Vimar App View gestisce la casa smart

Vimar accoglie ogni anno rappresentanti dei media e addetti ai lavori in una location particolare – questa volta una sala del Museo della Scienza e della Tecnologia a Milano – per mostrare i nuovi prodotti e fare il punto sull’attività di un’azienda che ha la sua sede storica a Marostica ed un orizzonte di business ormai planetario. L’ultimo appuntamento ha visto i manager di Vimar sottolineare con enfasi appropriata quelli che vengono considerati i driver per una casa sempre più intelligente, ovvero connettività, semplicità, integrazione e design.

Massima libertà di controllo

Da questa visione è partito lo sviluppo di View IoT Smart Systems, descritta come “una nuova ed evoluta piattaforma che consente la gestione integrata e coordinata di qualsiasi impianto dell’edificio mediante tecnologie innovative, efficienti ma soprattutto semplici da utilizzare, altamente personalizzabili e belle da vedere”.

L’integrazione assicurata da View IoT smart systems si risolve innanzitutto nel “dialogo” fra tutti i sistemi Vimar presenti nell’impianto – il rinnovato By-me Plus, By-alarm, Elvox Videocitofonia, Elvox TVCC e Elvox Automazioni -, messi in grado di interagire per offrire il massimo in termini di comfort, efficienza energetica e sicurezza.

Un risultato ottenuto anche con l’ausilio della connettività e del supporto cloud che permettono la massima libertà di controllo. Infatti, tutto risulta perfettamente gestibile da qualsiasi punto, sia dentro che fuori casa. A governare un impianto possono quindi essere dei comandi elettronici programmabili, un touch screen installato sulla parete, un assistente vocale o uno smartphone con installata la nuova App View.

Con Vimar App View è possibile rendere la casa smart

Controllo domestico alla portata di tutti

E proprio App View è oggetto di un continuo sviluppo software che la rende sempre più performante ed intuitiva, quest’ultimo un requisito indispensabile per un utilizzo assolutamente “friendly” anche da parte degli utenti meno esperti.

Un’applicazione, disponibile su Google Play e sull’Apple Store, che consente di personalizzare e controllare tutte le funzioni presenti nell’edificio (dal comfort alla sicurezza e all’efficienza energetica), creare degli scenari, gestire antrustione e automazioni, ricevere videochiamate e notifiche sullo stato degli impianti.

Come detto, il sistema è stato appositamente studiato per garantire la massima semplicità di impiego, permettendo a tutti di utilizzare facilmente le funzioni evolute degli impianti connessi.

L’interfaccia utente è perfettamente coordinata e trasversale a tutti i dispositivi sui quali l’applicazione può venire installata, vale a dire touch screen, smartphone e tablet.

Inoltre, App View utilizza l’immediato linguaggio iconografico orientato agli oggetti tipico dei principali sistemi operativi, rendendo intuitiva qualsiasi operazione.

L’accessibilità alle informazioni risulta quindi altamente semplificata, il che rende la curva di apprendimento del sistema accelerata. Una user experience che Vimar definisce come “totalizzante ed ergonomica per una gestione dell’edificio a portata di tutti”.

App View: la versione Pro per gli installatori

Un’applicazione pensata per gli utenti ma anche per gli installatori che possono beneficiare della sua versione professionale.

Con l’App View Pro, infatti, un impianto diventa completamente gestibile e riconfigurabile anche da remoto grazie al supporto del cloud. Disponibile sul Microsoft Store oltre che su Google Play e Apple Store, quest’applicazione consente all’installatore di effettuare qualsiasi intervento di manutenzione o aggiornamento da qualunque luogo si trovi, offrendo quindi un servizio di assistenza in real time.

Considerate le sue potenzialità allargate, View Pro è stata sviluppata anche con attenzione ad evitare il rischio di utilizzi impropri e dolosi. In particolare, l’adozione dei più avanzati standard di sicurezza informatica in ambito IoT garantisce che possano accedere al sistema solamente le persone autorizzate.

Ed ancora, l’innovativa architettura IP multigateway, basata su un’intelligenza residente (EDGE), permette la programmazione e il funzionamento dell’intero sistema anche in caso della mancanza di una connessione ad Internet.

Energia e digitalizzazione: come cambiano gli edifici

L’urbanizzazione in crescita e lo sviluppo delle città portano ad una maggior richiesta di energia per il funzionamento degli edifici, sempre più concentrati proprio in questi luoghi. Tra le conseguenze di questo fenomeno c’è la necessità di contenere, o meglio ridurre, i consumi energetici.

Tutti questi edifici, infatti, per funzionare richiedono grosse quantità di energia ed è fondamentale ricorrere ad impianti moderni ed efficienti. Risparmio energetico ed efficienza, quindi, sono gli obiettivi da perseguire in tutti gli edifici, anche domestici.

