Con Ghost, la ventilazione diventa invisibile

C’è ma non si vede: il nuovo monoblocco Ingenius VMC Ghost di Alpac con Ventilazione Meccanica Controllata integrata – che lascia a vista solo il display comandi – garantisce salubrità indoor, ventilazione e isolamento con il minimo impatto estetico.

Questo monoblocco sparisce all’interno della muratura, infatti non appare alcuna macchina, placca o ingombro ma solo il piccolo display dei comandi.

Ma non solo: grazie all’installazione ‘in luce’ delle bocchette esterne per il passaggio dell’aria, Ghost non lascia elementi a vista sulla facciata esterna dell’edificio. Questo ne garantisce l’inserimento anche in contesti condominiali.

monoblocco Ingenius VMC Ghost di Alpac Gestione semplice, massimo comfort

Il display comandi posizionato a muro consente di controllare e gestire tutte le funzionalità della macchina stanza per stanza. La versione touch screen consente, inoltre, di visualizzare i dati sulla qualità dell’aria interna.
Le diverse unità di ventilazione possono essere comandate, singolarmente o insieme, anche via smartphone con il sistema domotico Alpac.
La manutenzione è semplice e intuitiva: il filtro può essere sostituito attraverso un piccolo coperchio removibile.

Aria salubre con Ghost

Ingenius VMC Ghost mantiene le funzionalità sia del monoblocco finestra, sia della componente di ventilazione Alpac.

Questa soluzione consente di:

Dotato di un filtro in entrata, questa tecnologia è in grado di purificare l’aria esterna prima di immetterla nei locali, bloccando pollini, batteri e polveri sottili PM10 e PM2,5.

Lo scambiatore di calore entalpico a doppio flusso incrociato controcorrente, di cui è dotato Ghost, consente il recupero dell’energia termica fino al 91%, assicurando un elevato livello di efficienza e un notevole risparmio sui consumi.

Al suo interno può montare una qualsiasi delle unità di ventilazione Alpac – dalla nuova e potenziata Compact per i locali più contenuti, alla Plus 100 per quelli più spaziosi – consentendo di scegliere la soluzione più adatta a soddisfare le esigenze di ogni stanza.

L’integrazione impiantistica passa dal cloud

Progettare sistemi che integrano tutta l’impiantistica termica ed elettrica consentendone il controllo e la gestione, oggi è possibile con Sauter modulo 6 che unisce un hardware compatto, un software intuitivo basato su cloud, una vasta gamma di opzioni di integrazione ed una elevata sicurezza dei dati.

Sauter modulo 6 offre un elevato numero di punti gestiti per stazione di automazione, spazio di memoria e velocità di elaborazione con un ingombro minimo nel quadro elettrico. La struttura modulare e e flessibile consente prestazioni personalizzate a costi ottimizzati.

Basato su BACnet / IP, integra tutti i principali protocolli come Modbus, M-Bus, KNX, BACnet MS / TP per il controllo degli impianti HVAC, dell’illuminazione, della gestione dell’energia.

Sauter modulo può connettersi al cloud e al mondo Internet of Things, inoltre con il protocollo MQTT è possibile archiviare informazioni automaticamente nel cloud o ricevere informazioni dal cloud. Il cloud offre nuove opportunità per ottimizzare il funzionamento degli edifici: l’analisi di dati consente informazioni predittive sulla vita utile dei componenti consentendo una manutenzione programmata.

Tutto sempre sotto controllo

Il modulo 6 si collega via Bluetooth a smartphone o tablet e con una APP è possibile gestire i valori misurati, le variabili di controllo e i parametri di sistema. Inoltre, modulo 6 dispone di un’unità operativa locale (LOI) con un display grafico a colori ad alta risoluzione che offre la possibilità di un’operatività manuale indipendente dalla logica impostata secondo EN ISO 16484-2, visualizzando valori misurati e segnali di controllo in tempo reale sia numericamente, sia graficamente.

Sicurezza in primo piano

Tra le sfide da affrontare, la sicurezza di sistemi e reti: Sauter modulo 6 offre una separazione integrata tra internet e rete dati. La crittografia, l’autenticazione e la sicurezza degli accessi sono ora garantite da tecnologie allo stato dell’arte (TLS, IEC802.1X ecc.).
Il concetto di sicurezza del modulo 6 è basato sul nuovo standard internazionale per “Cyber Security per l’automazione industriale”, IEC 62443, che definisce il livello di sicurezza necessario per reti e componenti di sistema.

