Elettromondo Rimini 2019: tecnologie per l’impiantistica integrata

Si è conclusa a Rimini Fiera sabato 23 marzo l’ottava edizione di Elettromondo – l’evento dedicato agli operatori del settore elettrico, installatori e progettisti – che ha visto la presenza di 4960 visitatori provenienti in particolare da Emilia Romagna, Abruzzo, Marche e Molise ma anche dal Veneto, dal Friuli Venezia Giulia e dalla Lombardia.

La manifestazione, ideata e promossa da Elettroveneta e Ferri Elettroforniture, si è confermata una vetrina ricca di soluzioni innovative grazie a oltre 150 marchi esposti e di aggiornamento professionale con workshop e convegni focalizzati su sostenibilità degli edifici, impiantistica integrata e fotovoltaico.

Nell’edizione 2019, Elettromondo ha saputo illustrare le novità del mercato e le offerte commerciali di tutti i settori: dai complementi elettrici all’illuminazione e al fotovoltaico, dalla climatizzazione e riscaldamento all’automazione industriale e ai sistemi di sicurezza e televisivi, dagli accessori e attrezzature, alle soluzioni di sicurezza e alla termoidraulica.

Elettromondo, anche in questa edizione riminese, si è dimostrata sempre vicina al cliente con un team di oltre 250 operatori e specialisti che hanno accolto e favorito il dialogo tra aziende e operatori in visita grazie a un alto approccio professionale e concreto.

Grande partecipazione ai momenti formativi

elettromondo Rimini 2019 convegniLa manifestazione ha preso il via venerdì 22 marzo con il convegno “L’edificio connesso e sostenibile: l’impiantistica integrata” che ha visto il tutto esaurito in sala, merito anche della presenza di relatori altamente qualificati. Nel corso dell’intervento sono stati affrontati i concetti chiave su cui si basa un edificio moderno: la fruibilità degli impianti, la riduzione dei consumi, la classificazione degli edifici in base ai sistemi di automazione presenti, la realizzazione di un’infrastruttura fisica multiservizio passiva interna.

Al centro dell’attenzione il giorno successivo le opportunità offerte dal fotovoltaico nel convegno “Impianti FV oggi e domani: nuove opportunità all’orizzonte”. Il fotovoltaico sta vivendo una seconda giovinezza, grazie anche allo sviluppo di tecnologie parallele (come le auto elettriche e i sistemi di accumulo domestici) e all’accorciarsi dei tempi di ritorno dell’investimento. Un impianto completo offre più della somma delle singole tecnologie, poiché assicura le migliori prestazioni energetiche in tutte le condizioni di impiego.

Nei prossimi mesi, sul sito web della manifestazione, si potranno consultare le date e le novità della prossima edizione padovana del 2020.

Fronius, una soluzione per ogni esigenza di accumulo

Fronius punta a un futuro nel quale l’energia rinnovabile verrà prodotta e accumulata in modo efficiente e ottimizzato, distribuita e consumata in maniera intelligente. Il segreto sta nelle tecnologie e nelle soluzioni sempre più performanti e realizzate con qualità costruttiva e di materiali. Proprio le competenze tecnologiche e il know how consentono a Fronius di proporre soluzioni per l’accumulo per qualsiasi esigenza.

Settore residenziale: accumulo ottimizzato e modulabile

Per quanto riguarda il settore domestico, Fronius offre la soluzione di accumulo trifase composta da Fronius Symo Hybrid con Fronius Solar Battery e Fronius Smart Meter in grado di rispondere alle esigenze tipiche di un impianto residenziale.

L’inverter trifase Fronius Symo Hybrid permette di guardare al futuro: abbina infatti le caratteristiche dell’inverter fotovoltaico tradizionale alle proprie funzioni di carica/scarica del pacco batteria, di bidirezionalità, di comunicazione e di backup. Questo permette di offrire anche una predisposizione dell’impianto in ottica di un inserimento del pacco batteria successivo all’installazione.

Disponibile in taglie di potenza da 3, 4 e 5 kW, abbinabili a qualunque inverter fotovoltaico classico, rappresenta la soluzione di accumulo adatta a numerose tipologie di impianti.
Fronius Solar Battery garantisce al cliente durata (più di 20 anni) e sicurezza delle componenti grazie alla tecnologia Litio-Ferro-Fosfato.

soluzioni di accumulo FroniusLa sua peculiarità principale è la modularità: è possibile scegliere la capacità di accumulo ideale in relazione ai consumi. Si parte da una capacità di 4,5 kWh fino a una capacità massima di 12 kWh, con profondità di scarica dell’80%, utilizzando sempre lo stesso case.

Fronius Solar Battery è infatti composta da rack di capacità pari a 1,5 kWh, che collegati in serie, generano la capacità desiderata. Questa caratteristica consente aumentare la propria capacità della batteria anche successivamente alla prima installazione.
La risposta del sistema è istantanea, grazie alla rapida reazione del Fronius Smart Meter che comunica tramite modbus al sistema ibrido.

