Car sharing elettrico, un traino per l’emobility anche in Italia

Il servizio di car sharing elettrico si sta facendo strada non solo nel mondo, ma anche in Italia. Un segnale positivo anche per la diffusione dell’auto elettrica

Se l’auto elettrica si diffonderà lo dovrà al car sharing elettrico. Ne è convinta Car2go, il più importante fornitore del servizio di car sharing a flusso libero al mondo. Ha motivato il proprio pensiero in un white paper in cui elenca cinque motivi il primo dei quali è che il car sharing risolve la questione riguardante lo sviluppo di un’infrastruttura di ricarica.

Gli altri sono ricollegabili al fatto che il servizio auto condivisa aiuti ad abbattere le riserve sull’emobility, una volta sperimentata, e a migliorare la qualità dell’aria. Infine, è anche il banco di prova ideale per sperimentare la mobilità elettrica del futuro.

Posto questo, è bene allora comprendere come il car sharing elettrico si stia sviluppando in Italia e nel mondo.

Car sharing elettrico nel mondo, la Cina stacca tutti

Per comprendere quali siano i trend in termini di smart mobility, di cui l’auto elettrica fa parte, un punto di vista interessante è quello che offre Roland Berger attraverso il suo Automotive Disruption Radar, report semestrale dei trend dell’auto elettrica e condivisa. Da esso emerge l’egemonia della Cina, con largo distacco rispetto agli altri inseguitori.

Frutto di un’analisi basata su 26 indicatori, il report mette in luce che la Repubblica Popolare, con 75 punti su 130 possibili è ai vertici del mondo, distaccando di cinque punti (l’anno scorso era uno solo) Singapore, seguito dalla Corea del Sud. Secondo Roland Berger il mercato automobilistico cinese, il più grande al mondo, “ha esteso il proprio vantaggio quando si tratta di servizi di mobilità disruptive come la guida autonoma e il car sharing. Nessun altro paese è così avanzato e aperto”.

Fa notare che sono i paesi asiatici a guidare la classifica, mentre la maggior parte dei paesi occidentali “sta stagnando o procedendo lentamente”.

L’Italia dal confronto ne esce male: secondo il report ha la peggiore infrastruttura di ricarica pubblica per veicoli elettrici in Europa, con 0,4 stazioni di ricarica ogni 100 km di strada. A parziale buona notizia segnala che i piani di sviluppo degli investimenti per la sperimentazione di reti 5G sono stati approvati in cinque città: Milano, Prato, L’Aquila, Bari e Matera.

Car sharing e auto elettrica, la situazione dell’Italia

Ma è proprio così messo male il Belpaese? Sappiamo che il comparto elettrico per quanto riguarda le vendite è ancora di nicchia. Ma intanto solo nella prima metà del 2018, come segnalava l’Emobility Report del Politecnico di Milano, le vendite erano state quasi pari a quelle dell’intero 2017, evidenziando una crescita. Certo, stiamo parlando ancora di meno dell’1%, ma i segnali di una crescita incoraggiano all’ottimismo seppure cauto. Tuttavia, a far bene sperare è proprio il car sharing “a spina”:

Secondo quanto emerso in occasione degli Stati generali della Green Economy in tre anni i veicoli full electric sono passati dall’11% al 27% sul totale delle flotte. Stiamo parlando di auto e gli scooter in modalità elettrica in sharing, passati da 620 mezzi nel 2015 a 2.200 nel 2017. Nell’analisi si faceva notare che: “In Italia attualmente le auto elettriche private rappresentano soltanto lo 0,02% del parco circolante, mentre rappresentano il 24% delle auto condivise. Anche per gli scooter elettrici privati a fronte di uno 0,02% ne esiste uno quota del 68% in sharing. Le flotte condivise sono più elettrificate della media del parco circolante”.

Il servizio di car sharing elettrico in Italia è presente in 12 città, da Nord a Sud, grazie alla presenza di operatori privati: Milano, Torino, Venezia, Modena, Bologna, Firenze, Roma, Latina, Napoli, Lecce, Catania, Cagliari. Oltre a queste ci sono altre città, vedi Genova Varese, Brescia, in cui si forniscono notizie su attività in questo senso, frutto del sostegno dell’amministrazione pubblica o di società di trasporto che supportano lo sviluppo.

Il car sharing sta quindi prendendo piede, pur con numeri di nicchia. Ora si dovrà capire se davvero avrà la forza e la possibilità di svilupparsi e creare numeri ancora più consistenti in Italia.

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Andrea Ballocchi

Giornalista freelance, si occupa da anni di tematiche legate alle energie rinnovabili ed efficienza energetica, edilizia e in generale a tutto quanto è legato al concetto di sostenibilità. Autore del libro “Una vita da gregario” (La Memoria del Mondo editrice, prefazione di Vincenzo Nibali) e di un manuale “manutenzione della bicicletta”, edito da Giunti/Demetra.
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