Produrre elettricità e calore con un sistema integrato

Una offerta completa per l’efficienza energetica residenziale, composta da pannelli solari LG top di gamma, sistema di accumulo LG ESS e pompa di calore LG è quella proposta dalla divisione Solar di LG Electronics.

LG, con l’introduzione dei nuovi prodotti, mette a disposizione tecnologie altamente sviluppate, affidabili e sempre più potenti, ideali per la produzione di energia che sia davvero sostenibile.

Performance ottimizzate con i pannelli fotovoltaici

La nuova serie V5 per i moduli solari LG NeON 2 e LG NeON 2 Black, LG NeON R si caratterizza per prestazioni più elevate, maggiore sicurezza dal punto di vista dell’investimento e garanzie sulle prestazioni lineari di almeno il 90,8% di potenza erogata dopo 25 anni.
LG è riuscita a a migliorare la performance dei pannelli bifacciali che hanno ora una potenza di 400 Wp solo sulla parte anteriore dei moduli.

Energy Storage System

ESS Home 8 ed ESS Home 10 sono i nuovi sistemi di accumulo che vanno a completare la gamma apprezzata sul mercato per il modello ESS Home 5.

Gli ESS di LG accoppiati in corrente continua immagazzinano l’elettricità in modo più efficiente rispetto a quelli accoppiati in corrente alternata, migliorandone l’efficacia.

È dotato anche di 3 tracker MPP che generano una corrente alternata trifase, in modo da evitare carichi sbilanciati. Il sistema è dotato anche di uno switch opzionale che può essere installato per far sì che l’ESS possa assicurare l’approvvigionamento di corrente anche in caso di interruzioni elettriche. L’energia solare può essere immagazzinata anche in batterie da 7, 9,8, 14, 16,8 o 19,6 kWh. L’intero sistema è coperto da una garanzia decennale.

Produrre elettricità e calore insieme

LG Home Energy Package è un insieme integrato e completo composto da pannelli solari di LG, dall’Energy Storage System e dalla pompa di calore aria/acqua LG Therma V: un vero e proprio sistema olistico in grado di produrre elettricità e calore a partire da un’unica fonte.

Ecco cosa consuma di più in casa (e come risparmiare)

Quali sono i dispositivi che consumano più elettricità nelle case degli italiani? Un’indagine di ABenergie identifica in frigorifero, lavastoviglie e illuminazione i responsabili di quasi il 50% del costo delle bollette.
Sappiamo però che risparmiare riducendo gli sprechi di energia si può, anche grazie alla tecnologia, che consente di conoscere e gestire in modo più consapevole i consumi di casa.

Analizzando i consumi di 1000 famiglie tipo italiane composte da quattro persone, e considerando dei valori medi di utilizzo per elettrodomestico, su classi energetiche medie, emerge come su un valore medio annuo complessivo di circa 2.700 kWh per famiglia, il frigorifero incide con 566 kWh, rappresentando quasi il 21% del consumo totale, seguito da lavastoviglie (400 kWh, circa il 15% del totale) e illuminazione (277 kWh, pari al 10% del totale), mentre lo stand-by di apparecchi ed elettrodomestici porta addirittura a un consumo di quasi 220 kWh!

consumi degli italiani

Più consapevolezza nei consumi

Partendo da queste informazioni, ABenergie ha stimato che sarebbe possibile ottenere un risparmio pari fino al 18% di questi consumi. Utilizzando correttamente il DiCE, sistema IoT (Internet of Things) sviluppato da ABenergie, è infatti possibile acquisire una maggiore consapevolezza dei consumi ed essere più sostenibili.

Grazie a un’interazione basata su semplici movimenti gestuali della mano e attraverso segnali luminosi, infatti, DiCE aiuta e assiste nelle scelte il consumatore: se la luce è verde significa che i consumi risultano nella soglia media, calcolata in base alla stagionalità e alle abitudini di consumo. Quando i consumi aumentano, la luce cambia come un semaforo, fino a diventare rossa lampeggiante nel momento in cui la potenza sta per raggiungere la soglia massima e si presenta il rischio di un blackout.

I 5 consigli per risparmiare

ABenergie ha elaborato 5 consigli per ottenere un risparmio nella bolletta energetica, che evidenziano la vera funzione di KPI energetico del DiCE:

Percezione reale dei consumi degli elettrodomestici – Con DiCE si ha una percezione reale dei consumi, perché si colora di un colore tendente al rosso in un’installazione domestica con potenza disponibile di 3,3 kW.

