Come raggiungere l’indipendenza energetica con fotovoltaico e accumulo

Sfruttare l’energia solare per produrre l’elettricità necessaria ad alimentare le apparecchiature è una scelta consapevole per la salvaguardia dell’ambiente, apportando vantaggi come l’indipendenza dai combustibili fossili. L’installazione di un impianto fotovoltaico (FV) permette di rendere autonoma un’abitazione nella produzione di corrente elettrica nelle ore diurne e diminuire l’acquisto di energia dalla rete.

Si diventa, così, produttori di elettricità da fonti rinnovabili.

Il cambio di prospettiva del settore

Fino a ieri acquistare un impianto FV voleva dire ottenere una rendita molto proficua grazie agli incentivi. Nell’epoca del Conto Energia, la logica per configurare l’impianto era utilizzare tutto lo spazio a disposizione (sul tetto o altrove) per massimizzare il proprio investimento, così da ottenere un maggiore incentivo.

Elettricomagazine -indipendenza energetica fotovoltaico Fronius

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Ora quest’approccio non ha più senso e la scelta va commisurata alle esigenze di consumo del cliente, al fine di ottimizzare il suo autoconsumo. La taglia dell’impianto, il fabbisogno dell’utente e la distribuzione dei consumi devono essere proporzionati per garantire un impianto su misura.

Occorre fare leva sulle giuste argomentazioni di vendita:

Da dove partire per installare un impianto fotovoltaico

La bolletta elettrica è la reale fotografia dei consumi e delle abitudini dell’utente: è quindi dall’analisi di questa che deve partire la proposta per un impianto personalizzato.

I nuovi benefici del fotovoltaico sono:

In particolare, la detrazione del 50% per le persone fisiche è diventato uno strumento fiscale non soltanto in chiave ristrutturazione di un’abitazione, ma anche un beneficio di cui può fruire il proprietario di un impianto fotovoltaico nella quota parte al netto degli obblighi di legge (si può detrarre la spesa sostenuta per l’ampliamento dell’impianto).

Analisi dei consumi

Oggi un impianto fotovoltaico deve essere proposto partendo da un’attenta analisi dei consumi effettivi.

Fronius ha sviluppato uno strumento di calcolo che aiuta installatore e committente a valutare la corretta taglia di kW da installare: il Simulatore FV (scaricabile al link: http://froniusitalia.it/). Ne esistono diverse versioni, ciascuna impostata in base alle possibili richieste delle due tipologie principali di committenti (aziende e privati): l’installatore può così proporre svariate soluzioni, come una fornitura con o senza finanziamento, l’integrazione di un sistema di accumulo o di altre tecnologie, ecc.

Produrre e accumulare

Un ulteriore sviluppo che ha portato a creare maggiore interesse sul mondo del fotovoltaico è l’introduzione delle batterie per accumulare il surplus di energia prodotta dal sole.

Fronius Energy Package in casaIn poche parole, un tipico impianto fotovoltaico produce energia elettrica che non viene usata interamente, quella in eccesso e ceduta alle rete elettrica durante le ore di irraggiamento; questo processo si chiama più correttamente “scambio sul posto”.
Ciò che spesso succede, però, è che anche durante la notte si hanno significativi consumi, proprio quando non c’è irraggiamento solare.

Per questa ragione sono nati gli impianti fotovoltaici con batteria per l’accumulo dell’energia elettrica: questi ultimi riescono a sfruttare in pieno la corrente prodotta durante le ore di irraggiamento solare, il tutto collegando l’impianto fotovoltaico a una batteria che è capace di accumulare la corrente da utilizzare durante le ore notturne.
In questo modo, si riesce a coprire addirittura l’80% del fabbisogno energetico giornaliero.

La soluzione full-electric con Fronius

A Fenegrò (CO) i proprietari di una villetta monofamiliare si sono rivolti a un progettista esperto per rendere la loro abitazione indipendente dalla fornitura di gas metano e affidarsi completamente all’energia elettrica.

