Power over Ethernet: i dispositivi si alimentano con il PoE

La tecnologia alla base delle telecamere di videosorveglianza (CCTV) si è evoluta nel tempo. Oggi le telecamere generano un flusso di dati IP registrato direttamente su hard drive (in locale o su server) che rende il monitoraggio remoto semplice e disponibile per le aziende di qualsiasi dimensione. Ma i requisiti di alimentazione elettrica delle telecamere a circuito chiuso rappresentano un ostacolo che talvolta rende l’installazione costosa e complessa, limitando le opzioni a disposizione di un installatore.

Interventi invasivi per l’installazione delle telecamere

Configurazione switch PoE Netgear per piccole impreseLaddove si voglia installare una telecamera è necessario pensare anche alla sua alimentazione. La fornitura di energia elettrica non sempre è disponibile in ogni punto, per esempio sul soffitto (dove sarebbe più logico ed efficace collocare la camera).

Perché non sfruttare, dunque, un solo cavo per il passaggio dei dati e dell’alimentazione elettrica, proprio come avviene già con i dispositivi USB?
Questa tecnologia esiste, e si chiama PoE (acronimo di Power over Ethernet).

 

I vantaggi della tecnologia PoE (Power over Ethernet)

La tecnologia PoE assicura alle aziende una soluzione versatile, che risponde a diverse esigenze.

Cosa serve per implementare il PoE?

Netgear ha sviluppato una serie di switch PoE suddivisi in un’ampia gamma di configurazioni per soddisfare aziende di varie dimensioni.

Switch Netgear PoE Power over EthernetAd esempio, uno switch a 8 porte è in grado di alimentare piccoli ambienti dove sono presenti un numero limitato di videocamere e access point, mentre modelli di fascia superiore possono supportare infrastrutture più complesse.

Il nuovo standard 802.3bt permetterà di incrementare la potenza per i dispositivi connessi fino a 100 W (contro i 30 W attuali), consentendo di collegare e alimentare dispositivi sempre più avanzati.
La tecnologia PoE offre dunque il potenziale per diventare importante per numerosi settori, non solo per la sicurezza; infatti, questa flessibilità di installazione e manutenzione apre nuovi mercati per quei prodotti che dapprima erano considerati poco pratici o non convenienti come display, altoparlanti, dispositivi IoT e interi edifici smart.

Ventilazione meccanica controllata (VMC): quale soluzione scegliere?

La ventilazione meccanica controllata (VMC) con recupero di calore sta diventando sempre più importante sia in ambito residenziale sia nel terziario: Fantini Cosmi amplia la gamma VMC per soddisfare tutte le esigenze, dai piccoli locali alle grandi superfici.

Dalla VMC centralizzata per ambienti residenziali e terziari, alla VMC decentralizzata per ambienti residenziali, l’azienda punta -con i nuovi prodotti per superfici industriali e commerciali – a diventare il punto di riferimento.

VMC centralizzata per il residenziale

Per ambienti dai 210 ai 390 m3/h Fantini Cosmi propone le serie Aspirlight BP e Aspircomfort:

Entrambi le soluzioni consentono la regolazione a 3 velocità mediante comando manuale e la regolazione a 3 velocità e funzione “timer” mediante telecomando radio.

VMC centralizzata per il terziario

Per il settore terziario e commerciale, con capacità dai 650 agli 8500 m3/h, Fantini propone la serie UVR-HE, un’unità di ventilazione a doppio flusso con recuperatore di calore a flussi incrociati ad alta efficienza.

Questa soluzione è adatta per bar, ristoranti, uffici, sale riunioni, negozi, palestre, mense di piccola e media dimensione ed è certificata secondo la nuova Direttiva 2009/125/CE e regolamento n. 1253/2014 (Eco Design 2018). L’installazione è a soffitto, controsoffitto o pavimento. La struttura esterna è in lamiera di acciaio zincato con pannello di isolamento termo-acustico in poliuretano espanso spessore 23 mm con densità di 40 kg/m³.

Ventilazione meccanica controllata decentralizzata

RhinoComfort sanificazione ariaIn ambienti residenziali, come appartamenti o case indipendenti fino ai 68 m3/h, Fantini Cosmi propone due soluzioni: Ecocomfort e Rhinocomfort che garantiscono un rinnovo continuativo dell’aria, recuperando fino al 90% del calore contenuto nell’aria espulsa.

