Fotovoltaico e accumulo prendono piede in Italia

ANIE, ENEA, persino Ikea e poi il via all’impianto tra i più grandi d’Italia d’Europa: tutto fa pensare che l’unione fotovoltaico-accumulo si stia sviluppando in Italia
fotovoltaico e accumulo

Fotovoltaico e accumulo attecchiscono in Italia. La più recente notizia sull’unione virtuosa tra solare e storage energy la offre la recente inaugurazione della terza tranche dell’impianto fotovoltaico del Centro Agro Alimentare di Bologna, dove sorge FICO Eatitaly World, che si conferma il più grande d’Europa su tetto. L’installazione del nuovo impianto fotovoltaico da 450 kWp sulle coperture della palazzina uffici del CAAB ha previsto anche l’abbinamento con un impianto di accumulo di taglia industriale da 50 kW-210 kWh che ne fanno il più grande impianto di taglia industriale d’Italia. Questo impianto, segnala REA – azienda realizzatrice – aiuterà CAAB a consumare autonomamente fino all’80% del fabbisogno annuale di energia elettrica.

Quanto avviato a Bologna è il fiore all’occhiello di una strategia che però non è isolata, anzi. In Italia ci sono diverse conferme che il legame tra fotovoltaico e accumulo stia prendendo piede.

Fotovoltaico e accumulo, dati e tendenze

REA rileva che nello scenario energetico attuale in Italia, l’autoconsumo è di circa 28,2 TWh che rappresenta il 9% del consumo nazionale di elettricità (302 TWh se consideriamo il bilancio energetico del 2017), e circa il 15% di questa piccola percentuale proviene esclusivamente da impianti fotovoltaici. Ma è importante capire se il trend che unisce energy storage e solare stia attecchendo negli impianti residenziali. In questo senso le uniche informazioni di riferimento sono quelle di ANIE Rinnovabili. In assenza di dati ufficiali, le elaborazioni della Federazione nazionale stimano per il 2018 circa 10mila unità di sistemi di accumulo abbinati a impianti fotovoltaici residenziali, in crescita (+25%) rispetto all’anno precedente.
La stessa stima che vi siano 26mila sistemi di accumulo residenziali in esercizio, grazie alla misura della detrazione fiscale e di due bandi promossi dalla Regione Lombardia.

Che fotovoltaico e accumulo stiano prendendo piede lo conferma, a suo modo, Ikea. Il colosso svedese della vendita di mobili e complementi d’arredo si è da poco presentato anche in Italia, sulla falsariga di quanto già fa in Germania, Belgio, Gran Bretagna, Olanda, Polonia e Svizzera, proponendo impianti fotovoltaici volendo anche uniti a sistemi di storage. Conti alla mano, un impianto combinato viene a costare circa 10mila euro.
L’esempio è significativo perché se anche Ikea si lancia nel mercato, vuol dire che esso è maturo e recettivo.

Università, comunità smart city: fotovoltaico e accumulo crescono

A livello residenziale e non solo, gli esempi di applicazione solar+storage cominciano a prendere piede. Tra gli esempi più interessanti vanno citati quelli del campus universitario dell’Università di Genova, a Savona. Qui è stato realizzato un edificio zero emissioni, concepito come un energy prosumer grazie a una microgrid alimentata da due impianti solari fotovoltaici cui sono abbinati due sistemi di accumulo da circa 140 kWh e 36 kW di potenza dedicata alle applicazioni di fornitura di energia a lungo termine, oltre a una batteria agli ioni di litio da 25 kWh e potenza di 70 kW, dedicata invece alla compensazione di energia a breve termine.

Altrettanto interessante e citato nel rapporto “Comuni Rinnovabili” di Legambiente, è quello dell’azienda marchigiana Loccioni. Essa ha dato vita alla Leaf Community, ovvero  “la prima comunità ecosostenibile realizzata in Italia nella quale è possibile non solo vivere in abitazioni 100% rinnovabili, ma anche muoversi con mezzi elettrici, frequentare scuole ad energia solare e lavorare in edifici 100% rinnovabili. A oggi, complessivamente, la Leaf Community è in grado di produrre e distribuire oltre 2,7 GWh/anno di cui circa la metà viene autoconsumata grazie ai sistemi di accumulo elettrico da 900 kW/kWh di capacità”.

Infine, in prospettiva, è da segnalare anche il modello di smart city del futuro disegnato da ENEA. Tra le tecnologie integrate nel modello replicabile di città del futuro vi è anche, per gli smart building, la combinazione tra fotovoltaico e accumulo. Una prova ulteriore che l’abbinamento ha successo non solo al presente, ma anche per il prossimo futuro.

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Andrea Ballocchi

Giornalista freelance, si occupa da anni di tematiche legate alle energie rinnovabili ed efficienza energetica, edilizia e in generale a tutto quanto è legato al concetto di sostenibilità. Autore del libro “Una vita da gregario” (La Memoria del Mondo editrice, prefazione di Vincenzo Nibali) e di un manuale “manutenzione della bicicletta”, edito da Giunti/Demetra.
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