Elettricità e rinnovabili, il traino delle imprese

C’è una nuova evoluzione in atto nel settore delle rinnovabili a livello europeo. Sono i privati a trainare gli investimenti in fonti green e non più a seguito di politiche incentivanti. Dalle grandi utility ai prosumer, il quadro sta cambiando, favorito anche dalla digitalizzazione.

Anche in Italia si nota un’attenzione a fotovoltaico, eolico & C. Un esempio: un quarto circa delle imprese impiega solo elettricità “verde”. Ma c’è anche un certo dinamismo su smart energy e smart mobility.

Sono solo alcune delle tendenze evidenziate dal mercato che trovano spazio nell’Irex Annual Report 2019 di Althesys.

L’industria europea guarda alle rinnovabili

Alle fonti rinnovabili si è indirizzata da tempo l’industria elettrica europea. Da una parte il nuovo quadro di politica energetica con il Clean Energy Package, approvato da pochi giorni dal Parlamento Europeo che ha approvato il nuovo regolamento e ha dato il via alla nuova direttiva sul mercato elettrico. Il che significa un ruolo più attivo dei consumatori europei chiamati al ruolo di prosumer nella transizione energetica e nuovi obiettivi UE per il 2030 in termini prima di tutto di energie rinnovabili che dovranno contare almeno per il 32% nel mix energetico e un obiettivo di efficienza energetica di almeno il 32,5%.

Così, l’industria punta a fotovoltaico, eolico e alle altre fonti rinnovabili, mossa anche dalle potenzialità di nuove aree di business. Secondo quanto si legge in Irex, le venti maggiori utility europee hanno già pianificato 78 GW di nuova capacità rinnovabile entro il 2025.

Rinnovabili in Europa, il ruolo di eolico e fotovoltaico

elettricita e rinnovabili traino delle impreseGià l’anno scorso su 20,7 GW di nuova capacità installata nell’UE28 ben il 95% è stata rinnovabile. “L’eolico ha prevalso con 10,1 GW (49%) seguito dal solare con 8 GW (39%). Questi investimenti sono stati compiuti sia dai player pure renewable che dalle maggiori utility”.

Per quanto riguarda il fotovoltaico, nel 2018 in Europa si è registrata alla installazione di nuova capacità per 8 GW, facendo segnare un +36% rispetto al 2017 e le prospettive sono di una crescita ancora più sensibile nei due anni successivi per l’avvicinarsi alla scadenza del 2020.

A sostenere la crescita del fotovoltaico c’è stata anche la fine dei dazi all’import in Europa di pannelli e celle fotovoltaiche cinesi, decretata dalla Commissione Europea. “Questo ha contribuito ad accelerare il trend calante dei costi d’investimento. Buona parte di queste riduzioni si sono già registrate nel 2018, ma ulteriori cali sono attesi per il 2019”, segnala ancora Althesys.

Ma a rendersi evidente è la spinta dei privati che non attendono più le scelte politiche e gli incentivi per muoversi sul fronte rinnovabili. Lo evidenzia proprio il rapporto, segnalando che una parte attiva sono proprio i consumatori, anzi i prosumer: saranno loro, insieme ad aggregatori, comunità energetiche ad avere un ruolo chiave negli scenari futuri, favoriti dallo sviluppo congiunto di digitalizzazione e storage. La digital energy sta quindi facendosi sempre più spazio.

Il ruolo delle rinnovabili in Italia

In tutto questo scenario l’Italia registra un certo dinamismo: nel 2018 gli investimenti sono stimati in 11,3 miliardi di euro per 10,8 GW e 178 operazioni.
A livello politico il Governo, attraverso il Mise, ha presentato la proposta di Piano nazionale integrato per l’energia e il clima“che conferma nella sostanza gli obiettivi e le misure della SEN 2017”.

Ma anche in questo caso le dinamiche di sviluppo delle rinnovabili vedono giocare un ruolo concreto dal settore industriale: nel nostro Paese un quarto circa (23%) delle cento più grandi imprese per fatturato utilizza unicamente elettricità da rinnovabili. Un buon segnale, anche se il 42,3% dichiara una quota di fonti rinnovabili inferiore al 50%, ma intanto va segnalato che quasi tutti i maggiori venditori di energia elettrica hanno politiche di marketing o offerte commerciali centrate su fotovoltaico, eolico & C.

