruxure, una piattaforma per la smart road

Gestire una rete autostradale italiana è una questione complessa. Si distende su più di 6.900 km e comprende ponti, gallerie, trafori, viadotti su cui circolano milioni di veicoli.
C’è bisogno di una gestione efficiente, rapida, sicura. Per rispondere a una parte di bisogni di questo sistema infrastrutturale la tecnologia è oggi imprescindibile e Schneider Electric propone l’utilizzo della propria piattaforma, EcoStruxure, scalabile e basata su protocolli di comunicazione standard, articolata su tre livelli:

  1. Connected Products;
  2. Edge Control;
  3. App, analytics and services.

EcoStruxure per la Smart Road, le caratteristiche

GianMarco Sola«Schneider Electric quando cerca di validare un’architettura EcoStruxure per un’applicazione specifica va a popolare questi tre livelli con i prodotti e le soluzioni più adatte – illustra Gianmarco Sola, Head of Trasportation Segment Italy in Schneider Electric – È quanto abbiamo fatto anche per l’infrastruttura stradale, attingendo a tutte le nostre competenze in ambito Industry e Power ma anche Building e Data Center».

EcoStruxure si cala perfettamente nello specifico mercato delle infrastrutture.

Attraverso i contenuti di ciascun layer e una connessione end-to-end cyber sicura e per mezzo di protocolli aperti e standard, offre la possibilità di sviluppare soluzioni e servizi sia su base cloud che resident. Permette così di collegare prodotti nativamente connessi, utilizzare app & analytics su dispositivi mobili o fissi e sviluppare al suo interno i servizi più adatti.

«EcoStruxure è un’architettura aperta: permette di allargarsi a ospitarne sempre nuovi prodotti connessi e connettibili integrandoli, purché questi condividano la stessa filosofia di Schneider Electric comunicando con protocolli aperti e standard».

ecoStruxure architettura

EcoStruxure per Smart Road è esattamente questo. Oltre a integrare nativamente i prodotti connessi di Schneider Electric che hanno già oggi applicabilità nel mondo stradale, offre la possibilità di integrare anche protocolli di comunicazione innovativi e con grandi potenzialità in questi contesti come LoRaWan.

Tutto ciò permette di avere una architettura aperta e facilmente scalabile attraverso cui ricavare dati e informazioni fondamentali per gestire in maniera sicura ed efficace qualsiasi contesto stradale.

«Pensiamo, per esempio, all’importanza di integrare protocolli di comunicazione innovativi e di gestire attraverso un sistema di automazione distribuito, inserito in una rete ethernet, anche le informazioni che ci vengono da sensori di campo anche distanti alcune centinaia di metri tra loro o posti in luoghi difficilmente accessibili ma che, anche attraverso sensori IoT che comunicano con protocolli wireless e i cui dati vengono raccolti con I/O distribuiti che operano direttamente sullo stesso bus del PLC, possono fornirci una serie informazioni aggiuntive – evidenzia Sola – Pensiamo a quanto sia fondamentale poter integrare e gestire sempre più dati senza per questo perdere performance dei sistemi. Questo, in un’infrastruttura stradale estesa, i cui dati digitali grazie all’introduzione della sensoristica IoT possono potenzialmente crescere rapidamente in modo esponenziale, è importantissimo».

Grazie ad EcoStruxure tutti questi prodotti e questi mondi si possono finalmente connettere su una rete aperta e far comunicare attraverso protocolli standard e da ognuno di essi si possono ottenere tutte le informazioni disponibili.

Efficienza energetica negli edifici pubblici: linee guida per le diagnosi energetiche

ENEA ha pubblicato le linee guida per le diagnosi energetiche negli edifici pubblici, con particolare riguardo a scuole e uffici con l’obiettivo di facilitarne l’esecuzione e organizzare i risultati in banche dati utili per confronti tra i fabbisogni energetici degli edifici esistenti e quelli di riferimento per la stessa destinazione d’uso.

Il documento è stato realizzato nell’ambito del progetto ENEA “Energia e Sostenibilità per la Pubblica Amministrazione” (ES-PA), finanziato dal Programma Operativo Nazionale Governance e Capacità Istituzionale (2014-2020) e gestito dall’Agenzia per la Coesione Territoriale con l’obiettivo di rafforzare le competenze tecniche di Regioni ed Enti Locali nei settori energetico-ambientali.