Analisi dei consumi di stand-by – L’energia consumata nella modalità stand-by dei dispositivi è veramente sprecata e, se non controllata, può arrivare anche al 10-15% del costo della bolletta. Il valore di questo consumo è pubblicato in app e quindi l’utente è in grado di intervenire direttamente sui suoi elettrodomestici spegnendo quelli che effettivamente non gli servono.

Modalità sfida sul risparmio: il colore verde – Sapendo che il colore verde è il consumo minimo della propria abitazione, bisogna cercare di mantenere il DiCE di questa colorazione, spegnendo tutto ciò che non è necessario e arrivando a un risparmio in bolletta.

Pianificazione dei carichi per evitare la disconnessione dalla rete – Spesso capita di attivare più elettrodomestici superando la potenza disponibile. Facendo così scattare l’interruttore principale. DiCE fornisce in tempo reale l’informazione della potenza assorbita, mostrando se è possibile accendere un nuovo elettrodomestico oppure no.

Pianificazione dei carichi in base alle fasce di utilizzo – Nel grafico delle potenze generato da DiCE è possibile visualizzare in che fasce orarie ci sono i maggiori picchi di assorbimento di energia: con questa informazione l’utente è in grado di capire se le sue abitudini sono in linea con la sua offerta, oppure se deve intervenire per modificarle per risparmiare sulla bolletta.

Socomec Mastersys GP4, l’UPS di ultima generazione

Pur avendo esteso considerevolmente nel tempo i suoi ambiti operativi, Socomec continua ad avere negli UPS un prestigioso biglietto da visita, forte di un’esperienza ed affidabilità che viene riconosciuta anche dalla concorrenza la quale utilizza non di rado proprio componenti Socomec all’interno dei suoi prodotti. A rappresentare quest’eccellenza arriva ora la quarta generazione degli degli UPS Mastersys GP4, una combinazione ottimale in termini di adattabilità, semplicità di installazione, efficienza energetica ed affidabilità.

Rispetto alle precedenti, la quarta generazione di Mastersys introduce ulteriori miglioramenti:

Basati su di un’architettura a multiprocessore, gli UPS Mastersys sono inoltre pronti a recepire in pieno le opportunità offerte dal digitale: nascono infatti già predisposti per IoT (acronimo di Internet of Things) e servizi cloud remoti.

Mastersys GP4: i vantaggi dell’architettura a “brick”

La caratteristica più intrigante dei nuovi UPS Mastersys GP4 va ricercata nella loro particolare modalità di assemblaggio con quella che viene definita come architettura a “brick”.

In pratica, l’UPS può venir realizzato su misura per il cliente grazie alla possibilità di configurarlo in modo diverso inserendo questo o quello dei numerosi “mattoncini” pre-engignerizzati disponibili. Una flessibilità realizzativa che si accompagna ad affidabilità (la fabbricazione dei brick è standardizzata e semplificata), tempi di consegna rapidi, manutenzione veloce e con rischi minimizzati anche grazie all’accesso frontale che riduce fino a 5 volte il tempo medio dell’eventuale riparazione.

Architettura Brick Socomec

Mastersys GP4 permette un’installazione facilitata grazie a caratteristiche come la densità di potenza aumentata fino al 36 %, il collegamento in ingresso a quattro o tre fili, la possibilità di gestire una batteria distribuita o comune, nonché un’integrazione ottimale con i gruppi elettrogeni.

Il sistema è inoltre predisposto per le nuove tecnologie di accumulo dell’energia: può ad esempio venire utilizzato con batterie e condensatori agli ioni di litio, grazie al caricabatterie ad alta capacità e profili di ricarica adattabili. L’affidabilità, il fattore critico più importante per qualsiasi soluzione UPS, supera lo standard di mercato: i dati Socomec relativi all’MTBF (tempo medio tra i guasti) sono superiori alle 300.000 ore per i singoli moduli e superiori ai 10 milioni di ore per l’intero UPS.