In Italia crescono smart energy e smart mobility

Un’altra tendenza che si è confermata anche lo scorso anno è lo sviluppo della smart energy: si contano nuove iniziative e l’Italia si dimostra particolarmente attiva.

Nelle 178 operazioni citate poco sopra, la smart energy registra l’11% delle iniziative, realizzate per lo più in energy storage e nella smart mobility. La stessa Althesys spiega che“tra le attività innovative, sta iniziando a svilupparsi, soprattutto sulla scorta di esperienze estere, la gestione della domanda, con la fornitura di servizi che contribuiscono all’ottimizzazione del sistema elettrico. Su questo fronte, alcuni operatori hanno realizzato sistemi di accumulo a batterie abbinati a impianti di generazione già esistenti, sia in Italia che all’estero.”

Il comparto della smart mobility è cresciuto. Si registrano diversi accordi di collaborazione tra operatori energetici, industrie del settore automobilistico e player tecnologici riguardanti, in particolare, l’installazione di colonnine di ricarica, servizi di manutenzione, noleggio di veicoli e sviluppo di mobile app.

Sempre nel nostro Paese prosegue il processo di convergenza tra il settore delle rinnovabili e quello dell’efficienza energetica. Nell’Irex si evidenzia che i grandi player energetici e le utility sono entrati con decisione nel mercato, anche grazie al meccanismo della cessione dei tax credit per gli interventi di efficientamento energetico. Alcuni dei maggiori gruppi italiani lo scorso anno hanno concluso cinque acquisizioni di società ESCo attive nel nostro Paese.

Moduli fotovoltaici e batterie Solarwatt certificati CasaClima

Costruire edifici efficienti energeticamente e rispettosi della natura, utilizzare materiali e sistemi impiegati a basso impatto ambientali sono le basi della filosofia CasaClima, l’ente strumentale della Provincia Autonoma di Bolzano, nato per eseguire la certificazione energetica obbligatoria degli edifici in Alto Adige, dove le nuove costruzioni realizzate dopo il 12 gennaio 2005 devono rispettare come minimo la classe energetica C.

Solarwatt – produttore di soluzioni per la produzione di energia fotovoltaica – diventa partner CasaClima grazie a prodotti innovativi che guardano nella direzione di un futuro eco-sostenibile

CasaClima proprio per garantire la sostenibilità ambientale degli edifici, seleziona e qualifica le tecnologie che contribuiscono all’efficienza energetica nel settore dell’edilizia dai materiali per l’involucro alle finestre e porte, dagli impianti per il raffrescamento e riscaldamento alle soluzioni per la produzione di energia fotovoltaica, dall’illuminazione alla gestione dell’energia.

La soluzione completa di Solarwatt – moduli fotovoltaici, batterie ed energy manager – entrano a far parte dei prodotti certificati CasaClima.

Solarwatt: moduli fotovoltaici e batterie certificati

I moduli Vision vetro-vetro sono resistenti a situazioni climatiche estreme, sono leggeri e facili da installare. Questi moduli soddisfano i più elevati standard di qualità e sono caratterizzati da rendimenti elevati e affidabilità nelle prestazioni.

MyReserve è il sistema d’accumulo espandibile e modulare, grazie al quale l’autoconsumo in ambiente residenziale può raggiungere oltre l’80%.

EnergyManager è lo strumento dedicato a controllare il flusso energetico, massimizzando il consumo di energia prodotta dall’impianto fotovoltaico. Con la “E-mobilty app” di Energy Manager è possibile gestire la ricarica dei veicoli elettrici scegliendo se caricare l’auto con energia proveniente dalla rete o con energia fotovoltaica prodotta.

Limani Ulrich Santa partnership CasaClima e Solarwatt

Fabrizio Limani, country manager di Solarwatt Italy e Dr. Ulrich Santa, direttore dell’Agenzia CasaClima

“Il mercato fotovoltaico sta registrando un’importante crescita nel settore residenziale, il risparmio in bolletta non è più l’unico driver, sta crescendo infatti l’attenzione verso la sostenibilità ambientale e un minor inquinamento. – sottolinea Fabrizio Limani, country manager di Solarwatt Italy – La partnership CasaClima è fondamentale per cogliere questa nuova evoluzione del mercato che prevede un maggiore coinvolgimento di operatori del settore edile nella promozione di soluzioni fotovoltaiche.”

Formare e sensibilizzare

L’impegno CasaClima va oltre la certificazione energetica, l’agenzia propone numerose attività formative per il settore edilizio, organizza e iniziative di sensibilizzazione sull’efficienza energetica, la sostenibilità, la qualità costruttiva e la tutela del clima.

