L’efficienza energetica passa dagli impianti

Fare efficienza energetica è possibile partendo da impianti quali pompe di calore e caldaie a condensazione. L’evento ANIMA ha fatto il punto su opportunità e incentivi
efficienza energetica e impianti

L’efficienza energetica passa dagli edifici. Risparmiare energia e acqua è fondamentale: l’Unione Europea richiede di agire subito e in modo adeguato per centrare gli obiettivi. Allora conviene farlo, a partire dagli impianti di casa.

Da qui ha preso spunto ’evento “Aria, acqua e energia: qualità ed efficienza negli edifici. Gli strumenti per ridurre i consumi e risparmiare” organizzato da ANIMA e dalle sue Associazioni per MCE in the City 2019, in occasione della Settimana Energie Sostenibili del Comune di Milano. Un appuntamento che ha permesso di illustrare gli strumenti di efficientamento disponibili per gli edifici, che, attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative, garantiscono sostenibilità e risparmio.

Pompe di calore, efficienza energetica e incentivi: detrazioni…

Le pompe di calore si prestano bene a fare efficienza energetica. Una leva importante per decidere sul loro acquisto sono gli incentivi, suddivisibili in due categorie: le detrazioni fiscali, al 65% (ecobonus) 50% (bonus mobili) 70-75% (parti comuni condominiali); e il conto termico. Quest’ultimo, ricorda Giampiero Colli, segretario Assoclima «è un incentivo erogato tramite contanti, calcolato non sulle spese, ma sulla quantità di energia termica prodotta dall’impianto nel suo funzionamento».

Gli ecobonus, rileva Colli, vengono rilasciati in caso di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di pompe di calore ad alta efficienza (COP ed ERR). «Sono emessi per ogni tipo di edificio, purché provvisto di impianto termico da sostituire». L’erogazione delle detrazioni al 50% si hanno nel caso di interventi di ristrutturazione, quindi di manutenzione straordinaria. «In realtà, nella lista degli interventi agevolabili indicata dall’Agenzia delle Entrate non compare la voce specifica per le pompe di calore – spiega il segretario Assoclima – Però, è possibile farle rientrare nella categoria “caloriferi e condizionatori”, per la quale è prevista la condizione che l’opera sia finalizzata al risparmio energetico».

… e conto termico

Nel caso invece del Conto termico 2.0, entrato in vigore nel 2016, «al contrario dell’Ecobonus è un incentivo stabile, ovvero senza scadenza, e possono usufruirne privati e PA». Può essere richiesto da chi ha effettuato interventi di piccole dimensioni per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per l’incremento dell’efficienza energetica. Infatti, è calcolato in base all’energia termica prodotta e non in base alle spese sostenute per la sostituzione di un impianto. Viene erogato in un periodo che va da 2 a 5 anni, a meno che il totale dell’incentivo non superi i 5.000 euro: in questo caso è corrisposto in un’unica rata, accelerando molto i tempi di rientro rispetto alle detrazioni fiscali.

Caldaie, l’importanza dell’etichetta energetica

Legato agli impianti di riscaldamento e all’efficienza energetica è il tema delle caldaie affrontato da Assotermica. È un punto importante, specie per l’Italia che – illustra Federico Musazzi, responsabile associativo – è il secondo mercato in Europa sia come produzione di apparecchi per il riscaldamento che come numero di pezzi venduti. «Nel corso degli anni i temi dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili e della sostenibilità ambientale sono diventati sempre più determinanti nell’offerta di tecnologie da parte del settore».

Il nostro Paese si è posta obiettivi importanti in termini di energy efficiency e «l’edilizia civile è il settore che contribuirà più di tutti gli altri al raggiungimento degli obiettivi di risparmio attesi al 2030. In tal senso è strategico agire sulla climatizzazione, che detiene la parte più rilevante dei consumi degli edifici (oltre l’80%), a maggior ragione se consideriamo che molte abitazioni sono ancora riscaldate da vecchie caldaie energivore», spiega Musazzi.

Ed ecco la sfida: agire sul patrimonio impiantistico esistente per riqualificarlo. In tutta Europa esistono circa 120 milioni di impianti di riscaldamento e di questi il 65% si trova nelle classi più scarse, ovvero C e D. «In Italia il tasso di riqualificazione del parco caldaie è inferiore al 4%». Come incrementare l’efficienza del parco installato incentivando la sostituzione, informando l’utente? Tramite l’etichetta energetica del generatore installato. «Se in un anno s’ipotizzasse di etichettare almeno una caldaia ogni dieci tra quelle più vecchie di 10 anni e, tra queste, almeno una ogni dieci venisse sostituita per effetto dell’etichettatura, il tasso di riqualificazione crescerebbe di un punto percentuale con evidenti benefici energetici ed economici».

Lo stesso responsabile Assotermica segnala che in Germania in due anni sono state etichettate più di un milione e mezzo di caldaie.

Etichettatura, informazione e incentivi

etichetta energetica caldaieMa cosa s’intende per etichettatura energetica delle caldaie esistenti? È una visione che vuole far risaltare il valore di rendimento dell’impianto mediante un’etichetta energetica in linea con i parametri UE, che indica immediatamente la classe di appartenenza della caldaia installata.

All’atto della manutenzione, spiega sempre Musazzi, il manutentore potrà rilasciare in via volontaria un’etichetta energetica per caldaie installate da oltre dieci anni. Il rilascio è a titolo gratuito per l’utente finale. «Chi rilascia l’etichetta, insieme, consegna all’utente un opuscolo informativo sulle potenzialità di risparmio energetico derivanti dalla sostituzione di una caldaia in classe D (o C) con un apparecchio dalla classe A in su e sugli incentivi a disposizione».

Le caldaie a condensazione stanno affermandosi sul mercato: dal 2016 al 2018 in particolare la loro crescita è stata imponente, tanto da ridurre notevolmente le caldaie tradizionali.
La tecnologia quindi c’è, ma anche gli incentivi: l’Agenzia delle Entrate segnala, a tal proposito, la detrazione al 50% per le spese relative alla sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A.

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Andrea Ballocchi

Giornalista freelance, si occupa da anni di tematiche legate alle energie rinnovabili ed efficienza energetica, edilizia e in generale a tutto quanto è legato al concetto di sostenibilità. Autore del libro “Una vita da gregario” (La Memoria del Mondo editrice, prefazione di Vincenzo Nibali) e di un manuale “manutenzione della bicicletta”, edito da Giunti/Demetra.
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