Le linee guida illustrano in maniera dettagliata le varie fasi della procedura da seguire per realizzare diagnosi energetiche di edifici pubblici in modo da valutare le migliori opportunità di intervento dal punto di vista tecnico-economico e di ottimizzare le modalità di gestione del sistema edificio-impianto (contratti di fornitura di energia, modalità di conduzione….) al fine di ottenere una riduzione dei costi energetici.

Particolare attenzione viene posta alla fase di analisi che presenta i passaggi più complessi: costruzione dell’inventario energetico, calcolo degli indicatori di prestazione energetica, individuazione degli interventi di miglioramento della prestazione energetica, implementazione delle simulazioni del comportamento del sistema edificio-impianto e analisi costi-benefici degli interventi.

Le linee guida comprendono, oltre ad un manuale, schede per il rilievo degli edifici scolastici e per quelli destinati ad uffici e un format per il rapporto di diagnosi energetica.

Il progetto “Energia e Sostenibilità per la Pubblica Amministrazione” (ES-PA) prevede 47 linee di attività e un’ampia gamma di servizi (affiancamento tecnico, realizzazione di interventi, azioni pilota e formazione) e di prodotti (software, rapporti tecnici e linee guida) in settori chiave come: programmazione energetica regionale; sicurezza sismica; certificazione ambientale degli edifici pubblici; smart city e illuminazione intelligente; impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili; efficienza energetica e fonti rinnovabili per le PMI; economia circolare e simbiosi industriale; smart grid elettriche.

Prosiel: nasce il premio Best Installer

Il Premio “Best Installer” promosso da Prosiel – Associazione senza scopo di lucro in prima linea nella promozione della cultura della sicurezza e dell’innovazione elettrica – nasce con l’obiettivo di premiare l’installatore elettrico che abbia promosso la sicurezza e l’efficienza degli impianti, attraverso il miglior utilizzo del Libretto d’Impianto Elettrico.

Il Libretto d’Impianto Elettrico è un’applicazione per smartphone e tablet che contiene tutte le istruzioni d’uso e manutenzione delle apparecchiature che formano l’impianto elettrico, le relative garanzie, e le informazioni dall’impresa installatrice per una migliore gestione.

Per partecipare al Premio, gli installatori dovranno avere i seguenti requisiti:
• iscrizione alla Camera di Commercio, ove si evinca la natura giuridica dell’impresa e l’abilitazione almeno ai punti a) e b) del D.M. 37/2008;
• aver scaricato l’applicazione del Libretto d’Impianto Elettrico dal sito Prosiel;
• invio a Prosiel dei documenti elettronici compilati, dimostrando l’uso corretto del servizio per la propria attività, ovvero: monitoraggio dell’abitazione, verifica dei consumi e funzionamento degli impianti elettrici.

I Libretti, corredati dei documenti allegati, dovranno pervenire a mezzo email entro il 15 ottobre 2019.

Per la Prima Edizione del Premio “Best Installer”, Prosiel ha deciso di riconoscere all’installatore vincitore un contributo 1.000,00 euro netti.

Qualità e quantità dei documenti saranno valutati da Prosiel attraverso una Commissione Giudicatrice, con particolare riferimento ad allegati, fotografie o elaborati tecnici (schemi unifilari dell’impianto, fronte quadro elettrico, planimetrie con ubicazione dei carichi) e ogni altra documentazione che l’installatore riterrà opportuno allegare.

L’obiettivo è la promozione della sicurezza e dell’efficienza degli impianti elettrici, coniugati e inseriti all’interno di un documento che risulti utile al consumatore finale e all’installatore, per garantire una perfetta manutenzione dell’impianto nel tempo.

La Cerimonia di Premiazione avverrà nel corso di un incontro pubblico organizzato da Prosiel con la proclamazione ufficiale e la consegna materiale del Premio e del contributo in denaro.

Il bando del Premio “Best Installer” è scaricabile dal sito www.prosiel.it.