Mario l’Elettricista e il controllo delle temperature delle celle frigo

La continuità di servizio è un vantaggio chiave e la disponibilità di energia è fondamentale per evitare disservizi e perdite economiche: EcoStruxure Facility Expert Small Business di Schneider Electric – facile da installare e configurare – è la soluzione cloud semplice, innovativa e gratuita è adatta a rispondere alle esigenze delle piccole realtà commerciali.

Hai bisogno le accensioni delle insegne o le luci di una vetrina, o monitorare i consumi del forno e gestirne il funzionamento per una migliore efficienza energetica? Facility Expert Small Business è la soluzione adatta.

Monitoraggio, comando e allarmi grazie a Facility Expert Small Business: notifiche in caso di malfunzionamenti o guasti delle apparecchiature o di interruzione di alimentazione, informazioni dettagliate sullo stato del carico, allarme in caso di funzionamenti anomali rispetto alla schedulazione prevista.

L’app per il monitoraggio dell’impianto elettrico migliora e aggiunge nuove funzionalità!

E se un cliente come una gastronomia o un ristorante ha bisogno una soluzione per monitorare le temperature di conservazione degli alimenti come richiesto dalle procedure HACCP, senza doverle trascriverle manualmente? La soluzione Schneider Electric è in grado di soddisfare anche questa richiesta!

In questa puntata, Mario, l’elettricista racconta come nuove funzionalità di EcoStruxure Facility Expert Small Business sono in grado di assicurare la continuità operativa e registrare le temperature in ogni momento nel rispetto della norma HACCP.

Installando all’interno della cella frigorifera il sensore di temperatura e collegandolo via wireless al quadro, è possibile tenere sotto controllo le temperature. Sullo smartphone è possibile controllare in ogni momento le temperature, non solo viene generato e inviato un report con le temperature registrate in modo da ottemperare alle richieste dalla norma.

Con Facility Expert Small Business è inoltre possibile tenere monitorate tutte le apparecchiature o decidere quando accendere e spegnere i carichi.

Tutto sotto controllo attraverso una semplice APP!

Per sapere di più sulle nuove funzionalità di EcoStruxure Facility Expert Small Business registrati nell’area riservata (www.se.com/it/installatori) che Schneider Electric ha realizzato per gli installatori elettrici e scopri approfondimenti, video tutorial, innovazioni tecniche, ma soprattutto servizi e vantaggi studiati e dedicati all’installatore elettrico.

Continuità di servizio con UPS Keor SP Legrand

Nei piccoli uffici, negli esercizi commerciali, nei laboratori artigianali la salvaguardia dei dati è fondamentale: i nuovi UPS Keor SP Legrand sono gruppi di continuità monofase con tecnologia line interactive.

Oltre a garantire il mantenimento dell’alimentazione delle apparecchiature elettroniche nel caso di blackout, gli UPS hanno la funzione di stabilizzare l’erogazione della corrente evitando le oscillazioni o le micro-interruzioni, che possono danneggiare i dispositivi e/o determinare la perdita di dati indispensabili per il proseguimento dell’attività

Gli UPS Keor SP erogano una potenza nominale da 600 a 2.000 VA, sono controllati tramite CPU ed equipaggiati con batterie d’accumulatori al piombo di tipo ermetico, senza manutenzione, regolate da valvola.

Continuità di servizio con UPS Keor SP LegrandLa presenza di uno stabilizzatore elettronico (AVR) interno, assicura un’efficace protezione ai carichi collegati, contro i disturbi della rete elettrica, garantendo una completa protezione dalle sovratenzioni, sovraccarichi e cortocircuito oltre alla fornitura di energia stabile.

Si caratterizzano per un design ricercato e l’innovativa barra LED con l’indicazione di stato a 3 colori che ne consente il controllo della funzionalità.

Sono disponibili con prese IEC, a standard tedesco e a standard francese: 4 prese con autonomia e con protezione da sovratensioni 2 prese con protezione da sovratensioni.

Per controllare i parametri del dispositivo e gestire l’arresto automatico dei computer alimentati, i nuovi UPS Keor SP sono dotati di una presa USB che consente di installare il software UPS Communicator (attualmente disponibile per Windows), scaricabile direttamente sul sito di Legrand  accedendo alla relativa sezione.

