E-mobility, nella corsa alle batterie l’Europa ha un piano

L’UE presenta un Action Plan strategico per la produzione in loco delle batterie, convinta dal loro ruolo trainante per l’e-mobility. Uno studio lo conferma
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L’e-mobility sta a cuore all’Europa, a partire dalle batterie. La riprova arriva dalla Commissione Europea che oggi presenta l’EU Strategic Action Plan for Batteries, il piano d’azione strategico che si propone di favorire la creazione di un’industria europea competitiva e sostenibile per la produzione della mobilità “pulita”.

I vantaggi per l’Unione Europea sono enormi: Transport & Environment (T&E), la ONG ambientalista ha sottolineato come l’implementazione rapida di questa strategia aiuterà l’Europa a trarre vantaggio da un mercato che può valere fino a 250 miliardi di euro l’anno e che finora è stato lasciato ai produttori in Cina e in altre regioni.

La tendenza che porta verso l’e-mobility è confermata anche da uno studio pubblicato questa settimana dall’International Council on Clean Transportation (ICCT), organizzazione non profit di ricerca, che evidenzia come le case automobilistiche di tutto il mondo abbiano annunciato piani di investimento in veicoli elettrici superiori a 150 miliardi di dollari e che porteranno a oltre 13 milioni di vendite di veicoli elettrici “plug-in” l’anno entro il 2025. L’auto elettrica per tutti è sempre più vicina.

E-mobility più vicina, ecco le cifre

Lo studio mostra come l’industria automotive si sta muovendo sempre di più verso i veicoli elettrici: già oggi le grandi aziende ne vendono più di 100mila l’anno.

Inoltre, le case automobilistiche continuano a sottolineare i loro piani per passare ai veicoli elettrici, che prevedono il lancio di centinaia di nuovi modelli elettrici nel giro di pochi anni. Ciò equivale a un massiccio spostamento dai motori endotermici a combustione interna ai veicoli a batteria. Da qui la domanda che si è posta il team ICCT: dove stanno portando questi investimenti? La risposta traspare dal white paper, che analizza come i governi stiano stimolando l’industria dei veicoli elettrici.

Indica che le politiche sul trasporto stanno trainando sia il mercato dei veicoli elettrici che l’industria produttrice.

I tre principali mercati per i veicoli elettrici sono la Cina, l’Europa e gli Stati Uniti, dove viene prodotta la maggior parte dei veicoli. La produzione cinese di veicoli elettrici è stata la più elevata nel 2017, rappresentando il 50% della quota mondiale, seguita dall’Europa con il 21% e, a seguire, da Stati Uniti (17%), Giappone (8%), Corea del Sud (3%). Dei venti principali costruttori di veicoli elettrici, nove hanno sede in Cina, quattro in Europa, tre negli Stati Uniti, tre in Giappone e uno nella Corea del Sud.

Batterie per e-mobility, il predominio della Cina

mobilità elettricaVeniamo alla produzione di batterie per veicoli elettrici. Se dal 2011 al 2015 il Giappone è stato senza dubbio il più grande produttore al mondo di pacchi batteria per veicoli elettrici dal 2016 il trend è cambiato: la Cina ha superato sia il Paese del Sol Levante sia la Corea del Sud. Nel 2017, la produzione cinese di batterie per veicoli elettrici leggeri è arrivata a essere 11 volte superiore a quella degli Stati Uniti e 22 volte quella dell’Europa.

Se si vanno a guardare poi i dati di settore relativi alle celle della batteria da qui al 2022, la Cina rappresenta più della metà della quota di produzione, rispetto al 12-17% espresso rispettivamente da Europa, Corea del Sud e USA. La volontà della Repubblica Popolare di divenire il primo Paese al mondo per quanto riguarda l’e-mobility è evidente anche nelle politiche incentivanti: ha ampiamente promosso gli investimenti nazionali ed esteri nel settore delle batterie e dei veicoli elettrici con una pianificazione a livello governativo. Ciò non si nota in maniera così netta negli USA e in UE, evidenzia l’ICCT: le politiche negli Stati Uniti e in Europa di stimolo sono state, infatti, relativamente limitate.

Ecco quindi che va presa positivamente la notizia odierna della Commissione europea e della sua volontà di cercare, attraverso la EU Battery Alliance, di incentivare la produzione di batterie all’interno dell’UE. C’è anche un ulteriore dato che fa comprendere bene perché sia importante produrre “in casa” le batterie per gli EV: tre quarti dei veicoli elettrici vengono venduti nella stessa regione in cui sono realizzati.

Lo stesso vicepresidente della Commissione europea, Maroš Šefčovič, ha sottolineato l’importanza di questo aspetto: “Le batterie sono al centro della rivoluzione industriale e la sfida per creare un’industria di produzione di batterie competitiva e sostenibile in Europa è immensa. Dobbiamo muoverci rapidamente in questa corsa globale”.

Da qui l’intenzione della Commissione europea di presentare il Piano d’azione strategico sulle batterie che, sempre secondo Šefčovič, “contribuirà alla creazione di questo ecosistema di batterie innovativo, sostenibile e competitivo in Europa”.

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Andrea Ballocchi

Giornalista freelance, si occupa da anni di tematiche legate alle energie rinnovabili ed efficienza energetica, edilizia e in generale a tutto quanto è legato al concetto di sostenibilità. Autore del libro “Una vita da gregario” (La Memoria del Mondo editrice, prefazione di Vincenzo Nibali) e di un manuale “manutenzione della bicicletta”, edito da Giunti/Demetra.
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