Energy storage ed eolico offshore al centro della transizione energetica green

Energy storage ed eolico offshore si sono trasformate da outsider a protagoniste della transizione energetica. A evidenziare il loro nuovo ruolo è un’analisi di Bloomberg New Energy Finance che sottolinea questa inversione di tendenza: da immature e costose, fino a pochi anni fa, ora sono al centro della transizione energetica a basse emissioni di CO2. “Non solo: hanno visto nell’ultimo anno guadagni spettacolari in termini di competitività a livello di costi”, sottolineano gli analisti BNEF.

confronto globale eolico fotovoltaico storage

Confronto globale: eolico, fotovoltaico e storage

Eolico, storage e fotovoltaico: competere con i fossili è possibile

L’analisi parte dai dati: il costo dell’energia elettrica per le batterie agli ioni di litio è calato del 35% a 187 dollari per MWh dalla prima metà del 2018. Nel frattempo, il valore di riferimento LCOE (levelized cost of energy, costo totale della produzione di un MWh di elettricità da un nuovo progetto) per l’eolico offshore è crollato del 24%.

Questa tendenza all’abbassamento dei costi riguarda altre fonti rinnovabili. L’energia dal vento onshore e il fotovoltaico, rileva ancora Bloomberg NEF, sono divenuti anche più economici, sempre guardando al LCOE: i rispettivi progetti di realizzazione avviati all’inizio del 2019 hanno raggiunto un costo di 50 e 57 dollari/MWh, in calo del 10% e del 18% rispetto ai dati equivalenti di un anno fa.

Elena Giannakopoulou, responsabile economia energetica di BNEF, ha mostrato quanto eolico offshore e storage energy abbiano guadagnato terreno, “la nostra analisi mostra che LCOE per MWh per l’eolico onshore, il solare fotovoltaico e l’eolico offshore sono diminuiti rispettivamente del 49%, 84% e 56% dal 2010. Quello per lo stoccaggio delle batterie agli ioni di litio è diminuito del 76% dal 2012, sulla base dei costi di progetto recenti e dei prezzi storici delle batterie”.

Il dato più eclatante di questo aggiornamento per il primo semestre 2019 è la riduzione dei costi delle batterie agli ioni di litio che “stanno aprendo nuove opportunità per loro di bilanciare un mix di generazione pesante e rinnovabile”, rilevano gli analisti, spiegando che le batterie installate insieme a progetti solari o eolici stanno iniziando a competere con la generazione a carbone e a gas, in molti mercati e senza sovvenzioni, per la fornitura energetica quando la rete ne ha effettiva necessità.

Eolico e energy storage insieme, i progetti ci sono

La fame energetica che si registra nel mondo, sempre più forte, trova e troverà sempre più soddisfazione nelle fonti rinnovabili. L’eolico offshore, in particolare, sta vivendo un momento di grande crescita: lo conferma anche lo studio Global Industry Analysis, basato su 2018-2024, secondo cui la capacità crescerà superando gli 81 GW fino al 2024, raggiungendo un tasso di crescita annuale composto (CAGR) superiore al 25% nel periodo considerato.

Insieme alle tecnologie per accumulo, il ruolo dell’eolico offshore può diventare ancora più interessante. Forbes ricorda a proposito che l’anno scorso è stato sviluppato con successo il primo sistema di storage al mondo con una capacità di 1,25 MW per immagazzinare l’energia del parco eolico galleggiante scozzese Hywind. Analoghi progetti si stanno attuando nel Massachusetts, dove si sta cercando di aggiungere 55 MWh e 110 MWh di capacità di accumulo di energia collegata a un parco eolico a 15 miglia dalla costa del Martha’s Vineyard. “Questo sviluppo dovrebbe ridurre i prezzi dell’elettricità di 158 milioni di dollari all’anno nel Massachusetts” segnala.

Cosa succede a una smart home quando non c’è corrente?

Abbiamo visto in un recente articolo che una smart home è sì dipendente da internet per funzionare al meglio, ma che comunque l’assenza di una connessione costituisce una limitazione relativa. Certo, alcuni dispositivi non saranno operativi al 100% o non saranno in grado di compiere alcune delle operazioni per le quali sono stati progettati, ma complessivamente saremo in grado di godere di buona parte dei benefici di una casa smart.
Ma cosa succede invece quando manca la corrente? Non solo dal punto di vista di ciò che non potremo fare con i nostri dispositivi, ma soprattutto dell’impatto che l’assenza di energia elettrica può avere sulla nostra capacità di vivere la casa.