Ammodernamento degli impianti con Sauter modulo 6

Sauter modulo 6 è ideale per il retrofitting di sistemi obsoleti: l’aggiornamento può avvenire in più fasi senza interruzioni del funzionamento. Inoltre, i programmi di controllo e regolazione già sviluppati dalla generazione del sistema Sauter modulo 5 possono essere riutilizzati. Questi non possono solo essere importati sul modulo 6, ma è possibile completare le attività attraverso un funzionamento in parallelo e separatamente dai nuovi programmi. Pertanto modulo 6 è retrocompatibile per quanto riguarda i programmi e le reti, integra le proprie installazioni e quelle di terze parti.

Getto d’aria a 360° per la Cassetta Round Flow

Dimensioni ridotte, livello di comfort e estetica elegante sono le tre caratteristiche che identificano la nuova Cassetta Round Flow di Daikin Italy.

Il nuovo pannello esprime eleganza, alta tecnologia ed essenzialità nell’aspetto adattandosi facilmente a qualsiasi tipo di arredamento. Le griglie di aspirazione dell’aria sono invisibili conferendo un aspetto molto raffinato e più stilizzato.
Sono disponibili numerosi pannelli: standard, autopulente a maglia fine e design (quest’ultimo sia nella colorazione bianca, sia in quella nera) che si adattano alle esigenze di ambienti normali o sensibili alla polvere.

Con un’altezza di 204 mm, la nuova Cassetta Round Flow Daikin risulta la più compatta disponibile sul mercato e offre una maggiore flessibilità di design per adattarsi all’ambiente e ai diversi vincoli strutturali.

nuova Cassetta Round Flow DaikinComfort ed efficienza energetica al top

Partendo dal design della cassetta Round Flow, Daikin ha applicato una nuova tecnologia, aumentando il comfort che si può ottenere in un ambiente e l’efficienza energetica.
Il getto d’aria a 360° e i sensori smart garantiscono temperature e distribuzione d’aria omogenee in ogni punto del locale evitando fastidiosi getti d’aria. Inoltre, grazie ai nuovi deflettori più larghi e all’effetto Coanda, il flusso d’aria risulta più uniforme.
Il controllo e/o la chiusura individuale tramite telecomando a filo permettono la personalizzazione del dispositivo.

Funzione flusso d’Aria in Circolazione Attiva

È stata aggiunta la nuova logica del Flusso d’Aria in Circolazione Attiva, che attivata consente di raggiungere la temperatura impostata nel modo più rapido ed efficiente possibile. Il Flusso d’Aria in Circolazione Attiva assicura un risparmio energetico pari al 5% in modalità di raffrescamento e fino al 15% in modalità riscaldamento.
Dotata di funzione autopulente del filtro che opera a intervalli regolari consente di risparmiare fino al 50% di energia rispetto ai modelli standard e riduce, inoltre, i costi di manutenzione.

Come va la ferramenta in Italia? Scoprilo ad Assofermet Forum

Incontrare il mercato italiano della ferramenta, consolidare alleanze commerciali e rilanciare iniziative a sostegno della filiera: ecco gli obiettivi della rinnovata partnership tra Assofermet e Hardware Forum per il congresso annuale della distribuzione ferramenta, in programma il 25 settembre a Milano.

La quinta edizione della fiera promossa da Koelnmesse al Mi.Co (25-26 settembre 2019) tornerà a ospitare la consolidata identità di vedute sul settore ferramenta che caratterizza ogni anno Assofermet Forum, fondata sulla valorizzazione del punto vendita tradizionale di prossimità all’interno di una filiera di qualità.

Perché Assofermet Forum fotografa il mercato italiano

“Siamo un Paese complesso e un mercato frazionato in cui molti sono gli attori della filiera e altrettanti sono gli eventi aziendali che ogni realtà organizza – commenta Sabrina Canese, presidente Assofermet Ferramenta – Questo è un segnale di dinamicità, di libertà imprenditoriale e di unicità del nostro mercato interno. Un chiaro valore per il territorio italiano e per una distribuzione capillare e di piccole dimensioni che dobbiamo aiutare a stare sul mercato in un progetto condiviso di filiera”.

