Esapro, dopo COP 21 ha messo a confronto industria, ricerca e politica

Convegno Esapro

Convegno EsaproLo scorso 14 aprile Esapro ha organizzato il convegno dal tema “Fonti rinnovabili ed efficienza energetica: il ruolo della Politica e delle eccellenze italiane all’indomani di Cop 21” come naturale seguito della Conferenza mondiale sul clima svoltasi a Parigi a dicembre.

Un evento di assoluto rilievo, come confermano le numerose presenze istituzionali e i nomi di spicco del mondo della ricerca e dell’industria della filiera delle rinnovabili e dell’efficienza energetica.
La sessione d’apertura ha visto l’intervento del Prof. Andrea Reale, Professore Associato del Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell’Università di Roma Tor Vergata, che ha presentato una nuova tecnologia per il fotovoltaico basata sulla stampa di polimeri di sintesi derivati da materiali organici. Una valida alternativa al silicio nei confronti della quale, ha dichiarato il Prof. Reale: “l’Italia vanta un vasto know-how, tra i maggiori a livello europeo”.

Ha continuato il Prof. Federico Testa, neo-eletto Presidente di ENEA, che ha sottolineato l’importanza del ruolo ricoperto dall’ENEA nel trasferimento tecnologico, funzionale alle PMI delle quali l’Italia è ricca. E ha dichiarato: “L’ENEA punta sempre di più all’efficienza energetica e a fungere da soggetto terzo che sostiene chi intraprende la strada degli investimenti in questo settore”.

Il fotovoltaico in Italia

Le rinnovabili come stimolo per creare occupazione di livello (Ivan Fabris, A.D. di Esapro)

La seconda sessione ha dato voce a tre importanti operatori fotovoltaici italiani: RTR, HFV e GSF.
Il Dott. Paolo Lugiato, Amministratore Delegato di RTR, il maggior produttore italiano di energia elettrica dal sole, ha ripreso i temi dell’accordo di Parigi del 2015 che stabilisce la centralità dello sviluppo sostenibile per 196 Paesi, evidenziando il fatto che “Il Green Climate Fund servirà a sostenere Paesi soprattutto dell’Africa centrale e settentrionale dove l’Italia, anche grazie a un rinato ruolo della cooperazione internazionale e alla riforma dell’Agenzia Cooperazione e Sviluppo e dell’iCE, potrebbe giocare un ruolo primario sia per presenza storica con la cooperazione che per rapporti commerciali”.

È seguito l’intervento del Dott. Diego Percopo, Amministratore Delegato di Ultor, joint venture tra Enel Green Power e F2i nel settore del fotovoltaico in Italia, e di HFV che ha richiamato la forte necessità di un sistema normativo chiaro e duraturo, dichiarando che “Le aziende della filiera delle rinnovabili non chiedono forme incentivanti, ma un sistema di regole chiare e stabili nel tempo”.

Il Dott. Giuseppe Tammaro, Amministratore Unico e legale rappresentante in Italia di Global Solar Fund, terzo Gruppo in Italia per potenza installata, ha proposto l’introduzione di un sistema di gradualità e proporzionalità tra eventuali irregolarità compiute e sanzioni comminate per evitare di far proliferare i campi di impianti fotovoltaici bloccati per mesi o anni, che ha definito “i deserti di metallo”, con la concreta possibilità di inquinamento, spreco di tecnologia e di investimenti.

La parola alla politica

Pannello solareHanno chiuso il cerchio quattro esponenti del mondo politico.
“Puntare sulla sburocratizzazione del sistema e creare una cornice di certezza giuridica e normativa. – ha affermato il Senatore Antonio De Poli (UDC) – Queste sono le due carte da giocare, nei prossimi anni, se vogliamo ridare fiducia alle imprese e rimettere in moto le rinnovabili coerentemente con gli impegni presi dal Governo italiano, insieme ad altri 200 Paesi di tutto il mondo, nell’accordo di Cop21 di Parigi. Sul fronte dell’efficienza energetica il Governo ha investito molta attenzione: basti pensare all’Ecobonus, molto apprezzato da famiglie e imprese, introdotto nella Legge di stabilità 2014 e riconfermata nel 2015, misura che ha prodotto 28,5 miliardi di investimento e 425.000 posti di lavoro”.

Lo stesso Ecobonus è stato al centro dell’intervento del Senatore Gianni Pietro Girotto (Movimento 5 Stelle) che ha sottolineato trattarsi di un’iniziativa firmata dal Movimento 5 Stelle, misura che verrà stabilizzata per i prossimi tre anni, così come prevede una mozione approvata di recente in Senato e che impegna il Governo in tale direzione. Lo stesso Senatore ha toccato anche il tasto occupazionale, dichiarando che negli ultimi anni si sono persi 60 mila posti di lavoro nel settore delle rinnovabili a causa della chiusura obbligata di molte aziende del settore che costituivano delle vere e proprie eccellenze del nostro territorio, così come quest’anno ha chiuso i battenti la storica manifestazione fieristica Solarexpo, simbolo e portavoce dell’intero settore in Italia.

Anche l’Onorevole Fabio Rampelli (Fratelli d’Italia) ha ribadito la sensibilità di Fratelli d’Italia nei confronti delle rinnovabili, sulle quali il movimento che rappresenta intende puntare con forza parlando della “necessità di rivedere le forme di finanziamento con le quali vengono pagati gli incentivi alle rinnovabili liberando nuove risorse da destinare alla realizzazione di nuovi impianti”.

L’Onorevole Alessia Rotta (Partito Democratico) ha a sua volta rimarcato il fatto che “tutto quanto concerne il settore dell’energia dev’essere di competenza statale e non regionale in un nuovo sistema regolatorio che dovrebbe nascere anche con il contributo degli operatori del settore”.
Ivan Fabris EsaproIvan Fabris, Amministratore Delegato di Esapro, organizzatore del convegno, ha concluso l’evento portando i numeri del Gruppo a testimonianza di un settore industriale che crede e investe in modo particolare su giovani con alta scolarizzazione.
E, richiamando la recente visita al Dipartimento dell’Università di Roma Tor Vergata dove sono impegnati molti giovani ricercatori per il settore delle rinnovabili, ha dichiarato: “Il nostro settore industriale dev’essere stimolo per creare sempre più occupazione giovane e di livello. Questo tavolo di confronto fra mondo politico e imprenditoriale è stato funzionale ancora una volta a far emergere esigenze e intenti comuni. È servito a ribadire che la nostra filiera industriale non chiede alla politica finanziamenti, bensì chiarezza e certezza normativa. Il Gruppo Esapro, ad oggi tra i pochi operatori del settore ancora in salute, si impegnerà a promuovere a breve altri incontri di questo tipo nell’ottica di continuare un dialogo fruttuoso”.

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