Smart home reloaded: siamo al bivio dell’innovazione

A fine 2023 il mercato italiano della smart home vale 810 milioni di euro e aumenta del 5% sull’anno precedente. Sembra poco? L’Osservatorio Internet of Things sottolinea la “tenuta” nonostante lo stop agli ecobonus, ma lo sguardo va rivolto ai servizi innovativi
Mercato italiano della smart home nel 2023: i dati dell'Osservatorio IoT

Finiti gli incentivi, il gioco si fa tecnologico e, soprattutto, strategico: il mercato italiano della smart home continua la sua crescita, ma pone nuove sfide in tema di servizi digitali, intelligenza artificiale e valorizzazione del dato. Certo, il +5% registrato nel 2023 non è paragonabile al +18% del 2022 e al +29% del 2021. Un calo che possiamo ritenere, tuttavia, “fisiologicamente” connesso alla cessazione degli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici. Il bicchiere mezzo pieno c’è ed è significativo, soprattutto in tema di soluzioni e servizi smart per la casa. Cresce infatti l’interesse della filiera per la valorizzazione dei dati raccolti dai dispositivi e l’integrazione delle applicazioni IoT con algoritmi di Intelligenza Artificiale (AI).

La crescita del mercato della smart home in Italia nel 2023

Scenari pronti a cambiare i paradigmi della competitività con servitizzazione e nuovi modelli di business, in una comunicazione domanda/offerta bidirezionale che mette al centro gli interessi dei consumatori. La ricerca 2023 sulla smart home dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, presentata nei giorni scorsi, muove da queste evidenze.

Se la smart home guarda all’AI

“Siamo ormai alla 13^ edizione dell’Osservatorio Internet of Things – esordisce la direttrice Angela Tumino -. Sin dalla sua nascita, il mercato della smart home è stato al centro della ricerca, per capire come la domotica sarebbe potuta evolvere grazie all’IoT. E, di conseguenza, le migliori opportunità per gli operatori del settore. Negli ultimi anni, questo tema ha guadagnato uno spazio sempre maggiore e nel 2024 vedremo nuove e interessanti soluzioni”. Di fatto, la vendita dei dispositivi hardware sta diventando un mezzo per ampliare la base clienti, ma le aziende sono sempre più consapevoli dell’importanza delle soluzioni IoT basate sull’AI generativa.

Soluzioni IoT per la casa intelligente: l’Italia resta in corsa

Cosa è successo, quindi, nel 2023? Il mercato della smart home ha toccato quota 810 milioni di euro. Un +5% timido, comunque più alto della media europea. Soprattutto confortante se comparato ai primi quattro mesi dell’anno, quando a livello comunitario si osservava una flessione media del 9,1%. Nonostante ciò, la distanza dagli altri paesi Ue in termini di spesa pro capite per la casa connessa rimane ampia: 13,7 euro per abitante contro 28,8 euro.

La smart home in Italia e in Europa: dati mercato 2023

Ancora una volta, i numeri si possono leggere in chiave positiva, considerando tre fattori chiave che hanno influenzato l’andamento contenuto del 2023:

  • il fatturato tiene dopo due anni di “booster” degli incentivi statali per l’efficienza energetica (ecobonus e superbonus);
  • la frenata si deve anche allo stop alla cessione del credito, molti utenti sono pronti a investire ma attendono la conferma di nuove policy;
  • i prezzi dei prodotti sono rientrati dopo il boom del 2022, dovuto a shortage e problemi di logistica, e non hanno risentito esageratamente dell’inflazione.

Un ultimo tassello riguarda il confronto, soddisfacente, con altri mercati vicini alla smart home. Le costruzioni e le ristrutturazioni residenziali calano del 2%, gli acquisti online si ridimensionano con un +8% sul 2022.

Mercato della smart home: vince la sicurezza

Sono le soluzioni IoT per la sicurezza – videocamere, sensori per porte/finestre e serrature connesse – a trainare le vendite del mercato della smart home nel 2023. Parliamo di 195 milioni di euro (24% di share) e un tasso di crescita del 30% sul 2022, contro il +20% del dato precedente. Si consolidano l’hardware e l’attivazione di abbonamenti per archiviare su cloud immagini e video. Ma anche servizi smart quali fare chiamate automatiche di emergenza e pronto intervento in caso di allarme. Interessante, infine, la crescita di offerte che integrano l’intelligenza artificiale nei dispositivi di rilevazione di potenziali violazioni della sicurezza domestica.

