Rapporto Enea: con l’economia rallenta anche la decarbonizzazione

Enea ha rilasciato il suo rapporto trimestrale, questa volta incentrato sull’andamento del sistema energetico italiano durante il primo semestre dell’anno in corso.

Un’indagine come al solito molto articolata dalla quale emergono vari elementi di criticità nel processo di decarbonizzazione che coinvolge l’Italia così come le altre economie dell’Occidente. Nella sostanza, vari rilevamenti mostrano come nonostante la fase di stallo dello sviluppo economico nazionale, con il relativo effetto calmiere sulla fame energetica del Paese, la crescita dell’incidenza delle energie rinnovabili si è di molto rallentata, se non addirittura fermata.

Nella premessa del rapporto si sottolinea come nel 2019 la combinazione del quadro macroeconomico europeo e nazionale con la situazione dei mercati internazionali dell’energia sembra determinare un contesto in teoria capace di supportare il processo di decarbonizzazione del sistema energetico.

Ma nella sostanza in Italia la stagnazione dell’economia (con l’arretramento della produzione industriale soprattutto nei settori energy intensive), accompagnata dal crollo del prezzo del gas naturale (ad agosto -60% rispetto a un anno prima) e dal balzo del prezzo dei diritti di emissione (pressoché raddoppiato), non sono stati elementi sufficienti a determinare effetti positivi sulla decarbonizzazione delle fonti energetiche.

Rapporto Enea: primo semestre calo dei consumi energetici primari e finali

Secondo le stime Enea nella prima metà del 2019 i consumi di energia primaria si sono ridotti di circa l’1,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: il lieve aumento dei consumi del II trimestre (+0,4% tendenziale) ha infatti solo ridimensionato il forte calo rilevato nei primi tre mesi dell’anno (-3%).

Sono stimati in riduzione anche i consumi finali di energia, -1% circa, nella prima metà dell’anno rispetto a un anno fa. E nel primo semestre risulta in lieve calo anche la domanda di energia elettrica (-0,6%), la cui crescita è in rallentamento già dal 2018.

In questo contesto, ragionando sulle fonti energetiche primarie, nel corso della prima metà del 2019 le risorse fossili risultano complessivamente invariate rispetto ai livelli di un anno fa, con l’aumento del gas che è di fatto compensato dalle riduzioni di petrolio e solidi.

Rapporto Enea consumi energetici annui

Consumi annui di gas, petrolio rinnovabili e carbone (somma ultimi 4 trimestri, MTep)

Invece, dopo il forte aumento del 2018, nel primo semestre le Fonti Energetiche Rinnovabili risultano in calo di circa il 2,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

In particolare, il risultato positivo dei primi tre mesi (+5% la variazione tendenziale) è stato più che compensato dal calo del secondo trimestre (-8%). Infatti, se nel corso dei primi tre mesi dell’anno l’incremento della generazione solare ed eolica (+23% tendenziale) aveva compensato il calo dell’idroelettrico (-12%), nel secondo trimestre si è registrato un ulteriore peggioramento della produzione idroelettrica (-20%), questa volta accompagnato soltanto da un leggero aumento delle fonti intermittenti (+3%).

Emissioni di anidride carbonica in rialzo e la tendenza continua

Da tutto ciò è scaturito un effetto allarmante: nel primo semestre 2019 le emissioni di CO2 sono stimate complessivamente sugli stessi livelli dello scorso anno sebbene, come detto, il quadro macroeconomico e la situazione dei prezzi sui mercati energetici ed ambientali abbia aiutato la riduzione dell’intensità carbonica nella produzione di elettricità. E così, dopo le forti riduzioni di emissioni registrate nel primo trimestre (-3% la variazione tendenziale), per quello successivo la tendenza si è completamente invertita, con un netto aumento delle emissioni di CO2, stimato al 4%.

Fra le cause dell’impennata, il rapporto Enea indica sia l’aumento dei consumi di gas per uso riscaldamento, sia il calo dell’apporto delle rinnovabili e le minori importazioni di elettricità, fattori che hanno reso necessario un aumento della produzione interna. E il dato del primo semestre sembra purtroppo trovare conferma anche nei rilevamenti parziali relativi ai mesi successivi: secondo stime preliminari nei primi nove mesi dell’anno le emissioni risulterebbero ancora in lieve aumento.

Rapporto Enea Fonti Energetiche Rinnovabili

Nuova potenza elettrica da FER connessa alla rete (dati trimestrali cumulati, MW)

Come trasformare la casa in una Smart Home e perché conviene farlo

Una Smart Home è un’abitazione intelligente, ovvero una casa in cui grazie alla tecnologia e alla domotica è possibile controllare tutti i dispositivi presenti, programmando e automatizzando la maggior parte delle funzionalità dei sistemi domestici.