Lo storage Fronius è ideale sia per impianti nuovi sia in retrofit, grazie alla sua bidirezionalità, che consente di caricare le batterie sia da lato DC, sfruttando l’energia dei pannelli solari collegati direttamente nell’inverter ibrido, sia da lato AC sfruttando il surplus energetico che può derivare da altri inverter presenti nell’impianto.

La soluzione di accumulo monofase insieme a Solarwatt

Fronius accumilo fotovoltaicoDallo scorso anno Fronuis è in grado proporre anche una soluzione monofase per l’accumulo residenziale grazie alla partnership con Solarwatt Italy. Infatti, installando la batteria MyReserve Matrix – certificata CEI 0-21 – con un inverter Fronius Primo è possibile rendere l’abitazione sostenibile autoconsumando l’energia prodotta in qualsiasi momento (anche di notte) e assicurarsi #24oredisole.

Fronius Primo è l’inverter monofase senza trasformatore, disponibile con potenza da 3.0 a 8.2 kW e con un design innovativo SuperFlex che offre massima flessibilità nel sistema.

Le funzioni SnapINverter rendono l’installazione e la manutenzione semplice; inoltre il pacchetto di comunicazione con tutti gli standard rende Fronius Primo l’inverter ideale per l’uso domestico.

Il sistema MyReserve Matrix di Solarwatt è la batteria fotovoltaica espandibile e modulare che si caratterizza per una capacità di accumulo da 2,4 fino a 12 kWh, una potenza di carica e scarica da 800 W fino a 4 kW e – soprattutto – la libertà di aggiungere pacchi batterie anche successivamente alla prima installazione (entro 5 anni). Matrix si installa sul lato corrente continua dell’impianto, fra i moduli e l’inverter: questo garantisce elevata efficienza all’intero sistema e che l’energia non venga sprecata.

Soluzioni per l’accumulo dedicate al settore commerciale

La partnership con Solarwatt si è consolidata ulteriormente nel 2019 con l’arrivo della certificazione CEI 0-21 degli inverter Symo con la batteria MyReserve, estendendo la soluzione agli impianti residenziali con connessione trifase e alle piccole imprese. Questo consente di accumulare energia fino a 60 kWh. MyReserve, infatti, è espandibile e modulare, con capacità da 2,4 a 60 kWh e potenze da 800 W a 20 kW e libertà di aggiungere pacchi batterie anche a 5 anni di distanza dalla prima installazione.

Fronius Symo è l’inverter trifase adatto a impianti di qualsiasi dimensione e ottimale anche per tetti spioventi o con diversi orientamenti.
La certificazione MyReserve copre attualmente i prodotti della famiglia Primo e Symo da 3 a 8,2 kW, e sarà a breve estesa a tutta la gamma di prodotti Symo per coprire classi di potenza fino a 20 kW.

Nell’ambito della certificazione dei due apparati (inverter Symo e MyReserve) il sistema ha completato tutti i test richiesti secondo l’allegato Bbis della normativa per i sistemi di accumulo, dimostrando la perfetta compatibilità tecnologica.

Illuminazione dinamica per la Cupola di San Gaudenzio a Novara

La Cupola di San Gaudenzio di Novara, monumento simbolo della città, è tornato a splendere grazie a una iniziativa del Comune di Novara volto a promuovere l’innovazione e lo sviluppo del territorio in un’ottica di smart city.

Ad affiancare l’Istituzione comunale in questo progetto è stata chiamata l’azienda Signify – nuovo nome di Philips Lighting dal 16 maggio 2018 – la quale ha scelto di illuminare il monumento con il prodotto Color Kinetics, il sistema di illuminazione dinamica che ha permesso di creare una nuova identità urbana alla città di Novara attraverso un uso particolare di giochi di luci e colori in grado di personalizzare e valorizzare il patrimonio artistico e culturale dell’intero territorio.

Un progetto che guarda alla tecnologia del futuro attraverso l’utilizzo dell’illuminazione LED connessa che a sua volta utilizza sensori incorporati, dispositivi IoT e applicazioni software Interact allo scopo di beneficiare delle tecnologie più innovative, dell’elaborazione e dell’analisi dei big data e dell’apprendimento automatico per offrire processi e servizi più intelligenti e smart per le città del futuro.

Color Kinetics per la Cupola

illuminazione dinamica cupolaL’installazione consiste in 33 proiettori LED di alta qualità Color Kinetics ReachElite IntelliHue, posizionati in tre postazioni ritenute strategiche: Museo Faraggiana, Casa Bossi, Banca di Novara. Il sistema Color Kinetics è dotato inoltre un sistema di comunicazione wireless criptato per trasmettere i comandi ai singoli controllori di campo.
Per esaltare le diverse caratteristiche della Cupola di San Gaudenzio – la statua posta in cima, la Cupola, il corpo centrale e la base – ciascun proiettore è stato posizionato in modo accurato e studiato nel minimo particolare. Il risultato è una palette cromatica che accende e anima la città: dal verde speranza al blu elettrico, ma anche combinazioni personalizzate come quella del tricolore per un’installazione unica nel suo genere.