Le soluzioni per il risparmio energetico non mancano e, oggi, il settore dell’energia si evolve anche grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie. Proprio la digitalizzazione del settore, infatti, assicura un’efficienza sempre maggiore degli impianti e della loro gestione.

Energia e digitalizzazione: come si sta evolvendo il settore

Possiamo intendere la Digital Energy come un’evoluzione dell’industria dell’energia, che sta vivendo in questi anni diversi cambiamenti.

La digitalizzazione dell’energia significa innovare e introdurre nuovi sistemi e tecnologie, ma anche formare nuove figure professionali, cambiare i comportamenti dei consumatori e dar vita a nuovi modelli di business. Come in tutti gli altri settori, questi cambiamenti sono possibili grazie all’Internet of Things, che diventa mezzo per implementare l’offerta di servizi integrati.

Come la città diventa una Smart City, l’energia acquista intelligenza e si trasforma in Digital Energy, grazie a dispositivi che raccolgono dati, li analizzano, monitorano i consumi, gestiscono gli impianti e assicurano rilevazioni immediate in caso di guasto o problemi.

Proprio la riduzione delle inefficienze, grazie ad un migliore controllo, permette un grande risparmio energetico. I dati raccolti in casa quotidianamente sul consumo energetico vengono analizzati e i risultati sono a disposizione del consumatore, che diventa attore sempre più consapevole.

La Digital Energy in casa, ecco cosa cambia

La digitalizzazione dell’energia significa innovare e introdurre nuovi sistemi e tecnologieLa Digital Energy rivoluziona il mondo della distribuzione dell’energia con la diffusione della Smart Grid, ma i vantaggi sono molti anche in ambito domestico. Il cloud e l’IoT, infatti, favoriscono una gestione dell’energia efficiente anche in casa, che oggi è diventata una Smart Home.

La digitalizzazione nella gestione dell’energia, introduce negli edifici dispositivi connessi che aiutano a monitorare i consumi, regolare e programmare il funzionamento degli impianti e intervenire sui malfunzionamenti.

Innanzitutto, i cambiamenti nella distribuzione introdotti dalla Digital Energy con la Smart Grid, portano ad un maggior sviluppo e diffusione di impianti fotovoltaici.

L’autoproduzione di energia sarà incoraggiata proprio grazie ad un controllo avanzato che agevolerà l’utilizzo e l’accumulo della stessa, così come la sua immissione in rete. Uno dei cambiamenti che sicuramente vivremo, infatti, sarà relativo alla tipologia di offerta dei produttori tradizionali, che dovranno far fronte all’ingresso dei cittadini nella filiera della generazione di energia.

L’importanza dei dati

Il rapporto con gli operatori del settore cambierà anche per la facilità con cui si comunicheranno loro diverse quantità di dati, dato che grazie alla digitalizzazione gli edifici comunicheranno non solo con i propri abitanti, ma anche con imprese, operatori e società coinvolte nella loro gestione e manutenzione. La digitalizzazione, infatti, darà un grande contributo in termini di miglioramento della manutenzione degli impianti, poiché renderà molto semplice anche individuare malfunzionamenti e l’intervento di tecnici in caso di guasti.

In casa, inoltre, si possono installare sensori che monitorano i consumi, per avere informazioni in diretta su quanta energia si sta consumando e quali sono gli elettrodomestici che ne consumano di più.

Analizzare le nostre abitudini è fondamentale per capire se ci sono particolari sprechi in casa. Grazie all’IoT e alla digitalizzazione, poi, gli impianti possono autoregolarsi a seconda delle reali condizioni ambientali, grazie a termostati intelligenti e a sensori, come ad esempio quelli di presenza.

Per ultime, ma non certo per importanza, ci sono anche altre due conseguenze ai cambiamenti descritti, ovvero maggior comfort interno e risparmio economico per l’utilizzo più efficiente dell’energia in casa.

Turismo di lusso? Meglio se con tecnologia italiana

Turismo di lusso per rilanciare un territorio, una bellezza, una cultura: questo lo scopo dell’Aldiana Club Calabria di Villapiana di Sibari, tra le strutture ricettive più sorprendenti e innovative del Mar Ionio.

Il villaggio realizzato da T&D Exclusive, attualmente gestito dalla società tedesca Aldiana, offre 324 camere, piscina da 25 metri, accesso diretto alla spiaggia privata, aula congressi e centro benessere, per accogliere fino a 900 ospiti provenienti soprattutto dal Centro-Nord Europa. Il target è infatti il turista d’élite straniero, attirato dall’area calabrese di Sibari che vanta un clima mite e accogliente anche nelle stagioni intermedie.