Un’offerta completa

KEOR Multiplug è la soluzione per la casa, negozi, alberghi per un’alimentazione sicura e di alta qualità a modem, router, Smart TV, sistemi di intrattenimento domestico, POS. Sono dotati di un caricatore USB per ricaricare smartphone o tablet. UPS multipresa da 600 e 800 VA con 4 prese tipo tedesco con autonomia e con protezione da sovratensioni e 2 con protezioni da sovratensioni.

NIKY S UPS monofase VI-SS da 1 fino a 3 kVA, controllati da microprocessore, consentono la protezione telefonica modem/LAN e dispongono di interfaccia RS232 e USB per la gestione dell’UPS. Sono protetti dai picchi di tensione, con funzione auto-test del gruppo di continuità, gestione intelligente della batteria, protezione da sovraccarico, cortocircuito e picchi di tensione. Sono disponibili con 6 prese di uscita IEC nelle taglie 1000, 1500, 2000 e 3000 VA.

LUMI 2019: la fiera sulle tecnologie per gli ambienti costruiti

Evoluzione di Illuminotronica, LUMI 2019 – dal 21 al 22 novembre 2019 a BolognaFiere – racconta il mercato dell’integrazione fatto di luce, domotica, sicurezza e multimedia: dalla progettazione all’installazione attraverso una rete intelligente di componenti e soluzioni per il benessere e il comfort delle persone.

Giunta all’ottava edizione, LUMI punta a momenti di aggregazione per favorire l’incontro tra i professionisti della filiera – system integrator, progettisti, installatori, produttori di software e hardware – creando nuovi modelli di business e condividendo conoscenze.

LUMI: ecosistema dell’integrazione

LUMI, con l’obiettivo di rappresentare l’ecosistema del mercato dell’integrazione, si propone come un evento dove esposizione e convegnistica si intrecciano per fare cultura sulle nuove tecnologie e sulla trasformazione digitale che sta permeando ogni settore dalla città all’edificio, dalla comunità al singolo ambiente costruito.

“Crediamo che l’innovazione possa entrare nel mercato quando se ne comprendendo i vantaggi. – ha sottolineato Elena Baronchelli, Direttore Generale di TECNO – project manager LUMI – Gli spazi in cui viviamo hanno un enorme impatto sulle nostre vite, su quello che facciamo, su come ci sentiamo. Trascorriamo il 90% del nostro tempo in spazi indoor, meritiamo ambienti perfetti: degli smart spaces!”

LUMI sviluppa iniziative che hanno l’obiettivo di valorizzare le competenze e supportare la cultura dell’integrazione attraverso il coinvolgimento di un comitato tecnico composto da professionisti ed esperti del settore che collabora nell’individuazione delle tematiche per workshop e momenti formativi.

Molto più di una fiera

LUMI è un evento innovativo anche nel format: non solo conferenze ed expo ma anche business meeting e networking. Nell’edizione 2019 sarà possibile scoprire le soluzioni del futuro con startup hi-tech e aree demo live e laboratori di sviluppo per gli smart object.

Inoltre, ospita iniziative speciali, eventi laterali e focus verticali come l’Award Ecohitech, premio per le amministrazioni virtuose (smart city) che hanno raggiunto i migliori risultati di risparmio energetico e di eco-compatibilità attraverso l’adozione di nuove tecnologie.

La Torre Velasca illumina il Fuorisalone 2019

Nell’ambito dell’evento del FuoriSalone “Human Spaces” di INTERNI e all’interno del progetto “Urban Up” di Unipol (proprietaria dell’edificio), dall’8 al 14 aprile dalle 21 alle 3 di notte la possente e maestosa torre Velasca splenderà di un magico blu, mistico e profondo.

Nel blu dipinto di blu

“Nel blu dipinto di blu” è il nome dell’installazione creata dai pluripremiati autori di progetti illuminotecnici Ingo Maurer e Axel Schmid.

Blu è infatti il colore della luce che fa splendere l’intero edificio, grazie a 32 fari installati sulle putrelle perimetrali che ne illuminano il fusto, e a 30 collocati più in alto, per illuminare la parte superiore e il tetto.  Di luce bianca è invece la scritta proiettata sulla facciata, che recita “Nel blu, dipinto di blu”.

A completare l’installazione sono stati collocati 12 apparecchi puntati verso il cielo, e un proiettore laser che disegna delle immagini in movimento.