Cosa succede quando non c’è corrente?

interruzione corrente elettricaInnanzitutto diamo per scontato che la casa non sia attrezzata con un UPS: si tratta di un dispositivo a batterie – talvolta con un generatore esterno – che interviene per permettere la continuità di funzionamento di dispositivi, macchinari e attrezzature. Vengono ovviamente installati in edifici la cui attività non può essere interrotta (come ospedali, strutture adibite alla gestione delle emergenze, server farm ecc.).
Tipicamente in una abitazione gli UPS sono limitati a semplici pacchi batterie ai quali è connesso il computer, utile per evitare che sbalzi di tensione o blackout ne guastino i componenti.
Tutto il resto (come illuminazione, elettrodomestici, caldaia, allarme e telecamere) non dispongono di protezione dovuta all’interruzione di corrente.
Ecco quindi quali sono i limiti (e i problemi) che nascono in una smart home quando manca la corrente!

Allarme, telecamere, serrature, videocitofono e sensori vari

Gli impianti antifurto generalmente integrano una batteria nella sirena che interviene in caso di mancanza di corrente: questo perché si presuppone che un potenziale intruso possa “tagliare i fili” per rendere inutilizzabile l’allarme. Per questo, quando per qualsiasi motivo si interrompe l’erogazione della corrente in un intero quartiere o in una città, cominciano a suonare gran parte delle sirene collegate agli allarmi degli appartamenti.

Antifurto per casaA parte questo, in casa i sensori a batteria (come quelli che verificano l’apertura di una finestra) continueranno a trasmettere, ma la centralina non sarà in grado di elaborare il segnale: poco male, visto che finché manca la corrente (e la batteria regge) la sirena si starà facendo sentire.

Alcuni allarmi incorporano una piccola batteria tampone che consente l’invio di un segnale tramite scheda GSM (le comuni SIM presenti nei telefoni cellulari) segnalando via SMS o internet l’anomalia: utile se il problema è circoscritto alla propria abitazione (come nel caso un intruso abbia tagliato l’alimentazione per entrare indisturbato nell’appartamento), ma se l’intero quartiere è rimasto senza corrente allora probabilmente lo sarà anche l’antenna del nostro gestore telefonico.

Alcuni sensori di sicurezza, invece, sono alimentati solo a batteria: quelli che verificano se c’è un incendio, un allagamento o un accumulo di monossido di carbonio saranno probabilmente funzionanti e segnaleranno un eventuale pericolo attraverso un allarme acustico e visivo (tipicamente un cicalino e una luce rossa lampeggiante).
Per chi dispone di serrature elettroniche, sarà sempre possibile utilizzare la chiave meccanica per bypassare il meccanismo di sblocco ed entrare/uscire di casa senza ulteriori problemi.
Le telecamere, invece, smetteranno di trasmettere i video ripresi finché non tornerà la corrente.

Termostato, caldaia, valvole intelligenti, pompa di calore e climatizzatori

Senza corrente, l’impianto di riscaldamento e raffrescamento non può funzionare. Neppure le caldaie alimentate a gas, poiché ormai sono in gran parte comandate dall’elettronica. Gli unici dispositivi a non risentire dell’interruzione dell’elettricità sono le valvole termostatiche applicate sui caloriferi, che continueranno a trasmettere la temperatura dei vari ambienti a una centralina che, però, non sarà in grado di ricevere ed elaborare i dati. In altre parole, si rimane al freddo (o al caldo).

Illuminazione, tapparelle e lucernari motorizzati

Lucernario motorizzatoNon è un caso se si dice “è andata via la luce” quando non c’è corrente: se si dispone di luci di emergenza in casa (ne esistono di piccole, discrete e compatibili con la maggior parte delle placche in commercio), si accenderanno per rendere meno buia la permanenza senza elettricità.

Per quanto riguarda le tapparelle e i lucernari, può essere utile intervenire manualmente per abbassarle o chiuderli (ad esempio in caso di temporale). Non tutte le tapparelle dispongono di un meccanismo per intervenire manualmente: si tratta di accessori simili alle aste utilizzate per estendere le tende che possono essere infilati in appositi fori nei cassonetti per azionare gli ingranaggi che ne permettono il movimento.

Stesso discorso per i lucernari: se sono progettati per essere azionati anche a mano (e riuscite a raggiungerli: spesso sono posizionati molto in alto), sarà sufficiente sbloccare il meccanismo e abbassarli.