Le Smart Grid abilitano la transizione energetica

Il mondo dell’energia elettrica sta vivendo una fase di profondo cambiamento iniziata con la liberalizzazione del settore e proseguita con la diffusione degli impianti da fonti rinnovabili. Questo ha portato a un ripensamento dei criteri di pianificazione ed esercizio dei sistemi elettrici di potenza e alla nascita delle reti intelligenti, le smart grid. Inoltre si evidenzia un coinvolgimento sempre più spinto dell’utenza diffusa passiva, attiva o mista nell’attività di conduzione delle reti elettriche.

L’evoluzione dell’Information Technology ha sviluppato tecnologie di gestione dei dati che rendono accessibile l’informazione sul flusso di energia che è alla base dei sistemi Smart. Questi ultimi diventano quindi dei facilitatori dell’integrazione in rete delle fonti rinnovabili, in particolare fotovoltaico ed eolico, accanto agli approcci tradizionali.

libro bianco Smart Grid AnieIn questo scenario si inserisce la Strategia Energetica Nazionale che ha come obiettivo di rendere il sistema energetico nazionale più competitivo, più sostenibile, più sicuro.

Il ruolo delle smart Grid

Anie Energia ha realizzato – in collaborazione con RSE – il Libro Bianco sulle reti intelligenti “Il ruolo delle Smart Grid nel Sistema Elettrico: evoluzione tecnologica delle reti” che analizza il ruolo e i driver di sviluppo della tecnologia per rendere la rete elettrica più smart.

La strada è quella di creare una filiera italiana integrata, per consentire al Paese di conquistarsi la leadership nel settore delle tecnologie per le Smart Grid. L’Italia è già in una posizione avanzata per l’elevato livello di automazione del sistema di trasmissione e distribuzione, la numerosità di contatori elettronici installati e la densità di generatori fotovoltaici nella rete MT e BT e di generatori eolici sulla rete AT.

In diverse regioni si stanno sperimentando soluzioni Smart Grid per gestire la rete in modo ancora più avanzato, e anche soluzioni Smart Storage attraverso l’utilizzo di sistemi di accumulo, automazione e protezione avanzati.

L’esigenza di creare una filiera Smart Grid “made in Italy” può rappresentare un vantaggio competitivo per il sistema industriale italiano per offrire applicazioni modulari, integrate, interoperabili e razionali.

Fondamentale per lo sviluppo delle Smart Grid, le tecnologie per la comunicazione e la condivisione di dati che necessitano di un protocollo in grado di supportare la comunicazione e garantisca semplicità di configurazione e flessibilità nella riconfigurazione dinamica del flusso dati.

Monitoraggio e raccolta dati da diversi sensori posti in rete, applicazioni di controllo e regolazione, applicazioni di protezione/sicurezza (cybersecurity) sono i tre filoni su cui si sta lavorando.

Il Libro Bianco vuole essere uno strumento utile per conseguire gli obiettivi indicati, attraverso una sintesi delle tecnologie disponibili e dei lavori in corso, e un focus sul quadro normativo in continua evoluzione, rendendo evidenti le opportunità che le Smart Grid offrono.

Suddiviso in 5 capitoli offre una fotografia chiara ed esaustiva dello stato dell’arte delle Smart Grid e offre una visione su sviluppi futuri grazie a 9 casi applicativi innovativi.
Il volume può essere scaricato dal sito Anie.

Ricarica di veicoli elettrici, l’offerta Delta per tutte le necessità

In occasione dell’eMove360° Europe 2018, Delta ha presentato diverse soluzioni per la ricarica di veicoli elettrici.
Due in particolare le novità: il caricatore per veicoli elettrici da 100 kW CC e il caricatore per veicoli elettrici ultra-veloce da 150 kW CC.

Ricarica fino a 150 kW

Il modello da 100 kW CC è dotato di due pistole di ricarica CC e di una presa CA (CCS, CHAdeMO e Tipo 2 CA), in grado quindi di caricare contemporaneamente tre veicoli elettrici.
Il pannello frontale fornisce un’interfaccia di facile utilizzo per consentire agli utenti di comprendere facilmente lo stato della ricarica. Il protocollo di comunicazione è integrato con OCPP v1.5 e OCPP v1.6-J e aggiornabile a OCPP v2.0 che offre un’interfaccia altamente compatibile con i vari operatori.