Le due unità di ventilazione monostanza possono essere utilizzate come sistema puntuale per locali fino a 50m2 o come sistema di ventilazione multistanza collegando più unità ventilanti ad unico comando.

Attraverso l’uso continuo si prevengono la formazione di umidità, la comparsa di muffa sui muri, inoltre Rhinocomfort sanifica l’aria proveniente dall’esterno.

Ideali anche in caso di ristrutturazione edilizia grazie al tubo telescopico che ne consente una facile adattabilità a tutti gli spessori di muri.

Risparmio con le agevolazioni fiscali

Installando un sistema di ventilazione meccanica controllata è possibile usufruire degli incentivi fiscali del 50% per gli interventi che riguardano le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria. Gli impianti di ventilazione meccanica controllata centralizzata e decentralizzata consentono, in condizioni particolari, di accedere all’Ecobonus 65%, in quanto possono essere inseriti negli interventi volti al risparmio energetico, ottenuti con certificazione energetica finale.

Cinque consigli di sicurezza per modernizzare i quadri elettrici

I quadri elettrici possono avere una durata estremamente lunga, spesso anche decenni. Tuttavia, mentre un’apparecchiatura di 30 o 40 anni può ancora svolgere le sue funzioni originali come sempre, i quadri obsoleti non hanno purtroppo l’intelligenza avanzata e la possibilità di gestirli da remoto. Due plus sempre più richiesti.

Fortunatamente, ci sono diverse soluzioni e opzioni per modernizzare in termini di prestazioni e sicurezza le apparecchiature obsolete.

Sono stati identificati cinque modi per prolungare la durata di un vecchio quadro elettrico riducendo al contempo i rischi elettrici per il personale.

Mitigare i rischi di arco elettrico

I quadri elettrici sono senz’altro uno degli elementi dell’impianto elettrico maggiormente soggetti agli interventi diretti del personale (manovre, manutenzione, ecc.), per cui è necessario prendere in considerazione i rischi legati all’arco elettrico.

A differenza di quanto accade nei dispositivi d’interruzione, in cui l’arco elettrico è una delle normali condizioni di funzionamento, nei quadri elettrici questo è un evento assolutamente anomalo. Se si manifesta può causare sovrapressioni interne e sovrariscaldamenti locali in grado di provocare sollecitazioni meccaniche e termiche di notevole intensità nell’apparecchiatura, oltre a mettere a forte rischio la sicurezza degli operatori.

Ovviamente la tecnologia viene in aiuto e ci sono scelte per il retrofit che consentono di rendere più sicuro il quadro elettrico senza ovviamente doverlo sostituire anche de parecchio datato.

Ad esempio, i relè digitali con rilevamento di sovracorrente possono essere aggiunti al lato a bassa tensione di un trasformatore progettato per far scattare un dispositivo a monte esistente. Oppure possono essere installati sensori in grado di rilevare archi in un solo millisecondo all’interno dei vani del quadro. Schneider Electric con i propri tecnici è un grado di effettuare uno studio per identificare le opzioni giuste per quasi tutte le installazioni.

Masterpact MTZModernizzare gli interruttori

È possibile modernizzare un quadro sostituendo semplicemente alcuni interruttori obsoleti. I nuovi interruttori possono essere utilizzati in retrofit, questo significa che occupano lo stesso ingombro delle unità esistenti. Questo non solo significa non dover cambiare tutto il quadro ma garantire anche risparmi operativi: i nuovi interruttori sono dotati di funzionalità che ne semplificano la manutenzione.

Abilitare operazioni remote

Anche i vecchi quadri elettrici possono ottenere una connettività intelligente in tempo reale quando gli interruttori esistenti vengono sostituiti con versioni che offrono funzionalità di monitoraggio remoto. Funzionalità che comprendono l’autodiagnosi per aiutare a individuare i potenziali problemi prima che si presentino. Inoltre i nuovi interruttori possono essere comandati a distanza questo significa poter lavorare in sicurezza sugli stessi modificando le curve di scatto o intervenendo in caso di avvisi anomali.

Incorporare il rilevamento predittivo

L’aggiunta di sensori termici e ambientali ai quadri esistenti consente effettuare la gestione termica con monitoraggio continuo 24/7. Questo approccio fornisce un mezzo di manutenzione predittiva e riduce i costi di manutenzione poiché i problemi possono essere identificati prima che si verifichino.