Gli elettrodomestici connessi piacciono di più

Seguono gli elettrodomestici smart, con 151 milioni di euro e il 19% del mercato della smart home. Una crescita importante, +8%, contrapposta al generale calo delle vendite in Europa, dove nel 2023 si registra un -5%. Il risultato può essere dovuto al progressivo ampliamento della proposta, con una gamma sempre più connessa.

“Non è un caso che, guardando ai dati della nostra consueta survey sui consumatori, molte più persone considerino la possibilità di gestire l’elettrodomestico da remoto come caratteristica premiante”, aggiunge Angela Tumino. Il tasso medio di utilizzo delle funzioni smart in questo ambito si attesta infatti al 45%, quando nel 2017 era fermo al 17%.

Tecnologie IoT per la casa intelligente: il mercato italiano del 2023 per tipo di dispositivo

Riscaldamento e climatizzazione: focus sul monitoraggio dei consumi

I sistemi termici connessi si collocano sul terzo gradino del podio con 148 milioni di euro (18% del mercato). Il -5% non comporta drammi, considerando che nel biennio precedente le crescite erano influenzate dai bonus. Mantengono un peso significativo, nonostante il calo, le soluzioni orientate al risparmio energetico: caldaie, pompe di calore, termostati, valvole termostatiche e condizionatori connessi.

Gli utenti si dimostrano infatti molto attenti alla tematica, sia per i costi associati ai consumi sia per la maggiore sensibilità al tema della sostenibilità. Il 17% dei consumatori interpellati dall’Osservatorio IoT, infatti, associa il concetto di smart home alla gestione dei consumi. Un dato in crescita del 5% rispetto alla survey 2022. Un altro 24% indica l’analisi in tempo reale dei consumi energetici come servizio più interessante per il futuro. Dall’altro lato, dunque, si sviluppa anche il ruolo dell’installatore: la mole di dati a disposizione consente maggiore visibilità sul parco macchine. E, di conseguenza, la proposta di servizi di assistenza aggiuntivi.

Smart home speaker alla maturità

Chiudiamo con gli smart speaker, che raccolgono 130 milioni di euro e il 16% di share. Anche qui scendiamo del 5% rispetto all’anno scorso, ma siamo in linea con i numeri internazionali. La frenata si deve soprattutto alla progressiva saturazione del mercato: moltissime case italiane possiedono già uno o più dispositivi. Per capirci, uno smart speaker particolarmente diffuso come Alexa è passato da 8 miliardi di interazioni nel 2022 a 11 miliardi del 2023. Inoltre, più del 20% delle connessioni è legato alla gestione smart di luci, termostati e prese smart.

Come si muovono i canali di vendita

Da prodotti ai relativi canali di vendita, partiamo dalla filiera tradizionale. Dopo la forte crescita (+40%) del 2022, questo comparto inizia a rallentare, toccando quota 360 milioni di euro, +5% e 44% di share. Tuttavia, non è in stallo: le aziende cercano di valorizzare il ruolo degli installatori, proponendo benefici legati alle proprie tecnologie. Un esempio? I dati raccolti da caldaie o climatizzatori vengono condivisi con gli installatori, per aumentarne la proattività nella gestione dei guasti e nell’offerta di servizi di manutenzione preventiva. In prospettiva, l’AI potrebbe guidare i tecnici in tempo reale durante gli interventi.

Un canale particolarmente performante, nel 2023, è quello degli eRetailer, con 310 milioni di euro, 38% del mercato e +20%. Tra i prodotti smart più venduti online, i piccoli elettrodomestici (friggitrici ad aria, macchine per il caffè e microonde). Seguiti dai dispositivi per la sicurezza, come videocamere connesse e serrature intelligenti.  Decisamente meno bene i retailer multicanale, con 115 milioni di euro e 10% sul 2022. Faticano le catene fai da te, tengono invece meglio i rivenditori di elettronica, sempre in virtù degli acquisti per il monitoraggio dei consumi.

Ancora marginali, infine, utility, assicurazioni e telco, che insieme coprono il 4% del mercato della smart home. Tuttavia, le utility iniziano a ritagliarsi nuove opportunità per il 2024. In particolare, pensando a soluzioni che, tramite l’installazione di sensori e pinze amperometriche, permettano di misurare i consumi e offrano informazioni utili ai consumatori. Colmando i limiti degli attuali contatori elettrici intelligenti e favorendo una gestione consapevole e sostenibile della casa.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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