Delta AC mini plusIl caricatore ultra-veloce da 150 kW CC, invece, offre un’architettura di alimentazione modulare e scalabile con la possibilità di caricare contemporaneamente quattro veicoli elettrici grazie alle sei pistole di ricarica compatibili: un CCS fino a 150 kW e un CHAdeMO fino a 63 kW, mentre per i punti di ricarica in CA sono disponibili una presa di tipo 2 fino a 43 kW e una presa di tipo 2 fino a 22 kW.

I titolari e gli operatori dei siti di ricarica potranno inoltre sfruttare il nuovo 25 kW DC Wallbox EV Charger di Delta: pensato per assicurare la ricarica rapida di un veicolo, è semplice da installare e risulta ideale in parcheggi, edifici commerciali, hotel e stazioni di servizio.
Delta ha pensato anche a un sistema di conversione bi-direzionale flessibile, che converte la potenza tra lo storage dell’energia e la rete elettrica; si tratta del Sistema di Condizionamento della Potenza (Power Conditioning System, PCS) da 100 kW.

Per chi cerca infine un dispositivo di ricarica per veicoli elettrici per applicazioni residenziali e commerciali, EVSEMini Plus CA rappresenta una scelta conveniente e affidabile.

MCE in the City: torna l’appuntamento con l’efficienza energetica

MCE – Mostra Convegno Expocomfort, la biennale dedicata all’impiantistica civile e industriale, alla climatizzazione e alle energie rinnovabili presenta la seconda edizione di MCE in the City, l’evento dedicato al tema del comfort abitativo, alla riduzione dello spreco e al rispetto dell’ambiente, che si svolgerà dal 18 al 24 marzo 2019 a Milano, nell’ambito della Settimana delle Energie Sostenibili.

L’attenzione al comfort, alla qualità dell’aria, al risparmio dell’acqua, alla regolazione della temperatura, all’efficienza energetica e, in generale, al benessere dell’abitare sono punti di riferimento per cittadini e professionisti: MCE in the City punta a sensibilizzare su queste tematiche.

Nato l’anno scorso in collaborazione con il Comune di Milano, MCE in the City avrà una duplice veste di eventi, alcuni a carattere ludico e di intrattenimento aperti a tutti, altri riservati a coloro che si occupano professionalmente di queste tematiche.

La vivibilità di edifici e abitazioni passa da una buona progettazione del comfort indoor in grado di ottimizzare le tecnologie disponibili – dichiara Massimiliano Pierini, Managing Director di Reed Exhibitions Italia – il progetto intende promuovere queste tematiche sia presso il grande pubblico sia verso i professionisti del settore. Una seconda edizione per la quale abbiamo scelto un testimone molto attento a queste tematiche: Linus di RadioDeejay. In più, abbiamo deciso di condividere questa iniziativa con le aziende del mondo industriale di MCE mettendo a loro disposizione una serie di opportunità di visibilità e sponsorizzazione per presentare i loro brand.”

MCE in the City: l’efficienza energetica passa dalla consapevolezza

Per raccontare ai cittadini come comportamenti consapevoli e rispettosi dell’ambiente possono contribuire a ridurre i consumi e migliorare il benessere dell’abitare la propria casa e la città stessa, MCE in the City presenterà nella passeggiata che va dal Duomo al Castello Sforzesco, tre installazioni fra l’entertainment e l’educativo che illustreranno alcuni concetti fondamentali in materia di risparmio ed efficienza energetica:

  1. “Respira, scatta, posta!” dedicata all’importanza della qualità dell’aria attraverso un viaggio esperienziale nei profumi e nelle sensazioni da immortalare e condividere sui social;
  2. “Il libro parlante” per spiegare come funziona in una casa tutto quello che non si vede garantisce il comfort necessario per il vivere quotidiano;
  3. “Lo sapevi che?” un quiz interattivo, in rima, dove testare le proprie conoscenze sul buon uso delle risorse energetiche.

