Rinnovabili in Italia: il PNIEC segnerà davvero il cambio di marcia? Per la prima volta dopo anni di “freno a mano tirato” il documento programmatico del Governo pianifica uno sviluppo piuttosto sostenuto, nell’ordine dei GW, guidato da fotovoltaico ed eolico.
Spianare la strada ai 40 GW di nuova potenza installata previsti entro il 2030 dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, significa tuttavia risolvere le diverse criticità che ancora limitano la diffusione delle rinnovabili. Serve gestire la volatilità dei prezzi, l’accumulo non risulta ancora economicamente competitivo e si fatica a intervenire efficacemente con azioni di revamping e repowering sul parco installato.
La conferma viene dal Renewable Energy Report 2019 dell’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, che auspica nuovi investimenti e iniziative regolatorie che favoriscano il raggiungimento di questi ambiziosi obiettivi.
Partiamo dalle buone notizie, con i dati 2018 sulle rinnovabili in Italia. La nuova potenza installata è pari a 1.162 MW: +250 MW e +28% sull’anno precedente. L’eolico fa la parte del leone con 511 MW, superando per la prima volta il fotovoltaico, a quota 437 MW. Seguono l’idroelettrico con 140 MW e le biomasse, ferme a 74 MW.
La potenza da fonti energetiche rinnovabili supera comunque i 54 GW e rappresenta il 45% del parco di generazione italiano, non incrementato nell’ultimo anno da fonti tradizionali.
Il PNIEC determina le strategie dell’Italia per il periodo 2021-2030 in merito a decarbonizzazione, efficienza energetica, autoconsumo e generazione distribuita, sicurezza energetica ed elettrificazione dei consumi. Gli sfidanti obiettivi del piano nazionale al 2025 e al 2030 puntano fortemente su eolico e fotovoltaico, per un aumento complessivo del 75% della potenza installata in ambito rinnovabile.
Ecco le percentuali di crescita entro il 2030, in via di approvazione con la bozza del piano governativo:
Segno rosso invece per la bioenergia, unica in flessione al -9% in poco più di dieci anni.
Passando alla generazione elettrica, il PNIEC prevede un aumento del 65%, per coprire oltre il 55% dei consumi nazionali, stimati in 337 TWh al 2030. Il solare, nello specifico, crescerà con un tasso annuo del +1,5 TWh/anno nel medio termine, accompagnato da circa 900 MW di nuove installazioni. Ma il vero cambio di passo nel fotovoltaico si avrà tra 2025 e 2030: il tasso medio di crescita è destinato a sfiorare i +4,8 GW/anno, mentre la generazione aumenterà, in media, di 7,6 TWh/anno.
Sull’eolico si punta in modo deciso sin dai primi anni: +1,7 TWh/anno di energia prodotta nel periodo 2019-2025 e un aumento medio della potenza installata di +740 MW/anno. Nel secondo periodo si parla di +560 MW/anno per la potenza installata e +1,8 TWh/anno per la generazione.
Come ottenere tutto questo? La bozza del PNIEC indica le seguenti misure:
Direzioni difficili da intraprendere, secondo gli specialisti dell’Energy & Strategy Group, senza nuovi strumenti normativi e sistemici a supporto di questo “boom” rinnovabile più che mai necessario per il pianeta e l’economia italiana.