Uno degli ingredienti che rende possibile tutto ciò è l’Internet of Things, che connette tra loro e in rete tutti i dispositivi elettronici presenti in casa. Questo li rende controllabili da remoto e l’IoT, le App per controllare gli elettrodomestici, l’Intelligenza Artificiale, ci assistono nella nostra quotidianità.

Proprio grazie a un maggiore controllo, in una Smart Home si risparmia energia, si garantisce il massimo comfort interno e un elevato livello di sicurezza. Sono proprio questi 3 i principali vantaggi e punti di forza di una casa intelligente, che può interamente essere controllata da un telefono.

Come trasformare la casa in una Smart Home

Per rendere la propria casa più intelligente, è necessario fare un investimento, la cui entità però dipende da come si decide di procedere. Infatti, è possibile scegliere di iniziare con alcuni dispositivi, senza svolgere alcun tipo di lavoro invasivo in casa. In questo caso, è sicuramente da prendere in considerazione l’acquisto di un dispositivo che controlli il sistema di riscaldamento e raffrescamento, ovvero un termostato intelligente che regoli l’accensione e il funzionamento dell’impianto e che si colleghi in remoto ad un’app per smartphone e tablet.

I costi di questi dispositivi variano in base al modello e alle caratteristiche, ad esempio alcuni integrano alcune funzionalità con l’IA. Ma, dato che una regolazione efficiente della climatizzazione permette un notevole risparmio energetico ed economico, vale la pena investire in un prodotto che ci offra le prestazioni di cui abbiamo bisogno.

Che cos’è una Smart Home?

Per chi non ha un sistema di riscaldamento autonomo, esistono appositi prodotti per la regolazione dei termosifoni. Ad esempio Tado propone delle Teste Termostatiche intelligenti da installare ai termosifoni, rendendo la regolazione modulabile in base all’ambiente e alla necessità.

Per monitorare i consumi di casa si possono installare delle Smart Plug, ovvero delle prese intelligenti che, oltre a rilevare i consumi degli elettrodomestici collegati, consentono di controllare da remoto la fornitura di corrente attraverso quella presa. Ci sono, poi, elettrodomestici intelligenti di ultima generazione, che oltre a vantare altissimi livelli di efficienza energetica sono connessi e controllabili via app. Un esempio? I frigoriferi intelligenti che ci aiutano a fare la spesa.

comandare l'illuminazione con uno smartphoneUn altro tema importante quando si parla di domotica è l’illuminazione e una possibile soluzione è quella di acquistare delle speciali lampadine intelligenti che, dotate di un controller, integrano ulteriori funzioni a quella dell’illuminazione. Questi dispositivi possono essere controllati da remoto via smartphone e comunicare con sistemi di assistenza virtuale domestici, come Google Home, che offrono la comodità dei comandi vocali.

Un ultimo investimento, per quanto generalmente più costoso, è quello relativo all’installazione di sistemi di videosorveglianza intelligenti. Questi dispositivi aumentano la sicurezza dell’edificio e permettono un’immediata verifica anche a distanza.

Perché farlo? I vantaggi di rendere la casa intelligente

Molto spesso ciò che frena le persone nell’intervenire sulla propria casa e renderla intelligente, è proprio il costo di dispositivi e tecnologie necessarie. Ma, come abbiamo visto, ci sono diversi modi per rendere “smart” la propria casa, da valutare anche in base all’investimento che si è disposti a fare. Ma, per quanto il costo possa essere uno scoglio, va comunque sempre soppesato con i differenti vantaggi propri di una Smart Home.

Innanzitutto, c’è la comodità di poter gestire da remoto gli impianti di casa, incluso il riscaldamento e il raffrescamento domestici, così da poter godere fin dal primo momento in cui si entra in casa del massimo comfort. Questo controllo, unito alla programmabilità, permettono al contempo di ridurre gli sprechi e di gestire in modo più efficiente gli impianti.

Tra i dispositivi controllabili ci sono poi le tapparelle, le tende, l’illuminazione, i sistemi di videocontrollo e in generale gli elettrodomestici. Tutti questi dispositivi possono essere combinati in appositi scenari, in modo da essere attivati contemporaneamente e con precise caratteristiche attraverso un solo comando.

In una Smart Home, inoltre, si gode di un maggior livello di sicurezza, grazie a telecamere e sensori di rilevamento di eventuali pericoli, siano essi presenza di fumo, piuttosto che un’eventuale intrusione. Il monitoraggio è proprio un altro degli importanti vantaggi di una casa intelligente, in cui è possibile tenere sotto controllo i consumi di energia e parametri come la qualità dell’aria o il tasso di umidità.