Elettrodomestici e prese smart

Qui, purtroppo, c’è ben poco da fare: tutti gli elettrodomestici sono alimentati dall’elettricità, senza la quale non funzionano.
Si salvano le radio a batterie e i vecchi piani cottura a gas (entrambi poco smart). Potete prepararvi un the e ascoltare i programmi in FM finché non torna la corrente.

Smart speaker e assistenti digitali

Alexa e Google Home funzionano solo se i relativi dispositivi sono alimentati e connessi a internet: niente corrente, niente “assistenti intelligenti”.

Climatizzatori portatili Dolceclima Air Pro a basso impatto ambientale

Olimpia Splendid lancia i nuovi climatizzatori portatili Dolceclima Air Pro: potenza, eleganza, tecnologia e un “cuore” in R290, il gas refrigerante 100% naturale.
Linee pulite, ma rigorose, capaci di adattarsi facilmente agli stili architettonici più moderni, frutto della collaborazione con lo studio italiano EMO Design. Tecnologia e design anche per il display touch a sfioro per una user-experience di ultima generazione.

Dolceclima Air Pro: elevata efficienza in 3 modelli

Disponibile in 3 diversi modelli, Dolceclima Air Pro si caratterizza per una super potenza refrigerante, grazie alla tecnologia Pro Power. Nei modelli 14 e 14 HP arriva fino a 3.52 kW per il massimo delle prestazioni e un veloce raffrescamento, capace di regalare comfort anche a quelle zone geografiche con elevate esigenze di climatizzazione.

Il modello 13 A+ si distingue per l’alta efficienza, posizionandosi in classe energetica A+ con consumi ridotti fino al 15% (secondo la normativa EN14511). Un requisito fondamentale per un prodotto che già nasce a ridotto impatto ambientale.

Olimpia Splendid Dolceclima Air Pro 14 HP

Sostenibilità al top con gas refrigerante naturale R290

La gamma Dolceclima Air Pro utilizza il gas refrigerante naturale R290 con il minimo impatto sul riscaldamento globale (GWP = 3), in anticipo rispetto alle normative europee e in linea con la strategia che l’azienda sta perseguendo per la realizzazione di soluzioni efficienti e di basso impatto ambientale.

Grazie alla funzione Eco, il raffrescamento viene regolato in base alla temperatura dell’ambiente, per ottimizzare il consumo energetico.

Anche in versione pompa di calore

Il modello 14 HP è ideale per tutte le stagioni: elevata potenza refrigerante e capacità di riscaldamento fino 2.9 kW in classe di efficienza A+. Attivando la modalità pompa di calore, è possibile utilizzare Dolceclima Air Pro 14 HP anche per sostituire o potenziare il riscaldamento tradizionale. Il flap motorizzato – di cui sono dotati tutti i modelli – consente una gestione precisa del flusso d’aria, per un comfort personalizzato tutto l’anno.

3 anni di garanzia

Fino al 31 dicembre 2019, acquistando un prodotto della gamma Dolceclima Air Pro è possibile attivare gratuitamente l’estensione di garanzia. È sufficiente registrarsi sul sito www.olimpiasplendid.it è Olimpia Splendid aggiunge 1 anno di garanzia per le persone fisiche e le partite IVA, oltre ad assicurare i vantaggi di un servizio gestito dalla propria rete di CAT (Centri di assistenza tecnica) qualificati.

Come realizzare una buona illuminazione industriale

In ambito industriale, come in quello domestico, la luce assume un ruolo e una funzione molto importante e ci sono requisiti a cui un progetto di illuminazione industriale deve necessariamente rispondere. Per comprendere meglio le esigenze, ElettricoMagazine ha incontrato Lizzani, responsabile dell’Ufficio Progettazione Illuminotecnica di 3F Filippi, azienda nata nel 1952 e che è diventata un punto di riferimento nell’ambito dell’illuminazione industriale, in Italia e nel mondo.

Lizzani, responsabile dell’Ufficio Progettazione Illuminotecnica di 3F FilippiNel corso della propria storia l’azienda bolognese ha diversificato la propria offerta, espandendosi agli spazi retail, agli uffici e all’architetturale, ma l’illuminazione degli stabilimenti produttivi rimane il suo principale ambito di riferimento. Forte di una progettazione e realizzazione di apparecchi rigorosamente Made in Italy ha permesso da individuare, spesso anticipandole, le esigenze dell’industria e soddisfare le stringenti normative relative ai contesti lavorativi.

