Case più sostenibili con le rinnovabili, unione possibile in 5 mosse

Le energie rinnovabili permettono di ridurre la dipendenza da fonti fossili e, quindi, le emissioni in atmosfera. Ecco come sfruttarle in ambito domestico
Come rendere una casa green con le rinnovabili

Gli edifici sono responsabili di quasi la metà dei consumi energetici nazionali. Sono più energivori di industria e trasporti e assolvono un ruolo fondamentale se si parla di strategie per la sostenibilità e il risparmio energetico. Consumi elevati di energia significa anche maggior consumo di risorse e di emissioni in atmosfera, per le quali il settore residenziale è al secondo posto, dopo quello industriale.
È possibile rendere più efficienti e sempre più green le case? La risposta ovviamente è affermativa: il progresso tecnologico ha reso più numerose e accessibili le soluzioni per l’energie rinnovabili,
in ambito domestico.

Riscaldare, raffrescare casa e produrre acqua calda sanitaria in modo sostenibile è possibile! Ridurre le emissioni è un imperativo che riguarda tutti noi, come pure garantire efficienza energetica alle nostre abitazioni. Vediamo, dunque, quali fonti rinnovabili possono essere facilmente utilizzate.

Fotovoltaico per la produzione di energia elettrica

Il fotovoltaico permette di sfruttare l’energia solare per produrre energia elettrica in modo sostenibile. Esistono diverse tipologie di impianti, a costi differenti e adeguati all’installazione in copertura, ma anche a parete, a terra o integrati nell’architettura dell’edificio. L’energia prodotta può essere utilizzata sul posto o immessa in rete, tramite il meccanismo dello Scambio sul Posto gestito dal GSE.

impianto fotovoltaico su tetto

In questo modo, l’abitazione con fotovoltaico avvia un sistema di continuo scambio con la rete pubblica, in quanto in parte venderà l’energia prodotta e in parte ne acquisterà per soddisfare il proprio fabbisogno nei momenti in cui il fotovoltaico non è sufficiente o non produce.

In alternativa, per aumentare il livello di autoconsumo e avvicinarsi all’indipendenza energetica, è possibile optare per l’installazione di un sistema di accumulo, ossia di batterie in grado di immagazzinare l’energia in eccesso prodotta dal fotovoltaico, per poi utilizzarla in un secondo momento. In questo modo, non ci sono limiti di orario e ci si svincola dai picchi di produzione dei pannelli, in quanto l’energia prodotta è sempre disponibile. Chiaramente, questa soluzione è più costosa rispetto alla sola installazione dell’impianto fotovoltaico.

Pompa di calore ad aria, in abbinamento con il fotovoltaico

La pompa di calore ad aria permette di soddisfare il fabbisogno per la climatizzazione domestica in modo sostenibile. Questo impianto funziona come una macchina frigorifera e sfrutta il calore naturalmente presente nell’aria per produrre l’energia necessaria. Il calore può essere distribuito sia tramite sistemi ad aria (come gli split), che tramite sistemi ad acqua (come il riscaldamento a pavimento). Le pompe di calore funzionano grazie all’energia elettrica e per rendere l’intero sistema 100% sostenibile è possibile abbinarle a un sistema fotovoltaico.

L’abbinamento tra fotovoltaico e pompa di calore è un’opzione molto interessante: i pannelli producono energia elettrica, disponibile per le esigenze della pompa di calore. Tutto questo permette di assicurare risparmi notevoli. Per integrarli e garantire continuità di funzionamento, data la discontinuità del fotovoltaico nel produrre elettricità, il sistema deve essere connesso con la rete elettrica in bassa tensione ed eventualmente provvisto di sistemi ausiliari, come le batterie.

Solare termico

Il solare termico consente un risparmio energetico sensibile grazie alla possibilità di riscaldare l’acqua calda per usi sanitari facendo riferimento all’energia solare, mediante un pannello sul tetto di casa, grazie a un circuito idraulico chiuso e un serbatoio di accumulo idrico.
L’impianto può essere di due tipi:

  • naturale,
  • a circolazione forzata.