Quid, la soluzione Vimar per gli impianti tradizionali

Il nome è tutto un programma: Quid, che nella fantasia comunicativa di Vimar, l’azienda di Marostica attiva nel settore dell’elettrotecnica e nell’elettronica, sta appunto a significare “quel quid in più”… In pratica delle soluzioni dedicate al controllo di luci e tapparelle negli impianti tradizionali.

Una gamma di dispositivi dall’installazione semplice e intuitiva, studiati per l’inserimento in contesti fin qui “vergini” dalla domotica.

I dispositivi Quid mettono quindi a disposizione degli utenti, nel segno della massima funzionalità e affidabilità, numerosi vantaggi in ambienti con impianti datati, si tratti di abitazioni, come di uffici e negozi.

Quid, la soluzione per il controllo luci

Per quanto riguarda l’illuminazione, Vimar ha messo a punto il dispositivo Quid per controllo luci, ovvero un relè magnetico (innovativo anche nella maggiore silenziosità rispetto agli standard di mercato) dotato di una tecnologia brevettata dall’azienda e certificata dall’Università di Torino, che lavora sfruttando dei semplici componenti elettrici e magnetici.

Quid per il controllo delle luci è così in grado di abbinare l’elevata silenziosità dei tradizionali dispositivi elettronici all’affidabilità di quelli elettromeccanici, introducendo nuove funzioni evolute, come la possibilità di centralizzare lo spegnimento delle luci tramite un unico comando, cablando tra loro i vari relè presenti nell’impianto con l’impiego di un solo filo.

Vimar sottolinea come si tratti di una soluzione ideale per diversi ambiti applicativi:

Oltre a non essere alimentato, un vantaggio che si traduce in risparmio energetico e rispetto per l’ambiente, il dispositivo Quid comprende un’apposita spia luminosa segnala la presenza di eventuali luci rimaste accese. Un nuovo relè magnetico con caratteristiche di efficienza ma anche di sicurezza: se inavvertitamente il pulsante di comando rimane azionato, non si surriscalda.

dispositivo Quid per controllo luci

L’evoluzione nel controllo delle tapparelle

La funzionalità e affidabilità di questa nuova generazione di dispositivi Vimar è al servizio anche di un altro componente universalmente diffuso nelle abitazioni. Il commutatore Quid per il controllo delle tapparelle supporta infatti funzionalità evolute anche su impianti tradizionali. In particolare, si tratta di un dispositivo che offre la possibilità di automatizzare le tende o le tapparelle abilitandone il controllo a gruppi.

Fra le varie funzionalità che vengono introdotte con la sua applicazione ci sono lo stacco del carico a fine corsa e la memorizzazione della posizione preferita dall’utente, in modo da poterla richiamare con un semplice comando. Inoltre, il dispositivo di controllo Quid è anche in grado di dialogare con eventuali anemometri inseriti nell’ambiente.

In questo modo diventa possibile regolare automaticamente l’apertura e la chiusura di tende e tapparelle in base all’andamento delle condizioni metereologiche.

Il commutatore Quid per il controllo delle tapparelle

Antincendio: l’evacuazione diventa adattiva

Più linee di prodotto, diversi target di riferimento. Si articola così la proposta di Eaton sul mercato, ma l’azienda si presenta a Sicurezza 2019 con alcune interessanti novità, come il sistema di evacuazione adattiva.

Siamo nell’ambito della protezione degli edifici, campo d’elezione per gli installatori di sistemi antincendio.

La nuova centrale antincendio xDetect

Giacomo Zambruno Eaton Italia“Fiore all’occhiello dei nostri sistemi antincendio”. Giacomo Zambruno, segment marketing manager commercial building di Eaton Italia, definisce così la nuova centrale xDetect. Disponibile in due versioni – fino a 2 e fino a 4 loop – permette di impostare e gestire configurazioni e allarmi utilizzando un ampio touchscreen a colori di ultima generazione. Mentre per gli utilizzatori che avessero la necessità di contenere i costi è disponibile anche una versione “cieca” che semplifica la distribuzione delle linee e ne riduce la lunghezza effettiva.

Strettamente connessa alla protezione degli edifici vi è poi quella delle persone. Una simbiosi indispensabile che coinvolge tutti i sistemi, a partire dalla rilevazione e dai sistemi di input per passare alle centrali e alla rielaborazione delle informazioni ricevute, interessando poi l’intera parte di segnalazione fornita da apparecchi ottici e acustici, fino ai sistemi di evacuazione attraverso le lampade di emergenza.

Ed è qui che Eaton propone un’altra novità presentata alla fiera milanese, progettata per indicare uno stato di allarme all’interno di impianti di rivelazione incendio: i nuovi pannelli di segnalazione incendio EFSB, caratterizzati da basso assorbimento e design funzionale.