Ecco perché diventa importante, secondo gli organizzatori di Hardware Forum e Assofermet Forum, identificare un luogo riconosciuto come appuntamento fisso per la filiera della ferramenta, in costante dialogo con la manifestazione parallela Bricoday. Un mix di eventi e opportunità di business per l’intera filiera, dove far conoscere i prodotti più innovativi e soprattutto confrontarsi, anno dopo anno, con interlocutori nazionali e internazionali del settore.

La filiera della ferramenta può e deve crescere anche in mercato complesso come quello italiano: la spinta di Assofermet e Hardware Forum

Partnership hardware forum e Assofermet

Da sinistra Thomas Rosolia, amministratore delegato di Koelnmesse Italia, Sabrina Canese, presidente Assofermet Ferramenta e Michele Tacchini, vicepresidente

Le novità 2019: ecco il Premio Fornitori

La conferma della partnership tra Assofermet e l’evento fieristico milanese porta con sé interessanti novità. A cominciare dai riconoscimenti al valore della filiera, con tutti i suoi protagonisti. Dopo l’Oscar del negozio Ferramenta e il Premio Grossista, debutta quest’anno il Premio Fornitori, in collaborazione con Cerved, dedicato alle migliori aziende produttrici del mercato, al fine di completare la catena di valore della filiera lunga del canale ferramenta.

“Per l’edizione 2019 di Hardware Forum metteremo in campo attività e iniziative per coinvolgere i visitatori del canale professionale, con una proposta fieristica sempre più completa e trasversale – aggiunge Thomas Rosolia, amministratore delegato di Koelnmesse Italia -. Un’ulteriore conferma del nostro impegno volto alla crescita del comparto ferramenta e utensileria anche nel nostro Paese”.

Convergenza tra fotovoltaico, comfort e mobilità elettrica

Un mondo rinnovabile. Una missione. Un sistema unico“, con questo claim Solarwatt presenta l’evoluzione della propria offerta sul fotovoltaico a Intersolar 2019. Obiettivo la convergenza tra produzione e gestione di energia fotovoltaica, controllo degli impianti di climatizzazione (sistemi HVAC) e mobilità sostenibile.
Come evidenziato da Detlef Neuhaus, direttore generale Solarwatt, “la lotta ai cambiamenti climatici avrà successo solo se pensiamo a transizione energetica sostenibile che include sia la mobilità, sia la gestione dell’energia termica.”

La soluzione unica Solarwatt integra la produzione di energia solare con tutte le applicazioni domestiche, riscaldamento, raffrescamento, acqua calda sanitaria e mobilità elettrica.

Energy Manager SolarwattGestione intelligente dell’energia

Energy Manager è il cervello del sistema energetico decentralizzato che consente di controllare tutti i carichi e garantirne l’integrazione ottimizzando l’utilizzo di energia solare.

Energy Manager misura e visualizza il livello della batteria di un veicolo elettrico, ottimizzandone il processo di ricarica: l’utente può scegliere tra una ricarica solare, rispettosa dell’ambiente, o ricarica veloce ottimizzata nel tempo.

Tra le nuove funzionalità, la possibilità di gestire pompe di calore e sistemi per il riscaldamento dell’acqua sanitaria.

Modulo fotovoltaico con vetro antiriflesso

Ampliamento di gamma con il nuovo modulo Vision Black completamente nero e con speciale vetro frontale antiriflesso adatto per essere installato in zone residenziali densamente popolate dove i riflessi della luce solare possono diventare fastidiosi. Conforme alle raccomandazioni dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA), può essere installato su edifici vicini agli aeroporti.

Inoltre, Solarwatt propone il prototipo di un modulo a semicella con tecnologia brevetta che consente di combinare i vantaggi di una cella a taglio parziale con i vantaggi di un modulo vetro-vetro in quanto i fori nel vetro posteriore sono in aree non critiche per la stabilità. Questa tecnologia migliora le prestazioni mantenendo la robustezza e la lunga durata dei moduli vetro-vetro.

Certificazione CEI 0-21

Le batterie MyReserve hanno ottenuto la certificazione CEI 0-21 con gli inverter SMA.

Il modulo di controllo MyReserve Command è in grado di ricevere una tensione in corrente continua fino a 1.000 Volt, potendo integrare fino a 22 moduli in un’unica stringa. Tra le migliorie apportate, anche una migliore tenuta stagna e un dispositivo antifurto grazie al quale MyReserve potrà essere installato all’aperto.  Il software di MyReserve Command 25 è aggiornabile via Internet a seguito dell’autorizzazione del proprietario dell’impianto.