Un progetto che guarda al cielo, con fasci di luce bianca proiettano le geometrie della torre verso l’altro, come una corona sulla sua testa.

Nella visione dei due designer, questo décor verticale può essere considerato come un riferimento e un richiamo all’adiacente Duomo e alle sue guglie.

La-Torre-Velasca-illumina-il-Fuorisalone-2019La Torre Velasca

Con la sua caratteristica configurazione a capitello, la Torre Velasca è considerata una delle opere di architettura più importanti del Dopoguerra italiano. Per la città di Milano l’edificio, 26 piani per 106 metri di altezza, rappresenta un simbolo storico tant’è che dal 2012 è stato dichiarato immobile di interesse storico-artistico dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali, ed è stato sottoposto a tutela.

Innovativa e all’avanguardia per concezione e modalità costruttive, la torre è stata realizzata tra il 1956 e il 1958 per riedificare l’omonima piazza intitolata al governatore spagnolo Juan de Velasco, a seguito dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale.

Il progetto Urban Up

Urban Up – Unipol Projects Cities è il progetto avviato dal Gruppo Unipol per riqualificare gli edifici di proprietà del Gruppo, valorizzando così alcuni tra i più importanti immobili del parco architettonico italiano.

Il progetto è partito dalla città di Milano, per proseguire con la promozione di grattacieli, palazzi, edifici storici in diverse città italiane. L’obiettivo è quello di esaltare la bellezza e l’importanza alcune icone del panorama urbanistico italiano, che torneranno ad essere protagoniste dei loro rispettivi contesti grazie ad opere di ammodernamento e ristrutturazione.

Smart lighting, un asse importante per le smart city

Il lighting è l’asset privilegiato per attuare servizi per la smart city. È attraverso il sistema d’illuminazione pubblica che si possono creare opportunità per rispondere alle esigenze dei cittadini e migliorare la qualità della vita. Ed è questo il fine delle città intelligenti: ma a che punto siamo oggi in Italia? Quali sono le sfide da affrontare?

Il miglior punto d’osservazione per comprendere lo stato dell’arte dello smart lighting per smart city è offerto dal progetto Lumière, di Enea, nato dieci anni fa inizialmente per fare efficienza energetica e ridurre di oltre il 30% le emissioni legate all’illuminazione pubblica italiana. Ai programmi di formazione hanno già aderito 800 Comuni, ma il merito di Enea con Lumiere è stato quello di aver creato un network di esperti e parti interessate, pubblici e privati, e di aver poi attivato PELL, Public Energy Living Lab, piattaforma informatica che attraverso la realizzazione di un censimento degli impianti ha avviato un processo mirato al “recupero, raccolta, organizzazione, gestione, elaborazione e valutazione dei dati tecnici e consumi degli impianti di pubblica illuminazione”. Di questo ne ha parlato Nicoletta Gozo, coordinatrice del network Lumière, in occasione del convegno “smart lighting in smart cities” durante IoThings.

Smart city, i nodi da sciogliere

smart city«La situazione rispetto a dieci anni fa è migliorata, oggi esistono progetti gestionali che hanno migliorato la situazione e hanno favorito un percorso verso la smart city». Resta, però, il nodo della gestione e integrazione dei dati per creare servizi, presupposto essenziale per la generazione di un’infrastruttura smart.

Lo conferma anche Paolo di Lecce, coordinatore del focus group Assil dedicato alla digitalizzazione nato per facilitare la digital transformation e per fare cultura e formazione. È lui a rilevare in questo punto nevralgico del dato l’importanza delle Energy Service Company «come naturale punto di convergenza» dei dati. Da una parte le ESCo, dall’altra i cittadini che richiedono di accedere ai servizi. «Spesso le ESCo si concentrano sulle esigenze di fare efficienza energetica», ammette, segnalando però che per sviluppare la cultura digitale occorrono infrastrutture in grado di raccogliere dati e di elaborarli per trasformarli in servizi. C’è un problema di non sapere che dati usare.

I modelli di business

Ed è qui che sorge un altro limite, ovvero le opportunità che possono nascere dallo sviluppo di servizi e dei conseguenti modelli di business da sviluppare. Lo sottolinea Angelo di Gregorio, direttore Criet. «Per certi versi siamo ancora in una fase con diverse aree grigie», rileva. «L’attività di efficienza energetica non termina con la sostituzione dei sistemi illuminotecnici tradizionali» con i LED «ma è più articolata e che consegue un’attività di regolamentazione dei criteri ambientali minimi di illuminazione pubblica», che prevede un progetto illuminotecnico ad hoc «e risorse per fare business plan omnicomprensivi».