Per proteggere le persone l’evacuazione diventa adattiva

Sempre nell’ambito dei sistemi di sicurezza di un edificio, con la soluzione adattiva ci si ritrova nel campo di un concetto di evacuazione diverso da ciò a cui si è abituati. Mentre la segnalazione classica è di tipo statico, quella adattiva – come ne suggerisce il nome – si conforma alle specifiche necessità del momento. Gli apparecchi tradizionali tendono a indicare le vie di fuga verso l’esterno, “ma questa” spiega Zambruno “non è sempre la scelta più conveniente. In caso di attacco terroristico, per esempio, è importante restare all’interno dell’edificio”.

Il sistema di evacuazione adattiva è innovativo proprio perché è in grado di identificare la via di esodo più sicura in una determinata circostanza e guidarvi le persone. “I nostri sistemi adattivi offrono la possibilità di inibire una determinata zona dell’edificio attraverso una X rossa che appare sul cartello segnaletico” e indicare, di volta in volta, la via di fuga più sicura. Inoltre la funzionalità visibilità aumentata (IA), con frecce lampeggianti o animate, consente un migliore e più rapido riconoscimento delle segnalazioni.

La protezione degli edifici e delle persone si arricchisce di nuove soluzioni

Un sistema che si modifica in tempo reale

I nuovi pannelli di segnalazione incendio EFSB

I nuovi pannelli di segnalazione incendio EFSB

Si tratta di un sistema sicuro – rispondente alla vigente normativa europea – e capace di adattarsi alle situazioni in tempo reale, inoltre può essere configurato sia come sistema automatizzato sia manuale. “Quindi in base ai nostri sistemi di input, per esempio in caso vi sia la rilevazione di un incendio, l’illuminazione d’emergenza – in maniera automatica o su indicazione – avvertirà di andare o meno in una determinata direzione”, indicando le via di fuga disponibili.

“I nostri apparecchi di evacuazione adattiva oltre a essere una novità di Eaton” conclude Zambruno “sono anche un’unicità all’interno del segmento”.

In fiera l’azienda ha offerto ai visitatori la possibilità di testare la nuova tecnologia di evacuazione attraverso una simulazione con realtà virtuale. L’abbiamo provata: tempo di riuscita, seguendo le indicazioni della segnaletica, poco più di 30 secondi… ma, a onor del vero, anche fuoco e panico erano virtuali.

Analisi e monitoraggio energetico: Higeco Energy per fare la differenza

Monitoraggio energetico industriale sì, ma come? Dedicato agli imprenditori “illuminati”, che vedono nei consumi non una semplice spesa ma un potenziale asset per aumentare efficienza energetica e produttività della propria azienda. Il salto di qualità dell’industria digitale trova in Higeco Energy l’alleato strategico di un nuovo percorso di energy management che va dall’installazione di soluzioni smart per la diagnosi energetica alle applicazioni IoT per la raccolta e l’analisi dei dati.

Il tutto, in una piattaforma di prodotti hardware e software associata a servizi consulenziali su misura, pensati soprattutto per le Pmi italiane.

“La nascita del brand Higeco Energy rappresenta un passo avanti rispetto alla consolidata offerta Higeco per la misurazione e il monitoraggio dei consumi – racconta Marco Poloniato, co-founder di Higeco, in occasione di Smart Building Expo 2019 -. Proponiamo a imprenditori, facility manager e installatori un pacchetto completo di tecnologie e reportistica, supportato dalla consulenza di EGE (Esperti in Gestione dell’Energia) qualificati”.

Fare smart energy ai tempi di Industria 4.0

Marco Poloniato, co-founder di Higeco allo stand di Smart Building Expo 2019Smart energy significa riuscire a interpretare i dati raccolti sul campo per trasformarli in efficienza energetica e operativa, quindi in risparmi tangibili per le aziende. “Il nostro scopo è sensibilizzare i decision maker della piccola e media impresa circa i meccanismi digitali di ottimizzazione delle strutture – precisa il manager -. E non parliamo solo di energia elettrica: Higeco Energy integra anche la gestione intelligente di impianti idrici, metano, aria compressa, insomma coinvolge tutti gli indicatori che concorrono al calcolo dei consumi energetici aziendali”.

Per questo, dietro il know-how tecnologico di Higeco si concretizza un’idea ben precisa: fornire tutti gli strumenti necessari per sfruttare al meglio Internet of Things e Industria 4.0, supportando le aziende nell’iter burocratico degli incentivi statali. “Il nostro lavoro si conclude solo quando il cliente ottiene un risparmio economico e riesce a generare un profitto da quella che prima era una situazione di inefficienza”, aggiunge Poloniato.