L’utilizzo di questa tecnologia, unita al controllo delle molteplici sfumature di colore e l’impiego di ottiche strettissime sulla Cupola, hanno permesso di creare una nuova identità urbana per la città di Novara valorizzando l’edificio in tutta la sua bellezza.

“La trasformazione in chiave smart city passa anche attraverso una migliore gestione dell’illuminazione pubblica. –ha sottolineato Roberto Brambilla, Market Leader di Signify – La tecnologia LED, infatti, può portare benefici concreti in termini di gestione e di qualità, ma anche economici. Color Kinetics contribuisce a costruire un’identità grazie all’illuminazione architetturale dinamica, oltre a semplificare la gestione e la manutenzione dell’intero sistema di illuminazione su qualsiasi monumento”.

Illuminazione dinamica e smart e Internet of Things

La qualità della luce e il passaggio al LED ricoprono un ruolo fondamentale nella strategia di Signify come azienda specializzata della luce connessa nell’ambito dell’Internet of Things. Un progetto questo che rientra nel brand Interact dedicato appunto ai sistemi di luce connessa di Signify, dove la luce non è soltanto illuminazione, ma un vero e proprio linguaggio intelligente, capace di trasformare gli spazi in ambienti smart. Nello specifico Interact Landmark è un sistema connesso in grado di gestire e monitorare spettacoli di luce dinamica da remoto e di creare un’identità urbana accattivante, utilizzando una app Web ottimizzata per i dispositivi mobili e il software di gestione dei contenuti.

Fotovoltaico, accumulo e mobilità elettrica: l’integrazione perfetta

Anche per il mercato fotovoltaico è giunto il momento di parlare di soluzioni complete anziché di singoli prodotti. Con l’introduzione dell’accumulo, infatti, è nata l’esigenza di integrare tecnologie diverse, moduli e batterie, e di poter gestire con intelligenza l’energia autoprodotta, riducendo al minimo il prelievo di energia dalla rete.

Per venire incontro a questa esigenza è importante che pannelli, batterie ed energy manager provengano da un unico fornitore, che garantisca comunicazione efficace fra i componenti e garantisca prestazioni ottimizzate al sistema completo, evitando alla fonte possibili problemi di interazione fra componenti di produttori diversi.

La soluzione unica SOLARWATT

fotovoltaico Moduli Eco

Moduli ECO con tecnologia monocristallina

I moduli Vision sono praticamente indistruttibili. Sono sottoposti a test a 85 gradi con 85% di umidità per 5.000 ore (un tempo cinque volte superiore a quanto richiesto dalla normativa), ai test sui cambi di temperatura per 600 ore (tre volte più dello standard), e subiscono test con chicchi di grandine di 45 millimetri di diametro, anziché 25 previsti dallo standard IEC.

L’offerta di moduli dell’azienda è stata recentemente arricchita con i moduli ECO con tecnologia monocristallina e pellicola di vetro, ingegnerizzati in Germania da un team di progettisti che hanno selezionato con attenzione tutti i componenti. La produzione è realizzata in OEM presso uno stabilimento certificato ISO 9001 e ISO 14001 secondo criteri definiti da Solarwatt.

MyReserve è il sistema d’accumulo espandibile e modulare, con capacità da 2,4 a 60 kWh e potenze da 800 W a 20 kW e libertà di aggiungere pacchi batterie anche a 5 anni di distanza dalla prima installazione.
L’architettura modulare offre parecchi vantaggi di gestione:

Energy ManagerEnergy Manager è l’elemento distintivo dell’offerta, e il punto di contatto fra fotovoltaico e mobilità elettrica. Controlla il sistema di produzione di energia solare, permette di bilanciare i carichi elettrici, di organizzare i tempi di carica e scarica della batteria, di gestire l’eventuale ricarica dell’auto elettrica anche con un impianto domestico da 3 kW.

Tutte le apparecchiature collegate all’EnergyManager, pompe di calore, condizionatori, sistemi di riscaldamento, prese di ricarica auto, possono essere controllate affinché utilizzino l’energia prodotta dal sole anziché quella proveniente dalla rete elettrica.

Integrazione fra fotovoltaico e mobilità elettrica

La soluzione Solarwatt si estende anche alla ricarica per l’auto elettrica, grazie a Solar Carpot, la tettoia fotovoltaica realizzata con moduli Vision, e a Energy Manager, in grado di abilitare la carica intelligente dei veicoli elettrici compatibile con le più comuni colonnine di ricarica. Solar-Carport è un sistema integrato in grado di produrre energia per alimentare sia il veicolo elettrico, sia la casa.