L’azienda ha sviluppato, e continua a sviluppare, corpi illuminanti progettati per incontrare le necessità di ogni impresa, questo ha richiesto una notevole flessibilità, adeguando gli apparecchi già a catalogo, implementandone dei nuovi e, quando necessario, sviluppando soluzioni customizzate.

Come si progetta l’illuminazione industriale

Una buona illuminazione industriale non può prescindere dal dialogo fra il cliente e il fornitore. Dato per scontato il rispetto delle normative vigenti, il progetto richiede infatti un preventivo confronto dalle parti, così che l’azienda ottenga quelle informazioni necessarie a fornire le migliori soluzioni tecniche e progettuali. Non esistono soluzioni standard per tutta l’industria e la progettazione varia a seconda di vari fattori.

Aspetti da valutare assolutamente sono: la tipologia di prodotto realizzato, i macchinari utilizzati, le attività operative degli addetti, fino alle caratteristiche architettoniche delle strutture, le condizioni ambientali e la tipologia di ciclo produttivo.

Se un’azienda, ad esempio, è attiva giorno e notte, tutti i giorni, occorre che le future attività di manutenzione/sostituzione degli apparecchi non comportino l’interruzione dell’attività produttiva. Oppure, se l’operatività richiede anche un controllo visuale della qualità dei prodotti o delle finiture da parte degli addetti, come avviene nei più svariati settori (tessile, navale, automotive…), vanno adottate le sorgenti luminose che meglio favoriscono i quality check, oppure creare strutture ad hoc, per facilitare queste operazioni.

Abbiamo parlato degli elementi progettuali da valutare, ci può raccontare un esempio di illuminazione industriale?

Ne ho individuati due, molto recenti e paradigmatici del nostro approccio alla progettazione della luce industriale. Il primo riguarda lo stabilimento di produzione ceramica Gruppo Del Conca, il secondo quello della Pershing Yacht.

Illuminazione e ottimizzazione dei consumi energetici

stabilimento di produzione ceramica Gruppo Del Conca - illuminazione 3F FilippiIl Gruppo Del Conca per continuare a migliorare l’efficienza e la qualità dei suoi stabilimenti si è affidato a Proteo Srl di Spilamberto per un intervento di ammodernamento dello stabilimento Pastorelli (controllata di Del Conca) a Savignano su Panaro.

Oltre alla parte meramente produttiva a Proteo è stato affidato anche l’intervento sull’illuminazione, in un’ottica di ottimizzazione dei notevoli consumi energetici che solitamente caratterizzano le aziende ceramiche.

Per questo secondo, ma non secondario, aspetto di quello che è risultato come un unico intervento, Proteo – per lo stabilimento di Savignano – ha optato per gli apparecchi a tecnologia LED e interfaccia DALI 3F LINDA e 3F LEM. Le prime (versione LED 2X30W) sono state impiegate nelle aree di magazzino, comprese quelle dove sono ospitate le grandi strutture dedicate alle sabbie, le seconde sono invece state installate nell’area produttiva dell’impianto, compresa quella che ospita i grandi forni a rulli.

Tra le varie versioni adottate di LEM figura anche quella HT (High Temperatures). Il corpo illuminante si distingue dagli altri 3F LEM proprio per la sua tolleranza alle alte temperature. Mentre le altre versioni sono state progettate per funzionare correttamente fino a 55°, quella HT arriva a 70°.

Tra 3F LINDA e 3F LEM il progetto ha previsto complessivamente l’impiego di 539 corpi illuminanti, i quali hanno sostituto gli apparecchi a sorgenti fluorescenti e a ioduri metallici. L’intervento, terminato nel 2017, ha consentito una forte riduzione dei consumi. Questo risultato si somma a quello ottenuto per un’altra struttura del Gruppo Del Conca, il centro logistico a Solignano Nuovo.

stabilimento di produzione ceramica Gruppo Del Conca - illuminazione industriale 3F Filippi

Incrementare la performance energetica e la qualità dell’illuminazione

Il nome Pershing è sinonimo in tutto il mondo di eccellenza italiana nel campo della nautica. Visto il prestigio di questa azienda del Gruppo Ferretti, il progetto illuminotecnico sviluppato nello stabilimento di Mondolfo (Ancona) per noi è stato tra i più stimolanti.