SoLive UPS e Link-Ups, i servizi di connettività Socomec

La connettività degli UPS Mastersys, così come di moltissimi altri prodotti e soluzioni proposte da Socomec, consente di sfruttare l’ecosistema digitale a loro dedicato ed incentrato sul cloud proprietario. Per il cliente finale c’è adesso a disposizione l’App “SoLive UPS”, scaricabile sia su Google play che su App Store, che permette di monitorare in tempo reale da un semplice smartphone o tablet lo stato del proprio sistema UPS e di segnalare subito agli esperti Socomec eventuali malfunzionamenti.

Link-Ups è invece un prezioso software di servizio che sfruttando la connettività, ad esempio, dei modelli Mastersys, abilita lo staff tecnico di Socomec ad accedere a più di 200 parametri dell’UPS, ricevere notifiche di allarmi ed eseguire una diagnostica remota proattiva periodica. Lo stesso personale specializzato, poi, potrà fornire al cliente finale dei report periodici sulla salute dell’apparato UPS con raccomandazioni per migliorarne il funzionamento.

Servizi connettività Socomec

Un grande futuro attende le Smart City

Se ne parla moltissimo fra gli addetti ai lavori, ancora troppo poco fra la gente comune, ma quello delle Smart City è destinato a diventare nei prossimi anni uno degli argomenti più “invasivi” nella vita di tutti i giorni. Ne è convinto Navigant Research che ha presentato in questi giorni il suo ultimo report sullo sviluppo, impetuoso, di questo settore.

Un successo che parte dal concetto stesso di Smart City, capace di riassumere i molti elementi che determinano l’evoluzione delle infrastrutture, delle attività e dei servizi nel contesto urbano sotto la spinta del progresso tecnologico.

Crescita impetuosa e diffusione omogenea delle Smart City

I numeri, nell’analisi di Navigant Research, parlano chiaro: se nell’anno in corso il mercato tecnologico globale legato alle Smart City viene stimato in 97,4 miliardi di dollari, in appena un decennio (nel 2028) le sue dimensioni sono destinate a triplicarsi raggiungendo un ammontare di 265,4 miliardi di dollari grazie ad un tasso annuale di crescita vertiginoso, pari all’11,8%. Nell’intero lasso temporale preso in considerazione, 2019-2028, il fatturato globale è invece stimato in 1.700 miliardi di dollari.

Smart City Navigant Research

Altro elemento fondamentale è la diffusione omogenea delle Smart Cities a livello planetario. Il mercato asiatico recita attualmente un ruolo predominante soprattutto in virtù dei colossali investimenti nelle infrastrutture urbane che sta effettuando la Cina, ma Nord America ed Europa non sono distanti mentre il concetto di Smart City prende sempre più piede anche nel Sudamerica e nel Medio Oriente.

Efficacia e replicabilità: il successo delle Smart City passa anche e soprattutto da queste due caratteristiche. Per la prima si intende la capacità di risolvere problemi nei contesti urbani, a partire dalle aree critiche, applicando nuove soluzioni tecnologiche. Altrettanto importante la replicabilità, ovvero la possibilità di applicare le “ricette” di successo adottate per una città in ulteriori contesti urbani ottenendo risultati analoghi. Ebbene, questi due elementi stanno contraddistinguendo sempre più il successo della Smart City grazie all’evolversi continuo di diversi fattori.

internet-of-thingsIl dispiegamento rapido dell’IoT (acronimo di Internet of Things) rappresenta indubbiamente un fattore cardine nello sviluppo delle Smart City. Gli esempi sono molteplici. Ad esempio, la creazione di una rete elettrica “intelligente” sta avendo impatti importanti sull’efficienza dell’illuminazione urbana, sui consumi, il monitoraggio e la prevenzione dei guasti. Ed ancora, un impatto analogo dell’IoT si registra sui trasporti e la mobilità grazie all’azione congiunta di automazione e digitalizzazione.

Un ecosistema dove interagiscono pubblico e privato

Un altro fattore che sta sempre più caratterizzando le Smart City è la creazione di un particolare ecosistema dove settore pubblico e privato appaiono integrati come mai in precedenza con l’evoluzione tecnologica che offre l’opportunità di sviluppare nuovi modelli di business e creare piattaforme di ricerca e innovazione.

In questo contesto cambia anche il ruolo dell’amministrazione urbana, non più soggetto passivo di fronte alle nuove tecnologie ma parte attiva nel diffonderle presso i cittadini a loro beneficio.