Servizi di monitoraggio remoto

Mantenere il controllo delle condizioni dei quadri elettrici può essere particolarmente oneroso. Come abbiamo visto, aggiungere sensori per il monitoraggio e sostituire gli interruttori con nuove versioni intelligenti e connesse è un primo passo per una gestione remota. Un ulteriore step può essere quello di dotarsi di sistemi e software in grado di analizzare i dati.

Articolo di Gabriel Arce di Schneider Electric, tratto dal blog dell’azienda

Abbigliamento da lavoro e prodotti tessili in Full-Service

Per i 21.700 clienti dei settori industria, commercio e artigianato, il sistema Mewa Full-Service rappresenta un‘alternativa all’acquisto di prodotti tessili. I tessili vengono preparati, consegnati, ritirati, puliti, stirati, mantenuti in buono stato e sostituiti in caso siano logorati. Abbigliamento da lavoro e di protezione, zerbini, lavapezzi e tappeti assorbiolio a cui si aggiungono i dispositivi di protezione individuale.

Full-Service: abbigliamento professionale e protettivo

Le aziende moderne hanno inoltre un concetto di Corporate Design che impone ai dipendenti di indossare capi di abbigliamento curati. Mewa fornisce una consulenza professionale per la fornitura di abbigliamento da lavoro e protettivo e offre un Full-Service basato sulla competenza e sull’affidabilità: consegna e ritiro puntuali, tempestiva sostituzione dei capi in caso di necessità.

In caso di variazioni del personale, i capi vengono prontamente adattati in modo flessibile. L‘abbigliamento deve essere igienizzato e non solo lavato: Mewa opera secondo il sistema RABC (Risk Analysis and Biocontamination-Control-System) e la norma europea EN 14065.

Sistema computerizzato per il Full-Service

sistema-Full-Service-Mewa-per-panni-e-abbigliamento140.000 capi di abbigliamento al mese quelli trattati ogni mese da Mewa! La paura spesso è quella di non ritrovare i propri capi, ma non è così poiché giacche, pantaloni, gilet sono dotati di un codice a barre.

Con questo sistema di identificazione computerizzato, si può seguire l‘iter di ogni capo da una fornitura all’altra e verificare se si trova nella fase di lavaggio, di cucitura, se è stato sostituito o preparato per la spedizione. Su richiesta i capi di abbigliamento possono essere personalizzati con il nome del dipendente, dell‘azienda o con logo.

Per i panni un‘esperienza ultracentenaria

Anche nel settore dei panni tecnici Mewa offre oltre ai migliori panni, anche le migliori macchine per lavorarli, e ovviamente per lavarli.
Con il sistema dei panni Mewa ogni azienda ha sempre il panno tecnico adatto, senza fare grandi scorte, infatti secondo una periodicità concordata vengono consegnati i panni puliti e ritirati quelli sporchi.

Per i circa 8,4 milioni di panni e i 1.800 zerbini che vengono lavati ogni mese esistono due impianti di lavaggio speciali. Anche qui la qualità gioca un ruolo rilevante.

La città sostenibile punta sulla trasformazione digitale e mobilità

Città sostenibile è il nuovo progetto – di Italian Exhibition Group torna in occasione di Ecomondo e Key Energy – dedicato dall’evoluzione delle città attraverso tre tematiche: rigenerazione urbana, trasformazione digitale e mobilità.

In occasione della fiera – che si svolgerà dal 5 all’8 novembre 2019 – saranno allestiti spazi espositivi supportati da una parte convegnistica dedicati a disegnare le città del domani: efficienza e innovazione energetica, economia circolare, nuovi servizi per i cittadini.

Convegni ed eventi a sostegno del modello di città sostenibile

Saranno presenti i rappresentanti dei Comuni e della pubblica amministrazione, architetti, progettisti urbani, studi tecnici e grandi industrie che illustreranno come la rigenerazione di aree dismesse sia possibile grazie alle nuove connessioni tra centro e periferie, soluzioni digitali innovative e un trasporto pubblico sostenibile.

Ad esempio il 6 novembre si terrà il convegno organizzato da Enea “L’efficienza energetica negli edifici: è necessario cambiare passo” e quello realizzato da Assil e Aidi su “Il ruolo dell’illuminazione sostenibile tra criteri ambientali ed economia circolare”.

