Decalogo per lo sviluppo della mobilità elettrica

Per favorire la mobilità elettrica in Italia nel prossimo futuro sono stati individuati dieci step, un vero e proprio decalogo di azioni necessarie che vanno dal potenziamento dell'infrastruttura alla riduzione dei costi dei veicoli elettrici.
mobilita elettrica Gewiss

Nel primo semestre del 2018 in Italia sono state immatricolate quasi tante auto elettriche quante se ne erano immatricolate nell’intero anno precedente come si evidenzia nell‘E-Mobility Report 2018 di Energy&Strategy Group durante l’evento That’s Mobility. Certo i numeri assoluti sono ancora piccoli, ma gli scenari di sviluppo della mobilità elettrica sono sfidanti.

10 azioni per la mobilità elettrica

Per favorire la mobilità elettrica in Italia nel prossimo futuro sono stati individuati dieci step, un vero e proprio decalogo di azioni necessarie:

  1. Potenziamento dell’infrastruttura di ricarica
  2. Adeguata localizzazione dell’infrastruttura
  3. Garantire l’interoperabilità tra le infrastrutture esistenti
  4. Introduzione di tariffe per la fornitura di energia elettrica
  5. Chiarimento sul quadro regolatorio relativo ai soggetti abilitati alla vendita di energia per la ricarica
  6. Re-introduzione di incentivi per i veicoli elettrici o introduzione di disincentivi all’immatricolazione di veicoli tradizionali
  7. Istruire i concessionari a ragionare in termini di TCO (Total Cost of Ownership – il costo di un veicolo lungo tutta la vita utile)
  8. Accelerare il processo normativo che permetta il V2X (Vehicle to Everything)
  9. Creazione di una piattaforma nazionale di censimento dell’infrastruttura di ricarica
  10. Revamping infrastruttura esistente non a norma

Da questi punti si evince che l’infrastruttura di ricarica è percepita come «l’anello debole» dell’ecosistema determinando una barriera all’acquisto sia per le installazioni complessive, che sono in numero molto ridotto rispetto agli altri paesi europei, sia per quanto riguarda la questione dell’interoperabilità, che non permette di usufruire di tutte le colonnine esistenti sul territorio.

È necessario quindi potenziare la rete esistente ma soprattutto garantire l’interoperabilità anche delle strutture già esistenti. Questo significa effettuare lavori di revamping dell’infrastruttura esistente non a norma (che rappresenta circa la metà dell’attuale rete di ricarica in Italia).

Un’ altra grande barriera è la questione normativa, infatti non è ancora del tutto chiaro quali soggetti siano abilitati alla vendita di energia per la ricarica dei veicoli elettrici.

Tra le barriere, ovviamente anche il costo dei veicoli elettrici più elevato rispetto a quelli tradizionali: è necessario lavorare per ridurre questa differenza e valutare l’introduzione di un meccanismo di supporto per le auto meno inquinanti, tra cui sicuramente rientrerebbero i veicoli elettrici. Questo potrebbe essere ottenuto attraverso: incentivi diretti all’acquisto di veicoli elettrici o disincentivi per l’immatricolazione dei veicoli maggiormente inquinanti.

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Alessia Varalda

Ingegnere elettrotecnico con esperienza come Project Manager presso un'importante multinazionale attiva nel settore dell'energia e dell'automazione. La curiosità verso le tecnologie innovative e le soluzioni all'avanguardia nel mondo delle energie (tradizionali e rinnovabili) mi ha portata a lavorare per 14 anni presso un importante editore di riviste tecniche di settore scrivendo di home&building automation, illuminazione, comfort, efficienza energetica e sostenibilità.
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