Navigant Research sottolinea poi come un approccio smart, sostenibile e digitale è ormai divenuto una parte integrante dei grandi progetti urbani, della realizzazione di infrastrutture, dello sviluppo edilizio e dei servizi. A facilitare il compito c’è poi una peculiare caratteristica dei progetti per le Smart Cities, ovvero la loro scalabilità.

Se prima gli interventi importanti nelle aree urbane richiedevano spesso investimenti altrettanti significativi, in termini di risorse, mezzi e uomini, tali da scoraggiarne persino l’attuazione, adesso il quadro sta radicalmente cambiando. La rivoluzione digitale e l’Iot permettono di dimensionare gli interventi nei vari contesti urbani coinvolgendo non solo le grandi aziende ma anche realtà più piccole e radicate nel territorio.

Comandi digitali: come dare voce alla domotica

Non c’è domotica, nel 2019, senza assistenti vocali. Cosa accadrebbe se i dispositivi più celebri diventassero una componente nativa della smart home? La risposta viene dal mercato e dai nuovi comandi digitali di BTicino che integrano Amazon Alexa, insieme a diverse funzionalità IoT, dando ufficialmente voce alla casa connessa.

Una mossa strategica confluita in una serie di comandi digitali polivalenti per i sistemi di domotica MyHome_Up, con estetica Living Now, pronti a rivoluzionare la progettualità impiantistica dei system integrator italiani.

Li abbiamo “sperimentati” in anteprima nello showroom milanese di Abitare In, in occasione del primo compleanno di Living Now.

Cosa significa comandi digitali? La domotica si fa bella e semplice

Innovazione, semplicità ed estetica sono le parole chiave dei comandi digitali BTicino. Obiettivo dell’operazione, rispondere fattivamente alle crescenti esigenze del cliente finale, oggi più consapevole, supportando al contempo l’operato di installatori e progettisti.

Questo attraverso tre importanti implementazioni della proposta Living Now:

  1. design senza placca: icone LED personalizzabili e superficie destinata a una maggiore interazione con l’utente; il sensore di prossimità permette di visualizzare le funzioni quando ci si avvicina al comando;
  2. evolutività e flessibilità: sistemi a portata di cliente finale e possibilità di spostare/ aggiungere comandi e personalizzare via app le funzioni, sempre in massima sicurezza;
  3. assistenti vocali: alla compatibilità con i principali marchi, si unisce l’integrazione di Amazon Alexa all’interno del modulo (due comandi + assistente vocale).

Proprio nel comando voce sviluppato in collaborazione con Amazon risiede a nostro avviso quella ventata “disruptive” che caratterizza ogni passaggio tecnologico epocale.

La smart home chiama, Alexa risponde

Living Now comandi digitali con assistente AlexaTrasformare l’assistente vocale in un dispositivo nativo della casa intelligente: ecco il valore della sfida tecnologica presentata e premiata al CES 2019 di Las Vegas. Un modo elegante e discreto per offrire un apprezzato plus agli amanti di questa innovativa interazione IoT.

Il nuovo comando voce di Living Now consente dunque di controllare la domotica MyHome_Up come mai in passato. In sostanza, gli utenti possono attivare vocalmente le funzioni smart dell’abitazione con comandi diretti o tramite scenari: luci, tapparelle, antifurto, musica e temperatura. Il tutto mentre richiedono all’assistente vocale qualsiasi altra informazione. Qualche esempio? “Alexa, attiva scenario Sono a casa”; “Alexa, che tempo farà domani?”; “Alexa, imposta sveglia alle 7:30”; “Alexa, spegni le luci”.

Semplificare la vita degli installatori

Finora abbiamo parlato dei desideri e delle “mosse” dei clienti finali. Ma i nuovi comandi digitali sono altrettanto semplici da installare? Sì, in quanto posizionati su supporto normale Living Now tramite un frame elettrificato, alimentato da bus domotico, e un modulo di connessione, normalmente installato sul supporto sottostante. I frame elettrificati sono disponibili per scatole da incasso a 3 moduli, per 3 o 4 comandi e a 4 moduli, per 4 o 5 comandi.