Ecco la genesi di un complesso completamente nuovo, costato circa 49 milioni di euro, dotato di ogni comfort e pronto a soddisfare il “bisogno” di mare e di made in Italy degli stranieri. Vediamo come, anche grazie alla tecnologia BTicino.

Impianti elettrici, i dettagli fanno la differenza nel turismo di lusso

Turismo di lusso, l’eleganza della serie civile Living Now di BTicinoDietro l’ambiente vacanziero delle strutture di prestigio si muovono una complessa macchina organizzativa e un allestimento progettato per non lasciare nulla al caso. A livello impiantistico, la direzione ha espressamente richiesto soluzioni in grado di garantire la massima affidabilità e un design unico, da installare in tempi molto stretti.

Un equilibrio non facile da raggiungere e da mantenere nel tempo: non dimentichiamo che il villaggio calabrese conta ben 10mila punti di comando luci. Dopo un’attenta analisi, gli installatori di Zumpano Impianti e la direzione del club hanno optato per la serie civile Living Now di BTicino.

“Un brand che ci ha sempre garantito qualità sia in termini estetici sia di affidabilità nel tempo – spiega Luigi Zumpano, titolare dell’omonima azienda -. Non meno importante, Living Now vanta una linea davvero innovativa, che ha contribuito a valorizzare il design degli interni delle camere. La possibilità di azionare il tasto premendo in qualunque punto offre ai nostri ospiti un’esperienza nuova, anche nell’utilizzo dell’impianto elettrico”.

Tecnologia bella e invisibile con LivingNow e Space

Il risultato dei 20mila meccanismi installati, tra prese, pulsanti e deviatori, è ben visibile negli spazi comuni del club e soprattutto all’interno delle camere. La tecnologia, tuttavia, non disturba l’estetica degli spazi perché i quadri elettrici sono racchiusi negli eleganti centralini da incasso della linea Space di BTicino.

I vacanzieri stranieri hanno già dato feedback positivi anche sulla presenza di più prese USB in ogni stanza. Un servizio che consente loro di ricaricare smartphone e dispositivi elettronici direttamente alla porta installata a muro, senza alimentatori, adattatori per le prese e altri dettagli apparentemente marginali ma decisivi nel settore del turismo di lusso.

 Turismo di lusso per una cucina da ricordare

La serie di prese industriali Tempra garantisce sicurezza e affidabilità in cucinaUltimo tassello della proposta turistica made in Italy per gli stranieri, la cucina: affinché i piatti siano perfetti e il personale possa operare in assoluta sicurezza, anche le prese elettriche sono state scelte con cura. Nelle cucine di queste dimensioni, infatti, si crea un ambiente particolarmente aggressivo per gli impianti, anche la movimentazione di grandi contenitori nei momenti di frenesia può urtare e danneggiare le prese. Senza dimenticare che molte apparecchiature sono già alimentate da prese industriali tipo CEE.

Ecco perché i progettisti hanno scelto di affidarsi alle prese industriali interbloccate di BTicino, che vantano grado di protezione IP55 e soddisfano tutte le esigenze di alimentazione con sole tre taglie. La sicurezza degli impianti elettrici si completa con l’installazione di 700 coperture Idrobox a protezione delle prese e degli interruttori esterni, esposti al potenziale contatto con umidità e acqua.

BTicino per Aldiana Club Calabria: identikit dell’installazione

Concludiamo riassumendo i principali prodotti BTicino installati nella realizzazione di Villapiana di Sibari per garantire comfort, sicurezza e benessere agli ospiti di lusso:

20mila meccanismi installati per garantire luce, comfort e sicurezza agli ospiti del club

“Gli ospiti vengono all’Aldiana Club per una vacanza spensierata ma conforme ai requisiti del turismo di lusso in un luogo magico come l’Italia – commenta il direttore del villaggio -. Il nostro compito è quello di rendere questa vacanza indimenticabile da tutti i punti di vista”.

Mille gradi di temperatura raggiunti con l’energia solare

Quando si parla di green economy siamo subito portati a pensare all’impatto positivo che le varie risorse ad impatto zero possono avere sulla mobilità e sui consumi residenziali in termini di risparmio energetico ed economico.

Un approccio comprensibile ma in realtà limitato, molto limitato. A ricordarcelo c’è una significativa notizia riguardante Heliogen, una start-up californiana incentrata sullo sviluppo delle energie rinnovabili già balzata agli onori della cronaca per via di un suo illustre finanziatore, Bill Gates.

Rendere green anche la produzione industriale

Che cosa ha annunciato Heliogen? Di essere riuscita a concentrare la luce del sole in un punto preciso ottenendo temperature mai raggiunte in precedenza. E qui, prima di entrare nel dettaglio, sarà bene tornare all’assunto di partenza.

La visione miope di cui sopra deriva dal fatto che le risorse green delle quali comunemente parliamo, ed a cui sempre più utenti attingono, non hanno un impatto significativo sui processi industriali, e questo perché sono ancora tecnologicamente inadeguate.