“Parallelamente all’evoluzione dell’offerta, si sviluppa la rete commerciale in Italia che, grazie al programma di Certificazione di distributori e installatori, vanta professionisti qualificati tutto il territorio nazionale. – sottolinea Fabrizio Limani, Country Manager Solarwatt Italy – Tra le novità rilevanti la certificazione CEI 0-21 di MyReserve con gli Inverter SMA, per una maggior penetrazione di mercato nel settore residenziale, e l’estensione della certificazione CEI 0-21 agli Inverter Fronius trifase, che da gennaio ha aperto nuove opportunità.”

Requisiti e soluzioni per una corretta illuminazione museale

La corretta illuminazione museale, o di una mostra, è fondamentale sia per permettere la migliore visione possibile di un’opera e la sua divulgazione, sia per valorizzarne l’aspetto. Inoltre, è fondamentale prendere in considerazione fattori quali i costi di mantenimento, l’efficienza energetica, la sostenibilità.

Ma quali requisiti deve avere un prodotto o una soluzione illuminotecnica per garantire una buona illuminazione museale? Per meglio comprendere quali sorgenti luminose utilizzare – in termini di temperatura di colore, resa cromatica ed efficienza energetica – le tipologie di apparecchi in grado di coniugare distribuzione luminosa ed estetica, abbiamo incontrato tre aziende italiane.
La prima azienda a raccontarci la sua idea per una luce museale ideale è Lumen Center Italia e il suo fondatore Augusto Grillo.

Illuminazione museale: i requisiti tecnici

Un apparecchio di illuminazione per Musei deve rispondere a due caratteristiche fondamentali:

  1. deve far vedere l’opera d’arte nel modo migliore possibile, rendendo godibili i dettagli cromatici e di texture dell’opera.
  2. deve proteggere l’opera d’arte dagli eventuali danni derivanti dalla emissione delle onde elettromagnetiche cui la luce, ed in particolare la luce LED, le può esporre.

A corollario di queste due esigenze fondamentali per un Museo, come divulgare e proteggere, stanno altre esigenze quali: il risparmio energetico, l’affidabilità degli apparecchi nel tempo e la loro semplicità applicativa e di manutenzione.

Riguardo al primo punto, per esaltare la cromia la luce deve essere di grande qualità con un CRI e un CQS > 97. Inoltre, lo spettro emesso dalla sorgente deve essere equilibrato in tutte le regioni spettrali, senza picchi e alterazioni rispetto alla normale intensità prodotta dal Sole.

Riguardo al secondo punto, per proteggere l’opera d’arte dai possibili danni provocati dalla luce bisogna calibrare i quattro parametri fondamentali della luce:

  1. quantità di lux che colpiscono la superficie dell’opera;
  2. qualità dello spettro elettromagnetico emesso dalla sorgente di luce;
  3. direzione della luce calibrata in modo tale da non produrre abbagliamenti e/o riflessi dannosi alla visione;
  4. calibrazione dei periodi di “riposo/buio” nella giornata e in totale nell’anno.
LCI Anub 42 Sagomatore

ANUB 42 – Sagomatore con attacco a binario e sorgente luminosa a LED

Ci vuole brevemente raccontare il progetto illuminotecnico adottato per il cartone di Raffaello La scuola di Atene presso la Pinacoteca Ambrosiana?

La sfida è stata enorme, si trattava di illuminare una grande superficie (3m x 8m) protetti da un grande vetro. Nel rispetto dei rigorosi parametri previsti dalla normativa e dalla migliore tradizione nel settore abbiamo illuminato l’opera nel modo più uniforme possibile. Abbiamo usato sorgenti LED ad altissima risoluzione cromatica CQS > 97, con spettro omogeneo e senza picchi di blu, con una temperatura colore di 5000 K.

La direzione della luce angolata in modo opportuno e proveniente dall’alto ha consentito di eliminare completamente ogni abbagliamento o riflesso.