Living Now installazione comandi digitali

Inoltre, i comandi digitali possono gestire gli attuatori tradizionali MyHome_Up, da quadro o da incasso, o i nuovi attuatori digitali da 1 modulo da incasso. Questa innovativa architettura garantisce tutte le funzionalità del sistema integrato anche nella modularità classica a 3 moduli, a ulteriore vantaggio di installatori e utenti.

Soluzione avanzata di video verifica live

VUpoint è la soluzione avanzata di video verifica live di RISCO Group dotata dell’esclusiva tecnologia P2P che abilita installazioni plug&play e pensata per supportare i sistemi di sicurezza professionali e smart home integrati nel Cloud RISCO.

La linea VUpoint è stata di recente arricchita di 6 nuove telecamere, per un totale di 9 modelli – Bullet, Bullet Varifocal Motorizzata, Dome, Dome brandeggiabile da tavolo, Eyeball e Cube – da interno o da esterno, con possibilità di connessione PoE, WiFi e Lan, per rendere l’installazione adatta a ogni ambiente e garantire livelli di sicurezza e praticità senza eguali, indirizzando così le esigenze di utenti residenziali e aziende.

L’infrastruttura cloud abilita notifiche, trasmissione di video e immagini e assicura ridondanza di archiviazione facendo leva su avanzate garanzie di sicurezza e privacy, oltre a offrire un doppio livello di protezione che utilizza una cifratura dei dati sofisticata e credenziali di accesso variabile, che esclude la possibilità di accedere alle telecamere se non esplicitamente autorizzati.

Inoltre, VUpoint è collegabile con tutte le centrali dell’azienda connesse al Cloud e permette agli utenti la gestione attraverso la App iRISCO, disponibile per iOS e Android.

A breve saranno disponibili anche NVR P2P VUpoint, a completamento dell’offerta della gamma.

I plus di VUpoint

Livello di sicurezza elevata e possibilità di visualizzare immagini video (video verifica) dal vivo attraverso l’app per smartphone iRisco o tramite l’applicazione web

Videosorveglianza sotto la lente: come evolve?

Il mercato della videosorveglianza è uno dei più dinamici e variegati. Sono necessarie competenze e professionalità degli esperti e prodotti e soluzioni innovativi e di elevata qualità per risultare competitivi e affidabili.
Come sta andando il mercato della videosorveglianza in Italia? Ne abbiamo parlato con Ivan Castellan branch manager RISCO Group Italia, azienda che offre un’ampia gamma di soluzioni di sicurezza per progettare installazioni di ogni tipo e dimensione.

Videosorveglianza e sicurezza: i dati

Ivan Castellan Risco GroupOltre metà dei professionisti della sicurezza (56%) ha registrato negli ultimi dodici mesi un deciso aumento nella richiesta di soluzioni video: questo è il dato principale emerso della survey di RISCO Group focalizzata sulle soluzioni di videosorveglianza e video verifica rivolta agli installatori.

Quello della sicurezza è un comparto in crescita – come conferma il rapporto promulgato da ANIE Sicurezza lo scorso novembre – che segna +5% e arriva nel 2017 a raggiungere i 2.5 miliardi di euro in Italia. Sempre secondo ANIE, uno dei fattori trainanti – in linea con l’indagine condotta da RISCO – è rappresentato dagli impianti di videosorveglianza, che registrano una crescita a doppia cifra (+10%), grazie anche alle evoluzioni abilitate dalla tecnologia negli ultimi anni.

Principali trend tecnologici

I trend tecnologici che guidano il settore della sicurezza sono intelligenza, integrazione, convergenza e interconnessione: un sistema di antintrusione oggi va ben oltre la sicurezza stessa. Non si prescinde più da soluzioni integrate tra cui, in primis, spiccano i sistemi antintrusione, di video-verifica/sorveglianza e componenti relative al mondo smart/automazione.

Prodotti e servizi devono essere sempre più integrati e connessi, poiché l’esigenza sempre più diffusa tra gli utenti finali è quella di poter interagire con la propria abitazione attraverso l’esecuzione di comandi e attraverso la possibilità di visualizzare ciò che accade in ogni istante, ovunque si trovino. Tutto ciò è reso possibile dalla diffusione di terminali smart che introducono esigenze e al contempo sempre nuove possibilità e da una tecnologia abilitante sempre più accessibile e pervasiva.

Voi proponete soluzioni sia per gli installatori professionali sia per quelli del settore elettrico. Come si caratterizza la vostra offerta?