Con l’installazione di un impianto FV da 13,44 kWp – gestito dal sistema Fronius Energy Package – riescono a soddisfare gran parte del fabbisogno energetico utilizzando solo l’energia solare autoprodotta: durante il giorno gli elettrodomestici, la pompa di calore e il sistema di ventilazione meccanica controllata sono alimentati dall’impianto FV, mentre nelle ore serali è il sistema di accumulo – costituito da Fronius Symo Hybrid 5.0 e Fronius Solar Battery 12.0 – a fornire l’energia elettrica necessaria.

Il costo della bolletta elettrica si è ridotto grazie all’elevato autoconsumo con un grado di autonomia del 70% circa. Monitorando la produzione tramite il portale Fronius Solar.web, i proprietari possono conoscere le performance del sistema e i loro consumi. Questi dati sono fondamentali per chi vuole ottimizzare il proprio autoconsumo: infatti, impostando la funzione Energy Management Relay della scheda Fronius Datamanager 2.0 si possono attivare e disattivare gli elettrodomestici in base al surplus di energia generata dall’impianto FV.

Come dimensionare un sistema di accumulo

Fronius Energy PackageLa scelta più indicata è quella di installare in un primo momento il solo impianto fotovoltaico, dotato di opportuni strumenti di misura dell’energia prodotta. Al termine di almeno un anno di analisi, monitorando flussi energetici e abitudini di vita dell’utente, si riesce a proporre un sistema di accumulo con la capacità più idonea.

Gli inverter Fronius Primo, Fronius Symo e Fronius Symo Hybrid si prestano per questo tipo di misurazioni iniziali perché sono predisposti per la successiva integrazione di un sistema di accumulo (di produttori terzi o a marchio Fronius).

Per chi è già in possesso di tali dati, il calcolo per integrare un sistema di accumulo si basa su una semplice formula: si considera il valore minore tra l’energia ceduta in rete e quella prelevata, dividendolo per i 365 giorni dell’anno; il dato ottenuto può essere identificato come l’energia media giornaliera di cui il cliente necessita da parte del sistema di accumulo.

Un esempio: una abitazione bifamiliare di 200 m2 e un consumo di 4.500 kW/anno, dotata di impianto FV di 4 kW che produce circa 4.000 kWh anno di cui:

Si calcola il valore minore fra 2600 e 3100, diviso 365. Si ottiene così 7.1 kWh di capacità di accumulo della batteria.

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Pulsanti e interruttori con connettori M12 e interfacce USB 3.0 e RJ45

La complessità dei cablaggi o la necessità di realizzare alloggiamenti ermetici o personalizzati fa spesso crescere i costi dei pannelli di comando industriali che ospitano pulsanti, interruttori e dispositivi di arresto d’emergenza e dispositivi di segnalazione.

Per questo risulta utile e pratico utilizzare dispositivi come pulsanti, lampade segnaletiche, interruttori di arresto d’emergenza, selettori e interruttori a chiave con connettori standard (come l’M12) e interfacce ampiamente utilizzate nell’industria (come USB 3.0 e RJ45).

Con la propria serie Ramo, la tedesca Rafi offre una gamma che include pulsanti, arresti di emergenza, selettori, interruttori a chiave e lampade di segnalazione con connettori M12 e interfacce USB 3.0 e RJ45.

Una gamma completa di pulsanti e interruttori

Pulsanti e interruttori serie Ramo di RafiLa nuova serie Ramo include elementi di comando e lampade segnaletiche stand alone convenienti nell’acquisto e facili da installare. Si tratta di prodotti completamente autonomi, che non necessitano di alloggiamenti aggiuntivi o guarnizioni speciali. Immediatamente utilizzabili in modalità plug&play, riducono i tempi di cablaggio delle apparecchiature, contribuendo a prevenire eventuali errori.

Grazie all’alloggiamento monoblocco completamente chiuso e al collegamento tramite connettore circolare M12, pulsanti, interruttori di arresto d’emergenza, selettori, interruttori a chiave e lampade segnaletiche a Led della serie Ramo possono essere installati in aperture di incasso da 22,3 mm o 30,3 mm senza guarnizioni aggiuntive. La staffa di montaggio a 90° Ramo Edge, che si adatta anche a guide profilate da 40 mm, consente di montare rapidamente questi componenti.