LCI_Cartone Raffaello illuminazione museale

Con una emissione che non supera i 50 lux sulla superficie dell’opera e un accurato calcolo del “timing” espositivo abbiamo salvaguardato l’integrità dell’opera nel tempo. La fruibilità del cartone è stata garantita anche per i cineoperatori e i tanti che amano fotografare le opere con il proprio smartphone. Sono stati impiegati per la prima volta driver senza flicker, il fastidioso veloce moto ondulatorio della luce che compare sugli schermi dei telefonini o delle videocamere, quando si fa una foto o un video. L’emozione generata nello spettatore che vede la grande opera di Raffaello, in una sala volutamente in penombra, è immensa e ripaga degli sforzi fatti.

Canestra_Caravaggio - illuminazione musealeQual è la sfida maggiore nell’illuminazione museale?

Come dicevo prima conciliare il quasi inconciliabile: divulgare e proteggere. Far vedere e godere al meglio le opere alle presenti generazioni e preservarle per farle vedere al meglio anche a quelle future.

Ne è un esempio l’illuminazione custom che abbiamo realizzato per la Canestra di Caravaggio, sempre alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano.

Come procedete per illuminare correttamente una statua? E un dipinto?

Una corretta illuminazione parte da un’analisi approfondita dell’opera e dell’ambiente in cui è posta. La sorgente di luce, la sua posizione, le sue qualità; l’opera, il materiale di cui è composto, il colore, la texture, la grandezza, la sua posizione nell’ambiente e poi l’ambiente, le sue forme, i colori, i materiali. Tutto questo concorre a progettare una buona luce. Illuminare una statua è illuminare un volume con le sue meravigliose inscindibili inevitabili ombre: l’ombra propria, l’ombra riflessa, l’ombra volume. Illuminare un dipinto implica la valutazione della cromia, dei chiaro scuri e la conseguente valutazione della temperatura di colore della luce. Un lavoro complesso, quanto affascinante.

Quale opera vi piacerebbe illuminare? E come lo fareste?

Mi piacerebbe illuminare i capolavori di Raffaello presso i Musei Vaticani. Una grande sfida, un lavoro prestigioso sul quale impegnare tutto il talento e l’esperienza della Lumen Center Italia per arrivare all’optimum.

L’Internet of Things dà impulso alle Smart City

La Smart City in Italia mostra alcuni segnali di risveglio, anche se solo il 36% dei comuni italiani con popolazione superiore ai 15.000 abitanti ha avviato almeno un progetto negli ultimi tre anni (2016-2018) in diminuzione rispetto al triennio precedente. Purtroppo come evidenziato dalla Ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, solo una piccola parte dei progetti giunge a buon fine ma emerge finalmente la volontà di adottare soluzioni più innovative, che consentano di ottenere benefici tangibili per la comunità in termini di efficienza ed efficacia.

Smart city progetti Osserbvatorio

Persistono alcune barriere all’avvio di progetti Smart City

La mancanza di competenze, la carenza di risorse economiche e la difficoltà nel coordinamento di attori diversi si confermano tra le principali barriere all’avvio di progetti Smart City.

I comuni conoscono poco le novità tecnologiche e non hanno consapevolezza di come poterle sfruttare nell’offerta di servizi di valore: ad esempio, ben il 60% dei rispondenti ha dichiarato di non essere a conoscenza dell’esistenza di reti IoT LPWA (Low Power Wide Area), adatte per le loro caratteristiche a supportare applicazioni per la Smart City.

Inoltre, la governance risulta spesso complessa: l’alternarsi di amministrazioni diverse nell’arco di pochi anni e la presenza di una moltitudine di enti proprietari degli asset presenti sul territorio rendono di fatto ancora più complicata la collaborazione tra attori eterogenei, pubblici e privati.

Progetto Smart City journey

Con l’obiettivo di comprendere ancora meglio le barriere che impediscono o limitano l’avvio dei progetti, a fine 2018 è stato sviluppato lo Smart City journey che ha coinvolto 43 aziende e 22 comuni italiani con il fine di indagare il loro punto di vista rispetto ad alcuni temi fondamentali e comprendere a che punto siamo del percorso da una città tradizionale a una Smart City, considerando quattro variabili principali: maturità dei comuni, maturità dell’offerta, utilizzo dei dati raccolti e Partnership Pubblico-Privato.

Dai risultati emerge che il livello di maturità dei comuni risulta molto più basso rispetto a quello dell’offerta, mentre per l’utilizzo dei dati e le collaborazioni tra pubblico e privato, i risultati confermano le difficoltà nell’utilizzare le informazioni raccolte sia internamente ai comuni, sia esternamente.