Il 7 novembre le iniziative si concentreranno sulla mobilità sostenibile con l’incontro dal titolo: “La mobilità elettrica come motore di ripresa dell’industria italiana: un confronto” realizzato dall’associazione Motus-E e sul cambiamento del trasporto pubblico con il Forum nazionale dell’innovazione nel trasporto collettivo: l’innovazione energetica e le prospettive economiche legate alle fonti di trazione pulite dell’associazione Asstra.

Sarà inoltre presente lo Smart Utility Hub, volto a raccontare le esperienze delle Utility italiane attraverso best practices e strategie nell’ottica di sostenere l’evoluzione e lo sviluppo dei territori per porre nuove basi per la circular smart city.

Living Now: impianti smart, installazione smart

La richiesta di impianti smart è in continua crescita. Partendo da un impianto tradizionale, aggiungendo solo alcuni dispositivi Living Now with Netatmo, si realizza un impianto smart e connesso, per controllo di luci, automazione tapparelle e gestione energia.

Comandato da smartphone o semplicemente dalla voce

Potete controllare e personalizzare le funzioni dell’impianto Living Now da smartphone attraverso l’App Home + Control. User friendly, organizzata per stanze e con l’accesso rapido agli scenari principali, consente di visualizzare i consumi totali dell’abitazione e di ogni presa connessa, in tempo reale o cumulati, e di ricevere notifiche in caso di malfunzionamento, anomalie e rischio di blackout. E potete comandare l’impianto anche con la voce, grazie alla completa compatibilità con gli assistenti vocali di Apple, Google e Amazon. Un’opportunità per soddisfare le richieste dei clienti.

Installazione smart

Elettricomagazine- magazine digitale edifici sostenibili e connessi Living Now Bticino

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I passaggi da seguire sono pochi e semplici, il metodo e le regole d’installazione sono quelli che già noti, quindi è possibile rendere smart anche un impianto esistente.

Nel caso di carico comandato da uno o più comandi tradizionali (interruttori, deviatori, invertitori), è sufficiente sostituire il primo comando della linea con il nuovo deviatore connesso. Nel caso di una linea di pulsanti, basta sostituire il relè con il relè connesso. Stesso approccio per l’automazione delle tapparelle, grazie al comando tapparelle connesso.

Per la gestione dell’energia, basta aggiungere un modulo per ciascuna presa da controllare, e per conoscere i consumi complessivi dell’intero appartamento, un modulo DIN di misura. I dispositivi connessi vanno alimentati, l’unica accortezza quindi è rendere disponibile, se non già presente, il conduttore del neutro.

Infine, aggiungete all’impianto il gateway che permetterà il dialogo tra i dispositivi e, quando collegato al- Wi-Fi di casa, l’accesso dall’App. Con i comandi scenari entrata/uscita e notte/giorno potrete associare più funzioni e personalizzare l’impianto a seconda delle esigenze. Così il comando generale, vi permetterà di spegnere le luci, abbassare tutte le tapparelle con un semplice click.
La gamma di prodotti smart si completa con gli utilissimi comandi wireless, che consentono di aggiungere un punto di comando luci o tapparelle ove non previsto, senza opere murarie.

Living Now: eccellenza tecnica per un’installazione perfetta

Living Now di BTicino è una linea modulare, la sua installazione è standard sulle normali scatole da incasso per muratura, come 503E, o cartongesso, con modularità tipiche da 2 a 6 moduli. La parte funzionale e cablata dei dispositivi è separata da quella estetica da installare a fine lavori. Durante la tinteggiatura potete staccare l’estetica e se il cliente decide di rinnovarla, potrà chiedere di sostituirla senza modifiche all’impianto.

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Adattatori multispace compatti per moltiplicare le prese

Progettati per offrire performance elevate e vantaggi concreti tra le mura domestiche, i nuovi adattatori Vimar si distinguono per alcune soluzioni innovative e per essere gli unici sul mercato con tripla presa universale.

Due i modelli disponibili, entrambi realizzati in tecnopolimero infrangibile e con finitura lucida antipolvere: uno con spina da 16 A con standard tedesco/francese, l’altro con spina sfalsata da 16 A e standard italiano S17.