La commessa ha previsto un intervento integrale sull’illuminazione di due aree produttive, per incrementare la performance energetica e migliorare la qualità dell’illuminazione. In questo intervento abbiamo impiegato il corpo illuminante 3F LEM 3-210 Ampio, un apparecchio sviluppato in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna.

illuminazione indistriale 3F Filippi per gruppo pershing

La scelta si è rivelata vincente, in quanto ha permesso di migliorare ogni performance, pur adottando un minor numero di sorgenti. A illuminare le due aree produttive erano installate ben 420 apparecchi a ioduri metallici da 430 W l’uno, in seguito all’intervento, ne sono stati installati circa la metà: 209. Vista la migliore resa, i 3F LEM 3-210 Ampio sono stati collocati a “spina di pesce” lungo i binari preesistenti nelle aree produttive, con un incremento dei lumen offerti pari al 5% e un calo complessivo dei consumi annui di circa 512 kWh (da 705 a 193). Per quanto importanti, i consumi non sono però l’unico elemento che viene valutato da un’azienda come Pershing, quando si seleziona un progetto illuminotecnico.

illuminazione indistriale 3F Filippi per gruppo pershingL’altissima precisione necessaria in ogni fase produttiva, dall’assemblaggio dei motori alla creazione degli interni rende fondamentale una illuminazione uniforme, che permetta agli addetti di lavorare con la massima cura di ogni singolo dettaglio.

Anche sotto questo punto di vista, la soluzione proposta ha soddisfatto pienamente le aspettative di Pershing, con il mantenimento degli stessi 600 lux medi su piano di lavoro già raggiunti con il progetto precedente e migliorato l’uniformità della luce.

E, sempre per consentire la massima precisione ai tecnici di Mondolfo anche durante la verniciatura delle imbarcazioni, 3F Filippi sta curando il relamping della struttura dedicata a questa attività, andando a incrementare il rendimento degli apparecchi 3F Beta 4x già precedentemente installati, dotandoli di sorgenti LED di ultima generazione, la cui temperatura colore di 6500 K permette di individuare anche le più piccole imperfezioni.

Cosa si intende per rivoluzione energetica personale?

La rivoluzione energetica personale parte dalla possibilità di sfruttare la tecnologia a disposizione per garantire il fabbisogno di energia elettrica, confort, benessere e sostenibilità.
Tutto parte dall’installazione di soluzioni in grado di integrarsi tra loro per un’ottimizzazione dei consumi attraverso energia fotovoltaica, autoconsumo e conseguente efficienza energetica e risparmio in bolletta.

Fronius è in grado di supportare in questa rivoluzione energetica personale grazie alla propria filosofia 24oredisole che ha come obiettivo l’indipendenza energetica. Consiste nel soddisfare il fabbisogno energetico delle abitazioni utilizzando il surplus di energia fotovoltaica autoprodotta, che può essere utilizzata per la produzione di acqua calda e l’alimentazione di veicoli elettrici contribuendo così ad aumentare l’autonomia e a utilizzare al meglio l’impianto fotovoltaico.

La rivoluzione energetica personale va oltre l’energia elettrica e il riscaldamento, infatti per una sostenibilità a 360° è necessario inserire la mobilità elettrica alimentata con energia da fonti rinnovabili.

Tuttavia, per fare il pieno di energia elettrica fotovoltaica, soprattutto per la mobilità elettrica, è un apposito sistema completo composto da impianto fotovoltaico, sistema di accumulo, produzione di acqua calda e la stazione di ricarica domestica per auto elettriche, chiamata wall box.

Ricaricare l’auto con energia green

Ricaricare l’auto con energia greenSe si possiede un veicolo elettrico, è necessario fare il pieno di energia elettrica: tre le opzioni a disposizione.

La più semplice e meno efficace, consiste nel collegare l’auto a una presa elettrica o wall box e sfruttare l’energia disponibile in quel momento. In questo modo però l’utilizzatore spesso aumenta di poco la quota di autoconsumo, la maggior parte dell’energia elettrica proviene dalla rete.

Per caricare la batteria dell’auto elettrica in maniera intelligente, l‘impianto fotovoltaico sul tetto deve essere dotato di un inverter Fronius con gestione energetica integrata e di un wall box compatibile, ossia di una stazione di ricarica domestica. L’inverter segnala al wall box quando è disponibile energia elettrica in eccesso e successivamente la usa per caricare l’auto elettrica. Così facendo è di norma possibile aumentare la quota di autoconsumo di un ulteriore 20%.