Uno dei limiti maggiori è proprio quello dell’incapacità di generare le elevatissime temperature necessarie nei processi di fusione dei metalli, cuore di molte grandi produzioni industriali e altamente inquinanti perché basati sul consumo di enormi quantità di combustibili fossili.

Dunque gli ingegneri e scienziati di Heliogen stanno cercando di compiere un autentico salto di qualità nei flussi energetici ottenuti mediante l’utilizzo di pannelli solari.

Attraverso un sistema di specchi e, sfruttando anche algoritmi di intelligenza artificiale per regolarne al meglio posizionamento e funzionamento, si è riusciti a concentrare la luce del sole fino a raggiungere temperature di mille gradi centigradi. Un risultato quasi doppio rispetto al limite precedente raggiunto, di poco superiore ai 500 gradi.

Primo esempio di impianto a specchi Heliogen

Il peso dell’industria nelle emissioni nocive

“Stiamo sviluppando una tecnologia – ha dichiarato Bill Gross, fondatore e ceo di Heliogen – che è meno costosa del prezzo dei combustibili fossili e non produce emissioni di CO2. Si tratta veramente del Santo Graal energetico“. In effetti, per quanto sia lunga la strada che permetterà di arrivare ad un’industria pesante alimentata dalle rinnovabili, la posta in gioco è davvero gigantesca. Basti pensare che a livello globale l’emissione di gas nocivi da parte delle industrie (21% del totale) è di poco inferiore a quella legata alla produzione di energia elettrica e al riscaldamento (25%) mentre supera l’inquinamento derivante dai trasporti (14%).

I mille gradi raggiunti grazie agli specchi solari “intelligenti” di Heliogen sono però molti soltanto in apparenza. Basta infatti una puntatina su Wikipedia per rendersi conto che la temperatura di fusione dell’acciaio, materiale cardine dell’industria globale, si colloca ben al di sopra, dai 1370 ai 1536 gradi. Ed infatti l’azienda californiana ha precisato che il suo obiettivo è quello di migliorare ulteriormente la sua tecnologia di concentrazione della luce per ottenere temperature nell’ordine di un quarto della “sorgente di partenza”, ovvero i quasi seimila gradi della superficie solare.

Eicma 2019: tutti pazzi per l’elettrico

Ogni anno EICMA è sempre più elettrica e questa edizione 2019 non è stata una eccezione, anzi questo trend è stato ampiamente confermato. Quest’anno abbiamo notato la presenza di tantissime soluzioni elettriche: moto, scooter, biciclette, monopattini, mezzi a tre e quattro ruote adatti per la mobilità urbana.

La parola d’ordine è green, sostenibile, emissioni zero…. Ecco alcune delle novità presentate.

LAMBROgio e LAMBROgino sono i Cargo Bike di RepowerCargo bike elettrici a pedalata assistita

LAMBROgio e LAMBROgino sono i Cargo Bike di Repower, veicoli leggeri a tre ruote e pedalata assistita utili per varie attività, dalla mobilità urbana alle strutture di ospitalità diffuse, senza dimenticare la logistica di ultimo miglio e le realtà commerciali e industriali.

Con un motore centrale da 25O W, cambio a 14 velocità, autonomia fino a 60 km e una capacità di carico fino a 250 kg. I cargo bike – dotati di un sistema di pedalata assistita e di una struttura robusta e funzionale – si prestano ad assumere configurazioni differenti adatte a trasportare agilmente persone e movimentare cose, sia in spazi urbani sia in contesti privati come resort e campeggi, marine, quartieri fieristici e non solo.

La eBike no limits

Italwin – pioniere del settore delle ebike – propone la nuova gamma 2020, tra cui K2 Max, prodotta nello stabilimento FIVE (Fabbrica Italiana Veicoli Elettrici) di Bologna.

Si tratta di una bicicletta elettrica che va a colmare un gap che si è creato nel settore delle ebike: da una parte i modelli da città, utilizzati per il communting, dall’altro le biciclette sportive, utilizzate per il tempo libero. Esiste però una categoria intermedia che in passato era occupata dallo scooter cinquantino.

K2 Max è dotata di un motore centrale FIVE F90 con ben 90 Nm di potenza, solitamente montato solo nelle eMTB sportive, combinato con la ruota da 20″ permette di avere una coppia che consente di affrontare salite fino ad un 30%. E’ dotata di un display di derivazione motociclistica, per dare il massimo delle informazioni.

A Eicma Italwin presenta la e-bike K2 MAX

Ebike con power bank leggera, compatta, portatile e multifuzionale

Askoll ad Eicma 2019 si è presentata con soluzioni per ogni esigenza, dagli scooter all’eBike, dal monopattino elettrico a soluzioni pensate per lo sharing.