La base di Higeco Energy: tecnologie smart per il monitoraggio energetico

Il nuovo ecosistema si fonda su una certezza tecnologica chiamata HSI+: lo smart gateway di Higeco consente di controllare sia consumi di energia, direttamente dai contatori di e-distribuzione, sia l’autoproduzione per chi possiede un impianto fotovoltaico.

Un sistema di monitoraggio aperto, pronto a interfacciarsi con soluzioni di terze parti quali sonde, misuratori, PLC e sistemi Scada, in grado di dialogare efficacemente con inverter fotovoltaici, pompe di calore e sistemi HVAC, rendendo i dati disponibili per la lettura, la consultazione in cloud o l’invio ad altri server.

Le figure coinvolte nell’energy management di edifici e industrie avranno così a disposizione un’accurata diagnosi energetica del proprio contesto, funzionale all’avvio di eventuali piani di efficientamento.

Il vantaggio di Higeco Energy? Generare valore da una situazione di inefficienza

La ricetta energetica delle Pmi? Hardware, software, cloud e… tanta consulenza

Se le fondamenta sono rappresentate dai dispositivi intelligenti, la strategia complessiva di Higeco Energy si articola in cinque servizi integrati:

Alla proposta completa gli esperti di Higeco Energy associano anche la possibilità di richiedere una diagnosi energetica smart, meno invasiva ed economicamente più accessibile. Una prima fotografia dei consumi aziendali per sottoporre ai clienti eventuali situazioni critiche, tempistiche di ROI e prospettive di risparmio.

Dispositivi intelligenti, raccolta dati e analisi dei consumi sono fondamentali per un efficace sistema di monitoraggio energetico

Higeco Energy tra dispositivi e piattaforme smart per la gestione dell’energiaHigeco Energy parla la lingua dei professionisti

A chi si rivolge il pacchetto di gestione energetica? Certamente all’imprenditore o all’energy manager “illuminato”, ma anche al target B2B degli installatori. “In quanto figura tecnica e profondo conoscitore dell’impiantistica aziendale – conclude Marco Poloniato – l’elettricista può diventare il vero e proprio decisore quando si parla di investire in sistemi per il monitoraggio energetico. Vanno in questa direzione i nostri sforzi nelle strategie di marketing e comunicazione e la presenza a fiere dal pubblico qualificato come Smart Building Expo”.

La visione integrata di Higeco Energy, nel passaggio all’energia digitale, si fa dunque testimone di quel supporto strategico utile a promuovere innovazione tecnologica e modelli di business orientati a un’imprenditorialità più efficiente, competitiva e sostenibile.

 

Per Siemens il mercato residenziale sarà connesso, efficiente e sostenibile

A Smart Building Expo Siemens ha presentato il proprio portfolio integrato di prodotti e soluzioni pensati per soddisfare le esigenze di un mercato residenziale in profonda evoluzione.

Stiamo infatti vivendo un momento di trasformazione digitale, nel quale gli edifici diventano sempre più intelligenti e ricettivi. Sono capaci di interconnettersi in modo efficiente agli impianti di generazione distribuita di energia e ai sistemi per la mobilità, realizzando così le basi per quelle che saranno le città smart del futuro: più confortevoli per le persone e più sostenibili per l’ambiente.

Un’offerta completa e integrata

Ampia la proposta di Siemens in occasione di Smart Building Expo.
I magnetotermici differenziali elettromeccanici Siemens 5SV1 consentono di realizzare impianti a norma utilizzando la metà dello spazio rispetto ai dispositivi dello stesso segmento, grazie alle molteplici funzioni incorporate in un’unica unità modulare.

Consulenti Siemens in fieraI nuovi Arc Fault Detection Devices (AFDD) 5SV6, i più compatti al mondo, sono in grado di rilevare i guasti da arco elettrico integrando la protezione da sovracorrenti (magnetotermica) e la tecnologia AFDD in una sola unità modulare.

C’è spazio anche per una mobilità urbana efficiente, sostenibile e interconnessa alla rete elettrica: l’unità di ricarica per veicoli elettrici Versicharge IEC è pensata per ambienti privati o semi-pubblici, quali garage o parcheggi aziendali.

Risponde alle norme ISO 50001 e ISO 50003 il dispositivo di monitoraggio energetico Sentron specifici per gli edifici: oltre a consentire risparmi significativi grazie all’ottimizzazione dei consumi, al monitoraggio dell’approvvigionamento e della qualità dell’energia, garantiscono un livello estremamente elevato di affidabilità.

Il Cronotermostato Smart di Siemens “parla” con gli assistenti vocali (come Google Home) e abilita il controllo e la gestione dei sistemi di riscaldamento in ambito residenziale.