A questo si aggiunge la nuova “E-mobilty app” di Energy Manager per garantire che il veicolo elettrico sia completamente carico al momento in cui deve essere utilizzato, dando comunque la facoltà all’utente di decidere se caricare la propria auto elettrica con energia solare o con energia proveniente dalla rete, risparmiando in bolletta e in CO2.

Fotovoltaico e accumulo per l’autosufficienza energetica

Il fotovoltaico legato all’accumulo apre a prospettive che valorizzano sempre più il ruolo dell’utente finale come prosumer. È una potenzialità notevole, anche guardando alla necessità di aumentare sempre più la produzione da rinnovabili e accrescere l’efficienza energetica.

Ma in Italia a che punto siamo? Quali soluzioni e misure ci sono a favore dell’utente residenziale, ma anche alle piccole e medie imprese o ad altre figure che avrebbero solo da beneficiare nell’adozione di fonti rinnovabili e di energy storage? Lo abbiamo chiesto ad Alberto Pinori, direttore generale Fronius, azienda che sta portando avanti l’idea “24 ore di sole” che, spiega l’azienda: “richiede la distribuzione e il consumo intelligenti dell’energia rinnovabile a livello di rete. L’approvvigionamento energetico interamente basato sul rinnovabile è possibile anche per le strutture lontane dagli insediamenti senza accesso all’accumulatore comunale.”

Tutto questo è possibile con la tecnologia di cui Fronius dispone e propone.

L’opzione fotovoltaico e accumulo pare una formula che sta prendendo piede anche in Italia. Qual è la situazione attuale?

Alberto Pinori FroniusIn Italia contiamo 500 MW circa di fotovoltaico installato nel 2018, gran parte costituita da nuovi impianti. Stiamo parlando di 45mila impianti di cui 40mila sul residenziale, fino a 10 kW. Le soluzioni di energy storage nella stragrande maggioranza riguardano quest’ambito. I motivi sono legati al fatto che le batterie al litio sono ancora piuttosto costose e per i grandi impianti è difficile proporre soluzioni commercialmente valide.

A oggi circa un quarto del totale fotovoltaico residenziale dispone di una soluzione ad accumulo, ovvero circa 10mila. Parliamo di stime, in quanto non ci sono dati ufficiali.

Abbiamo però riscontri numerici grazie ad alcuni bandi avviati da alcune regioni, che hanno agito come acceleratori. Anche le detrazioni fiscali hanno aiutato lo sviluppo. È però un mercato che può arrivare almeno a 20-25mila prodotti l’anno ed è quindi un potenziale piuttosto interessante.

A proposito di “24 ore di sole” è un’idea che va proprio incontro a questa esigenza. Che risposta avete avuto dal mercato a questa proposta?

La nostra visione è fornire una risposta alla necessità di coprire le ore in cui il sole non può fornire energia.

Attualmente riusciamo a garantire l’80-85% di autosufficienza e una percentuale molto elevata di auto-consumo. Abbiamo diverse soluzioni di accumulo: siamo partiti con opzioni trifase, quindi per i mercati di lingua tedesca quindi Germania, Austria e Svizzera dove si è affermata anche a livello residenziale, non così in Italia dove è una soluzione minore. In ogni caso abbiamo raggiunto percentuali di market share elevati, per cui è stata finora una soluzione di successo.

Tra l’altro siamo tra le poche aziende a fornire una soluzione globale, ovvero inverter più batteria Fronius, con supporto tecnico proprio. In più abbiamo stabilito partnership con diverse aziende per la fornitura di batterie a fase singola, indirizzata a una parte del mercato residenziale più diffuso in Italia. Anche in questo caso il riscontro di mercato è molto positivo.

La vostra proposta comprende anche la possibilità di una sorta di project financing con l’utente finale?

Noi da qualche tempo abbiamo posto in essere un nuovo sistema di business che è un noleggio operativo proposto da Fronius alle imprese e, presto, anche alle amministrazioni pubbliche dove in un arco di 10-15 anni possiamo fare servizio di noleggio dell’impianto fotovoltaico al proprietario dello stabile con un vantaggio sensibile in termini di riduzione del costo della bolletta. A fronte di una rata che si ripaga con una parte del risparmio ottenuto, ha la possibilità di contare su energia pulita e un vantaggio in termini energetici ed economici fin dal primo anno d’installazione. Dopo un certo numero di anni può anche decidere se riscattare o meno il bene, prolungare il noleggio oppure farlo rimuovere.

Al momento è una possibilità aperta per le aziende, vedremo poi se aprire questa opportunità anche ai condomini. Finora sta dando riscontri lusinghieri e attendiamo uno sviluppo ancora più marcato nel prossimo futuro.

solarweb froniusCome stanno reagendo gli installatori a questo cambio di paradigma?