La caratteristica dell’eBike vicentina sta nel differente approccio all’utilizzo: la batteria – esclusiva per ogni utente – è una vera e propria power bank leggera, compatta, portatile e multifuzionale che servirà sia per attivare eBsharing sia per ricaricare i propri dispositivi.

Il monopattino con tre ruote (una anteriore e due posteriori è dotato di un motore elettrico brushless ad alta efficienza energetica ed è alimentato da una batteria agli ioni di litio con una capacità complessiva di 400 Wh e 2,6 kg di peso che garantisce 35 Km di autonomia. E’ dotato di tracker GPS, telemetria e connettività wireless: tutti i cavi sono nascosti nel telaio e la batteria, estraibile, è posizionata all’interno della pedana.

La Vespa Elettrica accelera e raggiunge i 70 km/hLa Vespa Elettrica accelera e raggiunge i 70 km/h

La Vespa Elettrica 70 km/h si distingue dalla versione originale per qualche piccolo dettaglio: la molla dell’ammortizzatore anteriore verniciata di rosso, i fregi presenti sulla cover della Power Unit e sulla targhetta “Elettrica”.

Vespa Elettrica 70 km/h cresce grazie a un’ottimizzazione dei componenti: Power Unit, Vehicle Management System e pacco batterie.

La batteria mantiene inalterati dimensione e peso della versione originale, ma è stata oggetto di migliorie che hanno permesso di allungare il rapporto della trasmissione finale che tradotto vuol dire più elevata e maggiore silenziosità.

Nuove realtà nelle due ruote a zero emissioni a EICMA 2019

La startup lombarda WoW! ha scelto EICMA 2019 per inaugurare la propria attività focalizzata sulle due ruote a zero emissioni: due prototipi di scooter spinti da Power Unit elettriche, in grado di erogare una potenza massima di 4.0 kW e 6.0 kW. L’autonomia della batteria è di 130 km per la versione Model 4 (dedicata agli utenti dai 14 anni in su), e 110 km per la Model 6 (dai 16 anni). La batteria si ricarica durante la frenata: nelle aree urbane è possibile risparmiare fino al 15% di energia. Gli e-scooter si caratterizzano per il design moderno, con luci 100% full-LED e posizionamento delle batterie ai lati della seduta posteriore.

L’italiana ME ha proposto due modelli potenziati del mezzo adottato dal servizio milanese di scooter sharing GoVolt. Si tratta di ME 2.5 versione “potenziata” dotata di componentistica e parti meccaniche più evolute e ME 6.0 – il primo motociclo – che si caratterizza per una power line unica delle due ruote elettriche di questa categoria.

Mobilità green intelligente

NIU – azienda fondata nel 2014 e sostenitrice della smart urban mobility – ha presentato a EICMA 2019 quattro nuovi modelli, di cui tre scooter e una bici, tutti rigorosamente elettrici. Il lavoro del brand ruota intorno alla produzione di scooter elettrici, realizzati in collaborazione con Bosch, Panasonic e Vodafone con l’obiettivo di rendere la mobilità green intelligente.

Gli e-scooter NIU sono equipaggiati con una SIM prepagata per mantenerli connessi 24 ore su 24, 7 giorni su 7: con la App dedicata è possibile controllare la posizione GPS, geolocalizzazione antifurto, remote tracking, diagnostica a distanza e assistenza online.

La bici elettrica NIU Aero EB-01 è dotata di batterie rimovibili agli ioni di litio da 48 V 21 ah, ricaricabili in 4-5 ore. Numerosi gli accorgimenti di una bicicletta pensata per gli spostamenti urbani: il portapacchi a cui appendere le borse, e una presa USB a cui collegare e ricaricare lo smartphone, il display sul manubrio con informazioni su autonomia residua della batteria e velocità.

Mobilità green intelligente NIU

Personalizzazione: il colore che contraddistingue

L’italianissima azienda di e-bike V-ITA ha presentato una gamma rinnovata della V1, una e-bike made in Italy compatta (monta ruote a 20 pollici) e leggera e dal design raffinato. Semplicissima a prima vista, ma altamente tecnologica e che si caratterizza per la possibilità di personalizzarla con una infinita combinazione di colori.

La batteria è integrata nel telaio e il motore è invisibile poiché è stato collocato nel mozzo della ruota posteriore. Tra i plus anche la possibilità di connettersi via Bluetooth allo smartphone e, grazie a due altoparlanti nascosti nel telaio, ascoltare la musica preferita e una presa USB per ricaricare lo smartphone.