Inoltre, MCE in the City 2019 andrà a toccare – grazie ad uno dei primi autobus elettrici in circolazione a Milano – alcune piazze con iniziative didattiche rivolte alle scuole primarie e secondarie.

Un convegno sulle città sostenibili

MCE in the City 2019 proporrà il convegno internazionale – organizzato in collaborazione con il Green Building Council Italia – “Green Cities: the “new normal”, Dagli edifici green alla città sostenibile per tutti”. Appuntamento il 21 marzo presso il Politecnico di Milano Bovisa.

E’ necessaria una profonda trasformazione delle città che passa attraverso la riqualificazione di numerose aree con edifici a basso impatto ambientale, immersi in aree verdi e dotati di sistemi di climatizzazione che utilizzano fonti rinnovabili, gestiti con gli strumenti più avanzati di domotica.

Visite guidate agli edifici più sostenibili

Sempre in collaborazione con il Green Building Council, ci sarà la possibilità di visitare alcuni degli edifici più sostenibili, per vedere da vicino, con la guida di esperti, alcuni degli esempi più significativi.

Inoltre, alcuni degli studi di progettazione artefici di queste nuove costruzioni apriranno le loro porte, per far conoscere come nascono gli edifici del futuro, dalla scelta dell’orientamento dell’edificio a quella dei materiali, dal tipo di coperture ai serramenti, dagli impianti alle tecnologie per una gestione efficiente, sicura e sostenibile per un edificio che sarà connesso con altri edifici e con la città.

MCE in the City 2019 si svolgerà durante gli eventi della Settimana delle Energie Sostenibili, promossa dal Comune di Milano, Assessorato alla Mobilità e all’Ambiente, con il contributo di AMAT (Agenzia Mobilità, Ambiente, Territorio), del Politecnico di Milano, delle principali Associazioni del mondo dell’edilizia, dell’impiantistica e dell’industria.

Il programma completo degli eventi sarà consultabile online a questo link www.mceinthecity.it.

Car sharing elettrico, un traino per l’emobility anche in Italia

Se l’auto elettrica si diffonderà lo dovrà al car sharing elettrico. Ne è convinta Car2go, il più importante fornitore del servizio di car sharing a flusso libero al mondo. Ha motivato il proprio pensiero in un white paper in cui elenca cinque motivi il primo dei quali è che il car sharing risolve la questione riguardante lo sviluppo di un’infrastruttura di ricarica.

Gli altri sono ricollegabili al fatto che il servizio auto condivisa aiuti ad abbattere le riserve sull’emobility, una volta sperimentata, e a migliorare la qualità dell’aria. Infine, è anche il banco di prova ideale per sperimentare la mobilità elettrica del futuro.

Posto questo, è bene allora comprendere come il car sharing elettrico si stia sviluppando in Italia e nel mondo.

Car sharing elettrico nel mondo, la Cina stacca tutti

Per comprendere quali siano i trend in termini di smart mobility, di cui l’auto elettrica fa parte, un punto di vista interessante è quello che offre Roland Berger attraverso il suo Automotive Disruption Radar, report semestrale dei trend dell’auto elettrica e condivisa. Da esso emerge l’egemonia della Cina, con largo distacco rispetto agli altri inseguitori.

Frutto di un’analisi basata su 26 indicatori, il report mette in luce che la Repubblica Popolare, con 75 punti su 130 possibili è ai vertici del mondo, distaccando di cinque punti (l’anno scorso era uno solo) Singapore, seguito dalla Corea del Sud. Secondo Roland Berger il mercato automobilistico cinese, il più grande al mondo, “ha esteso il proprio vantaggio quando si tratta di servizi di mobilità disruptive come la guida autonoma e il car sharing. Nessun altro paese è così avanzato e aperto”.

Fa notare che sono i paesi asiatici a guidare la classifica, mentre la maggior parte dei paesi occidentali “sta stagnando o procedendo lentamente”.

L’Italia dal confronto ne esce male: secondo il report ha la peggiore infrastruttura di ricarica pubblica per veicoli elettrici in Europa, con 0,4 stazioni di ricarica ogni 100 km di strada. A parziale buona notizia segnala che i piani di sviluppo degli investimenti per la sperimentazione di reti 5G sono stati approvati in cinque città: Milano, Prato, L’Aquila, Bari e Matera.