La nostra offerta aziendale – RISCO e EL – si differenzia sulla base del core business dell’installatore.

Chi fa sicurezza, e ha un’abitudine quotidiana all’utilizzo e all’installazione di soluzioni di sicurezza, necessita di maggiori opzioni e flessibilità per meglio adattare l’impianto alle richieste dell’utente finale. Contestualmente, chi realizza occasionalmente impianti antintrusione – come nel settore elettrico – ha meno esigenza di personalizzazione e necessita di soluzioni facili e veloci da installare.

In RISCO abbiamo sviluppato linee di prodotto per rispondere alle differenti esigenze. La linea RISCO è pensata nello specifico per il settore professionale, per assicurare una migliore flessibilità e capacità di adattamento alle esigenze dell’utente finale; la linea EL invece – che si distingue per un’installazione semplice e veloce – è il prodotto ideale per il settore elettrico. Entrambe le proposte sono identiche dal punto di vista della qualità, della garanzia e dell’infrastuttura cloud, differiscono invece dal punto di vista funzionale: EL è una scelta a tecnologia solo radio con un approccio alla sicurezza più semplice, intuitivo ed immediato.

Oggi si sente tanto parlare di Internet of Thing e cloud: come entrano in gioco nella vostra offerta?

App IRisco Smart Home e videosorveglianzaL’offerta di RISCO parte dalla realizzazione dell’impianto antintrusione, ma si arricchisce con la possibilità di integrare un sistema di verifica video basato su una piattaforma cloud che permette all’utente, ovunque si trovi, di ricevere in tempo reale sul proprio smartphone una serie di immagini o clip video riferite a un evento di intrusione in corso.

Un ulteriore vantaggio è quello di poter consultare immagini e filmati video degli allarmi anche successivamente, per un tempo predefinito e configurabile dall’installatore in riferimento alla specifica applicazione e, di conseguenza, alla normativa vigente.

Immagini e video risiedono nell’area protetta del cloud dedicata alla specifica utenza e non possono essere manomessi o trafugati dagli stessi intrusi. A ciò si affianca l’offerta Smart Home che permette la realizzazione della casa connessa e integrata e che rende sempre più internet-oriented la gamma RISCO.

Infatti, iRISCO – che consente di gestire la sicurezza e l’abitazione in modo semplice e veloce direttamente dal proprio smartphone grazie all’app per iOS o Android, o via web browser – abilita video verifica di ciò che accade quando si è fuori casa, gestione smart di accessi, luci, tapparelle, prese comandate e termostati.

A proposito di software e di rete il pensiero corre anche a un altro tema di attualità: la cybersecurity. Come la affronta RISCO Group?

Pioniera nello sviluppo e nella commercializzazione di soluzioni basate su Cloud, la sicurezza informatica è sempre stata di primaria importanza per RISCO. Proprio per questo motivo, l’azienda ha deciso di affidarsi – a partire dal 2014 – ad Azure di Microsoft, piattaforma aperta e flessibile che abilita servizi innovativi e offre livelli di sicurezza, protezione di dati e privacy senza precedenti, oltre a garantire la massima trasparenza, scalabilità e conformità alle regolamentazioni in essere e agli standard di mercato.

Inoltre, RISCO dispone un team interno di sicurezza che testa costantemente la sicurezza del nostro sistema per verificare possibili debolezze o falle nel sistema.

Una sua riflessione sulle necessità formative del comparto

Il mercato della sicurezza è in costante evoluzione e sta sempre più interessando anche aziende competitor provenienti da ambiti completamente diversi da quello della sicurezza professionale, per questo riteniamo importante fare educazione.

risco stars programma fidelizzazione installatori di Risco GroupIn questo scenario, consapevole del ruolo chiave degli installatori, RISCO ha deciso di investire nelle attività di formazione – e informazione – per consolidare il proprio canale di professionisti della sicurezza e per rendere la loro assistenza sempre più qualificata e di conseguenza indispensabile. È importante che l’installatore sappia trasferire il valore aggiunto di una soluzione di sicurezza professionale per permettere all’utente finale di fare scelte consapevoli.