Inoltre è dotata di antifurto con telecomando, che oltre a bloccare il vano batteria, emette un potente suono in caso venga spostata con antifurto inserito.

la e-bike personalizzabile di V-ITA

Illuminazione di emergenza: un’eccellenza tutta italiana

Nell’era della digitalizzazione, l’illuminazione è fondamentale per la sicurezza delle persone negli ambienti di lavoro: anche l’illuminazione di emergenza diventa connessa.

Schneider Electric propone nel proprio centro di Eccellenza mondiale a Pieve di Cento, in provincia di Bologna, un nuovo concetto di illuminazione di emergenza, con l’integrazione tra tecnologie digitali e operative.

Un’eccellenza tutta italiana

L’offerta di illuminazione di emergenza Schneider Electric ha una storia tutta italiana, iniziata con l’acquisizione di OVA – Bargellini nel 2006.

Da allora Schneider Electric ha puntato tutto sull’innovazione tecnologica che la contraddistingue, sviluppando un percorso che culmina in EcoStruxure, la piattaforma per la digitalizzazione aperta e abilitata dall’IoT che consente di cogliere tutti i vantaggi dell’integrazione tra IT e OT: attraverso prodotti connessi, sistemi di controllo periferici, applicazioni, analytics e servizi.

A Pieve di Cento è attiva la divisione Emergency Lighting che ogni anno propone soluzioni e prodotti in oltre 100 paesi con un’offerta che risponde alle esigenze degli edifici di medie e grandi dimensioni, hotel, strutture sanitarie, ma anche ad ambienti industriali. Sicurezza dunque in ogni situazione.

Nella struttura sono presenti – oltre alla parte produttiva – la ricerca e sviluppo, i laboratori di test e validazione, il marketing di prodotto (global) e il supporto specialistico globale per prodotti e soluzioni.

Produzione stabilimento illuminazione emergenza Schneider Electrica

L’illuminazione di emergenza nell’era digitale

L’illuminazione di emergenza diventa connessa acquisendo la capacità di comunicare in modo aperto con gli altri sistemi di edificio e abilitando la creazione di nuovi strumenti, applicazioni e servizi che facilitano la corretta manutenzione e gestione, nel rispetto delle normative vigenti.

“La capacità di gestione e controllo consentita dalla connettività digitale è ciò che fa la differenza quando si parla di sistemi di edificio. – evidenzia Davide Zardo General Manager Emergency Lighting di Schneider Electric – Un’illuminazione di emergenza che dialoga con il building management system ottimizza la manutenzione complessiva di tutta l’illuminazione, si accelerano i tempi di controllo e si aiutano gli operatori ad essere più efficienti e precisi nel mantenere in perfetta operatività sistemi da cui può dipendere, letteralmente, la vita delle persone.”

Un’offerta innovativa, con un focus sulla gestione digitale degli impianti

Tra le soluzioni all’avanguardia DiCube, un sistema in grado di eseguire in autonomia tutti i test funzionali e di autonomia su tutti gli apparecchi connessi, facilitando di molto il compito di controllo e di verifica che la legge richiede ai conduttori dell’impianto.

Configurabile in modo personalizzato, DiCube consente una gestione remota, via PC e via app mobile. Inoltre può integrarsi con i diversi sistemi di Building Management perché si basa su protocolli di comunicazione standard e aperti.

I singoli componenti, come le lampade, sono naturalmente realizzati con tecnologie ad elevata efficienza energetica e durata, con LED di ultima generazione e tecnologie batteria che consentono una vita più lunga e costi di manutenzione ridotti.

Nuovi canali Halogen Free per un cablaggio più sicuro

Si ampia la proposta di canali da cablaggio Halogen Free di Elettrocanali grazie alla nuova serie AH a passo largo 8/12/8, che va ad affiancare la serie a passo stretto 4/8/4 già disponibile da alcuni anni.

Il fatto che siano realizzate con materiali privi di alogeni li rende adatti all’impiego in apparati che, in caso d’incendio, non devono sviluppare fumi tossici e opachi né gas corrosivi e che impediscano la propagazione dell’incendio.

Canali Halogen Free a norma

I nuovi canali Halogen Free sono disponibili in diverse misure: da 25, 40, 60, 80, 100 e 120 mm in larghezza e 25, 40, 60 e 80 mm in altezza, per un totale di 18 varianti.
L’intera gamma è realizzata in colore grigio chiaro RAL7035, in barre di lunghezza standard di 2 metri.

I canali Halogen Free, fabbricati in conformità alle norme EN50085-1 e EN80085-2-3, rispettano le norme EN60754 sulla determinazione del contenuto di alogeni; la stabilità dimensionale è garantita in un campo di temperature compreso fra -25 e +90 °C, rivelandosi adatti all’impiego anche in quegli apparati che debbano garantire il funzionamento persino in presenza di forti escursioni termiche o sottoposti a condizioni d’impiego gravose.