Smart city Journey

Pubblico e privato devono fare gioco di squadra per rendere le città più intelligenti. La creazione di opportuni ecosistemi che generino valore per l’intera comunità è il vero snodo cruciale su cui fare leva per il rilancio della Smart City in Italia.

La trasformazione delle città in Smart City non è a carico solo della Pubblica Amministrazione. Analizzando le collaborazioni in atto, le aziende municipalizzate risultano sono al primo posto (64%); seguono quelle con altri comuni e con università e centri di ricerca. Guardando al futuro i comuni indicano startup (46%), fornitori di servizi (38%) e forze dell’ordine (34%).

In un quadro più ampio il comune può assumere tre diversi ruoli:

La maggior parte delle amministrazioni cittadine vorrebbe continuare a rivestire un ruolo da promotore, ma la mancanza di competenze e fondi per finanziare i progetti rappresentano un grosso ostacolo. Dall’Osservatorio, emerge che è in crescita il numero dei comuni che vorrebbe ricoprire il ruolo di utilizzatore traendo benefici da quanto portato avanti da attori privati.

Best Practice di progetti Smart City

tipologia progetti avviati Smart CityMestre – gestione dei parcheggi con l’installazione di sensori in oltre 2.000 posteggi per monitorare le aree di sosta permettendo agli ausiliari di visualizzare rapidamente se uno stallo è occupato da chi ha regolarmente pagato il ticket, con impatti in termini di efficienza (riduzione del tempo che gli ausiliari impiegano per fare i controlli) e di efficacia (migliore servizio per gli automobilisti che cercano un parcheggio)

Verona – progetto per la gestione del traffico realizzato che prevede l’installazione di 160 impianti semaforici che fanno scattare il verde quando le ambulanze in codice rosso giungono a 100 metri di distanza, grazie alla costante connessione tra le centrali operative comunali e il 118. Tra i benefici, l’efficacia quali la riduzione del tempo di pronto intervento e la possibilità di salvare più vite umane.

Milano – progetto nel campo della raccolta rifiuti che prevede l’installazione di 15.000 cestini intelligenti per il controllo a distanza del livello di riempimento e l’ottimizzazione dei percorso dei camion per la raccolta, con impatti in termini di efficienza (minori tempi e costi necessari per la raccolta) e di efficacia (maggiore attenzione al decoro urbano e minore intralcio al traffico grazie alla riduzione del numero di fermate necessarie)

Nonostante prevalgano ancora progetti portati avanti in modo indipendente e non coordinato, ci sono diversi comuni che hanno avviato i progetti condivisi come Brescia dove 26 comuni hanno aderito a una convenzione finalizzata a promuovere strumenti e servizi innovativi, con l’obiettivo di supportare lo sviluppo di servizi smart attraverso la realizzazione di un’unica infrastruttura tecnologica basata su rete LPWA.

UPS: come scegliere le batterie e valutare l’autonomia

I problemi legati alla qualità e alla disponibilità di energia stanno diventando sempre più importanti a causa del ruolo essenziale svolto dai sistemi elettrici e dagli apparecchi sensibili alla qualità dell’alimentazione e alle interruzioni di corrente, in molti campi professionali.

I sistemi di protezione dell’alimentazione, conosciuti come UPS (Uninterruptible Power Supply) o gruppo di continuità, consentono di rispondere alle esigenze di energia di qualità e alta disponibilità. Quando l’alimentazione si interrompe o la corrente subisce degli sbalzi, l’UPS fornisce istantaneamente una riserva di alimentazione a batterie proteggendo dai picchi le apparecchiature collegate.
Possiamo quindi sottolineare due vantaggi:

  1. fornire autonomia al verificarsi di un blackout
  2. pulire la corrente in ingresso da possibili picchi di tensione

Come scegliere il modello giusto

BlackoutPer scegliere l’UPS giusto è necessario valutare diversi fattori. Non tutti gli UPS sono uguali, non tutti proteggono allo stesso modo e soprattutto è bene valutare quali e quanti saranno i dispositivi connessi, in modo calcolare il giusto dimensionamento. È necessario comprendere quali apparecchiature vanno proteggere, per quanto tempo, calcolare la giusta potenza necessaria.