A seconda della tipologia, la profondità di incasso degli elementi di comando varia da 30,2 a 36,4 mm. Per il collegamento in spazi ristretti, i dispositivi sono disponibili con connettore M12 con uscita cavo angolata. Ruotate di 135°, queste uscite cavo consentono di ottenere un’elevata densità di installazione.
I pulsanti sono disponibili con superficie completamente illuminata, e possono essere etichettati in modo personalizzato utilizzando il sistema Flexlab.

Nuova illuminazione a LED di Rozzano: ecologica e di qualità

Nuova illuminazione a LED con oltre 5 mila corpi illuminanti gestibili in remoto con servizi di telecontrollo per il comune di Rozzano. Iniziata nel 2018 la sostituzione della vecchia illuminazione, oggi è rappresenta il perno di una serie di interventi che puntano a migliorare la vivibilità. L’obiettivo dell’amministrazione comunale era quello di ridurre la spesa energetica offrendo un servizio migliore ai cittadini.

Rozzano, insieme all’installazione dell’illuminazione a LED, ha effettuato altri interventi come la riqualificazione di percorsi pedonali, l’installazione di telecamere di videosorveglianza e la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali.

Illuminazione a LED: sicurezza e sostenibilità

Illuminazione a LED Disano per il comune di Rozzano 2Per la nuova illuminazione pubblica, Disano Illuminazione ha fornito diverse tipologie di apparecchi LED per illuminazione stradale e arredo urbano.

Tra questi Sella, un apparecchio progettato per la sicurezza di automobilisti, ciclisti e pedoni che ha innalzato gli standard richiesti per illuminare le strade, gli incroci e i passaggi pedonali.

La sostenibilità e è garantita dall’utilizzo di sorgenti LED e dalla possibilità di gestire l’illuminazione con sistemi di controllo che consentono di modulare il flusso luminoso garantire la luce necessaria senza sprechi energetici. Disponibile in diverse versioni, Sella risponde alle esigenze di illuminazione di strade, piazze, incroci, passaggi pedonali, piste ciclabili.

Garda è il sistema a LED che si distingue per la forma in grado di ottimizzare il funzionamento dei LED con la giusta dissipazione del calore e la migliore distribuzione della luce. Disponibile in diverse potenze con ben cinque tipi di ottica permette di scegliere la massima diffusione della luce o la concentrazione sui percorsi.

Per le aree verdi è stata utilizzato l’apparecchio Vista con sorgente LED.

Come creare facilmente rapporti sulla qualità dell’alimentazione elettrica

PQ EasyReporting è la nuova soluzione di Camille Bauer Metrawatt AG – azienda specializzata nella strumentazione per l’analisi della qualità dell’energia – per la creazione di rapporti di conformità della qualità dell’alimentazione elettrica.

Facile da utilizzare consente di generare rapporti statistici conformi agli standard o a personalizzati direttamente dallo strumento di misura. Il tutti in completa autonomia, senza l’utilizzo di alcun software proprietario.

Come valutare la qualità dell’alimentazione elettrica?

Il problema della qualità dell’energia viene spesso trattato separatamente da altre questioni come il monitoraggio delle prestazioni, la regolazione del carico, la gestione dell’energia o l’automazione energetica. Spesso vengono utilizzati software diversi per l’esecuzione di misure e valutazioni sulla qualità della rete e garantirne la compatibilità è spesso molto difficile se non impossibile. PQ EasyReporting è in grado di risolvere il problema.

I dispositivi di misurazione della qualità della rete PQ3000 e PQ5000 dispongono di una funzionalità basata sul Web per la generazione di rapporti sulla qualità dell’alimentazione, direttamente dal dispositivo di misurazione.

Gli standard statistici conformi alle norme EN50160, IEC61000-2-2, IEC61000-2-4 e IEC610002-12 possono essere selezionati direttamente sullo strumento o esternamente tramite un browser web.

misurazione della qualità dell'energia elettricaI vantaggi di PQ EasyReporting

Turismo sostenibile nella centrale elettrica? Futur-e approda a Porto Tolle

Riqualificare una centrale elettrica abbandonata per trasformarla in un grande villaggio turistico sostenibile: non è un sogno ma il nuovo progetto del percorso Futur-e di Enel dedicato al sito di Porto Tolle.