Car sharing e auto elettrica, la situazione dell’Italia

Ma è proprio così messo male il Belpaese? Sappiamo che il comparto elettrico per quanto riguarda le vendite è ancora di nicchia. Ma intanto solo nella prima metà del 2018, come segnalava l’Emobility Report del Politecnico di Milano, le vendite erano state quasi pari a quelle dell’intero 2017, evidenziando una crescita. Certo, stiamo parlando ancora di meno dell’1%, ma i segnali di una crescita incoraggiano all’ottimismo seppure cauto. Tuttavia, a far bene sperare è proprio il car sharing “a spina”:

Secondo quanto emerso in occasione degli Stati generali della Green Economy in tre anni i veicoli full electric sono passati dall’11% al 27% sul totale delle flotte. Stiamo parlando di auto e gli scooter in modalità elettrica in sharing, passati da 620 mezzi nel 2015 a 2.200 nel 2017. Nell’analisi si faceva notare che: “In Italia attualmente le auto elettriche private rappresentano soltanto lo 0,02% del parco circolante, mentre rappresentano il 24% delle auto condivise. Anche per gli scooter elettrici privati a fronte di uno 0,02% ne esiste uno quota del 68% in sharing. Le flotte condivise sono più elettrificate della media del parco circolante”.

Il servizio di car sharing elettrico in Italia è presente in 12 città, da Nord a Sud, grazie alla presenza di operatori privati: Milano, Torino, Venezia, Modena, Bologna, Firenze, Roma, Latina, Napoli, Lecce, Catania, Cagliari. Oltre a queste ci sono altre città, vedi Genova Varese, Brescia, in cui si forniscono notizie su attività in questo senso, frutto del sostegno dell’amministrazione pubblica o di società di trasporto che supportano lo sviluppo.

Il car sharing sta quindi prendendo piede, pur con numeri di nicchia. Ora si dovrà capire se davvero avrà la forza e la possibilità di svilupparsi e creare numeri ancora più consistenti in Italia.

Hardware Forum e Bricoday: continua la crescita insieme

Hardware Forum e Bricoday confermano la collaborazione sinergica per offrire una piattaforma unica nei comparti bricolage e ferramenta: appuntamento il 25 e 26 settembre 2019 presso MiCo Milano.

Hardware Forum rafforza la propria identità professionale di fiera della ferramenta e alla prossima edizione presenterà iniziative ed attività live con un’offerta merceologica ancora più completa nei settori ferramenta, utensileria, sicurezza, antinfortunistica, elettrico, colore, giardinaggio.

Hardware Forum rappresentare l’appuntamento di incontro e confronto per esperienze professionali e per progettare il futuro della propria attività all’interno di uno scenario di nuove opportunità di business.

hardware forumAnche l’edizione 2019 sarà arricchita da un programma di convegni e tavole rotonde che affronteranno i trends e le opportunità del mercato italiano ed internazionale, dall’Osservatorio permanente Multicanalità in Ferramenta – l’unica indagine delle vendite online del negozio tradizionale – e da innovative aree esperienziali di consulenza e formazione professionale.

Il Bricoday – giunto alla dodicesima edizione – conferma la propria struttura con un’ampia offerta espositiva del settore in Italia: decorazione, tessile, arredobagno, illuminazione, outdoor, garden, legno arredo, tecnico, elettrico, edilizia, casalinghi. Una rassegna compatta orientata al business, che negli anni è cresciuta costantemente fino ad affermarsi come l’appuntamento annuale più importante per gli operatori della distribuzione del bricolage.

Sempre centrale rimarrà la sezione convegnistica che vedrà intervenire prestigiose voci della distribuzione sui temi più caldi del settore e ricercatori che presenteranno i più recenti dati di mercato.

A tal proposito sarà presentata l’edizione 2019 dell’Osservatorio Retail Bricolage – indagine realizzata da TradeLab in esclusiva per Bricoday – attualmente lo studio più completo e dettagliato sulla distribuzione brico in Italia.