Bisogna tenere in considerazione un importante aspetto: le apparecchiature elettroniche sono caratterizzate da una massima potenza nominale (Watt) e una massima tensione nominale (VoltAmpere). I Watt si riferiscono alla massima potenza assorbita dall’apparecchiatura, mentre i VoltAmpere rappresentano il prodotto della tensione applicata alle apparecchiature per la corrente assorbita da tali apparecchiature. Gli UPS indicano la loro capacità in VoltAmpere (VA).

Il rapporto tra W e VA viene detto fattore di potenza viene espresso con un numero (ad es. 0,8) o una percentuale (ad es. 80%). Per il dimensionamento di un gruppo di continuità, il fattore di potenza è fondamentale.

Le batterie sono un elemento fondamentale

UPS attivoLe batterie sono il cuore di un gruppo statico di continuità, un sistema con batteria non efficiente è del tutto inutile ai fini della protezione dei carichi critici. Sono, dunque, l’elemento indispensabile dell’UPS, ma anche il più delicato. Possono essere danneggiate da una carica eccessiva, da una scarica troppo prolungata. Inoltre, si consumano con l’utilizzo e una temperatura troppo alta ne riduce drasticamente la vita attesa.

Per scegliere la soluzione più adatta alle esigenze, il primo passo è considerare i dispositivi da collegare e sommare i Watt di ciascuno di essi, il secondo valutare la durata dell’autonomia espressa in minuti. Per poter conoscere la giusta potenza è necessario effettuare il calcolo da VA in Watt.

La durata della batteria è espressa in minuti calcolata su un assorbimento vicino al massimo gestibile da quell’UPS. In condizioni differenti, ad esempio con un carico del 50% o inferiore, la durata della batteria sarà superiore. Quindi in base a ciò che viene collegato è possibile estendere l’autonomia.

Arrivano le UPS Easy Stories

Per guidare gli installatori elettrici è nata UPS Easy Stories, una video-serie che racconta come la scelta del corretto gruppo di continuità possa rappresentare un fattore di successo.

In questo primo video Mauro Valentini, UPS Business Development di Schneider Electric, analizza le caratteristiche fondamentali che un installatore deve considerare per individuare la batteria della giusta capacità.

Continuate a seguire il canale video di Schneider Electric Italia per restare aggiornati sulle prossime novità: la prossima puntata sarà infatti dedicata alla normativa CEI EN 62040-3 che ne classifica le diverse tipologie.

La gamma Easy UPS è disponibile nelle versioni:

EASY UPS SRVS, dedicato alle esigenze delle piccole e medie imprese;

EASY UPS 3S (trifase), pensato per i Data Center di piccole-medie dimensioni e altre applicazioni aziendali critiche;

Easy UPS SRVS a lunga autonomia, in grado di utilizzare fino a 5 moduli batteria esterni per prolungarne l’attività lavorativa.

Videosorveglianza e PA: come è cambiata la sicurezza

Videosorveglianza per proteggere persone, beni e territorio: il nostro Paese sembra aver compreso l’importanza di questa risorsa tecnologica nella sicurezza pubblica e privata. Un supporto che supera la semplice idea di controllo, entrando a far parte di un sistema collaborativo su più fronti.  Vediamone gli interessanti risvolti in un contesto promettente ma delicato come la pubblica amministrazione italiana.

Cosa fa un sistema di videosorveglianza?

Grazie alle moderne tecnologie video, amministrazioni e forze dell’ordine sono in grado di prevenire eventi criminali o ambientali giungendo a una risoluzione che richiederebbe normalmente molto più tempo.

Ecco cosa è possibile ottenere con buon sistema di videosorveglianza:

Da qui l’esigenza di coniugare le più recenti normative alle finalità della moderna concezione di sicurezza. Se ne è parlato a Secsolutionforum 2019, la giornata di formazione per professionisti del settore e PA promossa il 9 maggio a Montesilvano (Pescara).

Scenari normativi: Patto per la Sicurezza

Tra gli argomenti a favore della videosorveglianza in ambito pubblico, certamente l’entrata in vigore del Patto per la Sicurezza. Le amministrazioni più attente possono infatti predisporre una valutazione sull’impatto territoriale della videosorveglianza, redigere un progetto ad hoc ed entrare nella graduatoria degli enti con diritto alla sovvenzione statale.

Da parte del Governo, riguardo ai comuni interessati viene preso in considerazione anche l’indice di criminalità, per dare la precedenza alle realtà più problematiche.