Cosa significa Delta Farm? Lo dice il nome stesso dell’iniziativa presentata da Enel, Human Company, Regione Veneto e Comune di Porto Tolle: realizzare negli spazi della vecchia centrale un innovativo polo turistico outdoor da 8mila turisti al giorno, nonché un elemento fondamentale del percorso di valorizzazione del Delta del Po.

“La riqualificazione dell’area di Porto Tolle consente di riconvertire, valorizzare e offrire opportunità di sviluppo a un intero territorio – commenta Luca Zaia, presidente della Regione del Veneto –. Ma è soprattutto un’iniziativa che tiene in considerazione la principale risorsa della nostra regione, il turismo, percorrendo una strada sostenibile e innovativa”.

Natura, sport e territorio: la ricetta del Delta Farm

Biodiversità, efficienza e turismo si uniscono concretamente nel villaggio green, caratterizzato da:

esterni-outside Porto Tolle progetto Futur-eCon la firma del preliminare di vendita tra Enel e Human Company, a fine giugno, entrano nel vivo le attività per trasformare Delta Farm in realtà: primo passo, le attività ambientali e la definizione del piano dei lavori propedeutici alla realizzazione della struttura. Anche qui, focus sull’economia circolare, con demolizioni selettive riguardanti le strutture non funzionali alla nuova attività. Inoltre, questi cantieri viaggeranno in parallelo con le attività di costruzione, con l’obiettivo di inaugurare Delta Farm entro la stagione turistica 2023.

Futur-e, un progetto guidato da Enel per la riconversione green delle strutture dismesse, a supporto della transizione energetica italiana

Perché Futur-e

Avviato nel 2015, Futur-e di Enel punta a riqualificare insieme alle comunità locali i siti di 23 centrali termoelettriche e di una ex area mineraria ormai chiusi o in via di dismissione. Un percorso nato per accompagnare la transizione energetica verso le fonti rinnovabili, assegnando un nuovo valore condiviso ai luoghi che hanno fatto la storia del settore.

Puntando su turismo green, innovazione e valorizzazione del territorio, l’investimento da circa 60 milioni di euro avviato a Porto Tolle sposa turismo sostenibile e riqualificazione dei poli dismessi, creando vere e proprie best-practice di economia circolare.

Sistemi smart integrati per il parcheggio dell’aeroporto di Barcellona

Rinnovo tecnologico dei sistemi di parcheggio dell’aeroporto di Barcellona con Came Parkare che ha aggiornato software, hardware e accessi contribuendo a rendere più flessibile il sistema tariffario.

La soluzione adottata per il parcheggio dell’aeroporto di Barcellona

53 ingressi, 60 uscite e 64 casse automatiche delle 8 aree di sosta, distribuite nei due terminal per un totale di 17.000 posti auto: questi i numeri del sistema evoluto per la gestione dei parcheggi.

CAME Parkare ha proposto a AENA, l’operatore aeroportuale, il sistema PKE basato su una rete di dispositivi automatici che regolano l’accesso, controllano il pagamento e registrano tutte le attività all’interno del parcheggio.

il sistema PKE basato su una rete di dispositivi automaticiI lavori di ammodernamento sono terminati due mesi in anticipo rispetto al termine previsto, minimizzando i disagi e migliorando l’esperienza per i passeggeri.

Le soluzioni semplificano la gestione dei parcheggi dell’aeroporto di Josep Tarradellas Barcelona – El Prat, migliorandone il controllo, la competitività e il rendimento.

Oltre al rinnovo tecnologico del software (LINCE), la società ha dovuto creare anche delle infrastrutture per centralizzare la gestione dei parcheggi.
Grazie agli aggiornamenti apportati, il software si integra con tutte le apparecchiature e i servizi non solo di AENA ma anche di terze parti: allarmi, database, infrastrutture per il pagamento da mobile, autonoleggio, ecc.