La questione del business model diventa centrale: «serve far convergere una pluralità di soggetti, prevalentemente privati, in grado di sviluppare servizi verticali per mezzo dei dati sviluppati». Qui sta il punto focale, come sottolineato da Di Gregorio: «occorre una pluralità di business model che devono convergere sotto lo stesso denominatore comune: la smart city».

E, a proposito, Roberta Pezzetti, direttore del Centro di ricerca Smarter dell’Università dell’Insubria, ricorda “Convergenza Smart City and Communities” di Enea per promuovere il passaggio dalla discussione teorica all’applicazione pratica della città intelligente nei Comuni italiani, mediante lo sviluppo di progetti concreti.

Un’iniziativa mirata a fare della convergenza un punto fondamentale, lavorando sull’efficientamento energetico delle infrastrutture strategiche e sull’efficienza dei modelli gestionali, ma anche sulla sostenibilità ambientale ed economica dei processi e sulla loro replicabilità. In questo senso erano stati concepiti modelli di finanziamento con opportunità sia da parte nazionale che dell’Unione Europea.

I progetti smart lighting e smart city, dal grande al piccolo

Tra i progetti che hanno visto la luce, ideati da privati a beneficio della Pubblica amministrazione, è stato citato da Assil LIFE-Diademe. Si tratta di un progetto coordinato da Reverberi Enetec in partenariato con Agire e cofinanziato dalla Commissione Europea, per l’introduzione di un sistema di regolazione adattativo dell’illuminazione stradale, grazie a una rete capillare di sensori ambientali e mirato al risparmio energetico e a ridurre l’inquinamento luminoso e le emissioni di CO2 del 30% rispetto allo stato dell’arte dei sistemi di regolazione esistenti.

Il test è stato messo in atto al quartiere EUR di Roma, dove sono stati posizionati un migliaio di sensori low cost su punti luce, acquisendo dati utili su rumore, traffico e inquinamento atmosferico.

La sostenibilità dei progetti in tema di smart lighting e smart city, in termini economici, non sono una prerogativa esclusiva delle grandi città. Nel convegno è stato anche citato il progetto che vede il piccolo Comune di Pegognaga (Mantova), 7mila abitanti, che ha avviato un percorso in logica smart city basato su tre punti saldi:

Un modello di smart city in piccolo che ha saputo guardare in grande: Pegognaga è riconosciuta e finora unico partner italiano di Morgenstadt, il cluster tedesco delle Smart Cities & Communities, grazie alla valutazione svolta dal prestigioso Fraunhofer Institut, responsabile del cluster.

Sistema X-LOCK: nuovo attacco per smerigliatrici Bosch

Un semplice scatto e via: con il sistema X-LOCK, Bosch rivoluziona la sostituzione dell’accessorio nelle smerigliatrici angolari. Basta posizionare l’accessorio sull’interfaccia dell’attacco X-LOCK, farlo scattare in posizione: il “click” dello scatto confermerà che l’accessorio è correttamente inserito sull’utensile e bloccato in modo stabile e sicuro.

Il sistema X-LOCK comprende diversi modelli di mini smerigliatrici angolari, sia a filo, con potenza da 900 fino a 1900 Watt, sia a batteria da 18 Volt, con diametri del disco da 115 e 125 mm.

Da sempre Bosch punta a soluzioni innovative per agevolare i professionisti nel loro lavoro, basta pensare a Starlock per gli utensili multifunzione o i sistemi SDS plus e max per i martelli perforatori.

Un solo sistema, numerosi vantaggi

Tra i tanti vantaggi, il sistema X-LOCK fa risparmiare laboriose operazioni successive alla sostituzione, grazie all’assenza del dado di serraggio. Inoltre, il sistema indica la direzione di montaggio dell’accessorio.

Con più di 130 accessori della gamma X-LOCK, Bosch offre un assortimento completo. Passare al sistema X-LOCK è facile e vantaggioso: tutti gli accessori del sistema X-LOCK sono infatti retrocompatibili e, quindi, utilizzabili su smerigliatrici angolari con sistemi di fissaggio convenzionali, ad eccezione solo degli accessori con una filettatura integrata: ad esempio, le punte diamantate a secco, oppure le spazzole a tazza e circolari.