La gamma comprende anche i collari fermacavi di ritenuta, che impediscono la fuoriuscita dei cavi e annullano la pressione dei cavi stessi sul coperchio per il cablaggio in testa ai quadri e durante il trasporto. Naturalmente anche i collari fermacavi sono realizzati in materiale Halogen Free.

Anche la resistenza al calore anomalo è rinforzata e testata fino a 960 °C (Glow Wire Test) secondo la norma IEC 695-2-11 e, a ulteriore garanzia, i canali sono anche autoestinguenti secondo la norma UL94 grado V2.

Il materiale utilizzato, miscela di policarbonato/ABS, garantisce da un lato la flessibilità e la duttilità dell’ABS, coniugando le proprietà di elevata resistenza meccanica/termica proprie del policarbonato.

Alla base del fianco sono incise due linee di distacco: la prima garantisce una facile rimozione delle lamelle pur garantendo la giusta resilienza per prevenire distacchi involontari; la seconda linea è incisa alla base del fianco, per permettere l’asportazione dell’intera parete del canale, previo taglio in verticale con attrezzo.

PoE, HDR e obiettivo fisheye per la camera di videosorveglianza D-Link

Per la videosorveglianza ad alta definizione di ambienti sensibili, D-Link ha Vigilance 5-Megapixel Panoramic Fisheye Camera: una soluzione di sorveglianza professionale ad alta definizione che può essere utilizzata sia nelle piccole e medie imprese, sia negli uffici.

Questa telecamera ad alta definizione è stata progettata per garantire la massima sicurezza e praticità, con il supporto di un obiettivo fisheye che assicura una copertura a 360° con un sensore ad alta risoluzione e correzione di distorsione, restituendo immagini nitide.

Vigilance 5-Megapixel Panoramic Fisheye Camera: le caratteistiche

Vigilance 5-Megapixel Panoramic D-LinkLa Vigilance 5-Megapixel Panoramic Fisheye Camera è ideale per il monitoraggio 24/7 di grandi aree, come complessi industriali o grandi uffici.
Dotata di notifiche di rilevamento del movimento e di registrazioni video e audio, offre il supporto allo standard H.265 (High Efficiency Video Coding, HEVC) che utilizza al meglio la banda disponibile per la massima qualità d’immagine.

La riduzione del rumore 3D (3DNR) e l’ampia gamma dinamica (WDR) migliorano ulteriormente la qualità dei filmati catturati in ambienti poco illuminati, come magazzini o ingressi di edifici. Grazie al Led IR e al filtro automatico di taglio IR, la visione notturna integrata fornisce un’immagine nitida anche in condizioni di oscurità totale.

Vigilance 5-Megapixel Panoramic Fisheye Camera offre la tecnologia PoE (Power over Ethernet) integrata che ne semplifica l’installazione e il funzionamento a distanza, poiché non richiede alimentazione elettrica aggiuntiva o batterie.

Per il monitoraggio in tempo reale è presente il software gratuito di gestione D-ViewCam D-Link, che consente di gestire più telecamere in modo centralizzato e di tenersi aggiornati attraverso registrazioni e avvisi via e-mail. L’applicazione D-ViewCam Mobile consente agli utenti di controllare le aree monitorate a qualsiasi ora del giorno.

Come il nome stesso lascia intuire, Vigilance 5-Megapixel Panoramic Fisheye Camera dispone di un sensore CMOS da 5 Megapixel che restituisce immagini con una risoluzione massima di 2560×1920 pixel. Il Wide Dynamic Range (WDR) incrementa la qualità dell’immagine anche in presenza di situazioni di forte contrasto.

Homix, ecosistema smart home con Alexa

Homix è la nuova soluzione di Smart Home di Enel X che consente di risparmiare energia e semplificare la vita gestendo facilmente – anche da remoto – riscaldamento, sicurezza, illuminazione è tanti altri dispositivi e impianti.

Homix combina semplicità e comodità per rendere accessibile a tutti la tecnologia per la casa intelligente, anche grazie all’integrazione con l’assistente vocale intelligente Alexa. Può essere, inoltre, comandata con un pratico touch screen installato a parete o con la app dedicata per smartphone.

“Obiettivo di Enel X è offrire prodotti e servizi in grado di migliorare la vita attraverso delle soluzioni semplici e accessibili a tutti – evidenzia Andrea Scognamiglio, responsabile del comparto Home Services di Enel X -. Sulla base di questo principio, offriamo un sistema di smart home completo per potenziare al massimo il comfort e risparmiare energia e denaro.”

Homix Home e la casa diventa smart

La App di Homix per gestire la casaCuore del sistema è Homix Home che si collega a tutti i dispositivi Homix. Può essere installato a muro (al posto del vecchio termostato) oppure posizionato su un ripiano. È sufficiente una connessione Wi-Fi per farlo funzionare.