Gestione dei parcheggi da un unico punto

Il nuovo sistema consentirà inoltre la gestione centralizzata da un unico punto dei parcheggi di tutti i 25 aeroporti spagnoli AENA dove è installato il sistema per parcheggi Parkare.
I vantaggi:

Con questa operazione AENA ha migliorato la gestione dei suoi sistemi informativi, posizionandosi tra le società dotate di infrastrutture e di moderni sistemi smart integrati.

Rinnovo tecnologico dei sistemi di parcheggio dell’aeroporto di Barcellona con Came Parkare

Come l’illuminazione di emergenza diventa intelligente e connessa

L’illuminazione di emergenza è tra gli elementi indispensabili per garantire la sicurezza delle persone qualora si presentino situazioni di pericolo.

Il suo ruolo è essenziale durante l’evacuazione di un edificio (mancanza dell’energia elettrica, allarme di evacuazione, evento grave, etc.). La sua importanza è confermata dall’obbligatorietà espressamente stabilita da leggi e regole tecniche.

Sistema di illuminazione di emergenza con l’intelligenza

Schneider Electric presenta il sistema per la verifica automatica dell’illuminazione di emergenza DiCube, che consente di gestire e integrare l’impianto di illuminazione sfruttando tutti i vantaggi della connettività garantendo la salvaguardia delle persone in caso di evento critico. È un sistema innovativo, semplice, scalabile, in grado di rispondere alle diverse necessità di illuminazione di emergenza: aree antipanico, vie di esodo, segnalazione di sicurezza.

È adatto per edifici commerciali, uffici, banche, alberghi, ristoranti e ospedali e consente – per mutate esigenze – una facile e illimitata espansione senza modifiche al sistema di illuminazione di emergenza DiCube esistente.

Perché DiCube? A cosa serve?

Mantenere in efficienza il sistema di illuminazione di sicurezza è condizione fondamentale per garantire la salvaguardia delle persone in caso di evento critico. Le verifiche periodiche e la relativa manutenzione sono le attività principali per assicurare il mantenimento ottimale dell’impianto di sicurezza e rispondere alle richieste di legge e normativa.

Il sistema DiCube risponde perfettamente alle richieste dalle norme CEI EN 50172 e UNI CEI 11222 “Sistemi di illuminazione di sicurezza”.

La sicurezza è un valore primario e DiCube lo mantiene sempre ai massimi livelli, comunicando tempestivamente le informazioni necessarie ad effettuare una efficace manutenzione.

illuminazione di emergenza DiCube Schneider Electric

Come è composto il sistema?

DiCube soddisfa qualunque necessità progettuale di illuminazione di emergenza in tutte le modalità di installazione e con prestazioni illuminotecniche ottimali per ogni situazione.

DiCube comprende la centralina Smart Control, gli apparecchi Exiway Smartled DiCube e gli apparecchi di segnalazione Exiway Smartexit.

Centralina Smart Control – una sola unità di controllo consente la supervisione di 128 apparecchi disposti su due linee, ma è sufficiente l’applicazione di un modulo aggiuntivo (Line Controller) per arrivare fino a 256 apparecchi.

Smartled DiCube unisce la qualità, tecnologia ed estetica della gamma tradizionale Exiway Smartled con l’intelligenza e le funzionalità di DiCube. È una soluzione flessibile con flussi da 200 a 800 lm in una sola dimensione molto compatta: l’ingombro, infatti, non supera i 30 cm. Assicura il grado di protezione IP65 senza necessità di accessori. Semplici accessori permettono l’installazione ad incasso, a sospensione e di trasformare Exiway Smartled in apparecchio di segnalazione.

Exiway Smartexit è la nuova gamma di apparecchi per la segnalazione di sicurezza che trasforma il concetto della segnalazione. Exiway Smartexit è pronta per ogni impiego in ogni situazione; può essere installata in tutte le tipologie di utilizzo (parete, soffitto, bandiera) senza la necessità di accessori aggiuntivi. È anche semplice, grazie ad una modalità di installazione senza problemi che consente il massimo risparmio di tempo.

Tutti i prodotti DiCube sono integrabili in EcoStruxure, la piattaforma tecnologica per controllo, monitoraggio, gestione dell’energia e dell’automazione di Schneider Electric.