Oggi in Italia operano circa 60mila installatori elettrici. Di questi un decimo opera in maniera continuativa nelle energie rinnovabili, in particolare sul fotovoltaico. Si tratta di professionisti sono preparati, costantemente aggiornati e molto competenti. Personalmente la reputo un’ottima notizia, specie dopo la stagione del boom fotovoltaico del 2010-2011 in cui moltissimi si sono avventurati, realizzando numerosi impianti che ancora oggi richiedono interventi di repowering o di revamping.

Nel pacchetto è previsto anche un collegamento virtuoso con la mobilità elettrica? Se sì, è possibile pensare a un eventuale sviluppo vehicle-to-grid?

Su questo tema sono critico. L’equazione “fotovoltaico + auto elettrica” è molto comune. Tuttavia, non sono così convinto sia così diretta, anche contando su un una soluzione di storage, ma anche in questo caso ho dei dubbi. Perché servirebbe un sistema molto più grande rispetto ai bisogni del residenziale in modo da generare energia solare sufficiente e poi caricare di giorno la batteria e scaricarla a favore dell’auto.

Quindi si dovrebbe investire una somma decisamente superiore sia per il fotovoltaico sia per lo storage, dovendo poi pensare di investire una somma ancora alta per l’acquisto di una vettura elettrica. Stiamo parlando di una spesa ingente, difficilmente fattibile per molti. Vedo certamente più realizzabile l’ipotesi di un impianto fotovoltaico aziendale a servizio anche delle auto elettriche dei propri dipendenti.

Da operatore di mercato, ma anche come presidente ANIE Rinnovabili, come giudica il momento del mercato e quali sono le possibili leve per un ulteriore sviluppo?

Per quanto riguarda l’accumulo converrebbe creare un’incentivazione, come avviene in Germania, a livello residenziale. I bandi regionali occasionali, pur virtuosi, non possono rendere sistemico lo sviluppo. Servono misure a livello nazionale e con una visione temporale di 2/3 anni.

Per quanto riguarda il fotovoltaico andrebbero supportate le piccole e medie imprese, che scontano bollette tra le più elevate d’Europa, a installare impianti da 50 kW a 1 MW in modo da soddisfare le loro esigenze. Questa è la fascia che va aiutata e che in questo momento conta su un parco solare esiguo.

Servirebbe mantenere l’iperammortamento com’era prima per le Pmi oppure prevedere dei crediti d’imposta o comunque detrazioni fiscali.
Altra misura, su cui come ANIE stiamo lavorando insieme ad ARERA, per favorire lo sviluppo del fotovoltaico a livello condominiale, ma anche nei centri commerciali.
A fronte degli obiettivi da raggiungere da qui al 2030 occorre incentivare lo sviluppo in questi tre soggetti.

SMACT ed EcoStruxure: come favorire la trasformazione digitale

“Non c’è vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”, scriveva Seneca. Se per vento favorevole intendiamo la spinta governativa del piano Impresa 4.0, Schneider Electric e gli altri partner dello SMACT Competence Center di Padova hanno tutto quel che serve per “timonare” la trasformazione digitale delle aziende del triveneto e non solo.

Ma facciamo un passo indietro, nella genesi di una nuova collaborazione che proietta il know-how di Schneider Electric e le tecnologie della piattaforma EcoStruxure in una visione sinergica che fa della contaminazione di saperi, competenze e progettualità l’arma vincente della digitalizzazione in ambito industriale.

“Dopo anni in cui imprese, università e mondo scolastico hanno lavorato in modo verticale, Schneider Electric ha deciso di mettere la propria esperienza a disposizione di un sistema più ampio e integrato, che ritroviamo appunto nei competence center nati in seno al nuovo piano Impresa 4.0 – spiega Laura Bruni, direttore affari istituzionali e relazione esterne di Schneider Electric, intervenuta a Padova in occasione della giornata conclusiva della prima Accademia Industria 4.0 per gli ITS del Triveneto -. Un dovere culturale e tecnologico, quello di essere presenti come protagonisti nel luogo dove ricerca applicata, innovazione e risorse si uniscono, qui si scriveranno la futura politica industriale e la competitività del nostro Paese”.

Cosa significa SMACT Competence Center?

Fabrizio Dughiero
Fabrizio Dughiero, prorettore al trasferimento tecnologico e ai rapporti con le imprese dell’Università degli Studi di Padova

8 università, 2 centri di ricerca e 31 partner privati suddivisi tra provider tecnologici, fornitori di servizi e aziende early adopter: nella sua corposità, il progetto confluito a dicembre 2018 nella costituzione dello SMACT Competence Center riflette un’anima totalmente integrata.

A cominciare dal nome, acronimo dei 5 componenti tecnologici della trasformazione digitale: social, mobile, analytics, cloud e IoT, che troveranno riscontro fruibile nelle iniziative della neonata realtà padovana.