Homix parte dalle funzionalità di un termostato intelligente per diventare un ecosistema completo per la casa intelligente. Homix impara orari e abitudini e con la geolocalizzazione è possibile sfruttare le funzionalità intelligenti del termostato.

Linea di prodotti per esigenze future

È possibile aggiungere in ogni momento nuove funzionalità grazie a semplici dispositivi come le prese smart per far diventare i dispositivi elettrici intelligenti: grazie alla presa smart misurando e registrando i consumi; aggiungere sensori per porte e finestre; lampadine smart…
Oppure è possibile installare valvole termostatiche per gestire la temperatura e avere più controllo sulle singole stanze.

Tra smart city e smart home: dove si colloca la mobilità elettrica connessa?

Quali scenari per la mobilità elettrica connessa? La parola d’ordine è green mobility: gli utenti amano il car sharing, le applicazioni smart e, soprattutto, scelgono auto elettriche.

La riflessione sulle città intelligenti di Matteo Menazzi, Application Engineer di ABB, in occasione di Smart Building Expo 2019, parte proprio da questa consapevolezza. “La macchina resta ancora in vetta alla classifica dei mezzi di trasporto preferiti dagli italiani, seguita da spostamenti a piedi e in autobus – commenta il relatore -. Tuttavia, il primato delle automobili si assottiglia sempre più, lasciando spazio a scenari di mobilità condivisa e mezzi sostenibili”.

Il bisogno non è più quello di possedere un’auto: la mobilità dei nuovi cittadini smart ha come priorità spostarsi efficacemente e inquinando meno.

Verso la mobilità elettrica connessa, meglio se condivisa

Nella trasformazione della mobilità sostenibile, calano le immatricolazioni di automobili e il numero di patenti conseguite. Perché? La macchina non rappresenta più lo status imprescindibile di un tempo.
La percezione sollevata dallo specialista di ABB trova ulteriore conferma nei tre scenari della mobilità elettrica al 2030, oggetto di un recente studio McKinsey:

I tre momenti possono anche coesistere, accumunati da una sola tecnologia della smart mobility: l’auto elettrica.

Parola d’ordine green mobility: come cambia il rapporto tra cittadini e mezzi di trasporto nell’era della mobilità elettrica connessa

Green mobility a tutto tondo con ABB

Mobilità elettrica connessa e condivisa: smart city e smart home secondo ABBQui entra in gioco ABB: gli obiettivi di elettrificazione ed efficienza energetica che caratterizzano la strategia aziendale si estendono anche alla mobilità sostenibile. “Stiamo già fornendo in tutto il mondo soluzioni per treni, bus e auto elettriche – spiega Matteo Menazzi -; altro focus importante è l’integrazione tra impianti fotovoltaici, energy storage e infrastruttura di ricarica in contesti privati e pubblici”. Sul piano tecnologico, la mobilità elettrica si traduce in sistemi di supervisione e controllo e in colonnine di ricarica progettate per garantire flessibilità d’uso, sicurezza e affidabilità in ogni ambito.

Partiamo dalla smart city, interpretata da ABB come elettrificazione e connessione tra impianti, per aumentare l’efficienza di tutte le città. Dedicate agli autobus elettrici, ecco le due proposte per la ricarica a deposito (notturna) e alle fermate, ovvero durante la sosta di carico e scarico passeggeri. Per quanto riguarda invece le auto elettriche, l’azienda promuove sistemi di ricarica in corrente continua e alternata. Una è pensata per fare “benzina” velocemente, durante soste relativamente brevi; l’altra presuppone tempi decisamente più dilatati, come la ricarica notturna a casa propria oppure durante la giornata in ufficio.

Da segnalare, nel contesto delle vetture, l’adesione di ABB a Ionity, consorzio composto da diversi costruttori e nato allo scopo di per elettrificare le autostrade di tutta Europa con punti di ricarica in corrente continua efficienti e intelligenti.

Ma riprendendo il titolo dell’articolo, eccoci alla crescente connessione tra smart city e contesti domestici, dove la smart home si può anche trasformare in stazione di ricarica green per le auto elettriche, grazie all’integrazione di fotovoltaico e sistemi di accumulo.

Dalla città alla casa aumentata, il viaggio è sostenibile

Cosa significa casa aumentata? Una smart city in miniatura, un ecosistema basato su tre pilastri: integrazione di diversi dispositivi, massima personalizzazione e scalabilità, per una futura implementazione degli impianti.
Gli “organi” della casa aumentata secondo ABB sono:

Anche a casa, dunque, la mobilità elettrica connessa si conferma tassello fondamentale del nostro vivere le smart city e le smart home in ottica più sostenibile.

La casa aumentata è una smart home in miniatura, dove integrazione e controllo remoto consentono anche la ricarica delle auto elettriche