3 plus del sistema X-LOCK

Grande sicurezza di lavoro con il sistema X-LOCK

Le smerigliatrici angolari con sistema X-LOCK offrono un’elevata protezione grazie ai dispositivi integrati basati su sensoristica, come il Drop Control e il KickBack Control. La funzione Drop Control, in caso di caduta dell’utensile, arresta il motore non appena l’utensile impatta sul suolo; la funzione KickBack Control reagisce nello stesso modo, in caso di blocco improvviso, ad esempio in presenza d’inceppamento del disco.

Inoltre, alcuni modelli dispongono della funzione X-Brake, la funzione di frenatura che, al rilascio dell’interruttore di avvio, arresta il disco entro un secondo. Sono altresì disponibili varianti con avviamento dolce e impugnatura supplementare con sistema Vibration Control di ammortizzazione delle vibrazioni.

La commercializzazione partirà da maggio 2019

100 Italian E-Mobility Stories: la nuova era della mobilità sostenibile ed efficiente

La mobilità elettrica sta iniziando a contagiare tutti, complice eventi e convegni che in questi ultimi mesi stanno puntando a sensibilizzare sulla necessità di ridurre gli impatti sul clima, sul benessere di città e cittadini.

La tecnologia ha fatto passi da gigante, anche se ci sono ancora ampi margini di miglioramento, sul fronte dei costi, dei materiali di produzione delle batterie, dei tempi di ricarica. Sicuramente le politiche messe in atto, investimenti delle case automobilistiche, il volume delle risorse in campo consentiranno di superare questi limiti in tempi brevi.

Il futuro è di una mobilità urbana pulita, sostenibile, connessa e sicura: di pochi giorni fa l’annuncio che la vendita di auto elettriche è in crescita, in Norvegia ha superato nettamente quella tradizionale. In Italia, le vendite di veicoli elettrici sono raddoppiate (veicoli full electric, ibride e ibride plug in) passando dalle circa 5.000 unità del 2017 alle circa 10.000 del 2018.

Attualmente nel mondo ci sono 5,3 milioni di veicoli elettrici per passeggeri, di cui 2 milioni in Cina e 1 milione negli Stati Uniti (+100% nell’ultimo anno).

Enel X e Fondazione Symbola hanno aggiornato lo studio “100 Italian E-Mobility Stories” con cento storie di aziende, università, centri di ricerca e realtà del terzo settore, che rappresentano la filiera della mobilità elettrica in Italia.

Eccellenze italiane in 100 Italian E-Mobility Stories

100 Italian E-Mobility Stories 2019 eventoL’evoluzione della tecnologia, la necessità di ridurre gli impatti e gli effetti sulla salute umana della mobilità tradizionale nelle megalopoli del mondo, il moltiplicarsi delle politiche e gli ingenti investimenti delle case automobilistiche ci fanno affermare con fondato ottimismo che siamo a un punto di svolta per la mobilità elettrica. A due anni di distanza lo scenario è cambiato supportato anche da un potenziamento dell’infrastrutturazione della rete di ricarica elettrica, dalla nascita di nuove forme di mobilità come il car sharing elettrico condominiale e di quartiere.

“L’Italia è un Paese in cui i problemi possono diventare opportunità – ha affermato il Presidente di Fondazione Symbola Ermete Realacci – un Paese che sa innovare senza perdere la sua anima, che guarda al mondo senza perdere il rapporto con i territori e le comunità, che promuove un’alleanza tra bellezza, design, e tecnologia. 100 Italian E-Mobility Stories 2019 ce lo conferma. Puntare sulla sostenibilità e sull’efficienza, nella mobilità, come negli altri settori, è la strada del futuro e va nella direzione dell’Accordo di Parigi.”

100 Italian E-Mobility Stories 2019 racconta come aziende, università, centri di ricerca stanno studiando questa trasformazione attraverso lo sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni in grado di garantire un futuro più sostenibile proponendo possibili scenari futuri relativi all’elettrificazione dei trasporti pubblici e privati.

La mobilità elettrica avrà un ruolo fondamentale per la progressiva decarbonizzazione dell’economia come sottolineato da Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel. “I benefici non sono solamente ambientali: la ricerca 100 Italian E-Mobility Stories 2019, dando voce alle eccellenze nazionali, ha il pregio di farci comprendere che la mobilità elettrica può rappresentare un’opportunità di sviluppo da cogliere per l’intero Paese”.