Interessante anche la valvola di bilanciamento dinamica elettronica Intelligent Valve che, grazie al cloud, consente di ottimizzare i consumi energetici dei sistemi all’interno dell’edificio quali i gruppi di riscaldamento e le unità di trattamento aria.

Il sistema di gestione Desigo CC, infine, si presenta come vero e proprio “cervello” di Siemens in grado di gestire tutte le discipline di qualsiasi edificio e infrastruttura, dalla più semplice alla più complessa.

SecurSize ora misura anche la videosorveglianza

La nuova versione di SecurSize è stata presentata in occasione della fiera Sicurezza 2019. SecurSize è uno strumento nato per misurare l’affidabilità degli impianti anti intrusione e che, da oggi, include anche la parte inerente la videosorveglianza.

SecurSize si pone come strumento utile anche per l’utente finale, che può così valutare in modo semplice e oggettivo un impianto o una specifica configurazione e che oggi include anche i diversi prodotti e servizi legati alla videosorveglianza.

In questo modo si moltiplicano le opportunità per impiantisti di sicurezza e istituti di vigilanza, entità che si muovono all’interno di un settore che incrocia necessità e obbligo di certificazioni, elevate performance e affidabilità impiantistica.

Telecamere di sicurezza“I driver che ci hanno portato ad aggiornare questo strumento sono digitalizzazione, cybersecurity, formazione e convergenza. – ha dichiarato Giulio Iucci, Presidente ANIE Sicurezza, durante la presentazione – La convergenza tra security, safety e automation è conclamata, e non deve essere collisione. Tutti i sistemi, che vengano dal mondo della building automation o della sicurezza, devono essere interoperabili, con piattaforme aperte e software per creare sistemi di comando e controllo integrati. È un punto fondamentale perché porta vantaggi per la parte operativa delle sale comando e controllo”.

“Questo strumento, naturale evoluzione di quello sviluppato qualche anno fa, sintetizza in un mezzo squisitamente operativo il pensiero che ha portato ASSIV fino qui. – ha aggiunto Maria Cristina Urbano, Presidente ASSIV – E cioè quello per cui le attività di sicurezza di competenza degli IVP non possono, oggi, porre in secondo piano il profilo tecnologico del servizio, pena la perdita di efficacia e di efficienza dei servizi stessi, che pure mantengono un alto contenuto di apporto umano. Gli apparati tecnici e gli esperti del settore tecnologico sono dunque indispensabili alla valorizzazione e alla qualificazione dei servizi di sicurezza, dove entrambe le parti, imprese di sicurezza ed imprese di tecnologia, soddisfano i propri interessi, realizzando un prodotto-servizio tanto più efficace quanto più sinergico”.

Building to Grid: il meglio degli edifici connessi deve ancora venire

La popolazione mondiale cresce, e con lei urbanizzazione e fabbisogno energetico nelle città. Come ricavare nuovi valori di efficienza e sostenibilità dagli edifici? La risposta si chiama Building to Grid, o semplicemente B2G, e chiede di investire nell’integrazione tra smart building e reti energetiche.

Un potenziale enorme, almeno consultando il Global Building Stock Database di Navigant Research: ogni anno, nel mondo, si contano 24 miliardi di piedi quadri di nuovi edifici commerciali. Per intenderci, l’equivalente di 9.000 Empire State Building pronti ad amplificare i 500 miliardi stimati entro il 2025. Il tutto mentre i cambiamenti climatici inaspriscono le sfide della globalizzazione con eventi meteorologici estremi, migrazioni costanti e incertezza sull’affidabilità energetica. Scenari in cui non mancano, comunque, i vantaggi di progettare e realizzare edifici digitali orientati al futuro.

Il B2G rientra infatti a pieno titolo tra le piattaforme energetiche emergenti identificate nel concetto di Energy Cloud 4.0: un sistema energetico più sostenibile, dinamico e altamente integrato. Vediamo dunque come costruire questa nuova era della trasformazione digitale.

Oltre gli smart building: raggiungeremo il B2G quando più servizi connessi saranno erogati in contemporanea, coinvolgendo diverse figure operative

Da Smart Building a Building to Grid, verso obiettivi di Energy Cloud 4.0

La svolta del Building to Grid, oggetto dell’omonimo white paper di Navigant Research, sta dunque nel rapporto tra domanda e offerta di energia. Gli edifici digitali sfruttano le tecnologie per l’automazione e il monitoraggio dei consumi. Inoltre, sono perfettamente integrati alle fonti energetiche distribuite in loco (DER), siano esse fotovoltaico, accumulo o ricarica dei veicoli elettrici. Navigant prevede infatti nuove soluzioni, transazioni e servizi energetici orientati al cliente finale, forniti tramite una nuova generazione di edifici “future-ready”.