Illuminazione di emergenza sempre sotto controllo

DiCube è il sistema di illuminazione di emergenza con l’intelligenza che si differenzia per:

DiCube, l’intelligenza che comunica e dialoga con la luce

illuminazione di emergenza controllo tramite APPLa gestione a portata di mano

L’interfaccia verso l’utilizzatore si basa sui più attuali sistemi di gestione, ed è declinata su più livelli, da quello professionale tramite PC con Exiway PC Suite a quello più semplice e utilizzabile da smartphone tramite APP dedicate.  L’APP è scaricabile gratuitamente e permette di effettuare le principali funzioni per la gestione e la programmazione dei sistemi realizzati con DiCube.

I comandi sono semplici ed intuitivi, in questo modo la programmazione diventerà realmente alla portata di tutti.

Integrazione nel sistema di illuminazione dell’edificio

Il nuovo sistema non dimentica il proprio DNA garantendo tutte le funzioni ed i vantaggi fondamentali per l’illuminazione di sicurezza, ma si allinea ai trend più attuali e si integra in modo semplice nei sistemi di controllo dell’illuminazione ordinaria DALI.

Interconnessione Ethernet dinamica e virtualmente illimitata

Il sistema base accetta fino a 256 dispostivi collegati con una sola unità di controllo, ma offre ampie possibilità di modularità. Le stesse unità di controllo possono essere collegate in una rete Ethernet, consentendo la gestione di un numero di dispositivi virtualmente illimitato.

L’interconnessione delle centraline è semplicissima, permettendo di arrivare a sistemi di dimensioni veramente importanti, con un vantaggio sostanziale: l’interfaccia rimarrà sempre quella semplice ed intuitiva del sistema di base.

Illuminazione di emergenza DiCube: supervisione integrata

Illuminazione di emergenza intelligente e connessa

BMS e vantaggi di un sistema di supervisione integrato

La gestione integrata degli impianti tecnologici di un edificio consente la centralizzazione di sistemi diversi, lo svolgimento efficiente delle operazioni e “l’intelligence situazionale” per supportare i processi decisionali anche in tempo reale, aiutando la mitigazione dei rischi e fornendo al contempo:

L’architettura EcoStruxure di Schneider Electric permette la convergenza di cinque aree applicative: gestione dell’Energia, Processi e Macchine Industriali, Datacenter, Edifici e Sicurezza.

Funziona come una soluzione indipendente in grado di fornire una compatibilità garantita in differenti aree chiave di applicazione e sfruttare standard aperti sia con prodotti Schneider Electric sia con prodotti di terze parti. EcoStruxure raccoglie vari sistemi autonomi e li combina in una soluzione integrata, riducendo la ridondanza di dispositivi, software e personale. È l’unico approccio completo e integrato progettato per la realtà dell’economia digitale.

Proprio per questo Schneider Electric ha scelto di rendere compatibile questa innovativa soluzione con tutti i sistemi, compresa l’illuminazione di sicurezza, che svolge un fondamentale lavoro di salvaguardia delle persone e necessita di un controllo costante e accurato.

Integrazione DiCube in EcoStruxure

illuminazione di emergenza DiCube Schneider Electric Il sistema DiCube si integra nelle architetture BMS più comuni, per una gestione efficace di ogni problematica e un controllo costante anche da remoto con il minimo impatto economico: verifiche e manutenzione ottimizzate.

La soluzione EcoStruxure di Schneider Electric fornisce un’integrazione per DiCube semplice ed efficace con un’interfaccia moderna e accattivante che ogni utente può organizzare in base alle proprie esigenze.

I dati a cui può accedere ogni utente ad esempio grafici e allarmi, possono essere gestiti in funzione al lavoro o a livello individuale, per una maggiore sicurezza e responsabilità.

Una libreria di componenti testata e validata permetterà di limitare al minimo gli errori e di ridurre i tempi per la messa in servizio.

Ad ogni livello di accesso, sarà possibile avere sempre a disposizione lo stato generale dell’impianto, delle centraline e di ogni singolo apparecchio, con la possibilità di inviare comandi come test funzionali e di autonomia, inibizione, identificazione, ecc.