Auto elettrica: economia circolare per la batteria

Considerando l’intero ciclo, l’auto elettrica ha emissioni inferiori del 50% rispetto ad un veicolo a combustione interna (prendendo a riferimento il valore medio di emissioni di CO2 dei veicoli a combustione interna nei Paesi dell’UE). Un vantaggio che migliorerà grazie all’accelerazione del processo di decarbonizzazione nel settore energetico e all’aumento della quota di rinnovabili (in Italia 1/3 dell’energia distribuita è già oggi prodotta da fonti rinnovabili).

Anche le batterie, finito il loro utilizzo per alimentare veicoli elettrici, saranno utilizzate sia come storage (accumulo di energia), sia per il recupero di elementi preziosi (come litio, nichel e cobalto) in ottica di economia circolare.

Obiettivo: 28.000 punti di ricarica elettrica al 2022

Nonostante il ritardo del nostro Paese, negli ultimi due anni c’è stato un deciso cambio di passo. A oggi sono presenti oltre 8.300 punti di ricarica pubblici (secondo EV Data Hub BNEF 2019), ancora pochi ma aziende e utility stanno implementando l’infrastruttura. Tra queste, anche Enel X che oltre a offrire una linea di punti di ricarica privati, a fine 2017 ha lanciato un Piano nazionale per dotare il Paese di una rete di infrastrutture pubbliche di ricarica.

“Ci siamo posti l’obiettivo di dotare il paese di una rete che permetta di percorrere l’Italia dalla Valle D’Aosta alla Sicilia senza paura di rimanere a piedi – ha sottolineato Francesco Venturini, Responsabile di Enel X. – Il nostro obiettivo è installare circa 28.000 punti di ricarica al 2022 con un investimento complessivo fino a 300 milioni di euro. A fine marzo possiamo già affermare di avere raggiunto un traguardo importante, con circa 5.700 nuovi punti di ricarica installati in tutta Italia”.

Come dimostra lo studio 100 Italian E-Mobility Stories 2019, le imprese e i centri di ricerca sono pronti e stanno affrontando la sfida della nuova mobilità. L’auto elettrica sposa l’innovazione a partire dalla rete elettrica, spinge sull’efficienza del motore, sulla durabilità delle batterie, sul retrofit elettrico di auto tradizionali, sul recupero dei materiali in un’ottica circolare.

Schneider Electric si unisce alla Cybersecurity Coalition

Migliorare il modo in cui vengono protette le infrastrutture digitali allineandosi ai requisiti internazionali di settore è una delle priorità di Schneider Electric, entrata a far parte della Cybersecurity Coalition, un’iniziativa nata per rendere più sicura l’economia digitale.

Unendosi alla coalizione, Schneider Electric conferma il proprio impegno a essere aperta, trasparente e collaborativa al fine di individuare, prevenire le minacce digitali e rispondere ad esse, rafforzando le politiche e le leggi relative alla cybersecurity a vantaggio di clienti, partner e il loro ecosistema esteso.

Tra gli obiettivi, far crescere la fiducia nel digitale:

Schneider Electric si impegna a giocare un ruolo di primo piano nello sviluppo di soluzioni e aiuterà a migliorare il modo in cui agenzie e enti regolatori pubblici, enti di standardizzazione internazionale, ricercatori in ambito security, vendor, partner e clienti lavorano insieme per affrontare i rischi della cybersecurity. Inoltre, punterà ad accrescere l’adozione di policy e normative cybersecurity.

Il vantaggio di Schneider Electric nell’affrontare questa tematica si fonda su una profonda conoscenza di protocolli di comunicazione, metodologie di trasferimento dei dati, metodologie operative.

Una soluzione per proteggere un ecosistema digitale

La piattaforma abilitata dall’IoT EcoStruxure offre ai clienti soluzioni di cybersecurity end-to-end e servizi per proteggere un vasto ecosistema digitale.

Ecostruxure è una piattaforma che integra i vari componenti a diversi livelli di sistema, dal campo fino alla parte di business intelligence di analisi, e permette di digitalizzare dei processi produttivi e processi di controllo, nella quale la cybersecurity è inclusa.

I clienti a cui si rivolge sono il settore, delle infrastrutture critiche, quindi oil&gas, power, energy, transportation, food&beverage, healthcare, farmaceutica e manifatturiero, quindi produzione industriale.

Per maggiori informazioni sulla strategia di Cybersecurity Schneider Electric è disponibile il White Paper Cybersecurity.