La regolazione dinamica della carica (consente di ricaricare l’auto con l’energia elettrica in eccesso disponibile in quel momento) e un sistema integrato di accumulo dell’energia Fronius, consentono di aumentare la quota di autoconsumo fino a quasi il 100% a seconda delle dimensioni dell’impianto e dei consumi. Con questa opzione la gestione energetica invia l’energia elettrica in eccesso prodotta di giorno in una Fronius Solar Battery e la richiama al momento di consumarla per fare rifornimento di energia da fotovoltaico.

Integrando il sistema con un Fronius Ohmpilot, è possibile utilizzare l’energia elettrica in surplus per la produzione di acqua calda.

Focus Pompe di calore – Comfort, sostenibilità ed efficienza energetica

Efficienza energetica e sostenibilità ormai sono un connubio indissolubile, soprattutto quando di parla di edifici. Per realizzare un nuovo edificio o riqualificare energeticamente è necessario lavorare sia sull’involucro sia sugli impianti. Per quanto riguarda quelli termici devono svolgere più compiti: riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria.

Tra le tecnologie più efficienti e sostenibili, troviamo le pompe di calore che sono in grado di assolvere ai 3 compiti:

il tutto senza più avere la necessità di essere legati all’uso di combustibili fossili.

Pompe di calore: una scelta, tanti vantaggi

Per il costruttore – Un’abitazione riscaldata da una pompa di calore consuma meno energia primaria e quindi permette di migliorare la classe energetica dell’edificio. Ciò consente di rivalutare l’immobile ed eventualmente di accedere ad incentivazioni

Per l’installatore – Poter realizzare un unico impianto a pompa di calore per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria significa differenziarsi offrendo un sistema confortevole e con bassi costi di esercizio

Per l’utilizzatore – La pompa di calore permette di ottenere il comfort dei sistemi a combustione coniugato al risparmio energetico e avere un’abitazione moderna ed ecologica

Realizzato in collaborazione con 

logo Daikin

Logo Mitsubishi Climatizzazione

In questo Focus troverete approfondimenti tecnologici, soluzioni e che evidenziano che la tecnologia a pompa si calore sia la soluzione adatta per avere un significativo risparmio energetico e il pieno rispetto dell’ambiente.

Pompa di calore cosa sono e tipologie

Pompe di calore: cosa sono e quando sceglierle

Le pompe di calore rappresentano la scelta adatta per rispondere alle esigenze di efficienza energetica e sostenibilità con un risparmio economico in bolletta e un ritorno dell’investimento grazie a incentivi e agevolazioni.
incentivi e agevolazioni pompa di calore ecobonus

Pompa di calore: quali incentivi a disposizione?

Installare una pompa di calore è conveniente grazie alle agevolazioni fiscali e agli incentivi a disposizione: Ecobonus 65%, detrazioni fiscali 50%, Conto Termico e Superbonus 110%
Altherma 3: la gamma di pompe di calore aria-acqua con gas R32

Altherma 3: la gamma di pompe di calore aria-acqua con gas R32

Facilità di installazione, semplicità di gestione, prestazioni elevate sono alcune delle caratteristiche della gamma di pompe di calore Altherma 3 di Daikin con gas refrigerante R32.
Mercato climatizzazione: crescita a doppia cifra per le pompe di calore

Mercato climatizzazione: crescita a doppia cifra per le pompe di calore

Continua l’affermazione delle pompe di calore, crescita per i sistemi a espansione diretta e idronici: l’indagine statistica Assoclima conferma il buon andamento del settore della climatizzazione.
Pompe di calore Mitsubishi Electric

Pompe di calore, alleate del risparmio energetico e del comfort

Risparmio energetico e comfort: da qui passa il successo delle pompe di calore, ideali per nuove costruzioni e ristrutturazioni come sottolineato da Matteo Refosco, di Mitsubishi Electric.

Energia elettrica: cresce la domanda sostenuta dalle rinnovabili

Cresce la domanda di energia elettrica nel mondo. Lo conferma l’Agenzia energetica internazionale (IEA) attraverso il “Global Energy & CO2 Status Report” secondo cui la richiesta globale ha fatto segnare un +4% nel 2018 quasi il doppio della domanda globale di energia (+2,3%). Le energie rinnovabili, insieme al nucleare, hanno soddisfatto la maggior parte della crescita della domanda. Tuttavia, la produzione da centrali a carbone e a gas è aumentata notevolmente, facendo aumentare del 2,5% le emissioni di CO2 del settore.