Tre prese in una con gli adattatori Vimar

Esempio di utilizzo di adattatori Vimar con presa S17Grazie alle due diverse tipologie di spina e alle tre prese universali di cui sono dotati, i nuovi adattatori Vimar sono pensati per risolvere le tipiche problematiche di cucina, bagno o lavanderia, dove talvolta si ha bisogno di collegare contemporaneamente più elettrodomestici, spesso anche con spina tedesca.

La particolare struttura sfalsata e le prese poste in verticale permettono di lasciare liberi gli altri servizi del punto luce e di collegare contemporaneamente da uno a tre elementi diversi, mentre la minima sporgenza riduce l’ingombro dietro ai mobili, anche quando vengono collegate le prese tipo schuko.

Come per tutte le altre prese Vimar, anche quelle dei nuovi adattatori sono dotate di otturatore di protezione Sicury, un sistema brevettato che ha recentemente compiuto 50 anni e che evita contatti accidentali con le parti in tensione.

Energy Storage Outlook 2019: accumulo in odore di boom?

Rinnovabili e accumulo: l’integrazione è pronta a decollare, anche nelle utility. Questo il messaggio dell’Energy Storage Outlook 2019 di BNEF (BloombergNEF), che proietta le stime globali sui sistemi di accumulo dell’energia dai 9 GW/17 GWh del report 2018 a 1,095 GW/2,850 GWh entro il 2040. L’operazione esponenziale conterà su 662 miliardi di dollari di investimenti supportati dalla caduta libera dei prezzi delle batterie agli ioni di litio, al -85% tra 2010 e 2018.

Scendono i prezzi, cambia l’industria e si ridefiniscono i campi applicativi dell’energy storage: “Possiamo finalmente pensare che la capacità di accumulo maggiore venga dalle utility – commenta Yayoi Sekine, energy storage analyst di BNEF e co-autore del report -, modificando un paradigma finora dominato da residenziale e industria”.

Come cambia l’uso delle batterie

Il ruolo delle batterie e dell’energy storage nella transizione energetica si colloca dunque in nuove e interessanti applicazioni. La competitività dei prezzi consente infatti di implementare tecnologie utili a garantire:

Gli analisti non hanno dubbi nel confermare che il binomio rinnovabili-accumulo – anzi fotovoltaico-accumulo – sarà il principale driver evolutivo della collaborazione tra produttori e rete.

Energy Storage Outlook 2019: 10 Paesi vincenti (senza Italia)

Ma la crescita globale non risulta geograficamente omogenea: solo 10 Paesi copriranno quasi tre quarti del mercato globale in termini di gigaWatt. La Corea del Sud sta dominando il 2019 e si prepara a cedere il passo a Cina e Stati Uniti. Seguono India, Germania, America Latina, Sud-est asiatico, Francia, Australia e Regno Unito.

Tra 2019 e 2040 arriverà la svolta dei sistemi di accumulo: calano i prezzi e cresce la domanda di energy storage anche in ottica di utility e rete elettrica

Installazioni globali di accumulo - Fonte BNEF

Energy Storage Outlook 2019 – Installazioni globali relative all’accumulo – Fonte BNEF

Anche il trasporto elettrico è storage

Se l’energia solare e gli impianti eolici sono destinati a supplire quasi il 40% del fabbisogno elettrico mondale nel 2040, le batterie destinate all’altro grande filone sostenibile, il trasporto elettrico, non saranno da meno. Nel prossimo decennio i veicoli elettrici destinati al trasporto passeggeri potrebbero infatti diventare un terzo della flotta globale, alimentando il boom produttivo delle tecnologie di accumulo.

Insieme, energy storage e trasporto elettrico genereranno una domanda complessiva di 4.584 GWh entro il 2040: una grande opportunità per l’intera filiera dei sistemi di accumulo e, naturalmente, per i consumatori che beneficeranno di soluzioni più economiche e sostenibili.

Future Mobility Week: evento sulla mobilità sostenibile a Torino

Future Mobility Week, in programma a Torino dal 18 al 22 novembre prossimo, organizza 3 conferenze dedicate alla Urban Air Mobility, alla Guida Autonoma e alla Micromobilità (18 e 19 novembre) che rappresentano evoluzione futura della mobilità.
Future Mobility Week si articolerà su cinque giornate focalizzando su Smart City, le infrastrutture, la sicurezza fisica e cyber, la mobilità individuale, collettiva, aziendale delle persone e delle merci, sostenibile e intelligente.