Hardware Forum e Bricoday ti aspettano il 25 e 26 settembre 2019 a MiCo Milano, con la stessa collocazione nei due padiglioni attigui, un doppio banco di accoglienza dall’entrata di via Gattamelata e di viale Eginardo per la visita congiunta dei due eventi.

Continua l’affermazione dei sistemi a pompa di calore

Il 2018 è stato un anno positivo per il settore della climatizzazione, lo confermano i dati delle rilevazioni trimestrali sul mercato Italia di Assoclima, l’Associazione dei Costruttori di Sistemi di Climatizzazione.

Il comparto dell’espansione diretta ha registrato andamenti in crescita rispetto allo stesso periodo del 2017 per i sistemi monosplit (+10,8% a volume e +10,7% a valore), multisplit (+14,7% a volume e +11,8% a valore), miniVRF e VRF (+16,9% a volume e +20,4% a valore) e per i climatizzatori monoblocco (+2,5% sia a volume che a valore).

Non altrettanto bene i climatizzatori trasferibili, per il quali il 2018 si è chiuso con un decremento del 15% a valore, a fronte però di un +6,6% a volume.

Performance discrete a livello di volumi +9%, ma con un decremento a valore dell’8,7% per il segmento delle unità di trattamento aria, mentre è negativo il dato deii condizionatori packaged e rooftop, che a fine dicembre 2018 riportavano un calo del 29,1% a volume e del 13,3% a valore.

Ancora in crescita il trend delle apparecchiature idroniche condensate ad aria (+16,9% a volume e +14,2% a valore), che con i ventilconvettori costituiscono i più importanti segmenti per fatturato del comparto centralizzato.

Anche nell’ultimo trimestre 2018 è stata confermata la crescita dei sistemi a pompa di calore, che in quasi tutte le fasce di potenza hanno registrato aumenti percentuali a due cifre compensando il calo delle unità solo freddo, soprattutto nelle fasce di potenze fino a 50 kW.

Valori positivi per tutte le tipologie di ventilconvettori: standard con mantello (+2,8% a volume e +5,5% a valore), standard senza mantello (+9,8% a volume e +9,4% a valore), cassette (+8,3% a volume e +10,9% a valore) e hi-wall (+17,8% a volume e +18,7% a valore).

In negativo, nel comparto delle soluzioni idroniche, solo i gruppi frigoriferi condensati ad acqua, che hanno chiuso il 2018 con un -12,1% a volume e un leggero decremento a valore (-0,8%).

Le rilevazioni trimestrali di Assoclima si riferiscono al solo mercato Italia e non comprendono la produzione e l’esportazione.

Smart Road, i benefici di digitalizzare le strade

Il conto alla rovescia per l’avvio delle smart road ormai è partito in Italia. Stiamo parlando del progetto omonimo, avviato da Anas, tra i primi al mondo al settore stradale e l’unico che si estende su un tracciato autostradale di oltre 2500 chilometri e che vedrà la luce a cominciare dalla Salerno-Reggio Calabria, oggi A2 “Autostrada del Mediterraneo”.

Un’autostrada tecnologica ad alto contenuto innovativo pensata per offrire una migliore esperienza di viaggio a tutti coloro che circolano su gomma, così Anas descrive Smart Road.

Smart Road, vantaggi per tutti

Pensiamo alla possibilità di ricevere informazioni, attraverso lo smartphone, sul traffico, sulle condizioni meteo, su eventuali problemi di circolazione e di riceverle in tempo reale. Bello vero? Ma la smart road è ancora più interessante perché permette di valorizzare un’infrastruttura e di proiettarla nel futuro.

In questa prospettiva che prevede un ruolo fondamentale per la digital transformation Schneider Electric può svolgere un ruolo importante. La sua competenza ed esperienza in ambito IT e in materia di digitalizzazione di infrastrutture le permette oggi di proporre soluzioni espressamente dedicate a portare “intelligenza” su strade e autostrade. Per questo assume interesse comprendere quale sia il suo punto di vista sull’argomento.