“Oltre alle tecnologie per applicazioni di smart manufacturing, è opportuno soffermarsi su cosa accadrà nel competence center – precisa Fabrizio Dughiero, prorettore al trasferimento tecnologico e ai rapporti con le imprese dell’Università degli Studi di Padova -. Molte imprese ancora non conoscono Industria 4.0 o ne hanno una visione troppo verticale. Per questo, insieme a partner come Schneider Electric vogliamo mettere a disposizione degli operatori del settore tutte le conoscenze necessarie ad adottare queste innovazioni, attraverso live demo dove toccare con mano la trasformazione digitale e sviluppare soluzioni personalizzate”.

L’azione di SMACT in 3 pillar

La collaborazione tra pubblico e privato avviata da SMACT si traduce quindi nella proposta di pacchetti completi, fondati sulle specificità territoriali del mercato dell’industria digitale.

Come? Ecco i 3 pillar di SMACT Competence Center:

L’innovazione digitale non si fa in modo verticale – continua Dughiero -, bensì integrando conoscenze e attitudini. Il lavoro del futuro sarà basato su creatività, imprenditorialità e team building, questi sono i valori di SMACT”.

SMACT ed EcoStruxure: sinergie senza confini

Laura Bruni Schneider Electric
Laura Bruni, direttore affari istituzionali e relazione esterne di Schneider Electric

Una volta definita la mission strategica del competence center, ci è sembrato interessante approfondire con Laura Bruni il perché di questa collaborazione. “Abbiamo capito che la vocazione di SMACT, ovvero mettere a disposizione la connettività su tutti i livelli per lo sviluppo del territorio, era perfettamente in linea con la nostra proposta EcoStruxure. Fare Industria 4.0 – continua la manager -, significa per Schneider Electric trasformare in comunicazione intelligente tutta la tecnologia in campo, servendosi di edge control e analytics per interconnettere e gestire ogni processo o struttura esistente. Non dimentichiamo inoltre il florido tessuto imprenditoriale del triveneto, che vanta almeno 15mila imprese e necessita di una maggiore sensibilizzazione sul tema. La nostra lettura della trasformazione digitale si traduce dunque in questo impegno triennale che va oltre il lato economico e la fornitura di tecnologie per i live demo”.

Come provider tecnologico di SMACT, infatti, la global company offrirà anche percorsi formativi e supporto nella promozione delle attività del centro, predisponendo una risorsa full time equivalent per l’intera durata del primo accordo di collaborazione.

La vocazione integrata del nuovo SMACT Competence Center incontra la visione multi-layer della trasformazione digitale secondo EcoStruxure

Quali sono le prossime tappe della partnership con Schneider Electric?

Dopo l’accademia dedicata agli ITS, Schneider Electric allestirà insieme agli altri attori di SMACT una live demo per la trasformazione digitale nel settore food, all’interno di un padiglione della Fiera di Padova appositamente riqualificato.

“Le prime aziende coinvolte hanno già capito il valore aggiunto di rivolgersi a un asset universitario, unito ai migliori fornitori disponibili e alla proposta di servizi completi – conclude Laura Bruni -. Un percorso di avvicinamento a Industria 4.0 che va dall’awareness al progetto concreto, senza dimenticare che le referenze nate a Padova potrebbero assumere rilevanza nazionale, trasformando il competence center in polo di eccellenza per la trasformazione digitale italiana”.

Da ABB, soluzioni per il fotovoltaico e l’accumulo

ABB continua ad ampliare il proprio portfolio di prodotti e soluzioni fotovoltaiche per la generazione e l’accumulo di energia solare e per l’efficientamento energetico per rispondere ai bisogni di edifici residenziali, commerciali e industriali.

React 2 di ABB è il nuovo inverter con storage integrato che include una batteria di lunga durata e ha una capacità di accumulo fino a 12 kWh, ideale per nuove installazioni e retrofit – grazie alla possibilità di installazione sul lato AC o DC dell’impianto – consente di aumentare l’autoconsumo e di risparmiare sulle bollette.

REACT 2 ABB fotovoltaico e accumuloReact 2 offre un’ampia capacità di accumulo, che varia da 4 a 12 kWh in base al numero di batterie utilizzate e consente di integrare il numero delle batterie in qualsiasi momento durante il ciclo di vita del prodotto.

Ampia flessibilità di installazione e ottimizzazione degli spazi disponibili grazie alle diverse possibilità di montaggio. Inoltre, si caratterizza anche per la velocità installazione grazie alla connessione “plug and play”, presente sia sul lato inverter, sia sul lato batteria.

ABB offre una linea di inverter di stringa con storage integrato che soddisfa i bisogni delle moderne abitazioni

La soluzione è ideale per le smart home (di cui si parla molto oggi) grazie a funzioni di comunicazione avanzate e possibilità di gestione dei carichi domestici: l’integrazione con ABB-free@home e AC Wallbox per la ricarica dei veicoli elettrici consente di sfruttare l’energia del sole in modo più rapido e conveniente.

Soluzione di stringa trifase connessa a cloud

Nel caso di edifici intelligenti ad uso commerciale, ABB propone l’inverter PVS-50/60 che contribuisce a semplificare la gestione e la manutenzione, oltre a ottimizzare i costi generali dell’intero impianto.