Il principio di funzionamento è analogo: il trasferimento dell’energia termica dalla luce solare all’acqua avviene attraverso un pannello. Ciò che cambia è che nel primo caso l’energia è accumulata nel serbatoio posto sulla sommità attraverso il moto naturale dell’acqua calda; nel secondo tipo di impianto circola un fluido che trasferisce l’energia al serbatoio che si trova in un locale domestico attraverso una pompa e una centralina elettronica.

Case più sostenibili con le rinnovabili

Le opzioni da considerare prima dell’acquisto sono diverse e comprendono il numero di persone che abitano in casa, se lo spazio domestico è sufficiente a installare il serbatoio all’interno e l’eventuale possibilità di integrarlo con la caldaia.

Il solare termico naturale costa meno, ma è più suscettibile di dispersione termica e l’impatto estetico sul tetto è considerevole. Il secondo conta su una maggiore resa e risparmio energetico, a fronte però di una maggiore spesa per l’acquisto, tra impianto e installazione, e la necessità di avere spazio in un locale della casa dove stabilire il serbatoio.

Mini eolico e micro eolico

Per le esigenze domestiche, tra le rinnovabili, anche l’energia eolica può fare la differenza, tanto che in Italia ha una capacità potenziale di 400 MW. In realtà, in ambito domestico si dovrebbe parlare di micro eolico: anche se non c’è una definizione-modello, potremmo definire micro eolici gli impianti con potenza nominale sotto i 20 kW e mini eolici quelli tra 20 e 200 kW.

Gli impianti per generare energia dal vento a livello domestico sono principalmente due:

  • ad asse verticale,
  • ad asse orizzontale.

Circa la possibilità di collocare un impianto è bene prima di tutto considerare se la zona in cui si vive risponda a requisiti minimi di ventosità: un riferimento di misura è l’Atlante eolico interattivo realizzato da RSE.

Geotermia

La geotermia è un’alternativa sostenibile per la produzione di energia necessaria al riscaldamento e al raffrescamento domestico, consentendo anche un notevole risparmio economico. Nonostante i grandi vantaggi offerti, soprattutto in termini di risparmio energetico, la geotermia non è ancora molto diffusa in Italia, principalmente per i costi di acquisto e installazione abbastanza significativi.

Un impianto geotermico, infatti, richiede la predisposizione di un sistema di captazione del calore, ossia di apposite tubazioni da installare nel terreno, che si possono sviluppare in orizzontale ad una distanza costante dalla superficie (1-2 metri) o in verticale, scendendo in profondità. Le sonde geotermiche funzionano come scambiatori e sottraggono calore al terreno, per poi trasferirlo alla pompa di calore.

Per quanto il terreno in Italia sia generalmente adeguato a questa tipologia di impianti rinnovabili, prima dell’installazione è necessario verificare la presenza di vincoli idrogeologici, tramite un’apposita indagine geologica.

Caldaie a biomassa

Alternativa green alle soluzioni a combustibili fossili, le caldaie a biomassa sono più ecologiche rispetto a una versione a gasolio, ma possono permettere anche un risparmio fino al 30%. Sono alimentate a legna, cippato e pellet.

Biomasse solide e bioenergie possono fare la differenza per i target Ue

Nel caso si scelga una caldaia policombustibile sono utilizzabili anche scarti del mais e della ulivicoltura. In ogni caso il rendimento calorico è elevato. La qualità è un requisito fondamentale nella scelta dei prodotti da combustione, specie nel caso del pellet.

Anche nel caso delle caldaie a biomasse, nella valutazione dell’acquisto è bene considerare l’esistenza di incentivi.


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Gaia Mussi

Laureata in Progettazione Tecnologica e Ambientale, da sempre appassionata ai temi della sostenibilità e della tecnologia. Collabora come copywriter con portali, magazine e aziende per la creazione di contenuti inerenti il campo dell’edilizia, della sostenibilità e del risparmio energetico
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