Urban Air Mobility

La mobilità aerea urbana, applicata a merci e persone, è un trend trainato da numerose evoluzioni nel campo dei materiali, dei motori, delle batterie, dell’elettronica e dei software. Investitori, start-up e grandi aziende aerospaziali e automobilistiche, fornitori logistici e di servizi di mobilità stanno dimostrando interesse verso la nuova dimensione della mobilità.

Guida Autonoma

La Conferenza Nazionale sulla Guida Autonoma rappresenta una conferma del ruolo primario ricoperto da Torino nella sperimentazione in ambito mobilità. La Città infatti è, insieme a Parma, terreno di sperimentazione per le aziende e i team di ricerca che, sottostando al decreto ministeriale, vorranno testare in condizioni reali e nel traffico di tutti i giorni le prestazioni di guida autonoma di automezzi per il trasporto privato e pubblico.

Micromobilità

Monopattini elettrici, segway e monoruota hanno recentemente occupato il paesaggio urbano offrendo una soluzione reale per il decongestionamento del traffico. Ma coniugare sicurezza e praticità è la vera sfida della micromobilità e la normativa è all’inseguimento della realtà.

Il MIT, infatti, ha da poco approvato il decreto ministeriale che regola la sperimentazione di questi veicoli nei Comuni Italiani e, anche in questa occasione, Torino è tra le città che hanno sottoscritto il protocollo.

Le due giornate offriranno innumerevoli spunti e presenteranno case history internazionali e best practice; inoltre verrà fotografato dalle istituzioni locali le sperimentazioni in atto e i nuovi approcci alla mobilità.

Accanto a queste 3 conferenze nazionali, incontri su temi consolidati come i veicoli sostenibili; l’accesso universale alla mobilità, la logistica intelligente e sostenibile, le smart road e le infrastrutture, la mobilità come servizio e le varie forme di sharing, la città sicura e resiliente.

Come sarà la rete elettrica del futuro?

Il progetto europeo SmartNet, finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020 e coordinato da RSE (Ricerca sul Sistema Energetico), ha ricercato le modalità più efficaci di interazione tra il gestore della rete di trasmissione (TSO) e il gestore della rete di distribuzione (DSO). Obiettivo soluzioni funzionali allo scambio di informazioni per il monitoraggio e l’acquisizione di servizi strategici per il bilanciamento della rete, la regolazione della tensione e la gestione delle congestioni da parte di nuove risorse energetiche distribuite connesse alla rete di distribuzione.

Il pilota italiano – a cui ha partecipato per la tecnologia Siemens – è stato sviluppato nella Valle Aurina e ha individuato scenari di buon auspicio per creare la nuova rete elettrica del futuro.

Nel pieno della trasformazione digitale, la rete elettrica si sta trasformando: da un lato la crescita della generazione di energia da fonti rinnovabili e dall’altro la progressiva riduzione dei grandi impianti di generazione a combustibile fossile e gas connessi alla rete di trasmissione. Questo porta a realizzare una nuova infrastruttura con nuove soluzioni per garantire la sicurezza e la stabilità della rete, sempre più flessibile e complessa.

La tecnologia Siemens per la rete elettrica del futuro

tecnologia siemens per progetto rete elettrica del futuroNello specifico, Siemens ha fornito le due soluzioni HVRS (High Voltage Regulation System) e MVRS (Medium Voltage Regulation System) – nate, nella fase progettuale, in collaborazione con il Politecnico di Milano con il nome di ISOLDE e INGRID – in grado di svolgere il ruolo di “smart transmission and distribution systems” con lo scopo di coordinate e gestire le flessibilità generate dalle risorse energetiche distribuite (come per esempio gli impianti fotovoltaici su tetto, i cogeneratori, il mini eolico, etc) affiancate alla generazione direttamente connessa alla rete di trasmissione.

In particolare, l’High Voltage Regulation System ha avuto come obiettivo quello di gestire e controllare alcuni generatori connessi alla rete di trasmissione mentre il Medium Voltage Regulation System ha gestito, monitorato e controllato la generazione distribuita immessa nella rete di distribuzione sperimentando il concetto di aggregazione “tecnica”.