Tra le peculiarità troviamo: modulo di potenza e wiring box racchiusi in un singolo involucro; flessibilità grazie alla possibilità di montaggio in posizione orizzontale e verticale; adatto sia per installazioni a tetto sia a terra. La connessione wireless da qualsiasi dispositivo mobile rende la configurazione dell’inverter e dell’impianto facile e veloce. Monitoraggio e aggiornamento del firmware tramite piattaforma cloud di ABB.

Da Toshiba nuove soluzioni per gli impianti di climatizzazione commerciali

Toshiba ha recentemente immesso sul mercato nuove soluzioni di controllo per la climatizzazione e per la gestione di uffici ed edifici commerciali.
Contribuiscono a centralizzare la gestione complessiva di edifici e impianti, tenendo conto delle complesse esigenze dei moderni uffici e degli edifici commerciali.
Due i nuovi modelli proposti, per ottenere soluzioni scalabili e in grado di assicurare il controllo centrale in maniera intelligente e semplice di tutti i parametri degli impianti di climatizzazione.

Comando centralizzato per la climatizzazione

Toshiba Comando centralizzato per sistemi VRFIl comando centralizzato TCB-SC643TLE è pensato per gestire la climatizzazione di edifici di piccole e medie dimensioni. Può essere collegato a un massimo di 64 unità interne tramite la rete di controllo centrale TCC-Link. Le unità interne possono essere gestite come elementi singoli o come gruppi o zone fino a un massimo di 10, oppure riunendo tutte le unità collegate in un unico gruppo. I gestori di impianto possono regolare diverse impostazioni e gestire un intero edificio tramite pochi clic.

Il nuovo comando combina un’interfaccia semplice e intuitiva (un ampio display retroilluminato, un menu user-friendly e tasti sensibili al tocco), quattro livelli di abilitazione da remoto e la possibilità di collegare un timer di schedulazione supplementare (il modello TCB-EXS21TLE). I connettori presenti dietro il telecomando forniscono anche uscite digitali.

Smart Manager con touch screen

Il nuovo Smart Manager BMS-CT1280E può controllare fino a 128 unità interne, offrendo il monitoraggio dei consumi energetici, la programmazione oraria e il controllo completo delle funzioni di tutte le unità interne collegate. Questo comando è ideale per essere installato in edifici di piccole o grandi dimensioni in cui occorrono funzioni di monitoraggio e di gestione dei consumi energetici per la climatizzazione. Collegato tramite la rete di controllo centrale TCC-Link, permette di gestire individualmente ogni singola unità interna e di visualizzare le relative impostazioni e codici di guasto.

Toshiba controllo climatizzazione

 

Lo Smart Manager è dotato di uno schermo touch da 7 pollici, intuitivo e facile da usare, personalizzabile con diversi temi grafici e in base alla lingua.
Il comando può anche essere collegato a un computer, consentendo una facile gestione remota tramite un’interfaccia web. Altre funzioni includono la programmazione e la reportistica, con monitoraggio dei consumi energetici e dei carichi, anche quando l’impianto non è dotato di contatori propri.

Ogni unità interna dell’impianto di climatizzazione è associata a un’icona e può essere attivata o disattivata con un semplice scorrimento del dito. È possibile visualizzare lo stato delle zone o delle singole unità semplicemente scorrendo lo schermo.

Da Building Energy un parco fotovoltaico da 8 MW in Cile

Building Energy ha recentemente inaugurato il parco fotovoltaico di Queule, in Cile. L’impianto, realizzato da Building Energy Andes SpA, Joint Venture nata dalla collaborazione con il Gruppo Scotta, società italiana specializzata nella progettazione, realizzazione e installazione di centrali idroelettriche e nell’automazione industriale, ha una potenza installata di 8,2 MWDC.

Building Energy è impegnata in Cile nello sviluppo di oltre 250 MW di progetti. Molti gli impianti entrati in esercizio lo scorso anno, che generano complessivamente 14 GWh di energia rinnovabile ogni anno.
“L’impianto di Building Energy testimonia la forza globale del Sistema Italia nel campo delle rinnovabili e in particolare del solare” sottolinea Mauro Battocchi, Ambasciatore d’Italia in Cile.

Energia per 13.500 famiglie

Inaugurazione parco fotovoltaico QueuleL’energia prodotta (16 GWh l’anno) sarà utilizzata per rispondere al fabbisogno energetico di oltre 13.500 famiglie che abitano nella Municipalità di Las Cabras, contribuendo ogni anno alla riduzione di 6,450 tonnellate di emissioni di CO2 a beneficio dei cittadini e dell’ambiente circostante.

La costruzione del parco fotovoltaico, iniziata a febbraio 2018 e conclusa a novembre dello stesso anno, ha richiesto un investimento complessivo di 9,5 milioni di dollari. Per lo sviluppo del progetto, che conta anche un permesso di impatto ambientale, Building Energy Andes si è avvalsa del finanziamento dell’istituto di credito cileno Banco Security.

