Efficienza energetica e fotovoltaico contro la povertà energetica

In Europa la povertà energetica affligge milioni di persone. Per contrastarla, in Italia si studiano misure di efficienza energetica, ma anche di autoproduzione fotovoltaica
povertà energetica

La povertà energetica è una condizione che colpisce tre milioni di famiglie italiane. Il fenomeno è diffuso anche in Europa, con livelli diversi di gravità per ogni Paese. Per contrastare il problema il Governo italiano ha predisposto diverse misure nella proposta di Piano nazionale integrato per l’energia e il clima che puntano sia a sostenere la spesa energetica, sia a promuovere l’efficienza energetica degli edifici. Ma una misura da considerare è l’installazione di impianti fotovoltaici per promuovere l’auto produzione, in condizioni molto favorevoli per l’utente finale.

La povertà energetica in Europa e in Italia

mappa europea povertà energeticaCominciamo però a capire quanto sia diffuso il problema a livello europeo. Da quanto si legge in Open Exp, la classifica predisposta – la prima a livello europeo – mostra che la maggior parte dei Paesi UE ha livelli marcati di energy poverty e delinea un divario marcato tra i paesi nord-occidentali e quelli del Sud-est europeo. Un aspetto considerevole che emerge è la diffusione temporale del problema: infatti, non riguarda solo la stagione invernale, ma si presenta tutto l’anno. I cambiamenti climatici in atto potranno solo aggravare la situazione, dato che le ondate di freddo e di caldo stanno diventando sempre più frequenti ed estreme.

La quota della spesa energetica delle famiglie è in aumento in Europa, con incrementi più sensibili nelle famiglie a basso reddito, dove la spesa è aumentata del 33% tra il 2000 e il 2014.

Altri fattori da considerare: da una parte, i Paesi con una forte regolamentazione edilizia e un PIL pro capite più elevato mostrano livelli inferiori di povertà energetica; dall’altra quelli con i risultati peggiori si trovano ad affrontare la povertà energetica sia in inverno che in estate.

Strumenti anti povertà: efficienza energetica ed ecobonus

In tutto questo scenario, l’Italia è al 19esimo posto sui 28 Paesi membri, mostrando significativi livelli di povertà energetica. Nel testo della proposta del Piano nazionale Energia c’è più di un rimando specifico al problema. Per ridurlo, si legge, occorre “aumentare l’efficacia delle misure esistenti a sostegno della spesa energetica e, nel medio termine, favorire le soluzioni di efficientamento energetico degli edifici”.

Si fa riferimento anche interventi di deep retrofit, ovvero di riqualificazione profonda degli edifici residenziali pubblici (social housing). Trovano spazio anche le misure già oggi presenti in aiuto, come il bonus elettrico e gas, ma anche ecobonus che “si prestano, se opportunamente modificati e coordinati, a contrastare il fenomeno della povertà energetica in Italia. A tal fine, sarà utile anche stabilire una “misura ufficiale” della povertà energetica”.

A tal proposito si ragiona sulla possibilità di avviare un Osservatorio nazionale sulla povertà energetica. Ma c’è di più. Nel documento è presente un accenno alla possibilità di considerare sostegni specifici per interventi di efficienza e per l’installazione d’impianti a fonti rinnovabili in autoconsumo.

Autoproduzione fotovoltaica, i provvedimenti degli enti locali

Intanto che la proposta di Piano nazionale è in consultazione, alcune amministrazioni pubbliche si sono mosse sul piano di produzione energetica da fonti rinnovabili per contrastare la povertà energetica. Il primo in Italia è il Comune sassarese di Porto Torres, che lo scorso anno ha avviato un Fondo rotativo fotovoltaico che prevede un tetto fotovoltaico per circa 100 famiglie, utilizzando i fondi messi a disposizione dall’ente comunale. Le risorse stanziate permettono di acquistare impianti fotovoltaici da dare in comodato d’uso a famiglie in difficoltà economica. Esse potranno beneficiare per un tempo massimo di 25 anni potendo soddisfare le proprie necessità di elettricità, l’energia prodotta in più viene ceduta alla rete nazionale e i ricavi reimmessi per alimentare il fondo rotativo.

In Puglia ci si sta muovendo in questa direzione. Lo conferma una proposta di legge da poco approvata. Prevede che la Regione acquisti impianti fotovoltaici per le utenze domestiche residenziali in condizioni di disagio socio-economico, mettendoli poi a disposizione, in comodato d’uso gratuito per nove anni, rinnovabili fino a un massimo di 25, a fronte dell’impegno dei beneficiari ad attivare il servizio di scambio sul posto dell’energia prodotta dagli impianti.

Anche nel Lazio con la proposta di adottare tutte le azioni per istituire il “Fondo rotativo per il reddito di cittadinanza energetico” e a individuare le risorse in favore di soci di cooperative edilizie in difficoltà economiche.

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Andrea Ballocchi

Giornalista freelance, si occupa da anni di tematiche legate alle energie rinnovabili ed efficienza energetica, edilizia e in generale a tutto quanto è legato al concetto di sostenibilità. Autore del libro “Una vita da gregario” (La Memoria del Mondo editrice, prefazione di Vincenzo Nibali) e di un manuale “manutenzione della bicicletta”, edito da Giunti/Demetra.
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