Le PA cambiano punto di vista, o quasi

Sul fronte tecnologico tutto bene, spesso però la videosorveglianza intelligente e i droni ipertecnologici non bastano a garantire più sicurezza ai cittadini. Il monitoraggio video si rivela vincente solo quando correlato a un’adeguata presenza di risorse umane sul campo.

Anche se comuni e altri enti installano validi sistemi di segnalazione, occorre avere a disposizione un numero sufficiente di agenti capaci di fronteggiare ogni evenienza. Altrimenti, purtroppo, la videosorveglianza rischia di trasformarsi in cura palliativa per una malattia difficilmente gestibile.

Cogliere le opportunità di business della videosorveglianza

Al di là di queste ultime considerazioni “sistemiche”, il settore della videosorveglianza per la pubblica amministrazione rappresenta un grande potenziale di business per i professionisti della sicurezza.

Vediamo perché: le aziende che investono in videosorveglianza possono ottenere crediti di imposta e vantaggi fiscali condividendo con gli enti locali ogni impianto; l’installatore deve cogliere questa importante occasione, aggiornarsi su normative e tecnologie e diventare “imprenditore” della videosorveglianza.

Le realtà che comprenderanno i vantaggi di questa sinergia sulla videosorveglianza, legata alla sicurezza di persone e territori, contribuendo al rilancio di molte zone colpite dalla crisi.

Energia rinnovabile rallenta la sua corsa

Dopo quasi vent’anni di crescita continua, le energie rinnovabili hanno subito un’inattesa battuta d’arresto: nel 2018 hanno aggiunto la stessa capacità del 2017. Questo solleva alcune preoccupazioni circa il raggiungimento degli obiettivi climatici a lungo termine.

Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), infatti risulta che la nuova capacità netta da fotovoltaico, eolico, idroelettrico, bioenergia e altre fonti energetiche rinnovabili è aumentata di circa 180 GW nel 2018, un valore pari a quello dell’anno precedente.

Le energie rinnovabili giocano un ruolo importante per il raggiungimento degli obiettivi di contenimento delle emissioni globali e per raggiungere quanto indicato negli accordi di Parigi è necessario un aumento della capacità di energia rinnovabile di oltre 300 GW in media all’anno nel periodo 2018 – 2030.

grafico trend energie rinnovabile

Dall’analisi IEA si evince che gli sforzi fatti fino ad ora non sono sufficienti, lo scorso anno le emissioni di CO2 legate all’energia sono aumentate dell’1,7%, raggiungendo il massimo storico di 33 Gigatonnellate nonostante una crescita del 7% nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Rinnovabili al di sotto delle aspettative

Il fotovoltaico ha compensato – dal 2015 – la crescita lenta dell’eolico e dell’energia idroelettrica. Ma anche la crescita del solare fotovoltaico si è appiattita nel 2018 con un aumento di soli 97 GW di capacità. Questo è dovuto a un improvviso cambiamento delle politiche di incentivazione in Cina per contenere i costi e affrontare le sfide dell’integrazione della rete. La Cina ha aggiunto 44 GW di solare fotovoltaico nel 2018, rispetto ai 53 GW del 2017.

grafico diverse energie rinnovabili

Nonostante il rallentamento del fotovoltaico, la crescita è rimasta stabile negli Stati Uniti grazie a una più rapida espansione dell’eolico onshore; mentre nell’Unione Europea, in Messico, Medio Oriente e Africa abbiamo assistito ad un aumento che ha in parte compensato il rallentamento Cina.

La Cina – nonostante il rallentamento – rappresenta quasi il 45% del totale di aumento di capacità dell’elettricità rinnovabile con una crescita dell’energia eolica e un rallentamento dell’idroelettrico. In Europa, invece il settore eolico ha subito un rallentamento.

L’espansione della capacità rinnovabile ha accelerato in diverse economie emergenti e nei paesi in via di sviluppo del Medio Oriente, del Nord Africa e di alcune zone dell’Asia, soprattutto per eolico e solare fotovoltaico grazie a un calo dei costi.

È necessario che i governi accelerino la crescita delle fonti rinnovabili attraverso politiche intelligenti, con strategie a lungo termine e con un focus sull’integrazione nei sistemi energetici in modo economicamente vantaggioso e ottimale. L’abbassamento dei costi e la competitività delle rinnovabili consentono di accelerare gli investimenti in un portafoglio globale di tecnologie, efficienza energetica, stoccaggio.