Ma il passaggio da smart building a B2G richiederà ulteriori “assestamenti” in cinque dimensioni chiave del mercato: clienti, politica e normativa, tecnologia, modelli di business e operazioni.

Building-to-Grid, come generare nuovo valore dalla digital energy

Building-to-Grid, come generare nuovo valore dalla digital energy

Il che solleva diverse questioni strategiche:

In risposta, Navigant indica ai player del mercato tre assolute priorità:

Prepariamoci a dire addio al tradizionale gioco delle parti, per accogliere nuove sinergie tra utility, aziende e proprietari degli edifici, all’interno di un ecosistema competitivo molto più fluido.

La trasformazione B2G vista dal cliente finale

Le previsioni partono dal destinatario della rivoluzione Building to Grid: il cliente. I proprietari degli edifici possono infatti ridurre consumi e costi operativi, migliorando l’esperienza degli utenti e massimizzando la resa dei sistemi di automazione con nuove soluzioni in grado di raccogliere e analizzare i dati.

In generale, per fare B2G serve un costante processo di aggiornamento tecnologico, ma i rendimenti sono efficacemente misurabili in:

Insomma, le aziende possono aiutare i clienti pubblici e privati a generare valore dal proprio building, offrendo loro soluzioni su misura e supportando al meglio questo viaggio digitale.

Edifici connessi e DER verso un sistema energetico più sostenibile, dinamico e digitalizzato

Cosa significa Building-to-Grid? Potere al dato

Oltre gli smart building: la trasformazione è frutto di un’ulteriore evoluzione delle tecnologie per l’automazione e il controllo degli edifici. In altre parole, raggiungeremo il B2G quando più soluzioni e servizi connessi verranno erogati in contemporanea, superando la tradizionale sequenzialità di determinate operazioni.

Qualche esempio? Per oltre vent’anni i fornitori di software hanno offerto ai building manager piattaforme per monitorare e ottimizzare i sistemi HVAC. Ma i sensori, i controlli e i software intelligenti sono a loro volta substrato di nuove analitiche legate all’uso dello spazio, alle preferenze dei suoi occupanti e alle strategie di manutenzione dell’edificio. Ecco come l’integrazione dei dati coinvolge al contempo diversi “attori” del nostro edificio connesso.

Stesso discorso per la smart home, dove il primo learning thermostat lanciato nel 2011 ha spianato la strada a dispositivi di domotica in grado di integrare gli aspetti gestionali della casa e la capacità di apprendere abitudini e necessità dei suoi abitanti.

4 trend tecnologici per nuovi edifici connessi

In conclusione, quali tecnologie abilitanti avvicineranno gli edifici intelligenti alla nuova visione di Energy Cloud 4.0?

Navigant Research identifica sostanzialmente 4 trend tecnologici:

Inutile ribadire le grandi opportunità generate dal Buildling-to-Grid lungo tutta la filiera degli edifici intelligenti: tecnologie, servizi, modelli di business e offerte commerciali ancora tutte da esplorare per vincere la sfida sostenibile.

Building to Grid, la via integrata e sostenibile per una nuova generazione di edifici digitali

A Light + Building 2020 protagonisti gli edifici connessi

Per venire incontro alla sempre maggiore richiesta di efficienza e comfort nelle città del futuro è fondamentale poter contare su edifici di nuova generazione, connessi in rete e capaci di fare un uso intelligente delle risorse: si tratta dei cosiddetti smart building.

I vari sottosistemi presenti in ciascun edificio (illuminazione, climatizzazione, sicurezza ecc.) devono essere connessi tra loro in maniera intelligente al fine di renderli più economici in termini di esercizio, più confortevoli e più sicuri.
Saranno proprio questi i temi proposti in occasione di Light + Building, fiera di riferimento che si terrà a Francoforte sul Meno dall’8 al 13 marzo 2020.

Più sicurezza, meno costi

Edifici connessi a Light + BuildingI sistemi di sicurezza connessi tra loro e con l’intero edificio offrono una vasta gamma di possibilità. Per l’antintrusione, ad esempio, si possono eseguire interventi di manutenzione da remoto. Se connessi anche a un sistema antincendio, in caso di allarme è possibile rilevare immediatamente se tutti i collaboratori hanno evacuato la zona di pericolo.

Se poi i vari sistemi sono collegati tra loro in modo efficace, si ottengono anche vantaggi economici. L’uso combinato dei sensori di sistemi di sicurezza e building automation apre nuove possibilità per funzioni supplementari, ad esempio, i rilevatori di movimento di un sistema antifurto e i sensori di temperatura dei sistemi antincendio forniscono insieme dati preziosi che possono essere utilizzati per controllare la ventilazione di un edificio.