A supporto delle competenze professionali dei propri installatori e distributori, RISCO mette a disposizione il programma Stars con moduli formativi e certificazioni, sia tecniche sia commerciali, che si avvalgono di video, tutorial e differenti presentazioni sulle soluzioni RISCO. Le certificazioni sono tutte disponibili online nel Portale Stars e rappresentano un elemento chiave per la formazione e il costante aggiornamento dei partner.

Monitoraggio dell’isolamento per reti non collegate a terra

La continuità del servizio è un requisito operativo essenziale delle reti di alimentazione. L’impianto deve essere conforme a obblighi specifici per la protezione delle persone e dei beni.

I requisiti di sicurezza prevedono l’utilizzo di dispositivi di protezione che entrino in funzione in caso di rischio di interruzione dell’alimentazione con conseguente indisponibilità, anche parziale, del sistema di distribuzione.
Un’eventuale interruzione dell’alimentazione comporta rischi rilevanti:

Un sistema di messa a terra IT (con neutro isolato) – sistema di distribuzione non collegato a terra – consente di mantenere la continuità del servizio sull’installazione in caso di guasto di isolamento.

Che cosa prevedono le norme?

I sistemi IT rientrano in diversi standard:

Tali norme indicano chiaramente che, con i sistemi di messa a terra IT, l’impianto deve essere isolato da terra oppure collegato a terra con un’impedenza sufficientemente elevata.

In caso di un primo guasto a terra, la corrente di guasto risulta molto bassa e non è necessaria l’interruzione dell’alimentazione. Un secondo guasto provocherebbe invece l’intervento delle protezioni (interruttore magnetotermico): l’installazione di un controllore permanente di isolamento (CPI) permette di indicare il manifestarsi del primo guasto a terra. Questo dispositivo deve azionare un segnale sonoro e/o visivo.

La soluzione è Vigilohm

La gamma Vigilohm di controllori di isolamento di Schneider Electric è la soluzione ideale per impianti IT con un’ampia gamma di possibilità in funzione del tipo di rete da controllare. Vigilohm garantisce la conformità con gli standard IEC internazionali.

Questa soluzione efficace e affidabile consente di:

Il controllore di isolamento Vigilohm consente di monitorare i dispositivi nel rilevamento e localizzazioni dei guasti e risparmiare tempo e costi operativi nella manutenzione della rete.

Perché scegliere Vigilohm?

Semplice da selezionare grazie a un numero limitato di codici per una protezione su misura.
Semplice da installare su guida DIN o su fronte quadro
Semplice da configurare – Le impostazioni predefinite di fabbrica rispondono all’80% delle esigenze
Semplice messa in servizio in pochi secondi. Inoltre lo schermo presente sull’apparecchiatura consente di verificare che i collegamenti effettuati siano corretti

Vigilohm: semplice da selezionare, installare, configurare e mettere in servizio

Tante applicazioni che richiedono la continuità del servizio

Oltre ad ospedali e settore navale dove l’isolamento della rete è obbligatorio in certe aree, il sistema IT a neutro isolato viene utilizzato quando l’indisponibilità del sistema di distribuzione può implicare un rischio legato alla mancata produzione o costi d’inefficienza dell’impianto.

Inoltre il sistema IT può essere scelto per aiutare a facilitare gli interventi di manutenzione preventiva e correttiva.

Le canalette TD-HF per il cablaggio sono Halogen free

Nuova linea di canalette per cablaggio Halogen Free TD-HF per Hager Bocchiotti realizzata in materiale molto resistente ABS+PC (miscela di policarbonato, acrilonitrile, butadiene e stirene) che unisce l’elevata lavorabilità dell’ABS alle proprietà meccaniche, resilienza e resistenza al calore del PC.

La linea TD-HF si distingue per la semplicità di cablaggio, infatti le operazioni sono agevolate:

La geometria della base e del coperchio assicura, inoltre, un fissaggio preciso e ordinato.

In colore grigio chiaro RAL 7035, la gamma di canalette TD-HF è disponibile in 15 dimensioni: dalla 25 x 25 mm alla 125 x 75 mm lunghezza 2000 mm, tutte modulo 12,5 mm con feritoia 5 mm.

Massima flessibilità ai picchi termici all’interno del quadro grazie a un range di temperature di esercizio che può variare da -25°C a +90°C

Canalette TD-HF resistenti al fuoco

Dotate di proprietà elettriche isolanti, sono in grado di resistere a una tensione nominale fino a 1000 Vac, in conformità con la norma EN 60695-11-5.