Building Energy Andes sta sviluppando anche un secondo portfolio di impianti, per una potenza complessiva di circa 30 MW, per i quali è previsto un investimento di circa 30 milioni di dollari. Il principale di questi progetti è il parco fotovoltaico di Punitaqui, situato nella regione di Coquimbo, nella Municipalità di Limarí, che ha ottenuto anche il permesso di impatto ambientale. L’entrata in esercizio dell’impianto, che avrà una capacità di circa 9 MW, è prevista entro la fine dell’anno.

Perché il riciclo dei pannelli fotovoltaici conviene

I pannelli fotovoltaici sono utili sia quando producono energia sia a fine vita. Le varie parti che costituiscono il modulo fotovoltaico possono essere riciclate per originare nuovi pannelli, ma essere anche impiegate separatamente.

In ogni caso il giro d’affari generato è notevole e in espansione: secondo Research and Markets il valore di mercato del riciclo dei pannelli solari è previsto passerà da 168,1 milioni di dollari del 2017 a 1,38 miliardi di dollari nel 2023, con un CAGR del 42,05% nel periodo oggetto della stima.

Riciclo dei pannelli fotovoltaici un mercato da 15 miliardi

L’energia solare è la fonte rinnovabile in più rapida crescita, rileva la stessa società di ricerca. Nella ricerca di alternative green ai fossili, per motivi ambientali ed economici, l’energia fotovoltaica è cresciuta notevolmente in tutto il mondo, particolarmente in Cina e negli USA.

A rimarcarlo è anche l’Agenzia internazionale per l’Energia. La IEA nell’ultimo report dedicato rimarcava come nel 2017 – anno record per il mercato fotovoltaico – per la prima volta sono stati installati in tutto il mondo 99 GW di impianti fotovoltaici in tutto il mondo, portando la potenza installata totale oltre i 403 GW.

Tuttavia, non sono molti i Paesi che dispongono di una infrastruttura di riciclo. Secondo la International Renewable Energy Agency (IRENA), si stima che il volume totale dei rifiuti globali di pannelli fotovoltaici accumulati raggiunga circa 60-78 milioni di tonnellate entro il 2050. Se immessi totalmente sul mercato, i materiali recuperati potrebbe generare un valore addirittura superiore ai 15 miliardi di dollari entro il 2050.

Pannelli fotovoltaici e la gestione del fine vita in Europa e in Italia

pannelli fotovoltaiciIn Europa si punta molto al concetto di economia circolare anche nel caso del fine vita dei pannelli fotovoltaici. In Francia, per esempio, da un anno ha avuto il via il primo impianto in Europa interamente dedicato al riciclo di pannelli fotovoltaici. Sorge a Rousset, a una quarantina di chilometri da Marsiglia, per opera di Veolia, PV CYCLE e Renewable Energies Union: al primo anno sta trattando 1.800 tonnellate di materiale, ma a pieno regime arriverà a 4.000 tonnellate.

A proposito di circular economy l’Unione Europea ha emanato quattro direttive specifiche di cui una dedicata ai RAEE, ovvero i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, cui appartengono i pannelli solari. Attraverso la direttiva 2018/851 l’UE ha previsto regimi di responsabilità estesa del produttore.

Significa che ai produttori di prodotti spetta la responsabilità finanziaria di gestire la fase del ciclo di vita in cui il prodotto diventa un rifiuto, incluse le operazioni di raccolta differenziata e di trattamento. I produttori a loro volta possono delegare a un sistema collettivo tutte le incombenze derivate e imposte dalla normativa RAEE riguardante l’organizzazione della gestione dei prodotti a fine vita e, con esso, gli obblighi di responsabilità del produttore. In Italia, tra le varie realtà dedicate, opera il Consorzio ERP Italia, un Sistema Collettivo, senza scopo di lucro, tra i principali Consorzi RAEE. Sempre a livello nazionale vale la pena segnalare anche PV CYCLE, sistema europeo di raccolta e riciclo del fotovoltaico, direttamente coinvolto nell’impianto di Rousset sopra citato.

In Italia si stanno svolgendo anche attività di ricerca. Una di queste riguarda ENEA che di recente ha sottoscritto un contratto di ATS (Associazione Temporanea di Scopo) con il Consorzio Eco-Pv hanno per mettere in atto un progetto legato a un bando ministeriale dell’Ambiente per il recupero delle materie prime seconde da pannelli fotovoltaici.

ENEA è parte attiva anche nel progetto e consorzio europeo ReSiELP, sempre orientato al recupero di materie preziose dal fine vita dei pannelli solari. Un progetto che si concluderà nel 2020 e che intende sviluppare la tecnologia utile al recupero di metalli critici e preziosi contenuti nei prodotti, come silicio, argento, oltre che vetro, alluminio e rame mediante un processo economico, ecologico e circolare con un approccio “zero-sprechi”.