Smart Road, il progetto ANAS

Prima di chiarire il punto di vista di Schneider Electric, è bene spiegare da dove Anas sia partita avviando il progetto Smart Road. Si parte dalla volontà di rendere confortevole il viaggio per chi si muove su gomma, garantendo determinate condizioni di sicurezza, in teoria guardando ai veicoli a guida assistita e, più in là, a guida autonoma, ma già oggi permette di offrire elevati livelli di connettività e di efficienza.

Si parla subito di info-mobilità in tempo reale, di monitoraggio intelligente ma anche di integrazione completa delle soluzioni tecnologiche e dei database presenti su unica piattaforma informatica. Per questo entrano in gioco: reti dati multi protocollo, sistemi Wi-Fi, la costituzione di una rete d’interconnessione wireless grazie all’Internet of Things, gestione dei Big Data ma anche di gestione energetica mediante Energy – Green Island.

Smart road, convergenza possibile con l’IoT

GianMarco Sola«Nella realizzazione delle smart road la tecnologia avrà il compito di digitalizzare l’infrastruttura stradale, permettendo di connettere persone, processi, reti e servizi. Perché sia possibile si rende necessario andare verso una convergenza tra Information e Operation Technology, ossia tra IT e OT», spiega Gianmarco Sola, Head of Trasportation segment Italy and Europe operations Schneider Electric.

Questa convergenza prescinde alluvione dell’approccio IT, tipico del mondo business consumer, e passa dai prodotti connessi ai servizi, app e tecnologie mobili disponibili ad ampio spettro e che permettono di velocizzare determinati processi a quello OT. Un approccio caratteristico del B2B, che verte anch’esso su prodotti connessi – PLC, sensori, sistemi di automazione, interruttori, attuatori – ma unita agli edge control, sistemi locali residenti adibiti al controllo di edifici, processi, macchine.

Alla loro convergenza crede Schneider Electric, la cui sfida è quella di integrare i due mondi, facendo diventare l’approccio non solo possibile, ma anche efficiente, efficace e sicuro: questa possibilità è data dall’Internet of Things, che permette di digitalizzare una infrastruttura fisica.

Digitalizzare l’asfalto, ecco perché farlo

Perché attuare la digital transformation sulle infrastrutture stradali? Le ragioni sono molteplici, secondo Schneider Electric. La prima è una migliore gestione dell’infrastruttura stradale, permettendo di distribuire meglio le informazioni e quindi di velocizzare i processi di intervento, aumentando l’efficacia della manutenzione e dei livelli di sicurezza.

Quanto questo sia importante lo esemplifica Gianmarco Sola: «se oggi accade un guasto del sistema d’illuminazione in un tunnel, arriva un segnale alle squadre di intervento che si recano sul posto per comprendere le cause e, se possibile, risolvere il problema, altrimenti devono tornare e pianificare l’intervento. Tutto questo richiede un lasso di tempo considerevole. Con un approccio informatizzato la gestione è possibile in tempo reale, intervenendo in modo puntuale, efficace ed esaustivo».

Un altro motivo è legato alla possibilità di integrare le piattaforme esistenti per una maggiore tempestività di intervento e un aumento del valore intrinseco dell’asset. «L’interconnessione garantisce di avere non solo un’infrastruttura molto più efficiente, ma anche di valorizzare lo stesso asset».

Un altro beneficio della digitalizzazione passa anche dalla possibilità di veicolare servizi ai fruitori della strada.

«Pensiamo alla possibilità di contare su sistemi di navigazione, presente sui nostri smartphone: in un domani sempre più vicino, avremo la possibilità di fornire agli automobilisti informazioni real time quali condizioni traffico, meteo, sulla presenza di interventi sulla carreggiata». La digital user experience aggiunge un ulteriore vantaggio ai fini di una circolazione più confortevole e sicura.

Ultima, ma non meno importante ragione per digitalizzare una infrastruttura fisica è essere “pronti al futuro”: «il mercato dell’auto è in evoluzione, andando verso un’evoluzione che assume sempre più i tratti di una rivoluzione. Parliamo di auto elettrica e ancor più di self-driving car, e di logistica 4.0 che implica una modalità di trasporto merci sempre più automatizzata e flessibile. L’infrastruttura stradale dovrà tener conto di questi fattori e rispondere alle esigenze», conclude il manager Schneider Electric.