Con il sistema EcoStruxure saranno disponibili tutte le soluzioni Schneider Electric per beneficiare dei vantaggi che assicura questo avanzato sistema di Building Automation.

Sensori di parcheggio per città sempre più smart

Il problema del parcheggio nelle città è una criticità sempre più evidente e complessa da affrontare. La ricerca di un posto libero per la propria auto richiede in media 20 minuti: nelle ore di punta, fino a un terzo del traffico in città è rappresentato da chi cerca parcheggio.

Per contribuire a risolvere questo problema Bosch ha sviluppato il nuovo Parking Lot Sensor, un sensore in grado di individuare e segnalare gli spazi disponibili all’interno di un parcheggio, permettendo all’utente di conoscere, attraverso l’utilizzo di una App, il tempo necessario per raggiungerlo e, successivamente, di effettuare il pagamento direttamente con lo smartphone.

Come funzionano i sensori di parcheggio Parking Lot Sensor

Sensori di parcheggio Bosch Parking Lot SensorPer funzionare, ogni posto auto deve essere dotato di un sensore Parking Lot Sensor che controlla in tempo reale se quel posto è libero o occupato. Il Parking Lot Sensor di Bosch racchiude tutte le funzioni necessarie in unico dispositivo compatto: sfrutta infatti l’infrastruttura per la comunicazione wireless tra il sensore e la piattaforma centrale utilizzando un protocollo LoRaWAN (Long Range Wide Area Network).
Questi sensori offrono inoltre una elevata flessibilità nell’installazione, per integrarsi al meglio nei progetti di Smart City stabiliti da ciascun comune.

Sfruttando specifiche App o integrando le relative informazioni in App terze, i sensori di parcheggio possono essere utilizzati come sistemi intelligenti di indirizzamento al parcheggio, riducendo così in maniera sensibile il traffico dovuto alla ricerca di un parcheggio (oltre alle relative emissioni inquinanti e rumorose).

Bosch ha dimostrato un’affidabilità di oltre il 95% in numerosi test con oltre 50 tipi di veicoli, più di 2.000 sensori e migliaia di manovre di parcheggio.

Il Parking Lot Sensor può anche essere impiegato per segnalare il divieto di parcheggio in determinate aree, per esempio nelle corsie di emergenza, facilitando le operazioni del personale di soccorso in caso di necessità.

Un ulteriore campo di applicazione è il monitoraggio delle piazzole di sosta delle stazioni di rifornimento dei veicoli elettrici. In questo caso, il Parking Lot Sensor è utile in due modi: da un lato rileva quali stazioni di carica sono disponibili con la possibilità di visualizzare l’informazione in un’App; dall’altro, riconosce l’uso improprio, per esempio se l’area di rifornimento viene utilizzata come parcheggio o se il tempo di utilizzo consentito viene superato.

Power over Ethernet: i dispositivi si alimentano con il PoE

La tecnologia alla base delle telecamere di videosorveglianza (CCTV) si è evoluta nel tempo. Oggi le telecamere generano un flusso di dati IP registrato direttamente su hard drive (in locale o su server) che rende il monitoraggio remoto semplice e disponibile per le aziende di qualsiasi dimensione. Ma i requisiti di alimentazione elettrica delle telecamere a circuito chiuso rappresentano un ostacolo che talvolta rende l’installazione costosa e complessa, limitando le opzioni a disposizione di un installatore.

Interventi invasivi per l’installazione delle telecamere

Configurazione switch PoE Netgear per piccole impreseLaddove si voglia installare una telecamera è necessario pensare anche alla sua alimentazione. La fornitura di energia elettrica non sempre è disponibile in ogni punto, per esempio sul soffitto (dove sarebbe più logico ed efficace collocare la camera).

Perché non sfruttare, dunque, un solo cavo per il passaggio dei dati e dell’alimentazione elettrica, proprio come avviene già con i dispositivi USB?
Questa tecnologia esiste, e si chiama PoE (acronimo di Power over Ethernet).