Energia elettrica, il peso delle rinnovabili

La domanda globale di energia elettrica nel 2018 è dunque aumentata, raggiungendo i pari a 900 TWh, con una crescita quasi doppia rispetto alla domanda complessiva di energia e la più rapida dal 2010, quando l’economia globale si è ripresa dalla crisi finanziaria. A soddisfare la maggior parte di questo incremento di richiesta elettrica hanno provvedo in buona parte le rinnovabili.

La crescita della produzione di energia rinnovabile ha accelerato al 7% nel 2018, dal 6% nel 2017, e ha soddisfatto il 45% della crescita della domanda globale di energia elettrica”, si rileva nel report, specificando anche come abbia raggiunto livelli record in vari Paesi. Tra questi la Germania, dove per la prima volta la produzione di energia elettrica da sole, vento, acqua e altre fonti green ha superato quella a carbone. Un ottimo riscontro si è registrato anche nel Regno Unito, dove le rinnovabili hanno prodotto il 35% della produzione totale di 335 TWh.

Fotovoltaico, idroelettrico ed eolico rappresentano ciascuno il 30% della crescita della produzione di energia elettrica rinnovabile a livello globale, mentre le bioenergie rappresentano la maggior parte della quota rinnovabile rimanente.

La crescita del solare nel mix elettrico OCSE

A proposito di elettricità, pochi giorni fa la IEA ha pubblicato un’analisi intitolata “Key electricity Trends 2018” focalizzato sull’OCSE, in cui si rileva che la quota percentuale delle rinnovabili nella domanda complessiva è passata dal 17,6% del 2008 al 27,4% nel 2018.

Di questo mix il ruolo più importante è dell’idroelettrico (13,8%), seguito da eolico (7%) e solare (3%). Quest’ultima fonte ha però fatto registrare l’incremento più elevato nel 2018 rispetto al 2017 su tutte le fonti di energia elettrica. Essa è passata da 274 TWh a 325,8 TWh, facendo segnare un +18,9%.

 

Mix energetico paesi OCSE, 2018. Fonte: IEA “Key electricity trends”

Mix energetico paesi OCSE, 2018. Fonte: IEA “Key electricity trends”

A guidare questa crescita sono stati gli Stati Uniti (+18,2 TWh, +25,2%), il Giappone (+12,9 TWh, +21,8%) e la Germania (+6,9 TWh, +17,4%). La maggior parte dei paesi OCSE ha registrato tassi di crescita a due cifre, alcuni addirittura superiori, mostrando la forte spinta in alcuni Paesi a favore di questa tecnologia.

Elettricità: il gas naturale supera il carbone

In generale, si rileva come il gas naturale abbia superato per la prima volta il carbone quale principale fonte di elettricità, rappresentando il 27,4% del mix, contro il 25,4% del carbone.

In generale, la quota più importante in questo incremento di produzione dal 2017 al 2018 proviene dagli Stati Uniti, dove si registra la forte crescita di produzione da fonti non rinnovabili.

Al contrario, la produzione di energia “pulita” sta crescendo rapidamente in Europa, come riflesso degli sforzi politici per decarbonizzare il mix elettrico. Lo stesso vale per l’Oceania, dove la produzione di energia elettrica non rinnovabile è diminuita di 12,4 TWh, soprattutto nel carbone e nel petrolio, mentre la produzione da tecnologie di energia rinnovabile è cresciuta notevolmente (+24,5 TWh).

Data Mining: sfruttare al massimo i dati disponibili

La quantità dei dati memorizzata su supporti informatici è in continuo aumento: pagine Web, sistemi di e-commerce, dati relativi ad acquisti/scontrini fiscali, transazioni bancarie e relative a carte di credito…

Anche i sistemi di automazione degli edifici (BAS) generano ormai un’enorme mole di dati sull’effettiva operatività degli edifici stessi, utilizzando a tale scopo i sensori distribuiti nell’edificio. Oltre ad essere ‘oggetti’ ad alta intensità energetica, gli edifici stanno infatti diventando anche ‘oggetti’ ad alta intensità di informazioni.

Nello stesso tempo, i dati sui consumi energetici possono essere influenzati da molti fattori, come le caratteristiche strutturali, i parametri climatici e ambientali, i modelli di comportamento degli utenti e così via. Questa complessità rende insufficienti i metodi tradizionali per l’analisi dei dati: molte delle informazioni presenti sui dati non sono direttamente evidenti e larga parte dei dati non sono di fatto mai analizzate.