Le canalette TD-HF sono resistenti al fuoco: hanno superato la prova Glow Wire Test alla temperatura di 960°C secondo la norma EN 60695-2-11 e alla propagazione della fiamma secondo la norma EN 60695-11-5 con classe di autoestinguenza UL94 pari a V0. Il materiale testato si spegne autonomamente entro 10 secondi dopo la rimozione del fuoco dal provino.

Infine, la gamma è conforme alla Direttiva Europea DIN EN 45545-2:2015 che specifica i requisiti di comportamento al fuoco dei materiali e prodotti utilizzati sui veicoli ferroviari e certificata dai principali enti certificatori.

Il futuro delle rinnovabili, tra PNIEC e realtà

Rinnovabili in Italia: il PNIEC segnerà davvero il cambio di marcia? Per la prima volta dopo anni di “freno a mano tirato” il documento programmatico del Governo pianifica uno sviluppo piuttosto sostenuto, nell’ordine dei GW, guidato da fotovoltaico ed eolico.

Spianare la strada ai 40 GW di nuova potenza installata previsti entro il 2030 dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, significa tuttavia risolvere le diverse criticità che ancora limitano la diffusione delle rinnovabili. Serve gestire la volatilità dei prezzi, l’accumulo non risulta ancora economicamente competitivo e si fatica a intervenire efficacemente con azioni di revamping e repowering sul parco installato.

La conferma viene dal Renewable Energy Report 2019 dell’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, che auspica nuovi investimenti e iniziative regolatorie che favoriscano il raggiungimento di questi ambiziosi obiettivi.

Renewable Energy Report: la potenza installata nel 2018

Partiamo dalle buone notizie, con i dati 2018 sulle rinnovabili in Italia. La nuova potenza installata è pari a 1.162 MW: +250 MW e +28% sull’anno precedente. L’eolico fa la parte del leone con 511 MW, superando per la prima volta il fotovoltaico, a quota 437 MW. Seguono l’idroelettrico con 140 MW e le biomasse, ferme a 74 MW.

La potenza da fonti energetiche rinnovabili supera comunque i 54 GW e rappresenta il 45% del parco di generazione italiano, non incrementato nell’ultimo anno da fonti tradizionali.

Cosa chiede il PNIEC alle rinnovabili italiane?

Il PNIEC determina le strategie dell’Italia per il periodo 2021-2030 in merito a decarbonizzazione, efficienza energetica, autoconsumo e generazione distribuita, sicurezza energetica ed elettrificazione dei consumi. Gli sfidanti obiettivi del piano nazionale al 2025 e al 2030 puntano fortemente su eolico e fotovoltaico, per un aumento complessivo del 75% della potenza installata in ambito rinnovabile.
Ecco le percentuali di crescita entro il 2030, in via di approvazione con la bozza del piano governativo:

Segno rosso invece per la bioenergia, unica in flessione al -9% in poco più di dieci anni.

rinnovabili potenza installata Rapporto energy strategy Group

Roadmap della sfida energetica

Passando alla generazione elettrica, il PNIEC prevede un aumento del 65%, per coprire oltre il 55% dei consumi nazionali, stimati in 337 TWh al 2030. Il solare, nello specifico, crescerà con un tasso annuo del +1,5 TWh/anno nel medio termine, accompagnato da circa 900 MW di nuove installazioni. Ma il vero cambio di passo nel fotovoltaico si avrà tra 2025 e 2030: il tasso medio di crescita è destinato a sfiorare i +4,8 GW/anno, mentre la generazione aumenterà, in media, di 7,6 TWh/anno.

Sull’eolico si punta in modo deciso sin dai primi anni: +1,7 TWh/anno di energia prodotta nel periodo 2019-2025 e un aumento medio della potenza installata di +740 MW/anno. Nel secondo periodo si parla di +560 MW/anno per la potenza installata e +1,8 TWh/anno per la generazione.

Come ottenere tutto questo? La bozza del PNIEC indica le seguenti misure:

PNIEC evoluzione generazione elettrica

Direzioni difficili da intraprendere, secondo gli specialisti dell’Energy & Strategy Group, senza nuovi strumenti normativi e sistemici a supporto di questo “boom” rinnovabile più che mai necessario per il pianeta e l’economia italiana.