 

I vantaggi della tecnologia PoE (Power over Ethernet)

La tecnologia PoE assicura alle aziende una soluzione versatile, che risponde a diverse esigenze.

Cosa serve per implementare il PoE?

Netgear ha sviluppato una serie di switch PoE suddivisi in un’ampia gamma di configurazioni per soddisfare aziende di varie dimensioni.

Switch Netgear PoE Power over EthernetAd esempio, uno switch a 8 porte è in grado di alimentare piccoli ambienti dove sono presenti un numero limitato di videocamere e access point, mentre modelli di fascia superiore possono supportare infrastrutture più complesse.

Il nuovo standard 802.3bt permetterà di incrementare la potenza per i dispositivi connessi fino a 100 W (contro i 30 W attuali), consentendo di collegare e alimentare dispositivi sempre più avanzati.
La tecnologia PoE offre dunque il potenziale per diventare importante per numerosi settori, non solo per la sicurezza; infatti, questa flessibilità di installazione e manutenzione apre nuovi mercati per quei prodotti che dapprima erano considerati poco pratici o non convenienti come display, altoparlanti, dispositivi IoT e interi edifici smart.

Ventilazione meccanica controllata (VMC): quale soluzione scegliere?

La ventilazione meccanica controllata (VMC) con recupero di calore sta diventando sempre più importante sia in ambito residenziale sia nel terziario: Fantini Cosmi amplia la gamma VMC per soddisfare tutte le esigenze, dai piccoli locali alle grandi superfici.

Dalla VMC centralizzata per ambienti residenziali e terziari, alla VMC decentralizzata per ambienti residenziali, l’azienda punta -con i nuovi prodotti per superfici industriali e commerciali – a diventare il punto di riferimento.

VMC centralizzata per il residenziale

Per ambienti dai 210 ai 390 m3/h Fantini Cosmi propone le serie Aspirlight BP e Aspircomfort:

Entrambi le soluzioni consentono la regolazione a 3 velocità mediante comando manuale e la regolazione a 3 velocità e funzione “timer” mediante telecomando radio.

VMC centralizzata per il terziario

Per il settore terziario e commerciale, con capacità dai 650 agli 8500 m3/h, Fantini propone la serie UVR-HE, un’unità di ventilazione a doppio flusso con recuperatore di calore a flussi incrociati ad alta efficienza.

Questa soluzione è adatta per bar, ristoranti, uffici, sale riunioni, negozi, palestre, mense di piccola e media dimensione ed è certificata secondo la nuova Direttiva 2009/125/CE e regolamento n. 1253/2014 (Eco Design 2018). L’installazione è a soffitto, controsoffitto o pavimento. La struttura esterna è in lamiera di acciaio zincato con pannello di isolamento termo-acustico in poliuretano espanso spessore 23 mm con densità di 40 kg/m³.

Ventilazione meccanica controllata decentralizzata

RhinoComfort sanificazione ariaIn ambienti residenziali, come appartamenti o case indipendenti fino ai 68 m3/h, Fantini Cosmi propone due soluzioni: Ecocomfort e Rhinocomfort che garantiscono un rinnovo continuativo dell’aria, recuperando fino al 90% del calore contenuto nell’aria espulsa.

Le due unità di ventilazione monostanza possono essere utilizzate come sistema puntuale per locali fino a 50m2 o come sistema di ventilazione multistanza collegando più unità ventilanti ad unico comando.

Attraverso l’uso continuo si prevengono la formazione di umidità, la comparsa di muffa sui muri, inoltre Rhinocomfort sanifica l’aria proveniente dall’esterno.

Ideali anche in caso di ristrutturazione edilizia grazie al tubo telescopico che ne consente una facile adattabilità a tutti gli spessori di muri.

Risparmio con le agevolazioni fiscali

Installando un sistema di ventilazione meccanica controllata è possibile usufruire degli incentivi fiscali del 50% per gli interventi che riguardano le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria. Gli impianti di ventilazione meccanica controllata centralizzata e decentralizzata consentono, in condizioni particolari, di accedere all’Ecobonus 65%, in quanto possono essere inseriti negli interventi volti al risparmio energetico, ottenuti con certificazione energetica finale.