Alla scoperta del Data Mining

tecniche di data miningEntra allora in gioco il Data Mining (DM), che possiamo definire come l’esplorazione e l’analisi, per mezzo di sistemi automatici o semiautomatici, di grandi quantità di dati al fine di scoprire modelli (pattern) significativi. Si tratta di un insieme di tecnologie informatiche sviluppate per scoprire modelli o comportamenti nascosti in grandi volumi di dati.

Gli algoritmi di Data Mining ricavano le regole di associazione analizzando la frequenza dei pattern ‘if / then’ nei dati. Questa analisi può evidenziare comportamenti normali o anomali e correlazioni tra i parametri utili, per esempio, per ottimizzare gli interventi di manutenzione.

Non è solo una questione di analisi dei dati per vedere cosa è successo in passato ed essere in grado di agire in modo intelligente nel presente. Gli strumenti e le tecniche di data mining consentono, infatti, di prevedere cosa succederà in futuro e agire di conseguenza per trarre vantaggio dalle tendenze in arrivo.

I campi di applicazione del Data Mining

Per esempio, la previsione della domanda di energia gioca un ruolo importante per migliorare le prestazioni degli edifici. Ma una previsione accurata richiede l’esame di molti fattori, come le condizioni meteorologiche, gli impianti HVAC, l’involucro dell’edificio, il comportamento degli occupanti e così via. La complessità e l’incertezza di questi fattori aggiungono rendo difficile una previsione accurata utilizzando tecniche convenzionali di analisi dei dati. In questo caso, le tecniche DM possono fare la differenza. Mentre in passato l’analisi veniva comunemente eseguita dal responsabile della struttura, che utilizzava la sua esperienza per interpretare i dati, i metodi di Data Mining possono contribuire a una migliore comprensione del funzionamento degli edifici e a fornire le informazioni necessarie per ottimizzarne le operazioni.

Nello stesso tempo, l’occupazione dell’edificio e il comportamento degli occupanti sono fattori cruciali per una stima corretta dei consumi energetici. Tuttavia, a causa delle loro caratteristiche complesse e della loro incertezza, è difficile analizzare tali fattori e sviluppare modelli di previsione affidabili. Per affrontare questa sfida, si ricorre oggi a modelli basati sul DM utilizzando, per esempio, alberi decisionali.

Altre possibili applicazioni del Data Mining riportate dalla letteratura sono l’individuazione di benchmark energetici, la classificazione dei profili energetici di consumo, la previsione del fabbisogno elettrico di specifici apparecchi elettrici, il tracciamento dei movimenti di persone e oggetti combinando tecniche IoT e DM, l’individuazione delle anomalie del sistema edificio-impianto e la diagnostica delle cause connesse, l’identificazione di strategie operative basate su regole per gli edifici e la caratterizzazione degli occupanti e dell’influenza dei loro comportamento sulla richiesta energetica.

Il Data Mining può aiutare a classificare e segmentare i dati disponibili, ma soprattutto a formulare ipotesi attendibili. Ciò è fondamentale non solo nel campo della Building Automation, ma anche del marketing, della gestione clienti, degli impianti industriali e così via.

Mewa Dynamic: abbigliamento protettivo comodo, pratico e moderno

L’abbigliamento protettivo può salvare la vita, ma è indispensabile che l’indumento sia adatto ai rischi correlati allo specifico ambiente di lavoro.
Mewa ha sottolineato – durante la Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro – l’importanza di essere protetti nel modo giusto e soprattutto che la migliore protezione non è di nessuna utilità se rimane appesa nell’armadio.

Mewa offre consulenza nella scelta dei prodotti specifici grazie alla propria competenza decennale in abbigliamento da lavoro e protettivo, panni tecnici, zerbini, tappeti assorbiolio … e un team di sviluppo prodotti altamente qualificato,
È importante che l’abbigliamento protettivo sia comodo, leggero, pratico per farlo indossare volentieri!

Mewa Dynamic: abbigliamento protettivo

Dynamic_Allround_ChemLa nuova linea protettiva tuttofare Mewa Dynamic segue il movimento ed è esteticamente bella perché assomiglia all’abbigliamento outdoor con dettagli funzionali come tasche e occhielli.
Le etichette riportano i simboli relativi ai rischi dai quali gli indumenti proteggono.
Gli indumenti da lavoro sono infatti diversi a seconda del pericolo per cui sono stati pensati:

A fine 2019, la linea si arricchirà con Mewa Dynamic Elements Plus ideale per chi lavora nella produzione di materie plastiche, nell’industria petrolchimica e per gli autisti di autocisterne grazie alla certificazione EN ISO 11612 per la protezione dal calore e dalle fiamme.