Fondamentali anche la sicurezza informatica e la protezione cibernetica, così come un’efficiente protezione dei dati per difendere gli impianti di sicurezza da possibili attacchi esterni. La sicurezza connessa occuperà per questo una posizione di rilievo tra i temi chiave di Light + Building 2020, con espositori provenienti da vari settori delle tecnologie per edifici.
In occasione di Intersec Forum, poi, circa 80 esperti condivideranno le proprie esperienze nel corso di sei giornate di conferenze. La partecipazione è inclusa nel biglietto d’ingresso di Light + Building.

Visitare Light + Building 2020

Quando: 8 – 13 marzo 2020

Orari di apertura al pubblico: 8-12 marzo dalle 9 alle 18 – 13 marzo dalle 9 alle 16

Dove: Fiera di Francoforte sul Meno

Sito ufficiale dell’evento

Gestire il riscaldamento senza stress con tado° 360

Mai pensato di affidare a qualcun altro, da remoto, la “scocciatura” di gestire il riscaldamento? Ogni anno ci risiamo: si accende l’impianto ed ecco imprevisti, guasti, attese infinite, senza considerare il rischio di rimanere per molte ore al freddo.

Un modo per limitare tutto questo è aderire al nuovo servizio tado° 360, Software as a Service che monitora il funzionamento del riscaldamento domestico e raccoglie dati utili a rendere manutenzione ed eventuali riparazioni più rapide ed efficienti. Ovvero, fa risparmiare tempo e denaro sia all’utente sia alle società di servizi, migliorando la qualità dell’assistenza offerta al cliente.

Perché il mercato chiede nuove modalità per gestire il riscaldamento

Secondo gli esperti Tado, il settore europeo della manutenzione degli impianti di riscaldamento vale 77 miliardi di euro e copre oltre 220 milioni di abitazioni. La procedura, tuttavia, è sempre la stessa: il proprietario rientra a casa, realizza che la caldaia non funziona e contatta un tecnico specializzato. Spesso l’operatore non riesce a riparare immediatamente il guasto perché deve ordinare i pezzi di ricambio, quindi l’effettiva riparazione slitta a un secondo appuntamento.

Tutti, chi più chi meno, sappiamo quanto possa essere frustrante un’esperienza simile, soprattutto se si rimane nel frattempo senza riscaldamento e acqua calda sanitaria. E qui entra in gioco la portata innovativa del servizio Tado° di gestione e monitoraggio dell’impianto da remoto.

tado° 360, rivoluzione digitale nel comfort

Come funziona, dunque, il sistema tado° 360? Tutto parte dal termostato intelligente Tado°, che si connette all’impianto di casa e stabilisce una comunicazione digitale bidirezionale volta al controllo e all’analisi di eventuali anomalie. Questo consente alle società di servizi energetici e di riscaldamento di monitorare lo stato del riscaldamento, analizzando metriche specifiche quali pressione dell’acqua, velocità della pompa e codici di errore.

tado° 360 utilizza algoritmi intelligenti per la manutenzione predittiva e suggerisce soluzioni semplici: quando rileva un’anomalia, il sistema trasmette informazioni dettagliate alla società di assistenza, che spesso riesce a risolvere il problema direttamente al telefono con il cliente. Se invece il guasto richiede l’intervento in loco, il tecnico saprà già quali ricambi e strumenti portare per riparare subito il riscaldamento.

Gestire il riscaldamento conviene agli utenti e alle aziende

Esempio di interfaccia utente Tado° per gestire il riscaldamento da remoto“tado° 360 aiuta le società di servizi a monitorare in modo completo gli impianti dei clienti, 24 ore su 24, 7 giorni su 7 – spiega Christian Deilmann, co-fondatore e CPO di tado° -. Una svolta nel modo di operare di questo mercato, che offre ai gestori di rete e servizi la possibilità di trasformarsi in fornitori altamente efficienti”. Questo perché l’azienda, oltre a garantire servizi rapidi e puntuali, può migliorare la programmazione degli interventi e gestire più lavori contemporaneamente.

La visione olistica dei servizi energetici tracciata da tado° 360 ha già trovato riscontro in società internazionali come ENGIE, Naturgy, OVO Energy e Thermondo.

In particolare, con ENGIE e Thermondo il nuovo prodotto SaaS è disponibile tramite portale web o API. Il servizio, compatibile con tante e diverse tecnologie per il riscaldamento, abbraccia attualmente oltre 16.000 impianti di riscaldamento di 900 produttori in tutta Europa.

Gestire il riscaldamento con tado° 360 conviene sia all’utente, sia alle società di servizi energetici